Giustizia & Sentenze Il commento alle principali sentenze

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1 Giustizia & Sentenze Il commento alle principali sentenze N Debiti tributari: limiti all ipoteca per il fondo patrimoniale Equitalia non può agire per debiti assunti per finalità estranee ai bisogni della famiglia A cura di Paola Mauro Categoria: Accertamento e riscossione Sottocategoria: Equitalia Nel caso di mancato pagamento delle cartelle esattoriali, è legittima l iscrizione d ipoteca sui beni immobili costituenti il fondo patrimoniale laddove l obbligazione sia sorta per il soddisfacimento dei bisogni della famiglia. Questa finalità non può essere esclusa in via di principio per il solo fatto che il debito sia sorto nell'esercizio dell'impresa o di una professione. È quanto emerge dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione in tema di opponibilità al concessionario della riscossione del regime d impignorabilità previsto dall articolo 170 del codice civile. Premessa Nel caso di mancato pagamento delle cartelle esattoriali, è legittima l iscrizione d ipoteca sui beni immobili costituenti il fondo patrimoniale laddove l obbligazione sia sorta per il soddisfacimento dei bisogni della famiglia. Questa finalità non può essere esclusa in via di principio per il solo fatto che il debito sia sorto nell'esercizio dell impresa o di una professione. È quanto emerge dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione in tema di opponibilità al concessionario della riscossione del regime d impignorabilità previsto dall articolo 170 del codice civile. 1

2 Costituzione del fondo patrimoniale L'istituto del fondo patrimoniale consiste nella destinazione di determinati beni, immobili o mobili iscritti in pubblici registri o titoli di credito, a far fronte ai bisogni della famiglia. L articolo 167 del Codice civile stabilisce che il fondo patrimoniale può essere costituito da uno o da entrambi i coniugi con atto pubblico, oppure da un terzo, anche per testamento. Ai sensi del successivo articolo 168: la proprietà dei beni costituenti il fondo patrimoniale spetta a entrambi i coniugi, salvo che sia diversamente stabilito nell'atto di costituzione; i frutti dei beni costituenti il fondo patrimoniale sono impiegati per i bisogni della famiglia; l'amministrazione segue le regole previste per la comunione legale. In base all articolo 169 del Codice civile, se non è stato espressamente consentito nell'atto di costituzione, i beni del fondo patrimoniale non si possono alienare, ipotecare, dare in pegno o comunque vincolare se non con il consenso di entrambi i coniugi e, se vi sono figli minori, con l'autorizzazione concessa dal giudice nei soli casi di necessità o utilità evidente. Per quanto riguarda, infine, le eventuali azioni dei creditori, l articolo 170 del Codice civile pone il divieto di esecuzione forzata dei crediti estranei ai bisogni della famiglia, laddove precisa che: l esecuzione sui beni del fondo e sui frutti di essi non può aver luogo per debiti che il creditore conosceva essere stati contratti per scopi estranei ai bisogni della famiglia. Esecuzione sui beni del fondo in caso di debiti tributari Sui beni destinati al fondo patrimoniale, dunque, il creditore di uno dei coniugi potrà intraprendere azioni esecutive soltanto quando si tratti di un debito sorto per soddisfare bisogni familiari. Tale regola, secondo la Cassazione, vale anche per i debiti tributari; e quindi per gli Ermellini, in tema di riscossione coattiva delle imposte, il regime di impignorabilità previsto dall art. 170 cod. civ. vale anche rispetto all iscrizione ipotecaria dell Agente della riscossione. Secondo la Suprema Corte, l'ipoteca ex art. 77 D.P.R. n. 602/73, sebbene non costituisca un atto espropriativo, può essere ricondotta nell'ambito applicativo dell'art. 170 cod. civ., ed è onere del debitore dimostrare che essa non è iscrivibile in quanto il debito è estraneo ai bisogni della famiglia e il creditore ne era a conoscenza. 2

