ALLEGATO _B_ Dgr n del 28/07/2014 pag. 1/12
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1 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATO _B_ Dgr n. 35 del 28/07/204 pag. /2 PROGETTI A FAVORE DEI SERVIZI TERRITORIALI A CARATTERE RESIDENZIALE PER LE FRAGILITA COMUNITA /RESIDENZE A FAVORE DI MINORI ENTE GESTORE RICHIEDENTE SOCIETA COOPERATIVA SOCIALE IL PORTICO onlus TITOLO del PROGETTO NUOVI ORIZZONTI Area Sanità Sociale Dipartimento Servizi Socio sanitari e sociali Settore Famiglia Ufficio Tutela Minori
2 ALLEGATO _B_ Dgr n. 35 del 28/07/204 pag. 2/2. TITOLO DEL PROGETTO: NUOVI ORIZZONTI 3. ENTE GESTORE RICHIEDENTE SEDE LEGALE Ente: SOCIETA COOPERATIVA SOCIALE IL PORTICO onlus Via FELTRE 3 Città SAN DONA DI PIAVE Cap Provincia VENEZIA Telefono Fax INFO@PORTICONLUS.IT PEC INFO@PEC.PORTICONLUS.IT 4. LEGALE RAPPRESENTANTE C.F./P.IVA COGNOME: ANDREETTA NOME: MICHELE INDIRIZZO: VIA FELTRE 3 SAN DONA DI PIAVE (VE) M.ANDREETTA@PORTICONLUS.IT 5. RESPONSABILE DEL PROGETTO COGNOME: GARBO NOME: PAOLA INDIRIZZO: VIA FELTRE 3 SAN DONA DI PIAVE (VE) SICOMORO@PORTICONLUS.IT QUALIFICA: PSICOLOGA 6. AREA TERRITORIALE NELLA QUALE VERRÀ REALIZZATO L'INTERVENTO E STRUTTURE DI RIFERIMENTO L intervento verrà realizzato nell ambito territoriale di riferimento dell AULSS 0. In questo territorio del Veneto Orientale la Cooperativa sociale Il Portico gestisce due Comunità Educative Residenziali (Comunità Sicomoro di Pramaggiore (punteggio di accreditamento 00/00) e Comunità La dimora di San Donà di Piave (punteggio di accreditamento 97,89/00) e una Comunità Diurna Barabitt, oltre ad altri servizi per l infanzia e famiglia. Sullo stesso bacino territoriale insistono anche altre strutture di accoglienza per minori sia educative che famigliari, una delle quali è stata direttamente coinvolta nel partenariato di progetto. L idea alla base del progetto è quella di cercare di definire soluzioni innovative in risposta al modificarsi dei bisogni assistenziali dei minori e delle loro famiglie che vivono nel territorio dell AULSS 0. Sempre più spesso, infatti, si assiste ad una crescente difficoltà nel re-inserimento del minore nel contesto familiare in ragione del permanere di criticità nella famiglia e per la carenza della rete di supporto locale, formale e informale, nel contesto di vita dei minori. Diverse sono le situazioni di neo-maggiorenni ancora presenti nelle Comunità attraverso prosegui amministrativi ed il cui costo grava ancora sugli Enti locali. Il progetto si pone quindi in linea con quanto previsto dal Piano di Zona dell AULSS 0 dove nell ambito
3 ALLEGATO _B_ Dgr n. 35 del 28/07/204 pag. 3/2 delle azioni innovative (pag.2) è previsto un Progetto che prevede Percorsi di autonomia per maggiorenni dimessi dalle comunità per i ragazzi che vengono dimessi dalle Comunità Educative al raggiungimento della maggiore età e per i quali non è ipotizzabile un rientro in famiglia, si ritiene necessario individuare forme di accompagnamento verso l autonomia attraverso appositi percorsi in collegamento con le comunità presenti nel territorio (ad esempio mediante la realizzazione di un appartamento sgancio ). 7. TIPOLOGIE DI INTERVENTO (vedi punto II Allegato A) Sezione A ) accompagnamento e sostegno all autonomia (attraverso processi di integrazione lavorativa, abitativa, sociale e formativo scolastica); Sezione B ) potenziamento interventi di sistema attraverso una rete formale di appoggio (CAG, fattorie didattiche, CFP, Agenzie per il lavoro, scuola, aziende, cooperative sociali tipo B, associazioni di volontariato sportive e culturali, parrocchie); 2) vicinanza solidale (potenziamento delle relazioni con partner informali (attività di mentoring, interventi con le famiglie c.d. di appoggio, tutoraggio, buon vicinato, etc.) 8. