IL VANGELO VITA PRODUTTIVA MANUALE DELL INSEGNANTE E UNA. Religione 150

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1 IL VANGELO E UNA VITA PRODUTTIVA MANUALE DELL INSEGNANTE Religione 150

2 IL VANGELO E UNA VITA PRODUTTIVA MANUALE DELL INSEGNANTE Religione 150 Preparato dal Sistema Educativo della Chiesa Pubblicato dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni Salt Lake City, Utah (USA)

3 Inviate commenti e correzioni, anche per gli errori di stampa, a: CES Curriculum, 50 E. North Temple Street, Floor 8, Salt Lake City, UT USA. ces-manuals@ldschurch.org 2008 by Intellectual Reserve, Inc. Tutti i diritti riservati Printed in the United States of America Testo inglese approvato: 8/03 Approvato per la traduzione: 8/03. Traduzione dell opera originale The Gospel and the Productive Life Teacher Manual Italian

4 iii SOMMARIO Introduzione al manuale dell insegnante V 1 Il piano di salvezza per i figli del Padre celeste La guida dello Spirito Le mete e la gestione del tempo La gestione saggia delle risorse economiche La fede in Gesù Cristo ci fornisce la capacità di provvedere a noi stessi e agli altri Provvediamo a noi stessi, alla famiglia e al nostro prossimo Riconosciamo e sviluppiamo i talenti e le capacità Tutti noi possiamo contribuire all edificazione del regno di Dio sulla terra Diventiamo autosufficienti nella maniera del Signore Cerchiamo l istruzione mediante lo studio e mediante la fede Scegliamo e diventiamo un compagno eterno L osservanza delle leggi della salute fisica «Queste cose ti daranno esperienza» L osservanza delle alleanze Serviamoci l un l altro

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6 v INTRODUZIONE AL MANUALE DELL INSEGNANTE Questo corso ha lo scopo di aiutare gli studenti a migliorare la loro vita sotto l aspetto sia materiale sia spirituale seguendo consigli ispirati. Apprenderanno che la conoscenza dei principi spirituali insegnati nel piano di salvezza del Padre celeste può aiutarli nelle difficoltà terrene. Applicando i principi evangelici alle questioni temporali, si renderanno conto dell esigenza di istruirsi e di qualificarsi per un lavoro abbastanza buono che possa soddisfare i bisogni della loro famiglia. Il miglioramento basato sui principi evangelici li aiuterà a adempire il loro scopo nella vita e ad accrescere la loro capacità di servire il Signore e i Suoi figli. Usate il materiale di questo manuale durante la preparazione per l esperienza didattica. Ogni capitolo è strutturato nelle sezioni seguenti: «Introduzione», che fornisce una visione d insieme sullo scopo della lezione e sulla sua importanza per gli studenti. «Principi da comprendere», che riporta i principi basilari da insegnare. «Suggerimenti didattici», che fornisce idee per insegnare ogni principio. «Compiti suggeriti», che contiene attività che gli studenti possono completare. Riflettono l aspettativa della preparazione prevista dal corso (che cosa gli studenti dovrebbero riuscire a fare grazie al corso). Scegliete i suggerimenti didattici che desiderate usare in classe. Il simbolo ( ) si trova all inizio di un suggerimento che può essere usato in maniera indipendente. Alcuni suggerimenti includono dichiarazioni di Autorità generali che non si trovano nel manuale dello studente. Queste dichiarazioni offrono agli insegnanti ulteriore materiale da usare nella lezione e sono ombreggiate in modo che siano più facili da individuare. Usate o modificate i suggerimenti secondo le esigenze degli studenti e il vostro stile didattico. Se necessario, incorporate altre idee a sostegno del tema o di un principio. Durante la lezione, lasciate agli studenti la possibilità di riconoscere, spiegare e rendere testimonianza delle dottrine e dei principi. È disponibile anche il manuale dello studente (codice articolo ) da usare unitamente al presente manuale. I capitoli del manuale dello studente sono strutturati nelle sezioni seguenti: «Introduzione». «Principi da comprendere», che riporta i principi insegnati. «Passi scritturali e dichiarazioni di sostegno» per ogni principio, tra cui dichiarazioni attinte dagli insegnamenti dei profeti e apostoli degli ultimi giorni, nonché di altri dirigenti della Chiesa. «Applicazioni ed esempi», che presenta situazioni ipotetiche e domande correlate.

7 vi I NTRODUZIONE AL MANUALE DELL INSEGNANTE «Punti su cui meditare», che riporta altre domande atte ad aiutare gli studenti a capire e a mettere in pratica i principi. «Note e impressioni», che offre uno spazio in cui gli studenti possono scrivere i sentimenti provati e rispondere alle domande. IL COMPLETAMENTO DEL CORSO Il corso Il Vangelo e una vita produttiva dura un semestre. Consiste di 15 lezioni da 100 minuti, oppure di 30 lezioni da 50 minuti. Nel caso delle 30 lezioni, dovrete stabilire dove dividere ogni capitolo per adattarlo a due lezioni. Per ricevere i crediti dell Istituto, gli studenti dovranno frequentare almeno il 75 percento delle lezioni. LA PREPARAZIONE DELLE LEZIONI Un insegnamento efficace richiede che decidiate che cosa insegnare e come farlo (vedere L insegnamento del Vangelo: Manuale di istruzioni per gli insegnanti e i dirigenti del CES [ ], 19 24). Durante la preparazione, seguendo i suggerimenti dello Spirito, individuate i principi e le dottrine che ritenete importanti per gli studenti (che cosa insegnare). Scegliete poi un idea didattica o un attività per ognuno di questi principi e dottrine. Incorporate gli insegnamenti contenuti in «L attuale enfasi sull insegnamento per il Sistema Educativo della Chiesa» (come insegnare). Durante la preparazione e l esposizione delle lezioni, tenete presenti le domande e i suggerimenti seguenti: Che cosa faranno gli studenti durante la lezione? Usate metodi e attività che incoraggiano la partecipazione. Come posso mantenere l attenzione degli studenti? Cambiate abbastanza spesso metodi didattici per aiutare gli studenti a rimanere attenti. Che sentimenti, soluzioni o comportamenti potrebbero scaturire dalla lezione? Aiutate gli studenti ad applicare le dottrine e i principi del Vangelo. Seguite l ispirazione dello Spirito in ciò che dite e fate. Aiutate gli studenti a comprendere che devono chiedere la presenza dello Spirito e vivere in maniera tale che Esso sia con loro durante la lezione. Ponete domande e sollevate questioni che incoraggino una discussione e l edificazione della fede (vedere DeA 38:23; 43:8; 88:77 80, 122; vedere anche L insegnamento del Vangelo: Manuale di istruzioni per gli insegnanti e i dirigenti del CES, 37 39). Per incoraggiare gli studenti, trattenetevi dal rispondere alle domande che ponete. Lasciate loro il tempo necessario per pensare e sviluppare delle idee. Ascoltateli con attenzione e rispondete a ciò che vi dicono. Rendete testimonianza e invitate gli studenti a fare altrettanto. Abbiate fede in Dio e abbiate il potere della Sua parola per interessare e aiutare gli studenti (vedere 2 Nefi 32:3; Alma 31:5). Abbiate fiducia negli studenti e nella capacità del Signore di aiutarvi a essere un insegnante di successo.

