CIVES CITTÀ VIVE, EQUE E SANE APRILE 2015

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CIVES CITTÀ VIVE, EQUE E SANE 20-23 23 APRILE 2015"

Transcript

1 CIVES CITTÀ VIVE, EQUE E SANE APRILE 2015 PROGETTARE IN COMUNE Ambiente urbano e ciclo dei rifiuti Dott. P. Parente Dott. A. Poscia Università Cattolica del Sacro Cuore

2 Il ciclo dei Rifiuti I Rifiuti Solidi Urbani Dimensioni del Problema

3 Definizione di rifiuto L art. 183 del D.lgs. n.152/06 e ss.mm.ii. definisce, riprendendo quanto indicato nella direttiva comunitaria 98/2008/CE: Qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l obbligo di disfarsi; La definizione di rifiuto rimane quindi fondata, come con il precedente D.Lgs. 22/1997 (Decreto Ronchi), sul concetto del disfarsi, che costituisce la condizione necessaria e sufficiente perché un oggetto, un bene o un materiale sia classificato come rifiuto e, successivamente, codificato sulla base del vigente elenco europeo dei rifiuti (CER). Tale concetto è stato sancito anche dalla Corte di Giustizia delle Comunità Europee, dove è stato specificato che "l ambito di applicazione della nozione di rifiuto dipende dal significato del termine disfarsi" (Corte di Giustizia, sentenza 18 aprile 2002, causa C-9/00).

4 Rifiuti Solidi Urbani (RSU) Premesse Fattori evolutivi ed inconvenienti: nascita del problema rifiuti sviluppo industriale notevole urbanizzazione crescita dei consumi modifica composizione merceologica Classificazione media del RSU capacità depurativa dei suoli vetro 7% legno 5% tessili 5% metalli 3% organico 28% plastica 11% Composizione media RSU, 2007; ISPRA, altro 18% carta e cartone 23%

5 Rifiuti indicatore di ricchezza

6

7 Andamento produzione dei rifiuti

8 Rifiuti andamento pro-capite

9

10 Gestione dei rifiuti

11

12

13 La situazione in Italia

14 2

15 Provincie virtuose

16 Andamento nei comuni (per dimensione)

17 Che cosa raccogliamo

18 Conai e imballaggi

19 Figura 3.12 Ubicazione degli impianti di compostaggio e digestione anaerobica con un quantitativo trattato maggiore di t/a, per comune, anno 2013

20

21

22

23 2013 ancora il 42% dei RU viene avviato a smaltimento senza alcuna forma di trattamento preliminare, nonostante il divieto imposto dall art. 7 del d.lgs. n. 36/2003

24

25

26

27

28 3 problemi Export Salute Costo/Risorsa

29 Rifiuti Speciali

30

31

32 I Rifiuti Solidi Urbani Criticità e Risultati Dr. Umberto Moscato 32

33 Strategia ambientale Europea in materia di Gestione dei Rifiuti Direttiva 75/442/CEE del Consiglio, relativa ai rifiuti principi: le 3 R 1 - Ridurre la quantità di taluni rifiuti 2 - Riutilizzare o Riciclare i rifiuti 3 - Recuperare le materie prime e/o l energia Obiettivi della normativa europea Gli Stati membri adottano le misure necessarie per assicurare che i rifiuti verranno smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza recare pregiudizio all'ambiente e, in particolare, 1 - senza creare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo e per la fauna e la flora 2 - senza causare inconvenienti da rumori od odori 3 - senza danneggiare la natura e il paesaggio 33

34 VI Programma di azione per l Ambiente l della Comunità Europea: ll Nostro Futuro, La Nostra Scelta, Il sesto programma di azione per l'ambiente si concentra su quattro settori d'intervento prioritari: 1.cambiamento climatico, 2.biodiversità, 3.ambiente e salute e 4.gestione sostenibile delle risorse e dei rifiuti. L'obiettivo è garantire che il consumo di risorse rinnovabili e non rinnovabili non superi la capacità di carico dell'ambiente Dissociando la crescita economica dall'uso delle risorse, migliorando l'efficienza di queste ultime e diminuendo la produzione di rifiuti. Per i rifiuti, l'obiettivo specifico è ridurre la quantità finale del 20 % entro il 2010 e del 50 % entro il 2050.

35 Strategia ambientale Europea in materia di Gestione dei Rifiuti Obiettivi della normativa europea Comunicazione Commissione Europea COM 96/399 del DIRETTIVA 2008/98/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive Soluzione migliore prevention *; preparing for reuse; recycling *; other recovery *, notably energy recovery; disposal. Soluzione peggiore 35

36 LA PREVENZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI La Direttiva 2008/98/CE, all articolo 29 introduce i Programmi di prevenzione dei rifiuti. La Commissione europea ha predisposto le Linee Guida, pubblicate il 25 ottobre 2012, per orientare e sostenere gli Stati membri nello sviluppo dei programmi di prevenzione di rifiuti. Nel 2014 la Commissione e l Agenzia europea per l ambiente, intendono valutare e confrontare i programmi nazionali di prevenzione dei rifiuti adottati dagli stati membri Con decreto direttoriale del 7 ottobre 2013, il MATTM ha adottato il Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti per dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione dei rifiuti vs 2010: Riduzione del 5% della produzione di rifiuti urbani per unità di Pil (sarà considerato anche l andamento dell indicatore Rifiuti urbani/consumo delle famiglie); Riduzione del 10% della produzione di rifiuti speciali pericolosi per unità di Pil; Riduzione del 5% della produzione di rifiuti speciali non pericolosi per unità di Pil.

37 La situazione in Italia OBIETTIVO prevenzione ( produzione) raccolta differenziata recupero-riciclaggio imballaggi smaltimento GIUDIZIO insufficiente sufficiente (buono / insuff. differenze territoriali) buono insufficiente (trend in miglioramento) 37

38 Considerazioni e prospettive Criticità: incremento produttivo legislazione scarsamente applicata strategie nazionali non univoche potenzialità preventive e di riciclaggio non adeguatamente sfruttate Progressi: discariche ed inceneritori sono meno inquinanti nuove tecnologie di trattamento dei rifiuti pericolosi graduale scomparsa di sostanze pericolose da veicoli e apparecchiature costante calo sostanze pericolose da inceneritori Dr. Umberto Moscato 38

39 PROBLEMA sacchi di spazzatura, immondizie sparse, discariche di rifiuti tossici comportamenti devianti OPPORTUNITÀ recupero energia riciclaggio rifiuti occupazionali impatto ambientale Dr. Umberto Moscato 39

40 Esiste un Rischio da Rifiuti?? 40

41 Rifiuti Solidi Urbani (RSU) Premesse Componenti più rilevanti dell impatto ambientale da RSU inquinamento atmosferico inquinamento idrico degrado geologico smaltimento RSU 41

42 Rifiuti Solidi Urbani Possibili Vie di Contaminazione 42

43

44 Inquinamento e Prevenzione dell Aria: Effetti sul Mesoclima Dr. Umberto Moscato 44

45 Vie di Contaminazione: Aria Dr. Umberto Moscato 45

46 Vie di Contaminazione Aria - Acqua Dr. Umberto Moscato 46

47 Dr. Umberto Moscato 47

48 Premesse Aspetti volatili IGIENICO-SANITARI - Infettivi Tossici, Cronico-degenerativi Allergici Fisico-traumatici Putrefattivi, umidità terreno piccoli rettili artropodi pascolo roditori carnivori erbivori carne, latte vegetali UOMO Lavoratori del settore: settore addetti a pulizia stradale, raccolta, trasformazione, riutilizzo, smaltimento Popolazione: Popolazione generale; residente in prossimità di impianti di smaltimento - Infettivi: batterico, virale, micotico, parassitario - Tossici, Cronico-degenerativi: cancerogeno, teratogeno - Allergici: ipersensibilizzazione - Fisico-traumatici: lesioni, ustioni, danni da rumore - Putrefattivi, umidità terreno 48

