SCUOLA PRIMARIA DON MILANI

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO CHIOGGIA 4 Sede Scuola Secondaria di Primo Grado N. De Conti via Laguna n. 428 Chioggia (VE) SCUOLA PRIMARIA DON MILANI via D. Schiavo Sottomarina DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTEGRAZIONE AL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI REDATTO AI SENSI DEL D.LGS.626/94 e sue m. ed i. AGGIORNAMENTO AI SENSI D.LGS. 81/2008 (Articoli 17, 28, 29) SETTEMBRE

2 Scuola: ISTITUTO COMPRENSIVO CHIOGGIA 4 VEIC84900L Sede Dirigenza Scolastica: Scuola Secondaria di Primo Grado N. De Conti via Laguna n. 428 Città Chioggia Provincia Venezia Plessi di appartenenza: 1. Scuola Secondaria di 1 Grado N. De Conti via Laguna n.428 Sottomarina 2. Scuola Elementare Don Milani via D. Schiavo Sottomarina 3. Scuola Elementare M. Merlin via P. E. Venturini Sottomarina 4. Scuola dell Infanzia Brondolo loc. Brondolo Sottomarina Codice Fiscale e P. IVA: Attività principali: Scolastiche ed educative 2

3 PREMESSA Il presente documento di aggiornamento della valutazione dei rischi, redatto conformemente al D.Lgs. 81/2008 (ex art. 4 comma 2 del D. Lgs. 626/94), ha lo scopo di dare una reale ed opportuna base di valutazione al datore di lavoro sui rischi presenti nei vari ambienti lavorativi in cui sono chiamati ad operare i lavoratori della scuola. Esso illustra il complesso delle operazioni concernenti la valutazione di tutti i rischi effettuate ai sensi del D.Lgs. 81/2008 (ex art. 4, comma 1 del D.Lgs. 626/94), con particolare riguardo alle indicazioni fornite dagli articoli del Decreto stesso. Il presente documento si articola nelle seguenti sezioni: - Notizie ed informazioni di carattere generale comprendenti i dati identificativi dell istituzione scolastica, la struttura organizzativa dei vari plessi, l organizzazione dei luoghi di lavoro. - Notizie ed informazioni di carattere generale - Relazione sulla valutazione dei rischi comprendente: indicazione dei criteri adottati nella valutazione, analisi delle situazioni di pericolo, legislazione di riferimento, soggetti coinvolti nella valutazione dei rischi, metodi di indagine, individuazione delle misure e relativa programmazione per la loro realizzazione. - Individuazione delle aree aziendali tipo - Individuazione dei criteri e degli indici di valutazione sulle probabilità di rischio - Valutazione dei rischi nelle varie aree aziendali dei singoli plessi - Programma di attuazione delle misure di prevenzione e protezione - Eventuale documentazione di supporto allegata 3

4 NOTIZIE DI CARATTERE GENERALE e rif. art. 28 comma 2 e) D. Lgs. 81/2008 (soggetti che hanno partecipato alla valutazione dei rischi) Denominazione Istituzione Scolastica: ISTITUTO COMPRENSIVO CHIOGGIA 4 Sede Dirigenza Scolastica: Scuola Secondaria di Primo Grado N. De Conti Via Laguna n Chioggia (VE) Dirigente Scolastico: Prof. Sergio Ferroli Attività: Attività scolastica educativa Totale organico: Uomini Donne Totali Dirigente Scolastico Insegnanti Personale A.T.A. Alunni Totale Datore di lavoro: Prof. Sergio Ferroli Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione: Ing. Sandro Signoretto Medico Competente: dott. Osvaldo Mazzotta Servizio di Prevenzione e Protezione - Referente di plesso per la sicurezza: Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: Sig. ra Maria Penzo Riferimenti al presente documento: 1 copia custodito presso la sede della Dirigenza Scolastica 4

5 INFORMAZIONI GENERALI Numero edifici scolastici (plessi): 4 Denominazione e dislocazione dei plessi: 1. Scuola Secondaria di 1 Grado N. De Conti via Laguna n.428 Sottomarina 2. Scuola Elementare Don Milani via D. Schiavo - Sottomarina di Chioggia (VE) 3. Scuola Elementare Merlin via P. E. Venturini - Sottomarina di Chioggia (VE) 4. Scuola Materna Brondolo loc. Brondolo - Sottomarina di Chioggia (VE) Proprietà degli edifici: Comune di Chioggia Nomina medico competente: Dott. Osvaldo Mazzotta Registro infortuni: Uno per ciascun plesso, custodito in sede Controlli sanitari personale docente e non docente: Periodici 5

6 RELAZIONE SULLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Rif. art. 28 comma 2 a) D. Lgs. 81/2008 CRITERI SEGUITI Il Dirigente Scolastico dell Istituzione scolastica (D.S.) ha ritenuto di interpretare il D.Lgs. 81/2008 prioritariamente in termini di "miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro". Allo scopo il D.S., avendo ben chiaro che l'obiettivo della valutazione rischi è quello di stabilire provvedimenti necessari a garantire la sicurezza del lavoro, ha adottato una procedura per steps, costituita in modo da consentire un riesame generale della situazione del sistema sicurezza e salute nell Istituzione scolastica, come di seguito descritto: - Individuazione di tutte le situazioni di pericolo ed identificazione delle esposizioni ai rischi di macchine, attrezzature, caratteristiche posti di lavoro, dell'ambiente e dei materiali utilizzati. - Controllo sull'osservazione delle norme vigenti e/o norme di buona tecnica in materia di prevenzione ed igiene del posto di lavoro. - Partecipazione dei lavoratori, in particolare dello stesso D.S. e dei vari incaricati referenti della sicurezza per i singoli plessi. - Valutazione dei rischi come procedimento di probabilità che si verifichi un danno in condizioni di impiego e/o esposizione. - Individuazione delle misure di prevenzione e protezione da attuare in conseguenza della valutazione per migliorare e/o ridurre al minimo i rischi. - Programma di attuazione delle misure di prevenzione e protezione dei rischi e riesame periodico almeno annuale ed occasionale ad ogni variazione significativa dell'ambiente di lavoro. 6

7 ANALISI SITUAZIONI DI PERICOLO Il programma di tutte le situazioni di pericolo ed identificazione delle esposizioni ai rischi di macchine, attrezzature, caratteristiche dei posti di lavoro, dell'ambiente e dei materiali utilizzati è stato fatto con l'ausilio di liste di controllo per ogni settore di indagine dell'azienda in modo da passare in rassegna i principali aspetti della sicurezza: - rischi per la sicurezza dei lavoratori, - rischi per la salute dei lavoratori, - aspetti organizzativi e gestionali. Questo ha permesso di avere un metodo che fornisce un facile strumento dell'utilizzatore delle liste per pervenire ad un giudizio del rischio e quindi delle priorità di intervento. Ai rischi sopra citati si sono poi aggiunti quelli individuati dal nuovo Decreto, in particolare agli articoli in cui vengono considerati anche i rischi collegati allo stress lavoro-correlato, i rischi per particolari tipologie di lavoratori (donne, minori, stranieri,.) ed i rischi che espongono i lavoratori a particolari situazioni che possono comprometterne la sicurezza e la salute. LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO Le liste di controllo sono state redatte mediante l'analisi accurata della normativa vigente e degli standard internazionali di norma di buona tecnica e pratica, integrando, ove è possibile, con indicazioni derivanti dal buon senso ingegneristico. Le leggi e le norme fondamentali prese in riferimento sono tutte quelle poi confluite nel T.U. della sicurezza, ovvero il D. Lgs. 81 del 9 aprile Di volta in volta si è fatto riferimento a normative specifiche del settore lavorativo ed a tutte quelle normative attualmente ancora esistenti, non ancora completamente assorbite dal nuovo Decreto, come ad esempio il D.M ed il D.Lgs. 388/2003 regolanti rispettivamente la gestione della prevenzione incendi e quella del primo soccorso aziendale. 7

