Capacità fotoprotettiva,lenitiva, antiage di Primo Fiore ozonizzato per uso topico prima e dopo il fotostimolo con UVB
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- Gabriela Cuomo
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1 Capacità fotoprotettiva,lenitiva, antiage di ozonizzato per uso topico prima e dopo il fotostimolo con UVB Riassunto. Introduzione: ozonizzato è un pool di molecole funzionali ad attività assorbente, lenitiva, antiossidante con meccanismo "scavenger dei ROS e dei radicali liberi. Poiché lo stress ossidativo legato alla formazione di radicali liberi eserciterebbe un ruolo rilevante nel danno cutaneo UV-indotto, la supplementazione del pool antiossidante naturale avrebbe un razionale per l'impiego in fotoprotezione. Obiettivo: scopo del presente studio è stato quello di valutare la capacità fotoprotettiva e lenitiva di ozonizzato applicato per via topica nell'uomo. Materiali e metodi: durante un periodo di 5 mesi sono stati studiati, mediante colorimetro, 21 soggetti volontari sani sottoposti ad irradiazione con una sorgente di UVB, suddividendoli in 3 gruppi di 7 pazienti: i pazienti del gruppo A applicavano ozonizzato solo prima del fotostimolo; quelli del gruppo B, sia prima che dopo il fotostimolo; quelli del gruppo C, solo dopo il fotostimolo. Risutati: nel gruppo A è stata riscontrata una percentuale di decremento dell'eritema rispetto alla DEM (dose eritemigena minima) del 2%; nel gruppo B tale percentuale era pari a circa il 6%, mentre nel gruppo C era circa il 4%. Conclusioni: ozonizzato, applicato per via topica, presenta elevate capacità riparative del foto danno da UVB; tali capacità risultano maggiori quando viene applicato sia prima che dopo il fotostimolo a conferma della capacità fotoprotettiva e lenitiva. L applicazione topica di Primo Fiore ozonizzato, pertanto, integra le peculiari e naturali caratteristiche funzionali di fotoprotezione della cute. Parole chiave: ozonizzato, antiossidante, capacità fotoprotettiva e lenitiva. *Dipartimento di Chimica Organica e Biochimica- Università di Napoli Introduzione La cute possiede un ampio numero di meccanismi antiossidanti di difesa strettamente collegati tra loro, con relazioni molto complesse. Questo pool, tuttavia, può essere facilmente distrutto da dosi elevate di ultravioletti (UV) 1. Poiché lo stress ossidativo legato alla formazione di radicali liberi eserciterebbe un ruolo rilevante nel danno cutaneo UV indotto, la supplementazione del sistema antiossidante naturale avrebbe un razionale per l'impiego in fotoprotezione. ozonizzato è un pool di molecole funzionali, altamente specifiche e differenziate, alcune delle quali incrementate nella componente insatura e pertanto ricche in doppi legami ad attività assorbente delle radiazioni UV, altre ad attività antiossidante con effetto scavenger dei ROS e dei radicali liberi. Fra queste predomina la vitamina E acetato, derivato fotostabile dell α-tocoferolo il cui ruolo di foto protettore 2-3 è stato già dimostrato in studi sperimentali su animali di laboratorio. La vitamina E agisce rompendo i legami e neutralizzando i radicali lipidi perossidi con protezione delle citomembrane dalla lipoperossidazione.
