I VANTAGGI STRATEGICI DEL SIATEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA PER LE AZIENDE ULSS E AZIENDE OSPEDALIERE DEL VENETO.

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1 MERCOLEDI 21 MARZO 2007 VENEZIA I VANTAGGI STRATEGICI DEL SIATEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA PER LE AZIENDE ULSS E AZIENDE OSPEDALIERE DEL VENETO. DR. A. COMPOSTELLA DIRETTORE ARSS DEL VENETO L APPROCCIO SINERGICO SGS- REQUISITI EX L.R. 22/2002. Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Ca Zen ai Frari S. Polo, Venezia Italia

2 Il modello veneto della qualità La Regione promuove la qualità dell assistenza sanitaria, socio sanitaria e sociale. La Regione provvede affinché l assistenza sia di elevato livello tecnico-professionale e scientifico, sia erogata in condizioni di efficacia, efficienza e sicurezza, nonché di equità e pari accessibilità a tutti i cittadini e sia appropriata rispetto ai reali bisogni di salute, psicologici e relazionali della persona

3 Politiche regionali per la qualità del sistema Legge Regionale 22/2002: creare le condizioni strutturali, organizzative, professionali, direzionali per migliorare la sicurezza, l efficienza e l efficacia del sistema; ovvero passare dai sistemi di Q alla Q del sistema.

4 La legge regionale 22/02 Processo di miglioramento continuo della qualità (MCQ) delle strutture sanitarie, sociosanitarie e sociali attraverso i percorsi di autorizzazione all esercizio e di accreditamento istituzionale

5 La legge regionale 22/02: modello veneto per la qualità di sistema Autorizzazione alla realizzazione: obbligatorio Autorizzazione all esercizio: obbligatorio Accreditamento istituzionale: facoltativo ma necessario (obbligatorio) per le strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali che intendono erogare prestazioni per conto del SSN in quanto condizione necessaria per la stipula di apposito accordo/contratto Accreditamento d eccellenza: facoltativo

6 Il modello veneto della qualità La Regione garantisce principi di efficacia, efficienza, equità, pari accessibilità e appropriatezza dell assistenza (art.1 l.r.22/02) del sistema di offerta veneto. Autorizzazione realizzazione Autorizzazione esercizio Accreditamento istituzionale Accreditamento eccellenza

7 Obiettivi della L.R. 22/02 In pratica, la struttura che vuole essere autorizzata all esercizio e poi accreditata, sia essa pubblica o privata, deve essere in possesso di determinati standard e requisiti e deve operare nel rispetto di procedure idonee a garantire sicurezza e qualità per l utente. L adozione o l attestazione di uno standard di riferimento non significa appiattimento ma assume il concetto di GARANZIA per gli utenti, di buona organizzazione e sicurezza delle strutture e dei processi per l erogazione delle prestazioni

8 SICUREZZA del PAZIENTE Le cure non possono essere di alta qualità se non sono sicure La sicurezza del paziente è una priorità Gli standard per la sicurezza del paziente sono considerati rilevanti Prima strutturali (personale, attrezzature, spazi,.) ora focalizzati sul processo e sul risultato (processi per la somministrazione di farmaci, per una documentazione chiara,..)

9 Strategie per migliorare la sicurezza creare una cultura che favorisca l identificazione e la segnalazione di atti non sicuri Sistemi efficaci di misurazione degli eventi avversi Strumenti per sviluppare o modificare strutture e processi per ridurre la probabilità di errori umani

10 Risk management o Gestione del Rischio Attività cliniche ed amministrative intraprese per identificare, valutare e ridurre i rischi per i pazienti, per lo staff, per i visitatori e i rischi di perdita dell organizzazione stessa (JCAHO, 2001)

11 Sicurezza e Accreditamento Sicurezza: requisito indispensabile della qualità dell assistenza sanitaria la gestione del rischio e la sicurezza sono fondamentali nella valutazione delle organizzazioni da accreditare

12 AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO Definizione di una serie di requisiti per la sicurezza e la gestione del rischio. Nella L.R. 22/02, per quanto riguarda l autorizzazione all esercizio, sono presenti una serie di requisiti attinenti alla sicurezza strutturale, tecnologica, impiantistica e organizzativa: Area 3. Requisiti organizzativi: informazione, comunicazione e gestione della conoscenza. Area 6. Requisiti organizzativi: linee guida, procedure e regolamenti interni. Area 8. Requisiti minimi strutturali e tecnologici/impiantistici generali. Area 9. Gestione delle risorse tecnologiche.

13 ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE Definizione di una serie di requisiti per la sicurezza e la gestione del rischio. Nell ambito dell accreditamento istituzionale Area 6. Requisiti organizzativi: linee guida, procedure e regolamenti interni. sono stati individuati una serie di requisiti attinenti la valutazione e la gestione del rischio, ed inoltre sono stati inseriti i seguenti che riguardano, specificatamente, gli aspetti del rischio clinico: L organizzazione adotta apposita scheda/reporting per la segnalazione degli eventi avversi; Esiste un Clinical Incident Reporting System operativo nell organizzazione.

14 Strategie dell ARSS Promuovere un sistema regionale omogeneo di gestione del rischio clinico attraverso: Collegamento con i referenti per il rischio Modelli omogenei di organizzazione delle UR Condivisione di linguaggio e strumenti di GR Promozione di lavoro in rete delle Unità di Rischio Raccolta e condivisione dati sul rischio clinico (website) Formazione dei formatori Scambi di esperienze con altre realtà

15 ARSS - Gestione Rischio Clinico Programmi futuri Adozione formale della scheda di segnalazione spontanea degli eventi avversi da utilizzare in ambito regionale Valutazione dell applicabilità dell incident reporting nelle strutture territoriali Progettazione ed applicazione di interventi di risk management sulle aree di priorità indicate dalle Aziende: comunicazione, documentazione clinica, farmacoterapia

16 ARSS - Gestione Rischio Clinico Programmi futuri Sperimentazione di modelli di analisi e monitoraggio degli eventi avversi a partire dai dati SDO Utilizzo Indicatori di Misurazione della Qualità dell assistenza (AHRQ, Agency for Healthcare Research and Quality) Consolidamento ed ampliamento delle collaborazioni interregionali ed instaurazione di rapporti internazionali Realizzazione di un Osservatorio Regionale del Rischio, in collaborazione con la Segreteria regionale Sanità e Sociale e Servizio Epidemiologico Regionale

17 Limiti delle iniziative regionali finora intraprese Le diverse strutture regionali hanno agito in modo indipendente Le iniziative non sono sempre state sinergiche e finalizzate ad obiettivi comuni Le banche dati non sono integrate tra loro

18 ARSS - Gestione Rischio Clinico Programmi futuri Armonizzare le iniziative regionali nell ambito della sicurezza in tutte le parti di cui essa risulta composta: sicurezza delle strutture e degli operatori e sicurezza dei processi assistenziali.

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