2 REPORT DI MONITORAGGIO Schede di primo accesso donne vittime di violenza. Schede compilate dal 1 gennaio giugno 2009
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1 2 REPORT DI MONITORAGGIO Schede di primo accesso donne vittime di violenza Schede compilate dal 1 gennaio giugno novembre 2009
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3 Osservatorio per le politiche sociali II Report sul Monitoraggio violenza 1. PRESENTAZIONE DEL MONITORAGGIO IL MONITORAGGIO A LIVELLO PROVINCIALE IL MONITORAGGIO A LIVELLO REGIONALE I RISULTATI LE TABELLE... 9 TABELLA 1 SCHEDE COMPILATE PER TIPOLOGIA DI STRUTTURA...9 TABELLA 2 NAZIONALITÀ (V.A)...9 TABELLA 3 NAZIONALITÀ (%)...9 TABELLA 4 ETÀ...9 TABELLA 5 STATO CIVILE (V.A.)...9 TABELLA 6 STATO CIVILE (%)...10 TABELLA 7 TITOLO DI STUDIO (V.A.)...10 TABELLA 8 TITOLO DI STUDIO (%)...10 TABELLA 9 CONDIZIONE PROFESSIONALE (V.A.)...10 TABELLA 10 CONDIZIONE PROFESSIONALE (%)...11 TABELLA 11 DONNE CON FIGLI (V.A.)...11 TABELLA 12 DONNE CON FIGLI (%)...11 TABELLA 13 TIPOLOGIA DI MALTRATTAMENTO SUBITO (V.A.)...11 TABELLA 14 TIPOLOGIA DI MALTRATTAMENTO SUBITO (%)...12 TABELLA 15 RAPPORTO MALTRATTANTE/VITTIMA (V.A.)...12 TABELLA 16 RAPPORTO MALTRATTANTE/VITTIMA (%)...12 TABELLA 17 SI È GIÀ RIVOLTA AD ALTRO SERVIZIO? (V.A.)...12 TABELLA 18 SI È GIÀ RIVOLTA AD ALTRO SERVIZIO? (%)...13 TABELLA 19 BISOGNO ESPRESSO (V.A.)...13 TABELLA 20 BISOGNO ESPRESSO (%)...13 TABELLA 21 ESITO (V.A.)...13 TABELLA 22 ESITO (%) APPENDICE SCHEDA PRIMO ACCESSO PROVINCIA DI PISA...15 SCHEDA PRIMO ACCESSO ADOTTATA DALLA REGIONE TOSCANA...15 Il presente lavoro è stato realizzato da Claudio Rognini e Michela Casarosa dell Osservatorio per le politiche sociali della Provincia di Pisa. Un ringraziamento particolare a Tommaso Gioè, tirocinante presso l Osservatorio, per il supporto e la collaborazione nella realizzazione di questo report. 3
4 1. Presentazione del monitoraggio 1.1 Il monitoraggio a livello provinciale Il programma di lavoro sulla violenza è il frutto di un percorso iniziato nel 2003, quando la Conferenza dei Sindaci della Zona Pisana, in attuazione della programmazione regionale e zonale e accogliendo le sollecitazioni delle associazioni di donne impegnate nel contrasto alla violenza, approvò la proposta di costituzione di un Tavolo Zonale dei servizi, delle Istituzioni, della Cittadinanza Attiva contro la violenza e il maltrattamento. Il coordinamento politico fu assegnato all Assessorato alle Politiche sociali dell Amministrazione Provinciale di Pisa. Nel 2004 iniziano i lavori del Tavolo che struttura la propria attività in quattro gruppi di lavoro: - Rilevazione - Sensibilizzazione - Formazione - Percorsi assistenziali Il tavolo promuove la sottoscrizione di un Protocollo d intesa (31 maggio 2005) tra Asl 5 Area Pisana, Azienda Ospedaliera Area Pisana, Comune di Pisa - Consiglio Cittadino, Prefettura di Pisa, Provincia di Pisa, Questura di Pisa e Società della Salute dell Area Pisana la cui finalità è... la realizzazione di connessioni stabili tra servizi, istituzioni, realtà della cittadinanza attiva per arrivare alla costituzione di un sistema unitario di servizi rivolti alle donne e ai bambini che hanno subito violenza. Nel 2007 la rete si allarga e il protocollo viene sottoscritto anche dalle Società della Salute della Valdera e dell Alta Val di Cecina, dall Arma dei Carabinieri, dal Comando Provinciale di Pisa e successivamente dall Ufficio Comune