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA Obiettivi: Il progetto si propone di favorire un migliore reinserimento sociale di alcuni dei minori ospiti delle comunità educative, che verranno individuati di comune accordo con i servizi invianti, integrando le attività esistenti con l attivazione di nuove azioni, definite in uno specifico progetto individualizzato, volte a sostenere ed agevolare l autonomia abitativa e lavorativa dei ragazzi. Il progetto prevede di intervenire su tre target diversi: A. I ragazzi in uscita dal percorso di comunità B. La rete formale dei servizi C. La rete informale di appoggio ( comunità locale ) In particolare: A. il progetto persegue i seguenti obiettivi di salute, sui ragazzi in uscita dal percorso di comunità: ) Favorire le dimissioni dalla comunità residenziale al termine del progetto di accoglienza con il reinserimento in famiglia/vita autonoma; 2) Favorire il raggiungimento dell obbligo formativo e l inserimento lavorativo; 3) Favorire un percorso di crescita personale che porti all autonomia e all inserimento positivo nel tessuto sociale; 4) Favorire la costruzione di progettualità evolutive, promuovendo le capacità di gestione della vita quotidiana; 5) Sostenere il consolidamento delle capacità relazionali; 6) Prevenire la recidività di comportamenti devianti o antisociali e il ricorso a forme di sussidio e assistenzialità sociale; B. il progetto persegue altresì i seguenti obiettivi di sistema, con riferimento alla rete formale dei servizi: ) Creare una rete formale di rapporti tra enti/istituzioni per la definizione e sperimentazione di modelli di intervento innovativi; 2) Promuovere e mettere a regime nel sistema dei servizi una nuova tipologia di intervento per favorire il percorso di uscita dei ragazzi dalla comunità residenziale; 3) Promuovere le conoscenze e le competenze degli operatori coinvolti; 4) Promuovere l housing sociale
4 ALLEGATO _B_ Dgr n. 35 del 28/07/204 pag. 4/2 5) Definire una convenzione con un istituto di credito del territorio per l erogazione di un microcredito ai ragazzi; 6) Ridurre gli oneri degli interventi per la Pubblica Amministrazione, attraverso interventi più appropriati per favorire il completamento del processo di autonomia dei ragazzi. C. Da ultimo, il progetto intende favorire anche un processo di empowerment di comunità, con riferimento alla rete informale di appoggio (es. condomini, vicinato, gruppo dei pari, ), per creare un contesto accogliente e facilitante il percorso di uscita dalla comunità e re-inserimento nel contesto sociale dei ragazzi. Un lavoro di promozione della comunità in piena sintonia con l Art. comma 5 della Legge quadro di riforma dei servizi sociali (L. 328/2000) che si pone espressamente anche lo scopo di promozione della solidarietà sociale, con la valorizzazione delle iniziative delle persone, dei nuclei familiari, delle forme di auto-aiuto e di reciprocità valorizzando in tal modo anche il concetto di sussidiarietà orizzontale oltre a quello di sussidiarietà verticale, in linea con l approccio del welfare community secondo il quale è la comunità in senso lato ad essere chiamata a divenire risorsa per rispondere ai bisogni delle persone: è l intera comunità locale a rendersi responsabile del proprio sviluppo e del proprio benessere in un nuovo welfare delle responsabilità. Strategie: Gli obiettivi sopra indicati saranno perseguiti attraverso un insieme di strategie, fra loro integrate ed organiche, che permettano di muoversi simultaneamente verso la soddisfazione delle finalità progettuali e la conseguente definizione di un modello di intervento che rimanga nel territorio anche al completamento dell esperienza progettuale. In particolare, le