UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA"

Transcript

1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE Corso di laurea magistrale in ingegneria energetica OTTIMIZZAZIONE DEI CIRCUITI DI RAFFREDDAMENTO E CARATTERIZZAZIONE DELLE MISURE CALORIMETRICHE DELL'ESPERIMENTO SPIDER MEDIANTE SIMULAZIONI CON CODICE MONODIMENSIONALE RELATORE: CH.MO PROF. ING. PIERGIORGIO SONATO CORRELATORI: DOTT. ING. FRANCESCO FELLIN DOTT. ING. PIERLUIGI ZACCARIA LAUREANDO: MATTEO ZAUPA ANNO ACCADEMICO 2011/2012

2

3 «"O frati", dissi "che per cento milia perigli siete giunti a l'occidente, a questa tanto picciola vigilia d'i nostri sensi ch'è del rimanente, non vogliate negar l'esperienza, di retro al sol, del mondo sanza gente. Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza".» (D. Alighieri, La Divina Commedia Inferno, Canto XXVI vv ) iii

4

5 INDICE SOMMARIO ABSTRACT vii viii CAPITOLO 1: INTRODUZIONE FUSIONE NUCLEARE ITER 6 CAPITOLO 2: PRIMA MITICA SPIDER Sorgente di ioni a radiofrequenza Sistema di estrazione/accelerazione Electron dump Diagnostiche 28 CAPITOLO 3: L IMPIANTO DI RAFFREDDAMENTO REQUISITI TERMOIDRAULICI SCENARI OPERATIVI 36 CAPITOLO 4: ANALISI CFD MONODIMENSIONALE DEI CIRCUITI PRIMARI PC02 E PC FLOWMASTER Tubazioni Pompa Componenti da raffreddare Valvole di bilanciamento e regolazione Sorgente di pressione Scambiatore di calore Bacino di accumulo Controllori COSTRUZIONE DELLA RETE BILANCIAMENTO DEI CIRCUITI A FREDDO ANALISI DEGLI SCENARI IPOTIZZATI Scenario ITER test case Scenario di riferimento Scenario di condizionamento MODIFICHE PROPOSTE 108 v

6 CAPITOLO 5: SCENARIO A POTENZA VARIABILE PER IL CIRCUITO PRIMARIO PC CAPITOLO 6: ANALISI DELLE PERDITE DI CARICO PER IL 123 CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO DELLA SORGENTE RF CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI 141 SIMBOLOGIA 143 ACRONIMI 145 BIBLIOGRAFIA 147 ALLEGATI ALLEGATO A Schema generale impianto di raffreddamento ALLEGATO B Schema circuito primario PC01 ALLEGATO C Schema circuito primario PC02 ALLEGATO D Circuiti PC01, PC02 e porzione del secondario realizzati con Flowmaster ALLEGATO E Circuito di raffreddamento dedicato alla sorgente RF realizzato con Flowmaster vi

7 SOMMARIO La Neutral Beam Test Facility (denominata PRIMA) sarà realizzata a Padova per testare e migliorare il sistema di iniezione di fascio di neutri per ITER (NBI). È previsto un primo esperimento chiamato SPIDER per verificare e ottimizzare l estrazione di ioni negativi da una sorgente identica a quella per gli iniettori di ITER. Un secondo esperimento denominato MITICA permetterà il test e l ottimizzazione di un iniettore NBI quale quello per ITER in differenti scenari operativi. I principali parametri progettuali di SPIDER sono: approssimativamente 70A/50A di corrente estratta in H-/D-, energia del fascio pari a 100 kev, durata dell impulso di 3600 s, pressione all interno della sorgente pari a 0,3 Pa. Alcuni dei componenti contenuti nel vessel di SPIDER, soggetti ad elevati flussi termici (fino a 21 MW/m 2 ), sono raffreddati attivamente per controllarne la temperatura e le sollecitazioni. Un impianto di raffreddamento dedicato asporterà i carichi termici mediante tre circuiti primari chiusi caricati con acqua deionizzata come richiesto per la il mantenimento dell alta tensione. I due principali circuiti primari dedicati all esperimento SPIDER sono stati studiati e ottimizzati utilizzando il codice Flowmaster ; i risultati ottenuti considerando differenti scenari operativi sono descritti nel presente lavoro al fine di dimostrare la correttezza del design proposto e l importanza delle misure calorimetriche per il controllo operativo e il monitoraggio dell esperimento. vii

8 ABSTRACT The Neutral Beam Test Facility (named PRIMA) will be realized in Padova to test and improve the ITER Neutral Beam Injector (NBI) system. A first experiment called SPIDER is foreseen to test and optimize the extraction of negative ions from an ITER full size ion source. A second experiment called MITICA will allow testing and optimisation of the full size ITER NBI under different operational scenarios. The main targets of SPIDER are: extraction of H-/D- current approximately 70A/50A, beam energy 100 kev, pulse length 3600 s, source pressure 0.3 Pa. Some of SPIDER invessel components subjected to high thermal fluxes (up to 21 MW/m²) are actively cooled to control temperatures and stresses. A dedicated Cooling Plant will remove the heat loads by means of three close primary circuits filled with deionized water as required for high voltage holding. Two main primary circuits of SPIDER experiment were studied and optimized by using Flowmaster code; results obtained considering different experimental scenarios are detailed in the present paper, aiming to demonstrate the correctness of design and the significance of calorimetric measurements for operational control and experiment monitoring. viii

9 Introduzione CAPITOLO 1 INTRODUZIONE 1.1 FUSIONE NUCLEARE Le reazioni nucleari consentono di ricavare energia grazie al fenomeno fisico noto come Difetto di massa. Per ciascun atomo, il cui nucleo contiene protoni e neutroni, la somma delle masse delle singole particelle nucleari prese separatamente è, infatti, sempre maggiore della massa totale del nucleo. Questa differenza di massa, spiegabile tramite l equazione di Einstein =, è convertita in energia di legame la quale tiene uniti i nucleoni. Una quantità di energia comoda da considerare è data dal rapporto tra l energia di legame e il numero di nucleoni. Riportando tale valore per ciascun elemento della tavola periodica si ottiene il grafico riportato in Figura 1.1 che rappresenta l energia di legame media per nucleone in funzione del numero di massa. Si osservi come gli elementi con numero di massa intermedio siano quelli più stabili e soprattutto come nel passaggio da un nucleo meno stabile ad uno più stabile si abbia rilascio di energia. Per tale motivo è possibile ottenere reazioni nucleari esotermiche tramite: - fissione di nuclei pesanti per ottenerne due più leggeri; - fusione di due nuclei leggeri, con bassa energia di legame per nucleone, per ottenere un nucleo più pesante. 1

10 Capitolo 1 Fig. 1.1 Energia di legame media per nucleone in funzione del numero di nucleoni [3] Grazie all iniziale pendenza elevata della curva, risulta evidente come la fusione nucleare appaia maggiormente efficiente, dal punto di vista energetico, rispetto alla fissione: l energia media liberata per ogni nucleone risulta di circa 5 6 MeV, da confrontare con gli 0,8 MeV rilasciati dalla fissione di uranio-235. Lo sfruttamento controllato e pacifico di questa potenzialmente inesauribile fonte di energia presenta notevoli difficoltà di carattere tecnologico: a differenza della fissione, infatti, i nuclei reagenti (elettricamente carichi) devono vincere la forza di repulsione elettrica coulombiana per portarsi a distanze tali da permettere alla forza nucleare d attrazione di dare origine alla reazione. Fornire ai nuclei un energia così elevata è uno dei principali motivi che rende difficoltosa la realizzazione della fusione nucleare controllata sul nostro Pianeta. 2