49 I Rifiuti Speciali Pericolosi Tossici e Nocivi Si intendono con tale nome tutti i rifiuti che contengono o sono contaminati da diversi composti in quantità e\o o concentrazione tale da presentare un pericolo per la salute e l ambiente. l Tali composti sono infiammabili esplosivi reattivi a temperatura ambiente corrosivi tossici infettivi carcinogenetici non biodegradabili potenzialmente letali o irritanti C. Melino, A.Messineo, S. Rubino, A. Allocca. L Ospedale: Igiene, Prevenzione e Sicurezza. S.E.U. III Ed Esempi: Arsenico, Mercurio, Cadmio, Tallio, Berillio, Cromo esavalente, Piombo, Antimonio, Fenoli, Cianuri ed Isocianati Composti organoalogenati esclusi polimeri inerti Solventi Clorurati Solventi organici Biocidi e sostanze fitofarmaceutiche Prodotti a base di catrame Composti farmaceutici Perossidi, clorati, perclorati ed azoturi Eteri Amianto, Selenio,Telluri Composti Policiclici Metalli carbonili, Composti del Rame solubili Policlorodifenili, policlorotrifrenili e loro miscele

50 I Rifiuti Radioattivi D. Legsl. 12\3\ n. 230 e successive modifiche Gli impieghi limitati di radionuclidi e rifiuti è dovuto a: rifiuti solidi (vetreria, carta, stoviglie, lenzuola, ecc..) rifiuti liquidi (liquidi di lavaggio, deiezioni) Radioisotopi utilizzati in Servizi di Medicina Nucleare Tecnezio 99m Laboratori RIA P 32, S 35, Ca 45, Cr 51, Mg 54, Ga 67, In 118m, I 131 H3, C 14 e I 125 Fe 59, Co 57 Terapia Metabolica I 131 Si ricordi che il paziente trattato con I 131 dismette lo Iodio in ambiente entro 24 ore nella misura del % (deiezioni urinarie, stoviglie, bicchieri, fazzoletti, ecc..) 50

51 Effetti sulla Salute Studi sugli effetti avversi alla salute da parte dei rifiuti pericolosi sono controversi L esposizione è chiarita dalla presenza della malattia ed è spesso mal- classificata I dati storici non sono sempre disponibili La miscela di sostanze chimiche non sempre agisce in modo uniforme ed omogeneo sulla popolazione La popolazione esposta è spesso piccola od incompletamente determinata Le risorse per gli studi sono molto limitati Gli end-point da studiare sono incerti 51

52 A: indica presenza di rifiuti potenzialmente molto pericolosi o pericolosi non visibili (sommersi); B: indica presenza di rifiuti pericolosi; C: indica presenza di rifiuti speciali di origine industriale con pericolo di rilascio di sostanze pericolose; D: indica presenza di rifiuti non pericolosi con pericolo di rilascio di sostanze pericolose; E: indica presenza di rifiuti non pericolosi in situazioni non controllate; F: indica presenza di rifiuti non pericolosi in situazioni controllate.

53 Porta 2009

54 Porta 2009

55 Porta 2009

56 Mattiello A et al., 2013

57 Epidemiologia Rifiuti Ambiente Salute nel Lazio - ERAS Lazio L obiettivo del progetto è stato di verificare l associazione tra la residenza nei pressi di nove discariche per rifiuti urbani (RU) presenti nel Lazio e l aumento del rischio di mortalità e ospedalizzazione. A tal fine è stato condotto uno studio di coorte sui residenti entro 5 km dalle suddette 9 discariche per RU nel periodo La metodologia di studio ha previsto l integrazione di dati ambientali e socio-demografici su base geografica, per la valutazione dell esposizione della popolazione residente nelle aree circostanti gli impianti per il trattamento dei rifiuti regionali. Per ogni impianto sono state create mappe con la relativa localizzazione geografica, compresi i comuni interessati, le impronte al suolo delle concentrazioni degli inquinanti emessi dagli impianti stessi (stimate attraverso modelli di dispersione elaborati da ARPA Lazio) e la popolazione residente georeferenziata.

58 la stima dell'esposizione media annuale individuale a H2S (discarica) è risultata pari a 0,02 microgr/m3 (SD 0,02), ad SOX (raffineria) è risultata pari a 1,67 microgr/m3 (SD 0,92) e al PM10 (inceneritore) e risultata pari a 0,02 ng/m3 (SD 0,02).

59 Mortalità e ospedalizzazione nei residenti intorno alle 9 discariche laziali Lo studio epidemiologico di coloro che risiedono entro i cinque km dagli impianti di discarica del Lazio ha coinvolto soggetti, dei quali (11%) residenti entro 2 km dai siti. L analisi dei dati ha evidenziato un quadro di mortalità e morbosità relativamente sovrapponibile a quello regionale. Fanno eccezione le malattie dell apparato urinario (uomini) che sono aumentate tra i residenti nell area più prossima agli impianti. Per le patologie tumorali, si osserva tra le donne un eccesso di tumore della vescica e tra gli uomini un eccesso di tumore del colon retto nelle zone più prossime.

60 Idrogeno solforato (H2S) confronti di mortalità interni alla coorte per valutare l effetto della distanza e della concentrazione di Idrogeno solforato (H2S), considerato tracciante dell impatto degli impianti, non hanno mostrato variazioni di eccessivo rilievo. Alcuni effetti sanitari, tuttavia, sono stati riscontrati analizzando le ospedalizzazioni. Tra gli uomini residenti in zone a più alte concentrazioni di H2S risultano livelli di ospedalizzazione più elevati per malattie del sistema respiratorio (+26%) e tumore della vescica (+59%) rispetto a coloro che risiedono in aree a basso impatto potenziale. Tra le donne più esposte si sono osservati livelli ospedalizzazione più elevati per asma (+62%) e malattie del sistema urinario (+27%).

61 Un caso specifico: Area complessa Malagrotta Il territorio di Malagrotta è caratterizzato da un elevata concentrazione di impianti industriali, quali la raffineria di Roma, il gassificatore, l impianto di incenerimento dei rifiuti ospedalieri dell AMA, e il complesso impiantistico di Malagrotta un impianto di discarica per rifiuti urbani al quale sono connessi due impianti per il Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti e cave per l estrazione di materiali da costruzione.

62 Un caso specifico: Area complessa Malagrotta Lo studio epidemiologico ha messo in evidenza tra le persone residenti entro 7 km dalla discarica di Malagrotta, un quadro di mortalità tra le persone più esposte in gran parte paragonabile con quello osservato nella popolazione di riferimento. Fanno eccezione le patologie del sistema circolatorio (donne) e dell apparato respiratorio (uomini) che sono aumentate tra i residenti nell area più prossima agli impianti. Per le patologie tumorali, si osserva tra le donne un eccesso di tumore della laringe e della mammella nelle zone più prossime. Rispetto a coloro che abitano lontano dagli impianti dell area, i residenti più prossimi ricorrono più frequentemente alle cure ospedaliere, in particolare per malattie circolatorie, urinarie e dell apparato digerente.

63 Un caso specifico: Area complessa Malagrotta Per quanto riguarda i risultati relativi alla valutazione dell impatto potenziale definito dall impronta dei diversi impianti, si è riscontrata nelle donne più esposte ad H2S (impronta discarica) e SOX (impronta raffineria) una maggiore frequenza (circa il 35% in più rispetto al riferimento) di tumori della laringe e della vescica. Limitatamente ai ricoveri, si è osservata un associazione tra H2S e malattie del sistema circolatorio (donne). L SOX (impronta raffineria) è risultato associato a malattie dell apparato respiratorio (uomini) e a tumore della laringe tra le donne. L esposizione a PM10 (impronta inceneritore) è risultata associata prevalentemente a patologie dell apparato respiratorio, a tumore del pancreas (uomini), a tumore della laringe, del fegato e della mammella (donne). Alcune delle associazioni emerse, considerando la distanza dagli impianti o la concentrazione stimata degli inquinanti scelti come traccianti (H2S, SOX e PM10), sono basate su pochi casi ma sono coerenti per le diverse analisi effettuate (mortalità e ricoveri) e sono potenzialmente attribuibili all inquinamento prodotto nei passati decenni dagli impianti industriali presenti nell area.