8 SOGGETTI COINVOLTI NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI L'individuazione dei rischi ed il successivo approfondimento sono stati eseguiti prevedendo il coinvolgimento delle seguenti persone: Datore di lavoro (D.S.) Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) Rappresentante dei Lavoratori (RLS) Medico Competente (MC) Servizio di Prevenzione e Protezione (referenti di plesso) Consulenti esterni Dato il tipo di attività la nomina e la conseguente presenza del medico competente è limitata alle sole attività di segreteria. METODO DI INDAGINE Per la valutazione dei rischi vista come procedimento di probabilità che si verifichi un danno in condizioni di impiego e/o esposizione è stata utilizzata una metodologia consistente nell uso di schede (check-list) da cui è possibile ottenere l elenco delle situazioni di pericolo nell ambiente scolastico. In esse è riportato: Suddivisione dei singoli plessi in aree aziendali omogenee per destinazione d uso, dimensioni e frequenza. Generalità riguardo dati strutturali, elenco dei macchinari, elenco delle operazioni lavorative, dei materiali e dei prodotti utilizzati. Valutazione dei rischi per la sicurezza. Valutazione dei rischi per la salute. Aspetti organizzativi e gestionali. Valutazione dei rischi trasversali riguardanti stress lavoro-correlato. 8

9 INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E RELATIVO PROGRAMMA DI ATTUAZIONE L'esame dei vari fattori di rischio identificati dà la conoscenza dell'aspetto del rischio che può essere: - Tollerabilità al rischio. - Possibilità di eliminare il rischio. - Riduzione delle probabilità di accadimento del danno. - Mitigabilità delle conseguenze del rischio. Il prodotto della valutazione del rischio è un giudizio generale sulla sicurezza dei vari aspetti dell'attività lavorativa, corredato dall'esplicita dichiarazione che gli stessi sono conformi alle norme di Legge vigenti ed ai principi di buona tecnica e che rispetta le misure generali di tutela per la protezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori riportati dal D.Lgs. 81/2008. Il programma di attuazione delle misure viene redatto a seguito di analisi di tutte le indagini fatte riportate in ciascun punto del presente documento, tenendo conto delle caratteristiche dimensionali, strutturali e produttive della scuola e valutando la compatibilità con le risorse umane, economiche e finanziare disponibili. Tale programma di attuazione dovrà, inoltre, essere confrontato e verificato con l Ente proprietario delle strutture e degli impianti generali (Comune, Provincia, Regione ), e richiederà un coordinamento dei vari interventi sulla base delle segnalazioni della dirigenza scolastica e sulla base delle disponibilità tecniche e finanziarie dell Ente stesso. Periodicamente si procederà a verificare e controllare l'attuazione del programma e ad apportare eventuali correttivi. 9

10 INDIVIDUAZIONE TIPOLOGIE DI LAVORATORI ESPOSTI A RISCHI PARTICOLARI E LAVORATORI PARTICOLARMENTE SENSIBILI Rif. art. 28 comma 1 D. Lgs. 81/2008 PRESENZA LAVORATORI PARTICOLARMENTE SENSIBILI Donne in stato di gravidanza Minori Portatori di pacemaker (interferenza elettromagnetica) Lavoratori con pregresse patologie del sistema uditivo Lavoratori stranieri SI NO Per queste categorie di lavoratori, legate al genere, all età, alla presenza di malattie particolari, a problemi legati alla comunicazione (lingua) ed alle abitudini (tradizioni e cultura), si fa riferimento direttamente al presente documento, nelle varie sezioni. In particolare per le lavoratrici madri e/o in stato di gravidanza, è già stato stilato un documento di valutazione dei rischi specifico, che periodicamente viene aggiornato. 10

11 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE AZIENDALI TIPO In ciascun plesso dell Istituzione scolastica sono state individuate delle zone omogenee per destinazione d uso, dimensioni e frequenza; tali zone sono state definite aree aziendali secondo una terminologia corrente nella valutazione dei rischi negli ambienti di lavoro. Tali aree raggruppano elementi strutturali affini tra loro che possono presentare elementi di rischio specifici non presenti, o comunque diversi, in altre zone dello stesso plesso. La suddivisione delle aree aziendali tipo utilizzata nel presente documento di valutazione dei rischi è la seguente: AREA AZIENDALE A Aule (compresi i corridoi, i bagni, la sala insegnanti e gli ambienti scolastici in genere) AREA AZIENDALE B Laboratori (informatica e/o audiovisivi) AREA AZIENDALE C Palestra AREA AZIENDALE D Mensa (compresi i servizi annessi) AREA AZIENDALE E Spazi esterni (cortili, giardini ) AREA AZIENDALE F Aula Magna (auditorium ) AREA AZIENDALE G Uffici AREA AZIENDALE H Aule attrezzate per allievi diversamente abili AREE AZIENDALI L Laboratori e/o officine (chimica, fisica, officine specialistiche varie ) NOTA: Ciascun plesso può presentare una o più aree aziendali. 11

12 INDIVIDUAZIONE DEI CRITERI E DEGLI INDICI DI VALUTAZIONE SULLA PROBABILITÀ DI RISCHIO Il rischio R è dato dal prodotto della probabilità P che un evento possa accadere ed il danno D che può essere provocato. In formule: R = P x D Assegnando una scala da 1 a 4, sia alla probabilità P che al danno D, il rischio può avere dei valori compresi tra 1 e 16. Definiremo, quindi, quattro categorie di rischio: I = Irrilevante con R = 1 C = Contenuto con R = 2 3 R = Rilevante con R = 4 8 E = Elevato con R = 9 16 Tale relazione può essere rappresentata in forma matriciale ponendo in ascissa la probabilità P e il danno D in ordinata come segue: Prodotto

13 I criteri di valutazione ed individuazione dei rischi può essere sintetizzata nelle seguenti tabelle. PROBABILITA VALORE DI DEFINIZIONE PROBABILITA' 1 Improbabile 2 Poco probabile 3 Probabile 4 Molto probabile INTERPRETAZIONE DELLA DEFINIZIONE Il suo verificarsi richiederebbe la concomitanza di più eventi poco probabili Non si sono mai verificati fatti analoghi Il suo verificarsi susciterebbe incredulità Il suo verificarsi richiederebbe circostanze non comuni e di poca probabilità Si sono verificati pochi fatti analoghi Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa Si sono verificati altri fatti analoghi Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa Si sono verificati altri fatti analoghi Il suo verificarsi è praticamente dato per scontato DANNO VALORE DI DEFINIZIONE DANNO 1 Lieve 2 Medio 3 Grave 4 Molto grave INTERPRETAZIONE DELLA DEFINIZIONE Infortunio con assenza dal posto di lavoro inferiore a 8 gg. Danni pressoché nulli alle cose. Infortunio con assenza dal posto di lavoro fino a 30 gg. Danni limitati alle cose. Infortunio con assenza dal posto di lavoro oltre 30 gg. Malattie professionali con invalidità permanenti. Danni rilevanti alle cose. Infortunio con assenza dal posto di lavoro oltre 30 gg. Malattie professionali con totale invalidità permanenti. Danni ingenti alle cose. 13