8 1 1 IL PIANO DI SALVEZZA PER I FIGLI DEL PADRE CELESTE La città eterna, di D. Keith Larson INTRODUZIONE Gli studenti spesso sentono nel mondo false filosofie sullo scopo dell esistenza. Insegnando il piano di salvezza, aiutate a chiarire lo scopo della vita e il ruolo del piano del Padre celeste nel fornirci una guida e nel dare un significato all esistenza. Se gli studenti comprendono il piano di salvezza, capiscono come le tribolazioni, la gioia, il lavoro, lo studio e il mantenimento delle forze fisiche giocano una parte importante nell esperienza quotidiana. Quando seguiamo l esempio del Salvatore, siamo più felici e meglio in grado di aiutare i familiari e coloro che serviamo. PRINCIPI DA COMPRENDERE Il Padre celeste preparò un piano di salvezza. Esso c insegna da dove veniamo, perché siamo qui e dove andremo dopo questa vita. La comprensione del nostro posto all interno del piano di salvezza ci aiuta a sviluppare la fede e a trovare gioia in un mondo dove c è molta iniquità. Possiamo servirci della conoscenza del piano di salvezza per superare le difficoltà terrene. SUGGERIMENTI DIDATTICI Il Padre celeste preparò un piano di salvezza. Esso c insegna da dove veniamo, perché siamo qui e dove andremo dopo questa vita. Chiedete se qualche studente si ricorda Mosè 1:39 (Padronanza delle Scritture). Date la possibilità a una persona di recitare il versetto, poi chiedete alla classe di ripeterlo una o due volte. Chiedete a uno studente di spiegare che cosa significa questo versetto per lui. Scrivete alla lavagna: Il piano. Scrivete sotto i riferimenti scritturali seguenti, tralasciando le frasi tra parentesi: 2 Nefi 9:6 («il piano misericordioso del grande Creatore») 2 Nefi 9:13 («il piano del nostro Dio») Alma 24:14 («il piano di salvezza») Alma 34:16 («il grande ed eterno piano della redenzione») Alma 42:16 (il «piano di felicità»)

9 2 I L PIANO DI SALVEZZA PER I FIGLI DEL P ADRE CELESTE Chiedete di leggere i versetti e di evidenziare (o sottolineare) alcuni nomi del piano che il Padre celeste ha preparato per i Suoi figli. Aiutate gli studenti a scoprire che i nomi dati al piano descrivono gli scopi previsti dal Padre celeste per noi. Scrivete le seguenti tre frasi alla lavagna, che identificano le tre fasi dell esistenza: vita preterrena, vita terrena e vita dopo la morte. Chiedete di condividere la conoscenza che hanno su ogni fase del piano del Padre celeste. Chiedete loro di leggere passi scritturali e dichiarazioni di profeti che li aiutino a comprendere i concetti seguenti: La vita preterrena Il Padre è un essere celeste, con un corpo glorificato di carne e ossa (vedere DeA 130:22 [Padronanza delle Scritture, DeA 130:22 23]). È il Padre del nostro spirito (vedere Romani 8:16 17; Ebrei 12:9). Vivemmo con Lui come figli spirituali (vedere Abrahamo 3:22 23 [Padronanza delle Scritture]). In «La famiglia: un proclama al mondo», la Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici Apostoli dichiarano: «Tutti gli esseri umani maschi e femmine sono creati a immagine di Dio. Ognuno di essi è un beneamato figlio o figlia di spirito di genitori celesti e, come tale, ognuno di essi possiede una natura e un destino divini Nel regno preterreno i figli e le figlie di spirito conoscevano e adoravano Dio come loro Padre Eterno e accettarono il Suo piano mediante il quale i Suoi figli potevano ricevere un corpo fisico e fare un esperienza terrena per progredire verso la perfezione, e infine realizzare il loro destino divino come eredi della vita eterna» (La Stella, gennaio 1996, 116). Il Padre celeste ci spiegò il Suo piano di salvezza (vedere DeA 138:56). Il Suo piano ci consentì di venire sulla terra per ottenere un corpo e per imparare a essere obbedienti (vedere Abrahamo 3:24 26). Il piano richiedeva un Salvatore e Redentore; Gesù Cristo fu preordinato dal Padre celeste per diventare il nostro Salvatore e Redentore (vedere Mosè 4:2; Abrahamo 3:27). Gioimmo quando iniziammo a comprendere il piano del Padre celeste (vedere Giobbe 38:4 7; i profeti degli ultimi giorni hanno insegnato che il versetto 7 si riferisce alla gioia che provammo nell esistenza preterrena quando accettammo il piano di salvezza; vedere ad esempio la dichiarazione dell anziano Richard G. Scott a pagina 1 del manuale dello studente). Satana si ribellò contro il piano del Padre celeste e presentò un piano alternativo che avrebbe limitato il libero arbitrio. Lui e i suoi seguaci furono scacciati (vedere Apocalisse 12:7 11; DeA 29:36; 76:25 27; Mosè 4:1, 3 4). La vita terrena Rimanere fedeli nella vita preterrena significò mantenere il «primo stato»; il «secondo stato» iniziò con la vita sulla terra (vedere Abrahamo 3:26). A causa della caduta di Adamo ed Eva, entrammo nella mortalità in uno stato decaduto. La Caduta e la nostra condizione mortale sono parti necessarie del piano (vedere 2 Nefi 2:22 25 [Padronanza delle Scritture, 2 Nefi 2:25]; DeA 29:40; Mosè 5:10 11).