11 Introduzione Sono note un centinaio di possibili reazioni di fusione: quella più semplice prevede il coinvolgimento di due nuclei d idrogeno come reagenti, ma tale reazione, che ha luogo spontaneamente nelle stelle, non è praticamente realizzabile sulla Terra poiché richiede l instaurarsi di una complessa catena di reazioni con bassa probabilità di avvenire. Le possibili reazioni di fusione nucleare in ambito terrestre prevedono quindi l utilizzo degli isotopi più pesanti dell idrogeno e sono le seguenti: , ,03 Le reazioni deuterio-deuterio sono due e hanno eguale probabilità di verificarsi. Sono le domande che comportano i vantaggi maggiori (combustibile non radioattivo, estraibile facilmente dal mare, praticamente illimitato e bassa energia associata ai neutroni), ma il valore della sezione d urto è piccolo e quindi il tasso di reazione non sarebbe accettabile ,3 La reazione libera una grande quantità di energia, tra i prodotti non sono presenti neutroni (se si minimizzano le reazioni D-D comunque presenti nel sistema) il che consente di eliminare problematiche legate all attivazione dei materiali, inoltre la presenza di prodotti carichi elettricamente aumenterebbe la possibilità di realizzare meccanismi di conversione diretta dell energia elettrica evitando il passaggio attraverso un ciclo termodinamico. La scarsa disponibilità di He 3 (isotopo quasi inesistente in natura) e la difficoltà nell innesco, sono le motivazioni per cui la ricerca non è focalizzata su tale reazione ,6 Nonostante il trizio non sia un isotopo dell idrogeno presente in natura (verrà prodotto all interno della macchina facendo interagire i neutroni con atomi di litio), questa reazione di fusione è quella con la sezione d urto più elevata e di conseguenza su di essa si stanno concentrando gli attuali sforzi di ricerca. 3

12 Capitolo 1 Fig. 1.2 Reazione di fusione Deuterio-Trizio [31] Il fatto che una reazione abbia una probabilità più o meno bassa di verificarsi è rappresentabile con la Figura 1.3 che riporta la sezione d urto di fusione in funzione dell energia. Si osservi come la reazione deuterio-trizio abbia il massimo valore di sezione d urto a circa 100 kev e come, per valori inferiori, presenti sempre una sezione d urto almeno cento volte superiore alle altre. Fig. 1.3 Sezione d urto in funzione dell energia [3] Affinchè le reazioni di fusione avvengano con un tasso sufficientemente alto sono necessarie temperature dell ordine dei 150 milioni di gradi Celsius. A questa temperatura la materia si trova sotto forma di plasma, uno stato fisico in cui i nuclei sono separati dagli elettroni, ed è quindi possibile confinare queste particelle 4

13 Introduzione attraverso opportune configurazioni magnetiche in modo tale che il plasma non tocchi le pareti materiali della macchina danneggiandole. Si definisce ignizione la condizione tale per cui il mantenimento della temperatura del plasma avviene solo grazie alle reazioni di fusione esoermiche, ovvero le inevitabili perdite di energia per trasporto e radiazione non necessitano di essere bilanciate attraverso l immissione di energia dall esterno. In ambito fusionistico sono fondamentali tre parametri caratteristici: la densità di plasma n [1/m 3 ], la sua temperatura T [kev] e il tempo di confinamento τ E [s]. È comodo quindi utilizzare un unica grandezza, nota come triplo prodotto, che li raggruppi. L ignizione viene espressa matematicamente attraverso la disuguaglianza: n T τ E [(kev s) / m 3 ] Dalla fine degli anni Sessanta ad oggi, sono stati ottenuti enormi progressi in termini di prestazioni: nelle macchine con configurazione tokamak il triplo prodotto è cresciuto di un fattore in quarant anni di sperimentazione, e contamporaneamente si è riusciti a produrre e confinare plasmi con temperature fino ai 200 milioni di gradi Celsius. Fig. 1.4 Triplo prodotto in funzione della temperatura ionica [2] 5

14 Capitolo ITER ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) che oltre all acronimo ufficiale assume volutamente anche il significato la via (dal termine latino), è la macchina che rappresenta il passaggio fra gli studi eseguiti fino ad ora sugli aspetti fisici e tecnologici della fusione e la futura centrale di potenza per la produzione di energia elettrica da fusione denominata DEMO (DEMOnstration Power Plants). L accordo per la costruzione di ITER è stato firmato ufficialmente a Parigi il 21 novembre 2006 dai rappresentanti di sette Paesi: Unione Europea, Stati Uniti d America, Federazione Russa, Giappone, Cina, Corea del Sud e India. Ciascuno di questi Paesi è chiamato a contribuire attraverso la fornitura e l installazione di una parte di macchina sperimentale, sistemi ausiliari ed edifici. Il sito scelto per la costruzione è Cadarache, nel sud della Francia. Fig. 1.5 Paesi partecipanti al progetto ITER [31] ITER sarà il primo reattore a fusione al mondo in grado di avere una produzione netta di energia. Il rapporto tra potenza in uscita e in ingresso, indicato comunemente in letteratura con il simbolo Q, sarà infatti pari a 10: a fronte di una potenza immessa dall esterno pari a 50 MW, fornirà grazie alle reazioni nucleari una potenza di circa 500 MW. Tale potenza termica non verrà convertita in potenza elettrica sia per non complicare ulteriormente la macchina, sia perché la tecnologia di conversione da energia termica a elettrica è già ampiamente consolidata. 6

15 Introduzione Gli obiettivi di ITER sono i seguenti: - dimostrare la possibilità di operare con plasmi aventi caratteristiche vicine a quelle richieste dalla centrale a fusione, con lunghi tempi di combustione e con lo scopo finale di mantenere acceso il plasma per un tempo indefinito (operazione stazionaria); - dimostrare la fattibilità e il funzionamento dei principali componenti del nucleo centrale dell impianto che non dovranno mai essere rimossi (sistema magnetico e strutture di contenimento), e dei componenti interni destinati invece a essere sostituiti durante la vita della centrale (prima parete, mantello e divertore); - dimostrare l efficacia dei sistemi per la rimozione e sostituzione a distanza dei diversi componenti della centrale (manipolazione remota); - provare i sistemi per l introduzione del combustibile nella camera del plasma e i sistemi di riscaldamento del plasma (attuati attraverso iniezione di neutri, antenne a radiofrequenza e microonde); - verificare i processi per il trattamento dei prodotti della reazione (particelle alfa e impurezze) e il recupero del trizio; - determinare con prove integrali a scala ridotta le prestazioni di diversi tipi di moduli di mantello fertilizzante del trizio di interesse per il futuro reattore dimostrativo DEMO. In Tabella 1.1 vengono riportati i principali parametri progettuali di ITER ITER Valore Unità Raggio maggiore del plasma 6,2 m Raggio minore del plasma 2,0 m Volume del plasma 840 m 3 Corrente di plasma 15,0 MA Campo toroidale sull asse 5,3 T Potenza di fusione 500 MW Durata dell impulso >400 s Q = Amplificazione della potenza 10 Tab. 1.1 Principali caratteristiche di ITER 7

16 Capitolo 1 La macchina è basata su una configurazione magnetica chiamata Tokamak, quella che attualmente ha fornito i risultati migliori in termini di massima temperatura e tempo di confinamento. Il plasma è contenuto in una camera da vuoto toroidale con sezione a forma di D e confinato attraverso campi magnetici di forte intensità prodotti da: - 18 bobine toroidali superconduttrici che circondano la camera da vuoto; - 6 bobine poloidali per il controllo della posizione; - un solenoide centrale per ottenere una veloce variazione del flusso concatenato al plasma e innescare dunque una corrente di plasma toroidale. Antenna per il riscaldamento Solenoide centrale Bobina toroidale Accesso per HNB Bobina poloidale Divertore Fig. 1.6 Sezione del tokamak ITER [31] 8

