AUDIZIONE COMMISSIONE SANITA REGIONE LAZIO
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1 AUDIZIONE COMMISSIONE SANITA REGIONE LAZIO Dr.ssa Gabriella Angeloni
2 Il Comitato Infermieri Dirigenti (CID), Società Scientifica, è apartitico e non persegue scopi di lucro e si propone di: a. promuovere la ricerca ed altre iniziative culturali e scientifiche con specifica attenzione ai problemi della programmazione, della gestione, della valutazione della qualità delle cure, dei servizi sanitari e della formazione infermieristica in Italia e all'estero;. b. realizzare la raccolta, la diffusione e lo scambio di informazioni attraverso strumenti editoriali e multimediali in Italia e all'estero; c. promuovere la progettazione, la sperimentazione e la verifica di innovativi modelli organizzativi, formativi e di strategie manageriali nonché tracciare linee guida per definire gli aspetti tecnici e organizzativi del management infermieristico; d. elaborare proposte sul piano legislativo, contrattuale ed amministrativo, tese a valorizzare la Dirigenza Infermieristica; e. individuare, costruire e gestire in proprio o in collaborazione con le istituzioni pubbliche e private, eventi di Educazione Continua in Medicina anche attraverso la metodologia della Formazione a Distanza; f. costruire e gestire banche dati di natura scientifica per la diffusione e lo scambio di informazioni ed esperienze in Italia e all'estero. g. promuovere i rapporti con i collegi e gli ordini professioni, le associazioni e le parti sociali; h. offrire attività di consulenza La nascita dei CID regionali, infatti, ha lo scopo di creare un ponte di comunicazione tra le realtà lavorative ove i vari colleghi sono impegnati, sia per un confronto fattivo, sia per elaborare un possibile indirizzo comune di intenti e comportamenti rispetto alle tematiche organizzative, formative, didattiche e di ricerca che caratterizzano la nostra professione. I CID regionali hanno la funzione di: Coordinare l attività dei membri del Comitato residenti nella Regione Formulare proposte all Assemblea ed al Consiglio Direttivo Sviluppano iniziative in ambito regionale coerenti con i fini del Comitato ed in sintonia con i programmi fissati dagli Organi di questo. L istituzione dei Servizi Infermieristici nella Regione Lazio fa riferimento alla DGR n.1184 del 9 marzo 1999 che individuava l assistenza infermieristica quale componente costitutiva fondamentale dell azione sanitaria, non solo in quanto supporto di prestazioni in costante evoluzione scientifica, ma in quanto esercente un indispensabile ruolo di complementarietà tecnicooperativa rispetto alle prestazioni mediche, tali da condizionare la qualità e l efficacia degli interventi. Tuttavia, a distanza di un decennio da tali indicazioni, rafforzate dalla più recente circolare regionale n. 563/05 relativa alle Linee direttive per l attuazione della Legge 251/00, il panorama regionale mette in evidenza una situazione assolutamente eterogenea rispetto l articolazione, le dimensioni e le funzioni dei Servizi Infermieristici. In particolare l elemento più difforme e discontinuo, risulta essere il margine di autonomia spesso piuttosto limitato e, comunque, non proporzionale al livello di responsabilità richiesto, teso ad assicurare adeguati standard assistenziali in condizioni di estrema criticità in termini di disponibilità di risorse e di rimodulazioni organizzative istituzionali.
3 INDAGINE CONOSCITIVA Il Servizio Infermieristico della Regione Lazio: indagine conoscitiva tra infermieri, dirigenti infermieristici e medici Ipotesi di ricerca: maggiore è la conoscenza sulle funzioni, sull autonomia professionale, sul sistema di comunicazione del Servizio Infermieristico /Dipartimento, migliore è la percezione che i dirigenti infermieristici, gli infermieri ed i medici hanno del servizio stesso. A.O. Universitaria Pol. Umberto I A.O. S. Camillo-Forlanini A.O. Universitaria S. Andrea ASL RM A - Ospedale S. Giacomo IRCCS-IFO A.O. S. Filippo Neri ASL RM D ASL RM C ASL RM H A.O. S. Giovanni-Addolorata Pol. Gemelli Ospedale S. Camillo de Lellis - Rieti A.O. Universitaria Pol. Tor Vergata Ospedale Umberto I - Frosinone Ospedale Belcolle - Viterbo Università Campus Biomedico Raccolta dati: Lo strumento utilizzato per lo studio di ricerca è un questionario anonimo di tredici domande costruito ad hoc, differenziato per alcune domande, secondo il ruolo professionale. (parte anagrafica, collocazione all interno della struttura, funzioni del Servizio, attività e strumenti significativi per il ruolo del Servizio). Le ultime tre domande sono aperte per i suggerimenti da fornire per migliorare la percezione del Servizio Infermieristico/Dipartimento. Discussione: Sia il personale medico che infermieristico, compresi i coordinatori, si sono sentiti abbastanza in conflitto con i Direttori di Dipartimenti Sanitari. Meno conflitto, invece per il dirigente infermieristico. La motivazione del conflitto, è dovuta alla gestione del personale (per ferie, straordinari ) Conclusioni: le conoscenze del personale infermieristico e medico sulle funzioni, sull autonomia del Servizio infermieristico sono confuse, rispetto a quelle del dirigente infermieristico. Peraltro, l inadeguata conoscenza, determina, una visione distorta del Servizio Infermieristico, identificandone l istituzione quale elemento di disturbo, competizione, ingerenza e sovrapposizione nei processi organizzativo-gestionali. Per migliorare le conoscenze sulla corretta ed omogenea collocazione dei Servizi Infermieristici/Dipartimenti Assistenziali può essere utile partire dai suggerimenti delle varie figure professionali. Suggerimenti INFERMIERI Implementare formazione Più riunioni, procedure e protocolli Maggiore conoscenza del Servizio Clima di collaborazione Condivisione obiettivi DIRIGENTI INFERMIERISTICI Implementare percorsi formativi gestionali operativi Migliorare rete di comunicazione Incontri periodici a vari livelli MEDICI Formazione complementare multidisciplinare Sistema di comunicazione strutturato Migliorare la gestione delle risorse umane