64 Tra le principali cause di mortalità i tumori (38% gli uomini, 29% nelle donne) e le malattie cardiovascolari (41% nelle donne, 33% negli uomini). Complessivamente comunque si osserva una mortalità inferiore all atteso regionale dello stesso periodo. Valori di SMR (Rapporti Standardizzati di Mortalità) che indicano un eccesso significativo di mortalità rispetto alla regione si riscontrano soltanto nelle donne per le cause infettive (epatite virale) e per malattie dell apparato respiratorio. Per quanto riguarda invece i ricoveri per acuti dei residenti, essi si mostrano in costante calo a partire dall anno 2007, sia in numero assoluto sia come tasso: nel 2010 si sono infatti registrati circa ricoveri in meno rispetto al picco avuto nel 2005 (circa ), con un netto decremento tra il 2009 ed il 2010.

65 Effetti sulla salute - lavoratori Epidemiologia Rifiuti Ambiente Salute nel Lazio - ERAS Lazio valutazione epidemiologica dello stato di salute dei lavoratori addetti alla raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani a Roma. coorte composta dai 6839 (18.6% donne) addetti in servizio al 1/1/1994, o successivamente assunti fino al 31/12/2009 (fine follow-up), con un periodo di impiego di almeno cinque anni, mortalità generale e ricorso alle cure ospedaliere in generale sovrapponibile a quello della popolazione del Lazio nello stesso periodo. Gli addetti alla raccolta e gli autisti presentano una frequenza di ospedalizzazioni per cause naturali maggiore rispetto al riferimento, nessuna alterazione, né di mortalità, né di ospedalizzazioni è stata riscontrata per i soggetti addetti al trattamento di RSU in discarica (Narduzzi S et al., 2013.). riscontrati aumenti per malattie respiratorie, gastrointestinali e per infortuni tra le donne addette alla raccolta dei rifiuti. (dovuto probabilmente alla tipologia di mansione svolta, ossia la raccolta dei RU)

66

67 Sindrome N.I.M.B.Y. (Not In My Back Yard, non nel mio cortile). Premesse 351 projects identified in the Project No Project inventory could produce a $1.1 trillion short-term boost to the economy and create 1.9 million jobs annually. Moreover, Pociask and Fuhr estimate that, in aggregate, each year the operation of these projects could generate $145 billion in economic benefits and involve 791,000 jobs.

68

69 I rifiuti in Italia e nel Mondo Un problema rapidamente risolvibile

70

71

72

73

74

75

76 Novembre 2014

77 Novembre 2014

78 L Ecomafia ed i Rifiuti un quadro complesso

79 Fonte: M. Scalvi, Arte di ascoltare e mondi possibili, Bruno Mondadori 2003

80 Un Gioco.un gioco?! Fonte: M. Scalvi, Arte di ascoltare e mondi possibili, Bruno Mondadori 2003

81 L Ecomafia Settore della mafia che gestisce attività altamente dannose per l ambiente come l abusivismo l edilizio e lo smaltimento clandestino di rifiuti tossici Vocabolario della Lingua Italiana, Zingarelli, 1999 Sono definite ecomafie le associazioni criminali dedite al traffico e smaltimento illegale di rifiuti e all abusivismo abusivismo edilizio di larga scala. Anche attività quali l'escavazione abusiva, il traffico di animali esotici, il saccheggio dei beni archeologici e l'allevamento di animali da combattimento possono essere considerate in questo modo

82 I Rifiuti e l Ecomafial L attività dell ecomafia ecomafia e delle strutture imprenditoriali private o pubbliche deviate comportano rilevanti fenomeni di distorsione del mercato,, da combattere con decisione in quanto si è all inizio del decollo industriale della gestione del rifiuto Il salto di qualità delle organizzazioni mafiose sta nel fatto che l interesse l riguarda non più solo l attivitl attività finale di smaltimento,, ma si sta estendendo al controllo degli appalti ed alle scelte della pubblica amministrazione (Commissione Parlamentare d Inchiesta d sul Ciclo dei Rifiuti)

83 ma Ecomafia ed Imprenditori Il rapporto tra le organizzazioni criminali ed il mondo imprenditoriale non è più fondato sull estorsione e sul ricatto, ma si sta evolvendo a causa del tentativo da parte dei primi di creare un rapporto di tipo simbiotico con i secondi, al fine di poter trarre un vantaggio comune.. Direzione Investigativa Antimafia, Rapporto Bicamerale 2005

84 Le Infrazioni Le Infrazioni maggiormente accertate (.o( le uniche possibili...) sono: Ricettazione di rifiuti tossici o pericolosi Traffico illecito di rifiuti (Art. 53 bis Decreto Ronchi e Art. 260 Codice dell Ambiente) Invasione di terreni abusiva Istituzione e gestione di discarica abusiva Falso nell accettazione di bolle di accompagnamento o giro-bolle Truffa allo Stato od alla UE Avvelenamento colposo di acque pubbliche ecc...

85 Operazioni Anti Ecomafia Greenland 2002 Re Mida 2003 Eldorado 2003 Pinocchio 2004 Rudolf 2004 Terra Mia 2004 Giro d Italiad 2005 Green Caserta 2006 Smalto Messina 2006 Arcangelo Catania 2006 Munda Mundis Gela 2007 Arcobaleno Pesaro 2007 Ombre Cinesi Genova 2007 Sabbie Mobili Roma 2007 Olio Contaminato con PCB Firenze/Livorno 2007 Traversine al Creosoto Orvieto 2007 Rifiuti Pericolosi sparsi sul terreno Foggia 2007 Rifiuti Pericolosi sversati nel Sarno Nocera Inferiore 2007 Traffico illecito di rifiuti (Art. 53 bis della Ronchi), ripreso qui successivamente (Art. 260 del Codice dell Ambiente) 2007 (Coinvolto Ispettore ARPA) Giudizio Finale Napoli 2009 Regi Lagni Santa M. Capua Vetere 2009 Leucopetra Reggio Calabria 2009 Golden Rubbish Napoli-Grosseto 2009 Laguna de Cerdos Perugia 2009 Replay Busto Arsizio (VA) 2009 Serenissima Padova 2009 Spartacus Santa M. Capua Vetere 2010 Sentenza per il Clan dei Casalesi Dati da: Comando Generale dell Arma dei Carabinieri e Nucleo Operativo Ecologico, Corpo Forestale dello Stato, Comando Generale della Guardia di Finanza, Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato

86 Il Quadro delle Illegalità Ambientali in Italia: Totale Nazionale Infrazioni Accertate Dati da: Comando Generale dell Arma dei Carabinieri e Nucleo Operativo Ecologico, Corpo Forestale dello Stato, Comando Generale della Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato Dr. Umberto Moscato

87 Il Quadro delle Illegalità Ambientali in Italia. Le Regioni Italiane : Le Le Infrazioni Accertate 2012 I talia Nord- Orient ale 9% I t alia Nord- Occident ale 10% I t alia Mer idionale 39% I t alia Cent rale 26% I t alia I nsulare 13, 7% Dati da: Comando Generale dell Arma dei Carabinieri e Nucleo Operativo Ecologico, Corpo Forestale dello Stato, Comando Generale della Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato

88 UN PROBLEMA CHE NON ACCENNA A RIDURSI le aziende coinvolte; le persone denunciate; 3. Solo nel 2010, sono state sequestrate oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi trattati illegalmente. 4. A partire dal 2010 la competenza ad indagare è passata alle Direzioni distrettuali antimafia (Dda), raddoppiando così i termini della prescrizione.