del Valdarno Inferiore e dalla Società della Salute del Valdarno Inferiore. Nel corso di questi primi anni il gruppo Rilevazione del Tavolo zonale in collaborazione con l Osservatorio per le politiche sociali della Provincia di Pisa avvia un attività di monitoraggio dei fenomeni di violenza attraverso: - costruzione di una scheda unica di accesso (cfr appendice) contenente alcune informazioni sulle donne che si rivolgono alle strutture (dati anagrafici, tipologia di violenza, informazioni sul maltrattante, bisogno espresso dalla donna, etc.) - adozione della scheda da parte di alcune strutture: associazione Casa della donna di Pisa, Associazione Donne in movimento, Questura di Pisa, Arma dei Carabinieri, Pronto soccorso di Pisa, ASL 5 - raccolta delle schede e elaborazione periodica dei dati a cura dell Osservatorio per le politiche sociali 4
5 1.2. Il monitoraggio a livello regionale La Legge Regionale n 59 del 16 novembre 2007 Norme contro la violenza di genere ha modificato la Legge Regionale 41/05 aggiungendo all art che riguarda l Osservatorio Sociale il seguente comma: Presso l Osservatorio è istituita una apposita sezione denominata Osservatorio Regionale sulla violenza di genere. L Osservatorio Regionale sulla violenza di genere realizza il monitoraggio sulla violenza attraverso la raccolta, l elaborazione e l analisi dei dati forniti dai centri antiviolenza, dai servizi territoriali e dai soggetti aderenti alla rete territoriale; analizza i dati al fine di realizzare una sinergia tra i soggetti coinvolti per sviluppare la conoscenza delle problematiche relative alla violenza di genere e per armonizzare le varie metodologie di intervento adottate dal territorio. L Osservatorio Regionale sulla violenza di genere si avvale degli Osservatori Provinciali di cui al comma 3 In attuazione di questa previsione legislativa, nel 2008 l Osservatorio Regionale ha costituito all interno della Rete Regionale degli Osservatori Sociali un gruppo di lavoro specifico sulla violenza di genere, coordinato dalla Provincia di Siena e all interno del quale anche l Osservatorio di Pisa ha svolto un ruolo importante. Queste le principali azioni realizzate dal Tavolo attraverso i dieci Osservatori Sociali Provinciali: Realizzazione del database Anagrafe strutture contenente informazioni sulle strutture che si occupano di violenza presenti sul territorio (consultori, centri antiviolenza, pronto soccorso, etc.). Le strutture sono state inserite sul sito della Regione attraverso un applicativo web sviluppato dalla Regione. Compito degli Osservatori è l aggiornamento periodico. Costruzione di una scheda unica di rilevazione (cfr appendice) per tutto il territorio regionale e sviluppo di un applicativo web per l inserimento dei dati. In questa prima fase sperimentale la rilevazione è limitata ai soli Centri antiviolenza (nel nostro territorio la Casa della Donna). Da notare inoltre che la scheda adottata a livello regionale ricalca quasi esattamente la scheda della provincia di Pisa perché il nostro territorio era quello più avanzato sul piano della sperimentazione. Realizzazione di una prima pubblicazione a livello regionale contenente l analisi dei dati di tutte le province. 5