strategie progettuali saranno attente a sottolineare l importanza: della collaborazione: con le istituzioni competenti e con i servizi tutelari al fine di progettare l uscita dalla comunità; con le istituzioni scolastiche, le aziende e le imprese, le associazioni di categoria, le banche e gli altri servizi del territorio per favorire e supportare il percorso di uscita dalla comunità; con gli organismi accreditati di formazione, i servizi per il lavoro, le cooperative di inserimento lavorativo per favorire l inserimento nel mondo lavorativo; con i ragazzi interessati dai percorsi e le loro famiglie per la creazione di un clima positivo di relazione funzionale al processo di autonomia; dell adozione di una logica di lavoro multi-dimensionale che mira a promuovere l empowerment e il benessere dei ragazzi in uscita dalla comunità attraverso un lavoro contemporaneo e sinergico in quattro distinte direzioni: autonomia abitativa; autonomia economica; integrazione lavorativa; integrazione sociale. dell integrazione professionale, attraverso l impiego di operatori di diversa formazione e competenza per intervenire in maniera appropriata ed organica sul complesso sistema dei bisogni da soddisfare; della valorizzazione delle risorse, anche informali, della comunità territoriale necessarie per cercare di garantire il buon esito del progetto; e, più in generale, dell empowerment individuale, organizzativo e di comunità inteso come processo dell azione sociale attraverso il quale le persone, le organizzazioni e le comunità acquisiscono competenza sulle proprie vite, al fine di cambiare il proprio ambiente sociale e politico per migliorare l equità e la qualità di vita. (Wallerstein, 2006)
5 ALLEGATO _B_ Dgr n. 35 del 28/07/204 pag. 5/2 Fasi e Azioni: Coordinamento del progetto. Nomina e insediamento della Cabina di Regia.2 Incontri periodici della Cabina di Regia 2 Definizione del modello sperimentale di intervento 2. Attivazione di gruppi specifici di operatori per la modellizzazione dell intervento (es. target eleggibile, caratteristiche delle unità abitative, livello di presenza del personale (tutor), sostenibilità economica, modalità di valutazione, ) 2.2 Stesura dei Protocolli di Intesa per l inserimento lavorativo e per l inserimento abitativo fra i partner del progetto e con eventuali altri soggetti coinvolti nell iniziativa 2.3 Costruzione della Carta dei servizi e definizione del regolamento di accesso e funzionamento della nuova tipologia di intervento 3 Formazione degli operatori 2 3. Definizione dei contenuti e delle modalità organizzative della formazione 3.2 Promozione del percorso formativo presso i partner di progetto e gli altri servizi territoriali 3.3 Realizzazione del percorso formativo (anche con l approfondimento di analoghe esperienze realizzate in altri territori) 4 Sperimentazione del modello 4. Individuazione dei ragazzi potenzialmente interessati al percorso di autonomia in uscita dalla comunità e definizione dei relativi progetti educativi individualizzati 4.2 Creazione del sistema di gestione delle domande e delle offerte abitative e reperimento delle abitazioni da destinare ai giovani e contestuale attivazione dello sportello informativo e di orientamento rispetto al servizio offerto 4.3 Mappatura delle realtà scolastiche, aggregative e lavorative del territorio e loro sensibilizzazione 4.4 Percorso di accompagnamento di gruppo: interventi di tutoring per sostenere i ragazzi nella ricerca lavorativa e abitativa, nella gestione economica personale, nelle relazioni familiari e sociali, nell inserimento territoriale 4.5 Percorso di accompagnamento individuale: supervisione al percorso formativo/scolastico; sostegno alla ricerca attiva di un abitazione/lavoro (anche attraverso lo strumento di voucher per tirocinio/stage di inserimento lavorativo); supporto all integrazione sociale (esperienze in gruppi formali e informali del territorio) e nelle relazioni con la famiglia; affiancamento educativo nell espletamento delle attività quotidiane, inclusa la guida all apertura di un conto corrente e il monitoraggio della gestione del denaro (compresa la linea di micro-credito); sostegno psicoeducativo. 