17 Introduzione La corrente di plasma non solo contribuisce alla formazione della corretta configurazione magnetica, ma provvede anche al riscaldamento dello stesso grazie alle perdite ohmiche. Sfortunatamente la resistività del plasma diminuisce al crescere della temperatura e quindi il riscaldamento ohmico non è sufficiente per raggiungere e mantenere una temperatura tale da garantire il mantenimento delle reazioni di fusione. È quindi necessario provvedere con sistemi di riscaldamento addizionali. Il sistema di riscaldamento e guida di corrente per ITER è costituito da un opportuna combinazione tra iniettori di neutri (NBI) e antenne a radio frequenze (RF) che operano alla frequenza ciclotronica elettronica, ciclotronica ionica e ad una frequenza intermedia tra le due. Attualmente è prevista l installazione di due (più uno opzionale) iniettori di neutri HNB (Heating Neutral Beam) per il riscaldamento e la guida di corrente appartenenti al sistema denominato H&CD (Heating and Current Drive) e un iniettore con fini diagnostici DNB (Diagnostic Neural Beam). Ciascun iniettore HNB avrà una potenza nominale di 16,5 MW con un energia di 1 MeV, e dovrà operare per impulsi lunghi fino a 3600 secondi. Fig Sistemi di riscaldamento addizionali previsti per ITER [31] 9

18

19 PRIMA CAPITOLO 2 PRIMA Nell ambito del progetto ITER l iniettore di neutri HNB è uno dei componenti ausiliari più importanti e dovrà raggiungere prestazioni decisamente più elevate rispetto agli iniettori attualmente esistenti. Per studiarne le criticità e acquisire un adeguata esperienza operativa, prima della costruzione e messa in esercizio degli iniettori a Cadarache, verrà realizzata a Padova una nuova struttura sperimentale (Padova Research on Injector Megavolt Accelerator PRIMA) in cui saranno ospitati due importanti esperimenti (SPIDER e MITICA) con i relativi sistemi ausiliari necessari al loro funzionamento e controllo. Come accennato nel capitolo precedente, PRIMA sarà realizzata con il contributo dei Paesi afferenti al progetto ITER. In particolare, a Padova, saranno coinvolti ITER India, ITER Giappone e F4E (Fusion for Energy, agenzia che rappresenta per l Unione europea l equivalente delle ITER Agency per gli altri Stati). F4E ha coinvolto, per la parte di progettazione che gli compete, il Consorzio RFX che ha sede dove l esperimento verrà installato. A sua volta il Consorzio RFX si avvale, per la progettazione, del supporto e della collaborazione di numerosi centri di ricerca e università italiani e stranieri. Il Governo italiano, attraverso il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), metterà a disposizione gli edifici di PRIMA. Il lotto di terreno a disposizione per la costruzione edilizia del complesso denominato Neutral Beam Test Facility si colloca in vicinanza dei confini Sud ed Ovest dell Area della Ricerca del CNR di Padova, accanto alla sottostazione primaria da 380 kv la quale fornirà la potenza necessaria agli esperimenti. Il progetto insiste su un area scoperta di circa m 2 e le superfici lorde di calpestio ammontano a più di 9000 m 2. 11

20 Capitolo 2 MITICA Edificio 2 (qui saranno localizzati la maggior parte dei componenti dell impianto di raffreddamento) Edificio 8 (alimentazioni in alta tensione per MITICA) Edificio 3 (alimentazioni in bassa tensione per MITICA) SPIDER Fig. 2.1 Vista generale tridimensionale degli esperimenti SPIDER e MITICA e di alcuni sistemi ausiliari La Figura 2.2 mostra la pianta dell edificio PRIMA costituito di tre corpi di fabbrica principali. Il primo corpo di fabbrica è composto da: - un edificio principale (1) in cui verranno ospitati i due esperimenti che, per rispettare i parametri di radioprotezione richiesti, si troveranno all interno di due zone schermate dal flusso neutronico. Le strutture schermanti saranno realizzate sovrapponendo elementi prefabbricati in calcestruzzo collegati tra loro, e alle strutture di fondazione, mediante apposite barre di ancoraggio. In questo modo sarà possibile lo smontaggio per le operazioni di manutenzione, nonché la futura 12

21 PRIMA dismissione definitiva per il riutilizzo delle aree (prevista dopo vent anni dall entrata in servizio). Per spostare e manovrare i componenti degli esperimenti e i blocchi di schermatura verrà installato un carroponte con una capacità di carico fino a 50 tonnellate. Al centro della sala è prevista un amplia zona per consentire lo stoccaggio temporaneo dei blocchi di schermatura, di materiale e componenti, e per il collaudo dei vari pezzi costituenti le macchine. Sono inoltre localizzate nell edificio anche una buona parte dei sistemi diagnostici, di controllo e acquisizione dati. - Edificio (2) per gli impianti ausiliari di raffreddamento, criogenia di prossimità e vuoto e per una parte dei sistemi diagnostici, di controllo e acquisizione dati di MITICA. - Edificio (7) per accogliere gli ausiliari non sperimentali quali trasformatori MT/BT, gruppo elettrogeno, quadri elettrici MT e BT, centrale di produzione aria compressa, centrale di pompaggio fluidi, centrali termica e frigorifera. - Edificio (6) per le alimentazioni elettriche di SPIDER, i relativi trasformatori e quadri elettrici e i sistemi diagnostici e di controllo. Il secondo corpo di fabbrica (totalmente dedicato all esperimento MITICA) è costituito dall edificio (8) contenente le alimentazioni in alta tensione (fino a -1 MV) e dall edificio (3) per ulteriori sistemi di alimentazione a tensione ridotta. Infine il terzo corpo di fabbrica è costituito dall edificio (12) che collega i precedenti corpi di fabbrica e contiene le sale controllo centrali di entrambi gli esperimenti, sale riunioni e sale server. All esterno dell edificio si trovano le alimentazioni elettriche per le griglie di accelerazione di MITICA (A) costituite da cinque trasformatori a varie tensioni (da -200 a kv), il cunicolo per la linea di trasmissione da -1 MV (G), due vasche d acqua interrate (F) per l impianto di raffreddamento, altri trasformatori in olio, la centrale di pompaggio antincendio, le piattaforme di stoccaggio di gas compressi, criogenici e dell esafluoruro di zolfo. 13

22 Capitolo 2 Fig Planimetria di PRIMA 2.1 MITICA Megavolt ITER Injector & Concept Advancement (MITICA), il principale esperimento che verrà ospitato nella nuova struttura, è il prototipo dell iniettore di fascio di neutri (NBI) per ITER. L esperimento è necessario per studiare e collaudare il funzionamento dell iniettore e, di conseguenza, di tutti i suoi componenti. L esperienza acquisita con MITICA consentirà di ottimizzare, e se necessario modificare, il progetto degli iniettori di neutri HNB per ITER. Per questo motivo MITICA sarà equipaggiato da un sofisticato sistema di diagnostiche. In Tabella 2.1 sono riportate le grandezze caratteristiche della macchina. L iniettore è progettato per produrre un fascio di particelle neutre (inizialmente di idrogeno e successivamente di deuterio) accelerate, in modo elettrostatico con una differenza di potenziale totale di -1 MV, fino ad un energia di 1 MeV. La potenza da trasferire al plasma, continuamente per 3600 secondi, è di circa 16,5 MW. In MITICA, non essendo presente il tokamak, la potenza del fascio sarà assorbita da un apposito calorimetro. 14

23 PRIMA Fig. 2.3 Vista esterna tridimensionale di MITICA con parte della schermatura neutronica MITICA H D Unità Potenza iniettore MW Energia del fascio kev Corrente estratta A Pressione massima della camera da vuoto <0.3 <0.3 Pa Tempo di funzionamento s Tab. 2.1 Parametri caratteristici di MITICA 15

