Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Corso di Economia Aziendale Teoria del Controllo LA DEFORESTAZIONE

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1 Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Corso di Economia Aziendale Teoria del Controllo LA DEFORESTAZIONE LAVORO A CURA DI: Serena Medina (Matr ) Marianna Schiavi (Matr ) Valentina Solenghi (Matr ) Anno Accademico

2 Gli alberi sono le braccia che sorreggono il cielo. Quando avremo tagliato l ultimo albero, il cielo ci cadrà addosso. Indios dell Amazzonia

3 Non servono tante parole

4 L IMPORTANZA DI UNA FORESTA Le foreste costituiscono l habitat sia per una varietà di specie animali che per diverse comunità locali: vi sono innumerevoli specie di flora e di fauna la cui esistenza dipende interamente dalla foresta. FORESTA COME RISORSA ECONOMICA. Il giro d affari legati al taglio ed alla commercializzazione dei prodotti derivati dalle foreste è stimato intorno ai 200 miliardi di dollari annui e si prevede un aumento. Le foreste forniscono una grande varietà di prodotti alimentari come, ad esempio, frutta, spezie, resine, medicinali, cosmetici ed altri prodotti. Le foreste sono il POLMONE VERDE della terra, giocano infatti un ruolo fondamentale nel ciclo del carbonio, dato che la fotosintesi clorofilliana è l unico processo che consente di riconvertire l anidride carbonica in ossigeno.

5 La DEFORESTAZIONE è la riduzione delle aree verdi della terra, che vengono così sfruttate per altri scopi Negli ultimi vent anni abbiamo perso almeno il 10% del manto forestale in tutto il pianeta, circa 2,2 milioni di km². La distruzione boschiva riguarda soprattutto le foreste tropicali. La maglia nera della deforestazione spetta a 12 nazioni che hanno perso ciascuna oltre km² tra il 1990 ed il 2010 ma tra queste ne spiccano in particolare due: il Brasile con un emorragia di oltre mezzo milione di km² e; l Indonesia che con un saldo negativo di km² ha rinunciato al 20% del suo capitale naturale.

6 SIAMO TUTTI CONNESSI Link di collegamento al video: ALLA DEFORESTAZIONE

7 CAUSE DI DEFORESTAZIONE CAUSE DIRETTE: cause naturali come uragani, incendi ed alluvioni; attività umane come espansione dell agricoltura, allevamento di bestiame, prelievo di legname, miniere ed estrazione di petrolio, costruzione di dighe e sviluppo delle infrastrutture. CAUSE INDIRETTE: interventi politici inadeguati e fallimenti nella governance come un regime fondiario inadeguato, corruzione, investimenti errati dell amministrazione pubblica; cause socio-economiche come sviluppo demografico, conflitti militari e cambiamenti climatici.

8 COLTIVAZIONI ED ALLEVAMENTI La sostituzione di aree forestali con coltivazioni ed allevamenti, ha un impatto elevato poiché, dopo il prelievo degli alberi più pregiati destinati al commercio di legname, si incendia la foresta con conseguenze per animali e piante dell area. Per quanto riguarda la foresta Amazzonica, l anno più disastroso fu il 1991, dove vennero registrati via area e satellite, oltre incendi. In America Latina la coltivazione prevalente è la soia che utilizzata, in particolare, per la produzione di mangimi per animali. In Asia si coltiva principalmente Olio di Palma che è utilizzato per la produzione di prodotti alimentari, per la cosmesi e gli agrocombustibili.

9 ESTRAZIONE DEL LEGNAME Alberi secolari vengono abbattuti per farne LEGNO PREGIATO O CELLULOSA, per l INDUSTRIA DEL MOBILE O DELLA CARTA. Qualsiasi sistema si utilizzi per il taglio degli alberi, si provocano gravi danni all ecosistema, amplificati dalla costruzione di strade per introdurre i mezzi e per trasportare a destinazione i tronchi tagliati. Molto praticato è l ILLEGAL LOGGING che comprende il taglio, il trasporto ed il commercio di alberi ad di fuori delle leggi nazionali. Il taglio illegale di alberi è una pratica diffusa nelle aree a minor reddito dell America Latina, Africa, Indonesia e Russia ed è sostenuto dalla crescente domanda di prodotti legati all industria del legno.