4.6 Percorso di raccordo con la famiglia per mantenere i contatti con la rete famigliare e con gli altri enti/organizzazioni coinvolti (es. istituzioni, scuole, imprese, associazioni, banche, ) per il monitoraggio e la verifica dei progetti educativi individualizzati 5 Monitoraggio e valutazione del progetto 5. Monitoraggio del progetto 5.2 Valutazione del progetto e verifica della sostenibilità economica 5.3 Exploitation, ovvero valorizzazione dei risultati progettuali attraverso la valutazione delle possibilità di utilizzo del modello da parte di altri Enti Pubblici e privati e/o del riuso/adattamento del modello in altre realtà 6 Promozione del progetto e diffusione dei risultati dell iniziativa 6. Presentazione del progetto (in fase di avvio) alla Conferenza dei Sindaci 6.2 Stampa e diffusione di materiale pubblicitario inerente al servizio offerto 6.3 Presentazione dei risultati del progetto alla Conferenza dei Sindaci 6.4 Organizzazione di un seminario finale di riflessione sull iniziativa promossa e sui relativi risultati Es. essere inserite nel contesto cittadino per facilitare spostamenti e accesso ai servizi, disponibilità di più camere da letto e di spazi comuni idonei, 2 Per condividere approccio, finalità, modalità e strumenti operativi della nuova tipologia di intervento proposta
6 ALLEGATO _B_ Dgr n. 35 del 28/07/204 pag. 6/2 Risultati attesi: A. Con riferimento all intervento sui ragazzi in uscita dai percorsi di comunità residenziale: di processo/output: ) Reperimento e gestione di almeno un alloggio di bassa o media o alta protezione 3 ; 2) Co-costruzione, stesura e sperimentazione di alcuni (almeno 3-5) progetti educativi individualizzati/patti educativi fra ragazzi e servizio per sostenere i percorsi di uscita dalla comunità dei ragazzi e favorire l avvio di una propria progettualità di vita autonoma 4 3) Apertura di uno Sportello informativo/di orientamento inerente alle attività del servizio offerto; 4) Modellizzazione dell intervento con relativa definizione della Carta dei Servizi e del Regolamento di accesso e di funzionamento di esito (outcome): ) Conclusione positiva per almeno l 80% dei percorsi sperimentati di uscita dalla comunità con particolare riferimento alle seguenti dimensioni: Successo formativo: completamento dell obbligo formativo; Autonomia abitativa: individuazione di una soluzione abitativa stabile, al di fuori della comunità; Integrazione lavorativa: capacità di cercare, trovare e mantenere un lavoro; Integrazione sociale: capacità di instaurare relazioni positive nel nuovo contesto abitativo; capacità di relazionarsi con il gruppo dei pari; grado di inserimento nelle attività associative promosse dalla comunità locale; etc. etc. B. Con riferimento all intervento sulla rete formale dei servizi: di processo/output: ) Tasso di presenza agli incontri della Cabina di regia superiore al 75% dei rappresentanti designati; 2) Realizzazione di un percorso formativo con la partecipazione di almeno 20 operatori fra soggetto proponente e operatori dei servizi territoriali; 3) Elevato grado di soddisfazione dei partecipanti al percorso formativo per gli operatori 4) Creazione di un sistema di gestione per l incrocio fra la domanda e l offerta di abitazioni per situazioni di svantaggio sociale; 5) Stesura di due Protocolli d