Seminario Tematico Residenziale Governo del territorio ed enti locali: come orientarsi nella complessità Ferrara, giugno 2017
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- Arnoldo Gagliardi
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1 Seminario Tematico Residenziale Governo del territorio ed enti locali: come orientarsi nella complessità Ferrara, giugno 2017 in collaborazione con PIANIFICAZIONE STRATEGICA E RIGENERAZIONE URBANA: PER UNA NUOVA GOVERNANCE DEL TERRITORIO Davide Drei Sindaco di Forlì Iniziativa co-finanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale 1
2 GOVERNANCE DEL TERRITORIO E ARCHITETTURA ISTITUZIONALE Dopo l'esito del Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016 si confermano per gli Amministratori una priorità ed una necessità: costruire un nuovo modello di governance del territorio, allargato rispetto ai confini tradizionali Riordino istituzionale Unioni di Comuni - Province - Area Vasta Se guardiamo al recente passato, possiamo cogliere insegnamenti da esperienze e strategie di lungo periodo che hanno dimostrato la validità di scegliere vie di sviluppo che hanno avuto come riferimento la mediazione degli interessi fra territori diversi Il Campus Universitario e Polo Museale San Domenico Chiesa San Giacomo 2
3 PIANIFICAZIONE URBANISTICA Pianificazione urbanistica legata alle vocazioni strategiche della città
4 CAMPUS UNIVERSITARIO Investire sul Campus e sul progetto di cittadella universitaria nel cuore della città, ha significato investire da un lato sulla cultura, sul sapere e sui giovani dall'altro sulla ri-funzionalizzazione degli spazi urbani come luoghi del "buon vivere" a vocazione prevalente (trasformata da sanitaria a formativa) Forlì e forlivesi protagonisti di un grande fermento: i luoghi recuperati e valorizzati non solo come contenitori, ma come generatori di contenuti in una logica coerente di rivitalizzazione e di costruzione di una precisa identità culturale e sociale La ri-funzionalizzazione e la ri-generazione urbana secondo una vocazione prevalente interessa molte parti della città: Musei San Domenico (origini religiose/militari), Palazzo Romagnoli, la Chiesa di San Giacomo 4
5 IL CENTRO STORICO FE RR OV IA VIA CAMPUS UNIVERSITARIO (EX OSPEDALE MORGAGNI) EM ILI A 5
6 EX OSPEDALE MORGAGNI CENNI STORICI L area su cui fu edificato l ex complesso ospedaliero era parte originariamente dell ampia fascia inedificata destinata ad orti compresa fra le mura cittadine e il vecchio ospedale della Casa di Dio, costruito nel borgo Pio tra il 1720 e il 1780 su progetto dell architetto Giuseppe Merenda L ospedale si era reso già inadeguato agli inizi dell Ottocento, tanto da richiedere un ampliamento che comportò tra il 1824 e il 1848 l edificazione dell attiguo edificio delle Esposte, destinato a stabilimento idroterapico, su progetto dell ingegnere Giuseppe Cantoni Il primo nucleo dell'ospedale moderno, originariamente dedicato ad Aurelio Saffi, nasce all'inizio del secolo scorso su progetto dell'architetto ravennate Giovanni Tempioni e viene realizzato tra il 1907 e il
7 Il progetto del Campus Universitario è frutto del concorso di progettazione internazionale vinto nel 1998 dallo studio di architettura Lamberto Rossi Associati di Milano. Il successivo Piano urbanistico attuativo relativo al comparto RU4-Morgagni è stato redatto dal gruppo vincitore ed approvato con Delibera di Consiglio comunale n. 11 del 10 febbraio L attuazione degli interventi previsti dal PUA è iniziata già nel 2003 e prosegue tuttora per stralci (diversi dei quali già completati). Il Concorso internazionale di progettazione era finalizzato ad acquisire una proposta progettuale per la creazione nell ex ospedale di un Campus Universitario dell Università di Bologna, che raccogliesse le funzioni sparse nelle diverse sedi di Forlì. Gli interventi interessano una vasta area di mq. in cui sono inseriti padiglioni distinti ma collegati tra loro. 7
8 VISTA DEL CAMPUS (Trefolo) NUOVI EDIFICI PROGETTATI PER LA SOSTENIBILITA ENERGETICA ED AMBIENTALE 8
9 RIQUALIFICAZIONE DEL PARCO DEL CAMPUS Creazione di efficace collegamento tra centro storico e prima zona di espansione Riappropriazione e scoperta di un ampio bacino verde delimitato da edifici storici di pregio architettonico da parte della cittadinanza e degli studenti Valorizzazione di importante area a ridosso del centro storico Creazione di parco pubblico nel centro storico
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11 MUSEI SAN DOMENICO Il Complesso Conventuale di San Domenico occupa un ampia zona del centro storico di Forlì, nelle immediate vicinanze del nucleo medioevale Assume un ruolo non solo edilizio, ma anche una peculiare valenza urbanistica: il suo recupero è strategico nel conseguimento di un duplice obiettivo: - la conservazione e il restauro di beni artistici ed architettonici di rilevante valore; - la riqualificazione urbanistica di un vasto quartiere del centro storico di Forlì. Per questo motivo l area è stata inserita nel Piano di Riqualificazione Urbana, che comprende la sequenza dei temi strategici per il miglioramento della qualità urbanistica, e che traccia una sezione della città, dal fiume alla ferrovia, attraverso il centro storico.