10 I L PIANO DI SALVEZZA PER I FIGLI DEL P ADRE CELESTE 3 Gesù Cristo ci redense dalla Caduta. Senza l Espiazione non potremmo risorgere e vivremmo per sempre con Satana come spiriti in uno stato di miseria (vedere 2 Nefi 2:26; 9:6 10). Le esperienze che facciamo in questa vita ci consentono di usare il libero arbitrio per scegliere e di sperimentarne le conseguenze (vedere 2 Nefi 2:11 13, 27; Alma 34:32 34 [Padronanza delle Scritture]; DeA 58:27 28 [Padronanza delle Scritture, DeA 58:26 27]). Un obiettivo del piano di salvezza è stabilire famiglie eterne e istruirle (vedere DeA 93:40; 131:1 4 [Padronanza delle Scritture]; 138:47 48; Mosè 2:28). La conoscenza e l intelligenza che otteniamo durante la vita terrena grazie alla diligenza e all obbedienza sorgeranno con noi nella risurrezione (vedere DeA 130:18 19 [Padronanza delle Scritture]). La vita dopo la morte Alla morte il nostro spirito va nel mondo degli spiriti in attesa della risurrezione. Lì continueremo a imparare (vedere Alma 40:11 14; DeA 138:10 22). Il Signore ci giudicherà secondo come vivremo e secondo i desideri del nostro cuore (vedere Giovanni 5:22, 30; Alma 41:3; DeA 137:9 [Padronanza delle Scritture, DeA 137:7 10]). Coloro che seguono il piano del Padre celeste vivranno di nuovo alla Sua presenza, conducendo il tipo di esistenza che conduce Lui (vedere DeA 76:92 96; 93:16 20). Stimolate una discussione sulle domande seguenti: Perché ognuna di queste tre fasi dell esistenza è importante per diventare come il nostro Padre celeste? In che modo sapere di essere figli di Dio vi aiuta a comprendere il vostro potenziale divino? Quali qualità spirituali ci aiutano a diventare più simili al Padre celeste? (Fede, obbedienza, umiltà, eccetera). Quali saranno i risultati se seguiamo il piano del Padre celeste? (Diventeremo come Lui, riceveremo una pienezza di gioia, eccetera). La comprensione del nostro posto all interno del piano di salvezza ci aiuta a sviluppare la fede e a trovare gioia in un mondo dove c è molta iniquità. Chiedete di leggere i passi scritturali seguenti e di spiegare perché vivere secondo il piano di Dio ci procura felicità: 2 Nefi 2:25 (Padronanza delle Scritture) Mosia 2:41 Alma 19:6 Spiegate che, anche se viviamo secondo il grande piano di salvezza, parti della vita terrena potrebbero essere difficili e includere prove molto ardue. Ciò nondimeno, dovremmo ricordare che il Padre celeste vuole che abbiamo gioia e pace osservando i Suoi comandamenti. Invitate gli studenti a nominare alcune opere teatrali che hanno visto o letto e che sono formate da più di un atto.

11 4 I L PIANO DI SALVEZZA PER I FIGLI DEL P ADRE CELESTE Perché in un opera in tre atti è importante conoscere ciò che accade nel primo atto? In che modo la mancanza di conoscenza della vita preterrena può portare a malintesi su chi siamo e sul nostro potenziale eterno? Condividete la descrizione seguente che il presidente Boyd K. Packer, presidente facente funzione del Quorum dei Dodici Apostoli, fece paragonando il piano di salvezza a una «grande opera in tre atti»: «Il primo atto s intitola La vita preterrena. Le Scritture lo descrivono come il nostro primo stato (vedere Giuda 1:6; Abrahamo 3:26, 28). Il secondo atto, dalla nascita al tempo della risurrezione, è il secondo stato. Il terzo atto è chiamato la vita dopo la morte o vita eterna. Nella vita terrena siamo come attori che entrano in un teatro proprio nell attimo in cui si alza il sipario per il secondo atto. Abbiamo perso il primo atto. L opera in scena presenta molte vicende, principali e secondarie, intessute l una nell altra sì che ci resta difficile capire quali sono i rapporti tra i vari personaggi e tra loro e le azioni che si svolgono; abbiamo difficoltà nell individuare chi sono i buoni e i cattivi. La situazione è ancora più complicata perché noi non siamo semplici spettatori; siamo attori, siamo sul palcoscenico, siamo al centro dell azione! Come parte del piano eterno, il ricordo della vita preterrena, ossia il primo atto, è coperto da un velo. Dal momento che arriviamo nella vita terrena all inizio del secondo atto, senza avere un ricordo del primo atto, non c è da stupirsi che sia difficile capire che cosa stia accadendo» (The Play and the Plan [discorso tenuto ai giovani adulti, 7 maggio 1995], 2). Perché la dimenticanza del «primo atto» (la vita preterrena) richiede l esercizio della fede nel Signore? In che modo la conoscenza che la nostra venuta sulla terra e che l entrata nella mortalità fanno parte di un piano divino può aiutarci quando la vita è difficile? Condividete l insegnamento del presidente Packer: «A volte ci chiediamo: se il piano è veramente il grande piano di felicità, perché dobbiamo lottare per gustarne la pienezza nella vita terrena? Rimarrete senz altro delusi se vi aspettate di trovare nel secondo atto solo comodità, pace e beatitudine. Capirete poco di ciò che accade e perché le cose sono lasciate andare come vanno. Ricordatevelo: la frase E vissero tutti felici e contenti non è mai scritta nel secondo atto. Essa è compresa nel terzo atto, quando i misteri saranno risolti e ogni cosa sarà rettificata Sino a quando non avrete un ampia prospettiva della natura eterna di questo grande dramma, non capirete molto le ingiustizie della vita. Alcuni nascono con quasi nulla, altri con moltissimo. C è chi nasce nella povertà, con handicap, con dolore e sofferenze. Taluni muoiono prematuramente, persino

12 I L PIANO DI SALVEZZA PER I FIGLI DEL P ADRE CELESTE 5 da bambini innocenti. Ci sono le forze brutali e inclementi della natura, come pure la brutalità dell uomo verso l uomo Non pensate che Iddio causi intenzionalmente ciò che, per i Suoi scopi, consente che accada. Quando conoscerete completamente il piano e il suo scopo, anche queste cose mostreranno l amore del Padre celeste» (The Play and the Plan, 2). Esaminate la dichiarazione del presidente Packer «Sino a quando non avrete un ampia prospettiva della natura eterna di questo grande dramma, non capirete molto le ingiustizie della vita». Chiedete come userebbero la conoscenza del piano di salvezza per rispondere alle dichiarazioni e alle domande seguenti: Mio padre morì prima che io fossi abbastanza grande da conoscerlo. Lo rivedrò mai? Ho un amico che fa tutto ciò che è sbagliato e che sembra perfettamente felice. Perché dovrei osservare i comandamenti di Dio? Io e il mio fidanzato siamo d accordo di non avere figli, perché sono un fardello dal punto di vista economico ed emotivo. Saremo più felici senza di loro. Possiamo servirci della conoscenza del piano di salvezza per superare le difficoltà terrene. Aiutate gli studenti a comprendere che nella vita preterrena sviluppammo talenti e capacità e che la conoscenza di questo stadio esistenziale dovrebbe incoraggiarci a rimanere fedeli e a sviluppare in questa vita detti talenti e capacità. Per aiutarli a comprendere questi principi, leggete le dichiarazioni seguenti fatte da Autorità generali e analizzate le domande che le seguono. Nella vita preterrena sviluppammo talenti e capacità. L anziano Bruce R. McConkie, membro del Quorum dei Dodici Apostoli, dichiarò: «In questa precedente vita, l esistenza preterrena o preesistenza, sviluppammo varie capacità e talenti. Alcuni li svilupparono in un campo e altri in un altro. Il campo più importante di tutti era quello della spiritualità, ossia la competenza, il talento e la capacità di riconoscere la verità» (Making Our Calling and Election Sure, Brigham Young University Speeches of the Year [25 marzo 1969], 5 6). Perché pensate che la spiritualità sia «il campo più importante di tutti»? In che modo la spiritualità potrebbe influire sulla nostra capacità di comprendere la conoscenza secolare? La conoscenza della vita preterrena dovrebbe incoraggiarci a rimanere fedeli e a sviluppare i talenti e le capacità. Chiedete di elencare diversi problemi comuni di tipo secolare che abbiamo avuto (ad esempio, trovare un lavoro, avere abbastanza soldi per soddisfare le esigenze basilari, mantenersi in salute, comprendere le prove).

