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1 Gruppo Aziendale UILCOM-UIL Rai Rai Way Milano Info Rai TV N 196 del 25 novembre 2012 Sommario: 1. Gubitosi: ''Il budget 2013 della Rai eliminerà sprechi e inefficienze'' 2. Rai: Merlo (Pd), si' ai tagli degli sprechi. A iniziare dai compensi 3. RAI PIEMONTE: DIGITALE TERRESTRE, CAMBIO CANALI 4. TERRAMED PLUS LANCIA LA PRIMA PIATTAFORMA WEB DEDICATA ALLE OPERE AUDIOVISIVE DEL MEDITERRANEO 5. SIPRA: siglata Ipotesi di Accordo rinnovo contrattuale 6. La riforma dei condomini in 6 punti 7. Asta Frequenze, Passera: Gara al ribasso, ma i miliardi arriveranno con LTE 8. Rallenta di poco la corsa dei salari pagati dalle multinazionali in Europa 9. Ricerca: Mediaset, ruolo pay tv sempre più limitato a funzione anti-sky 10. Cosa c è nell accordo sulla produttività 11. Fisco: Verso nuova normativa Canone Rai (MF) 12. Più di 4 milioni i precari e i part-time involontari 13. Imu 2012: aliquota saldo come cambia e cosa comporterà a Roma, Milano, Torino, Napoli e Bari 14. Imu: emanato il regolamentosulle esenzioni al non profit 15. Mediaset: 77 trasferimenti, voci di cessione Mediashopping 16. Tivù Sat: un milione e settecentomila smart card attive 17. Redditest, l Italia vuole spaventare gli evasori 18. Il tempo determinato: termine massimo pre e post riforma del Lavoro 19. L'industria europea dei contenuti soffre le carenze del Governo 20. SKY - comunicato unitario incontro del 15 novembre La RAI non può più snobbare Internet: è ora di cambiare 22. Gas, così le bollette scenderanno del 7% 23. Raccolte di bollini? Superate, ora al supermercato si vince un posto di lavoro 24. Why poverty? Otto documentari su Rai Storia per raccontare la povertà nel mondo 25. Cassazione: discriminazioni a lavoro risarcite anche se non c'è mobbing 26. Rai, cambiare per non morire 27. I giovani e Internet: come informarsi sul Web 28. Costo dell energia in Italia. Troppo Alto, ben oltre la media europea Gubitosi: ''Il budget 2013 della Rai eliminerà sprechi e inefficienze'' Fonte: Digital Sat Inserito da: Simone Rossi (Satred) Fonte: Agi Sara' pronto per meta' dicembre il budget 2013 della Rai, e sara' improntato non a tagli lineari ne' a tagli sullo sviluppo, ma "saranno attaccati invece i costi di struttura, gli sprechi e le inefficienze". 1

2 Lo ha detto Luigi Gubitosi, direttore generale dell'azienda di viale Mazzini, intervenendo ai lavori del XIII congresso nazionale dell'usigrai, in corso a Salerno e che oggi ha visto svolgersi nel campus di Fisciano dell'universita' salernitana una parte degli appuntamenti. Gubitosi e' tornato sulle cifre emerse la scorsa settimana in Cda a proposito della situazione dei conti Rai dopo i primi nove mesi dell'anno: un rosso di 184,5 milioni di euro, e con la previsione di andare a fine anno oltre i 200 milioni. "Una situazione difficile, considerando il contesto - ha aggiunto - e anche perche' dobbiamo recuperare energie e risorse per investire, per crescere". Secondo il dg, "solo una Rai sana puo' permettersi di essere indipendente. Nel 2013 dobbiamo cercare di avvicinarci al pareggio, raggiungerlo. Sono certo che possiamo farcela...". Il direttore generale ha parlato anche della Sipra, la concessionaria di pubblicita', sottolineando che "e' in atto una profonda ristrutturazione sul suo modo di lavorare. Dal 2013 dovremo riguadagnare terreno, dimostrare il valore della Rai e contrastare la concorrenza", e molto dipendera' anche dalla qualita' dei prodotti che l'azienda proporra' agli investitori. A proposito di concorrenza, Gubitosi ha sostenuto che questa non e' fatta solo di grandi gruppi ma anche di tante piccole realta', vere e proprie nicchie, che pero' tutte insieme fanno un peso non di poco conto. Il dg ha toccato diversi temi relativi al lavoro da svolgere per rilanciare il servizio pubblico. Il web, ad esempio, riconoscendo la giustezza della denuncia venuta ieri dal segretario uscente dell'usigrai, Carlo Verna, che aveva parlato di forte ritardo Rai su questo terreno. "Il web va, ha successo, e quindi dobbiamo esserne protagonisti, dobbiamo intercettare consenso, e rafforzare la nostra presenza su internet sara' uno degli obiettivi del 2013?. Parlando poi del digitale terrestre, il dg ha detto che ha cambiato la realta' della televisione, e in questo caso la Rai ha saputo muoversi bene, realizzando un "nuovo modello produttivo interessante, con buona risposta negli ascolti". C'e' poi il capitolo della presenza nei confini nazionali e oltre confine: "Dobbiamo sfruttare al massimo la nostra presenza territoriale che ci da' un vantaggio notevole sugli altri", riferendosi alle sedi regionali", e quanto alle sedi estere, "stiamo riaprendo quelle chiuse troppo frettolosamente, e in piu' si aggiungera' quella nuova di Rio de Janeiro, realta' sempre piu' interessante". E in effetti da qui a due anni Rio ospitera' i mondiali di calcio e poi nel 2016 anche le Olimpiadi estive, di qui un forte interesse dei broadcaster, e la Rai vuol farsi trovare pronta. Altro impegno del dg e' quello di rinegoziare con le parti sociali il contratto dei dipendenti Rai non giornalisti e non dirigenti, si e' ancora alla fase di avvio del dialogo ma intanto e' partito. Ribadito il no deciso al rinnovo dei contratti in scadenza dei vari collaboratori e pensionati, grande attenzione ha promesso Gubitosi sul capitolo degli addetti a tempo determinato. La digitalizzazione comincia a diventare fatto concreto, "finalmente sta arrivando. I colleghi del Tg2 sono pronti a scattare... Si fara' un bel lavoro e poi si passera' alle altre testate e quindi attrezzature e studi. Dovremo fornire formazione in modo massiccio". Gubitosi ha detto anche che c'e' necessita' di ringiovanire le strutture e garantire il ricambio, per giornalisti e tecnici". A proposito dei giornalisti Rai in attivita', i due terzi sono di eta' superiore ai 50 anni, oltre il 60% e' over 40. Il dg ha detto anche che "qualita' e servizio pubblico devono essere i veri motivi di differenza dai competitori. Abbiamo un dovere in piu', dobbiamo avere capacita' di innovare, inventarci continuamente". Fiction, ricerca, cinema saranno terreni di lavoro, ma "la realta' deve tornare centrale". I centri di produzione tv "avranno ruoli fondamentali, sono le nostre fabbriche e come tali vanno gestite, pianificandole. Un'attenta pianificazione industriale puo' fare miracoli anche nei costi". Infine l'annuncio che la Scuola di giornalismo Rai di Perugia sara' intitolata a Ezio Trussoni, vice responsabile della sede Rai di Milano scomparso qualche settimana fa a causa di un male incurabile e rimasto fino all'ultimo giorno al posto di lavoro. Una storia che ha molto colpito Gubitosi, che aveva avuto modo di conoscerlo. "La scuola di giornalismo Rai di Perugia dev'essere un centro di eccellenza, ispirata ai principi di indipendenza e competenza, e intitolarla a Trussoni spero sia di esempio", ha concluso. 2

3 Rai: Merlo (Pd), si' ai tagli degli sprechi. A iniziare dai compensi Fonte: ASCA Merlo_28Pd29 si ai_tagli_degli_sprechi A_iniziare_dai_compensi POL.html (ASCA) - Roma, 21 nov - ''E' positivo e incoraggiante che il direttore generale Rai Gubitosi annunci che nel budget 2013 ci saranno tagli per sprechi e inefficienze senza ricorrere ai tagli lineari e a quelli per lo sviluppo. E un fronte su cui il nuovo vertice deve dare un segnale concreto e tangibile e' sicuramente il taglio dei compensi. Al di la' della solita e ormai nota giustificazione - sono necessari per ragioni di mercato o introiti pubblicitari - e' semplicemente intollerabile ed immorale che continuino ad esserci stipendi da favola e contratti favolosi all'interno dell'azienda. Qualunque taglio, reso necessario dalla crisi, non puo' prescindere da questo aspetto''. Lo dichiara in una nota Giorgio Merlo. ''Che si tratti di dirigente, di conduttore, di artista, di giornalista o di ospite non fa alcuna differenza. Su questo molti tacciono da sempre. Usigrai compresa. Ma e' venuto il momento di intervenire con equilibrio ma con decisione e senza tentennamenti reverenziali'', conclude il vicepresidente Pd della commissione Vigilanza Rai. RAI PIEMONTE: DIGITALE TERRESTRE, CAMBIO CANALI Fonte: Ufficio Stampa Rai digitale_terrestre cambio_canali.html Tra il 26 e il 30 novembre prossimi, gli impianti di Rai Way che trasmettono il Mux 1 Rai, sul quale sono presenti Rai1, Rai2, Rai3 e Rai News saranno modificati in alcune stazioni trasmittenti delle province di Alessandria, Asti, Biella, Novara e Vercelli. Tali modifiche comporteranno lo spegnimento del canale di trasmissione di Rai1, Rai2, Rai3 e Rai News che pertanto non saranno più ricevibili - e la loro contestuale e contemporanea riattivazione su un nuovo canale. Per ricevere il nuovo canale, sarà sufficiente per i telespettatori risintonizzare il proprio decoder o l apparecchio televisivo. Solo in casi particolari, potrebbe invece essere necessario un intervento anche sull antenna domestica. Per ogni ulteriore informazione o approfondimento è attivo il numero verde TERRAMED PLUS LANCIA LA PRIMA PIATTAFORMA WEB DEDICATA ALLE OPERE AUDIOVISIVE DEL MEDITERRANEO Fonte: Ufficio Stampa Rai icata_alle_opere_audiovisive_del_mediterraneo.html La RAI, in partenariato con cinque televisioni pubbliche del Nord e del Sud del Mediterraneo, lancia la prima piattaforma web dedicata alla fiction, ai documentari e alle serie TV: Da oggi, grazie al catalogo on-line di Terramed Plus, sarà possibile vedere gratuitamente in streaming una selezione di documentari, film, cortometraggi e fiction televisive sottotitolati in inglese, francese e arabo. Terramed Plus - progetto internazionale cofinanziato dell Unione Europea nell ambito del Programma Euromed Audiovisuel III - offre agli utenti del web un viaggio nelle storie e nella cultura del Mediterraneo. Una passeggiata nei misteri della Barcellona dello scrittore catalano Eduardo Mendoza; i pensieri e le parole dei bambini che abitano l oasi algerina di Timimoun; lo humour e l azione delle storie e dei personaggi della serie TV marocchina Un ora all inferno ; il fascino della Sicilia del XVI secolo attraverso le passioni della Baronessa di Carini. Questi sono solo alcuni degli originali contenuti messi a disposizione del catalogo - che sarà continuamente alimentato fino ad arrivare a più di 100 ore di programmi - dalle televisioni pubbliche algerina, francese, spagnola, marocchina, dal canale franco-tedesco ARTE, e dalla RAI che, con RAINEWS, è capofila del consorzio dichiara Marco Simeon, direttore delle Relazioni Istituzionali e Internazionali della Rai. Oltre a questa piattaforma di video-on-demand, Terramed Plus propone una vetrina promozionale settimanale - in onda su RaiNews ogni venerdì, sabato e domenica, e sul sito 3