14 AREA AZIENDALE A: Aule e ambienti scolastici in genere PARTE GENERALE A1. DATI STRUTTURALI Superficie m 2 Cubatura m 3 Ventilazione naturale Ventilazione artificiale Illuminazione naturale Illuminazione artificiale Numero addetti che lavorano Adeguata Adeguata Sufficiente Non esistente Sufficiente Sufficiente 30 (per aula) A2. MACCHINE RISCHIO TIPO OPERAZIONI ADDETTI DURATA fotocopiatr didattiche insegnanti Temporanea ici Lavagna luminosa didattiche insegnanti Temporanea Registrator didattiche insegnanti temporanea i Macchinet te caffè Pausa insegnanti Temporanea Macchine pulitrici Pulizie Personale ATA Fuori orario scolastico A3. ELENCO PRODOTTI USATI RISCHIO TIPO QUANTITÀ/ANNO Cancelleria Gesso Detersivi e alcool Controllate Toner fotocop. Limitata 14

15 VALUTAZIONE RISCHI PER LA SICUREZZA A4. LUOGHI E POSTI DI LAVORO RISCHIO A4.1 Aree di transito Ampie e libere A4.2 Scale A norma A4.3 Spazi di lavoro Adeguati A4.4 Pavimenti In alcune aule al primo piano ed al piano terra vi sono dei sollevamenti (5B, 2C, 2B, 3B, 4A) A4.5 Solai e soppalchi Inesistenti A4.6 Porte/uscite emergenza A norma A4.7 Luci di emergenza Non sufficienti Osservazioni ed integrazioni alla tabella A4: rischio di particolare rilievo (rischio rilevante R) riscontrato negli ambienti scolastici è dato dalla presenza di serramenti e infissi metallici con parti e sporgenze taglienti sia nelle aule che negli spazi antistanti le aule. Particolarmente pericolosi anche i rivestimenti metallici dei davanzali della terrazza che presentano sporgenze taglienti anche in prossimità delle uscite di emergenza. A5. ATTREZZATURA DI LAVORO RISCHIO A5.1 Macchine Vedi tab. A2 A5.2 Attrezzi manuali A5.3 Apparecchi a pressione Inesistenti A5.4 Mezzi di sollevamento e trasporto Carrellino manuale A5.5 Ascensori, montacarichi A norma A5.6 Manipolazione manuale di oggetti Nessuna particolare A5.7 Manutenzione e collaudi Periodica 15

16 A6. IMPIANTI ELETTRICI RISCHIO A6.1 Costruzione impianto e requisiti normativi A6.2 Messa a terra e verifiche A7. PREVENZIONE INCENDI ED ESPLOSIONI Richiesta certificazione. Presenza di prese non correttamente installate in alcune aule (aula sostegno, anti-aula computer, 1C, 4C) Richiesta certificazione A7.1 Piano emergenza/evacuazione Tenere aggiornato A7.2 Segnaletica di sicurezza A7.3 Impianti antincendio A8. SERVIZI IGIENICI DI BENESSERE COLLETTIVO Da potenziare in particolare acustica Adeguati. Tuttavia si rileva l importanza di disporre un estintore a CO 2 in prossimità della centralina elettrica. A8.1 Spogliatoi Idonei A8.2 Gabinetti, docce, lavabi Guasti vari presenti nei locali sia al pianoterra che al primo RISCHIO RISCHIO A8.3 Armadietti Non sufficienti A8.4 Locali di riposo Non previsti A8.5 Locale mensa Non presente A8.6 Presidi sanitari di pronto soccorso A8.7 Procedura di pronto soccorso Piccolo ambulatorio e cassetta P.S. Vedere piano di emergenza 16

17 A9. IMMAGAZZINAMENTO RISCHIO A9.1 Materie prime e prodotti vari Detersivi pulizie A9.2 Prodotti finiti Nessuno particolare A9.3 Gas, sostanze pericolose Nessuno particolare A9.4 Tipo immagazzinamento Armadietti e scaffalature A9.5 Portata struttura Adeguata 17

18 VALUTAZIONE RISCHI PER LA SALUTE A10. ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI RISCHIO A10.1 Polveri e fibre Nessuno particolare A10.2 Vapori e fumi Nessuno particolare A10.3 Sostanze pericolose Nessuno particolare A10.4 Sostanze putrescibili Nessuno particolare A11. ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI RISCHIO A11.1 Classificazione agente Nessuno particolare A11.2 Infezione per manipolazione Nessuno particolare A11.3 Infezione per esposizione Nessuno particolare A12. ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI A12.1 Limitazione aree Nessuno particolare A12.2 Livello di conoscenza Nessuno particolare A12.3 Etichettatura Nessuno particolare A12.4 Procedura di utilizzo Nessuno particolare A12.5 Amianto e piombo Nessuno particolare (vedi dich. Comune di Chioggia) A12.6 Altre No RISCHIO A13. MICROCLIMA RISCHIO A13.1 Valutazione Buona A13.2 Temperatura Nei limiti A13.3 Umidità Nei limiti A13.4 Ventilazione Sufficiente A13.5 Climatizzazione Inesistente A13.6 Impianto di riscaldamento A metano 18

19 A14. RUMORE RISCHIO A14.1 Rapporto valutazione Non necessario A14.2 Mappa rumorosità Non necessario A14.3 Informazione e formazione Effettuata A15. ILLUMINAZIONE RISCHIO A15.1 Naturale Appena sufficiente a causa del cattivo orientamento delle aule. Presenza di fastidiosi riflessi nelle giornate di sole A15.2 Artificiale (tipo prevalente) Neon A15.3 Diretta/indiretta Sufficiente A15.4 Localizzata Non necessaria A16. EMISSIONI RISCHIO I C R F A16.1 Lavorazioni Nessuno particolare A16.2 Camini Nessuno particolare A16.3 Tecnologia abbattimento Nessuno particolare A17. RIFIUTI RISCHIO A17.1 Tipo Raccolta differenz. (carta, umido..) A17.2 Stoccaggio Limitato A17.3 Smaltimento Esterno (A.S.P.) A17.4 Protezione Sufficiente 19

20 A18. VIDEOTERMINALI RISCHIO A18.1 Requisiti (schermo, tastiera, piano di lavoro, sedile) A18.2 Ambiente (spazio, riflessi e contrasti) A18.3 Programma e tempi di lavoro Monitoraggio periodico per il rispetto dei limiti di Legge Adeguato Stabiliti (vedere circolare del D.S.) A19. IGIENE AMBIENTALE RISCHIO A19.1 Analisi Periodica A19.2 Valutazione Positiva A20. MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI A20.1 Analisi Effettuata A20.2 Valutazione Nessun rischio particolare RISCHIO 20

