TRIAGE QUANTI CODICE COLORE? Daniele Marchisio TRIAGE: QUANTI CODICI COLORE? Gruppo Formazione Triage A. O. Città della Salute e della Scienza Torino
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1 TRIAGE QUANTI CODICE COLORE?????? Daniele Marchisio Gruppo Formazione Triage A. O. Città della Salute e della Scienza Torino
2 MODELLO DI RIFERIMENTO Approccio olistico alla persona Realizzazione presa in carico Considerazione tutti i problemi METODO DI TRIAGE Rispetto Priorità Sistematicità e Correttezza di Valutazione Pesatura di tutti i problemi TRIAGE Raccolta dati Valutazione Decisione CODICE DI PRIORITA Priorità accesso al trattamento
3 TRIAGE CODICE DI PRIORITA DECISIONE DI TRIAGE Priorità accesso al trattamento Messa in atto provvedimenti assistenziali Presa in carico sistemazione, informazione,primi interventi,. Gestione Attesa Modalità e tempi rivalutazione Assistenza durante l attesa PERCORSI Attivazione percorsi Fast track
4 L attivita di Triage ha lo scopo di stabilire le priorità di accesso all area di trattamento. Lo strumento pratico è l assegnazione di un CODICE DI PRIORITA
5 CODICE ROSSO Pazienti in pericolo di vita Vi è il cedimento di una o più funzioni vitali Pazienti in potenziale pericolo di vita Minaccia incombente di cedimento di una funzione vitale. CODICE VERDE Pazienti che necessitano di prestazione medica differibile nel tempo senza rischi Patologie che non sottendono alcuna Urgenza CODICE BIANCO
6 Rivalutazione accesso immediato ogni 5-15 ogni 30-60
7 LINEE GUIDA SUL "TRIAGE" INTRAOSPEDALIERO PER GLI UTENTI CHE ACCEDONO DIRETTAMENTE IN PRONTO SOCCORSO. CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO ACCORDO 25 ottobre 2001 (Gazzetta Ufficiale n. 285 del 7/12/2001) è opportuno che vengano attribuiti codice colore sia per criteri di praticità omogeneità ed efficacia visiva sia perché di immediata comprensione anche da parte dei pazienti ;
8 PRATICITA OGGETTO DI DISCUSSIONE E CONFLITTO STRUMENTO CRITERIO DI ACCESSO ALLA VISITA a parità di codice l ordine temporale di arrivo è l ultimo dei criteri per l accesso alla visita Ordine di priorità o tempi di attesa da far rispettare?
9 OMOGENEITA VARIABILITA TRA OPERATORI CONDIVISIONE MODELLO E METODOLOGIA PROTOCOLLI DI VALUTAZIONE FORMAZIONE ATTIVITA DI VERIFICA
10 OMOGENEITA VARIABILITA TRA DIFFERENTI REALTA TRIAGE:
11 OMOGENEITA TRIAGE: VARIABILITA TRA DIFFERENTI REALTA AZIENDA ROSSO GIALLO VERDE BIANCO PASSAGGI 1 Sardegna 0,8 % 5,6 % 58,0 % 36 % Emilia Rom. 3 % 27 % 54 % 16 % Emila Rom 1,7 % 23,0 % 64,2 % 11,1 % Emilia Rom 3,6 % 22,0 % 64 % 10,4 % Emilia Rom 2,8 % 25, 5 % 59,2 % 5,9 % Piemonte 1,1 % 19,2 % 45,6 % 34,1 % Piemonte 0,7 % 15 % 78 % 8 % Campania 1 % 23 % 71 % 5 % Lombadia 2 % 2 0% 70 % 10 % Liguria 2 % 22,2 % 64,5 % 11, MEDIA NAZ. 1 3 % % % 3-15 %
12 Rosso Giallo Verde 30 Verde 60 Bianco OMOGENEITA TRA DIFFERENTI REALTA Rosso Giallo Rosso Giallo P Giallo Verde Bianco TRIAGE: Rosso Giallo Giallo Circ. Verde Bianco Rosso Giallo Verde Prior Verde Rosso Giallo Vede Rosso Giallo Verde Verde Bianco Bianco Bianco Azzurro Azzurro Bianco
13 OMOGENEITA TRA DIFFERENTI REALTA TRIAGE: Fucsia Rosso Giallo Rosa Verde Bianco Argento Indaco CODICE DI TRIAGE CODICE DI PERCORSO
14 ATS (Australasian Triage Scale) Echelle Canadienne de Triage et de Gravitè Niveau 1: accesso IMMEDIATO Niveau 2: accesso entro 15 Niveau 3: accesso entro 30 Niveau 4: accesso entro 60 Niveau 5: accesso entro 120 ATS 1: accesso IMMEDIATO ATS 2: accesso entro 10 ATS 3: accesso entro 30 ATS 4: accesso entro 60 ATS 5: accesso entro 120 Manchester Triage System ROSSO: accesso IMMEDIATO ARANCIO: accesso entro 10 GIALLO: accesso entro 60 VERDE: accesso entro 120 BLU: accesso entro 240