13 6 I L PIANO DI SALVEZZA PER I FIGLI DEL P ADRE CELESTE L anziano Neal A. Maxwell, membro del Quorum dei Dodici Apostoli, spiegò: «Acconsentire a venire in questo secondo stato fu tuttavia come acconsentire in anticipo a subire una anestesia, l anestesia della dimenticanza. I dottori non risvegliano una persona nel bel mezzo di una anestesia che erano stati autorizzati a praticare, per chiedergli se devono o no continuare. Abbiamo acconsentito a venire quaggiù e a sottoporci a determinate esperienze in determinate circostanze» (La Stella, gennaio 1986, 14). In che modo la conoscenza che nella vita preterrena foste disposti a sottoporvi a certe condizioni sulla terra influisce sul modo in cui accettate e affrontate le difficoltà? In che modo sapere che nell esistenza preterrena sviluppammo vari talenti e capacità ci aiuta a motivarci a svilupparli anche in questa vita? COMPITI SUGGERITI Incoraggiate gli studenti a spiegare il piano di salvezza in occasione di una serata familiare. Chiedete di scrivere nel manuale degli studenti le risposte alle domande seguenti: In che modo migliorare la nostra istruzione e le capacità lavorative ci aiuta a adempiere il nostro scopo nella vita? In che modo, se otteniamo una preparazione professionale migliore e miglioriamo la nostra istruzione, siamo di maggior beneficio per la famiglia e per il nostro prossimo spiritualmente e materialmente?

14 7 2 LA GUIDA DELLO SPIRITO INTRODUZIONE PRINCIPI DA COMPRENDERE Poiché ci sono molte false voci che richiamano la nostra attenzione, abbiamo bisogno di riconoscere la rivelazione personale che giunge da Dio. Una debita preparazione personale per ricevere lo Spirito è essenziale per una comunicazione spirituale. Lo Spirito Santo porta conforto, pace e una guida nelle questioni sia materiali sia temporali. Aiutate gli studenti a comprendere il ruolo dello Spirito Santo e a riconoscere i Suoi suggerimenti. Imparando a riconoscere e a seguire la guida dello Spirito, possiamo evitare quelle aree che sono uno spreco di tempo o che hanno poca importanza. Lo Spirito Santo può portare conforto, pace e guida. La guida dello Spirito Santo è disponibile a tutti i membri degni della Chiesa. La preghiera è un mezzo per ricevere la guida dello Spirito. SUGGERIMENTI DIDATTICI Lo Spirito Santo può portare conforto, pace e guida. Dividete i seguenti versetti tra gli studenti. Chiedete loro di leggerli e di spiegare alla classe che cosa insegnano riguardo allo Spirito Santo. Riportate alla lavagna le risposte sotto il titolo Ruoli dello Spirito Santo. Giovanni 14:26 Giovanni 16:13 Romani 5:5 2 Nefi 31:17 2 Nefi 31:18 Dottrina e Alleanze 6:15 Invitate gli studenti a raccontare esperienze personali che illustrano uno dei ruoli dello Spirito Santo. Leggete insieme 2 Nefi 32:5. Scrivete alla lavagna «Lo Spirito Santo vi mostrerà tutte le cose che dovrete fare» (2 Nefi 32:5). Lasciate un minuto affinché gli studenti memorizzino la frase e il riferimento scritturale. Cancellate la frase e chiedete a due o tre volontari di citare la frase e d indicarne il riferimento scritturale. Fate elencare nella sezione «Note e impressioni» del manuale dello studente le tre o quattro decisioni più importanti che devono prendere. Leggete Dottrina e

15 8 L A GUIDA DELLO S PIRITO Alleanze 90:24 e fate loro riassumere quello che dovrebbero fare per ricevere aiuto dallo Spirito del Signore in ognuna delle decisioni scritte. Condividete la dichiarazione seguente dell anziano Joseph B. Wirthlin, membro del Quorum dei Dodici Apostoli: «Lo Spirito Santo è un rivelatore e insegnante che trasmette informazioni al nostro spirito con maggiore certezza di quanta è possibile riceverne tramite i nostri sensi naturali. Egli può guidarci in ogni scelta e decisione e mai ci ingannerà o ci travierà. Egli è un consolatore che porta pace alla nostra anima in tempi di necessità» (La Stella, gennaio 1995, 85). che cosa affermò l anziano Wirthlin in merito alla certezza delle informazioni che possiamo ricevere dallo Spirito Santo? La guida dello Spirito Santo è disponibile a tutti i membri degni della Chiesa. Condividete il seguente insegnamento: «Il potere dello Spirito Santo può scendere su una persona prima del battesimo e rendere testimonianza che il Vangelo è vero. Ma il diritto di avere la costante compagnia dello Spirito Santo, quando una persona ne è degna, è un dono che si può ricevere soltanto mediante l imposizione delle mani da parte di un detentore del Sacerdozio di Melchisedec, dopo il battesimo autorizzato nella vera chiesa di Gesù Cristo» (Guida alle Scritture, «Spirito Santo», 190). qual è la chiave per avere la compagnia costante dello Spirito Santo? (Dignità). Invitate gli studenti a leggere la dichiarazione dell anziano Henry B. Eyring riportata a pagina 8 del manuale dello studente. che cosa possiamo fare per essere degni dell influenza dello Spirito Santo? Fate leggere a qualcuno gli ultimi due paragrafi della dichiarazione dell anziano Joseph B. Wirthlin riportata alle pagine 8 9 del manuale dello studente. Che cosa l anziano Wirthlin affermò che può ostacolare l influenza dello Spirito Santo? Che cosa avete verificato che dovete fare regolarmente per invitare lo Spirito? (Le risposte possono includere vivere in maniera retta, studiare le Scritture, pregare, seguire i profeti viventi, osservare le alleanze battesimali, essere caritatevoli, controllare i pensieri. Invitate gli studenti a riportare le risposte alla lavagna. Man mano che rispondono, incoraggiateli a spiegare l importanza dell attività menzionata. Esortate i presenti a prendere appunti nella sezione «Note e impressioni» del manuale dello studente). La preghiera è un mezzo per ricevere la guida dello Spirito. Se vi siete serviti della domanda finale del suggerimento didattico precedente, potreste riferirvi all elenco con le azioni suggerite dagli studenti per invitare lo