21 ASPETTI ORGANIZZATIVI GESTIONALI A21. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO RISCHIO A21.1 Posizione del lavoro Corretta A21.2 Movimenti scorretti Nessuno particolare A21.3 Manutenzione ordinaria e Periodiche straordinaria A21.4 Monitoraggio e controllo della sicurezza Periodico A22. INFORMAZIONE E FORMAZIONE RISCHIO A22.1 Divulgazione tramite circolari dei Effettuata nomi vari responsabili A22.2 Conoscenza diritti e doveri Effettuata A22.3 Formazione della sicurezza generale e specifica A22.4 Formazione all assunzione e al trasferimento posto nuovo Formazione permanente Effettuata A23. NORME E PROCEDURE DI LAVORO RISCHIO A23.1 Utilizzo procedure particolari Nessuna A23.2 Norme particolari di riferimento Nessuna A24. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI A24.1 Requisiti DPI Protezione delle mani (pers. A.T.A.) A24.2 Criteri di individuazione ed uso Guanti di gomma A24.3 Fornitura Scuola A24.4 Manutenzione Nessuna RISCHIO 21

22 AREA AZIENDALE B: Laboratori attrezzati PARTE GENERALE B1. DATI STRUTTURALI Superficie m 2 Cubatura m 3 Ventilazione naturale Ventilazione artificiale Illuminazione naturale Illuminazione artificiale Numero addetti che lavorano Adeguata Adeguata Sufficiente Non esistente Sufficiente Sufficiente 30 (per aula) B2. MACCHINE RISCHIO TIPO OPERAZIONI ADDETTI DURATA Insegnanti Computer didattiche e allievi Periodica Periferiche computer didattiche Insegnanti e allievi Periodica Registrator didattiche insegnanti Temporanea i Video Registrator i didattiche insegnanti Periodica B3. ELENCO PRODOTTI USATI RISCHIO TIPO QUANTITÀ/ANNO Cancelleria Toner fotocop. Limitata 22

23 VALUTAZIONE RISCHI PER LA SICUREZZA B4. LUOGHI E POSTI DI LAVORO RISCHIO B4.1 Aree di transito Libere B4.2 Scale Fuori norma le esterne di emergenza (a chiocciola in c.a.) B4.3 Spazi di lavoro Adeguati B4.4 Pavimenti Idonei B4.5 Solai e soppalchi Inesistenti B4.6 Porte/uscite emergenza A norma B4.7 Luci di emergenza A norma B5. ATTREZZATURA DI LAVORO RISCHIO B5.1 Macchine Vedi tab. B2 B5.2 Attrezzi manuali B5.3 Apparecchi a pressione Inesistenti B5.4 Mezzi di sollevamento e trasporto Inesistenti B5.5 Ascensori, montacarichi A norma B5.6 Manipolazione manuale di oggetti Nessuna particolare B5.7 Manutenzione e collaudi Periodici B6. IMPIANTI ELETTRICI RISCHIO B6.1 Costruzione impianto e requisiti normativi B6.2 Messa a terra e verifiche Richiesta certificazione Richiesta certificazione 23

24 B7. PREVENZIONE INCENDI ED ESPLOSIONI B7.1 Piano emergenza/evacuazione Tenere aggiornato B7.2 Segnaletica di sicurezza Sufficiente B7.3 Impianti antincendio B8. SERVIZI IGIENICI DI BENESSERE COLLETTIVO Adeguati È stata fatta richiesta di un estintore a CO 2 per l aula computer RISCHIO RISCHIO B8.1 Spogliatoi Non necessari B8.2 Gabinetti, docce, lavabi Vedi A8.2 B8.3 Armadietti Non sufficienti B8.4 Locali di riposo Non previsti B8.5 Locale mensa Non presente B8.6 Presidi sanitari di pronto soccorso B8.7 Procedura di pronto soccorso Piccolo ambulatorio e cassetta P.S. Vedere piano di emergenza B9. IMMAGAZZINAMENTO RISCHIO B9.1 Materie prime e prodotti vari Nessuno particolare B9.2 Prodotti finiti Nessuno particolare B9.3 Gas, sostanze pericolose Nessuno particolare B9.4 Tipo immagazzinamento Armadietti e scaffalature B9.5 Portata struttura Adeguata 24

25 VALUTAZIONE RISCHI PER LA SALUTE B10. ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI RISCHIO B10.1 Polveri e fibre Nessuno particolare B10.2 Vapori e fumi Nessuno particolare B10.3 Sostanze pericolose Nessuno particolare B10.4 Sostanze putrescibili Nessuno particolare B11. ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI RISCHIO B11.1 Classificazione agente Nessuno particolare B11.2 Infezione per manipolazione Nessuno particolare B11.3 Infezione per esposizione Nessuno particolare B12. ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI B12.1 Limitazione aree Nessuno particolare B12.2 Livello di conoscenza Nessuno particolare B12.3 Etichettatura Nessuno particolare B12.4 Procedura di utilizzo Nessuno particolare B12.5 Amianto e piombo Nessuno particolare (vedi dich. Comune di Chioggia) RISCHIO B12.6 Altre Radiazioni schermi B13. MICROCLIMA RISCHIO B13.1 Valutazione Buona B13.2 Temperatura Nei limiti B13.3 Umidità Nei limiti B13.4 Ventilazione Sufficiente B13.5 Climatizzazione Inesistente B13.6 Impianto di riscaldamento A metano 25

26 B14. RUMORE RISCHIO B14.1 Rapporto valutazione Non necessario B14.2 Mappa rumorosità Non necessario B14.3 Informazione e formazione Effettuata B15. ILLUMINAZIONE RISCHIO B15.1 Naturale Sufficiente B15.2 Artificiale (tipo prevalente) Neon B15.3 Diretta/indiretta Sufficiente B15.4 Localizzata Non necessaria B16. EMISSIONI RISCHIO I C R F B16.1 Lavorazioni Nessuno particolare B16.2 Camini Nessuno particolare B16.3 Tecnologia abbattimento Nessuno particolare B17. RIFIUTI RISCHIO B17.1 Tipo Raccolta differenz. (carta, umido..) B17.2 Stoccaggio Limitato B17.3 Smaltimento Esterno (A.S.P.) B17.4 Protezione Sufficiente B18. VIDEOTERMINALI RISCHIO B18.1 Requisiti (schermo, tastiera, piano di lavoro, sedile) B18.2 Ambiente (spazio, riflessi e contrasti) B18.3 Programma e tempi di lavoro Monitoraggio periodico per il rispetto dei limiti di Legge Adeguato (anche se non in tutte le postazioni) Stabiliti (vedere circolare del D.S.) 26

27 B19. IGIENE AMBIENTALE RISCHIO B19.1 Analisi Periodica B19.2 Valutazione Positiva B20. MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI B20.1 Analisi Effettuata B20.2 Valutazione Nessun rischio particolare RISCHIO 27