3 ORIENTAMENTO PREVALENTE CASSAZIONE L iscrizione ipotecaria di cui all'art. 77 del D.P.R. n. 602/1973 è ammissibile anche sui beni facenti parte di un fondo patrimoniale alle condizioni indicate dall'art. 170 cod. civ., sicché è legittima soltanto se l'obbligazione tributaria sia strumentale ai bisogni della famiglia o se il titolare del credito non ne conosceva l estraneità ai bisogni della famiglia. Spetta a chi intenda avvalersi del regime di impignorabilità dei beni costituiti in fondo patrimoniale dimostrare i presupposti di applicabilità dell art. 170 cod. civ. Con riguardo ai debiti fiscali derivanti dall attività d impresa o professionale di uno dei coniugi, spetta al giudice accertare se il debito in questione si possa dire contratto per soddisfare i bisogni della famiglia, con la precisazione che, se è vero che tale finalità non si può dire sussistente per il solo fatto che il debito sia sorto nell'esercizio dell'impresa, è vero altresì che tale circostanza non è nemmeno idonea a escludere, in via di principio, che il debito si possa dire contratto, appunto, per soddisfare tali bisogni. Il concetto di bisogni della famiglia va inteso in senso ampio. Nei bisogni della famiglia vanno fatti rientrare anche quelle esigenze volte al pieno mantenimento e all armonico sviluppo della famiglia, nonché al potenziamento della sua capacità lavorativa, restando escluse solo le esigenze voluttuarie o caratterizzate da intenti meramente speculativi. Interpretazio ne estensiva dell art 170 c.c. Per quanto concerne l opponibilità all Amministrazione Finanziaria del fondo patrimoniale, ex art. 167 cod. civ., la giurisprudenza di legittimità è orientata nel ritenere che: l'art. 170 cod. civ., nel disciplinare le condizioni di ammissibilità dell'esecuzione sui beni costituiti nel fondo patrimoniale, detta una regola applicabile anche all'iscrizione di ipoteca non volontaria, ivi compresa quella di cui al D.P.R. n. 602 del 1973, art. 77, sicché l ente riscossore può iscrivere ipoteca su beni appartenenti al coniuge o al terzo, conferiti nel fondo, se il debito sia stato da loro contratto per uno scopo non estraneo ai bisogni familiari, ovvero - nell'ipotesi contraria - purché il titolare del credito, per il quale l'esattore procede alla riscossione, non fosse a conoscenza di tale estraneità, dovendosi ritenere, diversamente, illegittima l eventuale iscrizione comunque effettuata (Cass., Sez. 3, n. 1652/2016; Cass., Sez. 6 - T, n /2015); 3

4 sebbene sia vero che l'ipoteca non è un atto di espropriazione forzata o atto esecutivo vero e proprio, rappresentando un atto preordinato e strumentale all'espropriazione immobiliare, tuttavia appare corretto ritenere in via interpretativa che l ambito di applicazione dell art. 170 cod. civ. possa essere esteso anche all'iscrizione ipotecaria. In altre parole, l iscrizione ipotecaria può essere ricondotta al novero degli atti ricompresi nell'ambito di applicazione dell'art. 170 cod. civ., latamente inteso (Cass., Sez. 5, n /2016 e n /2016; difforme: Cass., Sez. 5, n /2016); l'onere della prova dei presupposti di applicabilità dell art. 170 cod. civ., grava su chi intenda avvalersi del regime di impignorabilità dei beni costituiti in fondo patrimoniale, sicché, ove sia proposta opposizione per contestare il diritto del creditore a agire esecutivamente, il debitore opponente deve dimostrare non soltanto la regolare costituzione del fondo e la sua opponibilità al creditore procedente, ma anche che il suo debito verso quest'ultimo venne contratto per scopi estranei ai bisogni della famiglia, a tal fine occorrendo che l'indagine del giudice si rivolga specificamente al fatto generatore dell'obbligazione, a prescindere dalla natura della stessa: pertanto, i beni costituiti in fondo patrimoniale non potranno essere sottratti all'azione esecutiva dei creditori quando lo scopo perseguito nell'obbligarsi fosse quello di soddisfare i bisogni della famiglia, da intendersi non in senso meramente oggettivo ma come comprensivi anche dei bisogni ritenuti tali dai coniugi in ragione dell'indirizzo della vita familiare e del tenore prescelto, in conseguenza delle possibilità economiche familiari (Cass., Sez. 3, nn. 4011/2013 e 21800/2016); la statuizione del giudice di merito sulla riconducibilità o meno del bene esecutato ai bisogni della famiglia, se congruamente motivata, non è censurabile nel giudizio di legittimità; inoltre il debitore opponente può avvalersi anche di presunzioni semplici per dimostrare l applicabilità al suo caso del regime di impignorabilità dei beni costituiti in fondo patrimoniale di cui all art. 170 cod. civ. (Cass., Sez. 5, n. 3600/2016. Nella fattispecie la CTR ha sviluppato il suo ragionamento giuridico su più elementi, puntualmente indicati, e ciò la fonte dell obbligazione, costituita dall attività lavorativa del contribuente, e l elevato importo del debito tributario, ed ha ritenuto provata la estraneità dei debiti ai bisogni familiari e la consapevolezza del creditore. Sul punto, giova ricordare peraltro che questa Corte ha già affermato che la prova dell applicabilità dell art. 170 c.c., alla stregua dei principi generali, ben può essere fornita anche avvalendosi di presunzioni ai sensi dell art c.c., gravando comunque sull opponente l onere di allegare e dimostrare i fatti noti, da cui desumere, in via presuntiva, i fatti oggetto di prova ). 4