89 UN PROBLEMA ITALIANO NORD: Procura di Brescia, 30 novembre Operazione Fiori d acciaio : dieci arresti, tra cui quello del vice presidente del consiglio regionale della Lombardia. Una tangente da euro per aggirare o alleggerire i controlli. Corruzione e sequestro della cava di Cappella Cantone (Cremona) destinata a una discarica di amianto, oltre a un impianto per il trattamento di rifiuti a Calcinate (Bergamo) e a due cantieri della Brebemi. Siti nei quali, secondo gli inquirenti, venivano smaltiti illecitamente rifiuti speciali. SUD: Dda di Napoli, 30 gennaio I carabinieri di Castello di Cisterna notificano 14 arresti e 11 divieti di dimora per associazione a delinquere, realizzazione di discariche non autorizzate, gestione illecita di rifiuti, frode, truffa, intestazione fittizia di beni, con l aggravante di aver favorito un clan camorristico.

90 UN PROBLEMA ITALIANO CENTRO: febbraio 2011 operazione Eurot a Firenze. Un traffico di pezze e stracci che partiva da Prato e giungeva ad Ercolano (Napoli); giugno 2011 e ancora NORD Torino, indagine Freon : traffico di rifiuti elettrici e rottami auto che dalla Liguria al Piemonte finivano in Nigeria. Ricorrono spesso paesi stranieri dove smistare gli scarti che qui è impossibile piazzare. Sono 22 le nazioni coinvolte negli ultimi dieci anni nei traffici illeciti di rifiuti made in italy: 10 in Europa, 5 in Asia, 7 in Africa. ISOLE: Sicilia: il 4 dicembre 2011 i carabinieri del Noe e la Procura di Barcellona Pozzo di Goto scovano un traffico illegale di spazzatura tra l isola e il Senegal, gestito da un impresa collusa coi clan e già sequestrata dalla Dda di Messina nell operazione Gotha.

91 ACCENNI DI SOLUZIONI RECENTI Attualmente il quadro normativo dei reati ambientali è contenuto nel Codice dell ambiente (d.lgs. n. 152 del 2006). La Camera dei deputati ha approvato la proposta di legge Micillo-Realacci- Pellegrino che conferma quanto previsto nel Codice dell ambiente, aggiungendo però altre fattispecie delittuose da inserire in un nuovo Titolo (VI bis) del Codice Penale intitolato Dei delitti contro l ambiente.

92 TESTO UNIFICATO SUI DELITTI AMBIENTALI Nuovi reati: Quattro i delitti introdotti nel codice penale. 1)Disastro ambientale: punisce con il carcere da 5 a 15 anni chi altera gravemente o irreversibilmente l ecosistema o compromette la pubblica incolumità. 2)Inquinamento ambientale: prevede la reclusione da 2 a 6 anni (e la multa da 10mila e 100mila euro) per chi deteriora in modo rilevante la biodiversità o l ecosistema o la qualità del suolo, delle acque o dell aria. Se non vi è dolo ma colpa, le pene sono diminuite da un terzo alla metà. Scattano invece aumenti di pene per i due delitti se commessi in aree vincolate o a danno di specie protette. 3)Traffico e abbandono di materiale di alta radioattività: colpisce con la pena del carcere da 2 a 6 anni (e multa da 10mila a 50mila euro) chi commercia e trasporta materiale radioattivo o chi se ne disfa illegittimamente. 4)Impedimento del controllo: chi nega o ostacola l accesso o intralcia i controlli ambientali rischia la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

93 TESTO UNIFICATO SUI DELITTI AMBIENTALI Aggravante ecomafiosa. In presenza di associazioni mafiose finalizzate a commettere i delitti contro l ambiente o a controllare concessioni e appalti in materia ambientale scattano le aggravanti. Aggravanti, peraltro, sono previste anche in caso di semplice associazione a delinquere e se vi è partecipazione di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio. Sconti di pena. Pene ridotte da metà a due terzi nel caso di ravvedimento operoso: Ossia se l imputato evita conseguenze ulteriori, aiuta i magistrati a individuare colpevoli o provvede alla bonifica e al ripristino. Raddoppio prescrizione. Per i delitti ambientali i termini di prescrizione raddoppiano. Se poi si interrompe il processo per dar corso al ravvedimento operoso, la prescrizione è sospesa. Obbligo di confisca. In caso di condanna o patteggiamento della pena è sempre ordinata la confisca dei beni che costituiscono il prodotto o il profitto del reato e delle cose servite a commetterlo o comunque di beni di valore equivalente nella disponibilità (anche indiretta o per interposta persona) del condannato.

94 TESTO UNIFICATO SUI DELITTI AMBIENTALI Condanna al ripristino. Il giudice, in caso di condanna o patteggiamento della pena, ordina il recupero e dove tecnicamente possibile il ripristino dello stato dei luoghi a carico del condannato. Giustizia riparativa. In assenza di danno o pericolo si rafforza per le violazioni amministrative e le ipotesi contravvenzionali previste dal codice dell ambiente l applicazione della giustizia riparativa puntando alla regolarizzazione attraverso l adempimento a specifiche prescrizioni. In caso di adempimento il reato si estingue. Coordinamento indagini. In presenza dei delitti contro l ambiente ( reati spia ), il pm che indaga dovrà darne notizia al procuratore nazionale antimafia.

95 Reati ambientali. Le novità introdotte dal Senato Lavori in corso per il testo di legge in materia di reati ambientali. Il Senato ha infatti approvato, il 4 marzo scorso, il ddl n. 1345, recante disposizioni in materia di delitti contro l ambiente. Il testo, già approvato dalla Camera, è stato modificato, per cui torna dai deputati per l approvazione definitiva. Il ddl si propone di conseguire un salto di qualità nell azione di prevenzione e repressione dei delitti contro l ambiente attraverso l introduzione nel codice penale di quattro nuovi reati: il delitto di inquinamento ambientale; il delitto di disastro ambientale; il delitto di traffico ed abbandono di materiale di alta radioattività il delitto di impedimento del controllo. I termini di prescrizione per i reati ambientali sono raddoppiati.

96 I Meccanismi I clan appartenenti all Ecomafia hanno costituito cicli Scavano una discarica abusiva Il materiale di scavo serve per costruire abusivamente Nello scavo si pongono i rifiuti anche tossico-nocivi che possono inquinare falde idriche Lasciati lìl nel tempo costituiscono ulteriore materiale di costruzione o rappresentano la base per costruire sopra nuovi edifici abusivi Si propongono come Enti per la Bonifica Trasferiscono il materiale in un nuovo scavo E si re-inizia inizia.

97 Le Perdite di Rifiuti Produzione Rifiuti Speciali Dispersione o Miscelazione con innocui Stoccaggio Stoccaggio Conferimento Finale Certificato

98 Perchè l Ecomafia perde..i rifiuti! Consideriamo quindi I prezzi praticati nei centri di stoccaggio è inferiore a quelli di smaltimento L affidamento ad una di queste strutture elimina la responsabilità del produttore esattamente come la consegna a smaltimento Gli illeciti riscontrati secondo l art. l 53 bis e 260 post sono caratterizzati proprio da una serie infinita di pre-trattamenti e riutilizzi mai effettuati e di miscelazioni illecite (urbani con speciali) Innumerevoli sono i capannoni di stoccaggio in cui il rifiuto speciale è stato lasciato poiché la ditta è.... improvvisamente fallita..indovinate.indovinate chi deve intervenire per la bonifica del sito??!!