6 2. I risultati Questo secondo report realizzato dall Osservatorio per le politiche sociali contiene un analisi dei dati contenuti nelle schede raccolte in 18 mesi (1 gennaio giugno 2009) da alcune strutture del territorio: - associazione Casa della donna, - associazione Donne in movimento (DIM) - Questura di Pisa. Rispetto al report precedente (novembre 2008) in cui si evidenziavano le differenze tra donne italiane e straniere, la lettura di questi nuovi dati è orientata a far emergere il diverso profilo delle donne che accedono a queste tre strutture. Le schede raccolte (tabella 1) Complessivamente sono state compilate 411 schede di cui il 70,1% da parte dell associazione Casa della donna, il 21,7% dall associazione DIM, l 8,3% dalla Questura. In questo report ci siamo limitati all analisi delle schede raccolte da queste tre strutture perché numericamente più consistenti. Occorre tuttavia ricordare che alcune schede sono state raccolte anche dal Pronto soccorso, dai Carabinieri e dalla Asl 5. La nazionalità (tabelle 2 e 3) Le donne italiane sono più della metà (57,7%); le straniere sono il 42,3%. Le donne straniere sono la quasi totalità presso lo sportello dell associazione Donne in Movimento (associazione che lavora con le donne immigrate) ma se ne rileva una certa percentuale (27,1%) anche presso il centro antiviolenza Casa della donna. Età e Stato civile (tabelle 4, 5, 6) La maggioranza delle donne (46,3%) è coniugata o convive con il partner. Il 30,1% è invece separata o divorziata. Il 10,5% è nubile e si rileva, infine, un 11,4% di vedove. Circa il 60% delle donne ha un età compresa tra 19 e i 40 anni, il 33,9% ha un età tra i 44 e i 60 anni. Si tratta dunque di un utenza che si colloca in una fascia di età intermedia. Titolo di studio (tabelle 7 e 8) Circa un terzo delle donne ha un buon livello di istruzione (il 31,2 ha almeno il diploma di scuola media superiore e, tra queste, l 11,2% è laureata). La percentuale più alta di donne con diploma di scuola media superiore o laurea si ritrova nell utenza dell associazione Casa della donna: 36,8% contro il 24,8% dell associazione DIM. Da rilevare infine che il 18% delle donne che si è rivolta a DIM non ha nessun titolo di studio e il 21,3% ha soltanto la licenza elementare. Le schede della Questura non contengono sufficienti indicazioni sul titolo di studio. 6
7 Condizione professionale (tabelle 9 e 10) Per quanto riguarda la condizione professionale, analizzando il dato complessivo relativo alle tre strutture, si rileva che il 27,5% è disoccupata, il 27,3% circa ha un lavoro dipendente (operaia, impiegata, collaboratrice domestica) e il 5% circa svolge un attività di tipo direttivo. Confrontando i dati delle tre strutture si rileva però una forte differenziazione che evidenzia una migliore collocazione lavorativa dell utenza della associazione Casa della donna rispetto a DIM. I figli (tabella 11) Il 64,5% delle donne ha figli. Anche su questo punto l utenza Casa della donna ha caratteristiche diverse, in questo caso infatti la percentuale delle donne con figli sale al 75% contro il 38,2% di DIM e il 44,1% della Questura. Ciò è dovuto, probabilmente, anche al fatto che le donne che si rivolgono a DIM sono più giovani. Il maltrattamento (tabella 13 e 14) Le due principali forme di maltrattamento denunciate dalle donne sono il maltrattamento psicologico (26,8%) e il maltrattamento fisico (20%). Seguono le molestie ripetute e di diversa natura (7,8%), il maltrattamento economico (4,4%) e la violenza sessuale (2,7%). Infine il 38,2% delle donne denuncia plurimaltrattamenti (psicologico, fisico ed economico). Diversa invece la situazione delle donne