10 RACCOLTA DI LEGNAME DA FUOCO E un attività svolta principalmente dalle popolazioni indigene che, con il recente aumento demografico, devono provvedere a procurarsi fonti energetiche per la sussistenza. Il fenomeno va quindi ad aggiungersi a quello più massiccio su scala industriale. Alla costruzione di strade ed infrastrutture per il trasporto del legname, dobbiamo aggiungere la costruzione di dighe e lo sfruttamento industriale delle miniere; tutto ciò contribuisce al disboscamento massiccio.

11 QUALI RISCHI SI CORRONO? Rischi idrogeologici del territorio; variazioni climatiche regionali; minore biodiversità; effetto serra; rischi sociali; sottrazione di risorse per le popolazioni indigene.

12 RISCHI IDROGEOLOGICI DEL TERRITORIO La distruzione delle foreste su vasta scala modifica anche la mappa dei venti di una regione. Ciò implica delle variazioni conseguenti sul clima della zona, causando problemi alle agricolture locali ma anche sulla sicurezza della popolazione. Gli alberi svolgono un importante funzione di mantenimento del terreno. L eccessivo abbattimento degli alberi aumenta notevolmente il rischio delle frane, delle alluvioni e degli smottamenti del terreno. Anche la distruzione di pochi alberi, di un piccolo bosco, modifica radicalmente l equilibrio naturale delle cose. VARIAZIONI CLIMATICHE REGIONALI

13 MINORE BIODIVERSITA Le foreste sono un HABITAT NATURALE per milioni di forme di vita. La distruzione delle foreste causa l estinzione di numerose specie vegetali ed animali, con conseguente impoverimento genetico. Grazie alla biodiversità da miliardi di anni la vita ha saputo adattarsi all ambiente. La stessa umanità è il risultato di una lunghissima selezione adattiva della specie. Il problema della biodiversità è particolarmente grave nelle zone tropicali, dove per vasti territori l ambiente è biologicamente ancora incontaminato dalla presenza dell uomo.

14 ALCUNE TRA LE SPECIE PIU A RISCHIO L ORANGO DEL BORNEO (Pongo Pygmaeus) è stato classificato tra gli animali a maggior rischio di estinzione; negli ultimi 60 anni la popolazione degli Orango è calata del 50%. L ORANGO DI SUMATRA (Pongo Abelli) è ancora più in pericolo: negli ultimi 75 anni è stato evidenziato un calo di circa l 80%. RANA OCCHI VERDI (Lithobates vibicarius) rischia l estinzione a causa della distruzione del suo habitat, ne restano alcune centinaia distribuite tra Panama e Costa Rica. Se non verranno presi rapidi e precisi provvedimenti, queste specie si estingueranno in pochi decenni. TESTUGGINE ANGONOKA (Astrochelys yniphora)

15 Secondo REBECCA LINDSEY, autrice di Tropical Deforestazione, diversi animali e piante sono a rischio di estinzione a causa della deforestazione. Alberi della foresta pluviale maturi muoiono a causa di venti caldi e periodi di siccità ai bordi aridi della foresta. La deforestazione distrugge anche i geni non ancora scoperti di piante, funghi ed animali che potrebbero portare a cure per il cancro. Molte applicazioni mediche attuali provengono da materiali della foresta pluviale, come la medicina per la malaria ed anestetici.

16 EFFETTO SERRA E il fenomeno del riscaldamento globale determinato dall eccessiva concentrazione dell anidride carbonica nell atmosfera terrestre. Nel processo di fotosintesi, le piante contribuiscono a ridurre la quantità di anidride carbonica nell aria. La distruzione delle foreste riduce la capacità di assorbimento naturale dei gas serra, accelerando il processo di concentrazione nell atmosfera terrestre ed il surriscaldamento climatico. Inoltre, le foreste tropicali svolgono il compito di climatizzatori del mondo: le piante assorbono una grande quantità di acqua che evapora; questo vapore forma le nuvole; dalle nuvole cade l acqua sotto forma di pioggia. La deforestazione blocca questo importante ciclo, peggiorando ulteriormente la situazione delle foreste: le scarse precipitazioni fanno aumentare la siccità nelle foreste alimentando il fenomeno di estinzione di molte specie non adatte a tali circostanze.

17 RISCHI SOCIALI E SOTTRAZIONE DI RISORSE PER LE POPOLAZIONI INDIGENE Sono negativi e spesso irreversibili per le comunità indigene che vivono con i prodotti degli ecosistemi forestali. Vengono sradicati dal loro territorio senza possibilità di replica, o in alternativa, abbandonati a loro stessi in territori che non hanno più nulla da offrire. Secondo il Foro Permanente per gli Interessi dei Popoli Indigeni delle Nazioni Unite, 60 milioni di indigeni nel mondo rischiano di perdere le loro terre ed i loro mezzi di sussistenza a causa della violenta deforestazione.