99 Il Sistema per i Rifiuti: alcuni spunti di Fantasia italiana Smaltitore Finale Discariche illecite, cave, terreni dismessi, ecc Trasportatori La pesa del rifiuto, la bolla che cammina (e che giunge a smaltimento illecito) Intermediatori I falsi uffici : l automobile Titolari di stoccaggio Miscelazione abusiva, giro bolla, recupero nel compost,, ecc.. Consulenti tecnici Codice CER inventati Produttori di rifiuti e Amministratori Mancato controllo dopo il conferimento

100 L Ecomafia Armi Criminalità Organizzata Prostituzione Droga Traffici Illeciti Edilizia Abusiva Traffico Umano Smaltimento Abusivo Rifiuti Business Economico - Imprenditoria Ecomafiosa Controllo della Società Inefficienza Amministrativa Coinvolgimento Pubblica Amministrazione Induzione di consenso nella Comunità Condizionamento Appalti Riciclaggio Denaro Legislazione Inefficace

Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti

Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti SCUOLA PRIMARIA PERCORSI PER LE CLASSI I E II MATERIALE DI APPROFONDIMENTO Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti I rifiuti vengono classificati secondo la loro origine e pericolosità. La loro

Dettagli

DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006. Claudio Boldori

DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006. Claudio Boldori DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006 Claudio Boldori CON LA PUBBLICAZIONE DEL RONCHI TER, SEMBRA CONCLUSA LA PRIMA E DOVEROSA FASE DI COMPLETAMENTO

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

AMBIENTE E AGRICOLTURA

AMBIENTE E AGRICOLTURA Comunicazione Energia Ambiente Il Tuo spazio dedicato all Ambiente Incontro formativo AMBIENTE E AGRICOLTURA Proposte per una corretta gestione San Ginesio - 12 febbraio 2005 La corretta gestione dei rifiuti

Dettagli

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI CITTÀ DI BARLETTA COMANDO POLIZIA MUNICIPALE PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI Tutte le attività produttive, che nell esercizio del ciclo lavorativo producono rifiuti speciali, devono

Dettagli

Consulenza per la gestione dei rifiuti

Consulenza per la gestione dei rifiuti Consulenza per la gestione dei rifiuti ECORADAR DI GRAMEGNA ALESSANDRO - VIA DELLA REPUBBLICA, 41/A 20011 CORBETTA TEL. 02.97272190 MOB. +393661585997 - e-mail: info@ecoradar.it P.IVA 08738030967 - C.F.

Dettagli

Piano straordinario contro le mafie. Reggio Calabria, 28 gennaio 2010

Piano straordinario contro le mafie. Reggio Calabria, 28 gennaio 2010 Piano straordinario contro le mafie Reggio Calabria, 28 gennaio 2010 Piano straordinario contro le mafie 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Agenzia per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 86/6 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 5.4.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 marzo 2005 che stabilisce

Dettagli

Chi siamo. Assobioplastiche nasce nel 2011 e ha la sede legale a operativa a Roma.

Chi siamo. Assobioplastiche nasce nel 2011 e ha la sede legale a operativa a Roma. Chi siamo L Associazione Italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili (Assobioplastiche) è nata dalla volontà dei produttori, trasformatori e utilizzatori delle bioplastiche

Dettagli

schede di approfondimento.

schede di approfondimento. I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee

Dettagli

Normativa attuale sulla gestione dei rifiuti.

Normativa attuale sulla gestione dei rifiuti. Giornata tecnica sulla Gestione dei Rifiuti Evento organizzato dal progetto LANDCARE MED Normativa attuale sulla gestione dei rifiuti. Cagliari, 21 Dicembre 2015 Quadro Normativo NORMATIVA EUROPEA Direttiva

Dettagli

ECOMAFIE DEL NORD. Sergio Cannavò, Legambiente Lombardia

ECOMAFIE DEL NORD. Sergio Cannavò, Legambiente Lombardia ECOMAFIE DEL NORD Sergio Cannavò, Legambiente Lombardia La parola ecomafia è un termine coniato da Legambiente nel 1994 per indicare le organizzazioni criminali e altri soggetti che commettono reati arrecanti

Dettagli

Trattamento dei rifiuti in Campania: impatto sulla salute umana. Marco Leonardi marco.leonardi@protezionecivile.it

Trattamento dei rifiuti in Campania: impatto sulla salute umana. Marco Leonardi marco.leonardi@protezionecivile.it Trattamento dei rifiuti in Campania: impatto sulla salute umana Marco Leonardi marco.leonardi@protezionecivile.it EMERGENZA RIFIUTI CAMPANIA Stato di emergenza dal 1994 Il triangolo della morte STUDIO

Dettagli

Il mercato spagnolo del riciclaggio

Il mercato spagnolo del riciclaggio Nota settoriale Il mercato spagnolo del riciclaggio Agenzia ICE Ufficio di Madrid Data di realizzazione: aprile 2013 Agenzia ICE ufficio di Madrid Il settore del riciclaggio 1 CENNI SUL MERCATO SPAGNOLO

Dettagli

La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche

La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche La normativa sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) AIRI TUTORIAL MEETING TECNOLOGIE MODERNE ED EMERGENTI PER LE PMI Perché una regolamentazione La politica ambientale dell'unione

Dettagli

RECUPERO E RICICLO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO RISULTATI 2008

RECUPERO E RICICLO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO RISULTATI 2008 RECUPERO E RICICLO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO RISULTATI 2008 Quadro economico Ricavi e costi del Sistema Attività industriale Risultati di riciclo e recupero degli imballaggi Attività sul territorio Accordo

Dettagli

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DECRETO 3 gennaio 2013. Nomina del Commissario per fronteggiare la situazione di grave criticità

Dettagli

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono

Dettagli

Rifiuti: da problema a risorsa

Rifiuti: da problema a risorsa CONSORZIO NAZIONALE PER IL RICICLAGGIO DEI RIFIUTI DI BENI A BASE DI POLIETILENE Rifiuti: da problema a risorsa Nota illustrativa sul ciclo di gestione dei rifiuti in Italia CHE COSA SONO I RIFIUTI? Un

Dettagli

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata: 10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II SCUOLA POLITECNICA E DELLE SCIENZE DI BASE DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE E AMBIENTALE CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE

Dettagli

Cos'è e come funziona una discarica.

Cos'è e come funziona una discarica. Cos'è e come funziona una discarica. La discarica di rifiuti è un luogo dove vengono depositati in modo non differenziato i rifiuti solidi urbani e tutti i rifiuti provenienti dalle attività umane. La

Dettagli

«FOCUS» ANIA: R.C. AUTO

«FOCUS» ANIA: R.C. AUTO «FOCUS» ANIA: R.C. AUTO -- Numero 2 -- Marzo 2004 STATISTICA TRIMESTRALE R.C. AUTO () EXECUTIVE SUMMARY Con la disponibilità dei dati per l intero 2003 relativi ad un campione di imprese esercitanti il

Dettagli

17. Criminalità: le sostanze stupefacenti

17. Criminalità: le sostanze stupefacenti 17. Criminalità: le sostanze stupefacenti Nel 2004 Roma è risultata tra le prime città italiane per sequestri di droghe tradizionali, soprattutto di cocaina (487,4 Kg, pari al 15,2% dei sequestri complessivi

Dettagli

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA Con le modifiche apportate dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 al

Dettagli

Relazione sullo Stato dell Ambiente Comuni di Capurso (capofila), Cellamare e Triggiano Bozza Aprile 2006

Relazione sullo Stato dell Ambiente Comuni di Capurso (capofila), Cellamare e Triggiano Bozza Aprile 2006 7. RIFIUTI 7.1. Inquadramento Il rapido sviluppo industriale ed il miglioramento delle condizioni economiche hanno comportato negli ultimi decenni un aumento sempre maggiore dei consumi e della conseguente

Dettagli

PARTE SPECIALE - 3 - Illeciti ambientali

PARTE SPECIALE - 3 - Illeciti ambientali PARTE SPECIALE - 3 - Illeciti ambientali 51 1. Funzione della Parte Speciale - 3 - Per effetto del D.Lgs. n. 121/2011, dal 16 agosto 2011 è in vigore l'art.25 - undecies, D.Lgs. n. 231/2001, che prevede