4 nella sezione Teaser - dei programmi trasmessi dalle TV partner attraverso una sorta di guida-tv che fornisce informazioni sul canale e le relative coordinate satellitari, nonché sulla data e sull ora di messa in onda. L iniziativa, sviluppata con il coordinamento internazionale della COPEAM (Conferenza Permanente dell Audiovisivo Mediterraneo), presenta aspetti innovativi non solo dal punto di vista editoriale, ma anche tecnologico, grazie alle sinergie sviluppate tra il Centro Ricerca RAI di Torino, i partner televisivi e Skylogic. SIPRA: siglata Ipotesi di Accordo rinnovo contrattuale Fonte: UILCOM All alba di oggi, dopo una lunga trattativa durata alcuni mesi, è stata siglata da UILCOM-UIL, SLC-CGIL, FISTel-CISL l Ipotesi di Accordo per il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti della SIPRA, società concessionaria della pubblicità per la RAI, che prevede un aumento al livello medio (B2) di euro 105,00 e una Una-Tantum di euro 1400,00. Altri punti qualificanti dell ipotesi sono un consistente contributo per il Fondo di Assistenza Sanitaria (FAS) oltre a notevoli passi in avanti in materia di apprendistato e part-time. Ampia soddisfazione per l esito della trattativa da parte del coordinatore nazionale UILCOM-UIL Ottavio Bulletti il quale ha dichiarato che la trattativa svoltasi in un momento molto delicato per il mercato del lavoro, ha visto fortemente impegnato il Sindacato e l Azienda per diversi mesi, si è conclusa con il raggiungimento di buoni risultati in materia di assunzione, apprendistato, formazione e orari di lavoro, oltre ad un soddisfacente aumento economico di tutto rispetto. Nei prossimi giorni seguirà un comunicato più dettagliato. Roma, 23 novembre 2012 La riforma dei condomini in 6 punti Fonte: Il Post Che cosa cambia con le nuove norme approvate ieri per gli amministratori, le assemblee, il riscaldamento e gli animali in casa La Commissione giustizia del Senato ha approvato ieri la riforma della legislazione sul condominio, che modifica molte norme e introduce molte novità in questioni controverse e da tempo causa di liti e cause legali. È un ambito che interessa moltissimi italiani: secondo alcune stime, circa la metà della popolazione italiana vive in condominio. In concreto, le modifiche sono soprattutto a una serie di articoli del codice civile, che modificano soprattutto le norme intorno alla figura dell amministratore (a cui si richiedono precisi requisiti e maggiori obblighi, oltre ad essere licenziabile in tempi più rapidi) la gestione economica e i quorum delle assemblee di condominio. La commissione parlamentare l ha approvata in sede deliberante o legislativa: questo significa che, dopo la firma del presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, diventerà legge senza essere passata da un voto del Parlamento. È una modalità di approvare le leggi a cui si ricorre relativamente di rado, visto che ha bisogno di un ampio accordo tra i partiti in commissione. Le nuove norme entreranno in vigore sei mesi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Una cosa da sapere in anticipo per capire diverse norme è che, ai fini della divisione delle spese e della rappresentatività in assemblea, non conta solo il numero dei condomini ma anche la divisione in millesimi: semplificando, ogni condominio ripartisce le spese comuni secondo tabelle in millesimi che assegnano a ogni appartamento un valore preciso (la somma dà appunto 1000) in base all estensione e a una serie di altri coefficienti (posizione, luminosità, eccetera). L amministratore Resterà in carica due anni invece che uno più un altro di tacito rinnovo e dovrà rispondere a requisiti di formazione e onorabilità (elencati esplicitamente dalla legge) tra cui per esempio l assenza di condanna per delitti contro la pubblica amministrazione, contro il patrimonio e ogni altro delitto con pena superiore a cinque anni, il diploma di scuola superiore 4

5 e la frequenza ad un corso di formazione iniziale e poi di periodico aggiornamento. Al momento di accettare la nomina o il rinnovo, deve obbligatoriamente specificare con chiarezza quale sarà l importo del suo stipendio, oltre ai suoi dati anagrafici e professionali. Se l assemblea di condominio lo richiederà, l amministratore sarà obbligato stipulare una speciale polizza assicurativa per le responsabilità civili, che sarà pagata dal condominio, per tutelarsi dai rischi che derivano ad esempio dal gestire molti soldi per interventi straordinari. Ciascun condomino ha il potere di chiedere in qualsiasi momento la convocazione dell assemblea per revocare il mandato dell amministratore, se questi commette gravi irregolarità fiscali, come non aprire o utilizzare il conto corrente condominiale (che diventa obbligatorio), non presentare il rendiconto economico della sua gestione o non tenere in ordine la documentazione del condominio. Le nuove norme impongono esplicitamente all amministratore molti obblighi di trasparenza nella conservazione della contabilità e dei documenti, oltre che nella gestione finanziaria (in cui diventa ancora più importante il rendiconto annuale). Diventa obbligatoria anche una targa in posizione visibile che dica chiaramente da chi è amministrato il condominio. In un analisi sul sito del Sole 24 Ore, un esperto ha parlato della riforma come di «un vero e proprio tsunami normativo, di tale portata che non è esagerato affermare che si tratta di un vero e proprio stravolgimento dell intero sistema di regole applicabili a tale figura». Condòmini che non pagano L amministratore potrà procedere con l ingiunzione di pagamento a un condomino che non paga le spese di condominio senza chiedere una preventiva autorizzazione dell assemblea. Se il ritardo nel pagamento è superiore a 6 mesi, l amministratore dovrà sospendere il debitore dalla fruizione dei servizi comuni. L assemblea Le nuove norme modificano poco quelle esistenti su come è organizzata, come funziona e quali poteri ha l assemblea dei condomini. Il cambiamento principale riguarda il quorum delle assemblee di condominio, abbassandolo alla maggioranza semplice (dei partecipanti e del valore in millesimi) per tutta una serie di decisioni come ad esempio l installazione di telecamere di sorveglianza, l installazione di impianti a energia rinnovabile su superfici comuni o l istituzione di un sito internet del condominio su cui sia disponibile e scaricabile la documentazione della sua gestione. È anche prevista la nomina ma anche con le vecchie norme nulla vietava di farla di un consiglio di condominio di tre persone, con funzioni consultive e di controllo. Lo stesso quorum per la validità dell assemblea è stato modificato: in prima convocazione sarà sufficiente la maggioranza dei membri (ma resta il quorum dei due terzi dei millesimi per quanto riguarda il valore rappresentato); in seconda convocazione ci vorrà un terzo dei partecipanti e un terzo del valore in millesimi non solo per poter prendere decisioni valide per tutti, ma anche per potersi aprire (mentre in precedenza era possibile tenere assemblee di condominio, in seconda convocazione, senza nessun quorum, purché non deliberassero). Secondo gli esperti, aver mantenuto la distinzione tra prima convocazione (che normalmente non raggiunge mai il quorum) e seconda è un inutile complicazione. Sono anche state introdotte alcune modifiche nel meccanismo di delega, per esempio con il divieto di delega all amministratore e limiti a quante persone un delegato può rappresentare (massimo un quinto se ci sono più di venti condòmini). Le parti comuni Sono state leggermente modificate alcune norme sulle parti comuni del condominio, che includeranno ad esempio anche i sottotetti utilizzati in comune. Una serie di altri cambiamenti normativi molto tecnici, ad esempio su quello che è necessario fare per modificare la destinazione d uso degli spazi, sono elencate qui. Le nuove regole sulla possibilità di cambiare la destinazione d uso degli spazi comuni sono particolarmente importanti perché sembrano permettere di vendere parti non più ritenute utili (con la maggioranza dei quattro quinti), cosa che in precedenza era impossibile. Gli esperti dicono che bisognerà aspettare però di capire come le norme saranno interpretate e applicate in concreto. Il riscaldamento È uno degli aspetti della convivenza che crea più controversie. Secondo le nuove norme ci si potrà staccare dal riscaldamento centralizzato senza chiedere l approvazione dell assemblea, ma solo in caso di oggettivi problemi tecnici dell impianto comune che non siano stati risolti dal 5