24 Capitolo 2 Il principio di funzionamento di un iniettore di neutri (riportato schematicamente in Figura 2.4) può essere suddiviso in due fasi principali: la generazione di ioni e la loro successiva neutralizzazione. Fig. 2.4 Principio di funzionamento di un iniettore di neutri [3] MITICA sarà costituito dal solo Neutral beam (primo riquadro a sinistra) Per poter accelerare la particelle fino al livello di energia richiesto è necessario che esse siano cariche elettricamente, pertanto la prima fase di funzionamento di un iniettore di neutri è la produzione delle specie ioniche richieste attraverso l impiego di una opportuna sorgente di ioni. Le uniche tipologie di sorgenti in grado di estrarre la densità di corrente richiesta sono quella ad arco e quella a radio frequenza (RF). La sorgente ad arco consiste in una camera di scarica all interno della quale vengono posizionati dei filamenti di tungsteno mediante i quali viene innescato l arco elettrico; il gas precedentemente immesso nella camera subisce quindi il processo di ionizzazione. La sorgente a radio frequenza utilizza invece un campo elettrico oscillante (tipicamente alla frequenza di 1 MHz) generato attraverso degli opportuni avvolgimenti RF. 16

25 PRIMA Grazie all assenza di filamenti e alla minor manutenzione che ne consegue, la sorgente RF appare decisamente promettente per ITER dove, a causa dell attivazione dei materiali, molte operazioni dovranno essere svolte remotamente. La fase successiva è costituita dall estrazione degli ioni e dalla loro accelerazione attraverso una serie di aperture allineate realizzate su griglie poste a diversi potenziali elettrici. Sono state studiate due diverse configurazioni chiamate SINGAP e MAMuG. SINGAP consiste in un accelerazione da -1 MV al potenziale di terra attraverso un unica griglia, mentre MAMuG provvede alla medesima accelerazione con 5 diversi passaggi da circa 200 kv ciascuno. Dal confronto tra le due configurazioni è emerso come il mantenimento della tensione e la formazione di elettroni indesiderati (con conseguente perdita di potenza) in SINGAP appaia peggiore rispetto a MAMuG, pertanto quest ultima configurazione è stata scelta per essere utilizzata negli iniettori di ITER. Gli ioni accelerati devono essere infine neutralizzati per produrre un fascio capace di attraversare i campi magnetici e penetrare fino al plasma. La fase di neutralizzazione avviene per reazioni di scambio-carica tra gli ioni e del gas (idrogeno o deuterio) appositamente introdotto nel neutralizzatore. Il risultato è un fascio di atomi neutri con l energia desiderata. Per ioni positivi l efficienza del processo di neutralizzazione decresce velocemente al crescere dell energia del fascio; poiché per ITER è richiesta un energia pari a 1 MeV si è reso necessario progettare un iniettore che utilizzi ioni negativi in modo tale da ottenere un rendimento di neutralizzazione di circa il 60% (Figura 2.5). Sebbene gli ioni negativi siano più facili da neutralizzare, la loro creazione e gestione risulta più complessa soprattutto a motivo del fatto che l elettrone supplementare che fornisce la carica è debolmente legato e quindi facilmente perdibile. 17

26 Capitolo 2 Fig. 2.5 Efficienza di neutralizzazione per ioni positivi e negativi in funzione dell energia del fascio Le due reazioni più importanti che avvengono nel neutralizzatore sono le seguenti: Nelle condizioni di ottimo, in uscita dal neutralizzatore si ottiene circa il 60% di H 0, il 20% di D + e il 20% di D -. Per questo motivo è necessaria la presenza di un deflettore (Residual Ion Dump - RID) in grado di rimuovere dal fascio le particelle ancora cariche. Il RID è composto da cinque pannelli verticali che formano quattro canali di passaggio allineati con quelli del neutralizzatore. I pannelli si trovano alternativamente al potenziale di terra oppure a -20 kv; il campo elettrico che ne consegue permette di deviare gli ioni ottenendo all uscita solo particelle neutre. A valle del neutralizzatore si trova un calorimetro costituito da due pannelli posizionati per ottenere una forma a V. In ITER lo scopo del calorimetro (mobile) è quello di verificare l effettiva potenza del fascio durante il periodo di condizionamento, mentre durante la campagna di sperimentazione a Padova il calorimetro (fisso) dovrà necessariamente dissipare tutta la potenza incidente. 18

27 PRIMA I componenti sopra citati (sorgente di ioni, griglie di accelerazione, neutralizzatore, RID e calorimetro) sono contenuti in un recipiente (vessel) mantenuto in alto vuoto attraverso pompe di tipo turbomolecolare; sono inoltre installate nel vessel due criopompe necessarie a ridurre la pressione a valle dell acceleratore (per minimizzare le perdite in esso) e a valle del neutralizzatore (per ridurre le reazioni di re-ionizzazione). L iniettore è inoltre corredato di diagnostiche, sistemi di controllo, impianto di raffreddamento per i componenti, impianto criogenico per le criopompe, impianto da vuoto, sistemi di alimentazione elettrica per griglie, sorgente e altri componenti in tensione. 2.2 SPIDER Source for Production of Ion of Deuterium Extracted from Rf plasma (SPIDER) è il secondo esperimento (il primo in ordine temporale) che verrà installato nel complesso PRIMA. SPIDER è una sorgente di fascio di ioni (ovvero l unione di una sorgente di ioni e di un sistema di accelerazione) dedicata all ottimizzazione delle prestazioni di una sorgente identica a quella per gli iniettori HNB di ITER. L obiettivo principale di SPIDER è di creare e accelerare ioni negativi (partendo da gas idrogeno o deuterio) massimizzando la densità di corrente ionica estratta, l uniformità spaziale del fascio e minimizzando la frazione di elettroni co-estratti. Il progetto della sorgente di ioni è stato sviluppato in collaborazione con l istituto IPP (Max-Planck-Institut für Plasmaphysik, Germania), mentre per quanto riguarda il sistema di estrazione/accelerazione, quello di raffreddamento e il sistema di bloccaggio delle griglie, la collaborazione è stata istituita con l istituto IPR (Institute for Plasma Research, India) e l organizzazione CEA (Commissariat à l'energie Atomique et aux Energies Alternatives, Francia). La sperimentazione su SPIDER avrà luogo con circa due anni di anticipo rispetto a MITICA in modo tale da ottenere importanti informazioni circa il funzionamento di questo tipo di sorgente. 19

28 Capitolo 2 Fig. 2.6 Vista esterna tridimensionale di SPIDER con schermatura neutronica parzialmente smontata In Tabella 2.2 sono riportate le grandezze caratteristiche della macchina: approssimativamente 70 A / 50 A di corrente estratta in H / D, energia del fascio di 100 kev, pressione massima ammissibile all interno della sorgente di 0,3 Pa ed un tempo di funzionamento stazionario per 3600 secondi. SPIDER H D Unità Energia del fascio kev Corrente estratta A Pressione massima <0.3 <0.3 Pa Tempo di funzionamento s Tab. 2.2 Parametri caratteristici di SPIDER 20

29 PRIMA La sorgente di fascio è costituita da una camera (plasma source) all interno della quale il gas viene iniettato e ionizzato mediante radiofrequenze, e da un sistema di griglie a differenti potenziali per estrarre e accelerare le particelle negative prodotte. Le due parti sono fissate ad una struttura di supporto comune che include un sistema di posizionamento per allineare le diagnostiche ottiche dagli accessi inferiori e laterali alla corrispondente finestra del vessel. La sorgente di ioni è la stessa che verrà realizzata per MITICA, e così anche le prime due griglie (Plasma ed Extraction grid), mentre le differenze principali riguardano la modalità di accelerazione che avverrà in un unico stadio con una differenza di potenziale pari a 100 kv. High voltage bushing for electrical supplies and diagnostic signals Extraction / acceleration system Radio Frequency Ion Source Diagnostic viewports Electrostatic screen Support structure Vacuum Vessel Cooling supplies (ground potential) High voltage bushing for cooling water and gas supplies Mechanical support Fig. 2.7 Sezione generale di SPIDER [8] 21

Cold Plate BREVETTATO

Cold Plate BREVETTATO L uso di dissipatori ad acqua si sta sempre più diffondendo per rispondere all esigenza di dissipare elevate potenze in spazi contenuti e senza l adozione di ventole con elevate portate d aria. Infatti,

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

Cos è una. pompa di calore?