2 Scopo del presente studio è stato quello di valutare la capacità fotoprotettiva, lenitiva e antiossidante di ozonizzato applicato per via topica nell'uomo. Materiali e metodi Sono stati utilizzati i seguenti apparecchi di valutazione: a) come sorgente irradiativa di UVB la Lampada Philips TL12 munita di 6 tubi da 4 W, ciascuno con irradianza di 1,4 MW/cm2 e spettro di emissione compreso tra 29 e 32 nm; b) come colorimetro uno spettrocolorimetro del tipo X-Rite 968, in grado di misurare la quantità di luce riflessa nel range del visibile (4-7 nm) traducendola in sistemi numerici, così da determinare quantitativamente il grado di eritema UV indotto. Il sistema di misura utilizzato è stato quello denominato L* a* b* dal CIE. Si tratta di un sistema tridimensionale di assi cartesiani in cui l'asse L* individua le variazioni tra bianco e nero, l'asse a* quelle fra rosso e verde e l'asse b* quelle tra giallo e blu. Sono stati arruolati 21 soggetti volontari sani, 9 di sesso maschile e 12 di sesso femminile, di età compresa tra 24 e 57 anni (età media: 29,6 anni), afferiti nella Clinica dermatologica dell'università "Federico II" di Napoli durante un periodo di 5 mesi. Nessun paziente presentava un'anamnesi positiva per fotodermatosi e nessuno aveva avuto una recente esposizione solare. Nella selezione del campione sono stati scelti soggetti rappresentativi, come fototipo, della maggioranza della popolazione (fototipo 2 e 3 secondo Fitzpatrick). Sono state testate 3 preparazioni: a) ozonizzato ; b) (olio di oliva, cultivar Racioppella); d)vitamina E acetato pura. Per ciascun volontario le aree di trattamento riguardavano la superficie mediale dell avambraccio con dimensioni di 2 cm2 ciascuna e sulle quali i campioni venivano applicati con massaggio rotatorio della durata di 3 min. I pazienti erano strettamente tenuti al rispetto dei tempi di applicazione. Prima di procedere con il test sulla superficie mediale dell'avambraccio, è stata determinata la DEM (dose eritiemigena minima) per UVB, cioè la minima dose di UVB in grado di provocare un eritema percettibile e a limiti netti. La misurazione della DEM veniva effettuata 24 h dopo l irradiazione con UVB mediante colorimetro. I 21 pazienti sono stati suddivisi in 3 gruppi (di 7 pazienti) al fine di valutare l'efficacia e le modalità ottimali di applicazione topica di ozonizzato. Le Diverse preparazioni, nei diversi gruppi, venivano così utilizzate: a) solo prima del fotostimolo (protocollo 1), b) sia prima che dopo il fotostimolo (protocollo 2), c) solo dopo il fotostimolo (protocollo 3). Protocollo 1: applicazione di ozonizzato, solo prima del fotostimolo. I pazienti del primo gruppo (gruppo A) hanno applicato le preparazioni 24 h prima e subito prima del fotostimolo. Questo, pari alla DEM-UVB corrispondente, è stato effettuato contemporaneamente sulle 4 aree test: una non trattata per la DEM, le restanti 3 trattate rispettivamente con ozonizzato,, vitamina E acetato pura. Protocollo 2: applicazione di ozonizzato, sia prima che dopo il fotostimolo. I pazienti del secondo gruppo (gruppo B) hanno applicato le preparazioni 24 h prima e subito prima del fotostimolo, come i pazienti del protocollo 1. I prodotti erano però riapplicati, sulle medesime aree, subito dopo il fotostimolo e dopo un intervallo di 1 h.
3 Protocollo 3: applicazione di ozonizzato, solo dopo il fotostimolo. I pazienti del terzo gruppo (gruppo C) hanno applicato i prodotti (2 applicazioni, una ogni ora) subito dopo il fotostimolo con UVB, praticato sulle 4 aree precedentemente non trattate. Le letture dei fototest venivano effettuate dopo 24 h dal termine di ciascun protocollo da 3 diver si operatori che valutavano clinicamente le 4 aree irradiate e cioè: a)1' eritema nell'area corrispondente alla DEM (area 1); b) l'effetto sull'eritema prodotto dall'applicazione di ozonizzato, con le diverse modalità a seconda dei diversi protocolli (aree 2, 3 e 4); Come riscontro oggettivo alla valutazione clinica, su tali aree veniva pure effettuata una valutazione colorimetrica prendendo in considerazione come indice dell'eritema il Δ a*. Questo veniva calcolato come segue: a) Δ a* per il protocollo 1= a* della cute solo irradiata (DEM-UVB) a* di ciascuna delle aree cutanee trattate rispettivamente con ozonizzato prima dell'irradiazione; b) Δ a* per il protocollo 2 = a* della cute solo irradiata (DEM-UVB) - a* di ciascuna delle aree cutanee trattate rispettivamente con gli stessi prodotti prima e dopo l'irradiazione; c) Δ a* per il protocollo 3 = a* della cute solo irradiata senza applicare prodotti (DEM-UVB) - a* di ciascuna delle aree cutanee trattate rispettivamente con gli stessi prodotti dopo l'irradiazione. Risultati Le misure colorimetriche attestano l ottima capacità fotoprotettiva e lenitiva di ozonizzato,dovuta al sinergismo d azione dei suoi principi attivi. La riduzione del grado di eritema DEM-UVB indotto, è stata calcolata come segue: % di riduzione dell eritema = ( a* campione x / a* DEM-UVB individuale)* a) protocollo 1- decremento dell'eritema rispetto alla DEM del 2%; b) protocollo 2- decremento dell'eritema rispetto alla DEM del 6%; c) protocollo 3- decremento dell'eritema rispetto alla DEM del 4%; Seguono istogrammi dei valori ottenuti.
