Osservatorio Regionale Antiviolenza O.R.A LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE IN LOMBARDIA Primo rapporto - I dati dei Centri antiviolenza 2015

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1 Direzione Generale Reddito d autonomia e Inclusione sociale 26/09/2016 Osservatorio Regionale Antiviolenza O.R.A LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE IN LOMBARDIA Primo rapporto - I dati dei Centri antiviolenza REGIONE LOMBARDIA

2 Regione Lombardia Direzione Generale Reddito di autonomia e Inclusione Sociale Unità Organizzativa Azioni e misure per l'autonomia e l'inclusione sociale Unità operativa Pari opportunità e Prevenzione e contrasto della violenza di genere Elaborazione dati a cura di Assistenza tecnica per la Direzione Generale Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale Pari opportunità e Prevenzione e contrasto della violenza di genere Settembre

3 Il presente documento «La violenza contro le donne in Lombardia - Primo rapporto - I dati dei Centri antiviolenza» restituisce una prima analisi del fenomeno attraverso l analisi dei dati inseriti dai centri antiviolenza nel sistema informativo O.R.A. - Osservatorio Regionale Antiviolenza. Al rapporto sono allegati due documenti: l allegato A, che presenta un primo quadro dei 26 centri antiviolenza che nell anno erano accreditati all inserimento dei dati nel sistema informativo O.R.A.; l allegato B, che presenta i dati di SVSeD - Soccorso Violenza Sessuale e Domestica inseriti nel sistema informativo O.R.A. nel e quelli del primo semestre 2016 elaborati a partire da un database extra-sistema. SVSeD, centro medico specialistico di assistenza per i problemi della violenza alle donne e ai minori, è un servizio d emergenza e urgenza situato presso la Clinica Mangiagalli della Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, istituito con deliberazione n. 157 del 15 febbraio

4 INDICE PREMESSA 4 1 LE DONNE PRESE IN CARICO E LE LORO CARATTERISTICHE 7 2 LE MODALITÀ DI ACCESSO 11 3 MALTRATTAMENTI E MALTRATTANTI 14 4 I SERVIZI EROGATI E LO STATO DEL PERCORSO 16 5 RIFLESSIONI CONCLUSIVE 18 APPENDICE 19 1 HANNO ADERITO AD O.R.A. NEL 19 3

5 Premessa Quelli che analizzeremo in questa prima relazione non sono i dati sulla violenza di genere in Lombardia. Essi descrivono solo le caratteristiche socio-demografiche, i tipi di violenza subite, gli aggressori delle donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza aderenti alle Reti territoriali interistituzionali antiviolenza coordinate dalla Regione Lombardia e ci restituisce una prima immagine delle attività e dei servizi da questi prestati alle donne vittime di violenza che a loro si sono rivolte. Non possiamo quindi considerare questi dati come un campione della popolazione delle donne vittime di violenza, in quanto la scelta di uscire dal silenzio e rivolgersi ad una struttura competente non è casuale, ma dipende da numerosi fattori, legati sia alle caratteristiche psicologiche e sociali della vittima, che a quelle strutturali dei Centri antiviolenza, una realtà eterogenea e in continuo movimento. La necessità di raccogliere ed elaborare i dati sul fenomeno della violenza contro le donne è prevista dalla legge regionale n. 11/2012 allo scopo di monitorare sia il fenomeno stesso, sia l efficacia delle politiche per contrastarlo. Le informazioni descrittive qui elaborate sulle caratteristiche delle utenti dei centri antiviolenza vogliono quindi rappresentare uno strumento per la conoscenza e la governance regionale delle azioni di contrasto alla violenza, nonché un importante contributo alla definizione di validi strumenti per la sua prevenzione. I dati e le informazioni capillari raccolte grazie alla preziosissima collaborazione dei Centri antiviolenza e del centro SVSeD della Clinica Mangiagalli di Milano, senza i quali questo lavoro non sarebbe stato possibile, consentiranno nel tempo di maturare una conoscenza specifica del bisogno sul territorio di riferimento, oltreché una valutazione economica degli interventi, nonché l appropriatezza dei servizi erogati, con la specifica finalità di valutarne la sostenibilità nel tempo e di porre in essere una precisa e oculata programmazione e definizione delle azioni regionali, efficaci ed efficienti, in linea con l obiettivo finale di garantire una maggior tutela delle vittime e prevenire lo stesso fenomeno della violenza contro le donne. L attività di monitoraggio comprende la raccolta, l elaborazione, l analisi e la divulgazione dei dati individuali aggregati riferibili alle donne vittime di violenza, privati dell intera componente anagrafica, nonché l analisi dei servizi erogati sul territorio lombardo dai soggetti impegnati nelle attività di accoglienza e presa in carico delle vittime di violenza in un ottica multidimensionale. Premesse metodologiche La presente relazione presenta i principali dati sulle donne vittime di violenza prese in carico dai Centri antiviolenza accreditati all inserimento dei dati e dal centro medico specialistico SVSeD attivo presso la Clinica Mangiagalli della Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico nel. I dati analizzati sono stati estratti dal Sistema Informativo dell Osservatorio Regionale Antiviolenza (O.R.A) e sono contenuti in schede donna 1 a sistema, in cui il primo contatto tra centro e donna sia stato effettuato dal 1 gennaio al 31 dicembre 2. L Osservatorio Regionale Antiviolenza, di seguito O.R.A., è una banca dati regionale, implementata sperimentalmente a fine 2014, che raccoglie informazioni sulle donne vittime di violenza prese in carico dai Centri antiviolenza appartenenti alla Rete Regionale e da SVSeD. Più in dettaglio i soggetti abilitati all inserimento dei dati elaborati nel presente documento sono: 26 Centri antiviolenza 3 aderenti alle Reti territoriali interistituzionali antiviolenza nel 4. Gli stessi hanno presentato specifica richiesta di adesione al servizio sperimentale O.R.A per il 1 Il modello di scheda donna completa è contenuto nell appendice 2 al presente documento. 2 Estrazione effettuata il 24 maggio