che si sono rivolte alla Questura: in questo caso infatti il maltrattamento fisico diventa preponderante (73,5%). L autore del maltrattamento (tabelle 15 e 16) Nel 42,1% dei casi l autore del maltrattamento è il coniuge, nel 20,4% l ex partner, nell 11,2% il convivente, nel 2,4% il fidanzato. Sommando queste percentuali si rileva che nel 76,1% dei casi la violenza matura nell ambito del rapporto di coppia e il maltrattante è il partner attuale o ex. Nelle utenti della Questura questa percentuale sale addirittura al 90% circa. Tra le utenti di DIM invece solo il 43% è vittima di violenza o maltrattamento da parte del partner e sale invece la percentuale di coloro che dichiarano di essere vittima di un familiare (10,1%) o di un connazionale (31,5%). Il rapporto con il servizio (tabelle 17, 18, 21 e 22) Circa il 22,4% delle donne si rivolge alla struttura per la prima volta, il 32,4% si è già rivolta alle forze dell ordine, l 11,9% ha già avuto contatti con i servizi sociali, il 9% con il Pronto soccorso. Tra le utenti della Questura è più alta la percentuale di coloro che si rivolgono al servizio per la prima volta (38,2%) o che si sono già rivolte in precedenza al Pronto soccorso (38,2% contro il 9%). Per quello che riguarda l esito del contatto il 68,4% delle donne viene presa in carico dalla struttura a cui si è rivolta. Questa percentuale è più alta nel 7
8 caso della Casa della donna (74%) e molto più bassa nel caso della Questura (47%) che ha una propensione più alta ad inviare le donne al Pronto Soccorso (23,5% dei casi contro l 1,9%). Nell utenza DIM si rileva invece una percentuale più alta di donne inviate ai servizi sociali (14,6% contro il 4,4%). Il bisogno espresso (tabelle 19 e 20) La scheda conteneva una domanda aperta nella quale l operatrice doveva indicare il bisogno espresso/anamnesi/motivo del contatto. Trattandosi di un unica domanda destinata a contenere informazioni di natura diversa l elaborazione non è stata molto semplice. Considerato che la tipologia di maltrattamento subito dalla donne risultava evidente dalle risposte alla domanda successiva abbiamo ritenuto opportuno cercare di estrapolare da questa domanda aperta il bisogno della donna e soprattutto il motivo per cui si rivolgeva al servizio. Dall analisi dei dati emerge che il 63,3% delle donne esprime una richiesta generica di aiuto, il 21,2% una qualche forma di assistenza legale per stalking o maltrattamenti, il 10,9% una richiesta specifica di accoglienza e/o alloggio; il 4,1% un sostegno psicologico. Diversa però la configurazione dei bisogni tra le diverse strutture con una prevalenza di bisogni più concreti (assistenza legale o accoglienza/alloggio) tra le utenti di DIM rispetto a quelle della Casa della donna (60,7% contro 27,1%). 8
9 3. Le tabelle Tabella 1 Schede compilate per tipologia di struttura v.a. % Casa della donna ,1 Donne in Movimento 89 21,7 Questura di Pisa 34 8,3 Totale ,0 Tabella 2 Nazionalità (v.a) Casa della donna Donne in moviment o Questura di Pisa Totale Italiana Straniera Totale Tabella 3 Nazionalità (%) Casa Donna DIM Questura Totale Italiana 72,9 6,7 61,8 57,7 Straniera 27,1 93,3 38,2 42,3 Tabella 4 Età v.a. % % sul tot risposte 0-18 anni 8 1,9 2, anni ,9 60, anni ,4 33,2 più di 60 anni 18 4,4 4,6 nessuna risposta 22 5,4 Totale ,0 100,0 Tabella 5 Stato Civile (v.a.) Coniugata Nubile Separata Convivente Divorziata nessuna risposta Vedova Totale