15 Codici di Priorità QUANTI CODICI? QUALI CODICI???
16 Linee d indirizzo per il triage in pronto soccorso, proposta del Coordinamento Nazionale Triage Dalle Regioni: Linee d indirizzo per il triage in pronto soccorso. Proposta del Coordinamento Nazionale Triage di Pronto Soccorso
17 CODICE DENOMINAZIONE DEFINIZIONE TEMPI MAX DI ATTESA 1 EMERGENZA assenza o compromissione di una o più funzioni vitali 2 URGENZA condizione stabile con rischio evolutivo o dolore severo 3 URGENZA DIFFERIBILE condizione stabile senza rischio evolutivo con sofferenza e ricaduta sullo stato generale che solitamente richiede prestazioni complesse 4 URGENZA MINORE condizione stabile senza rischio evolutivo che richiede prestazioni diagnostico terapeutiche semplici 5 NON URGENZA problema non urgente o di minima rilevanza clinica Accesso immediato alle aree di trattamento attivazione del percorso assistenziale entro 15 min attivazione del percorso assistenziale entro 60 min attivazione del percorso assistenziale entro 120 min attivazione del percorso assistenziale entro 240 min
18 CODICE DENOMINAZIONE TEMPI MAX DI ATTESA MODALITA E TEMPI DI RIVALUTAZIONE 1 EMERGENZA assenza o compromissione di una o più funzioni vitali 2 URGENZA attivazione del percorso assistenziale entro 15 min osservazione diretta o video mediata con monitoraggio costante delle condizioni 3 URGENZA DIFFERIBILE attivazione del percorso assistenziale entro 60 min 4 URGENZA MINORE attivazione del percorso assistenziale entro 120 min 5 NON URGENZA attivazione del percorso assistenziale entro 240 min ripetizione di parte o tutte le fasi di valutazione, a giudizio dell infermiere di triage, a richiesta del paziente o una volta trascorso il tempo di attesa max raccomandato
19 Organizzazione Flussi di Trattamento Occorre Promuovere un modello organizzativo basato su Differenti Livelli di INTENSITA di CURE. Organizzazione dei percorsi per flussi basati su: Necessità di cure Risorse necessarie Garanzia di sicurezza Al termine della valutazione l infermiere, assegnato il codice di Triage, può attivare il percorso più appropriato tra quelli previsti dall organizzazione, riducendo così l intervallo diagnostico/terapeutico, agevolando e velocizzando il trattamento.
