Mario Moretti Polegato incarna il

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1 Creatività, brevetti e collaborazione con l università per realizzarli. Secondo Mr. Geox, Mario Moretti Polegato, sono questi i tre ingredienti di grande successo. Un concetto chiaro dell innovazione deve essere accompagnato Mr. Geox: Vi racconto la mia Romania LEADER GLOCALISTI 1 di Claudia Stanila dalla internazionalizzazione e da una visione realistica delle dinamiche di mercato. Infine, uno sguardo attento verso i problemi sociali del mondo serve a capire meglio chi siamo, dove vogliamo andare, come e con chi Mario Moretti Polegato incarna il sogno americano all italiana. Originario del Veneto, Polegato è un uomo d affari che in soli dodici anni è riuscito edificare un impero finanziario che capitalizza in Borsa oltre 2 miliardi di euro. Nel 1995, dopo un periodo di test, è iniziato il progetto Geox. Non aveva la minima esperienza nel settore delle calzature, però aveva un idea: la scarpa che respira. Da qui, i due elementi innovativi della calzatura mondiale: la suola perforata e la membrana interna. L invenzione, brevettata in più di 100 Paesi, spiega l imprenditore, consiste nella creazione di milioni di canali minuscoli nel materiale della scarpa che permettono la respirazione del piede. La goccia della sudorazione è 700 volte più piccola di quella dell acqua, l impermeabilità essendo così garantita. Al momento, i prodotti Geox sono realizzati al di fuori dell Italia, in 28 Paesi diversi, e sono commercializzati in altri 68. Se nel 1995 l azienda contava 5 collaboratori, si è ora arrivati a in vari Paesi del mondo. Tra questi anche la Romania, pochi anni fa Mecca per gli imprenditori italiani del Nord-est ( secondo i dati della Camera di Commercio Romena, più di presenti nel Paese ): grande opportunità per diversi settori, cultura affine, manodopera a costi molto bassi, produzione intensiva. Però, come spiega il signor Geox in questa intervista, con l adesione all UE, la realtà imprenditoriale sta cambiando nell ex- Dacia Romana. E così anche le tendenze degli imprenditori veneti, pionieri della delocalizzazione dopo la caduta del Muro. Il segreto del successo è credere nelle proprie idee e battersi per realizzarle. È importante però che l idea nella quale si crede sia realistica, concreta. E, in questo senso, l ultima parola la dà il mercato. Nei suoi 12 anni di vita, Geox è riuscita a situarsi al top delle aziende in Italia e al quarto posto nella classifica mondiale della calzatura sportiva, superata solamente da Clark, Timberland ed Ecco. Dottor Polegato, quali pensa siano le opportunità economiche che si aprono adesso con l adesione all UE di Bulgaria e Romania? Il suo punto di vista è particolarmente interessante vista la massiccia presenza di industriali italiani del Nord- Est, più di secondo i dati della Camera di Commercio a Bucarest. Le opportunità sono molto diverse da 188

2 LEADER GLOCALISTI 1 quando è iniziata la delocalizzazione verso la terra romena. A quel tempo, gli imprenditori che andavano in Romania erano essenzialmente del settore delle scarpe, dell abbigliamento, dei mobili, della meccanica leggera. Oggi, invece, questi settori sono meno interessanti perché il costo della manodopera si è alzato e in futuro aumenterà ancora di più. Inoltre, si è aggiunto un problema di reperibilità della manodopera. Molti romeni non vogliono più lavorare per 300 euro al mese, così lasciano le fabbriche in Romania per venire in Italia, andare in Spagna oppure in Grecia, a lavorare magari in nero, a fare lavori più umili, dove però si possono guadagnare euro. Gli italiani che vorranno lavorare in Romania dovranno cambiare settore. Una parte delle imprese italiane che trovano oggi interesse in Romania sono quelle dell industria agroalimentare. La Romania è sempre stata il granaio dell Europa. Dopo la caduta di Ceausescu le