10 Tabella 6 Stato Civile (%) Coniugata 44,8 29,2 70,6 43,6 Divorziata 20,1 49,4 14,7 26,0 Vedova 14,2 5,6 2,9 11,4 Nubile 13,5 2,2 5,9 10,5 Separata 3,8 6,7 0,0 4,1 Convivente 2,1 3,4 5,9 2,7 nessuna risposta 1,4 3,4 0,0 1,7 Tabella 7 Titolo di studio (v.a.) Casa donna DIM Questura Totale nessun titolo elementare media inferiore formazione professionale media superiore laurea nessuna risposta Totale Tabella 8 Titolo di studio (%) nessun titolo 0,0 18,0 0,0 3,9 elementare 2,4 21,3 0,0 6,3 media inferiore 22,2 21,3 2,9 20,4 formazione professionale 3,8 0,0 0,0 2,7 media superiore 23,3 16,9 2,9 20,2 laurea 13,5 7,9 0,0 11,2 nessuna risposta 34,7 14,6 94,1 35,3 Tabella 9 Condizione professionale (v.a.) disoccupata lavoratrice dipendente operaia lavoratrice autonoma lavoratrice dipendente impiegata collaboratrice domestica lavoratrice dipendente direttiva pensionata casalinga studentessa contratto lavoro atipico o irregolare nessuna risposta Totale
11 Tabella 10 Condizione professionale (%) disoccupata 22,6 51,7 5,9 27,5 lavoratrice dipendente operaia 17,0 7,9 2,9 13,9 lavoratrice autonoma 10,4 1,1 0,0 7,5 lavoratrice dipendente impiegata 9,7 0,0 0,0 6,8 collaboratrice domestica 6,3 9,0 2,9 6,6 lavoratrice dipendente direttiva 7,3 0,0 0,0 5,1 pensionata 7,3 0,0 0,0 5,1 casalinga 4,2 6,7 2,9 4,6 studentessa 5,6 1,1 2,9 4,4 contratto di lavoro atipico o irregolare 0,7 4,5 0,0 1,5 nessuna risposta 9,0 18,0 82,4 17,0 Tabella 11 Donne con figli (v.a.) si no nessuna risposta Totale Tabella 12 Donne con figli (%) si 75,0 38,2 44,1 64,5 no 20,5 55,1 14,7 27,5 nessuna risposta 4,5 6,7 41,2 8,0 Tabella 13 Tipologia di maltrattamento subito (v.a.) plurimaltrattamenti maltrattamento psicologico maltrattamento fisico molestie ripetute e di diversa natura maltrattamento economico violenza sessuale molestia sessuale Totale
12 Tabella 14 Tipologia di maltrattamento subito (%) plurimaltrattamenti 37,2 52,8 8,8 38,2 maltrattamento psicologico 30,2 22,5 8,8 26,8 maltrattamento fisico 14,9 15,7 73,5 20,0 molestie ripetute e di diversa natura 9,0 4,5 5,9 7,8 maltrattamento economico 4,9 3,4 2,9 4,4 violenza sessuale 3,5 1,1 0,0 2,7 molestia sessuale 0,3 0,0 0,0 0,2 Tabella 15 Rapporto maltrattante/vittima (v.a.) coniuge ex partner convivente familiare fidanzato collega di lavoro datore di lavoro altro nessuna risposta Totale Tabella 16 Rapporto maltrattante/vittima (%) coniuge 42,7 29,2 70,6 42,1 ex coniuge-ex convivente-ex fidanzato 27,4 1,1 11,8 20,4 convivente 11,8 11,2 5,9 11,2 familiare 7,6 10,1 5,9 8,0 fidanzato 2,4 2,2 2,9 2,4 collega di lavoro 1,7 2,2 0,0 1,7 datore di lavoro 0,3 1,1 0,0 0,5 altro 3,8 31,5 2,9 9,7 nessuna risposta 2,1 11,2 0,0 3,9 Tabella 17 Si è già rivolta ad altro servizio? (v.a.) si a forze dell'ordine si ad altro servizio si a servizio sociale si a pronto soccorso si a casa della donna si a medico medicina generale no nessuna risposta Totale
13 Tabella 18 Si è già rivolta ad altro servizio? (%) si è già rivolta ad altro servizio si a forze dell'ordine 39,9 20,2 0,0 32,4 si ad altro servizio 14,2 27,0 0,0 15,8 si a servizio sociale 14,6 5,6 5,9 11,9 si a pronto soccorso 4,9 11,2 38,2 9,0 si a casa della donna 0,3 3,4 8,8 1,7 si a medico medicina generale 0,3 2,2 2,9 1,0 no 20,1 23,6 38,2 22,4 nessuna risposta 5,6 6,7 5,9 5,8 Tabella 19 Bisogno espresso (v.a.) codice bisogno richiesta generica aiuto assistenza legale accoglienza/alloggio sostegno/assistenza psicologica nessuna risposta Totale Tabella 20 Bisogno espresso (%) codice bisogno richiesta generica aiuto 66,7 38,2 100,0 63,3 assistenza legale per maltrattamenti e/o stalking 21,5 28,1 0,0 21,2 accoglienza/alloggio 5,6 32,6 0,0 10,9 sostegno/assistenza psicologica 5,9 0,0 0,0 4,1 nessuna risposta 0,3 1,1 0,0 0,5 Tabella 21 Esito (v.a.) esito presa in carico invio ad altro servizio(servizio sociale) invio ad altro servizio(pronto soccorso) invio ad altro servizio dimissione nessuna risposta Totale Tabella 22 Esito (%) 13