28 ASPETTI ORGANIZZATIVI GESTIONALI B21. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO RISCHIO B21.1 Posizione del lavoro Corretta B21.2 Movimenti scorretti Nessuno particolare B21.3 Manutenzione ordinaria e Periodiche straordinaria B21.4 Monitoraggio e controllo della sicurezza Periodico B22. INFORMAZIONE E FORMAZIONE RISCHIO B22.1 Divulgazione tramite circolari dei Effettuata nomi vari responsabili B22.2 Conoscenza diritti e doveri Effettuata B22.3 Formazione della sicurezza generale e specifica B22.4 Formazione all assunzione e al trasferimento posto nuovo Formazione permanente Effettuata B23. NORME E PROCEDURE DI LAVORO RISCHIO B23.1 Utilizzo procedure particolari Nessuna B23.2 Norme particolari di riferimento Nessuna B24. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI B24.1 Requisiti DPI B24.2 Criteri di individuazione ed uso Protezione della vista, e della colonna Schermi a bassa emissione di radiazioni B24.3 Fornitura Scuola B24.4 Manutenzione Nessuna particolare RISCHIO 28

29 AREA AZIENDALE C: Palestra PARTE GENERALE C1. DATI STRUTTURALI Superficie m 2 Adeguata Cubatura m 3 Adeguata Ventilazione naturale Sufficiente Ventilazione artificiale Non esistente Illuminazione naturale Sufficiente Illuminazione artificiale Sufficiente Numero addetti che lavorano 1 3 C2. MACCHINE RISCHIO TIPO OPERAZIONI ADDETTI DURATA Macchine pulitrici Pulizie Personale ATA Fuori orario scolastico C3. ELENCO PRODOTTI USATI RISCHIO TIPO QUANTITÀ/ANNO Attrezz. Sportiva Uso didattico Detersivi e alcool Controllate 29

30 VALUTAZIONE RISCHI PER LA SICUREZZA C4. LUOGHI E POSTI DI LAVORO RISCHIO C4.1 Aree di transito Requisiti minimi C4.2 Scale Adeguate C4.3 Spazi di lavoro Adeguati C4.4 Pavimenti Idonei C4.5 Solai e soppalchi Inesistenti C4.6 Porte/uscite emergenza A norma. C4.7 Luci di emergenza A norma C5. ATTREZZATURA DI LAVORO RISCHIO C5.1 Macchine Vedi tab. C2 C5.2 Attrezzi manuali C5.3 Apparecchi a pressione Inesistenti C5.4 Mezzi di sollevamento e trasporto Inesistenti C5.5 Ascensori, montacarichi Inesistenti C5.6 Manipolazione manuale di oggetti Nessuna particolare C5.7 Manutenzione e collaudi Periodica C6. IMPIANTI ELETTRICI RISCHIO C6.1 Costruzione impianto e requisiti normativi Richiesta certificazione C6.2 Messa a terra e verifiche c.s. C7. PREVENZIONE INCENDI ED ESPLOSIONI C7.1 Piano emergenza/evacuazione Tenere aggiornato C7.2 Segnaletica di sicurezza Non del tutto sufficiente C7.3 Impianti antincendio Adeguati RISCHIO 30

31 C8. SERVIZI IGIENICI DI BENESSERE COLLETTIVO C8.1 Spogliatoi Idonei salvo intervento di risanamento generale RISCHIO C8.2 Gabinetti, docce, lavabi Come sopra C8.3 Armadietti Non sufficienti C8.4 Locali di riposo Non previsti C8.5 Locale mensa Non necessario C8.6 Presidi sanitari di pronto soccorso C8.7 Procedura di pronto soccorso Piccolo ambulatorio e cassetta P.S. Vedere piano di emergenza C9. IMMAGAZZINAMENTO RISCHIO C9.1 Materie prime e prodotti vari Mat. Sportivo C9.2 Prodotti finiti Nessuno particolare C9.3 Gas, sostanze pericolose Nessuno particolare C9.4 Tipo immagazzinamento Armadietti e scaffalature C9.5 Portata struttura Adeguata 31

32 VALUTAZIONE RISCHI PER LA SALUTE C10. ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI RISCHIO C10.1 Polveri e fibre Nessuno particolare C10.2 Vapori e fumi Nessuno particolare C10.3 Sostanze pericolose Nessuno particolare C10.4 Sostanze putrescibili Nessuno particolare C11. ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI RISCHIO C11.1 Classificazione agente Nessuno particolare C11.2 Infezione per manipolazione Nessuno particolare C11.3 Infezione per esposizione Nessuno particolare C12. ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI C12.1 Limitazione aree Nessuno particolare C12.2 Livello di conoscenza Nessuno particolare C12.3 Etichettatura Nessuno particolare C12.4 Procedura di utilizzo Nessuno particolare C12.5 Amianto e piombo Nessuno particolare (vedi dich. Comune di Chioggia) C12.6 Altre No RISCHIO C13. MICROCLIMA RISCHIO C13.1 Valutazione Buona C13.2 Temperatura Nei limiti C13.3 Umidità Nei limiti C13.4 Ventilazione Sufficiente C13.5 Climatizzazione Inesistente C13.6 Impianto di riscaldamento A metano ventilconvettori 32

33 C14. RUMORE RISCHIO C14.1 Rapporto valutazione Non necessario C14.2 Mappa rumorosità Non necessario C14.3 Informazione e formazione Effettuata C15. ILLUMINAZIONE RISCHIO C15.1 Naturale Sufficiente C15.2 Artificiale (tipo prevalente) Lampade alogene C15.3 Diretta/indiretta Sufficiente C15.4 Localizzata Non necessaria C16. EMISSIONI RISCHIO I C R F C16.1 Lavorazioni Nessuno particolare C16.2 Camini Nessuno particolare C16.3 Tecnologia abbattimento Nessuno particolare C17. RIFIUTI RISCHIO C17.1 Tipo Raccolta differenz. (carta, umido..) C17.2 Stoccaggio Limitato C17.3 Smaltimento Esterno (A.S.P.) C17.4 Protezione Sufficiente C18. VIDEOTERMINALI RISCHIO C18.1 Requisiti Non presenti (schermo, tastiera, piano di lavoro, sedile) C18.2 Ambiente Non significativo (spazio, riflessi e contrasti) C18.3 Programma e tempi di lavoro Non significativi 33

34 C19. IGIENE AMBIENTALE RISCHIO C19.1 Analisi Periodica C19.2 Valutazione Positiva C20. MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI C20.1 Analisi Effettuata C20.2 Valutazione Nessun rischio particolare RISCHIO 34

35 ASPETTI ORGANIZZATIVI GESTIONALI C21. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO RISCHIO C21.1 Posizione del lavoro Corretta C21.2 Movimenti scorretti Nessuno particolare C21.3 Manutenzione ordinaria e Periodiche straordinaria C21.4 Monitoraggio e controllo della sicurezza Periodico C22. INFORMAZIONE E FORMAZIONE RISCHIO C22.1 Divulgazione tramite circolari dei Effettuata nomi vari responsabili C22.2 Conoscenza diritti e doveri Effettuata C22.3 Formazione della sicurezza generale e specifica C22.4 Formazione all assunzione e al trasferimento posto nuovo Formazione permanente Effettuata C23. NORME E PROCEDURE DI LAVORO RISCHIO C23.1 Utilizzo procedure particolari Nessuna C23.2 Norme particolari di riferimento Nessuna C24. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI C24.1 Requisiti DPI Protezione delle mani (pers. A.T.A.) C24.2 Criteri di individuazione ed uso Guanti di gomma C24.3 Fornitura Scuola C24.4 Manutenzione Nessuna RISCHIO Note: nella stanza in prossimità della palestra, dove la cooperativa esterna tiene i prodotti e le attrezzature per le pulizie, persistono infiltrazioni d acqua rischio C (contenuto). 35