6 condominio nell arco di un intera stagione di riscaldamento. Il distacco non è comunque consentito se può causare problemi o maggiori spese agli altri condomini. Gli animali Le nuove norme stabiliscono che i singoli regolamenti condominiali non possano in alcun modo vietare il possesso o la presenza di cani e gatti. Sono anche aumentate le sanzioni per la violazione del regolamento condominiale, da 0,052 euro (100 lire) a 200 euro, che in caso di recidiva possono arrivare a 800. Asta Frequenze, Passera: Gara al ribasso, ma i miliardi arriveranno con LTE Fonte: TV Digital Divide 24 nov di quezal (Matteo Bayre Ormai è certo. L asta per le frequenze del digitale terrestre non frutterà i miliardi di euro d incasso stimati dal resoconto di Mediobanca. Lo afferma una volte per tutte il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, confermando quanto già detto da tempo da esperti del settore e in linea col disciplinare di gara dell Agcom, sottoposto a consultazione pubblica fino al 15 dicembre. «Lo Stato ci guadagnerà alcuni miliardi. ha dichiarato il ministro intervenendo a un incontro del Canova Club Però c è chi non si è fatto una ragione e dice che non prenderemo niente». «Nell immediato quello che vendiamo non darà grandi proventi, ma poi le frequenze serviranno per i servizi LTE (cioè per la banda larga mobile delle compagnie telefoniche), e quindi porteranno miliardi. Comunque continua Passera abbiamo recuperato le frequenze e non le abbiamo regalate a nessuno». Le frequenze saranno, infatti, riconvertite per i servizi LTE dal 2017 e, quindi, assumeranno un grande valore: allora torneranno nella disponibilità dello Stato e potranno essere rivendute. Lo schema di regolamento di gara redatto dall Agcom, in linea con la legge 44 del 2012, che ha dato avvio alla procedura di gara, ha deciso di riservare un diverso trattamento alle frequenze della banda 700 MHz, destinate in futuro all LTE, tutto questo, anche per un uso efficiente delle risorse frequenziali. Secondo fonti del Ministero, allo stato attuale sono in corso studi di compatibilità tra i servizi televisivi e quelli radiomobili per la banda dei 700 MHz. Il risultato di questi studi saranno presentati nella Conferenza Mondiale delle Radiocomunicazioni che si terrà nel 2015 (Wrc15), nel corso della quale saranno individuate anche ulteriori bande di frequenza da assegnare al servizio radiomobile; in base alle prospettive oggi esistenti ed alle posizioni della Commissione Europea e dei vari paesi aderenti alla Cept (European conference of Postal and Telecommunications Administrations), che comprende 48 paesi europei, è altamente probabile, se non certo, che la banda dei 700 MHz possa essere assegnata, in quella sede al servizio della banda larga mobile sottraendola al servizio di radiodiffusione televisiva (televisione digitale terrestre). Sei i multiplex messi all asta: tre del sottoinsieme U (lotti U1, U2, U3), quelle più pregiate, con un diritto d uso per cinque anni, in quanto la banda 700 MHz dovrà essere ripianificata, per consentirne l uso agli operatori tlc, così come stabilito anche in sede ITU; tre del sottoinsieme L (lotti L1, L2, L3), di qualità inferiore e non in grado di trasmettere in tutte le regioni, destinati alla sola tv per 20 anni. I tre mux di tipo U, che sono quelli a cui si riferisce Passera, dovranno, quindi, essere restituiti, inderogabilmente, al 31 dicembre Ovviamente in base al regolamento, la base d asta per i mux di tipo U si abbasserà notevolmente, visto l obbligo a restituirle tra 5 anni. Impensabile, quindi, che possano ancora valere le precedenti stime. Mediobanca parlava addirittura di un bene stimabile in 1-1,2 miliardi di euro. Ma, come ha fatto notare Passera, produrranno grosse entrate una volta che saranno riconvertite per i servizi LTE. Fonti: key4biz.it corrierecomunicazioni.it 6

7 Rallenta di poco la corsa dei salari pagati dalle multinazionali in Europa Fonte: Repubblica / Secondo i dati della società di consulenza Mercer la crescita media si dovrebbe attestare intorno al 2,6% per il Vecchio continente e al 2,9% per l'italia. Nel nostro paese, con un'inflazione prevista dell'1,8%, le retribuzioni nei grandi gruppi continuano a battere il costo della vita Lo leggo dopo Salari in crescita per i dipendenti delle multinazionali in Europa MILANO - I salari nei paesi dell'europa occidentale dovrebbero crescere in media del 2,6% nel 2013 contro il +2,7% stimato per quest'anno. E' quanto scrive la società di consulenza internazionale Mercer che ha raccolto dati da 570 società multinazionali in 76 paesi in Europa, Africa e Medio Oriente. Per quanto riguarda l'europa, ai primi posti nella classifica con un aumento salariale medio del 3% nel 2013 si trovano diversi paesi del nord come Germania, Austria, Norvegia, Svezia e Gran Bretagna, ma poco sotto figura l'italia per la quale viene stimato un +2,9% come in Finlandia. Agli ultimi posti il Lussemburgo (+1,8%), la Svizzera e il Belgio (+2%). Malgrado la situazione di estrema crisi, in Grecia la stima è di un +2,3% per i salari 2013 che in Portogallo e Spagna sale a +2,4%. Gli esperti di Mercer sottolineano, tuttavia, che per calcolare l'aumento effettivo dei salari è necessario tenere conto del tasso di inflazione: al netto di un'inflazione stimata nel 2013 all'1,9%, l'aumento in Germania è dell'1,1%, la stessa percentuale che si dovrebbe riscontrare in Italia dove l'inflazione è prevista all'1,8%. In Svizzera e Portogallo, dove la corsa dei prezzi è più limitata, l'aumento medio atteso si attesta rispettivamente a +1,5% e +1,7%. A causa di tassi di inflazione relativamente elevati, l'aumento medio atteso in Finlandia si riduce a +0,6%, quello belga a +0,1% e quello spagnolo è pari a zero, mentre nel Lussemburgo è addirittura negativo (-0,5%). In Grecia, dove si attende una deflazione pari a -1,1%, l'aumento effettivo dei salari è del 3,4%. In tutta la regione Emea, l'aumento effettivo più alto è previsto in Namibia (+7%), mentre in Medio Oriente la classifica dovrebbe essere guidata dagli Emirati Arabi Uniti (+3,4% effettivo). In Europa centro-orientale gli aumenti maggiori, al netto dell'inflazione, sono attesi in Bulgaria (+2,5%) e Russia (+2,4%). Ricerca: Mediaset, ruolo pay tv sempre più limitato a funzione anti-sky Fonte: Digital Sat Inserito da: Simone Rossi (Satred) Fonte: Reuters Mediaset Premium sarà sempre più un elemento al servizio delle attività di Mediaset nel campo della tv gratuita, in particolare per la sua funzione anti-sky, perchè è difficile che riesca a raggiungere una forte autonomia in termini di redditività. Questa l'opinione di Bernstein alla luce dell'indagine di mercato che conduce ogni anno sui clienti della pay tv in Italia. "In passato abbiamo più volte sostenuto che Mediaset Premium fosse - indipendentemente dal suo andamento economico - un piccolo prezzo da pagare per il "danno" strategico che infliggeva a Sky Italia", dice lo studio che ricorda che nel 2006 le attese di consensus erano che la tv saltellitare di Murdoch raggiungesse in Italia i 6 milioni di abbonati entro il Le perdite cumulate da Mediaset Premium tra il 2004 e il 2011 (dal 2012 il gruppo ha smesso di pubblicare separatamente il risultato operativo della pay tv) sono state di 291 milioni, un "piccolo prezzo da pagare - sostiene Bernstein - per sottrarre a Sky fino a milioni di euro di ricavi l'anno". "Andando avanti, pensiamo che questo ruolo di 'disturbo' sarà sempre più prevalente dato che appare improbabile che Premium riuscirà mai a diventare quel business ad alta redditività che inizialmente ci si aspettava che fosse", si legge nella ricerca che prevede che i ricavi della pay tv di Mediaset cresceranno in media dell'1,8% l'anno (Cagr) tra il 2012 e il 2015 per raggiungere i 572 milioni. 7

8 In base all'indagine di Bernstein, Sky ha semplificato la sua offerta e ha abbassato i prezzi dei suoi pacchetti del 5-15%, mentre Mediaset ha alzato i prezzi delle carte pre-pagate e dei pacchetti in abbonamento (easy-pay) nel tentativo di recuperare in profittabilità. Per entrambe calcio e film restano i motivi principali delle sottoscrizioni, mentre la base clienti di Sky si conferma di "un profilo socio-economico più alto". Bernstein copre Mediaset con il giudizio "market perform" e target price di 1,2 euro. Cosa c è nell accordo sulla produttività Fonte: Il Post Molta fuffa e qualche linea guida su lavoro e formazione concordate da governo, imprese e sindacati (con il rifiuto della CGIL) Nella serata di mercoledì 21 novembre, le parti sociali hanno firmato l accordo con il governo che stabilisce le Linee programmatiche per la crescita della produttività e della competitività in Italia. Il provvedimento è stato sottoscritto da Associazione Bancaria Italiana (ABI), Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (ANIA), Confindustria, Lega Cooperative, Rete Imprese Italia, CISL, UIL e UGL, ma non dalla CGIL, che ne aveva criticato i contenuti già a partire da settembre, quando erano iniziati i primi confronti del governo con le parti in causa. Nel documento, tra molte affermazioni generiche e valutazioni sul recente passato, si chiede al Parlamento di rendere stabile la detassazione del salario di produttività per chi ha un reddito fino a 40mila euro lordi, con imposta al 10 per cento. Viene poi richiesta la possibilità di avere sgravi contributivi sulla contrattazione di secondo livello (quella che integra il contratto collettivo nazionale di lavoro con ulteriori acquisizioni). Nelle linee programmatiche si parla anche della necessità di rendere più equo il fisco, alleggerendo la pressione fiscale nei confronti di imprese e lavoro del tutto sproporzionata e tale da disincentivare investimenti e occupazione. Il testo ribadisce anche che il contratto nazionale di lavoro dovrà dare solide certezze per quanto riguarda il trattamento economico dei lavoratori, e regole chiare e condivise per tutti i soggetti che coinvolge. L aumento della produttività può essere discusso in sede di contrattazione di secondo livello, con particolare attenzione agli orari e all organizzazione stessa del lavoro. Entro la fine dell anno, dovrà essere definito un accordo anche per determinare la misurazione della rappresentanza sindacale. Il governo e le parti sociali chiedono un rilancio dell istruzione tecnico professionale, spesso trascurata e che non offre grandi opportunità per avere un lavoro dopo il diploma. Viene anche richiesto un maggiore coordinamento tra il sistema della formazione pubblica e quello della formazione privata, per ottimizzare le risorse e migliorare i risultati. Le parti sociali si impegnano ad avviare un confronto per incentivare la partecipazione dei lavoratori in azienda. Nel documento si fa riferimento alla riforma del lavoro portata avanti dal ministro Elsa Fornero. Le parti hanno chiesto l avvio di un confronto per verificare gli effetti della riforma, sulla quale continuano a esserci notevoli perplessità specialmente da parte di alcuni sindacati. Infine, le linee guida propongono una gestione in piena autonomia della contrattazione collettiva per la produttività, su temi come l equivalenza degli incarichi, l integrazione delle competenze lavorative e la determinazione degli orari, anche con modelli flessibili. Nella conferenza stampa successiva alla firma dell accordo, il presidente del Consiglio, Mario Monti, si è mostrato molto soddisfatto e ha confermato che le risorse messe a disposizione sono aumentate. Grazie ad alcuni emendamenti in Parlamento, nella cosiddetta legge di Stabilità per il prossimo anno si è passati dagli 1,6 miliardi di euro iniziali a 2,1 miliardi. Le modalità di spesa e di utilizzo dei fondi saranno specificate con un decreto del presidente del Consiglio. In una conferenza stampa separata, il segretario federale della CGIL, Susanna Camusso, ha criticato la scelta del governo e delle altre parti sociali per avere approvato un intervento che accentua e alimenta la recessione e che conferma l accanimento del governo verso la parte più debole del paese. Per evitare possibili polemiche, Monti ha ricordato che nella fase di definizione dell accordo non c è stato intento di isolare alcuni rispetto ad altri, tanto è vero che siamo qui a sollecitare la firma del sindacato che manca, cioè la CGIL. 8