18 Le CONSEGUENZE DELLA DEFORESTAZIONE evidenziano come sia interesse diretto dell uomo perseverare la natura. Le conseguenze materiali della deforestazione colpiscono l utilità ed il benessere di tutti gli uomini. Tuttavia, è irrazionale pensare che l uomo possa risolvere da sé questo problema. I costi sociali sono visti da ciascun individuo come COSTI DI ALTRI. Come si è dimostrato nel TEOREMA DEL BATTITORE, le scelte individuali conducono inevitabilmente alla distruzione completa ed irreversibile delle foreste. Per una razionale gestione delle risorse è quindi indispensabile un coordinamento da parte di un organismo superiore.

19 IL TEOREMA DEL BATTITORE Il problema degli scempi ambientali è spesso causato dall ASSENZA DI PROPRIETA o dall ASSENZA DI TUTELA dei beni pubblici che non sono percepiti come propri, oppure sono considerati come beni liberi da sfruttare prima che lo faccia qualcun altro. Hardin per primo, in The tragedy of Commons (1968), ha affermato: [ ] la libertà di sfruttamento delle risorse comuni porta tutti alla rovina. L appropriazione individuale dei Commons diventa non sostenibile nel lungo periodo, a livello globale. Gli uomini però, continuano il loro comportamento miope e ciò porta alla Tragedia. Il teorema del Battitore, riferendosi ai medesimi concetti su esposti, si focalizza sulle foreste. Esso è un estensione del Dilemma del Prigioniero nella Teoria dei Giochi. Consideriamo, ad esempio, una montagna colma di boschi e circondata da migliaia di abitanti residenti nei paesi limitrofi. Ogni persona trae profitto dal taglio della legna rivendendola sui mercati. Se tutti si accordassero per tagliare un minimo pro-capite si otterrebbe con facilità lo sviluppo sostenibile. La foresta sarebbe sfruttata ogni anno entro il suo tasso di riproducibilità. La ricchezza sarebbe distribuita fra tutti e la foresta non subirebbe mai un disboscamento. Purtroppo, pur in presenza di regole, ogni persona ha la tentazione di tagliare un po di più per aumentare il proprio reddito o profitto; questo strappo alla regola con il passare del tempo, diventa consuetudine causando un serio problema.

20 Chiunque appoggi le persone interessate a distruggere il bene comune, mette una firma sulla propria povertà in futuro.

21 MIOPIA E innato che tutti gli uomini seguono un principio di razionalità miope, che si manifesta quando un comportamento ripetuto nel tempo produce vantaggi immediati ai quali si accompagnano però, danni nel lungo termine. Un secondo comportamento miope è quello così detto delle preferenze individuali che penalizza il benessere della collettività. Infine un ultimo comportamento che gli i uomini tendono a preferire è l archetipo denominato delle preferenze locali che spesso, può provocare svantaggi globali. Poiché i vantaggi individuali e locali si percepiscono nel breve termine, mentre quelli collettivi e globali solitamente si possono cogliere nel lungo termine, i tre archetipi possono essere considerati congiuntamente in un unico archetipo:

22

23 LEVE 1. Interventi Normativi; 2. Riforestazione; 3. Tecnologia; 4. Incentivi ed Informazioni per modificare le funzioni di produzione e la cultura del consumo.

24 INTERVENTI NORMATIVI Innanzitutto deve essere redatta ed applicata una normativa stringente, che imponga il rispetto dell ambiente, della sua sostenibilità e della popolazione che lo compone. Nel 1989 è stata pubblicata la Convenzione ILO 169 (International Labour Organization) che disciplina in modo dettagliato la popolazione indigena e tribale, e modifica la convenzione sui popoli indigeni e tribali del E suddivisa in dieci sezioni, partendo dai principi generali, disciplina: la gestione delle terre, la loro occupazione e le condizioni di lavoro, la formazione professionale sia artigianale che agricola, previdenza sociale, sanità, istruzione e mezzi di comunicazione. Tra i diversi articoli citiamo: art. 2 C. 1: E compito dei governi, con la partecipazione dei popoli interessati, sviluppare un azione coordinata e sistematica finalizzata alla tutela dei diritti di questi popoli ed alla garanzia del rispetto della loro integrità. [ ] ; art. 3: I popoli indigeni e tribali devono godere pienamente dei diritti dell uomo e delle libertà fondamentali, senza limiti né discriminazioni. [ ]. Al fine di garantire la piena applicazione dei diritti dell uomo, sono state implementate politiche volte allo spostamento delle popolazioni da aree deforestate che non consentivano più il sostentamento a nuove aree più accoglienti, in modo da permettere di avere uno stile di vita sano e sostenibile.