Intesa con i partner del progetto: uno per l inserimento lavorativo e uno per l inserimento abitativo; 6) Definizione della Carta dei Servizi e del Regolamento di accesso e di funzionamento della nuova tipologia di intervento 7) Convenzione con un istituto di credito del territorio per il micro-credito 8) Messa a regime della nuova tipologia di intervento. C. Con riferimento all intervento sulla rete informale di appoggio: di processo/output: ) Realizzazione di almeno 5 incontri con il contesto sociale nel quale sono inserite le abitazioni nelle quali andranno a vivere i ragazzi in uscita dal percorso di comunità (es. condomini, vicinato/quartiere, compagni di scuola, gruppo dei pari, ) di esito (outcome): 2) Almeno 2 persone/realtà associative che si rendono disponibili a collaborare per le esigenze di vita quotidiana dei ragazzi inseriti nella nuova soluzione abitativa. 3 Il grado di protezione è definito in funzione del livello di presenza degli operatori che è inversamente proporzionale al grado di autonomia dei ragazzi: meno i ragazzi sono autonomi più è necessaria la presenza degli operatori per supportare il processo di autonomia. 4 Il percorso di autonomia può cominciare anche prima dell uscita vera e propria delle comunità: si pensi, a titolo esemplificativo, a percorsi di inserimento lavorativo da attuarsi attraverso tirocini/stage retribuiti mediante voucher.
7 ALLEGATO _B_ Dgr n. 35 del 28/07/204 pag. 7/2 9. SOGGETTI COINVOLTI (PARTNER FORMALI ED INFORMALI) Il progetto prevede il coinvolgimento dei seguenti partner, che sono stati individuati sulla base delle relazioni già attive con il soggetto proponente (come ben evidenziato negli allegati documenti che attestano la storicità della relazione fra i partner e il forte radicamento territoriale di tutti i soggetti considerati) e in funzione del grado di coinvolgimento e del ruolo assegnato nell ambito del progetto: AULSS 0, è il soggetto al quale i comuni, afferenti al territorio dell Azienda stessa, hanno delegato le politiche e gli interventi a favore dei minori. La redazione dei progetti quadro di ciascun minore così come la convocazione e direzione delle UVMD è in capo al servizio Tutela Minori dell Azienda. Oltre il 60% dei minori accolti presso le comunità della Cooperativa sono inviati dall Azienda ULSS 0; Comune di San Donà di Piave, in quanto esprime anche il presidente della Conferenza dei Sindaci dell AULSS 0, è il Comune dove ha sede il soggetto proponente e due strutture educative da questo gestite, oltre che probabile contesto nel quale sarà cercata la soluzione abitativa, anche in ragione delle iniziative già in atto (vedi il progetto di housing sociale con Il villaggio globale ); Comune di Pramaggiore, in quanto Comune dove ha sede una delle Comunità Educativa gestite dal soggetto proponente; Cooperativa sociale Villaggio Globale, per la ricerca di abitazioni nella logica dell housing sociale; Cooperativa sociale Coges, per la formazione, in qualità di Agenzia per il lavoro accreditata presso la Regione Veneto, per la formazione degli operatori sulle politiche attive per il lavoro; Cooperative sociali Primavera e Il Bozzolo Verde, in quanto cooperative di inserimento lavorativo (di tipo B) per esperienze di tirocini o borse lavoro; Comunità familiare Il Girasole in quanto soggetto interessato ad una risposta potenziale anche per i minori accolti dalla stessa. Il Portico presso le proprie Comunità ha già accolto minori (prossimi alla maggiore età) provenienti dal Girasole; Sinodè, per il supporto metodologico per la progettazione, monitoraggio e valutazione degli interventi. È stato, inoltre, richiesta la partnership della Provincia di Venezia per le specifiche competenze in ambito formativo e lavorativo; non