36 AREA AZIENDALE E: Spazi esterni E1. DATI STRUTTURALI Superficie m 2 PARTE GENERALE Adeguata Cubatura m 3 / Ventilazione naturale Esterna Ventilazione artificiale / Illuminazione naturale Esterna Illuminazione artificiale Pubblica Numero addetti che lavorano Nessuno in particolare E2. MACCHINE RISCHIO TIPO OPERAZIONI ADDETTI DURATA Motofalciatrice Giardinaggio Esterni Periodica E3. ELENCO PRODOTTI USATI RISCHIO TIPO QUANTITÀ/ANNO Mat. da giardino Limitata 36

37 VALUTAZIONE RISCHI PER LA SICUREZZA E4. LUOGHI E POSTI DI LAVORO RISCHIO E4.1 Aree di transito Ampie e libere E4.2 Scale Fuori norma le esterne di emergenza (a chiocciola in c.a.) E4.3 Spazi di lavoro Adeguati E4.4 Pavimenti Corsie pedonali E4.5 Solai e soppalchi Inesistenti E4.6 Porte/uscite emergenza A norma E4.7 Luci di emergenza A norma E5. ATTREZZATURA DI LAVORO RISCHIO E5.1 Macchine Vedi tab. E2 E5.2 Attrezzi manuali Da giardinaggio E5.3 Apparecchi a pressione Inesistenti E5.4 Mezzi di sollevamento e trasporto Inesistenti E5.5 Ascensori, montacarichi Non pertinente E5.6 Manipolazione manuale di oggetti Nessuna particolare E5.7 Manutenzione e collaudi Periodica E6. IMPIANTI ELETTRICI RISCHIO E6.1 Costruzione impianto e requisiti normativi E6.2 Messa a terra e verifiche Richiesta certificazione Richiesta certificazione E7. PREVENZIONE INCENDI ED ESPLOSIONI E7.1 Piano emergenza/evacuazione Tenere aggiornato E7.2 Segnaletica di sicurezza Sufficiente E7.3 Impianti antincendio Adeguati RISCHIO 37

38 E8. SERVIZI IGIENICI DI BENESSERE COLLETTIVO E8.1 Spogliatoi Non necessari E8.2 Gabinetti, docce, lavabi Non presenti E8.3 Armadietti Non necessari E8.4 Locali di riposo Non previsti E8.5 Locale mensa Non pertinente E8.6 Presidi sanitari di pronto soccorso E8.7 Procedura di pronto soccorso Piccolo ambulatorio e cassetta P.S. Vedere piano di emergenza RISCHIO E9. IMMAGAZZINAMENTO RISCHIO E9.1 Materie prime e prodotti vari Nessuna particolare E9.2 Prodotti finiti Nessuno particolare E9.3 Gas, sostanze pericolose Nessuno particolare E9.4 Tipo immagazzinamento Eventuale box esterno E9.5 Portata struttura Adeguata 38

39 VALUTAZIONE RISCHI PER LA SALUTE E10. ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI RISCHIO E10.1 Polveri e fibre Nessuno particolare E10.2 Vapori e fumi Nessuno particolare E10.3 Sostanze pericolose Nessuno particolare E10.4 Sostanze putrescibili Eventuale presenza di rifiuti organici E11. ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI RISCHIO E11.1 Classificazione agente Nessuno particolare E11.2 Infezione per manipolazione Nessuno particolare E11.3 Infezione per esposizione Nessuno particolare E12. ESPOSIZIONE AD AGENTI CANCEROGENI E12.1 Limitazione aree Nessuno particolare E12.2 Livello di conoscenza Nessuno particolare E12.3 Etichettatura Nessuno particolare E12.4 Procedura di utilizzo Nessuno particolare E12.5 Amianto e piombo Nessuno particolare E12.6 Altre No RISCHIO E13. MICROCLIMA RISCHIO E13.1 Valutazione Esterna E13.2 Temperatura Esterna E13.3 Umidità Esterna E13.4 Ventilazione Esterna E13.5 Climatizzazione Inesistente E13.6 Impianto di riscaldamento Inesistente 39

40 E14. RUMORE RISCHIO E14.1 Rapporto valutazione Non necessario E14.2 Mappa rumorosità Non necessario E14.3 Informazione e formazione Effettuata E15. ILLUMINAZIONE RISCHIO E15.1 Naturale Sufficiente E15.2 Artificiale (tipo prevalente) Pubblica E15.3 Diretta/indiretta Sufficiente E15.4 Localizzata Non necessaria E16. EMISSIONI RISCHIO I C R F E16.1 Lavorazioni Nessuno particolare E16.2 Camini Nessuno particolare E16.3 Tecnologia abbattimento Nessuno particolare E17. RIFIUTI RISCHIO E17.1 Tipo Raccolta differenz. (mat. organico ) E17.2 Stoccaggio Limitato E17.3 Smaltimento Esterno (A.S.P.) E17.4 Protezione Sufficiente E18. VIDEOTERMINALI RISCHIO E18.1 Requisiti / (schermo, tastiera, piano di lavoro, sedile) E18.2 Ambiente / (spazio, riflessi e contrasti) E18.3 Programma e tempi di lavoro / 40

41 E19. IGIENE AMBIENTALE RISCHIO E19.1 Analisi Periodica E19.2 Valutazione Appena positiva E20. MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI E20.1 Analisi Effettuata E20.2 Valutazione Nessun rischio particolare RISCHIO 41

42 ASPETTI ORGANIZZATIVI GESTIONALI E21. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO RISCHIO E21.1 Posizione del lavoro Corretta E21.2 Movimenti scorretti Nessuno particolare E21.3 Manutenzione ordinaria e Periodiche straordinaria E21.4 Monitoraggio e controllo della sicurezza Periodico E22. INFORMAZIONE E FORMAZIONE RISCHIO E22.1 Divulgazione tramite circolari dei Effettuata nomi vari responsabili E22.2 Conoscenza diritti e doveri Effettuata E22.3 Formazione della sicurezza generale e specifica E22.4 Formazione all assunzione e al trasferimento posto nuovo Formazione permanente Da programmare E23. NORME E PROCEDURE DI LAVORO RISCHIO E23.1 Utilizzo procedure particolari Nessuna E23.2 Norme particolari di riferimento Nessuna E24. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI E24.1 Requisiti DPI Protezione delle mani (pers. A.T.A.) E24.2 Criteri di individuazione ed uso Guanti di gomma E24.3 Fornitura Scuola E24.4 Manutenzione Nessuna RISCHIO 42

43 INTEGRAZIONE VALUTAZIONE RISCHI SICUREZZA SALUTE ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI Nuove forme di rischio introdotte ed approfondite dal nuovo D.Lgs.81/

44 INTEGRAZIONE VALUTAZIONE RISCHI PER LA SICUREZZA A/L25. LUOGHI DI LAVORO PARTICOLARI A/L25.1 Locali sotterranei o semisotterranei A/L25.2 Locali in ambienti con sospetto inquinamento A/L25.3 Locali in ambienti con sospetta presenza di sostanze nocive A/L25.4 Presenza di vasche, serbatoi, recipienti, tubazioni A/L25.5 Presenza di silos A/L25.6 Presenza di particolari locali con pericolo generico RISCHIO A/L26. PARTICOLARI SITUAZIONI DI RISCHIO PER LA SICUREZZA A/L26.1 Rischio elettrico A/L26.2 Rischio incendio A/L26.3 Rischio esplosione A/L26.4 Rischio fuga di gas A/L26.5 Rischio di folgorazione A/L26.6 Rischio per utilizzo di particolari sostanze e preparati pericolosi A/L26.7 Presenza di particolari situazioni di pericolo generico RISCHIO 44