25 Vi deve essere l applicazione di leggi che consentano alle comunità locali dell Amazzonia, di coltivare senza compromettere la foresta, ovvero di applicare un agricoltura sostenibile, che attui sistemi di rotazione delle colture e che utilizzi meno il territorio. Questo non è affatto scontato nei paesi in via di sviluppo dove la popolazione è in rapida crescita. Per i boschi e le foreste italiani, sono in vigore già dagli anni venti del secolo scorso (Regio Decreto Legislativo n del 1923), per tutte le proprietà pubbliche e per le grosse proprietà private, dei Piani di assestamento forestale che hanno la finalità principale di tutelare e sviluppare il territorio boschivo e che garantiscono che il taglio per produrre legnami non comporti cambi di destinazione d uso del bosco. Rilevante è l introduzione di imposte e sanzioni volte a punire l eccessivo sfruttamento delle zone boscate, in Italia: l articolo 423 del Codice Penale (Incendio boschivo) afferma: Chiunque cagioni un incendio su boschi, selve o foreste ovvero sui vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui, è punito con la reclusione da quattro a dieci anni. La legge 21 novembre 2000 n. 353 Legge quadro in materia di incendi boschivi, vieta per almeno quindici anni, che le zone boschive percorse da fuoco, possono avere una destinazione d uso diversa da quella preesistente all incendi, nonché esprime il divieto di realizzazione di edifici civili sulle stesse. In caso di trasgressione viene applicata una sanzione amministrativa, che viene integrata all obbligo di demolizione dell opera ed al ripristino dello stato dei luoghi a spese del responsabile nel caso in cui venga violato il divieto di realizzazione di edifici. Tutto ciò è rivolto a disincentivare la distruzione delle foreste tramite incendi.

26 RIFORESTAZIONE L aumento dello stock forestale stato effettuato da alcune nazioni, dimostra che è possibile invertire la tendenza.

27 Un esempio di riforestazione è dato dal PROGETTO AMAZZONIA 501 che prende vita in Brasile, paese sconfinato e coperto per più della metà della sua estensione da foresta pluviale. Ecosistema variegato caratterizzato da un altissima biodiversità di specie animali e vegetali, territorio sempre più minacciato dalla deforestazione selvaggia. Il Progetto Amazzoni 501 prevede uno studio approfondito dell ambiente in cui si opera, con l impiego di tecnologie e mezzi sofisticati. Viene attuata un analisi della composizione chimica del suolo, con lo studio delle specie autoctone e delle condizioni climatiche, per comprendere il luogo. Al fine di raggiungere l obiettivo viene utilizzata la banca del seme, ubicata in Norvegia, che rappresenta una sorta di cassaforte contenente migliaia di campioni di sementi provenienti da ogni angolo del pianeta e conservati a una temperatura costante per garantirne la sopravvivenza. Viene organizzata in loco una banca del seme, i semi selezionati vengono immersi in un composto ecologico che favorisce la germinazione di specie, questa miscela è differente per ogni tipo di intervento, in base alle caratteristiche fisiche del terreno ed alle condizioni climatiche del luogo. Una volta preparato questo composto, viene distribuito per aspersione con impiego di elicotteri. Gradatamente il territorio si ripopola di macchie verdi naturali, piccoli ecosistemi in grado di rigenerarsi e crescere fino a diventare foresta, in completa autonomia, seguendo il naturale corso dei cicli della natura, senza altri interventi da parte dell uomo.

28 TECNOLOGIA La tecnologia è una leve di controllo rilevante, in Brasile, a san Paolo è stato lanciato in orbita un nuovo satellite CBERS 4, risultato di un programma scientifico congiunto con la Cina, per lo studio delle risorse terrestri, che permetterà un controllo più accurato della deforestazione dell Amazzonia. Il satellite sarà infatti utilizzato per acquisire immagini per il governo brasiliano, per monitorare l ambiente e per gestire al meglio le risorse agricole. Il progetto di BioCarbon Engeneering, che collabora da anni con associazioni non profit ed organi governativi per ripopolare le foreste distrutte dall intervento dell uomo, è ancora in fase di startup ma il suo ideatore stima di poter iniziare già ad operare con i suoi droni entro la fine del Questo progetto si basa sull utilizzo di un drone che sarebbe in grado di piantare ben 10 semi al minuto. Usandone solo uno, si stima di poter arrivare alla cifra incredibile di potenziali alberi in un solo giorno!