6 caricamento di dati. I soggetti sopraindicati coerentemente a quanto previsto dall Intesa Stato- Regioni relativa ai requisiti minimi dei centri antiviolenza e delle case rifugio, prevista all articolo 3, comma 4 del DPCM del 24 luglio 2014 e ratificata in Conferenza unificata del 27 novembre 2014, all art. 1, comma 1, definisce i centri antiviolenza come «strutture in cui sono accolte a titolo gratuito le donne di tutte e le età e i loro figli minorenni, che abbiano subito violenza o si trovino esposte alla minaccia di ogni forma di violenza, indipendentemente dal luogo di residenza». La stessa Intesa, all art. 7, individua tali strutture quali soggetti deputati «alla raccolta ed elaborazione di dati sul fenomeno in linea con il piano d azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere». SVSeD - Soccorso Violenza Sessuale e Domestica, il centro medico specialistico di assistenza per i problemi di violenza alle donne e ai minori istituito il 15 febbraio 1996 presso la Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico. Complessivamente nel sono stati inseriti i dati relativi a donne: dai 26 Centri antiviolenza e 330 da SVSeD - Soccorso Violenza Sessuale e Domestica 5 della Clinica Mangiagalli. Il sistema O.R.A, attivato in via sperimentale nell ottobre 2014, prevede la compilazione di un fascicolo donna, cioè una scheda per ogni donna che si rivolge al Centro antiviolenza. La scheda per la rilevazione delle informazioni sull utente in cui le operatrici dei Centri antiviolenza inseriscono i dati nell applicativo è frutto di un lavoro condiviso tra le strutture operanti sul territorio e la struttura regionale che si occupa di violenza di genere. Alla scheda unica si è giunti dopo un censimento delle schede già in uso presso i vari Centri antiviolenza con lo scopo di creare uno strumento facile da usare, così da garantire la rilevazione delle informazioni e allo stesso tempo in grado di contenere dati fondamentali per il monitoraggio e l analisi del fenomeno della violenza sulle donne. L adozione di un unico strumento consente di fotografare e di descrivere la realtà delle donne vittime di violenza a livello regionale e a livello di rete territoriale ed è un ulteriore passo per l adozione di politiche e prassi comuni volte a sconfiggere il fenomeno. La scheda di inserimento dati è pensata in modo tale da indicare i contatti tra la donna e il centro, i passaggi più significativi, i dati relativi alla violenza e al maltrattante e i servizi offerti alla donna (colloquio di accoglienza, supporto psicologico, supporto legale, ecc.). Ciò con una duplice finalità: 3 L elenco completo dei soggetti che hanno collaborato alla raccolta dei dati qui presentati è consultabile all appendice 1 al presente documento. 4 Per la precisione, si tratta dei Centri aderenti alle Reti territoriali interistituzionali antiviolenza coordinate dalla Regione Lombardia che hanno altresì sottoscritto specifiche convenzioni con i comuni capofila per l erogazione dei servizi specifici previsti per i Centri antiviolenza dall Intesa Stato-Regioni 27/11/2014 relativa ai requisiti minimi dei centri antiviolenza e delle case rifugio e dal Piano regionale quadriennale antiviolenza 10/11/ (d.c.r. 894/), e che hanno fatto apposita richiesta di adesione all Osservatorio O.R.A.. 5 Date le caratteristiche peculiari del servizio sono stati analizzati in un documento dedicato - allegato B al presente Rapporto i dati inseriti nel da Svsed - Soccorso Violenza Sessuale e Domestica della Clinica Mangiagalli nel sistema informativo O.R.A. (Osservatorio Regionale Antiviolenza) in schede donna a sistema, in cui il primo contatto tra centro e donna sia stato effettuato dal 1 gennaio al 31 dicembre. Nell allegato dedicato sono stati riportati anche i dati riferiti ai primi 6 mesi del 2016, elaborati a partire dalle informazioni registrate extra- sistema (sistema di raccolta del servizio ospedaliero) dal Servizio SVSeD e trasmesso a Regione Lombardia. 5