5 Debiti derivanti dall attività professionale o d impresa La possibilità di ricondurre ai bisogni della famiglia i debiti derivanti dall attività professionale o d impresa di uno dei coniugi non è pacifica, posto che i redditi relativi sono di norma, ma non necessariamente, destinati al mantenimento della famiglia. Sul punto la Cassazione afferma che: l iscrizione ipotecaria di cui al D.P.R. n. 602 del 1973, art. 77, è ammissibile anche sui beni facenti parte di un fondo patrimoniale alle condizioni indicate dall'art. 170 cod. civ., sicché è legittima qualora l'obbligazione tributaria sia strumentale ai bisogni della famiglia o se il titolare del credito non ne conosceva l'estraneità ai bisogni della famiglia, circostanze che non possono ritenersi dimostrate, né escluse, per il solo fatto dell insorgenza del debito nell'esercizio dell'impresa (Cass., Sez. 6 T, n. 3738/2015; conf. Cass., Sez. 5, n /2016). in tema di fondo patrimoniale, il criterio identificativo dei debiti per i quali può avere luogo l'esecuzione sui beni del fondo va ricercato non già nella natura dell'obbligazione ma nella relazione tra il fatto generatore di essa e i bisogni della famiglia, sicché anche un debito di natura tributaria sorto per l'esercizio dell'attività imprenditoriale può ritenersi contratto per soddisfare tale finalità, fermo restando che essa non può dirsi sussistente per il solo fatto che il debito derivi dall'attività professionale o d'impresa del coniuge, dovendosi accertare che l'obbligazione sia sorta per il soddisfacimento dei bisogni familiari (nel cui ambito vanno incluse le esigenze volte al pieno mantenimento ed all'univoco sviluppo della famiglia) ovvero per il potenziamento della capacità lavorativa, e non per esigenze di natura voluttuaria o caratterizzate da interessi meramente speculativi (Cass., Sez. 5, n /2015); il concetto di scopi estranei ai bisogni della famiglia di cui all art. 170 va inteso non in senso restrittivo, vale a dire con riferimento alla necessità di soddisfare l indispensabile per l esistenza della famiglia, bensì nel senso di ricomprendere in tali bisogni anche quelle esigenze volte al pieno mantenimento e all armonico sviluppo della famiglia, nonché al potenziamento della sua capacità lavorativa, restando escluse solo le esigenze voluttuarie o caratterizzate da intenti meramente speculativi (Cass., Sez. 3, n /2014, tra le altre); il criterio identificativo dei crediti per i quali si può agire esecutivamente sui beni conferiti nel fondo patrimoniale va ricercato non già nella natura delle obbligazioni, ma nella relazione esistente tra il fatto generatore di esse e i bisogni della famiglia (Cass., Sez. 3, n /2014 già cit.), sicché è erronea la statuizione della sentenza del giudice di merito secondo cui trattandosi di credito di natura tributaria si ritiene che trattasi, per ciò stesso, di credito di natura extrafamiliare" (Cass. n. 3738/2015 già cit.). Va, invece, accertato in fatto se il debito in questione si possa dire contratto per soddisfare i bisogni della famiglia poiché, se è vero (Cass /2006) che tale finalità non si può dire 5