4 % ozonizzato Vit.E acetato Figura1.- Percentuale di riduzione dell eritema valutato tramite colorimetro applicando i campioni solo prima dell irradiazione UVB (protocollo 1). 6 % ozonizzato Vit.E acetato Figura2.- Percentuale di riduzione dell eritema valutato tramite colorimetro applicando i campioni prima e dopo l irradiazione UVB (protocollo 2).
5 % ozonizzato Vit.E acetato Figura3.- Percentuale di riduzione dell eritema valutato tramite colorimetro applicando i campioni solo dopo l irradiazione UVB (protocollo 3 ) % 3 2 prima dopo prima-dopo Figura4.- Percentuale di riduzione dell eritema valutata tramite colorimetro per applicazione di ozonizzato solo prima, prima e dopo, solo dopo irradiazione UVB (protocolli ).
6 Conclusioni Nel danno cutaneo UV-indotto i radicali liberi giocano un ruolo rilevante. Studi recenti hanno dimostrato come la supplementazione della cute con antiossidanti riduca lo stress ossidativo ed il conseguente fotodanno 4. Studi in vitro su cheratinociti umani, inoltre, hanno documentato un ruolo protettivo degli antiossidanti nei confronti dell'immunosoppressione UV-indotta 5. Pertanto, può essere considerato un loro impiego concreto in fotoprotezione con applicazione topica. L'efficacia della fotoprotezione per via topica è confermata dalla dimostrazione che i cheratinociti degli strati più differenziati posseggono capacità antiossidanti maggiori degli strati germinativi. Studi in vitro hanno dimostrato che la capacità antiossidante dei cheratinociti aumenta durante il processo di differenziazione cellulare 6. Inoltre, gli antiossidanti presentano una concentrazione notevolmente maggiore nell'epidermide rispetto al derma, e tale dato è in accordo con il fatto che l'epidermide umana rappresenta la prima barriera contro il danno ossidativo 7. Le misure colorimetriche da noi effettuate attestano che il ozonizzato applicato per via topica, presenta elevate capacità preventive e riparative nei confronti del fotodanno da UVB grazie al sinergismo d azione dei suoi principi attivi. Cio è confermato dai risultati ottimali raggiunti quando viene applicato sia prima che dopo il fotostimolo. La veicolazione dell ozono in una matrice complessa quale quella del ozonizzato comporta la formazione di molecole più piccole, fortemente arricchite nella componente insatura ad attività assorbente delle radiazioni UV dannose, nonché di molecole ad attività "scavenger dei ROS e dei radicali liberi a potenziamento dell attività antiossidante. Il ozonizzato applicato per via topica, previene e ripara dal fotodanno perchè integra e potenzia le peculiari e naturali caratteristiche funzionali di fotoprotezione della cute potenziando il sistema antiossidante endogeno. Ottimo fotoprotettore con soddisfacenti capacità lenitive, antinfiammatorie, antiage, altamente specifico ed estremamente versatile trova utile impiego in campo medico-dermatologico.
7 Bibliografia 1. Fuchs J, Hufleyt M, Rothfuss L, et al. Impairment of enzymic and non enzymic antioxidants in skin by UVB radiation. J Invest Dermatol 1989; 93: Clement-Lacroix P, Michel L, Moysan A, et al. UVA- induced immune suppression in human skin : protective effect vitamin E in human epidermal cells in vitro. Br J Dermatol 1996; 134: Moeller H, Ansmann A, Wallat S. The effects of vitamin E on the skin in topical applications. Fat Sci Technol 1989; 8: Nino M., Casula L., Russo I. e Santoianni P. Antioxidant activity of vitamin E in topical application beore end after UVB irradiation. Annal It Derm all clin sper 22;56(3): Beijersbergen van Henegouwen G, Junginger H, de Vries H. Hydrolisis of RRR-alfa-tocopherol acetate ( Vitamin E acetate) in the skin and its protecting activity(an in vivo study in the rat). J Photochem Photobiol 1995; 29: Vessey DA, Lee KM, Boyer TD.differentiation induced enhancement of the ability of cultured human Keratinocytes to suppress oxidative stress. J invest Dermatol 1994; 2: Shindo Y, Witt E, Hand D, et al. Enzimatic and no Enzimatic antioxidants in epidermis and dermis of human skin. J invest dermatol 1994; 2: 122.
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