7 1. Consentire ai centri antiviolenza di conoscere in ogni momento il percorso attivato con la donna; 2. Fornire ai soggetti della rete regionale, a seguito dell elaborazione dei dati e delle informazioni, informazioni significative sul fenomeno. A tal proposito, si sottolinea che le informazioni e i dati inseriti nel sistema informativo sono anonimizzati e accessibili solo alle operatrici dei centri antiviolenza. La Regione Lombardia procede al monitoraggio attraverso l aggregazione di dati individuali non nominativi, privati di tutti gli elementi identificativi quali: nome, cognome, codice fiscale, data di nascita, indirizzo di residenza/domicilio, recapiti (telefono, etc.), subito dopo la loro immissione nel sistema informativo. Viene mantenuto unicamente il riferimento all anno di nascita e all area vasta di residenza. La scheda O.R.A. è suddivisa nelle seguenti sezioni: - Anagrafica - Anamnesi - Maltrattanti e maltrattamenti - Informazioni su come è avvenuto il contatto e sui servizi - Interventi erogati - Ospitalità A un anno e mezzo dall avvio della sperimentazione del sistema, i dati raccolti presentano ancora molti limiti legati soprattutto alla scarsità dei dati inseriti, comprensibile nel primo anno di sperimentazione di un sistema nuovo di raccolta capillare di dati che sta entrando nella prassi operativa dei Centri antiviolenza gradualmente e con alcune difficoltà. Qui di seguito in sintesi le maggiori problematicità riscontrate: La parte relativa all anamnesi è stata compilata solo per 666 donne su donne accolte nel e le domande sulla ricostruzione dei precedenti episodi di violenza subiti nel corso della vita è stata compilata solo nel 40% dei casi. Inoltre, uno scarso numero di risposte si è registrato anche relativamente alle informazioni richieste sulle caratteristiche delle donne, in particolare sulle variabili relative all età della donna, al titolo di studio, alla condizione lavorativa e ancora di più sullo stato civile e la condizione familiare. Infine, un tasso elevato di mancate risposte si è riscontrato anche nella batteria di domande relative al primo contatto della donna con il Centro, alle tipologie di violenze/maltrattamento e ai maltrattanti. Ne consegue che è stato necessario effettuare una selezione delle informazioni che il sistema O.R.A. raccoglie, considerando solo quelle più significative. In questa nota, vengono presentate le informazioni ritenute più rilevanti statisticamente relative a: 1. il numero di donne prese in carico dai Centri e alcune loro caratteristiche 2. le tipologie di maltrattamento subito dalle donne vittime di violenza 3. i maltrattanti 4. i servizi erogati dai Centri nel corso del 6

8 1 Le donne prese in carico e le loro caratteristiche Nel corso del, i 26 Centri antiviolenza e SVSeD (Mangiagalli), complessivamente, hanno dichiarato di aver preso in carico complessivamente donne vittime di violenza. Sul totale delle donne prese in carico nel, il 63,2% è di cittadinanza italiana, il 6,3% appartenente a stati membri dell UE, mentre il 30,5% è di cittadinanza extra UE. Tabella 1: La nazionalità delle donne prese in carico, (valore assoluto e percentuale) Italiana ,2 Extra UE ,5 UE 157 6,3 Totale donne per cui è inserito il dato ,0 Donne per le quali l informazione non è disponibile 1439 Sono le donne adulte che si rivolgono maggiormente ai Centri antiviolenza o a SVSeD: circa il 31% di chi indica l età è compreso tra i 35 e i 44 anni e l età media è di 40,5 anni. Vi è inoltre, una percentuale, seppur minima, di donne ultra 65enni che ha chiesto aiuto ai Centri o a SVSeD nel corso del (3,7%). Residuale è invece la percentuale delle minori (0.8%), che vengono prese in carico solo in casi particolari. Figura 1: Donne prese in carico per fascia di età (valore percentuale) 35,0 30,0 31,2 25,0 22,8 23,5 20,0 15,0 10,0 9,5 8,6 5,0 0,0 0,8 Meno di 18 anni e più 3,7 Dati mancanti: ()