20 STANDARD PROTOCOLLO TRIAGE TRIAGE: VERIFICA DELL ATTIVITÀ DI TRIAGE Valutazione del livello di aderenza al protocollo di triage. STANDARD CODICE PROTOCOLLO TRIAGE 1. EMERGENZA > 99% 2. URGENZA 85% 3. URGENZA DIFFERIBILE 80% STANDARD TEMPO DI ATTESA Valutazione del livello di appropriatezza organizzativa del sistema Pronto Soccorso in quanto incidente sulle attività di triage e sulla rivalutazione. Codice 4. URGENZA MINORE 75% 5. NON URGENZA 75% Standard tempo attesa 1. EMERGENZA 99% 2. URGENZA 85% 3. URGENZA DIFFERIBILE 80% 4. URGENZA MINORE 75% 5. NON URGENZA 75%
21 TEMPO TOTALE PERMANENZA IN PRONTO SOCCORSO ATTESA VALUTAZIONE E TRATTAMENTO ATTESA RICOVERO TRIAGE INIZIO VALUTAZIONE MEDICO RICHIESTA LETTO PRONTO PER IL RICOVERO RICOVERO (Standard Terminology ACEM settembre 2001) TEMPO MASSIMO DI PERMANENZA IN PRONTO SOCCORSO e OBI
22 COSA NON E IL CODICE DI PRIORITA Codice di gravità Indice di complessita assistenziale Metodo per remunerare i passaggi di PS Giudizio di appropriatezza delle prestazioni Codice di percorso Determinante la priorità per tutto il percorso in PS
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28 CODICE: Sistema alternativo di segnali, caratteri o cifre
29 Organizzazione della Unita Operativa Età, sesso, handicap TRIAGE: TRIAGE Protocolli della Unità Operativa CODICE DI PRIORITA Esperienza triagista Tipo di struttura Percorsi interni ospedaliera Gestione Sala d attesa
30 RACCOMANDAZIONE 15 Ministero Salute febb L errata attribuzione del codice di Triage può determinare EVENTO SENTINELLA che richiede la messa in atto di misure di prevenzione e protezione TRIAGE TELEFONICO TRIAGE SUL POSTO TRIAGE IN PRONTO SOCCORSO OBIETTIVO: RIDURRE I RISCHI DI GRAVE DANNO O MORTE LEGATI AD UNA ERRATA ATTRIBUZIONE DI CODICE DI TRIAGE
31 RACCOMANDAZIONE 15 Ministero Salute febb Triage Ospedaliero Processo articolato che prevede attività con diversi gradi di complessità possibilità di evento avverso Tre ambiti di criticità: ORGANIZZATIVO STRUTTURALE ASSISTENZIALE RELAZIONALE Raccolta Dati Carente Non Corretto Utilizzo Risorse Tecnologiche Protocolli Rivalutazione Carente Sbilanciamento Ruoli Over Rule Limiti di Comunicazione Integraz.ione sist. Dotazione Personale Struttura
32 AZIONI: RACCOMANDAZIONE 15 Ministero Salute febb 2013 predisposizione PROTOCOLLI PROCEDURE FORMAZIONE ADDESTRAMENTO SOLUZIONI ORGANIZZ. STRUTTURALI LOGISTICHE
33 Modello di riferimento TRIAGE: ESPERIENZA PROFESSIONALE PREPARAZIONE DI BASE Training specifico sul triage Linee Guida Protocolli Procedure Scelta decisionale interventi il più adeguati possibile al caso Bologna clinico 16/11/2013 ed alla situazione
34 TRIAGE GLOBALE Valutazione completa, professionale, secondo metodologia definita che tiene conto di tutti i problemi del paziente, realizzando la presa in carico della persona attraverso approccio olistico
35 IL PROCESSO DI TRIAGE 1. LA VALUTAZIONE SULLA PORTA 2. LA RACCOLTA DATI (VALUTAZIONE SOGGETTIVA E OGGETTIVA) 3. LA DECISIONE DI TRIAGE 4. LA RIVALUTAZIONE
36 1. VALUTAZIONE SULLA PORTA A :ASPETTO GENERALE A: PERVIETA DELLE VIE AEREE B: RESPIRO C: CIRCOLO D: EVIDENTI DEFICIT NEUROLOGICI O ALTERAZIONI DELLA COSCIENZA
37 2. RACCOLTA DATI VALUTAZIONE COMPLETA, PROFESSIONALE SVOLTA CON UNA METODOLOGIA DEFINITA DATI SOGGETTIVI DATI OGGETTIVI
38 2. RACCOLTA DATI VALUTAZIONE SOGGETTIVA IL SINTOMO PRINCIPALE L EVENTO PRESENTE IL DOLORE I SINTOMI ASSOCIATI LA STORIA MEDICA PASSATA P = provocato/alleviato Q = qualità R = irradiazione/regione S = gravità T = tempo T = tetano E = eventi S = storia T = terapie A = allergie VALUTAZIONE OGGETTIVA DATI OSSERVATI (come appare il paziente) DATI MISURATI (parametri vitali) DATI RICERCATI (esame fisico mirato) A = vie aeree B = respiro C = circolo D = deficit neurologici H = storia/esame completo CONFERMA DEL SINTOMO PRINCIPALE E = esposizione F = febbre G = parametri vitali
39 3. DECISIONE DI TRIAGE DECISIONE DI TRIAGE ASSEGNAZIONE DEL CODICE DI PRIORITA valutazione delle condizioni presenti del paziente possibilità di complicanze entro breve e medio termine + Intuizione ed esperienza disponibilità di risorse
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