è stato ancora possibile, però, formalizzarne l adesione perché la scadenza dell avviso pubblico emesso dalla Provincia di Venezia per la concessione dei partenariato è successiva alla data di scadenza del bando di cui al presente progetto (come risulta dall allegato). Sarà cura del soggetto proponente far pervenire il modulo di adesione della Provincia di Venezia una volta che questo sarà stato deliberato ufficialmente. Per aumentare l efficacia della propria azione, il progetto prevede di sensibilizzare e coinvolgere attivamente anche la comunità locale: in particolare, si prevede di agire un canale di comunicazione e condivisione con le realtà sociali che sono più vicine ai contesti che il neo-maggiorenne in uscita dalla comunità frequenta. Il progetto prevede quindi di realizzare un azione di sensibilizzazione sul vicinato (dai condomini al quartiere), sui compagni di classe e le loro famiglie, sui gruppi dei pari, con il duplice obiettivo di prevenire lo stigma, da un lato, e abilitarli ad essere delle risorse per il progetto di autonomia dei ragazzi in uscita dalla comunità. Le modalità di coinvolgimento dei vari partner e dei soggetti informali nelle diverse attività di progetto sono specificatamente indicate in tabella.
8 ALLEGATO _B_ Dgr n. 35 del 28/07/204 pag. 8/2 Soggetto Fase Fase 2 Fase 3 Fase 4 Fase 5 Fase 6 Il Portico R R R R R AULSS 0 Comune di San Donà di Piave Comune di Pramaggiore Comunità familiare Il Girasole Villaggio Globale Coges Primavera Bozzolo verde Sinodè R Soggetti informali Legenda: R=Responsabile della fase 0. TEMPISTICA DI MASSIMA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO (8 MESI DALLA COMUNICAZIONE AVVIO ATTIVITA ). FASI DI AZIONE E RELATIVA DURATA. Fase Azione Mese
9 ALLEGATO _B_ Dgr n. 35 del 28/07/204 pag. 9/ AZIONI DI MONITORAGGIO Individuazione soggetti partecipanti alla cabina di regia: la cabina di regia sarà composta da un rappresentante nominato da ciascun partner formale di progetto. Alla cabina di regia è affidata la responsabilità di assicurare il rispetto degli obiettivi progettuali e della metodologia di lavoro e l adozione delle azioni correttive che dovessero rendersi necessarie in presenza di eventuali criticità non predeterminabili a priori. In fase di avvio (primi 3/4 mesi) la cabina di regia si troverà più assiduamente, ovvero una volta al mese; successivamente si prevede di realizzare un incontro ogni 3/4 mesi per monitorare l andamento dell intervento nel suo complesso e dei progetti individualizzati. Tempi e modalità per la verifica-intermedi: come indicato sopra, una delle funzioni della cabina di regia è quella di assicurare la rotta progettuale. Per questo motivo è necessario verificare periodicamente la direzione nella quale sta procedendo il progetto: di qui la necessità di garantire ai partner e alla cabina di regia un adeguata informazione sull andamento del progetto tramite la produzione periodica (ogni 3/6 mesi) degli Stati Avanzamento Lavori (SAL) che rendano conto: della verifica del rispetto dei tempi, della verifica della produzione degli output di progetto e di eventuali criticità e relative proposte di risoluzione I SAL saranno inviati anche alla Regione del Veneto per mantenere un feedback costante sullo stato di sviluppo delle attività progettuali. Tempi e modalità per la verifica-finale: stante la natura sperimentale dell intervento proposto, la valutazione assume un ruolo centrale e diviene parte essenziale del progetto stesso. Per questo motivo, fin dall avvio del progetto, coerentemente con gli obiettivi e i risultati attesi sopra indicati, si procederà a definire puntualmente le modalità e gli strumenti di valutazione attraverso un percorso condiviso con gli operatori dei partner coinvolti