9 La composizione per età si riflette nello stato civile delle donne prese in carico. Come illustrato nella Tabella 2, le donne che nel corso del hanno avuto accesso ai Centri antiviolenza o al centro SVSeD Mangiagalli sono prevalentemente coniugate (44,4%); a queste si aggiungono le donne conviventi (15,9%). Segue la percentuale delle donne nubili (21,5%) e delle donne separate (di fatto 4,1% e legalmente 8,4%) o divorziate (3,7%), per le quali non si esclude la possibilità di violenze all interno della relazione di coppia, attuale e precedente. La prevalenza di donne sposate o conviventi è più marcata nel caso di donne straniere (extra UE e UE) rispetto alle italiane. Tabella 2: Donne prese in carico per stato civile, (valore assoluto e percentuale) Coniugata ,4 Nubile ,5 Convivente ,9 Separata legalmente 210 8,4 Separata di fatto 102 4,1 Divorziata 93 3,7 Vedova 50 2,0 Totale donne per cui è inserito il dato ,0 Donne per le quali l informazione non è disponibile 1459 Nel, 1933 delle donne prese in carico (pari al 77,8% dei casi inseriti) hanno dichiarato di avere figli. Nel 48,7% dei casi si tratta di almeno un figlio minorenne convivente, potenziali vittime di violenza diretta o assistita. Tabella 3: Donne prese in carico con figli e senza figli, (valore assoluto e percentuale) Ha figli ,8 Non ha figli ,2 Totale donne per cui è inserito il dato ,0 Donne per le quali l informazione non è disponibile 1470 Nel, solo un terzo delle donne prese in carico ha specificato il proprio titolo di studio. In base alle risposte date, risultano prevalenti le donne con un titolo di scuola secondaria di primo grado (34,3%) e di secondo grado (29,9%); le laureate sono il 17,5%. Residuali le donne con la sola licenza elementare (6,1%) o senza titolo di studio (1,5%). 8

10 Tabella 4: Titolo di studio delle donne prese in carico, (valore assoluto e percentuale) Scuola secondaria primo grado ,3 Scuola secondaria secondo grado ,9 Laurea/post-laurea ,5 Corso professionale ,7 Scuola primaria 78 6,1 Nessun titolo 19 1,5 Totale donne per cui è inserito il dato ,0 Donne per le quali l informazione non è disponibile 2663 Un dato importante nell ottica di un percorso di sostegno all uscita dalla violenza, è la possibilità delle donne prese in carico di essere autonome economicamente rispetto al proprio partner o alla famiglia di origine. In mancanza di informazioni sul reddito individuale, la situazione occupazionale può essere considerata uno degli indicatori di tale possibilità. Con riferimento alla condizione lavorativa delle donne prese in carico nel per cui sono disponibili indicazioni, risulta che ben il 40,7% non ha un proprio reddito da lavoro, perché casalinga (9,1%), o disoccupata (22,7%), o inoccupata (3,6%), o in cerca di prima occupazione (1,4%) o studentessa (3,9%). Tabella 5: La condizione occupazionale delle donne prese in carico (valore assoluto e percentuale) Occupata ,6 Casalinga 214 9,1 Disoccupata ,7 Inoccupata 86 3,6 In cerca di prima occupazione 33 1,4 Studentessa 93 3,9 Pensionata 112 4,7 Non so 46 1,9 Totale donne per cui è inserito il dato ,0% Donne per le quali l informazione non è disponibile 1590 Considerando la distribuzione territoriale, come atteso, il numero più elevato di donne prese in carico nel si registra nella provincia di Milano (1.483 donne), seguita da Brescia (545 donne) e Bergamo (338 donne). 9

11 Tabella 6: Numero di donne prese in carico per provincia del Centro antiviolenza, Bergamo 338 Brescia 545 Como 150 Cremona 62 Lecco 191 Lodi 117 Mantova 120 Milano 1483 Monza e Brianza 291 Pavia 221 Sondrio 71 Varese 361 Totale Lombardia 3950 Il 97% delle donne prese in carico nel è residente in Lombardia e l 89% si rivolge a Centri antiviolenza situati nella propria provincia di residenza. Si registrano percentuali relativamente elevate di donne che si rivolgono ad un Centro collocato in una provincia diversa dalla propria di residenza a Varese (29,4%), presumibilmente per via della contiguità con Milano, a Milano (17,5%) e nella provincia di Monza e Brianza (14,8%). Figura 2: Donne che si rivolgono a Centri antiviolenza o a SVSeD Mangiagalli, di province diverse dalla propria, (valore percentuale) 120,0% 100,0% 9,5% 4,5% 2,7% 6,9% 7,2% 8,2% 13,0% 17,5% 14,8% 10,3% 5,9% 29,4% 80,0% 60,0% 40,0% 20,0% 90,5% 95,5% 97,3% 93,1% 92,8% 91,8% 87,0% 82,5% 85,2% 89,7% 94,1% 70,6% 0,0% BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA Stessa provincia Diversa Provincia Dati mancanti: 327. Nota: I casi di donne che hanno indicato una residenza fuori regione (100) o all estero (3) sono stati inclusi nella categoria diversa provincia. 10