9 Fisco: Verso nuova normativa Canone Rai (MF) Fonte: TGCOM24 MILANO (MF-DJ)--Parlera' tedesco la nuova normativa per il canone della Rai. Il ministero dell'economia, scrive MF, che e' l'azionista della televisione di Stato, sta mettendo a punto una proposta di legge per trasformare il vecchio canone di Viale Mazzini da tassa di possesso a vero contributo obbligatorio di servizio pubblico. E la base per la nuova normativa, che punta a dare un colpo all'evasione dell'ex abbonamento, stimata dagli uffici del Tesoro al 25%, verra' mutuata da una legge che sta per entrare in vigore in Germania. Proprio il governo di Angela Merkel e' riuscito a far passare una riforma che svincola il pagamento del servizio dal possesso effettivo dell'apparecchio tv. In altri termini, il canone viene trasformato in un "contributo infrastrutturale" che tutti i coabitanti di uno stesso alloggio sono tenuti a pagare per avere la possibilita' di ricevere il segnale e godere del servizio pubblico radiotelevisivo. In Germania, al pari del sistema italiano, i cittadini sostengono ogni anno un canone tv pari a 215,76 euro per la visione di soli due canali pubblici (Ard e Zdf, oltre alla radio federale Deutschlandfunk). Dal 1* gennaio 2013, invece, il canone-tassa sara' sostituito da un tributoimposta fisso per ogni residenza e questo indipendentemente dal numero o dalla presenza di un apparecchio radiotelevisivo in grado di ricevere o meno i programmi. Ai servizi di informazione pubblica, cosi' viene attribuito un valore culturale nazionale, piu' o meno quello che vuole fare il Tesoro italiano e che potrebbe prendere corpo a breve almeno come tema di discussione nei prossimi cda. Più di 4 milioni i precari e i part-time involontari Fonte: L'Arena Cresce ulteriormente l'area del disagio occupazionale. Causa crisi, aumentano i precari e gli impiegati part-time involontari: sono i lavoratori in quest'area, composta da dipendenti e collaboratori a tempo determinato e occupati stabili in part-time non per scelta, ma perché non trovano di meglio. Il quadro emerge da una ricerca Ires-Cgil effettuata su dati Istat riferiti al primo semestre. Il numero è in aumento, trascinato dal dispiegarsi della crisi: unità in più, che corrisponde a un +21,4% rispetto al primo semestre Anche chi è occupato, quindi, rileva lo studio dell'ires, lavora meno di quanto vorrebbe e a condizioni diverse da quelle auspicate In particolare, nei primi sei mesi 2012 gli occupati temporanei nella cosiddetta area del disagio erano 2,588 milioni, il 93,2% dell'insieme di lavoratori a termine e collaboratori; nello stesso semestre gli occupati stabili a tempo parziale involontario erano 1,492 milioni, 86% dipendenti e 14% autonomi. In totale, dunque, 4, 080 milioni, soprattutto donne e giovani. La Cgil parla di «quadro drammatico», considerando che dal primo semestre 2008 al primo semestre 2012 l'occupazione è «notevolmente calata in valori assoluti, passando da 23,376 milioni a 22,919 milioni (-45 mila, pari al -2%), nonostante il numero di persone in età da lavoro sia aumentata di circa 500 mila unità». I dipendenti stabili a tempo pieno sono 544 mila in meno (-4,2%) e gli autonomi full-time -305 mila (-6,1%). Se si aggiunge il calo dei part-time stabili volontari (-215 mila) si supera il milione Aumentano, al contrario, i lavori involontari, quelli che si è costretti ad accettare. «A questi milioni di persone si continua a dire che la prospettiva di essere travolti dalla crisi si è allontanata, che il peggio è passato, ma non è così. Per uscire dalla crisi occorre uno straordinario Piano del lavoro», insiste la Cgil, dopo aver lanciato l'allarme anche sui 230mila precari in scadenza nel pubblico impiego e nella scuola. Un problema, questo, ribadisce il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, che verrà affrontato in maniera diversa a seconda dei settori: «Non possiamo, come qualcuno ha suggerito, procedere a una specie di stabilizzazione di massa». E mercoledì si terrà a Palazzo Vidoni il secondo tavolo sul precariato nella Pubbica amministrazione. 9

10 Imu 2012: aliquota saldo come cambia e cosa comporterà a Roma, Milano, Torino, Napoli e Bari Fonte: Dottor Tecnologia Siamo ormai giunti al termine ultimo per il versamento del saldo Imu 2012 e sono ancora tante le questioni che riguardano la tassa sugli immobili. Le unità immobiliari che sono state sottoposte a censimento nel 2010 erano oltre 60 milioni, 1 milione più del 2009, con le rendite che sono aumentate a 34.5 miliardi di euro. La tassa immobiliare, secondo i dati statistici, sembra colpire maggiormente i redditi più alti e gli immobili più pregiati e nello specifico il solo 10% delle unità con le rendite più alte copre circa il 44,7% del gettito derivante complessivamente dall Imu, mentre il 10% delle unità con le rendite più basse copre solo il 2,8%. Gli stessi risultati si ottengono se come riferimento si prendono i redditi: infatti il 10% dei contribuenti che dichiarano redditi superiori a euro coprono il 20% del gettito complessivo Imu, mentre addirittura il 50% dei redditi bassi copre solo il 10% del totale. Ora focalizziamo l attenzione sull età anagrafica, con i dati statistici che ci dicono che l Imu grava maggiormente sulle persone che percepiscono una pensione che coprono il 35,5% del gettito totale Imu, rispetto al 25,6% pagato dai lavoratori dipendenti, seguiti dagli autonomi con il 13,3%, mentre il restante 25,3% deriva da redditi fondiari. Evidente come l Imu quindi tende a effettuare una ridistribuzione della ricchezza favorendo i giovani che di fatto sono di rado proprietari immobiliari. Molto interessante è l atteso confronto con la vecchia tassa immobiliare, l Ici. L Imu infatti si rivela maggiormente equa colpendo i redditi più elevati e gli immobili con le maggiori rendite catastali, risultando più tenue per le unità che hanno una rendita inferiore a 660 euro, quasi il 74% tra le unità censite. Ma l Imu non prevale su tutti i fronti rispetto alla vecchia Ici, in quanto ciò che si rileva dai dati statistici è la differenza tra il valore di mercato dell immobile e quanto viene pagato per l Imu, con i dati che ovviamente sono diversi a seconda della città. Mentre nella città di Bari i valori sono più o meno vicini a quelli reali, le rendite catastali su cui si calcola l Imu sono doppie rispetto al valore di mercato per la città di Milano, con Napoli e Roma che primeggiano dove le rendite sono addirittura triplicate. Eclatanti differenze di rendite catastali si ritrovano anche nell ambito di uno stesso comune come nella Capitale o a Napoli, dove chi abita in periferia paga di più di chi risiede nelle zone centrali, rapportando quanto pagato all effettivo valore dell immobile. Imu: emanato il regolamentosulle esenzioni al non profit Fonte: Avvenire La lunga vicenda dell'imu per le proprietà immobiliari degli enti non profit è a un passo dalla conclusione definitiva. Il governo, infatti, ha pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il Decreto 19 novembre 2012 n. 200 che contiene il regolamento sulle esenzioni per gli immobili utilizzati dagli enti, chiarendo i casi nei quali l'attività può essere considerata "non commerciale" e come procedere al calcolo dell'imposta quando l'immobile è adibito a uso misto fra attività commerciale e no. Il regolamento che tiene conto delle definizioni del diritto comunitario e recepisce alcune osservazioni espresse dal Consiglio di Stato, senza però assumerne integralmente la visione, che si sarebbe rivelata esiziale per il Terzo settore, in particolare non è stata accolta la tesi dell irrilevanza del "senza fine di lucro" dovrebbe permettere la chiusura, entro breve, della procedura d infrazione aperta (su sollecitazione dei Radicali italiani) dalla Commissione europea. Probabile poi l'emanazione di una successiva circolare applicativa per l'esplicazione definitiva di alcuni aspetti pratici. Le definizioni. Il testo chiarisce anzitutto (art. 1) le attività interessate (assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive, di culto) e riporta la definizione delle «modalità non commerciali: modalità di svolgimento delle attività istituzionali prive di scopo di lucro che», si sottolinea, «conformemente al diritto dell'unione Europea, per loro natura non si pongono in concorrenza con altri operatori del mercato che tale scopo perseguono e costituiscono espressione dei principi di solidarietà e sussidiarietà». All'articolo 3 quindi definisce i requisiti generali per lo svolgimento con modalità non commerciali delle 10