16 L A GUIDA DELLO S PIRITO 9 Spirito. Leggete insieme la dichiarazione del presidente James E. Faust riportata a pagina 9 del manuale dello studente. Su quale pratica il presidente Faust pose l accento nel terzo e nel quarto punto? Pregare era nell elenco delle azioni che invitano lo Spirito? Perché? Chiedete a uno studente di leggere la dichiarazione seguente del presidente Heber J. Grant: «Nel momento stesso in cui l uomo cessa di supplicare Dio per godere del Suo Spirito e della Sua guida, egli comincia a diventare estraneo a Lui e alle Sue opere. Quando gli uomini cessano di pregare per godere dello Spirito di Dio, ripongono la loro fiducia nella sola ragione e perdono gradualmente lo Spirito di Dio, proprio come degli amici che pure sono stati molto cari e intimi, se non si scrivono o non si fanno visita diventeranno degli sconosciuti. Dobbiamo tutti pregare che Dio non ci lasci mai soli per un momento senza il Suo Spirito che ci aiuti e ci assista a resistere al peccato e alla tentazione» (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Heber J. Grant, 183). perché la preghiera è importante per chi desidera la guida dello Spirito? Condividete la dichiarazione seguente del presidente Ezra Taft Benson sul rapporto tra preghiera e Spirito. Nel leggere il consiglio di questo profeta, invitate gli studenti a prestare attenzione alle domande che pone e a pensare a come risponderebbero. «Quando pregate, ossia quando parlate con il vostro Padre celeste, esternate davvero i vostri problemi? Lasciate che conosca i sentimenti, i dubbi, le insicurezze, le gioie o i vostri desideri più profondi, oppure la preghiera è semplicemente un espressione abitudinaria con le stesse parole e frasi? Meditate su quello che volete veramente dire? Dedicate del tempo ad ascoltare i suggerimenti dello Spirito? Le risposte alle preghiere giungono più comunemente mediante una voce dolce e sono percepite tramite i nostri sentimenti più intimi. Vi dico che potete conoscere la volontà di Dio riguardo a voi se dedicherete del tempo alla preghiera e all ascolto» («To the Rising Generation», New Era, giugno 1986, 8). (Nota: i suggerimenti didattici seguenti pongono l accento sull importanza di imparare ad ascoltare lo Spirito per riconoscere la risposta del Signore alle preghiere. Per via della loro lunghezza porteranno via la maggior parte del tempo previsto per la lezione. Il consiglio dell anziano Richard G. Scott è particolarmente pertinente ai giovani adulti, perché questi giungono a molti bivi dove affrontano decisioni che avranno un influenza durevole sulla loro vita come individui, come coniugi e come genitori. Aiutate gli studenti a imparare ad avere fiducia nel riconoscere le risposte del Signore alle preghiere, in modo che ogni giorno si rivolgano umilmente a Lui). Prima della lezione potreste scrivere alla lavagna le prime due o tre domande che fungono da sottotitoli nel discorso della conferenza generale tenuto dall anziano Richard G. Scott (vedere manuale dello studente, pagine 10 12). Chiedete ai presenti se hanno mai meditato su queste domande.

17 10 L A GUIDA DELLO S PIRITO Usate il discorso della conferenza generale dell anziano Scott come risorsa per rispondere alle dieci domande dei sottotitoli inseriti nel manuale dello studente. Potreste dividere la classe in gruppi e chiedere ad ognuno di questi di cercare le risposte a una o più domande. Invitate i gruppi a raccontare che cosa hanno imparato. Man mano che andate avanti con le domande, aggiungetele a quelle già riportate alla lavagna. COMPITI SUGGERITI Fate esaminare la sezione «Applicazioni ed esempi» del manuale dello studente e rispondere alle domande lì riportate. Invitate gli studenti a meditare su come possono invitare lo Spirito. Chiedete loro di scrivere i loro pensieri nella sezione «Note e impressioni» del manuale dello studente.

18 11 3 LE METE E LA GESTIONE DEL TEMPO INTRODUZIONE Molte persone fanno fatica a stabilire delle mete e a gestire efficacemente il tempo. Aiutate gli studenti a comprendere come stabilire delle mete e gestire saggiamente il tempo può migliorare la loro vita e far sì che servano meglio gli altri. PRINCIPI DA COMPRENDERE Stabilire mete degne ci fornisce una guida per la vita. Dovremmo stabilire delle mete in varie aree. Una buona gestione del tempo ci dà controllo sulla nostra vita, cosicché possiamo servire con più efficacia. SUGGERIMENTI DIDATTICI Stabilire mete degne ci fornisce una guida per la vita. Condividete questo brano tratto dal diario di un agricoltore: «Ho deciso di tagliare il fieno. Ho iniziato a bardare i cavalli, ma ho visto che i finimenti erano rotti. Li ho portati nel granaio per ripararli e ho notato in terra alcuni sacchi vuoti. I sacchi servivano a ricordarmi che dovevo togliere i germogli da alcune patate che erano nello scantinato. Sono sceso nello scantinato e ho notato che la stanza andava scopata. Sono salito in casa a prendere una scopa e ho visto che la scatola della legna era vuota. Sono andato alla catasta della legna e ho notato che alcuni polli non stavano bene. Avevano un aspetto malaticcio, così ho deciso di dar loro un po di medicine. Dato che avevo finito le medicine, sono salito in macchina e mi sono diretto alla farmacia. Lungo la strada ho finito la benzina». Che cosa allontanò l agricoltore dalla meta di tagliare il fieno? Perché a volte ci comportiamo come lui? Che cos è una meta? Perché è importante rimanere concentrati su un obiettivo? Perché è importante stabilire delle mete? Come raggiungiamo dei traguardi? Condividete i concetti seguenti, che possono aiutarci a imparare a stabilire delle buone mete: Una meta è un conseguimento atteso. Il valore di un obiettivo ci aiuta a stabilirne la priorità.