Cos è una. pompa di calore? Cos è una pompa di calore? !? La pompa di calore aria/acqua La pompa di calore (PDC) aria-acqua è una macchina in grado di trasferire energia termica (calore) dall aria esterna all acqua dell impianto

Dettagli

Generatore radiologico

Generatore radiologico Generatore radiologico Radiazioni artificiali alimentazione: corrente elettrica www.med.unipg.it/ac/rad/ www.etsrm.it oscar fiorucci. laurea.tecn.radiol@ospedale.perugia.it Impianto radiologico trasformatore

Dettagli

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

Introduzione all analisi dei segnali digitali. Introduzione all analisi dei segnali digitali. Lezioni per il corso di Laboratorio di Fisica IV Isidoro Ferrante A.A. 2001/2002 1 Segnali analogici Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

Università degli Studi Roma Tre

Università degli Studi Roma Tre Università degli Studi Roma Tre FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA MECCANICA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA MECCANICA LABORATORIO DI TERMODINAMICA APPLICATA AI SISTEMI ENERGETICI

Dettagli

Miglioramenti Energetici Solare Termico. Aslam Magenta - Ing. Mauro Mazzucchelli Anno Scolastico 2014-2015 81

Miglioramenti Energetici Solare Termico. Aslam Magenta - Ing. Mauro Mazzucchelli Anno Scolastico 2014-2015 81 Miglioramenti Energetici Solare Termico Scolastico 2014-2015 81 Sostituzione Generatore di Calore Sostituzione adeguamento sistema di Distribuzione Sostituzione del sistema di emissione Installazione Solare

Dettagli

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA La conoscenza delle grandezze elettriche fondamentali (corrente e tensione) è indispensabile per definire lo stato di un circuito elettrico. LA CORRENTE ELETTRICA DEFINIZIONE:

Dettagli

CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE

CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE Cabtrasf_parte_prima 1 di 8 CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE parte prima Una cabina elettrica è il complesso di conduttori, apparecchiature e macchine atto a eseguire almeno una delle seguenti funzioni:

Dettagli

IL TRASFORMATORE Prof. S. Giannitto Il trasformatore è una macchina in grado di operare solo in corrente alternata, perché sfrutta i principi dell'elettromagnetismo legati ai flussi variabili. Il trasformatore

Dettagli

La corrente elettrica

La corrente elettrica PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE Fondo Sociale Europeo "Competenze per lo Sviluppo" Obiettivo C-Azione C1: Dall esperienza alla legge: la Fisica in Laboratorio La corrente elettrica Sommario 1) Corrente elettrica

Dettagli

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2 COENTE ELETTICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V isolati tra loro V > V 1 V V 1 Li colleghiamo mediante un conduttore Fase transitoria: sotto

Dettagli

I collettori solari termici

I collettori solari termici I collettori solari termici a cura di Flavio CONTI, ing. LUVINATE (Varese) Tel. 0332 821398 Collettori solari a BASSA temperatura I collettori solari a bassa temperatura utilizzati normalmente negli impianti

Dettagli

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici Per effettuare il monitoraggio degli impianti fotovoltaici è stato scelto il metodo di acquisizione dati proposto dal Dott. Ing. F. Spertino, Dott. Ing.

Dettagli

Tali fluidi, utilizzati in prossimità del punto di produzione, o trasportati a distanza, possono essere utilizzati per diversi impieghi:

Tali fluidi, utilizzati in prossimità del punto di produzione, o trasportati a distanza, possono essere utilizzati per diversi impieghi: LA COGENERAZIONE TERMICA ED ELETTRICA 1. Introduzione 2. Turbine a Gas 3. Turbine a vapore a ciclo combinato 4. Motori alternativi 5. Confronto tra le diverse soluzioni 6. Benefici ambientali 7. Vantaggi

Dettagli

EED Sonde Geotermiche

EED Sonde Geotermiche EED Sonde Geotermiche EED è un software per il calcolo delle sonde geotermiche verticali - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Dettagli

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA Il principio di funzionamento: la cella fotovoltaica Le celle fotovoltaiche consentono di trasformare direttamente la radiazione solare in energia elettrica,

Dettagli

LE VALVOLE TERMOSTATICHE

LE VALVOLE TERMOSTATICHE LE VALVOLE TERMOSTATICHE Per classificare ed individuare le valvole termostatiche si deve valutare che cosa si vuole ottenere dal loro funzionamento. Per raggiungere un risparmio energetico (cosa per la

Dettagli

Impianti di propulsione navale

Impianti di propulsione navale Motori diesel 4T Sistemi per ridurre la fumosità e le emissioni La sempre più continua attenzione alle problematiche ambientali e l inasprirsi di alcune normative regionali in tema di fumosità ed emissioni,

Dettagli

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A.

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A. 2005/2006 Facoltà d Ingegneria dell Università degli Studi di Cagliari

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

Il Solare Termodinamico per la Produzione di Energia Elettrica e Calore a Media Temperatura

Il Solare Termodinamico per la Produzione di Energia Elettrica e Calore a Media Temperatura Efficienza Energetica, il forziere nascosto dell industria sarda Il Solare Termodinamico per la Produzione di Energia Elettrica e Calore a Media Temperatura Prof. Daniele Cocco Dipartimento di Ingegneria

Dettagli

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali.

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali. Sede legale: Viale Vittorio Veneto 60, 59100 Prato P.IVA /CF 02110810971 Sede operativa: Via del Mandorlo 30, 59100 Prato tel. (+39) 0574 550493 fax (+39) 0574 577854 Web: www.aria-srl.it Email: info@aria-srl.it

Dettagli

Lavori intelligenti per il risparmio energetico

Lavori intelligenti per il risparmio energetico Città di San Donà di Piave Assessorato all Ambiente SPORTELLO ENERGIA Lavori intelligenti per il risparmio energetico SOLARE TERMICO Un impianto a collettori solari (anche detto a pannelli solari termici

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica (Seconda parte) Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Concluso l esame a vista, secondo quanto

Dettagli

1. OGGETTO E SCOPO DELLA RELAZIONE 2 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 2 3. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI 2 3.1 LINEA MT 2

1. OGGETTO E SCOPO DELLA RELAZIONE 2 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 2 3. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI 2 3.1 LINEA MT 2 Sommario 1. OGGETTO E SCOPO DELLA RELAZIONE 2 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 2 3. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI 2 3.1 LINEA MT 2 4. MISURE ADOTTATE CONTRO L INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO 2 4.1 PREMESSA 2 4.1.1

Dettagli

Parte 1 - La questione energetica. Parte 2 - L energia nucleare come fonte energetica: fissione e fusione

Parte 1 - La questione energetica. Parte 2 - L energia nucleare come fonte energetica: fissione e fusione Parte 1 - La questione energetica Parte 2 - L energia nucleare come fonte energetica: fissione e fusione Gilio Cambi INFN Bologna & Dipartimento di Fisica ed Astronomia Università di Bologna Pesaro, 22

Dettagli

COSA E COSA E UNA POMP UNA

COSA E COSA E UNA POMP UNA COSA E UNA POMPA DI CALORE Una pompa di calore è un dispositivo che sposta calore da un luogo in bassa temperatura (chiamato sorgente) ad uno in alta temperatura (chiamato utenza), utilizzando dell energia.

