COME FUNZIONA UN GIC: MODALITA E ORGANIZZAZIONE

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1 COME FUNZIONA UN GIC: MODALITA E ORGANIZZAZIONE Gianmauro Numico SC Oncologia Medica ed Ematologia Oncologica Aosta gnumico@ausl.vda.it

2 Le ragioni per cui cadono gli aerei Malcom Gladwell; Fuoriclasse. Oscar Mondadori 2014

3 Quanto è frequente l errore in medicina? Eventi avversi iatrogeni intraospedalieri 3% - 8% Ricoveri per errori terapeutici 5% - 36% Diagnosi errate (confronto con riscontro autoptico) 14% - 20%

4 Il lavoro in sanità?

5 Perché il lavoro di gruppo in oncologia? Gestione della complessità Competenze multiple Razionalizzazione delle risorse

6 Gli attori Preclin diagnosi Chir/RT CT Follow up Cure palliative MMG SO RAD CHIR RT ONC PALL

7 Quali sfide dall interazione di più attori? La gestione delle interfacce (passaggi di consegne) L integrazione e la completezza delle informazioni I tempi di lavorazione La continuità del percorso F. Nicosia; Il nuovo ospedale è snello. Franco Angeli 2010

8 Interazione sequenziale MMG MMG MMG MMG MMG Paziente Decisione clinica Tempo Trasmissione multipla di informazioni Rischio di errore Esclusione di attori rilevanti Ripetizione di procedure

9 Interazione multidisciplinare MMG MMG Paziente Decisione clinica Riduzione del tempo Trasmissione efficace delle informazioni Riduzione del rischio di errore Coinvolgimento degli attori necessari Unificazione delle procedure

10 Il modello è efficace? Non documentazione di aumento della sopravvivenza o riduzione dei costi Riduzione dei tempi decisionali Migliore aderenza ai comportamenti appropriati Taplin SH. J Oncol Pract 2015

11 726 pazienti con primitivo H&N trattati dal 1996 al 2008 (AUS) 395 (54%) trattati nel MDT; 331 (46%) trattati non-mdt Friedland et al; BJC 2011

12 20% differenza sopravvivenza a 5 anni (HR: 0.69; 95% CI ; p=0.004)

13 N. prime visite Consulenze Dati SC Oncologia Medica, Aosta

14 L efficacia del gruppo non è spontanea!

15 Quali problemi? 1. La distanza dal paziente 2. Evento puntiforme che prescinde dal percorso clinico 3. Il processo di sintesi e semplificazione dei problemi 4. La cultura e il contributo dei singoli 5. L eterogeneità degli approcci 6. Le interferenze esterne 7. Le dinamiche di gruppo 8. Il mancato accordo e i conflitti 9. L organizzazione inefficiente

16 Le dinamiche di gruppo Il pensiero di gruppo Tendenza a convergere su decisioni poco sagge che sarebbero state evitate se la decisione fosse stata presa individualmente Il leader E in grado di influenzare e modificare l orientamento del gruppo

17 Le conseguenze Decisioni sbagliate Decisioni non applicabili Esclusione dei casi difficili Errori Irrilevanza Inefficienza

18 CHE COSA FARE PER GARANTIRE IL BUON FUNZIONAMENTO DEL GIC?

19 Istituire il GIC solo se: 1. Sono disponibili le competenze necessarie per la maggior parte delle scelte cliniche 2. Sono condivisi i riferimenti culturali (linguaggio comune della EBM) 3. Si riescono a costruire strategie concordate

20 Includere il malato Tenere conto delle variabili soggettive e non solo delle caratteristiche della malattia nella discussione Garantire che la scelta clinica sia illustrata e condivisa con il malato

21 Assicurarsi che il GIC segua il percorso del malato Fennel ML, JNCI Monogr 2010

22 Attenzione agli sprechi! Cura del setting organizzativo (orari e tempi dedicati, puntualità, partecipazione) Completezza delle informazioni (imaging, laboratorio, dati clinici) Distinzione tra i casi standard da quelli non standard Autorevolezza e stabilità dei partecipanti (evitare le presenze ridondanti ed occasionali) Registrazione delle decisioni prese Le decisioni sbagliate inducono sprechi!

23 Quali strategie per prevenire gli errori? Condivisione della cultura Definizione a priori dei percorsi Aggiornamento sistematico Organizzazione di base Struttura organizzativa definita Attribuzione di un ruolo di responsabilità e coordinamento Manutenzione continua Cura delle competenze Attenzione ai segnali deboli di disfunzione Valorizzazione delle differenze di opinione Monitoraggio del flusso operativo e della qualità delle scelte cliniche

24 Il parere del GIC non può avere un valore assoluto e definitivo Refertazione equilibrata Invio allo specialista di riferimento Rivalutazione delle decisioni in tempi successivi

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