campagne sono state praticamente abbandonate. I proprietari privati non vogliono più coltivare la terra perché non c è un industria agro-alimentare capace di utilizzare i prodotti. La Comunità Europea ha già fornito una somma importante alla Romania per gli investimenti nel settore agro-alimentare. Gli investitori italiani che andranno in Romania dovranno essere quelli indirizzati a questo tipo di lavoro. Un altro settore destinato ad attrarre capitali stranierei è quello immobiliare. Oggi a Bucarest mancano molte case e tante di quelle che ci sono devono essere ristrutturate. Il valore delle case a Bucarest è ancora basso rispetto al valore medio europeo. Così, molti imprenditori italiani vanno in Romania per comperare appartamenti, investire nelle attività immobiliari oppure edifici e strutture edilizie in genere. Lei valuta che nel settore immobiliare in Romania i prezzi saliranno alle stelle nei prossimi anni, come è successo anche Contrasto

3 MR. GEOX: VI RACCONTO LA MIA ROMANIA negli altri Paesi successivamente all adesione UE? Sì. I prezzi sono molto cresciuti negli ultimi anni e saliranno ancora. Altri settori interessanti in Romania sono sia quello turistico, specialmente nelle zone del mare, sia quello della ristorazione, alberghiero oppure quello delle terme. Ricordiamo che il Paese latino è famoso anche per le terme (è nella terra romena che la professoressa Ana Aslan ha inventato il famoso elisir di luna vita Gerovital). Aggiungerei i settori delle attrezzature sportive, della montagna e dell organizzazione di villaggi turistici, specialmente nella parte storica della Romania, come per esempio le aree del Nord, dove si trovano numerose e magnifiche chiese ortodosse. Campo interessantissimo in cui investire è pure il settore dell elettronica, in cui purtroppo l Italia è molto in ritardo. Inoltre, il Politecnico di Bucarest sforna ogni anno migliaia di buoni ingegneri che trovano subito lavoro in Canada o negli Stati Uniti. Per loro e molto più facile andare a lavorare in America che in Europa. I politici romeni e quelli del Vecchio Continente dovrebbero preoccuparsi di questo aspetto e dare delle opportunità a questi giovani di lavorare in esso. Ecco, gli italiani potrebbero trasferire in Romania delle aziende di elettronica. Altro settore interessante in Romania è rappresentato dai call center. Già oggi in Italia molti di questi vengono organizzati in Romania. Nessuno sa che spesso l operatore che chiama la casalinga italiana per comunicarle informazioni sulla bolletta dell Enel, della Telecom o della società del gas è romeno e che il servizio viene gestito dalla Romania. Direi che questa è la panoramica delle nuove opportunità in Romania. Investire dunque nell Est Europa o piuttosto nei mercati asiatici fortemente emergenti? Sono due opportunità diverse. Innanzitutto, chi investe, per esempio, in Romania, investe in Europa. Di conseguenza, ci sono due vantaggi. Il primo è un vantaggio immediato grazie a tutte le cose che la Romania offre e il secondo è costituito dal fatto che il capitale investito in questo Paese est-europeo non corre rischi, è cioè protetto dalla legislazione comunitaria. Cosa che non si può affermare a proposito degli investimenti fatti in Cina o in altre terre asiatiche dove esiste il rischio Paese. Comunque, ci sono determinati prodotti che per forza di cose bisogna fare in Cina e altri in Romania. Come ho appena detto, per fare prodotti a basso prezzo non occorre più andare in Romania, ma piuttosto in Cina. E qui sta la scelta dell imprenditore. Prima di fare investimenti in Romania si deve capire dove sta andando il Paese. Oggi la Romania si sta riappropriando della sua vocazione agricola. La maggior parte degli investimenti e finanziamenti della Comunità Europea riguarda il settore agricolo. L ambito delle infrastrutture offrirà tante opportunità a tante aziende straniere. Ripeto: non si va più in Romania per il basso costo della manodopera, perché questo è un vantaggio competitivo destinato a diminuire sempre di più. Quali sarebbero le differenze culturali tra Asia e Europa dell Est che incidono anche sui investimenti? Le differenze culturali tra Asia e Europa orientale e, specialmente, la Romania sono enormi. Investire significa scegliere sempre. Anche il Paese. Certo, tra l Italia e la Romania ci sarà sempre un affinità culturale maggiore. Il mondo del business è un mondo globale, perciò ormai le regole per fare business sono identiche in tutto il mondo. Oltre all affinità culturale si devono seguire le regole del mercato. La Romania e l Est Europa in generale hanno offerto agli investitori stranieri l opportunità della delocalizzazione. Se la delocalizzazione era una realtà già conosciuta dalle grandi aziende, per le piccole è stata una cosa nuova e magica. D altra parte, la caduta del Muro ha avuto l effetto benefico di consentire anche ai Paesi dell Est di entrare nel mercato globale e offrire competenze e manodopera ai Paesi più industriali. Cosi, sulla scia di grandi gruppi come la Fiat, anche le aziende piccole e medie aziende hanno potuto creare strutture produttive in Europa dell Est. Con l entrata nell Unione Europea il mercato di lavoro sta cambiando in Romania. L'Asia sembra diventare una meta sempre più attraente... Senza dubbio. L Asia e la Cina in particolare stanno mettendo in discussione quello che ha rappresentato la Romania fino a 190

4 LEADER GLOCALISTI 1 oggi. In questo momento le produzioni in Cina sono infinitamente più economiche. Il mercato romeno potrebbe effettivamente essere messo in crisi dall evoluzione dello scenario globale. La Cina è diventata il Paese più competitivo per il costo basso della manodopera. Ma non solo la Cina. Se guardiamo all evoluzione del mondo intero, si può notare ancora molti Paesi che nel giro di pochi anni entreranno nel mercato globale e offrirano dei prezzi ancora più competitivi della Cina stessa. Potrebbe fare qualche esempio? Alcuni Paesi africani che stanno entrando nel cosiddetto mondo globale. Gli investimenti italiani che nascono oggi in Romania partono dai presupposti diversi che nel passato. Contrasto_REA Sì, se pensiamo a un passato di anni fa. Questo perché in Romania è cresciuto molto velocemente il costo della manodopera. Il Pil pro capite del Paese sta crescendo a ritmi rapidi. Chi ha fatto grossi investimenti nel passato, chi ha creato grandi strutture produttive può constatare che adesso il valore è raddoppiato. Se prima la Romania era essenzialmente un Paese dove produrre, ma non vendere un prodotto, ora le cose sono diverse. Oggi si può contare su un potenziale di mercato di 22 milioni di consumatori. Tutti investitori europei hanno contribuito a creare questa rivoluzione culturale. Parafrasando lo slogan della scarpa Geox, quale sarebbe il segreto di una mente che respira? Come è stato detto recentemente in occasione del World Economic Forum, svoltosi a Pechino davanti a un assemblea di intellettuali e premi Nobel, tutti noi usiamo solo una piccola parte del nostro cervello. Usiamo solamente il % delle nostre potenzialità mentali. E su questo bisogna riflettere. In certe società, soprattutto nei Paesi ricchi, come l Italia e la Germania, il successo è determinato dalla mente innovativa. Ora noi non possiamo fare aziende di trasformazione del prodotto, ma possiamo produrre idee. Quindi, dobbiamo investire nel cervello umano. E in questo senso penso in primo luogo ai giovani. Che spazio si dà, secondo Lei, all innovazione e alla formazione in Italia? Trovo che oggi in Italia l educazione, la cultura, non siano adeguate ai tempi contemporanei. E questo perché un sistema di educazione moderno prevede un maggiore investimento sui giovani. Tutto nel futuro immediato si giocherà sull innovazione e sulla formazione. Il progresso della società moderna non viene fatto dagli imprenditori di 50 o 60 anni che oggi si vedono sui giornali o dai politici, ma dai giovani. E se qualcosa cambia nel nostro Paese, è solamente tramite loro, cioè i giovani che possono emergere degli imprenditori, dei manager, dei tecnici. Allora, io mi auguro che la politica di questo Paese dia più speranze ai giovani. Anche magari con il rischio che parte di queste riserve vadano perse. Ma quello che rimane compensa il rischio. 191