12 2 Le modalità di accesso In questa sezione della nota si presentano alcune informazioni sulle modalità di accesso in relazione al primo contatto (soggetto e finalità), a come le donne sono venute a conoscenza dell esistenza del Centro antiviolenza o di SVSeD - Soccorso Violenza Sessuale e Domestica e a chi le ha inviate e, infine, con quali soggetti della Rete interistituzionale le vittime di violenza sono in contatto. Si segnala che le informazioni disponibili su questi aspetti sono particolarmente lacunose e presentano un numero molto elevato di mancate risposte. In due terzi dei casi in cui è stato inserito il dato, le donne prese in carico hanno effettuato loro stesse il primo contatto; seguono le segnalazioni dal pronto soccorso/ospedale (16,2%), dalla rete familiare o amicale (6,7%), dalle forze dell ordine (2,5%) e da associazioni (1,4%). Nel 20,4% dei casi il soggetto che ha effettuato il primo contatto fa parte della Rete. Tabella 7: Chi ha effettuato il primo contatto con il Centro antiviolenza o il Soccorso Violenza Sessuale e Domestica - SVSeD (valore assoluto e percentuale) Donna ,1 Pronto soccorso/ospedale ,2 Rete famigliare/amicale 176 6,7 Servizi/assistenti sociali 121 4,6 Forze dell'ordine 65 2,5 Associazioni 36 1,4 Medici di base 1 0,0 Tribunale ordinario/minori 0 0,0 Altro Non so 3 0,1 Totale donne per cui è inserito il dato ,0 Donne per le quali l informazione non è disponibile 1334 Come nel caso del primo contatto, nel la maggioranza (44,9%) delle donne per cui è stato inserito il dato, ha indicato di essersi recata presso il Centro antiviolenza o SvSeD di propria iniziativa, senza essere inviata da nessuno. Nei restanti casi, le donne prese in carico sono state inviate principalmente da pronto soccorso o ospedale (20,9% nel ), servizi o assistenti sociali (8,4%), rete familiare o amicale (8,3%), forze dell ordine (6,7%) e associazioni (3,2%). Marginali i casi di donne inviate dal medico di base o dal tribunale. Circa il 7% delle donne rispondenti ha indicato altri soggetti rispetto a quelli elencati, tra cui figurano prevalentemente altri Centri e il numero di pubblica utilità È necessario inoltre sottolineare come le donne possano essersi rivolte ad altri servizi/soggetti della Rete Interistituzionale, prima di approdare ai Centri Antiviolenza (o a SVSeD Mangiagalli) o durante il proprio percorso all interno del Centro, con cui possono essere ancora in contatto. In base al dato rilevato risulta che circa il 62% delle rispondenti prese in carico nel è in contatto con almeno un soggetto (spesso più di uno) della Rete. Facendo riferimento alle donne prese in carico nel, la maggior parte delle donne si era rivolta a carabinieri (25,8%), assistente sociale comunale (19,1%), pronto soccorso (14,2%), consultorio (6,9%) e pubblica sicurezza (6,4%). Meno frequenti i casi di donne che hanno indicato di essere in contatto con tribunale ordinario (5,3%) e dei minori (4%), CPS (4,8%), Centri Ospitalità (2,5%), medico di base (2,4%), S.E.R.T. 11

13 (1,3%) e N.O.A. (0,2%). Il 12% delle rispondenti ha dichiarato di essere in contatto con altre associazioni o altri soggetti della Rete. Tabella 8: Quale soggetto ha inviato al Centro antiviolenza la donna presa in carico, (valore assoluto e percentuale) Da nessuno, scelta personale ,9 Pronto Soccorso/Ospedale ,9 Servizi/Assistenti Sociali 188 8,4 Rete familiare/amicale 186 8,3 Forze dell Ordine 151 6,7 Associazioni 71 3,2 Medici di base 6 0,3 Tribunale ordinario/minori 1 0 Altro 154 6,9 Non so 8 0,4 Totale donne per cui è inserito il dato ,0 Donne per le quali l informazione non è disponibile 1711 Tabella 9: Soggetti della Rete Interistituzionale con i quali sono in contatto le donne prese in carico, (valore assoluto e percentuale) Nessuno ,2 Carabinieri ,8 Assistente Sociale Comunale ,1 Pronto Soccorso ,2 Consultorio 138 6,9 Pubblica Sicurezza 129 6,4 Altre Associazioni 121 6,0 Tribunale ordinario 106 5,3 CPS 97 4,8 Tribunale dei minori 81 4,0 Centri di Ospitalità 50 2,5 Medici di base 48 2,4 S.e.r.t 27 1,3 N.o.a. 5 0,2 Altro 121 6,0 Totale donne per cui è inserito il dato ,0 Donne per le quali l informazione non è disponibile 1943 La somma delle percentuali può essere superiore a 100 perché sono previste risposte multiple. 12