19 12 L E METE E LA GESTIONE DEL TEMPO Assegnare un importanza agli obiettivi da raggiungere significa metterli in un ordine desiderato. Un calendario ci aiuta a programmare quello che dobbiamo raggiungere. La maggior parte delle persone di successo fissa degli obiettivi. Stabilire delle mete ci aiuta a programmare e ci fornisce una guida. Scrivete alla lavagna Mete a lungo termine, Mete intermedie, Mete a breve termine, Compiti giornalieri. Quali sono per voi le mete a lungo termine? Quali sono per voi le mete intermedie? Quali sono per voi le mete a breve termine? Quali sono alcuni esempi di compiti giornalieri? Riportate alla lavagna le risposte sotto il titolo corrispondente (vedere gli esempi riportati nella tabella seguente). Mete a lungo termine Accrescere le mie capacità per ottenere una promozione. Essere degno dell esaltazione e diventare come il mio Padre celeste. Mete intermedie Completare un anno accademico puntando a conseguire una laurea o un certificato. Ricevere le ordinanze del tempio. Servire nel Regno. Mete a breve termine Iscrivermi e completare un semestre o trimestre puntando a conseguire una laurea o un certificato. Pagare regolarmente la decima e le offerte. Essere fedele ogni mese nell insegnamento familiare o in visita. Compiti giornalieri Fare i compiti per la lezione successiva. Leggere le Scritture per trenta minuti ogni mattino. Pregare al mattino e alla sera. Perché l elenco «Compiti giornalieri» aiuta a conseguire gli obiettivi? Perché è importante esaminare i compiti quotidiani in rapporto alle mete a lungo termine? In che modo le mete a breve termine ci aiutano a raggiungere gli obiettivi accademici e spirituali a lungo termine?

20 L E METE E LA GESTIONE DEL TEMPO 13 In che modo le mete a lungo termine, intermedie e a breve termine interagiscono tra loro e con i compiti giornalieri? È stato affermato che una meta non scritta è soltanto un desiderio. Aiutate i presenti a comprendere che scrivere le mete può aiutarli a ricordare e a conseguire i loro obiettivi. Leggete il consiglio seguente impartito dall anziano Franklin D. Richards, allora Assistente al Quorum dei Dodici Apostoli: «Gli obiettivi e le mete non dovrebbero essere soltanto degni, ma anche realistici. Dovrebbero essere un incentivo a lavorare in maniera più efficace. Stabilire pertanto obiettivi realistici e raggiungerli diviene allora una parte importante del grande processo di progressione eterna» (Conference Report, ottobre 1969, 123). come potete stabilire se una meta è realistica? Dovremmo stabilire delle mete in varie aree. Invitate due studenti alla lavagna. Fate scrivere a uno materiale e all altro spirituale. Chiedete a una terza persona di leggere ad alta voce la storia riportata nel manuale dello studente (pagina 18) sul giovane John Widtsoe, raccontata dall anziano G. Homer Durham. Chiedete agli studenti alla lavagna di riportare tutte le mete di John Widtsoe sotto materiale o spirituale. Chiedete in quale categoria (materiale o spirituale) porrebbero i seguenti campi: servizio ecclesiastico, servizio civile, famiglia, istruzione, carriera, lavoro missionario, finanze, genealogia, esercizio fisico, tempo libero. Invitate i presenti a suggerire mete specifiche adatte ad ogni campo dell elenco precedente (ad esempio, per la genealogia, inviare un nome al tempio affinché la persona riceva le ordinanze; per le finanze, tenere un bilancio). Una buona gestione del tempo ci dà controllo sulla nostra vita, cosicché possiamo servire con più efficacia. Discutete partendo dalle domande seguenti: Quanti di voi vorrebbero avere ogni giorno più tempo? Perché? Perché perdete il controllo del tempo a disposizione? Scrivete alla lavagna: Assumiamo il controllo della nostra vita controllando il tempo a disposizione. perché è importante che dirigiamo in maniera attiva il corso della nostra esistenza, piuttosto che lasciare che le cose accadano? Leggete insieme Dottrina e Alleanze 60:13. perché è importante non sprecare il tempo? Condividete la dichiarazione seguente dell anziano M. Russell Ballard, membro del Quorum dei Dodici Apostoli. Nell elenco delle cose semplici che i giovani possono fare per mantenersi «puliti, puri e valorosi» per servire una missione, menzionò:

21 14 L E METE E LA GESTIONE DEL TEMPO «Limitare il tempo trascorso giocando al computer. Quanti nemici sapete eliminare in un minuto quando giocate al computer non avrà alcun effetto sulla vostra capacità di essere un buon missionario» (Liahona, novembre 2002, 48). Che principio insegna la dichiarazione dell anziano Ballard? In che cosa sprechiamo spesso il tempo? Quali atteggiamenti portano a sprecare il tempo? In che modo le invenzioni moderne possono farci risparmiare tempo o sprecarlo? Uno degli strumenti migliori che abbiamo per gestire il tempo è la programmazione. Qualcuno disse: programmate il lavoro e poi lavorate secondo il programma. La programmazione ci aiuta a portare gli eventi futuri nel presente, in modo che possiamo fare ora qualcosa a loro riguardo. Scrivete alla lavagna le seguenti semplici regole per programmare in maniera efficace (il modello potrebbe essere adattato alle mete intermedie e a lungo termine, come a quelle settimanali, mensili o annuali). 1. Fate un elenco di tutte le cose che dovete compiere oggi. 2. Assegnate un importanza a ognuna di esse (ad esempio, A = essenziale, B = importante, C = di poco valore, D = perdita di tempo). 3. Portate a termine tutte le mete A, poi le B, e così via. Fate leggere agli studenti la sezione «Applicazioni ed esempi» nel manuale dello studente (pagina 20). Leggete le dichiarazioni del presidente Thomas S. Monson e del presidente Gordon B. Hinckley riportate nel manuale dello studente (pagina 19). Chiedete agli studenti di trovare e di riassumere il loro consiglio sulle priorità. Elencatele alla lavagna. COMPITI SUGGERITI Chiedete agli studenti di dedicare un po di tempo durante la settimana a ritirarsi in un luogo tranquillo e di scrivere le mete per la loro vita; di descrivere su un foglio che cosa devono fare nei prossimi cinque anni, nel prossimo anno, nei prossimi sei mesi e nella prossima settimana per conseguire una di queste mete. Invitateli a scrivere un paragrafo su ogni meta per la vita, descrivendo l importanza che ha per loro. Possono usare la sezione «Note e impressioni» del manuale dello studente.