11 attività istituzionali e, confermando princìpi del nostro ordinamento, precisa quanto devono contenere gli atti costitutivi o gli statuti degli enti, come il divieto di distribuire gli utili, l'obbligo di reinvestire gli eventuali avanzi di gestione nelle stesse attività e l'obbligo, in caso di scioglimento, di devolvere il patrimonio dell'ente a un altro ente non commerciale che svolga attività analoga. Gli ulteriori requisiti per sanità, alberghi, circoli, attività sportive. Ma è in particolare l'articolo 4 a definire le nuove caratteristiche in base alle quali l'attività può essere definita "non commerciale". Per le attività sanitarie sono considerate tali quelle delle strutture convenzionate e che quindi come servizio pubblico vengono erogate gratuitamente (o con il solo pagamento dei ticket previsti dalle leggi), mentre per le strutture «non convenzionate» sono da ritenersi non commerciali solo «le attività svolte a titolo gratuito ovvero dietro versamento di corrispettivi di importo simbolico e comunque non superiore alla metà dei corrispettivi medi previsti per analoghe attività svolte con modalità concorrenziali nello stesso ambito territoriale, tenuto anche conto dell'assenza di relazione con il costo effettivo del servizio». Queste ultime due previsioni (gratuito o simbolico, non superiore alla metà della media di mercato) riguardano anche le attività ricettive, culturali, ricreative e sportive. Le scuole. Diverso il caso delle attività didattiche. Per le scuole, infatti, è previsto anzitutto che siano paritarie, non vi siano discriminazioni in fase di accettazione degli alunni, vengano accolti i portatori di handicap, le strutture siano adeguate e il personale docente e non docente sia contrattualizzato. Inoltre, «l'attività è svolta a titolo gratuito, ovvero dietro versamento di corrispettivi di importo simbolico e tali da coprire solamente una frazione del costo effettivo del servizio, tenuto anche conto dell'assenza di relazione con lo stesso». Si tratta del punto certamente più delicato del regolamento, perché gli istituti paritari già oggi non arrivano sempre a coprire i costi d'esercizio con le rette. E se quest'ultime dovessero essere pari a zero o meramente simboliche per continuare a godere dell'esenzione Imu, la loro sopravvivenza sarebbe a rischio. C'è da osservare, però, che l'aggettivo «simbolico» (che recepisce un'indicazione del diritto europeo) va correlato alla coordinata «e tali da coprire solamente una frazione del costo effettivo». Quale frazione, fino a quale entità? Questo resta da chiarire. Le utilizzazioni miste. Come calcolare l'imposta quando l'immobile viene usato sia per attività commerciali non commerciali? Il regolamento all'articolo 5 prevede tre criteri. Il primo, e prioritario, riguarda lo spazio: va calcolata la superficie della porzione di immobili adibita a uso commerciale, sulla quale pagare il dovuto. La seconda è in base «al numero dei soggetti nei confronti dei quali le attività sono svolte con modalità commerciali, rapportato al numero complessivo dei soggetti nei confronti dei quali è svolta l'attività». La terza guarda invece ai giorni nei quali viene svolta attività commerciale. Da notare che fino ad ora valeva il principio che una porzione di immobile adibita ad attività commerciale rendeva non più esente l intero immobile. Il regolamento prevede infine che gli enti non commerciali presentino una dichiarazione specificando gli immobili per i quali è dovuta l'imu ed eventualmente adeguino i loro statuti, secondo i criteri prima esposti, entro l'anno. Mediaset: 77 trasferimenti, voci di cessione Mediashopping Fonte: TV Digital Divide 23 nov di quezal (Matteo Bayre) Mediaset scrive trasferimenti, i sindacati leggono licenziamenti. Sul futuro di 77 dipendenti amministrativi si apre l ultimo fronte sindacale in casa del Biscione, scrive L Unità di stamane. Dopo aver accentrato funzioni e responsabilità a Milano, Mediaset pensa adesso di trasferire i dipendenti degli uffici amministrativi di RTI, società controllata, da Roma nel capoluogo lombardo. Un ipotesi che ha trovato freddi i sindacati, conviti che per molti impiegati il trasloco equivalga alle dimissioni forzate. Un confronto tra sindacati e azienda è previsto per mercoledì 11

12 prossimo. Fino ad allora non è prevista alcuna mobilitazione tra i lavoratori, che restano però preoccupati. Nei primi nove mesi dell anno Mediaset ha accusato una perdita (mai vista prima) di 45,4 milioni contro un utile di 164,3 milioni dello stesso periodo del La crisi della raccolta pubblicitaria, che ha sfiorato il -15%, e l inconsistenza della pay-tv Premium hanno influito pesantemente sui conti del Biscione. Per arginare l emorragia il gruppo della famiglia Berlusconi ha annunciato risparmi e tagli per 450 milioni di euro in tre anni. E i sindacati chiedono di conoscere nel dettaglio il piano di risanamento. Si teme che i tagli ricadano principalmente sui lavoratori. Già a luglio 74 dipendenti delle dieci sedi regionali di Videotime, società controllata che si occupava delle riprese e dei montaggi tv, sono stati ceduti ad una newco controllata da Ten-Eleven srl. In questi giorni girano inoltre voci insistenti sulla cessione di Mediashopping. E sul mercato, secondo il quotidiano l Unità, potrebbe finire pure il canale kids Boing. Insomma, tutti segnali d allarme per i sindacati. «Fino ad un anno fa commenta Riccardo Ferraro segretario nazionale Slc-Cgil Mediaset non avrebbe intrepreso mai iniziative come il trasferimento dei dipendenti da Roma a Milano». In questo clima, entro dicembre si aprirà anche il confronto per il rinnovo del contratto integrativo di gruppo. Fonte: L Unità Tivù Sat: un milione e settecentomila smart card attive Fonte: TV Digital Divide 20 nov di quezal (Matteo Bayre) Tivù Sat, la piattaforma satellitare alternativa al digitale terrestre, ha superato a metà novembre un milione e settecentomila smart card attive, pari ad oltre un milione e quattrocentotrentamila famiglie, il 5.6% delle famiglie italiane. Le regioni che registrano livelli di penetrazione più elevati sono la Calabria, nella quale il 12% delle famiglie ha scelto Tivù Sat, la Liguria (11.5%), il Molise (11.2%), la Valle d Aosta (9.8%), la Basilicata (9.7%) e la Sicilia (8.4%). Guardacaso le stesse regioni italiane che registrano più problemi di ricezione del segnale della tv digitale terrestre. La piattaforma satellitare gratuita rende accessibili ai propri utenti 57 canali televisivi e 45 radiofonici (molti canali tv nazionali trasmessi sul digitale terrestre sono ancora esclusi), e può contare su un parco tecnologico di 31 decoder certificati Tivù Sat, di cui un quarto in HD. Accedere a Tivù Sat è semplice e non richiede alcun tipo di abbonamento. Sono sufficienti un dispositivo certificato Tivù Sat o compatibile con la piattaforma, una parabola satellitare orientata su Eutelsat 13 Est e la smart card inclusa nella confezione del decoder o della CAM. La tesssera singola non è invece più disponibile su richiesta alla Rai, che ha sospeso la distribuzione delle smart card Tivù Sat per gli abbonati in seguito a una sentenza del Tar in merito a un contenzioso con Sky. Redditest, l Italia vuole spaventare gli evasori Fonte: Giornalettismo 22/11/ Il Wall Steet Journal rimarca come il contrasto ai reati tributari sia aumentato col governo Monti di Andrea Mollica La lotta dell Italia all evasione fiscale, uno dei maggiori problemi della nostra economia, verrà condotta con un nuovo strumento, il Redditest. Il Wall Street Journal racconta l impegno delle autorità del nostro paese nel contrasto di un fenomeno che toglie alle casse pubbliche centinaia di miliardi di euro. LEGGI ANCHE: Italia, il paese senza credito Foto IL TEST DEL REDDITO - Il governo italiano conduce da anni una lotta, con esiti alterni, contro l evasione fiscale. Il Wall Street Journal dedica un ritratto a questa eterna battaglia partendo dalla presentazione del Redditest, il nuovo strumento che serve per verificare la compatibilità delle proprie entrate con le proprie uscite. Grazie a questo nuovo software i contribuenti 12

13 potranno verificare online la coerenza tra il loro reddito e le loro spese. Un campo verde, alla conclusione del test, darà l ok al quadro fiscale presentato dal contribuente. Un campo rosso invece segnalerà l incoerenza dei propri consumi rispetto alle entrate avute durante l anno. Salvatore Lampone, direttore per l accertamento dell Agenzia, subentrato qualche mese fa a Luigi Magistro,rimarca come chi vedrà il semaforo rosso può essere piuttosto sicuro, che noi stiamo dietro di lui. Questo test è una sorta di esortazione morale. PROBLEMA EVASIONE - Il Wall Street Journal rimarca come l evasione fiscale sia uno dei più grossi problemi d Italia. Il volume complessivo del mondo del nero, al di fuori delle attività criminali come traffico di droga o di armi, viene stimato sui 275 miliardi di euro dall Istat. Una somma che equivale a diciotto punti di ricchezza nazionale. L Agenzia delle Entrate stima che le tasse non pagate, che variano dagli scontrini non fatti per i caffè consumati al bar fino a redditi molto più bassi sulla realtà, sarebbero pari a 120 miliardi di uero. I dati di Sogei, un azienda informatica che lavora per il ministero delle Finanze, mostrano che nell anno 2011 circa 27 milioni di italiani hanno dichiarato di avere un reddito inferiore ai 20 mila euro lordi all anno. Più di 200 mila di questi contribuenti però possedevano barche, auto di lusso o perfino elicotteri. Il Redditets è un modo per dire: attenzione, l Agenzia delle Entrate ti osserva. Aiuta anche i contribuenti, a valutare meglio quanto dichiarano, rimarca Guido Arie Petraroli, partner dello studio tributario Fantozzi & Associati di Milano. LOTTA INTENSIFICATA - Il Redditest non permetterà però all Agenzia delle Entrate di controllare effettivamente i contribuenti, visto che si effettua su un software che elaborerà dati che saranno immagazzinati sul computer di casa. Secondo il quotidiano finanziario però questo strumento è un altra tappa dell intensificazione del contrasto all evasione fiscale condotta dall Italia. A cavallo tra il 2011 ed il 2012, rimarca il Wall Street Journal, il blitz della Guardia di Finanza a Cortina d Ampezzo fece molto rumore, perchè rivelò quanto fosse estesa l incoerenza tra redditi bassi e stili di vita lussuosi. Un fenomeno che divide la società italiana, e che rappresenta un problema sempre più sentito da autorità politiche costrette a convivere con casse pubbliche sempre più esangui. L atteggiamento più duro dell Agenzia delle Entrate ha però avuto effetto. Mentre l Italia soffriva per le misure di rigore introdotte dal governo Monti, il numero delle denunce per possibile evasione fiscale è cresciuto del 92%. Grazie ad una linea verde gratuita messa a disposizione del ministero si può segnalare in modo gratuito ed anonimo contribuenti sospetti. Nei primi mesi del 2012 queste segnalazioni sono state 50 mila. PROBLEMA EUROPEO - Il Wall Street Journal evidenzia come l evasione fiscale non sia certo un problema italiano. In Grecia, il paese più colpito dall eurocrisi, le autorità elleniche combattono da anni un impari lotta contro chi non paga le tasse, un comportamento probabilmente ancora più radicato rispetto a quanto si verifica in Italia. Atene sta valutando l introduzione di un registro patrimoniale per conoscere quanto viene posseduto da tutti i contribuenti. Questa nuova fonte di informazione fa parte di una profonda riforma del sistema fiscale greco, attraverso la quale si potrà comparare la coerenza con i redditi dichiarati dai contribuenti. Il problema dell evasione non è però confinato alla sola periferia dell unione monetaria. La vicenda del trattato Rubik tra Germania e Svizzera ( e anche Austria e Gran Bretagna) evidenzia quanto la sottrazione dei propri redditi o capitali al fisco sia un problema molto diffuso a livello europeo. L attuale recessione che ha colpito l unione monetaria rende ancora più problematica la mancanza di numerosi miliardi di euro sottratti alle casse pubbliche tramite l inganno ed i reati. Il tempo determinato: termine massimo pre e post riforma del Lavoro Fonte: Studio Cataldi Assolavoro, l'associazione nazionale di categoria delle Agenzie del Lavoro, ha recentemente sollevato un'importante questione interpretativa inerente le modalità di computo del periodo massimo di occupazione del lavoratore nel caso in cui lo stesso fosse soggetto al susseguirsi di più contratti di impiego a tempo determinato. Statuisce la normativa ex d. lgs. 368/2001 che "(...) qualora per effetto di successione di contratti a termine per lo svolgimento di mansioni equivalenti il rapporto di lavoro fra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore abbia 13