5 MR GEOX: VI RACCONTO LA MIA ROMANIA Che cosa ha scatenato in lei l interesse per la Romania? Lei è stato anche nominato da più di 11 anni console onorario di questo Paese. Ho accettato di aiutare questo Paese anche per spirito etico. Perchè sono convinto che ogni persona prima di impegnarsi per il proprio lavoro deve impegnarsi per il bene degli altri. Ci sono imprenditori che sono presidenti di associazioni sportive, culturali o benefiche. Io ho scelto di essere console di questo Paese per il quale ho fatto tanto. Quando sono andato in Romania per la prima volta, ho trovato una nazione in condizioni apocalittiche: cavalli per le strade, bambini nelle fogne, ospedali che non funzionavano, bambini che morivano negli ospedali perché non c era energia elettrica e via dicendo. Ho portato molti imprenditori in Romania e ho fatto molte donazioni attraverso delle fondazioni. L ultima, che si chiama Il Ponte del Sorriso, l abbiamo organizzata con la Uil dopo aver scoperto vicino Breaza un orfanotrofio dove vivono tanti bambini disabili. Abbiamo dato dei soldi per la ristrutturazione dell edificio e ora stiamo portando dall Italia educatori e medici per dare una speranza del futuro a questi ragazzi. È cambiata la situazione delle aziende venete? Il mondo del business e del lavoro è cambiato ovunque, in Italia e nelle aziende venete. Anche le aziende venete si stanno adeguando al nuovo modello di business internazionale che è quello basato sui maggiori investimenti nella ricerca, nella formazione, nel marketing e, specialmente, nella comunicazione. Gli Stati Uniti oppure il Canada da anni portano una politica per attirare i cervelli. Non pensa che sarebbe opportuna, anzi urgente, una politica simile anche in Italia? Esiste una sola politica per attirare i cervelli: farli star bene. E non esiste nessun altro messaggio che creare qui delle condizioni dove chi ha idee sia apprezzato, chi ha idee guadagni, chi ha idee possa fare fortuna. Altrimenti, essendo il nostro un Paese democratico, uno emigra. Si deve creare una cultura delle idee, facendo capire alla gente che ogni idea deve essere accompagnata e protetta da un brevetto. La terza condizione per la riuscita è che su ogni brevetto si deve collaborare con l università per la sperimentazione. Questo è il grande problema del Paese. L Italia non ha un problema di natura industriale, ma uno di natura culturale, dovuto alla globalizzazione e a tutte le vicende degli ultimi anni. Se prima per fare affari era sufficiente scrivere su un prodotto Made in Italy, oggi non è più così, oggi quel prodotto deve essere veramente diverso e innovativo per avere successo. L immigrato: una risorsa o una minaccia? L immigrato rappresenta una risposta ai bisogni che l Italia ha, dal problema demografico a quelli indotti dalle trasformazioni culturali. Per esempio, qui i lavori più umili non li fa più nessuno, nelle campagne nessuno va più a raccogliere la frutta, l uva, i pomodori e, di conseguenza, si deve ricorrere al lavoro degli immigrati. Gli immigrati sono ovviamente una risorsa, ma è essenziale dare loro dignità e farli vivere bene: è inammissibile che molti di loro debbano vivere in sei in una stanza pagata a caro prezzo. Ognuno di loro ha una cultura, una religione diversa, un background diverso. Conferire alle persone immigrate dignità è importante perché queste diversità non diventino fonte di disordine sociale. 192