22 15 4 LA GESTIONE SAGGIA DELLE RISORSE ECONOMICHE INTRODUZIONE PRINCIPI DA COMPRENDERE Molte persone si preoccupano della loro situazione economica. Tanti si preoccupano di avere le risorse economiche necessarie per provvedere a se stessi o alla propria famiglia. Altri potrebbero non comprendere l importanza di essere onesti nei rapporti economici, perché vedono persone che sembrano prosperare grazie a pratiche disoneste. Aiutate gli studenti a comprendere l importanza di pagare la decima e le offerte, di evitare i debiti e di risparmiare per il futuro, di essere onesti negli affari, di lavorare insieme in famiglia per fare un bilancio delle risorse. Se osserviamo fedelmente i comandamenti del Signore, prospereremo sulla terra (vedere 1 Nefi 2:20). Questa promessa non si riferisce solo ai beni materiali, ma anche alle benedizioni personali e familiari. Il pagamento della decima e delle offerte porta benedizioni. Evitare i debiti non necessari e risparmiare per il futuro contribuisce a mantenerci liberi dalla schiavitù economica. L onestà negli affari mostra la nostra integrità personale. La consultazione tra familiari ci aiuta a decidere come dovremmo impiegare le risorse. SUGGERIMENTI DIDATTICI Il pagamento della decima e delle offerte porta benedizioni. Nella gestione delle finanze, il pagamento della decima dovrebbe essere al primo posto. Condividete il racconto seguente del presidente Joseph F. Smith: «Mia madre era una vedova con una famiglia numerosa a cui provvedere. Una primavera, dopo aver raccolto le patate, chiese a noi ragazzi di preparare un carico delle patate più belle da portare all ufficio della decima. Quell anno c era scarsità di tale prodotto. Io, che a quel tempo ero un bambino piccolo, guidavo il carro con le patate. Quando giungemmo presso gli scalini dell ufficio della decima, pronti per scaricare le patate, uno degli impiegati venne fuori e disse a mia madre: Vedova Smith, è una vergogna che lei debba pagare la decima Rimproverò mia madre perché pagava la decima, le disse

23 16 L A GESTIONE SAGGIA DELLE RISORSE ECONOMICHE che non era né prudente né saggia; e aggiunse che c erano altri, in grado di lavorare, che invece erano mantenuti dall ufficio della decima. Mia madre si voltò verso di lui dicendogli: William, dovresti vergognarti di te stesso. Mi negheresti una benedizione? Se non pagassi la decima, io non potrei aspettarmi le benedizioni del Signore. Io pago la decima non soltanto perché è una legge di Dio, ma perché facendolo spero di ricevere una benedizione. Osservando questa ed altre leggi, mi aspetto di prosperare e di essere in grado di provvedere alla mia famiglia» (Conference Report, aprile 1900, 48). che lezioni apprendiamo dalla madre del presidente Smith sull importanza del pagamento della decima? Chiedete di leggere la dichiarazione del presidente Gordon B. Hinckley riportata a pagina 24 del manuale dello studente, che inizia con «Non dico che» in che modo il Signore potrebbe riversare su di noi delle benedizioni, oltre a darci maggiori ricchezze, se paghiamo fedelmente la decima e le offerte? Spiegate che quando paghiamo la decima mostriamo fede, amore e dedizione verso il Signore. I fondi della decima sono seguiti con attenzione dalla Prima Presidenza e sono impiegati per edificare il regno di Dio sulla terra (vedere DeA 120). Mostrate agli studenti la moneta di minor valore in circolazione nel paese dove vivete. in che modo una monetina come questa può essere preziosa per il Signore? Durante il ministero terreno, il Signore osservò una vedova che versava un offerta. Fate leggere a uno studente Luca 21:1 4. Spiegate che quegli spiccioli erano le monete di minor valore in circolazione ai tempi di Gesù. Che cosa significa che i ricchi diedero «del loro superfluo», mentre la vedova donò «tutto quanto avea per vivere»? Perché per Dio è più importante l atteggiamento che abbiamo nel donare del valore del dono stesso? Leggete o esponete il seguente caso di studio: Steve si era iscritto a scuola. Aveva un lavoro part-time, ma non aveva debiti di cui preoccuparsi. Quando ricevette la paga, tuttavia, scoprì di non avere abbastanza soldi per pagare sia l affitto sia la decima. che consiglio gli dareste? Aiutate gli studenti a comprendere che paghiamo la decima perché abbiamo fede, non perché abbiamo denaro (vedere la dichiarazione dell anziano Joseph B. Wirthlin riportata nel manuale dello studente a pagina 24). Chiedete a una persona di leggere la dichiarazione del presidente James E. Faust riportata a pagina 24 del manuale dello studente. Leggete insieme Malachia 3:8 12 (Padronanza delle Scritture, Malachia 3:8 10). Che cosa pensate significhi «apro le cateratte del cielo»? (Le risposte possono includere benedizioni spirituali e materiali).

24 L A GESTIONE SAGGIA DELLE RISORSE ECONOMICHE 17 Considerate la decima un dono a Dio o il pagamento di un debito? Perché? Condividete il consiglio seguente dell anziano Jeffrey R. Holland, membro del Quorum dei Dodici Apostoli: «Pagate le vostre decime e le vostre offerte onestamente e integralmente, perché esse sono giustamente dovute al Signore Pagare la decima non è una dimostrazione di quanto siamo caritatevoli perché offriamo qualcosa a Dio. Pagare la decima è come pagare un debito» (Liahona, gennaio 2002, 39). In che modo possiamo ricevere benefici spirituali quando paghiamo la decima? Chi o che cosa pensate che sia il «divoratore» di cui si parla in Malachia 3:11? Spiegate che il divoratore può essere un ostacolo che tende a mangiarci le risorse, come incidenti costosi, problemi di salute, inclinazione a spendere. Talvolta il divoratore è minacciato dalle conseguenze delle nostre azioni. Il Signore può insegnarci come evitare o superare questi problemi. in che modo il pagamento della decima ci aiuta a prepararci per la seconda venuta di Gesù Cristo? (Chiedete di leggere DeA 64:23 [Padronanza delle Scritture] per trovare la risposta). Condividete le due dichiarazioni seguenti e fate individuare le benedizioni concesse a coloro che pagano la decima, facendo spiegare perché molti di questi benefici sono più preziosi del denaro. L anziano Heber J. Grant, allora membro del Quorum dei Dodici Apostoli, attestò: «Rendo testimonianza e so che la testimonianza che rendo è vera che gli uomini e le donne che sono stati completamente onesti con Dio, che hanno pagato la loro decima attestano a tutto il mondo le benedizioni divine che sono giunte loro in adempimento di questa legge, e che hanno ricevuto da Dio la saggezza necessaria per amministrare i rimanenti nove decimi delle loro sostanze, sì da renderli di maggiore consistenza per loro, e hanno fatto di più con quella somma di quanto avrebbero fatto se non fossero stati onesti con il Signore» (Conference Report, aprile 1912, 30). Il presidente N. Eldon Tanner, che era un consigliere della Prima Presidenza, insegnò: «Il pagamento della decima è un comandamento, un comandamento con una promessa. Se obbediamo a questo comandamento abbiamo la promessa che prospereremo nel nostro paese. Questa prosperità consiste di qualcosa di più del benessere materiale: può includere anche il godimento di buona salute e il vigore della mente. Include la solidarietà familiare e lo sviluppo spirituale» (Conference Report, ottobre 1979, 119; Ensign, novembre 1979, 81). Invitate uno o due studenti a condividere la loro esperienza con il pagamento della decima e a spiegare come esso ha rafforzato la loro fede nel Salvatore.