14 complessivamente superato i trentasei mesi comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione che intercorrono tra un contratto e l'altro, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato". Il dubbio espresso dall'associazione sorgeva laddove, esauriti i trentasei mesi di assunzione a tempo determinato previsti dalla Legge, fosse possibile procedere all'assunzione a mezzo contratto di somministrazione a tempo determinato nei confronti dello stesso lavoratore. Premettendo che il limite dei trentasei mesi di Legge è comunque derogabile dalla contrattazione collettiva, la Direzione generale per l'attività ispettiva del Ministero del Lavoro ha fatto chiarezza sul problema nel suo interpello n.32 del 19 Ottobre La Direzione generale ha fornito importante interpretazione della materia regolata dall'art. 5 decreto legislativo 368/2001 ("Attuazione della direttiva 1999/70/CE relativa all'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato concluso dall'unice, dal CEEP e dal CES") modificata dalla Legge 92/2012, c.d. "riforma del Lavoro". Il punto cruciale consiste nella diversa fonte regolatrice di queste due fattispecie contrattuali: se la normativa inerente il contratto a tempo determinato è contenuta nel decreto sopra citato, il contratto di somministrazione a tempo determinato è soggetto ad originaria diversa disciplina normativa. Esso infatti trova regolamentazione nel decreto legislativo 276/2003 e, sino all'entrata in vigore della riforma del Lavoro 2012, rappresentava uno strumento contrattuale totalmente svincolato dal precedente. La Legge 92/2012 ha investito entrambe le fattispecie contrattuali includendo espressamente nel periodo massimo di computo del periodo di impiego a tempo determinato proprio anche il contratto di somministrazione a tempo determinato ("(...) ai fini del computo del periodo massimo di trentasei mesi si tiene altresì conto dei periodi di missione aventi ad oggetto mansioni equivalenti, svolti fra i medesimi soggetti (...) inerente alla somministrazione di lavoro a tempo determinato". La norma ha il preciso scopo di evitare che, fatto salvo il requisito della medesima mansione svolta, si possa aggirare il limite dei trentasei mesi prima previsto soltanto per l'esclusiva tipologia di contratto a tempo determinato. Unica deroga prevista la possibilità di stipulare per una sola volta, a determinate condizioni ben specificate dalla Legge (in particolare, in presenza delle associazioni di categoria più rappresentative a livello nazionale a cui il lavoratore conferisca espresso mandato) un ulteriore contratto di lavoro a termine. La nuova regola ha tuttavia valore soltanto a partire dal 18 Luglio 2012: prima di tale data i diversi contratti stipulati vanno considerati separatamente, avendo gli stessi origine da differenti previsioni normative. Per tutte quelle situazioni in cui a contratti a tempo determinato stipulati nei limiti di legge hanno fatto seguito contratti di somministrazione a tempo determinato (o viceversa) perfezionati prima di tale data non sarà possibile promuovere azione giudiziale per la conversione del contratto dal tempo determinato all'indeterminato. Si aggiunge per completezza che l'interpretazione sopra esposta vale per i contratti di impiego subordinato, avendo previsto la riforma differente disciplina derogativa per i contratti stipulati dai dirigenti. Per gli stessi è infatti prevista la possibilità di concludere contratti a tempo determinato, purché gli stessi non superino i cinque anni di durata. I dirigenti conservano tuttavia diritto di recesso trascorsi tre anni dall'assunzione, rispettando pur sempre i limiti posti dall'art Codice Civile. (14/11/ Licia Albertazzi) L'industria europea dei contenuti soffre le carenze del Governo Fonte: Millecanali Autori, produttori e sindacati del cinema protestano per l assenza di regolamentazione in materia di quote di investimento e di programmazione di opere cinematografiche di espressione originale italiana, in capo alle emittenti televisive. Marzia Amiconi (*) 19 Novembre 2012 L'auspicato Decreto, a firma dei Ministri dello Sviluppo Economico e dei Beni e delle Attività Culturali, dovrebbe disciplinare, nell'ambito del concetto più ampio di produzioni audiovisive europee, i criteri per la qualificazione delle opere cinematografiche di espressione originale italiana, nonché le relative quote di programmazione e di investimento di pertinenza delle 14

15 emittenti Tv italiane. La norma che prevede l'emanazione del provvedimento di natura non regolamentare, è contenuta nel T.U. radiotelevisivo ed ha subito varie modifiche ed integrazioni, da ultimo con il Decreto Romani, il quale però risale ormai al marzo del Da allora si attende che, sentite le competenti Commissioni parlamentari, venga emanato detto decreto, anche in considerazione dello sviluppo del mercato e della disponibilità delle emittenti. È evidente, infatti, come il media Tv possa e debba favorire lo sviluppo e la diffusione della produzione audiovisiva europea/italiana, anche in riferimento a generali principi di protezione del mercato europeo. I fornitori di servizi di media audiovisivi, sia lineari che non lineari (ovvero on demand) su qualsiasi piattaforma di trasmissione, indipendentemente dalla codifica delle trasmissioni, devono riservare alle opere europee la maggior parte del loro tempo di trasmissione, ed almeno il 10 per cento del tempo di diffusione alle opere europee degli ultimi cinque anni, incluse le opere cinematografiche di espressione originale italiana, ovunque prodotte. Inoltre, devono riservare almeno il 10 per cento dei propri introiti netti annui, così come risultanti nel conto economico dell'ultimo bilancio di esercizio disponibile, al pre-acquisto e all'acquisto di opere europee realizzate da produttori indipendenti. Criteri più rigidi sono riservati alla Concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo. Ma in assenza della determinazione dei criteri per la qualificazione delle opere cinematografiche di espressione originaria italiana ovunque prodotte, buona parte della normativa citata non può trovare applicazione concreta, a totale detrimento dell'industria dei contenuti che reclama la propria sostanziale inesistenza. Questa carenza normativa, determina, quindi, il permanere dello strapotere dell'imponente industria americana che vorrebbe ridurre il cinema europeo a semplice distributore. (*) Marzia Amiconi, Avvocato, Studio Legale Amiconi, è Member of Carnelutti Group. SKY - comunicato unitario incontro del 15 novembre 2012 Fonte. UILCOM Il Giorno 15 Novembre 2012 presso la sede di Unindustria di Roma, alla presenza delle Segreterie Nazionali, Territoriali di SLC/FISTEL/UILCOM con la Delegazione delle RSU si è svolto un primo incontro sulle tematiche del mercato del lavoro e del nuovo integrativo aziendale già previsto nel verbale di accordo dello scorso 9 Novembre. In una prima verifica dell accordo dello scorso 16 Dicembre 2010 relativo ai Tempi Determinati, l azienda ha dichiarato, nonostante il difficile contesto economico finanziario dell anno in corso, il cui tema e stato affrontato nell incontro informativo del 9 Novembre con l A.D. Dott. Zappia, di aver stabilizzato già 36 lavoratori, confermando quindi di aver dato seguito alle linee guida presenti nell accordo in questione. Ha altresì confermato una platea complessiva attuale di 360 lavoratori a tempo determinato di cui 129 appartenenti al bacino dell accordo del 2010, così distribuiti: 112 a Milano, 16 a Roma, 1 a Cagliari. 24 con anzianità inferiore ai 30 mesi, 46 lavoratori tra 30/36 mesi, 23 tra 36/48 mesi ed infine 36 lavoratori con anzianità superiore ai 48 mesi. Le OO.SS pur apprezzando la tenuta dell accordo che ha prodotto anche in questo difficile contesto delle stabilizzazioni hanno evidenziato soprattutto nella sede del Customer di Milano un eccessivo turn over, frutto di una riorganizzazione fortemente voluta da ex dirigenti aziendali e da sempre contrastata dal Sindacato, che ha di fatto impoverito il sito di Sestu, accelerando esternalizzazioni di attività, anche pregiate, verso il mondo degli outsourcer. Le OO.SS hanno pertanto richiesto la disponibilità ad un incontro tematico sulla sede di Cagliari con un particolare focus sulle attività del CRM e con possibili ritorni, in termini di aumenti dei profili orari. L azienda ha confermato la propria disponibilità alla verifica, compresi i profili orari. Si è quindi conseguito un accordo in merito alla riduzione degli intervalli temporali tra due contratti a tempo determinato convenendo che gli intervalli stessi si riducano a giorni 30 per contratti di durata superiore a sei mesi e a 20 giorni per quelli di durata inferiore. In conseguenza di tale accordo si è concordata la stabilizzazione, con contratto a tempo indeterminato, per ulteriori 20 lavoratori, (14 sulla sede di Milano e 6 su quella di Roma) entro il corso del corrente anno, la cui individuazione del personale farà riferimento alla maggiore 15