14 esito presa in carico 74,0 58,4 47,1 68,4 invio ad altro servizio(servizio sociale) 1,4 14,6 2,9 4,4 invio ad altro servizio(pronto soccorso) 0,0 0,0 23,5 1,9 invio ad altro servizio 6,6 11,2 5,9 7,5 dimissione 12,2 4,5 20,6 11,2 nessuna risposta 5,9 11,2 0,0 6,6 14
15 4. APPENDICE Scheda primo accesso provincia di Pisa Scheda primo accesso adottata dalla Regione Toscana 15
16 Scheda provinciale di Primo Accesso Violenza sulle Donne dati utente cognome nome data e luogo di nascita cittadinanza residenza: via comune (prov.) dati eventuale accompagnatrice/ore cognome nome data e luogo di nascita cittadinanza residenza: via comune (prov.) rapporto con la vittima ============================================================================== 16
17 data di nascita... luogo di nascita (comune, provincia, nazione)... luogo di residenza (comune, provincia, nazione)... stato civile coniugata nubile convivente separata divorziata vedova titolo di studio acquisito nessuno elementare media inferiore/avviam. profess. media super. laurea condizione professionale lavoratrice senza permesso di soggiorno studentessa casalinga (specificare se in cerca di occupazione) sì no lavoratrice autonoma artigianato-commercio lavoratrice autonoma libero-professionista collaboratrice domestica lavoratrice dipendente operaia lavoratrice dipendente direttiva lavoratrice dipendente impiegata disoccupata pensionata (se occupata: specificare il tipo di contratto): a tempo determinato a tempo indeterminato contratto di lavoro atipico figli si uno di cui minori si due di cui minori si tre di cui minori si più di tre di cui minori nessuno maltrattamento subìto violenza sessuale molestia sessuale maltrattamento fisico maltrattamento economico maltrattamento psicologico molestie ripetute e di diversa natura rapporto maltrattante/vittima coniuge convivente fidanzato ex-coniuge-convivente-fidanzato collega di lavoro familiare altra persona (spec....) si è già rivolta ad altro servizio no si aied si casa della donna si consultorio donne immigrate si sportello ascolto donne in movimento si sportello ascolto caritas si sportello ascolto centro aiuto alla vita si forze dell ordine si medico medicina generale si pronto soccorso si servizio sociale si altro (specificare..) esito dimissione invio ad altro servizio (aied) invio ad altro servizio (casa della donna) invio ad altro servizio (forze dell ordine) invio altro servizio (medico medicina generale) invio ad altro servizio (pronto soccorso) invio ad altro servizio (servizio sociale) invio ad altro servizio (altro, specificare)... presa in carico bisogno espresso/anamnesi/motivo del contatto dati servizio servizio/struttura... operatrice/ore... data primo contatto... 17
18 U.O. Studi e Ricerche sulle politiche sociali Piazza V. Emanuele II, n. 14 Pisa Tel. 050/ c.rognini@provincia.pisa.it m.casarosa@provincia.pisa.it Dirigente Dr. Paolo Picchi 18
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