atto a definire innanzitutto il concetto di esito dell intervento sui diversi target delle azioni progettuali, ovvero: A. i ragazzi in uscita dal percorso di comunità B. la rete formale dei servizi C. la rete informale di appoggio ( comunità locale ) Per ciascun di questi target, e in particolare per i ragazzi in uscita dal percorso di comunità, sarà operazionalizzato il concetto di esito, attraverso la sua scomposizione nelle varie dimensioni componenti (es. formativo, occupazionale, abitativo, sociale, psicologico, etc. etc.), l individuazione di quelle ritenute rilevanti rispetto alla natura dell intervento proposto, e la definizione per ciascuno degli aspetti selezionati, delle modalità di valutazione del raggiungimento dei risultati e dei relativi strumenti. Tali temi saranno anche oggetto di formazione del personale. Gli strumenti potranno essere sia di natura quantitativa che qualitativa, prevedere o meno il coinvolgimento del target oggetto di valutazione, singoli o di gruppo, spaziando dalle schede di osservazione, ai questionari auto-somministrati, dalle interviste ai focus group. etc. etc.. In linea di principio saranno effettuate 3 valutazioni: uno al momento T0 (avvio del percorso); una al momento T (dopo 6 mesi dall avvio del percorso) e una al momento T2, ovvero a conclusione del progetto, in modo da meglio apprezzare i cambiamenti ottenuti e valorizzare l azione valutativa a supporto delle attività progettuali. Un ulteriore elemento di valutazione, di particolare interesse per i soggetti istituzionali coinvolti, è sicuramente rappresentato dalla valutazione dell efficacia economica del progetto e della relativa sostenibilità economica nel tempo, non solo in una logica di risparmio ma anche di adeguatezza
10 ALLEGATO _B_ Dgr n. 35 del 28/07/204 pag. 0/2 dell intervento proposto rispetto ai bisogni e ai diritti del neo-maggiorenne. Tutti questi aspetti troveranno adeguata descrizione nella relazione finale di progetto che sarà stesa a conclusione dello stesso e nella quale saranno evidenziate anche quali sono gli elementi che più hanno favorito la riuscita del progetto e lo rendono quindi maggiormente replicabile. 2. MODALITÀ PER LA DIFFUSIONE DEI RISULTATI FINALIZZATA ALLA TRASMISSIONE DELLE BUONE PRASSI Il progetto NUOVI ORIZZONTI è stato ideato come un occasione di sperimentazione di un approccio innovativo per dare risposta al bisogno di consolidamento dei processi di de-istituzionalizzazione dei minori attraverso un processo di co-costruzione di nuove prassi di collaborazione tra tutti i soggetti territoriali, pubblici e del privato sociale, deputati alla tutela, alla cura e alla protezione dei minori, in un ottica di integrazione e coordinamento. Come auspicato nel Piano di Zona dell AULSS 0 tale modello di intervento potrà a regime essere inserito a pieno titolo nella programmazione dei servizi sociali e sociosanitari del territorio. Per questo motivo assumono un particolare rilievo la modellizzazione dell intervento, la definizione della Carta dei Servizi dell intervento e i relativi regolamenti di accesso e di funzionamento che consentono di avere alla fine del progetto un modello completo e prontamente replicabile. Alla trasmissione delle buone prassi è specificatamente dedicata la fase 5.3 del progetto nel corso della quale sarà discussa la valorizzazione dei risultati progettuali attraverso la valutazione delle possibilità di utilizzo del modello da parte di altri Enti Pubblici e privati del territorio dell AULSS 0 e/o del ri-uso/adattamento del modello in altre contesti. Per quanto attiene alla divulgazione dei risultati il progetto, prevede nella fase 6, specifici momenti (incontri o seminari) destinati, rispettivamente: alla Conferenza dei Sindaci; ad alti soggetti gestori di strutture residenziali per minori e, più in generale, agli operatori dei servizi che si occupano della tutela e protezione dei minori; alla comunità locale. Per divulgare in maniera più efficace i risultati progettuali è prevista anche la realizzazione di un breve DVD sull intervento realizzato. 