16 anzianità aziendale nel bacino dei tempi determinati. Si avvieranno inoltre ulteriori verifiche territoriali sull applicazione di detto criterio. Inoltre, sempre in materia di TD,si proporranno soluzioni transattive che diano soluzioni positive alle vertenze in atto condividendo che buone relazioni sindacali non necessitano di interventi di terzi, proponendo pertanto soluzioni transattive che diano risposte positive per entrambe le parti. Si è infine convenuto di proseguire con la verifica e il confronto su tutte le altre tematiche (Mercato del lavoro, PdR,) entro Dicembre Roma, 20 Novembre 2012 LE SEGRETERIE NAZIONALI SLC/CGIL FISTEL/CISL UILCOM/UIL La RAI non può più snobbare Internet: è ora di cambiare Fonte: Tom's hardware di Dario d'elia Il segretario uscente dell'usigrai, Carlo Verna, sostiene che la RAI dovrebbe puntare tutto sul web. Oggi è un suo punto debole anche se avrebbe tanti contenuti da giocare. Anche l'informazione ne gioverebbe. inshare Stampa Internet è il punto debole della RAI. Lo sanno gli addetti ai lavori e anche i telespettatori. Il segretario uscente dell'usigrai, Carlo Verna, l'ha ribadito durante il XIII congresso nazionale del sindacato dei giornalisti del servizio pubblico. I dati della direzione marketing non lasciano spazio a dubbi: RAI racimola solo 190mila contatti unici al giorno contro i 2 milioni di Repubblica.it e gli 1,8 milioni di Corriere.it. Se poi si guarda alle pageview si parla di sole 330 milioni contro i 7,7 miliardi di Repubblica. E dire che i contenuti non mancherebbero e così anche l'esigenza di rinfoltire lo staff. Secondo Verna andrebbe "superata la tripartizione di quello che fu il cosiddetto patto della crostata e che poi le energie riformatrici vadano coagulate verso una reale offerta multipiattaforma che tenga conto anche del mutato numero di canali Rai (in pratica 14)". Puntando su innovazione e Internet la RAI potrebbe recuperare terreno velocemente. "Un tempo si aspettava il canonico appuntamento con TG e GR per avere le notizie, Televideo fu una grande novità, oggi il fruitore di informazioni non intende più aspettare", ha spiegato il segretario. L'aggiornamento dei cittadini ormai avviene su Internet grazie ai siti dei grandi quotidiani, blog e siti specializzati. "Sono i nostri nuovi concorrenti, ritengo sia assoluta priorità riorganizzare l'azienda intorno al web, fabbrica delle notizie, che deve essere a monte e non a valle del processo produttivo", ha proseguito Verna. "È questa la vera riforma che più assomiglia ad una rivoluzione. Il web ha cambiato il mondo, con la TV connessa al web tutto sarà sempre più diverso da come era ieri e da com'è oggi". Insomma, siamo di fronte alla scoperta dell'uovo di colombo con qualche anno di ritardo. I motivi sono molti, ma sul fronte dell'informazione si sente anche l'esigenza di nuovi giornalisti "multimediali". Uno specialista che sappia muoversi "tra fonti originali e avere la capacità di selezionare". Carlo Verna parla di una sfida: conquistare il nuovo senza restarne sommersi. "Se in questo processo si perde l'inviato che cerca la notizia, che vi scava dentro e resta fonte originale, avremo perso la partita". Il segreto del successo sarà nel mix delle scelte. In ogni caso le nuove forme di comunicazione hanno cambiato il mondo ma la RAI è rimasta la palo: è tempo di agire. Gli addetti ai lavori direbbero che non c'è nulla da inventare, basterebbe copiare la BBC in tutto ciò che ha fatto negli ultimi anni. Scandali esclusi. 16

17 Gas, così le bollette scenderanno del 7% Fonte: Supermoney Gianfranco La Vizzera L Autorità per l Energia estenderà ai consumatori i cali di prezzo derivanti dall eccesso di offerta. Dopo tre anni dalla scoperta di nuovi giacimenti americani, che hanno reso indipendente il mercato del gas negli USA, anche per gli utenti finali italiani, i quali dipendono da forniture estere, è giunto finalmente il momento di risparmiare sulla bolletta, che specialmente nei mesi invernali, e soprattutto nelle regioni centro-settentrionali, incide in misura rilevante sui bilanci famigliari. Infatti, grazie all eccesso di offerta mondiale sul mercato del gas, determinata appunto dal combustibile trovato negli Stati Uniti e pure in altre parti del globo dalla primavera del 2013 il consumatore italiano dovrebbe ottenere una riduzione dei costi in bolletta quantificabile intorno al 7% rispetto ai valori odierni. Il provvedimento è allo studio dell Autorità per l Energia, che si accinge così a recepire e a mettere in pratica con un documento, quanto indicato nel decreto Sviluppo del governo, e cioè a trasferire a breve termine alle famiglie e alle piccole imprese, non passate al mercato libero, i benefici derivanti da questa abbondanza di gas, che si traducono in variazioni di prezzi al ribasso avvenuti sul mercato all ingrosso. E il fenomeno del calo di quotazione del gas non è originato soltanto dall immissione sul mercato di ingenti quantitativi, ma anche dal forte calo della domanda a causa della crisi della produzione industriale, ed ha avuto effetto anche in seguito al notevole impulso ricevuto dalla liberalizzazione del settore, che è andata consolidandosi progressivamente negli ultimi anni. In sostanza, nel documento in fase di preparazione, che troverà la sua attuazione la prossima primavera, l Autorità fa riferimento agli extra-profitti delle società che si occupano della commercializzazione del gas, le quali, quando il prezzo del prodotto scende, attualmente incamerano per intero il maggiore ricavo. Con le nuove disposizioni, invece, dovranno spartire con i consumatori il margine di guadagno eccedente. Il problema si pone in quanto, fino a oggi, la revisione trimestrale delle bollette si è basata sui contratti di lungo periodo, che venivano stipulati quando il gas in Italia proveniva dai gasdotti, in particolare dall Algeria, dalla Russia, Mar del Nord e Libia, mentre sul cosiddetto mercato spot, dove avvengono le contrattazioni quotidiane, la materia prima muta di prezzo giorno per giorno, e tali importi sono nettamente calati rispetto ai contratti di lungo periodo. Uno squilibrio che finora ha penalizzato i consumatori, ma a cui si dovrebbe porre rimedio dal 2013, adottando l accorgimento di spostare il peso del meccanismo che stabilisce le tariffe, portandolo dai contratti di lungo periodo a quelli spot. Aggiungendo un ulteriore forma di assicurazione che garantisca sia le aziende fornitrici sia i clienti dai repentini sbalzi del prezzo del gas. Raccolte di bollini? Superate, ora al supermercato si vince un posto di lavoro Fonte: Studio Cataldi Le raccolte di bollini per la sottoscritta sono praticamente impossibili da portare a termine: ogni volta he faccio la spesa i km di bollini che mi vengono consegnati alla cassa riescono, non so come, a smaterializzarsi sulla via di casa. Alle migliaia di senza testa come me hanno pensato gli strateghi del marketing della catena di supermercati Oneprice, abolendo raccolte di punti (quelli, giuro, però non li perdo, mi dimentico solo di riscattarli prima della ineluttabile scadenza) o bollini e optando per mettere in palio un premio molto più speciale: dodici posti di lavoro. Si, proprio così. Dodici posti di lavoro (quattro per ciascuno dei tre punti vendita che aderiscono al concorso) come assistenti alle vendite a tempo determinato (quattro mesi). E per partecipare non sono necessari colloqui, bensì semplicemente fare la spesa per un importo di 30 euro in uno dei punti vendita aderenti. In questo modo si riceverà una cartolina, che dopo essere stata compilata e inviata permetterà di partecipare alla lotteria dei posti. 17

18 Leggendo il bando sul sito di Oneprice si scopre che possono partecipare tutti, ma proprio tutti, purché maggiorenni e residenti regolarmente in Italia. E l'imparzialità totale dipenderà anche dalla casualità dell'estrazione, che avverrà in presenza di un notaio. Tutto assolutamente in regola, eppure c'é chi grida allo scandalo. Considerando questa formula una vera e propria roulette priva di meritocrazia. In testa al momento c'è Tommaso Dilonardo, presidente e fondatore del centro Work in Progress, specializzato in orientamento e ricerca di lavoro per neo-laureati o professionisti provenienti da vari settori. Dilonardo ha liquidato il concorso definendo l'iniziativa "davvero inquietante". E prosegue incalzando che "si tratta di un fenomeno di banalizzazione e di svilimento del lavoro, un'operazione che non rispetta i tanti, troppi disoccupati e che schiaffeggia ancora una volta il concetto di merito; infatti, chi intendesse lavorare in questo supermarket non ha bisogno di inviare un curriculum, basta lo scontrino! Il lavoro non puo' ridursi a un premio ottenibile con una lotteria, in un Paese che lottaper un lavoro la soluzione non puo' essere un 'Lottolavoro'. Sembra un film di fantascienza, uno di quei racconti visionari nei quali il lavoro e' diventato un privilegio". E conclude con l'intenzione di voler "segnalare questa operazione di marketing all'istituto per la autodisciplina pubblicitaria e all'authority per la concorrenza, affinche' valuti eventuali violazioni di norme". Personalmente credo che i problemi di chi cerca lavoro siano ben altri che preoccuparsi di operazioni di marketing insulse o concorrenza sleale con...i colloqui di lavoro. Non sarà un modo eticamente e moralmente insospettabile di trovare lavoro, ma in fondo non si scippa il posto a nessuno. Forse bisognerebbe alzare di più la voce con chi piazza i propri protegès in posti di prestigio, infischiandose di esperienza, meritocrazia e anzianità. Non con un supermarket che voleva offrire qualcosa di diverso e indiscutibilmente utile. E poi se non volete vincere nulla, basta non andare a fare la spesa. (17/11/ Barbara LG Sordi) Why poverty? Otto documentari su Rai Storia per raccontare la povertà nel mondo Fonte: Digital Sat Inserito da: Simone Rossi (Satred) Fonte: Digital-Sat (com.stampa) In esclusiva italiana Rai Storia trasmetterà, da domenica 25 novembre,alle 21.00, una serie di 8 documentari realizzati per il progetto cross-mediale globale WHY POVERTY?. La messa in onda italiana avverrà in contemporanea televisiva con altri 70 network in tutto il mondo (tra cui ABC, Al Jazeera, Arte, BBC, NHK, PBS, ZDF, per citarne solo i principali). Inoltre, Rai Storia ospiterà una selezione di 10 cortometraggi sul proprio portale L approccio cross mediale a livello mondiale di WHY POVERTY? che vedrà coinvolti anche piattaforme mobili, internet e social media, conta di raggiungere una platea di oltre 500 milioni di spettatori. I documentari e cortometraggi di WHY POVERTY? sono stati commissionati a registi vincitori di prestigiosi riconoscimenti cinematografici, per sensibilizzare il pubblico sul tema della povertà, sulle varie forme in cui essa si manifesta, sulle sue cause e soprattutto su possibili soluzioni al dramma della povertà. Sappiamo cos'è la povertà? Come fare del bene? Qual e il rapporto tra diritti civili negati e povertà? Come si sfama il mondo? Qual è il limite per la disuguaglianza? Quale è il profitto giusto? Puntando su storie commoventi raccontate da autori di primissimo piano, WHY POVERTY? cercherà di coinvolgere in una riflessione i telespettatori di tutto il mondo. Il progetto WHY POVERTY? ( è nato nel 2009, e coordinato editorialmente da un gruppo di televisioni pubbliche con a capo la DR (Danimarca) e la BBC (UK), e con il supporto di numerosi istituzioni internazionali e della UER Eurovision. La produzione esecutiva è della nota casa di produzione e ONG sudafricana STEPS. Sul portale è già stato dato ampio spazio a Why Poverty?, mettendolo in evidenza sulla home page e creando uno speciale fruibile anche sull app di Rai Storia. Inoltre, per dare il massimo risalto all iniziativa, RAI STORIA dedicherà l intera giornata del 25 novembre, con Una giornata particolare affidata a Padre Giulio Albanese, al racconto della storia della povertà da quando è diventata un fenomeno mediatico. 18