Dettagli

31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma

31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma 31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma Ciclo Ciclo dei dei rifiuti rifiuti Indice Indice 11 Raccolta Raccoltadifferenziata differenziata 11 Riciclaggio Riciclaggio 1/3

Dettagli

GESTIONE DEI RIFIUTI DI LABORATORIO

GESTIONE DEI RIFIUTI DI LABORATORIO Corso di Formazione sulla Sicurezza e Salute sul Lavoro Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agro-Alimentari e Ambientali Primo Anno 12-24 febbraio 2015 GESTIONE DEI RIFIUTI DI LABORATORIO Lorella Di Giuseppe

Dettagli

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

I RIFIUTI SOLIDI. tutti li producono. .nessuno li vuole!!! Daniela Reali

I RIFIUTI SOLIDI. tutti li producono. .nessuno li vuole!!! Daniela Reali I RIFIUTI SOLIDI tutti li producono Daniela Reali.nessuno li vuole!!! 1975 CEE Normative EE riduzione quantità,, valorizzazione, ottimizzazione del trasporto e dell eliminazione eliminazione finale 1982

Dettagli

INDAGINI E BONIFICHE AMBIENTALI dalla progettazione all esecuzione: VIOLAZIONI E SANZIONI

INDAGINI E BONIFICHE AMBIENTALI dalla progettazione all esecuzione: VIOLAZIONI E SANZIONI INDAGINI E BONIFICHE AMBIENTALI dalla progettazione all esecuzione: VIOLAZIONI E SANZIONI Dott. Alessandro Lucchesini, Responsabile Tecnico CECAM srl, Firenze Direttiva europea 2004/35/CE sulla responsabilità

Dettagli

PROSPETTIVE E SVILUPPO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN PROVINCIA DI RIETI

PROSPETTIVE E SVILUPPO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN PROVINCIA DI RIETI PROSPETTIVE E SVILUPPO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN PROVINCIA DI RIETI Marco Gentilini, Nova Consulting Rieti, 25.9.2014 CORSO DI FORMAZIONE PER TECNICI COMUNALI Obiettivo principale: migliorare la

Dettagli

Rifiuti: problema o risorsa?

Rifiuti: problema o risorsa? 23 ottobre 2010 intervista di Stefano Campanella a Franco Di Cosmo Rifiuti: problema o risorsa? 1 RIFIUTI: problema o risorsa? 2 Il problema rifiuti a cosa pensiamo quando diciamo RIFIUTI? 3 DEFINIZIONI

Dettagli

Il nuovo Pacchetto di Direttive sull economia circolare

Il nuovo Pacchetto di Direttive sull economia circolare Il nuovo Pacchetto di Direttive sull economia circolare Edo Ronchi Fondazione per lo sviluppo sostenibile Sponsor Le modifiche alle Direttive sui rifiuti del pacchetto sull economia circolare La Direttiva

Dettagli

LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE NATURALI IN EUROPA. Silva Marzetti

LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE NATURALI IN EUROPA. Silva Marzetti L EUROPA E LE RISORSE AMBIENTALI, ENERGETICHE E ALIMENTARI BOLOGNA, 16 MARZO 2015 LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE NATURALI IN EUROPA Silva Marzetti Scuola di Economia, Management e Statistica Università

Dettagli

Discarica di Ginestreto e possibili effetti sullo stato di salute dei residenti

Discarica di Ginestreto e possibili effetti sullo stato di salute dei residenti Discarica di Ginestreto e possibili effetti sullo stato di salute dei residenti Negli ultimi anni i cittadini residenti nel territorio vicino all area della discarica di Ginestreto del comune di Sogliano,

Dettagli

Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica PREFAZIONE

Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica PREFAZIONE Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica XIV LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI PREFAZIONE La riduzione dei danni sanitari e sociali causati dall alcol è, attualmente, uno dei più

Dettagli

Quanti sono, come sono, cosa ne dovremmo fare... Contiene anche dati specifici sul Progetto Cartesio.

Quanti sono, come sono, cosa ne dovremmo fare... Contiene anche dati specifici sul Progetto Cartesio. Un pò di dati sui rifiuti in Italia: Quanti sono, come sono, cosa ne dovremmo fare... Contiene anche dati specifici sul Progetto Cartesio. A cura di Giacomo Giargia (Ufficio Tecnico) TEMPI DI BIODEGRADAZIONE

Dettagli

Il quadro dei costi è coerente con le disposizioni del DPR 158/99. Organico e costo del personale.

Il quadro dei costi è coerente con le disposizioni del DPR 158/99. Organico e costo del personale. ONERE ANNUO A BASE DI GARA. Nelle pagine che seguono viene riportata l analisi economica conseguente alla esecuzione dei servizi, secondo le modalità minime indicate nell allegato Relazione Tecnica e nel

Dettagli

Esempi di applicazione della certificazione ambientale. La certificazione ambientale di un ente locale Il Comune di Varese Ligure

Esempi di applicazione della certificazione ambientale. La certificazione ambientale di un ente locale Il Comune di Varese Ligure Esempi di applicazione della certificazione ambientale La certificazione ambientale di un ente locale Il Comune di Varese Ligure 1 I riconoscimenti ottenuti 2 La dichiarazione ambientale 3 La dichiarazione

Dettagli

I 5 Principi della Gestione Integrata dei Rifiuti

I 5 Principi della Gestione Integrata dei Rifiuti RIFIUTI E AMBIENTE: LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI I 5 Principi della Gestione Integrata dei Rifiuti 1. Prevenzione nella formazione dei rifiuti 2. Riduzione della loro pericolosità 3. Riciclaggio (di materia)

Dettagli

L ultima classifica di Transparency International, che misura la percezione della corruzione, ci vede scivolare al 69 posto. Tale graduatoria segnala

L ultima classifica di Transparency International, che misura la percezione della corruzione, ci vede scivolare al 69 posto. Tale graduatoria segnala L ultima classifica di Transparency International, che misura la percezione della corruzione, ci vede scivolare al 69 posto. Tale graduatoria segnala un guaio molto grave: godiamo di una pessima reputazione.

Dettagli

Comune di TARANTO. Risorse - infrastruttuire - regolamenti. Modalità raccolta differenziata

Comune di TARANTO. Risorse - infrastruttuire - regolamenti. Modalità raccolta differenziata Programmi di comunicazione sulla raccolta differenziata Il comune gestisce attraverso Amiu SpA la realizzazione di programmi di comunicazione sulla R.D attraverso iniziative nelle scuole La campagna di

Dettagli

4. VALUTAZIONI ECONOMICHE E ANALISI DEL SISTEMA TARIFFARIO

4. VALUTAZIONI ECONOMICHE E ANALISI DEL SISTEMA TARIFFARIO 4. VALUTAZIONI ECONOMICHE E ANALISI DEL SISTEMA TARIFFARIO 4.1. Costi totali In Veneto il costo 2 medio pro capite per il servizio di gestione dei rifiuti urbani nel 21 è pari a 127,91. Rispetto ai 124,71

Dettagli

967 scippi ogni 100 mila abitanti nel 1985 a 138 nel 2006), ma di considerevoli proporzioni anche nella Capitale (da 269 reati ogni 100 mila abitanti

967 scippi ogni 100 mila abitanti nel 1985 a 138 nel 2006), ma di considerevoli proporzioni anche nella Capitale (da 269 reati ogni 100 mila abitanti 17. Criminalità L analisi dei dati sulla criminalità relativi al 2006 evidenzia una diffusione di reati nella provincia di Roma significativamente più elevata di quella rilevata complessivamente nel territorio

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

PREMESSA. Dott. Mario Fusco Direttore Registro Tumori di Popolazione Regione Campania c/o ASL NA4

PREMESSA. Dott. Mario Fusco Direttore Registro Tumori di Popolazione Regione Campania c/o ASL NA4 Il Contributo del Registro Tumori Campano alla conoscenza epidemiologica del territorio: analisi dei dati di incidenza oncologica per il periodo 1997 / Dott. Mario Fusco Direttore Registro Tumori di Popolazione