3. RISORSE UMANE IMPIEGATE X Operatori interni n. 6 n. ore mensili 60 n. ore annuali 98* X Operatori esterni X Enti coinvolti n. 2 Il Portico, Villaggio Globale, Coges, *=si considera il solo personale interno a diretto contatto con l utenza (psicologo, educatore, assistente sociale) 4. RISORSE MATERIALI UTILIZZATE Il progetto prevede di utilizzare le strutture dell ente proponente per le attività di segreteria e coordinamento di progetto oltre che per l attivazione dello sportello informativo/di orientamento e la realizzazione delle attività formative del personale. Si prevede, invece, l utilizzo di una sede
11 ALLEGATO _B_ Dgr n. 35 del 28/07/204 pag. /2 istituzionale (AULSS) per la realizzazione degli incontri della Cabina di regia, per rimarcare l ancoraggio alla programmazione locale in ambito socio-sanitario e per la diffusione dei risultati finali del progetto. La funzionalità dell attività di back-office sarà garantita attraverso i materiali e le attrezzature rese disponibili direttamente dall ente proponente, che metterà anche a disposizione la strumentazione a supporto dell attività formativa e i mezzi di trasporto necessari allo svolgimento delle attività da parte degli operatori e, dove necessario, dei ragazzi. 5. COSTI COMPLESSIVI DEL PROGETTO 5 Costi A carico della Regione A carico dell Ente Gestore Complessivo di personale di attrezzature di materiali altro Totale Totale complessivo: DETTAGLIO COSTI PERSONALE Tipologia risorsa Funzioni svolte N.ore Totale costo Psicologo Psicologo/Responsabile di progetto Educatore Attività educativa Assistente sociale Attività di rete partner formali/informali Formatore Attività formativa Segretaria Segreteria/Coordinamento di progetto Operatore Operatori per ricerca abitativa Amministrativo* Amministrazione e rendicontazione di progetto TOTALI N I costi contrassegnati con l asterisco (*) sono a carico dei proponenti. 7. DETTAGLIO COSTI ATTREZZATURE Tipologia attrezzatura Funzione Costo complessivo TOTALI DETTAGLIO COSTI MATERIALI Tipologia materiale Funzione Costo complessivo Materiali per formazione Supporto al percorso formativo 450
12 ALLEGATO _B_ Dgr n. 35 del 28/07/204 pag. 2/2 Depliant presentazione servizio, Locandine, pieghevoli, cartelline incontri di sensibilizzazione e seminario finale Pubblicazione cartacea/dvd di presentazione del servizio Supporto alle azioni di promozione, sensibilizzazione e diffusione dei risultati del progetto Supporto alle azioni di diffusione dei risultati del progetto TOTALI DETTAGLIO COSTI ALTRO Descrizione (es. spese di Attività afferente (es. Costo complessivo viaggio,etc) trasferimenti operatori) Voucher per Supporto al percorso di tirocinio/inserimento lavorativo inserimento lavorativo Affitto appartamento* Supporto al percorso di uscita dalla comunità Utenze varie appartamento, spese Supporto al percorso di condominiali, tasse/tariffe varie* uscita dalla comunità Arredo appartamento* Supporto al percorso di uscita dalla comunità Vitto* Supporto al percorso di uscita dalla comunità Gettone di presenza/rimborso Cabina di regia.250 spese - cabina di regia Progettazione, monitoraggio e Attività di monitoraggio e valutazione valutazione del progetto Compartecipazione al costo del Supporto al percorso di progetto del minore* uscita dalla comunità TOTALI NB: I costi contrassegnati con l asterisco (*) sono a carico dei proponenti.
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