Dettagli

Registratori di Cassa

Registratori di Cassa modulo Registratori di Cassa Interfacciamento con Registratore di Cassa RCH Nucleo@light GDO BREVE GUIDA ( su logiche di funzionamento e modalità d uso ) www.impresa24.ilsole24ore.com 1 Sommario Introduzione...

Dettagli

Prima Prova Scritta. Traccia n. 1 Descrivere le diverse tipologie di macchine elettriche impiegate nelle centrali di produzione dell energia.

Prima Prova Scritta. Traccia n. 1 Descrivere le diverse tipologie di macchine elettriche impiegate nelle centrali di produzione dell energia. Allegato 1 al Verbale n. 1 Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria Sezione A Settore industriale Sessione: Novembre 2006, 2 a Sessione Il candidato svolga uno dei seguenti temi: Prima Prova

Dettagli

Le ricadute dell auto elettrica sulla domanda elettrica e sul sistema di generazione

Le ricadute dell auto elettrica sulla domanda elettrica e sul sistema di generazione Le ricadute dell auto elettrica sulla domanda elettrica e sul sistema di generazione Edgardo Curcio Presidente AIEE Roma, 26 ottobre 2010 Nell ambito di uno studio condotto per Assoelettrica lo scorso

Dettagli

CALCOLO DEL RISPARMIO ENERGETICO IN SEGUITO ALLA SOSTITUZIONE DI UN MOTORE CON UNO A PIÙ ALTA EFFICIENZA

CALCOLO DEL RISPARMIO ENERGETICO IN SEGUITO ALLA SOSTITUZIONE DI UN MOTORE CON UNO A PIÙ ALTA EFFICIENZA CALCOLO DEL RISPARMIO ENERGETICO IN SEGUITO ALLA SOSTITUZIONE DI UN MOTORE CON UNO A PIÙ ALTA EFFICIENZA Introduzione I motori a più alta efficienza hanno minori perdite rispetto a quelli tradizionali.

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

Le reazioni di fusione. 1 kev = 11.000.000 K

Le reazioni di fusione. 1 kev = 11.000.000 K Le reazioni di fusione 1 kev = 11.000.000 K 1 Fusione inerziale LASER LENTE CAMERADI SCARICA LASER LASER BERSAGLIO Plastica D+T solido D+T gas LASER NIF (USA): 192 fasci laser da 1.8 MJ su una piccola

Dettagli

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti Energia nelle reazioni chimiche Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti VIDEO Introduzione (I) L energia chimica è dovuta al particolare arrangiamento degli atomi nei composti chimici e le varie forme di

Dettagli

Termodinamica. Sistema termodinamico. Piano di Clapeyron. Sistema termodinamico. Esempio. Cosa è la termodinamica? TERMODINAMICA

Termodinamica. Sistema termodinamico. Piano di Clapeyron. Sistema termodinamico. Esempio. Cosa è la termodinamica? TERMODINAMICA Termodinamica TERMODINAMICA Cosa è la termodinamica? La termodinamica studia la conversione del calore in lavoro meccanico Prof Crosetto Silvio 2 Prof Crosetto Silvio Il motore dell automobile trasforma

Dettagli

Pannelli Fotovoltaici Serie ASP 60 MONTAGGIO Pannelli Fotovoltaici ASP GUIDA DI MONTAGGIO. Pannelli Fotovoltaici X 60

Pannelli Fotovoltaici Serie ASP 60 MONTAGGIO Pannelli Fotovoltaici ASP GUIDA DI MONTAGGIO. Pannelli Fotovoltaici X 60 Pannelli Fotovoltaici Serie ASP 60 MONTAGGIO Pannelli Fotovoltaici ASP GUIDA DI MONTAGGIO Questa guida contiene una serie di suggerimenti per installare i prodotti Abba Solar della serie ASP60 ed è rivolta

Dettagli

L' IMPIANTO DI MESSA A TERRA

L' IMPIANTO DI MESSA A TERRA L' IMPIANTO DI MESSA A TERRA SCELTA E DIMENSIONAMENTO DEI COMPONENTI ELETTRICI Nella sesta edizione della norma, il capitolo 54 "Messa a terra e condutture di protezione" ha subito poche modifiche, che

Dettagli

TELERISCALDAMENTO E COGENERAZIONE DISTRIBUITA NAPOLI 9 MARZO 2007

TELERISCALDAMENTO E COGENERAZIONE DISTRIBUITA NAPOLI 9 MARZO 2007 TELERISCALDAMENTO E COGENERAZIONE DISTRIBUITA NAPOLI 9 MARZO 2007 TELERISCALDAMENTO LA RETE DI TORINO SITUAZIONE ATTUALE E NUOVI PROGETTI AES TORINO Reti di distribuzione di gas naturale e di teleriscaldamento

Dettagli

Tesina di scienze. L Elettricità. Le forze elettriche

Tesina di scienze. L Elettricità. Le forze elettriche Tesina di scienze L Elettricità Le forze elettriche In natura esistono due forme di elettricità: quella negativa e quella positiva. Queste due energie si attraggono fra loro, mentre gli stessi tipi di

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.

Dettagli

quale agisce una forza e viceversa. situazioni. applicate a due corpi che interagiscono. Determinare la forza centripeta di un

quale agisce una forza e viceversa. situazioni. applicate a due corpi che interagiscono. Determinare la forza centripeta di un CLASSE Seconda DISCIPLINA Fisica ORE SETTIMANALI 3 TIPO DI PROVA PER GIUDIZIO SOSPESO Test a risposta multipla MODULO U.D Conoscenze Abilità Competenze Enunciato del primo principio della Calcolare l accelerazione

Dettagli

Stagisti: Bottaini Federico, Konica Francesco Tutor aziendali: Calistri Cesare, Ferri Leonardo Tutor scolastico: Carosella Vincenzo

Stagisti: Bottaini Federico, Konica Francesco Tutor aziendali: Calistri Cesare, Ferri Leonardo Tutor scolastico: Carosella Vincenzo Stagisti: Bottaini Federico, Konica Francesco Tutor aziendali: Calistri Cesare, Ferri Leonardo Tutor scolastico: Carosella Vincenzo 1 Prefazione Lo scopo principale di queste cabine è quello di ottenere

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio DIPARTIMENTO DI ENERGETICA, TERMOFLUIDODINAMICA APPLICATA E CONDIZIONAMENTI

Dettagli

Analisi con due Velocità

Analisi con due Velocità Analisi con due Velocità Questo documento descrive il metodo di misura di due velocità. Analisi, interpretazione esperienze e documenti complementari si trovano nei manuali del Software PIT-W versione

Dettagli

Politecnico di Bari I Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica ENERGIA EOLICA

Politecnico di Bari I Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica ENERGIA EOLICA Politecnico di Bari I Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica ENERGIA EOLICA turbine eoliche ad asse verticale VAWT A.A. 2008/09 Energie Alternative Prof.B.Fortunato

Dettagli

ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISPARMIO ENERGETICO SULLE POMPE CENTRIFUGHE REGOLATE MEDIANTE INVERTER

ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISPARMIO ENERGETICO SULLE POMPE CENTRIFUGHE REGOLATE MEDIANTE INVERTER ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISPARMIO ENERGETICO SULLE POMPE CENTRIFUGHE REGOLATE MEDIANTE INVERTER Drivetec s.r.l. Ufficio Tecnico INTRODUZIONE Riferendoci ad una macchina operatrice centrifuga come una

Dettagli

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE

CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE CALCOLO ELETTRICO DELLE LINEE ELETTRICHE Appunti a cura dell Ing. Stefano Usai Tutore del corso di ELETTROTECNICA per meccanici e chimici A. A. 2001/ 2002 e 2002/2003 Calcolo elettrico delle linee elettriche

Dettagli

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

RIDURRE I COSTI ENERGETICI! Otto sono le azioni indipendenti per raggiungere un unico obiettivo: RIDURRE I COSTI ENERGETICI! www.consulenzaenergetica.it 1 Controllo fatture Per gli utenti che sono o meno nel mercato libero il controllo

Dettagli

Chilowattora (kwh) Unità di misura dell energia elettrica. Un chilowattora è l energia consumata in un ora da un apparecchio utilizzatore da 1 kw.