29 Con il progetto Rainforest Connection, Topher White riesce a salvare milioni di alberi dalla deforestazione in tutto il mondo. L ingegnere ha scoperto che nella foresta pluviale del Borneo, il rumore della natura è molto più forte di quello di una motosega, ciò in realtà rappresenta la copertura perfetta per chi si dedica a vigliacche operazioni di deforestazione. Topher ha creato un sistema di controllo usando le risorse presenti nelle foreste stesse. Da una parte la componente umana, ovvero le tre guardie che avevano l incarico di controllare e presidiare la foresta, dall altra la connessione. Sembra sorprendente ma nel Borneo non c è elettricità, ma un ottimo segnale di rete. Ma quale dispositivo utilizzare? Vecchi cellulari in disuso, sfruttando la rete e la passione di moltissime persone. Essi sono pieni di sensori, possono ascoltare i suoni della foresta e possono fare da tramite per mandare l allarme.

30 INCENTIVI ED INFORMAZIONI PER MODIFICARE LE FUNZIONI DI PRODUZIONE E LA CULTURA DEL CONSUMO Incrementare gli incentivi volti a favorire il taglio delle piantagioni, esclusivamente di determinate specie predefinite e solo nei limiti prestabiliti. I prodotti che verranno creati da imprese che utilizzano questi procedimenti sostenibili, otterranno specifiche certificazioni. Tutto ciò viene pubblicizzato al fine di incentivare i consumatori a acquistare i prodotti ecosostenibili effettivamente certificati. Un esempio concreto è il legno certificato FSC (Forest Stewardship Council) ovvero il legno che proviene da una corretta gestione forestale. FSC è un sistema di certificazione che consente al consumatore finale di riconoscere i prodotti fabbricati con materie prime che vengono da foreste gestite in modo corretto sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista sociale. La certificazione viene attribuita da enti autorizzati secondo procedure e standard ben definiti, trasparenti e verificabili nel tempo. Si stima che il 20% di tutto il legname che viene importato in Europa, sia stato tagliato illegalmente nelle foreste: per affrontare questo problema, la Commissione Europea ha promosso nel 2003 il piano di azione FLEGT che mira a rafforzare l efficacia delle leggi che regolano la gestione delle foreste in molti paesi produttori.

31 Infine, l avvicinarsi alla contabilità del capitale naturale, esorta i governi e le imprese a prendere in considerazione, nel primo piano, la condizione e la sostenibilità delle loro risorse naturali. Esistono iniziative come la partnership della Wealth Accounting and Valuation of Ecosystem Services, che aiutano i paesi a non cristallizzarsi solo sull importanza del PIL ma anche a considerare quella dell ecosistema e della biodiversità nel loro programma rapporti per la lotta alla povertà. Questa nuova contabilizzazione può aiutare a controllare le risorse di cui i paesi hanno bisogno per la crescita a lungo termine. I fondi di finanziamento per il clima sono stati determinanti negli sforzi per portare a termine le soluzioni verso settori multipli. I finanziamenti da parte del BioCarbon Fund, il fondo del biocarbonio, il Forest Investment Program, il programma di investimento sulle foreste, e dalla Forest Carbon Partnership Facility, ente di cooperazione per il carbonio forestale, ad esempio, sono stati utilizzati per guidare i cambiamenti politici riguardo alla gestione dell agricoltura e del bestiame, per lottare contro la deforestazione e l isolamento di più carbonio.

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33 PICCOLI ACCORGIMENTI CHE POSSONO SALVARE UNA FORESTA In Canada da J. K. Rowling, Margaret Attwood ed Alice Munro, hanno aiutato Greepeace a persuadere una parte importante dell industria editoriale canadese a introdurre l uso della carta eco-sostenibile. Venticinque editori hanno aderito alla campagna, tutti i tioli di Harry Potter, per esempio, sono pubblicati su carta che non comporta l abbattimento di alberi secolari e secondo una stima di Greenpeace, tra i promotori di questa campagna, dal 2001 ad oggi sono stati salvati in questo modo alberi. I metodi per tenere sotto controllo e ridurre il disboscamento sono numerosi ma tutti dipendono dalla volontà politica di attuarli.

34 BIBLIOGRAFIA Teoria del controllo Dal Systems Thinking ai Sistemi di Controllo, P. Mella 2014 SITOGRAFIA /

35 GRAZIE PER L ATTENZIONE!

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