45 INTEGRAZIONE VALUTAZIONE RISCHI PER LA SALUTE A/L27. PARTICOLARI SITUAZIONI DI RISCHIO PER LA SALUTE A/L27.1 Esposizione ad agenti chimici A/L27.2 Esposizione ad agenti cancerogeni mutageni A/L27.3 Esposizione ad agenti biologici A/L27.4 Esposizione a rumore A/L27.5 Esposizione a vibrazioni O Sistema mano-braccio O A corpo intero A/L27.6 Esposizione da ultrasuoni A/L27.7 Esposizione da infrasuoni A/L27.8 Esposizione da campi elettromagnetici A/L27.9 Esposizioni da radiazioni ottiche A/L27.10 Esposizione in situazioni climatiche estreme O Ambienti termici severi freddi O Ambienti termici severi caldi O Elevata umidità O Scarsa ventilazione O Attività all aperto con condizioni climatiche estreme A/L27.11 Esposizioni da attività ad atmosfere iperbariche A/L27.12 Altre esposizioni rischiose per la salute RISCHIO 45

46 INTEGRAZIONE VALUTAZIONE RISCHI ASPETTI ORGANIZZATIVI GESTIONALI A/L28. RISCHI TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI A/L28.1 Orari di lavoro particolari A/L28.2 Lavoro per squadre A/L28.3 Lavoro per turni A/L28.4 Lavoro notturno A/L28.5 Cicli di lavoro A/L28.6 Presenza di lavoratori minori A/L28.7 Presenza di lavoratori stranieri A/L28.8 Presenza di lavoratrici in stato di gravidanza A/L28.9 Presenza di lavoratori con patologie particolari A/L28.10 Altri rischi legati alla gestione ed organizzazione del lavoro RISCHIO 46

47 A/L29. FATTORI PSICOLOGICI A/L29.1 Ripetitività del lavoro A/L29.2 Carenze di contributo al processo decisionale e situazioni di conflittualità A/L29.3 Complessità delle mansioni A/L29.4 Carenza di controllo A/L29.5 Potenziale rischio di mobbing O Verticale O Orizzontale A/L29.6 Potenziale rischio di burn-out A/L29.7 Particolari fonti di stress lavoro-correlato A/L29.8 Altri fattori di rischio psicologico RISCHIO A/L30. FATTORI ERGONOMICI A/L30.1 Movimentazione manuale dei carichi A/L30.2 Postura A/L30.3 Movimenti ripetitivi arti superiori A/L30.4 Lavori in altezza A/L30.5 Lavori in spazi angusti A/L30.6 Lavori in acqua O in superficie (es. piattaforme) O su imbarcazioni O in immersione A/L30.7 Altri lavori in situazioni difficili RISCHIO 47

48 PROGRAMMA DI ATTUAZIONE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Rif. art. 28 comma 2 b) D. Lgs. 81/2008 Dalla valutazione dei rischi presenti negli ambienti di lavoro si sono stabiliti i seguenti interventi così riepilogati: RISCHIO (C) CONTENUTO A2-A5.1-B2-B5.1-C2-C5.1-E2- E5.1 Macchine A3-C3 A9.1-C9.1 Prodotti usati A9.4-C9.4 Tipo immagazzinamento INTERVENTO Una particolare attenzione va posta nell utilizzo di tutte le macchine presenti negli ambienti di lavoro. In modo particolare dovrà essere curata la formazione del personale addetto alle macchine fotocopiatrici e a tutte le attrezzature ad alimentazione elettrica come le macchine pulitrici. Tutte le apparecchiature dovranno essere munite di libretto di istruzione e manutenzione. Dovrà, infine, essere curata la manutenzione ordinaria e straordinaria nonché l utilizzo di componenti elettrici (prese, spine ecc..) a norme CEI. Gesso: si cercherà di utilizzare barrette compatte e dure, non sbriciolabili e a bassa emissione di polvere. Detersivi e alcool: andrà limitata la quantità di detersivi in deposito mantenendo una quantità di liquidi infiammabili al di sotto dei 20 litri. Per il deposito saranno utilizzati armadietti e scaffalature con bacino di contenimento e chiuse a chiave. La Direzione ha già disposto l utilizzo di sostanze detergenti alternative all alcool e a tutti i prodotti derivati da esso. 48

49 RISCHIO (C) CONTENUTO A4.4 Pavimenti A4.7-B4.7-C4.7- E4.7 Luci di emergenza E5.2 Attrezzi manuali A6-B6-C6-E6 Impianti elettrici A7.2-C7.2 Segnaletica di sicurezza C8.1 Spogliatoi INTERVENTO Richiedere la riparazione di alcuni pavimenti delle aule al primo piano. Dovrà essere chiesto un potenziamento dell illuminazione di emergenza. Per quanto riguarda gli attrezzi manuali per l area E si raccomanda l utilizzo a solo personale esterno (comunale). Il D.S. ha chiesto copia delle dichiarazioni di conformità al Comune, di tutti gli impianti, in particolare di quello elettrico e di quello di messa a terra. Verrà richiesto un intervento per la sistemazione di tutte le prese. Potenziare la segnaletica acustica nell area A e visiva nell area C. Dovrà essere richiesto un intervento generale di risanamento (tubazioni, rivestimenti, luci...) 49

50 RISCHIO (C) CONTENUTO A8.2-B8.2-C8.2 Bagni, docce, lavabi A8.3-B8.3-C8.3 Armadietti E10.4 Sostanze putrescibili A15.1-B15.1 Illuminazione naturale A15.2-B15.2-C15.2-E15.2 Illuminazione artificiale A18.1-B18.1 Requisiti videoterminali INTERVENTO Dovrà essere richiesto un intervento per adeguare definitivamente i servizi igienici (tubazioni, rivestimenti, luci...) Secondo le disponibilità finanziarie della scuola verranno acquistati dei nuovi armadietti da destinare al personale. L eventuale presenza di rifiuti di carattere organico dovrà essere verificata da personale A.T.A. con controlli periodici e in occasione dell utilizzo da parte di alunni e insegnanti per attività educative all aperto. Cercare soluzioni per il miglioramento dello sfruttamento della luce naturale. L illuminazione artificiale è costituita da neon in tutte le aree eccetto l area C (lampade di tipo alogeno o gas). Tutte le lampade dovranno essere controllate e sostituite non appena iniziano a diffondere una luce tremolante e/o fioca per evitare dannosi fastidi alla vista. Dovrà essere predisposto un monitoraggio periodico per il rispetto della normativa relativamente a tempi di lavoro e conseguente organizzazione del lavoro per evitare dannosi fastidi alla vista. 50