Dettagli

COMUNE DI CHIOGGIA LA GESTIONE DELLE RETI ABBANDONATE E DEI RIFIUTI DELLA PESCA A CHIOGGIA

COMUNE DI CHIOGGIA LA GESTIONE DELLE RETI ABBANDONATE E DEI RIFIUTI DELLA PESCA A CHIOGGIA COMUNE DI CHIOGGIA LA GESTIONE DELLE RETI ABBANDONATE E DEI RIFIUTI DELLA PESCA A CHIOGGIA Presentazione a cura Stefania Galera di Veritas S.p.A. 11/12/2015 CHIOGGIA BANCHINA DI PUNTA POLI 02/2014 2 NORMATIVA

Dettagli

AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI

AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI La Provincia autorizza le imprese e gli enti che intendono realizzare o gestire impianti di smaltimento e recupero rifiuti, non soggetti

Dettagli

La gestione dei rifiuti urbani nel comune di Milano Sonia Cantoni Presidente AMSA

La gestione dei rifiuti urbani nel comune di Milano Sonia Cantoni Presidente AMSA La gestione dei rifiuti urbani nel comune di Milano Sonia Cantoni Presidente AMSA Convegno «La raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti a Milano» Gruppo RICICLA Dip Scienze Agrarie e

Dettagli

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Napoli ha l obiettivo di sintetizzare le

Dettagli

DECRETO LEGISLATIVO 15 novembre 2012, n. 218

DECRETO LEGISLATIVO 15 novembre 2012, n. 218 DECRETO LEGISLATIVO 15 novembre 2012, n. 218 Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, recante codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché

Dettagli

NUOVA CULTURA DELLA SICUREZZA, DUE GRANDI VERITA

NUOVA CULTURA DELLA SICUREZZA, DUE GRANDI VERITA NUOVA CULTURA DELLA SICUREZZA, DUE GRANDI VERITA Non si è raggiunto l obiettivo! E necessario inaugurare un grande cantiere fatto di: Cultura della sicurezza Tecnologia della sicurezza Prevenzione Controlli

Dettagli

Art. 1 Campo di applicazione

Art. 1 Campo di applicazione DOCUMENTO TECNICO CRITERI GENERALI PER LA PRESTAZIONE DELLE GARANZIE FINANZIARIE CONSEGUENTI AL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI ALL ESERCIZIO DELLE OPERAZIONI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI - AI SENSI

Dettagli

DATA: 08-05-2014 SCUOLA,GENITORI ANTISMOG A MILANO UNA SU DUE ESPOSTA A LIVELLI

DATA: 08-05-2014 SCUOLA,GENITORI ANTISMOG A MILANO UNA SU DUE ESPOSTA A LIVELLI DATA: 08-05-2014 SCUOLA,GENITORI ANTISMOG A MILANO UNA SU DUE ESPOSTA A LIVELLI (OMNIMILANO) Milano, 08 MAG - «Sono 583, il 52,7% del totale, le scuole del Comune di Milano che si trovano a meno di 75

Dettagli

Popolazione. Pagine tratte dal sito http://statistica.comune.bologna.it/cittaconfronto/ aggiornato al 24 marzo 2014

Popolazione. Pagine tratte dal sito http://statistica.comune.bologna.it/cittaconfronto/ aggiornato al 24 marzo 2014 Popolazione Pagine tratte dal sito http://statistica.comune.bologna.it/cittaconfronto/ aggiornato al 24 marzo 2014 Popolazione L'Istat calcola che al 31 dicembre 2012 risiedono in Italia 59.685.227 persone.

Dettagli

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.

Dettagli

Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 25 settembre 2012

Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 25 settembre 2012 Robert Bosch S.p.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N. 231 PARTE SPECIALE I: REATI IN TEMA DI AMBIENTE Approvato dal Consiglio di Amministrazione del

Dettagli

Parte Speciale G : I reati transnazionali e di ricettazione, riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita

Parte Speciale G : I reati transnazionali e di ricettazione, riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita Parte Speciale G : I reati transnazionali e di ricettazione, riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ADOTTATO DA COMAG s.r.l.

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Rifiuti: a quando l Authority?

Rifiuti: a quando l Authority? Rifiuti: a quando l Authority? Un settore alla ricerca di una via industriale Milano, Il Laboratorio sui Servizi Pubblici Locali di REF Ricerche avvia un filone di dibattito sull ambiente e sul ciclo dei

Dettagli

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO Ufficio studi I dati più recenti indicano in oltre 1,4 milioni il numero degli occupati nelle imprese del turismo. Il 68% sono dipendenti. Per conto dell EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) Fipe,

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI

Dettagli

La gestione dei rifiuti in Italia Le emergenze croniche, le eccellenze consolidate e le politiche da attuare

La gestione dei rifiuti in Italia Le emergenze croniche, le eccellenze consolidate e le politiche da attuare La gestione dei rifiuti in Italia Le emergenze croniche, le eccellenze consolidate e le politiche da attuare Stefano Ciafani Vice presidente nazionale di Legambiente Le emergenze (che finiscono in prima

Dettagli

La Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna

La Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna La Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna Andrea Zuppiroli Regione Emilia-Romagna Servizio Rifiuti e bonifica siti, servizi pubblici ambientali e sistemi

Dettagli

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009 1 ANALISI DEI DATI PREGRESSI Serie storica delle produzioni del periodo 2002-2008 (t/anno)

Dettagli

TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N.

TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N. TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N. 231 PARTE SPECIALE C: REATI DI RICETTAZIONE, RICICLAGGIO ED IMPIEGO

Dettagli

Il Processo di Valutazione dei Rischi nel Contesto Organizzativo delineato dal D.lgs.n 81/08 e smi

Il Processo di Valutazione dei Rischi nel Contesto Organizzativo delineato dal D.lgs.n 81/08 e smi DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE I^ Facoltà di Medicina e Chirurgia SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Il Processo di Valutazione dei Rischi nel Contesto Organizzativo delineato dal D.lgs.n

Dettagli

RAPPORTO RIFIUTI URBANI ISPRA 2013 Sintesi dei dati

RAPPORTO RIFIUTI URBANI ISPRA 2013 Sintesi dei dati RAPPORTO RIFIUTI URBANI ISPRA 2013 Sintesi dei dati Contesto europeo Secondo i dati resi disponibili da Eurostat, integrati con i dati ISPRA per quanto riguarda l Italia, nel 2011 i 27 Stati membri dell

Dettagli

ANALISI RICAMBI AUTO E MOTO 2008 2012

ANALISI RICAMBI AUTO E MOTO 2008 2012 Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per l Impresa e l Internazionalizzazione Direzione Generale per la lotta alla contraffazione UIBM ANALISI RICAMBI AUTO E MOTO AUTO E MOTO. RICAMBI E ACCESSORI

Dettagli

LA RACCOLTA DEGLI ABITI USATI IN ITALIA Il sistema ufficiale e i circuiti paralleli

LA RACCOLTA DEGLI ABITI USATI IN ITALIA Il sistema ufficiale e i circuiti paralleli LA RACCOLTA DEGLI ABITI USATI IN ITALIA Il sistema ufficiale e i circuiti paralleli Giugno 215 Il sistema ufficiale Secondo l ultimo Rapporto sui Rifiuti Urbani pubblicato dall ISPRA, nel 213 sono state

Dettagli

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Sintesi L incidenza e la mortalità per il tumore del polmone stimate in nel periodo 197-215 mostrano andamenti differenti tra uomini e donne:

Dettagli

Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione al 31.12.2008

Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione al 31.12.2008 Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione al 31.12.2008 Regione: Lazio Titolo del progetto: Sorveglianza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro Referente: Elisa Romeo Negli ultimi