14 Nel, i principali canali attraverso i quali le donne prese in carico che hanno risposto a questa domanda sono venute a conoscenza dell esistenza del Centro antiviolenza o del centro SVSeD della Mangiagalli sono stati in primo luogo internet, citato dal 17,1% delle donne che hanno risposto, e la rete di parenti o conoscenti, citata dal 15%. Le istituzioni sono state un ulteriore importante canale di conoscenza, essendo state complessivamente citate dal 37,5% delle donne che hanno risposto: il pronto soccorso o l ospedale (9,8%), le forze dell ordine (9%), le assistenti sociali e il numero verde contro la violenza sulle donne 1522 (6,2% ciascuno), le ATS/consultori e i medici di base (3,3%). Infine, l associazionismo pesa per il 6,6% e i media per il 4,6%. Tabella 10: Come sono venute a conoscenza del Centro antiviolenza le donne prese in carico, (valore assoluto e percentuale) Internet ,1 Parenti/conoscenti Pronto soccorso/ospedale 193 9,8 Forze dell'ordine 177 9,0 Associazionismo 131 6,6 Assistente sociale 123 6, ,2 Tv, radio, stampa, riviste 90 4,6 Materiale/ iniziative del centro 81 4,1 Altro servizio pubblico 68 3,5 ATS/consultorio 55 2,8 Medici di base 9 0,5 Brochure/Locandina 6 0,3 Eventi/Iniziative del centro 4 0,2 Altro ,1 Non so 59 3,0 Totale donne per cui è inserito il dato ,0 Donne per le quali l informazione non è disponibile

15 Il primo contatto è stato nel 50,6% dei casi indicati volto ad avere informazioni generiche; gli altri principali motivi per cui è stato effettuato il primo contatto riguardano le informazioni legali (43,8%), il semplice ascolto (43,7%), e, in misura inferiore, l ascolto psicologico (23,7%); nel 6,9% dei casi il primo contatto è stato effettuato per richiedere ospitalità. Tabella 11: Scopo del primo contatto, (valore assoluto e percentuale) Informazioni generiche ,6 Informazioni legali ,8 Ascolto/sfogo ,7 Percorsi Psicologici ,7 Richiesta ospitalità 165 6,9 Ricerca casa/soldi/lavoro 74 3,1 Altro 138 5,7 Non So 2 0,1 Totale donne per cui è inserito il dato ,0 Donne per le quali l informazione non è disponibile 1544 La somma delle percentuali può essere superiore a 100 perché sono previste risposte multiple. 3 Maltrattamenti e maltrattanti Nel solo 21 Centri antiviolenza 6 e SVSeD Mangiagalli hanno inserito delle informazioni sul maltrattamento subito dalle donne prese in carico; maltrattamenti che riguardano circa donne delle complessivamente prese in carico. Le donne che sono state prese in carico hanno spesso dichiarato di aver subito forme multiple di violenza. La tipologia di violenza più segnalata è di tipo psicologico (72,2% delle rispondenti nel ), seguita da violenza di tipo fisico (68,3%) e di tipo economico (31%). Pochi i casi di donne che segnalano molestie sessuali (2,1%), tentata violenza (1,3%) e sfruttamento della prostituzione (0,5%). 6 A.I.D.A Onlus - Associazione Incontro Donne Antiviolenza (CR); Associazione Tua e Le Altre Onlus (SO); Casa delle Donne - CaD (BS); Associazione Donne Contro La Violenza Onlus (CR); Associazione Donne Insieme Contro la Violenza Onlus (MI); E.Va. Onlus (VA); L'Orsa Minore Onlus (LO); Rete Rosa Onlus (VA); Telefono Donna Como (CO); Associazione Volontarie di Telefono Rosa Mantova (MN); C.A.Do.M. - Centro di Aiuto Alle Donne Maltrattate (MB); Centro di Aiuto alla Vita di Mantova - Onlus (MN); Cerchi d'acqua S.C.A.R.L. - Onlus (MI); Cooperativa Liberamente - Percorsi di donne contro la violenza, Coop. Soc. Onlus (PV); Filo Rosa Auser (VA); Gruppo M.I.A. - Movimento Incontro Ascolto (CR); L'altra Metà del Cielo - Telefono Donna di Merate (LC); Mittatron Onlus Sportello Donna (MI); Sirio CSF Coop.Soc. Onlus (BG); SVS DAD Onlus (MI); Telefono Donna Milano (MI). 14

16 Tabella 12: Le tipologie di maltrattamento di cui sono vittime le donne prese in carico, (valore assoluto e percentuale) Psicologico ,2 Fisico Economico ,0 Stalking ,3 Sessuale ,4 Molestia sessuale 53 2,1 Tentata Violenza 33 1,3 Sfruttamento della prostituzione 13 0,5 Totale donne per cui è inserito il dato ,0 Donne per le quali l informazione non è disponibile 1418 La somma delle percentuali può essere superiore a 100 perché sono previsti maltrattamenti multipli. A conferma della prevalenza del contesto familiare e di coppia nella violenza sulle donne prese in carico, fra gli autori dei maltrattamenti indicati figurano soprattutto il partner (coniuge, convivente o fidanzato), per un totale del 69,8% dei casi nel e gli ex-partner (ex-convivente, ex-marito o ex-fidanzato) nel 24,6% dei casi nel. I familiari (genitori, soprattutto padre, figlio/a, parente, fratello/sorella o il partner della genitrice) risultano autori della violenza nel 6% dei casi nel ; uno sconosciuto nel 3,1% dei casi; un partner occasionale nell 1,4% dei casi; un collega o il datore di lavoro/superiore nell 1,7% dei casi. Tabella 13: Chi è il maltrattante delle donne prese in carico (valore assoluti e percentuale) Marito ,0 Convivente ,3 Ex convivente 222 8,8 Ex marito 219 8,6 Ex fidanzato 182 7,2 Fidanzato 88 3,5 Sconosciuto 79 3,1 Figlio/a 75 3,0 Amico di famiglia 68 2,7 Padre 68 2,7 Parente 39 1,5 Partner occasionale 35 1,4 Collega 27 1,1 Fratello/sorella 20 0,8 Partner genitore 16 0,6 Datore di lavoro/superiore 14 0,6 Madre 11 0,4 Donne per cui è inserito il dato ,0 Donne per le quali l informazione non è disponibile 1418 La somma delle percentuali può essere superiore a 100 perché sono possibili maltrattanti diversi. 15