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16 CHIESA DI SAN GIACOMO La chiesa di san Giacomo Apostolo fa parte del complesso conventuale fondato dall'ordine dei Domenicani a Forlì nella prima metà del XIII secolo Dopo una fase di progressivo degrado, che culmina con l'abbandono ed il conseguente crollo (1978) di parte della copertura e della facciata meridionale, a partire dagli anni '90 il Comune avvia il processo di graduale recupero che ha portato al completo restauro Come l'antico convento domenicano era metafora della città, rappresentazione e miniatura di tutte le funzioni comunitarie e individuali (abitare, studiare, lavorare, pensare, pregare, deliberare), così il monumento restaurato diventa oggi motore culturale della città attuale, facendosi ad essa permeabile e in essa irradiando i propri messaggi, contenuti, opportunità
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19 PIANIFICAZIONE DEI SERVIZI FONDAMENTALI DI UNA COMUNITA' ATTRAVERSO SOCIETA' DI GESTIONE
20 LIVIA TELLUS ROMAGNA HOLDING SPA La società rappresenta lo strumento organizzativo degli Enti soci, al fine di garantire l attuazione coordinata ed unitaria dell azione amministrativa nonché un organizzazione efficiente, efficace ed economica nell ordinamento dell Ente locale, nel perseguimento degli obiettivi di interesse pubblico
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22 Livia Tellus Romagna Holding S.p.A. 100% Società controllate Società collegate Altre società Forlifarma S.p.A. Fiera di Forlì S.p.A. Hera S.p.A. 100% 31,20% 1,297% Forlì Città S olare S.r.l. Technè S oc. Cons. p.a. Romagna Acque S.p.A. 100% 50% 16,068% Forlì Mobilità Integrata S apir S.p.A. S.r.L. 100% 0,1754% Unic a Reti S.p.A. Start Romagna S.p.A. 51,4256% 17,448% NUOVA SOCIETA' GESTIONE RIFIUTI 100%
23 La società ha lo scopo di: - assicurare compattezza e continuità nella gestione delle società partecipate dal Comune di Forlì e dagli altri Comuni aderenti all'unione dei Comuni della Romagna forlivese - esercitare funzioni di indirizzo strategico e di coordinamento sia dell'assetto organizzativo che delle attività esercitate dalle società partecipate - concedere finanziamenti esclusivamente nei confronti delle società controllate o collegate ai sensi dell art del Codice Civile, o di società sottoposte al medesimo controllo
24 ALEA Ambiente Società in house per la gestione dei rifiuti Modello in cui il rifiuto è bene comune e viene gestito in maniera pubblica, per garantire la trasparenza e il controllo delle fasi di pianificazione e di valorizzazione, la separazione tra gestori della raccolta e gestori dello smaltimento e per attuare nel territorio quel modello di tariffa puntuale che premierà i cittadini virtuosi
25 Un modello di gestione livello generale CONOSCENZA informazione, educazione, regole AZIONE RESPONSABILIT À CONSEGUENZE tariffa, proporzionalità (quantità e qualità), risultati, verifica Singola separazione dei rifiuti nei propri contenitori, raccolta porta a porta, raccolta differenziata interna Collettiva trasporto dei rifiuti trasformazione dei rifiuti
DUE NUOVE CITTÀ DI BOLOGNA DA COSTRUIRE IN EMILIA-ROMAGNA
10% utilizzo urbano di suolo (2.280 km 2 ) 23% dispersione urbanistica (Insediamenti situati al di fuori di contesti urbani) Previsti 250 km 2 di espansione urbanistica DUE NUOVE CITTÀ DI BOLOGNA DA COSTRUIRE
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