51 RISCHIO (C) CONTENUTO E19.2 Valutazione igiene ambientale INTERVENTO L eventuale presenza di rifiuti di carattere organico dovrà essere verificata da personale A.T.A. con controlli periodici e in occasione dell utilizzo da parte di alunni e insegnanti per attività educative all aperto. Dovrà essere richiesta una pulizia periodica degli spazi esterni in particolare nei periodi di maggior utilizzo degli stessi da parte di alunni e insegnanti, specialmente quelli relativi a manutenzioni straordinarie e potature. 51

52 RISCHIO (C) CONTENUTO Sezione 25 Integraz. Valut. rischi sicurezza: luoghi di lavoro particolari Sezione 26 Integrazione valutazione rischi per la sicurezza: particolari situazioni di rischio per la sicurezza INTERVENTO / A/L 26.1 Rischio elettrico Gli impianti devono essere costantemente monitorati. Da richiedere copia dichiarazione di conformità alla L.46/90 e sue m. ed i. all ente proprietario dell edificio A/L 26.2 Rischio incendio Il plesso è a rischio medio. Vanno effettuate delle prove di evacuazione e messa in pratica piani di emergenza (min. 2 per anno scolastico). Sezione 27 Integraz. Valut. rischi per la salute: particolari situazioni di rischio per la salute / 52

53 RISCHIO (C) CONTENUTO Sezione 28 Integrazione valutazione rischi aspetti organizzativi e gestionali: rischi trasversali organizzativi INTERVENTO A/L28.6 Presenza di lavoratori minori. Gli allievi minori sono configurati come lavoratori solo nell utilizzo di laboratori e/o officine attrezzate ed in ogni caso godono di misure di prevenzione e protezione adeguate al loro stato. Rimane un livello di attenzione superiore a quello di rischio irrilevante in quanto le situazioni di rischio necessitano di verifiche periodiche continue da attivare in tempi ragionevoli. A/L28.7 Presenza di lavoratori stranieri L eventuale presenza di lavoratori e/o allievi stranieri richiede l affiancamento di persone (insegnanti e/o personale ATA) in grado di fare da interprete prioritariamente nelle situazioni di emergenza e comunque nelle normali procedure di sicurezza da attuare quotidianamente. Nei casi specifici verranno predisposti piani personalizzati secondo le esigenze e le situazioni che si vengono a presentare. A/L28.8 Presenza di lavoratrici in stato di gravidanza. È già stato predisposto un piano di valutazione dei rischi specifico che viene confermato in tutti i suoi punti. Per quanto riguarda le nuove forme di rischio individuate dal nuovo D.Lgs.81/2008 non si riscontrano particolari problemi. Verranno comunque analizzate le singole situazioni e verranno prese le necessarie misure di prevenzione e protezione quali: spostamento ad altra mansione (quando possibile) o astensione anticipata dal lavoro ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 151/2001. Sezioni Integrazione valutazione rischi aspetti organizzativi e gestionali: fattori psicologici fattori ergonomici A/L A/L29.7 Potenziale rischio di burn-out Particolari fonti di stress lavoro-correlato I due rischi non sono da sottovalutare per il personale ATA, ma soprattutto per gli insegnanti, con attività di insegnamento talvolta ripetitiva ed in rapporto con il pubblico (gli allievi) non sempre in atteggiamento di disponibilità e di collaborazione. Andranno limitate le operazioni ripetitive ed andranno presi provvedimenti di temporaneo allontanamento e/o cambio di mansione per gli operatori in difficoltà rispetto a questo problema. 53

54 RISCHIO (R) RILEVANTE INTERVENTO / / / / RISCHIO (E) ELEVATO INTERVENTO / / / / 54

55 INDICI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO E CONSEGUENTI TEMPI DI ATTUAZIONE NELLA PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI CORRETTIVI Rif. art. 28 comma 2 c) D. Lgs. 81/2008 I = Irrilevante C = Contenuto R = Rilevante E = Elevato Dalla valutazione dei rischi presenti negli ambienti di lavoro (escludendo il rischio irrilevante per cui si può ritenere sufficiente il normale monitoraggio e l ordinaria manutenzione), si sono stabiliti i seguenti interventi così riepilogati: TEMPI DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI A RISCHIO CONTENUTO Nei casi di rischio contenuto (o medio) i tempi di intervento non possono che essere stabiliti in norme comportamentali quotidiane ed in interventi a medio e lungo termine. Tali rischi risultano infatti essere controllabili salvo tenere una soglia di attenzione appena maggiore nello svolgimento delle normali attività lavorative. Nella valutazione del rischio medio viene intrinsecamente evidenziata la necessità di rafforzare tutte le operazioni di monitoraggio della sicurezza e le attività di manutenzione e pulizia. TEMPI DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI A RISCHIO RILEVANTE Nei casi di rischio rilevante (o alto) i tempi di intervento non possono che essere stabiliti in norme comportamentali quotidiane ed in interventi a breve termine. Tali rischi devono essere immediatamente controllabili e necessitano di una soglia di attenzione maggiore nello svolgimento delle normali attività lavorative. Nella valutazione del rischio alto viene intrinsecamente evidenziata la necessità di apportare le migliorie necessarie per riportare il livello di rischio almeno a rischio contenuto. Gli interventi, come riportato nella presente valutazione, saranno apportati possibilmente entro un termine, ad esempio, di 60 giorni. TEMPI DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI A RISCHIO ELEVATO I casi di rischio elevato (o molto alto) sono caratterizzati dall urgenza dell intervento. I tempi di intervento non possono che essere stabiliti in norme comportamentali quotidiane ed in interventi a brevissimo termine. Tali rischi richiedono, nella fase di transizione verso la normalizzazione del rischio, una soglia di attenzione elevata nello svolgimento delle normali attività lavorative. Se necessario andranno annullate tutte le attività fino alla normalizzazione e/o alla riconduzione a livello di rischio accettabili (rischio almeno medio-contenuto). Gli interventi, nel caso si presentassero situazioni a questi livelli di rischio, dovranno essere apportati possibilmente entro un termine, ad esempio, di 10 giorni. 55

56 INDIVIDUAZIONE DELLE PROCEDURE PER L ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ASSEGNAZIONE RUOLI NELL ORGANIZZAZIONE AZIENDALE E MANSIONI CON ESPOSIZIONI A RISCHI SPECIFICI Rif. art. 28 comma 2 d) f) D. Lgs. 81/2008 Dalla presente valutazione dei rischi non emergono particolari situazioni di rischio. Le procedure per l attuazione delle misure di prevenzione e protezione verranno di volta in volta stabilite secondo priorità di intervento e capacità di spesa ed impiego di personale interno. Le procedure di gestione delle emergenze, delle attività di prevenzione e protezione incendi e di primo soccorso aziendale sono affidate alle squadre secondo nomina fatta dal DS nel primo periodo di ogni anno scolastico. Tali nomine sono valide fino alla definizione del nuovo organigramma di sicurezza. Gli addetti incaricati sono in possesso di adeguate competenze e capacità, hanno la formazione necessaria prevista dalla legge, e sono in condizioni fisiche, psichiche e relazionali tali da poter svolgere gli incarichi senza pregiudizio alcuno. 56

57 CONCLUSIONI L aggiornamento per la valutazione dei rischi del presente plesso è stato eseguito in osservanza del D.Lgs. 81/2008 nel mese di settembre dell anno Firma del Dirigente Scolastico (D.S.) Firma del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.) Firma del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) Chioggia, 10 settembre

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