25 18 L A GESTIONE SAGGIA DELLE RISORSE ECONOMICHE Evitare i debiti non necessari e risparmiare per il futuro contribuisce a mantenerci liberi dalla schiavitù economica. Scrivete alla lavagna: In che modo i debiti limitano la nostra libertà? Dividete la classe in quattro gruppi e assegnate a ciascuno di essi una delle prime quattro dichiarazioni delle Autorità generali riportate nella sezione «Evitare i debiti non necessari» alle pagine del manuale dello studente. Chiedete ai gruppi di trovare il punto fondamentale della dichiarazione loro assegnata. Dopo che i gruppi hanno avuto la possibilità di esaminare le dichiarazioni, chiedete a un rappresentante di ogni gruppo di farsi avanti per una discussione di classe. Ponete le domande seguenti ai rappresentanti e chiedete loro di fare possibilmente riferimento alle dichiarazioni del manuale dello studente: Quali sono alcune buone abitudini economiche che dovremmo acquisire? Che cosa significa «spendere con moderazione»? Perché è facile contrarre debiti, ma è difficile estinguerli? Quali sono i debiti accettabili? In che modo i debiti possono limitare la libertà? Chiedete di leggere Dottrina e Alleanze 104: Riportate poi alla lavagna i principi e il consiglio del Signore in merito ai debiti. Perché pensate che sia un consiglio importante su come pagare i debiti? In che modo questi versetti possono aiutarvi a evitare i debiti? Condividete la seguente dichiarazione del presidente Heber J. Grant: «Se vi è una cosa che porterà pace e contentezza nel cuore dell uomo e della famiglia è vivere nell ambito dei propri mezzi; e se c è una cosa difficile, scoraggiante e sconsolante è avere debiti e obblighi ai quali non siamo in grado di fare fronte» (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Heber J. Grant, 128). Chiedete di andare al calendario per l eliminazione dei debiti riportato nel manuale degli studenti (pagina 25) e di leggere la spiegazione dell anziano Marvin J. Ashton, che precede il calendario. Chiedete loro di notare sul calendario che quando il debito 1 è stato pagato a luglio, il pagamento mensile per quel debito saldato è stato aggiunto al pagamento per il debito 2 al fine di eliminarlo prima. Chiedete di spiegare il modello, come funziona per i rimanenti debiti. L onestà negli affari mostra la nostra integrità personale. Scrivete alla lavagna la parola onestà. Chiedete agli studenti che cosa significa per loro questa parola. come influisce l onestà sul rapporto che abbiamo con il prossimo, come, ad esempio, con i genitori, il coniuge, i colleghi di lavoro e gli amici? Spiegate che l onestà con gli altri riflette come seguiamo il Signore. Il Signore ci ha chiamato il Suo popolo dell alleanza. Questo perché siamo disposti a stringere alleanze con Lui e a tenervi fede. Egli ci ha comandato di essere onesti con Lui e con il prossimo. Leggete o raccontate l esperienza seguente dell anziano James E. Faust, allora membro del Quorum dei Dodici Apostoli:

26 L A GESTIONE SAGGIA DELLE RISORSE ECONOMICHE 19 «Quand ero supervisore di area nell America Meridionale, durante una permanenza a Montevideo, in Uruguay, vissi un esperienza indimenticabile. Volevo cambiare in valuta locale alcune banconote brasiliane, così fratello Carlos Pratt mi portò ad un ufficio di cambio nel centro della città. Mi presentò ad uno dei dirigenti il quale si disse disposto a cambiarmi dollari. Non avevo con me dollari in contanti, ma soltanto un assegno di una banca di Salt Lake City. Quell ufficio di cambio non aveva mai trattato con me in precedenza. Infatti, non mi avevano mai visto e potevano aspettarsi di non vedermi mai più. Non c era alcun modo di verificare se vi erano mille dollari nel mio conto presso la banca di cui volevo incassare un assegno. Ma essi accettarono il mio assegno senza alcuna esitazione, soltanto sulla base del fatto che ero un Mormone e che essi avevano in precedenza fatto affari con altri Mormoni. Francamente fui sia grato che compiaciuto per la fiducia dimostratami» (La Stella, aprile 1981, 76 77). Come membri della Chiesa, in che modo l onestà influisce non solo su noi stessi? In che modo la disonestà è una forma di egoismo? Invitate gli studenti a raccontare esperienze che esemplificano l onestà nei rapporti d affari. Condividete la dichiarazione seguente del presidente N. Eldon Tanner: «L ideale dell integrità non passerà mai di moda. Si applica a tutto ciò che facciamo. Come dirigenti e membri della Chiesa dobbiamo essere l epitome dell integrità» (La Stella, maggio 1982, 18). perché pensate che l onestà personale sia uno dei requisiti per ottenere una raccomandazione del tempio? La consultazione tra familiari ci aiuta a decidere come dovremmo impiegare le risorse. Disegnate alla lavagna tre colonne e intitolatele Padre, Madre e Altri parenti. Studiando la dichiarazione seguente della Prima Presidenza e del Quorum dei Dodici Apostoli, chiedete d individuare le aspettative e di elencarle nella debita categoria: «Per disegno divino i padri devono presiedere alle loro famiglie con amore e rettitudine e hanno il dovere di provvedere alle necessità di vita e alla protezione delle loro famiglie. La principale responsabilità delle madri è quella di educare i figli. In queste sacre responsabilità padre e madre sono tenuti ad aiutarsi l un l altro come soci con eguali doveri. Le infermità, la morte o altre circostanze possono richiedere degli adattamenti individuali. Anche gli altri parenti sono tenuti a dare un sostegno quando è necessario» («La famiglia: un proclama al mondo», La Stella, gennaio 1996, 117).

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