Chilowattora (kwh) Unità di misura dell energia elettrica. Un chilowattora è l energia consumata in un ora da un apparecchio utilizzatore da 1 kw. Acquirente unico (AU) Acquirente Unico è la società per azioni del gruppo Gestore dei Servizi Energetici GSE Spa, alla quale è affidato per legge il ruolo di garante della fornitura di energia elettrica

Dettagli

Protezione dai contatti indiretti

Protezione dai contatti indiretti Protezione dai contatti indiretti Se una persona entra in contatto contemporaneamente con due parti di un impianto a potenziale diverso si trova sottoposto ad una tensione che può essere pericolosa. l

Dettagli

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione

Dettagli

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi)

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi) Classificazione dei Sensori (raccolta di lucidi) 1 Le grandezze fisiche da rilevare nei processi industriali possono essere di varia natura; generalmente queste quantità sono difficili da trasmettere e

Dettagli

SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema

SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema Il modulo Ventilazione Standard permette di effettuare la progettazione integrata (disegno e calcoli) in AutoCAD di reti di canali aria (mandata e ripresa). Il disegno

Dettagli

Esercizi su elettrostatica, magnetismo, circuiti elettrici, interferenza e diffrazione

Esercizi su elettrostatica, magnetismo, circuiti elettrici, interferenza e diffrazione Esercizi su elettrostatica, magnetismo, circuiti elettrici, interferenza e diffrazione 1. L elettrone ha una massa di 9.1 10-31 kg ed una carica elettrica di -1.6 10-19 C. Ricordando che la forza gravitazionale

Dettagli

RAPPORTO DI PROVA Venezia,. Foglio n. 1 di 7. Protocollo: Luogo e Data della prova: Richiedente: Materiale testato:

RAPPORTO DI PROVA Venezia,. Foglio n. 1 di 7. Protocollo: Luogo e Data della prova: Richiedente: Materiale testato: Foglio n. 1 di 7 Protocollo: Luogo e Data della prova: Mestre, Richiedente: Materiale testato: Prova eseguita: Conducibilità termica Riferimento Normativo: UNI EN 12667 DESCRIZIONE DEL CAMPIONE SOTTOPOSTO

Dettagli

IMPIANTI TECNOLOGICI E DGR 1366 DEL 26/09/11: SOLUZIONI PRATICHE

IMPIANTI TECNOLOGICI E DGR 1366 DEL 26/09/11: SOLUZIONI PRATICHE IMPIANTI TECNOLOGICI E DGR 1366 DEL 26/09/11: SOLUZIONI PRATICHE 1 IMPIANTI SOSTENIBILI Sostenibilità: equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti, senza compromettere la possibilità delle

Dettagli

SCHEDA TECNICA DUPLEX EC.UI 175 Cod. 1300002 ORIZZONTALE DUPLEX EC.UI 175 Cod. 1301002 - VERTICALE

SCHEDA TECNICA DUPLEX EC.UI 175 Cod. 1300002 ORIZZONTALE DUPLEX EC.UI 175 Cod. 1301002 - VERTICALE SCHEDA TECNICA DUPLEX EC.UI 175 Cod. 1300002 ORIZZONTALE DUPLEX EC.UI 175 Cod. 1301002 - VERTICALE RECUPERATORE ORIZZONTALE VERTICALE A RECUPERO TOTALE (scambiatore in Carta) DA 1.580 m³/h DESCRIZIONE

Dettagli

Parametri di dimensionamento SENFC

Parametri di dimensionamento SENFC Parametri di dimensionamento SENFC Determinato il gruppo di dimensionamento, è possibile calcolare la Superficie Utile Efficace (SUT), cioè la somma delle superfici utili di apertura degli evacuatori naturali

Dettagli

SPECIFICA TECNICA DI FORNITURA. PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI STAND-ALONE DI POTENZA NOMINALE NON SUPERIORE A 20 kw

SPECIFICA TECNICA DI FORNITURA. PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI STAND-ALONE DI POTENZA NOMINALE NON SUPERIORE A 20 kw ALLEGATO A2 SPECIFICA TECNICA DI FORNITURA PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI STAND-ALONE DI POTENZA NOMINALE NON SUPERIORE A 20 kw SCOPO Lo scopo della presente specifica è quello di fornire

Dettagli

ALLEGATO II Dispositivi di attacco

ALLEGATO II Dispositivi di attacco ALLEGATO II Dispositivi di attacco. : il testo compreso fra i precedenti simboli si riferisce all aggiornamento di Maggio 2011 Nel presente allegato sono riportate le possibili conformazioni dei dispositivi

Dettagli

CONVENZIONE UNIVERSITÀ DI PERUGIA DELTATECH. Rapporto Attività di Ricerca. Prove ad impatto su laminati compositi con.

CONVENZIONE UNIVERSITÀ DI PERUGIA DELTATECH. Rapporto Attività di Ricerca. Prove ad impatto su laminati compositi con. CONVENZIONE UNIVERSITÀ DI PERUGIA DELTATECH Rapporto Attività di Ricerca Prove ad impatto su laminati compositi con Ball Drop Tester Prof. L. Torre Fase 1: Terni 18/6/214 METODI Sono stati effettuati test

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico 1.1 Lo schema di misurazione Le principali grandezze elettriche che caratterizzano un bipolo in corrente continua, quali per esempio

Dettagli

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale Ufficio di contatto marchio di qualità: Moritz Dreher Neugasse 6 CH-8005 Zürich Tel.: +41 (0)44 250 88 16 Fax.: +41 (0)44 250 88 22 Email: dreher@holzenergie.ch Marchio di qualità Energia leg Svizzera

Dettagli

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Che cos è la corrente elettrica? Nei conduttori metallici la corrente è un flusso di elettroni. L intensità della corrente è il rapporto tra la quantità

Dettagli

Il Protocollo Aggiuntivo Allegati 1 e 2: Attività ed apparecchiature. Ing. Giuseppe Sedda

Il Protocollo Aggiuntivo Allegati 1 e 2: Attività ed apparecchiature. Ing. Giuseppe Sedda Il Protocollo Aggiuntivo Allegati 1 e 2: Attività ed apparecchiature Ing. Giuseppe Sedda Allegato I: Attività di cui all articolo 2, lettera a, punto iv Ciascuno Stato rilascia all Agenzia.: iv) una descrizione

Dettagli

Riscaldatori a cartuccia

Riscaldatori a cartuccia Riscaldatori a cartuccia Cartuccia Pg01 di 14 2011-01 E.M.P. Srl - Italy - www.emp.it Riscaldatori a cartuccia HD Alta densità di potenza Descrizione La tecnologia costruttiva dei riscaldatori a cartuccia

Dettagli

ELEMENTI DI DI OTTICA E FISICA NUCLEARE INSEGNAMENTO COMPLEMENTARE (9 CFU) PER:

ELEMENTI DI DI OTTICA E FISICA NUCLEARE INSEGNAMENTO COMPLEMENTARE (9 CFU) PER: ELEMENTI DI DI OTTICA E FISICA NUCLEARE INSEGNAMENTO COMPLEMENTARE (9 CFU) PER: CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN SCIENZE E TECNOLOGIE PER LO STUDIO E LA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI E DEI SUPPORTI DELLA