17 4 I servizi erogati e lo stato del percorso Al momento dell estrazione dei dati (24 maggio 2016), delle donne prese in carico nel corso del circa la metà è ancora in carico, mentre il 34,4% ha concluso il percorso concordato, il 12,8% lo ha abbandonato e il 6,6% lo ha sospeso 7. Tabella 14: Donne prese in carico per stato del fascicolo, (valori assoluti e percentuali) Abbandonato ,8 In corso ,2 Concluso ,4 Sospeso 261 6,6 Totale ,0 Nel solo 19 Centri antiviolenza della rete e il SVSeD della Mangiagalli hanno registrato nel fascicolo relativo a ciascuna donna presa in carico gli interventi erogati, con una copertura di circa il 70% delle donne prese in carico da questi stessi Centri (2.294 su 3.149). I servizi erogati sono stati complessivamente 9.732, per un numero medio di interventi per donna pari a 4,2. La tipologia di intervento più frequente è il colloquio di accoglienza (33,1% degli interventi erogati), di cui ha usufruito il 61,4% delle donne prese in carico; seguita dall ascolto telefonico (21,8% degli interventi erogati per il 60,4% delle donne prese in carico), la consulenza psicologica (17,7% degli interventi per il 20% delle donne prese in carico) e la consulenza legale (9,6% degli interventi, per il 32,7% delle donne prese in carico). 7 Per ogni donna presa in carico i Centri antiviolenza aprono un fascicolo che registra i servizi erogati e il percorso seguito. Non tutte le donne prese in carico completano il percorso concordato. Una donna può rinunciare al servizio per un periodo (registrato come sospensione se concordato con il Centro) o abbandonarlo senza darne comunicazione. E anche importante sottolineare che la conclusione di un fascicolo presso un Centro non necessariamente segnala il superamento della situazione di violenza, ma potrebbe, ad esempio, comprendere situazioni in cui la donna decide di uscire dal percorso di sostegno, oppure di essere seguita da un altra struttura/servizio o Centro. 16

18 Figura 3: Numero interventi usufruiti dalle donne prese in carico dei Centri, (valore percentuale sulle risposte valide) 35% 33% 30% 25% 20% 22% 18% 15% 10% 10% 9% 5% 2% 2% 2% 1% 0% Dati mancanti: sui 20 Centri che hanno fornito l informazione. Tabella 15: Tipologia di intervento e donne che ne hanno usufruito, (valori percentuali sulle risposte valide) Percentuale interventi usufruiti Percentuale donne Colloquio d'accoglienza 33,1 60,4 Ascolto telefonico 21,8 61,4 Consulenza psicologica 17,7 20 Consulenza legale 9,6 32,7 Percorso psicoterapeutico 2,5 1,0 SMS/ /Chat/etc. 2,0 5,1 Assistenza legale 1,8 3,7 Gruppo di auto-mutuo-aiuto 1,0 0,7 Sostegno psicologico per minori 0,6 0,3 Orientamento al lavoro 0,3 0,8 Consulenza psichiatrica 0,2 0,3 Mediazione linguistica 0,2 0,3 Sostegno per minori 0,2 0,4 Percorsi di gruppo 0,0 0,0 Altro 9,2 10,6 Totale donne per cui è inserito il dato Donne per le quali l informazione non è disponibile La somma delle percentuali riferite alle donne può essere superiore a 100 perché sono previste risposte multiple. 17