Dettagli

La classificazione dei rifiuti ai fini del loro recupero. Maria Palumbo Direttore Centro Campano Tecnologie Ambientali CCTA Scarl

La classificazione dei rifiuti ai fini del loro recupero. Maria Palumbo Direttore Centro Campano Tecnologie Ambientali CCTA Scarl La classificazione dei rifiuti ai fini del loro recupero Maria Palumbo Direttore Centro Campano Tecnologie Ambientali CCTA Scarl Definizione di rifiuto Rifiuto: qualsiasi sostanza od oggetto che rientra

Dettagli

I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità. Valeria Frittelloni ISPRA

I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità. Valeria Frittelloni ISPRA I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità Valeria Frittelloni ISPRA Analisi della Commissione europea sulla conformità del DM 27 settembre 2010 inclusione del codice

Dettagli

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Dr. Sebastiano Papa Valutazione dei rischi

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

L IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE E DELLE CONDOTTE RIPARATORIE DI BONIFICA E RIPRISTINO DELLO STATO DEI LUOGHI

L IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE E DELLE CONDOTTE RIPARATORIE DI BONIFICA E RIPRISTINO DELLO STATO DEI LUOGHI L IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE E DELLE CONDOTTE RIPARATORIE DI BONIFICA E RIPRISTINO DELLO STATO DEI LUOGHI Alberto Milani, amministratore delegato Arcadis Italia S.r.l. Fiera Ecomondo - Rimini - 4 Novembre

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

CAPITOLO 2 - NORMATIVA GENERALE DI RIFERIMENTO

CAPITOLO 2 - NORMATIVA GENERALE DI RIFERIMENTO CAPITOLO 2 - NORMATIVA GENERALE DI RIFERIMENTO La gestione dei rifiuti, dei rifiuti pericolosi, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggi è disciplinata dal Decreto Legislativo n 22 del 5/02/1997 Attuazione

Dettagli

Responsabilità estesa dei produttori: il modello nella gestione degli imballaggi. Luca Piatto Responsabile Area Territorio Roma, 15 giugno 2011

Responsabilità estesa dei produttori: il modello nella gestione degli imballaggi. Luca Piatto Responsabile Area Territorio Roma, 15 giugno 2011 Responsabilità estesa dei produttori: il modello nella gestione degli imballaggi Luca Piatto Responsabile Area Territorio Roma, 15 giugno 2011 La gestione degli imballaggi è impostata su due cardini legislativi

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

Il mercato del credito

Il mercato del credito Il mercato del credito 1 Gli sportelli bancari In riferimento alla distribuzione del numero di istituti bancari per sede amministrativa e del numero di sportelli per localizzazione geografica, i dati statistici

Dettagli

Principali adempimenti amministrativi connessi alla gestione dei rifiuti speciali

Principali adempimenti amministrativi connessi alla gestione dei rifiuti speciali MODULO 3 Gestione dei rifiuti speciali Principali adempimenti amministrativi connessi alla gestione dei rifiuti speciali Dott. Michele Santoro I principali adempimenti amministrativi connessi alla produzione

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNITÀ VALLE DI NON

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNITÀ VALLE DI NON All. 1 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNITÀ VALLE DI NON DISCIPLINARE DI SERVIZO PER LE ATTIVITÀ DI CONTROLLO E VIGILANZA DELLA DISCARICA PER RIFIUTI URBANI IN LOC. "ISCLE" DI TAIO E DISCIPLINA DELL UTILIZZO

Dettagli

L analisi dei rischi deve essere svolta con una chiara visione aziendale e deve richiedere la comprensione dei seguenti elementi:

L analisi dei rischi deve essere svolta con una chiara visione aziendale e deve richiedere la comprensione dei seguenti elementi: Come impostare il modello organizzativo D.lgs 231/01 Il decreto legislativo 231/01 prevede che le società e gli enti possono essere ritenuti responsabili in relazione a taluni reati commessi o tentati

Dettagli

MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE Presentazione MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE ex D.Lgs. 231/01 Pag 1 di 6 PREMESSA Con l introduzione nell ordinamento giuridico italiano del D.Lgs. 8 giugno 2001, n.231 qualsiasi soggetto giuridico

Dettagli

DOMANDA DI ISCRIZIONE ALL ELENCO OPERATORI ECONOMICI DELLA FONDAZIONE ARCHEOLOGICA CANOSINA (F.A.C.)

DOMANDA DI ISCRIZIONE ALL ELENCO OPERATORI ECONOMICI DELLA FONDAZIONE ARCHEOLOGICA CANOSINA (F.A.C.) DOMANDA DI ISCRIZIONE ALL ELENCO OPERATORI ECONOMICI DELLA FONDAZIONE ARCHEOLOGICA CANOSINA (F.A.C.) ALLA FONDAZIONE ARCHEOLOGICA CANOSINA VIA J. F. KENNEDY 18 76012 CANOSA DI PUGLIA (BT) PEC: sabino.silvestri@pec.it

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

IL SETTORE. COSTRUZIONI in provincia di Trento

IL SETTORE. COSTRUZIONI in provincia di Trento 26 marzo 2013 IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI in provincia di Trento il contesto economico Nel 2012 l area dell euro è nuovamente in recessione, con una riduzione del Pil pari allo 0,6%; si stima che permanga

Dettagli

Risultati ante operam o prima dell assunzione presso l impianto (T0) I 55 lavoratori coinvolti nello studio di biomonitoraggio al T0 hanno un buono

Risultati ante operam o prima dell assunzione presso l impianto (T0) I 55 lavoratori coinvolti nello studio di biomonitoraggio al T0 hanno un buono Biomonitoraggio dei lavoratori addetti all impianto di termovalorizzazione dei rifiuti di Torino Risultati sui livelli di bioaccumulo di metalli e inquinanti organici dopo un anno dall avvio dell impianto

Dettagli

PRODUTTORE, DETENTORE, RESPONSABILITA ESTESA DEL PRODUTTORE

PRODUTTORE, DETENTORE, RESPONSABILITA ESTESA DEL PRODUTTORE PRODUTTORE, DETENTORE, RESPONSABILITA ESTESA DEL PRODUTTORE Roma, 23 marzo 2011 Hotel dei Congressi Sala dei Congressi Viale Shakespeare n. 29 DEFINIZIONI (Art. 183, lett. f) DLgs

Dettagli

LA SICUREZZA STRADALE SULLE 2 RUOTE UN ANALISI STATISTICA PER AZIONI CONCRETE ABSTRACT ANIA. Fondazione per la Sicurezza Stradale

LA SICUREZZA STRADALE SULLE 2 RUOTE UN ANALISI STATISTICA PER AZIONI CONCRETE ABSTRACT ANIA. Fondazione per la Sicurezza Stradale LA SICUREZZA STRADALE SULLE 2 RUOTE UN ANALISI STATISTICA PER AZIONI CONCRETE ABSTRACT ANIA Fondazione per la Sicurezza Stradale LA SICUREZZA STRADALE SULLE 2 RUOTE UN ANALISI STATISTICA PER AZIONI CONCRETE

Dettagli

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:

Dettagli

Le funzioni di polizia giudiziaria dell Arpa. Le sanzioni amministrative e penali in campo ambientale.

Le funzioni di polizia giudiziaria dell Arpa. Le sanzioni amministrative e penali in campo ambientale. ARPA EMILIA-ROMAGNA Le funzioni di polizia giudiziaria dell Arpa. Le sanzioni amministrative e penali in campo ambientale. Selezione pubblica per collaboratore amministrativo professionale (Cat. D) A cura

Dettagli

INCONTRO SUL TEMA: D. LGS. N. 81/2008, ART. 300

INCONTRO SUL TEMA: D. LGS. N. 81/2008, ART. 300 INCONTRO SUL TEMA: D. LGS. N. 81/2008, ART. 300 La norma applica a tutti i casi di omicidio colposo o lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme sulla salute e sicurezza sul

Dettagli