6 Conclusioni sussistente per il solo fatto che il debito sia sorto nell'esercizio dell'impresa, è vero altresì che tale circostanza non è nemmeno idonea a escludere in via di principio che il debito si possa dire contratto, appunto, per soddisfare detti bisogni. In quest'ottica non potranno essere sottratti all'azione esecutiva dei creditori i beni costituiti per bisogni ritenuti tali dai coniugi in ragione del tenore di vita familiare, così da ricomprendere anche i debiti derivanti dall'attività professionale o di impresa di uno dei coniugi qualora il fatto generatore dell'obbligazione sia stato il soddisfacimento di tali bisogni, da intendersi in senso ampio (Cass. n. 4011/2013 già cit.); fermo restando che anche l'ipoteca di cui all'art. 77 D.P.R. 602 del 1973 può essere iscritta su beni facenti parte del fondo patrimoniale costituito ai sensi dell'art. 170 c.c., occorre verificare in concreto se i debiti per i quali l'ipoteca è iscritta siano o meno stati contratti per i bisogni della famiglia, non essendo determinante, a tal fine la circostanza che tali debiti derivino dall attività professionale o d'impresa. E l'onere della prova di tale estraneità compete al contribuente (Cass., Sez. 5, n. 9188/2016). La Cassazione, dunque, considerata illegittima l ipoteca iscritta da Equitalia sui beni costituenti il fondo patrimoniale ogniqualvolta si accerti che il credito erariale non sia riconducibile alle necessità (latamente intese) della famiglia, circostanza che spetta al debitore dimostrare anche mediante il ricorso a presunzioni semplici. Secondo l indirizzo giurisprudenziale prevalente, per l iscrizione ipotecaria ex art. 77 D.P.R. 602/73 il debitore può opporre il divieto di esecuzione di cui all articolo 170 cod. civ. perché l ipoteca iscritta dall esattore ha natura di atto funzionale all esecuzione forzata. A una diversa conclusione giunge invece la sentenza n /2016 della Sezione Tributaria della Suprema Corte ma si tratta di una pronuncia rimasta isolata, secondo cui la norma codicistica fa esclusivo riferimento alle procedure esecutive e non anche all attivazione di misure cautelari, quale l iscrizione ipotecaria ex art. 77 D.P.R. 602/73, che infatti è solo propedeutica a una eventuale, non ancora certa, fase esecutiva. Di conseguenza, il regime di impignorabilità di cui all art. 170 cod. civ. non sarebbe opponibile a Equitalia, che pertanto potrebbe in ogni caso iscrivere ipoteca sui beni costituiti dai coniugi in fondo patrimoniale. CASS., SEZ. 3, n. 1652/2016; CASS., SEZ. 5, n /2016, n /2016 e n. 9188/2016; CASS., SEZ. 6 - T, n /2015 L'art. 170 cod. civ., nel disciplinare le condizioni di ammissibilità dell'esecuzione sui beni costituiti nel fondo patrimoniale, detta una regola applicabile anche all'iscrizione di ipoteca di cui all'art. 77 del D.P.R. n. 602 del

7 CASS., SEZ. 5, n /2016 È legittima l'iscrizione di ipoteca effettuata ai sensi dell'art. 77 del D.P.R. n. 602/1973 su beni costituiti in fondo patrimoniale. Tale misura cautelare non è atto dell'esecuzione e dunque per essa non valgono i limiti di impignorabilità sanciti dall'art. 170 cod. civ. Riferimenti normativi e giurisprudenziali - Codice civile, artt. 167, 168, 169 e 170; - D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, artt. 50 e 77; - Cass., Sez. 3, n. 4011/2013; - Cass., Sez. 6 - T, n /2015; - Cass., Sez. 3, n /2016; - Cass., Sez. 3, n. 1652/2016; - Cass., Sez. 5, n /2016; - Cass., Sez. 5, n /2016; - Cass., Sez. 5, n. 3600/2016; - Cass., Sez. 3, n /2014; - Cass., Sez. 5, n /2015; - Cass., Sez. 6 T, n. 3738/2015; - Cass., Sez. 5, n /2016; - Cass., Sez. 5, n /2016; - Cass., Sez. 5, n. 9188/ Riproduzione riservata - 7