19 Questa programmazione servirà come vero e proprio apripista per l evento serale, ovvero la trasmissione in contemporanea mondiale del primo documentario della serie Why Poverty? Il documentario che aprirà la serie sarà POOR US Una storia della povertà Sappiamo cos'è la povertà? (produzione: Submarine Productions regia: Ben Lewis produttori: Femke Wolting and Bruno Felix) La Povertà è sempre esistita ma il nostro atteggiamento nei suoi confronti è cambiato. Partendo dal Neolitico il film di Ben Lewis ci rivela il modo in cui è cambiata la povertà. Si va a dormire, si sogna e si diventa poveri attraverso le varie epoche. Quando ci si sveglia, cosa possiamo dire a proposito della povertà? Ci sono ancora molte persone povere, è sicuro, ma la nuova povertà è qualcosa che ha a che fare di più con la disuguaglianza... Per l'approfondimento sarà presente in studio il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l'integrazione Andrea Riccardi. Storico contemporaneista, ha insegnato nelle Università di Bari, la Sapienza di Roma e presso la Terza Università degli Studi di Roma. Studioso della Chiesa contemporanea e delle religioni, esperto del pensiero umanistico contemporaneo, è tra i fondatori della Comunità di S. Egidio. Cassazione: discriminazioni a lavoro risarcite anche se non c'è mobbing Fonte: Studio Cataldi Le vessazioni e le discriminazione subite sul posto di lavoro vanno risarcite anche quando manca la prova per configurare il reato di mobbing. E' quanto afferma la Corte di Cassazione con sentenza n.18927/2012 occupandosi di un caso in cui pur non essendo possibile individuare l'esistenza di un vero e proprio intento persecutorio, idoneo a poter configurare un'ipotesi di mobbing, ha ritenuto che comunque alcuni singoli comportamenti del datore di lavoro, messi in qualche modo in relazione con altri comportamenti denunciati, potessero considerarsi vessatori e mortificanti per il dipendente. Con questa motivazione la Corte ha dato ragione a una farmacista che aveva chiesto di essere risarcita per i danni subiti in quanto ammalatasi di depressione grave a causa di continue angherie subite dal titolare e dai colleghi. La donna, che era la più anziana del gruppo, era stata infatti presa di mira poichè non era in grado di usare il sistema informatico. La Corte Suprema ribaltando i precedenti verdetti dei giudici di primo grado e d'appello ha sottolineato come sia sufficiente una serie di azioni che prese una ad una potrebbero minare quell'integrità psico-fisica del lavoratore, che il datore deve garantire per obbligo verso la legge e la Costituzione. Una volta che la vittima ha fornito elementi che dimostrano le vessazioni il datore di lavoro deve essere in grado di dimostrare il contrario. Come si legge in sentenza, "Nell'ipotesi in cui il lavoratore chieda il danno patito alla propria integrità psico-fisica in conseguenza di una pluralità di comportamenti del datore di lavoro e dei colleghi di lavoro di natura asseritamente vessatoria, il giudice di merito, pur nella accertata insussistenza di un accertamento persecutorio idoneo a unificare tutti gli episodi addotti dall'interessato e quindi della configurabilità del mobbing, è tenuto a valutare se alcuni comportamenti denunciati - esaminati singolarmente ma sempre in relazione agli altri - pur non essendo accomunati dal medesimo fine persecutorio, possano essere considerati vessatori e mortificanti per il lavoratore e come tali siano ascrivibili alla responsabilità del datore di lavoro". (07/11/ Andrea Proietti) Rai, cambiare per non morire Fonte: Globalist Congresso sindacale decisivo per i giornalisti Rai nel pieno della crisi editoriale del settore e della politica. La Rai nel mezzo tra suocera e nuora. [Ennio Remondino] La svolta di Salerno bis? A Salerno, cita con orgoglio campano in segretario sindacale uscente Carlo Verna, fu segnata la svolta che portò l'italia dalla guerra alla pace e verso la democrazia parlamentare. Salerno capitale, oggi, rispetto a quel 22 aprile 1944, non ha simili pretese storiche, ma per la sorte dell'azienda radiotelevisiva Rai potrebbe segnare l'ultima occasione. 19

20 Passaggio certamente decisivo per riuscire a liberarsi dai padrinati politici di ieri che l'hanno condizionata come impresa e, con un po' di pulizia in casa, per ricandidarsi ad essere pienamente azienda di Servizio pubblico sul fronte di un giornalismo plurale, onesto, al servizio del cittadino. Basta appropriazioni terze illegittime, basta appartenenze di tifoseria che hanno troppo spesso costruito carriere e gruppi dirigenti. Tanti passettini indietro da fare, per molti. La lottizzazione esiste -ricordava qualcuno tanti congressi fa- anche perché esistono i lottizzabili. Ora che i lottizzatori istituzionali, i partiti, sono in crisi, la Rai-azienda e la Railavoratori devono pretendere nuove regole praticando assieme nuovi comportamenti. Ed ecco la trovata ironica del parlare a Nuora perché Suocera potesse intendere. Quella strana famiglia Rai. Nel rito di ogni congresso esistono le liturgie d'obbligo prima della sostanza che è spesso fatta da litigi e conta dei voti. In quella fase (quella liturgica), il sindacato Rai esibisce un po' di sue indiscutibili glorie professionali a dire ai nuovi vertici, «guardate che noi veniamo da lontano e vogliamo continuare a camminare», possibilmente in avanti. Sfida di dignità tra mestieri diversi. Vecchia strategia, l'uso strumentale di vecchi protagonisti. Combattenti e reduci che, con la scusa di ricordare i caduti, lanciano inopinatamente un grido di battaglia, sintesi rozza dei punti di confronto-scontro, parlando a Nuora-Congresso perché Suocera-Direttore generale (la presidente Tarantola viene esclusa per delicatezza) voglia intendere. Basta un cronista d'assalto rottamato a dare anima alla platea, ma la partita che conta si sta svolgendo ora, in questo giorni di congresso interno che, oltre a un nuovo segretario, deve attrezzarsi a nuove sfide. Lo coglie la Rai-azienda nel suo complesso, con sensibilità di sofferenze diverse già in atto. Al giornalismo, che è settore di punta della regione d'essere della Rai, la sfida a scegliere tra difesa corporativa o rilancio. Gli eterni vizi di ogni Nuora. La nuora giornalistica Rai sa di avere di fronte degli sgradevoli nuovi compito domestici da svolgere. Risparmi sul bilancio familiare messo alle strette e forse anche diversi modi di organizzare la sua vita, il suo modo di essere famiglia. Fuori degli eufemismi faticosi, qualcuno fa capire che i tempi sono grami per tutti e che ognuno deve essere pronto a dare qualcosa del suo. Non lo dice apertamente il sindacato, ma rompe lo schema il solito assaltatore incontrollabile. Noi aggiungiamo qualche numero. In Rai mille 900 giornalisti forse sono davvero molti. Tra loro 347 dirigenti. E sono anche vecchi, quindi più costosi. Sei per cento oltre i 60, 40% tra i 40 e i 50. Zero virgola otto sotto i trent'anni! Casi evidenti di risorse mal distribuite e spesso peggio utilizzate. Quesiti silenti rivolti alla Nuora. Tg1 da 141 giornalisti, quello che vediamo? Di cui l'88 per cento sono graduati e solo 32 i soldatini/ine? Al Tg2 si accontentano di essere in 123 con una percentuale tra soldato e graduati un po' meno alla Franceschiello. Tg3 in corsa per i 100 redattori, mentre troneggia l'informazione regionale con il suo esercito 657 giornalisti e generali. Cambiare Suocera basterà? La "Suocera" ospite a Congresso s'è trovata di fronte a qualche provocazione, costretta ad incassarsi un genero improvvisato a scomodo, e un bel po' di dubbi. Alcuni punti accennati. 1) Monti ci ha spedito qui due gentili marziani, ma verso quale pianeta vorreste portarci e con quale astronave? 2) Tutti a gridare contro l'ingerenza della politica e l'uso strumentale della appartenenze, ma non risulta nessun direttore -manco quello generaleassunto per concorso. 3) Iniziamo ora a darci delle regole trasparenti per incarichi e carriere, ad esempio le terne per le proposte di nuovi direttori? Banale e assieme rivoluzionario. Sfida e disfida assieme. In tempi di sacrifici le eventuali ingerenze esterne ci farebbero molto arrabbiare. Professionalità certe e percorsi coerenti e trasparenti. Pacificazione sì (sussurra qualcuno dalla platea), ma non con vecchi kapò a fare i capoclasse. Poi la speranza generale di sentire parlare anche di qualche cosa d'altro rispetto ai conti (disastrati) della Rai. Esca fuori l'editore che si nasconde in te, è il grido rivolto alla Suocera. Che ovviamente, tutt'altro che ingenua, parla seriamente di conti ma glissa sulle nomine. La perdita della immortalità. La cronaca del congresso vero è ora affidata alle news in attesa della difficile scelta del dopo Carlo Verna. Ma la rivoluzione c'è già stata, interna a sindacato e azienda, anche se in modo inconsapevole per i più. Come accade a chi vive e supera un improvvisa grave malattia. Scopri di colpo che puoi anche morire in un attimo. E la Rai Mamma diventa matrigna. O forse, meglio, diventa finalmente l'azienda che avrebbe dovuto essere da sempre. Senza garanzie di eternità per nessuno. La Rai che fatica ma che è ancora la prima azienda culturale del Paese. La Rai da salvare da un passato recente di gestioni criminali per riportarla in salute all'italia e ai suoi lavoratori. Ed ecco che la "Fabbrica Rai", impropriamente paragonata a una Fiat scroccona, inizia a capire che deve riuscire a progettare e realizzare cose che valgono. Programmi e informazione che meritino il canone. Il rinnovo del contratto di 20

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