4 La gestione della formazione universitaria costituisce un altra nota dolente in quanto, in considerazione della riduzione dei budget attribuiti alle strutture sanitarie, c è un orientamento da parte dei Direttori Generali di ridurre e/o comprimere le risorse umane/tecnologiche e strutturali dedicate ai corsi di Laurea Infermieristica che rappresenta un capitolo di spesa importante a fronte del fatto che né l Università né la Regione contribuiscono in maniera significativa a sostenere le spese. Tale situazione sta generando quindi un depauperamento ed una scarsa valorizzazione delle risorse destinate a tale attività con un conseguente abbassamento del livello di preparazione dei futuri professionisti infermieri, in un contesto nel quale è evidente la problematica della emergenza infermieri. A ciò si aggiunga il fatto che, a differenza di altre regioni, la Regione Lazio ha scelto di avocare alle strutture del SSN la responsabilità della conduzione dei corsi di riqualificazione per gli Operatori Socio sanitari, in tal modo garantendo un livello adeguato del percorso formativo e quindi dell immissione nel mondo lavorativo, sia all interno delle strutture ospedaliere che nell assistenza territoriale socio-sanitaria, di personale capace di assicurare una risposta assistenziale, relativa alle mansioni previste dal profilo, adeguata ai bisogni dei cittadini. Anche queste attività vengono svolte dal personale afferente ai Corsi di Laurea a fronte di uno scarso riconoscimento professionale e contrattuale/remunerativo di tale personale. Nella realizzazione della filosofia del PSR, basata sulla centralità del cittadino all interno delle organizzazioni sanitarie la funzione della Professione Infermieristica ed in modo particolare della Dirigenza Infermieristica assume un ruolo importante nell attuazione degli obiettivi dello stesso PSR, sia all interno delle strutture ospedaliere con l implementazione di modelli organizzativi basati su diversi livelli di complessità delle cure, o modelli organizzativi orientati all applicazione dell appropriatezza dei ricoveri come il Week Hospital, sia nelle strutture innovative previste per il territorio come i Presidi di Prossimità, gli Ambulatori Infermieristici, il potenziamento dell Assistenza Domiciliare, l Infermieristica di Comunità e la funzione di Case Management solo in condizioni di chiarezza dei livelli di responsabilità, competenze e autonomia decisionali e soprattutto attraverso il superamento di diversità e/o divergenze con le altre professioni presenti nel contesto sanitario. PROPOSTE - Elaborare una revisione/aggiornamento della circolare n 563/05 che tenga conto anche della istituzione nel CCNL della Dirigenza Sanitaria Professionale Tecnica e Amministrativa del ruolo della Dirigenza delle Professioni Sanitarie e che proceda ad emanare delle Linee Guida di indirizzo per la definizione, come da art. 8 comma 7 del succitato documento contrattuale, delle attribuzioni della Dirigenza Infermieristica che, sul piano funzionale ed organizzativo, non ingeneri motivi di conflitto, sovrapposizione con le competenze degli altri dirigenti ma che invece promuova una sinergia finalizzata alla realizzazione di criteri di efficienza, efficacia ed appropriatezza clinico-assistenziale ed organizzativa; - Attuare un modello organizzativo di tipo dipartimentale dei Servizi Infermieristici; - Assicurare una stabilità negli incarichi dirigenziali, che possa garantire il tempo necessario per promuovere un cambiamento innanzitutto di tipo culturale in tutti i professionisti che concorrono nell attuazione nel maxi processo assistenziale attraverso l emanazione di procedure concorsuali per l assegnazione di incarico a tempo indeterminato di Dirigenza delle Professioni Sanitarie;
5 - Garantire la possibilità da parte dei Servizi/Dipartimenti Infermieristici di elaborare e realizzare progetti formativi coerenti con i reali bisogni dei professionisti contestualizzati nelle aziende di riferimento e modellati sulle indicazioni provenienti dal Piano Sanitario Regionale in corso di approvazione per l attivazione delle modalità assistenziali innovative e centrate sulle necessità dei cittadini citate nel piano stesso; - Rivedere le Convenzioni tra le Università e le sedi dei Corsi di Laurea inserite nelle diverse Strutture Sanitarie che tengano conto del riconoscimento della funzione didattica/formativa svolta dai Coordinatori/Direttori dei Corsi di Laurea, dai Coordinato anno di corso, dei tutor didattici e clinici in cui la Regione deve svolgere un ruolo di indirizzo di politica sanitaria e di verifica del prodotto quali quantitativo relativo alla formazione dei professionisti sanitari; - Prevedere adeguato sostegno di tipo economico-finanziario per tutte quelle Strutture che si fanno carico dello svolgimento dei Corsi di Laurea. Alla luce di quanto proposto il Comitato Infermieri Dirigenti mette a disposizione della Commissione Sanità le conoscenze, competenze ed esperienze di professionisti che operano nei contesti sanitari della Regione Lazio con funzioni gestionali e didattico-formative.
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