Dettagli

Aiuto all applicazione EN-5 Raffreddamento, de-/umidificazione

Aiuto all applicazione EN-5 Raffreddamento, de-/umidificazione Aiuto all applicazione EN-5 Raffreddamento, de-/umidificazione Contenuti e scopo Questo aiuto all applicazione tratta delle procedure e delle esigenze inerenti la progettazione, l installazione e la sostituzione

Dettagli

VOLT POT 1K R 220. OPEN FOR 60 Hz STAB. Regolatori R 220. Installazione e manutenzione

VOLT POT 1K R 220. OPEN FOR 60 Hz STAB. Regolatori R 220. Installazione e manutenzione VOLT POT 1K 110 0V E+ E- OPEN FOR 60 Hz STAB Questo è il manuale del regolatore di alternatore che avete appena acquistato. Ora, desideriamo richiamare la vostra attenzione sul contenuto di questo manuale

Dettagli

NOTE E CONSIDERAZIONI SULLA PESATURA DI SILOS E SERBATOI CON CELLE DI CARICO

NOTE E CONSIDERAZIONI SULLA PESATURA DI SILOS E SERBATOI CON CELLE DI CARICO ADRIANO GOMBA & C. NOTE E CONSIDERAZIONI SULLA PESATURA DI SILOS E SERBATOI CON CELLE DI CARICO Installazione. Un sistema di pesatura è costituito da un serbatoio, il cui contenuto deve essere tenuto sotto

Dettagli

IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE

IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE parti 3 4 1 IMPIANTO TERMICO In generale si può pensare articolato nelle seguenti parti: Generatore uno o più apparati che forniscono energia termica ad un mezzo di trasporto

Dettagli

CLASSE: 1^ CAT. E 1^ GRA

CLASSE: 1^ CAT. E 1^ GRA ITS BANDINI - SIENA MATERIA DI INSEGNAMENTO: FISICA e LABORATORIO CLASSE: 1^ CAT. E 1^ GRA In relazione alla programmazione curricolare ci si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi disciplinari:

Dettagli

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 Relazione di calcolo illuminotecnico Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 PREMESSA Oggetto del seguente lavoro è il calcolo illuminotecnico da effettuarsi nel

Dettagli

SENSORI E TRASDUTTORI

SENSORI E TRASDUTTORI SENSORI E TRASDUTTORI Il controllo di processo moderno utilizza tecnologie sempre più sofisticate, per minimizzare i costi e contenere le dimensioni dei dispositivi utilizzati. Qualsiasi controllo di processo

Dettagli

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa

Dettagli

I PRINCIPI DEL RISCALDAMENTO A MICROONDE

I PRINCIPI DEL RISCALDAMENTO A MICROONDE I PRINCIPI DEL RISCALDAMENTO A MICROONDE Prof. Paolo ARCIONI Dipartimento di Elettronica Università di Pavia UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DEI MATERIALI E

Dettagli

Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione

Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC 61439 per i quadri di bassa tensione Generalità SACE Emax 2 è il nuovo interruttore aperto di ABB SACE

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione. Foronomia

Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione. Foronomia Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione Foronomia In idrostatica era lecito trascurare l attrito interno o viscosità e i risultati ottenuti valevano sia per i liquidi

Dettagli

Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE

Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE Le lampade a vapori di mercurio sono sicuramente le sorgenti di radiazione UV più utilizzate nella disinfezione delle acque destinate al consumo umano in quanto offrono

Dettagli

ESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO

ESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO ESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO vittorio.scialla@strumentiperleaziende.com Attuatore per traiettorie non lineari dotato di

Dettagli

Impianti di propulsione navale

Impianti di propulsione navale Il circuito acqua di raffreddamento deve asportare e dissipare il calore generato dalle tre fonti principali, precisamente: Cilindri motore; Olio lubrificante; Aria di sovralimentazione. Il circuito è

Dettagli

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR Relazione Tecnica Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD Annamaria Cucinotta

Dettagli

Come creare il test di Yasso tramite l applicazione Training Center

Come creare il test di Yasso tramite l applicazione Training Center Come creare il test di Yasso tramite l applicazione Training Center A differenza degli altri test pubblicati da Garmin, il test di Yasso necessita di un approfondimento. Il test di Yasso è un test molto

Dettagli

Regole della mano destra.

Regole della mano destra. Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione

Dettagli

Taglia i costi Dimezza le emissioni

Taglia i costi Dimezza le emissioni Taglia i costi Dimezza le emissioni Il micro-cogeneratore più efficiente a livello mondiale Cos è BlueGEN? Il più efficiente generatore di elettricità e calore di piccola taglia BlueGEN funziona a gas

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese

Dettagli

Produzione del caldo e del freddo: energia dal sole e dalla terra

Produzione del caldo e del freddo: energia dal sole e dalla terra Produzione del caldo e del freddo: energia dal sole e dalla terra Impianto fotovoltaico L impianto fotovoltaico, posto sulla copertura dell edificio, permette di trasformare l energia solare in energia

Dettagli

IMPIANTI SOLARI TERMICI

IMPIANTI SOLARI TERMICI IMPIANTI SOLARI TERMICI 27 Aprile 2007 Lavinia Chiara Tagliabue IL COLLETTORE SOLARE Un collettore solare trasforma la radiazione solare in calore che può essere utilizzato: 1. per produrre aria calda

Dettagli

CORSO DI SISTEMI ENERGETICI II - A.A. 2014-2015 Prof. Ing. Giorgio Cau

CORSO DI SISTEMI ENERGETICI II - A.A. 2014-2015 Prof. Ing. Giorgio Cau CORSO DI SISTEMI ENERGETICI II A.A. 20142015 Prof. Ing. Giorgio Cau VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI DI UN IMPIANTO DI COGENERAZIONE E VERIFICA DEGLI INDICI ENERGETICI AI SENSI DELLA DELIBERA AEEG 42/02 Caratteristiche

Dettagli

Si classifica come una grandezza intensiva

Si classifica come una grandezza intensiva CAP 13: MISURE DI TEMPERATURA La temperatura È osservata attraverso gli effetti che provoca nelle sostanze e negli oggetti Si classifica come una grandezza intensiva Può essere considerata una stima del

Dettagli

Alto livello igienico

Alto livello igienico La separazione fra aree che necessitano livelli igienici diversi viene definita zoning. Lo studio del zoning diventa molto importante nella prevenzione contro l entrata di potenziali contaminanti in specifiche

Dettagli

LEZIONE 5-6 ENERGIA TERMICA, TRASPORTO DEL CALORE (CONDUZIONE, CONVEZIONE) ESERCITAZIONI 2

LEZIONE 5-6 ENERGIA TERMICA, TRASPORTO DEL CALORE (CONDUZIONE, CONVEZIONE) ESERCITAZIONI 2 LEZIONE 5-6 ENERGIA TERMICA, TRASPORTO DEL CALORE (CONDUZIONE, CONVEZIONE) ESERCITAZIONI 2 Esercizio 11 Una pentola contiene 2 kg di acqua ad una temperatura iniziale di 17 C. Si vuole portare l'acqua

Dettagli

FONTI RINNOVABILI SOLARE TERMICO LABORATORIO DI PROGETTAZIONE 4 A.A. 2009/2010. Facoltà di architettura L. Quaroni

FONTI RINNOVABILI SOLARE TERMICO LABORATORIO DI PROGETTAZIONE 4 A.A. 2009/2010. Facoltà di architettura L. Quaroni Facoltà di architettura L. Quaroni LABORATORIO DI PROGETTAZIONE 4 A.A. 2009/2010 FONTI RINNOVABILI SOLARE TERMICO MODULO DI IMPIANTI Architetto C. Naticchioni I dispositivi che consentono di ricavare direttamente

Dettagli