19 5 Riflessioni conclusive In sintesi l analisi ha messo in evidenza i seguenti aspetti: Le donne prese in carico nel dai 26 centri antiviolenza e dal centro SVSeD della Mangiagalli sono pari a Sono venute a conoscenza del centro soprattutto attraverso internet (17,1%) o dalla rete di parenti o conoscenti (15%). Sono prevalentemente donne con cittadinanza italiana (63,2% delle donne accolte), con un età media di 40,5 anni, coniugate (44,4%), con figli/figlie (il 48,7% ha almeno un figlio/figlia minorenne). Il 40,7% non ha un proprio reddito da lavoro. Nei due terzi dei casi sono state le stesse donne a effettuare il primo contatto. Il primo contatto della donna è volto perlopiù a ottenere informazioni generiche (50,6%), la richiesta di informazioni legali (43,8%), il semplice ascolto (43,7%), e, in misura inferiore, l ascolto psicologico (23,7%). Il 62% delle donne prese in carico nel sono in contatto con almeno un soggetto della Rete territoriale antiviolenza: carabinieri (25,8%), assistente sociale comunale (19,1%), pronto soccorso (14,2%), consultorio (6,9%) e pubblica sicurezza (6,4%). Nel 69,8% dei casi, l autore dei maltrattamenti è il partner (coniuge, convivente o fidanzato). Le forme di violenza subita dalle donne sono multiple: violenza psicologica (72,2% delle donne nel ), violenza fisica (68,3%), violenza economica (31%). Relativamente allo stato del fascicolo delle donne prese in carico nel circa la metà è ancora in carico, mentre il 34,4% ha concluso il percorso concordato, il 12,8% lo ha abbandonato e il 6,6% lo ha sospeso. I servizi erogati alle donne vittime di violenza sono mediamente 4,2 per donna presa in carico. La tipologia di intervento più frequente è il colloquio di accoglienza (33,1% degli interventi erogati) di cui ha usufruito il 61,4% delle donne prese in carico; seguita dall ascolto telefonico (21,8% degli interventi erogati per il 60,4% delle donne prese in carico), la consulenza psicologica (17,7% degli interventi per il 20% delle donne prese in carico) e la consulenza legale (9,6% degli interventi, per il 32,7% delle donne prese in carico). Questo documento vuole avere una doppia valenza, restituire un primo dato inedito su base regionale e allo stesso tempo rappresentare un punto di partenza e non di arrivo per un confronto condiviso con i Centri antiviolenza ad oggi direttamente coinvolti, le Case rifugio, i comuni capofila di Reti territoriali e le altre strutture operanti sul territorio per la costruzione di un percorso di approfondimento e monitoraggio costante del fenomeno che dovrà portarci negli anni successivi ad avere un quadro quantitativo aggiornato e una serie di specifiche analisi qualitative sul tema. Per tale ragione in questo rapporto, e in particolar modo in alcune schede di dettaglio presenti negli allegati 8, si è scelto di mettere in luce anche le carenze riscontrate nella raccolta dati affinché siano spunto di miglioramento sia per le strutture coinvolte, sia in un ottica di miglioramento e sviluppo del sistema di raccolta. 8 Allegati A e B 18

20 APPENDICE 1 Hanno aderito ad O.R.A. nel CENTRI ANTIVIOLENZA Aiuto Donna - Uscire dalla violenza Onlus Associazione Donne contro la Violenza Onlus Associazione Incontro Donne Antiviolenza A.I.D.A. Onlus Associazione Tua e le Altre Associazione Volontarie di Telefono Rosa - Mantova C.A.DO.M. - Centro di Aiuto alle Donne Maltrattate - APS Casa delle Donne - CaD Brescia Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate - CADMI Centro Antiviolenza Sportello Donna Sirio Treviglio Cerchi d'acqua cooperativa sociale a r.l. - Contro la Violenza alle donne - Contro la violenza in famiglia Onlus Donne Insieme Contro la Violenza E.VA. Onlus - Emergenza contro la ViolenzA EOS O.n.l.u.s - Centro di ascolto e accompagnamento contro la violenza, le molestie sessuali e i maltrattamenti alle donne e ai minori Filo Rosa Auser Fondazione Somaschi Onlus 9 Gruppo M.I.A. Movimento Incontro Ascolto L'Altra Metà del Cielo - Telefono Donna di Merate LiberaMente - Percorsi di donne contro la violenza - Cooperativa sociale Onlus Centro Aiuto Alla Vita L'Orsa Minore Onlus - Centro antiviolenza La metà di niente Mittatron Onlus - Sportello Donna Rete Rosa SVS Donna Aiuta Donna Onlus Telefono Donna Como Telefono Donna - Milano Telefono Donna Lecco Bergamo Crema (CR) Cremona Ardenno (SO) Mantova Monza Brescia Milano Treviglio (BG) Milano Pieve Emanuele (MI) Busto Arsizio (VA) Varese Cardano al Campo (VA) Milano Casalmaggiore (CR) Merate (LC) Pavia Mantova Lodi Bresso (MI) Saronno (VA) Milano Como Milano Lecco 9 Fondazione Somaschi Onlus ha aderito all Osservatorio solo nel dicembre 19

21 SVSeD - Soccorso Violenza Sessuale e Domestica Centro medico specialistico di assistenza per i problemi della violenza alle donne e ai minori SVSeD - Soccorso Violenza Sessuale e Domestica Servizio d emergenza e urgenza situato presso la Clinica Mangiagalli della Fondazione IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico Via della Commenda, Milano 20

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