Progetto tutela fasce deboli DSP
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- Ilario Negri
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1 Percorso di Formazione: La relazione di cura nei contesti pluriculturali: la lettura dei bisogni e delle attese, le nuove dimensioni nella relazione di cura Empowerment e coinvolgimento nella prevenzione e promozione della salute: corsi informativi presso le comunità Progetto tutela fasce deboli DSP Dr. A.Fabbri Sian
2 Atto aziendale AUSL RE missione strategica Dare risposta ai bisogni di salute senza barriere di cultura, lingua e condizioni socioeconomiche Progetto Tutela delle fasce deboli DSP Ausl-RE
3 Con il progetto tutela fasce deboli il Dipartimento di Sanità Pubblica intende impegnarsi in modo integrato nella rete dei servizi per dare risposta sistematica ed organica a quelle fasce di popolazione che si trovano ai margini della società e possono essere esposte ad importanti fattori di rischio per la salute.
4 Dipartimento di Sanità Pubblica Progetto Tutela delle Fasce Deboli Dipartimento Sanità Pubblica SIP SSIA SPSAL SIAN SSPV EPI
5 FASCE DEBOLI: CHI SONO Immigrati Carcerati Soggetti tossicodipendenti Diversamente abili Soggetti psichiatrici Lavoratrici madri Anziani
6 Italia : % cittadini stranieri residenti per Provincia Dati al RER 10,5 % Italia 7,0 %
7 Provincia di Reggio Emilia % cittadini stranieri residenti dati al ,3 % 8,5% stranieri in più rispetto al
8 % Incidenza cittadini stranieri/popolazione nei Comuni Provincia di RE 25 20, ,9 17,48 16,95 16,52 15,81 14,91 13,45 12,3 10,
9 IMMIGRATI -SALUTE le condizioni di salute dei cittadini stranieri presenti in Italia non sembrano diversificarsi molto da quelle dei cittadini italiani Quello che le diversifica è la disuguaglianza nell accesso ai Servizi Sanitari con conseguente disequità di salute
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11 La disconoscenza delle malattie croniche delle malattie asintomatiche dei programmi di prevenzione Per l immigrato la salute non è la priorità: essa viene sempre dopo il lavoro Senza lavoro si perde tutto: il permesso di soggiorno e il sogno di una vita migliore fa si che si rendano necessari degli interventi di educazione sanitaria rivolti alla popolazione immigrata su queste tematiche
12 OBIETTIVO PROGETTO FASCE DEBOLI Promuovere la cultura della prevenzione nelle comunità straniere Promuovere l accesso ai servizi di Prevenzione Promuovere la fruibilità ai servizi di Prevenzione
13 CULTURA E FORMAZIONE SABATO POMERIGGIO Dal 2004 al incontri con 1150 presenze (media di 5 incontri all anno - 25 partecipanti/incontro) DOMENICA
14 Incontri - Argomenti affrontati La prevenzione Quali Servizi sul territorio e modalità di accesso Prevenzione delle malattie infettive e vaccinazioni Nutrizione (nel rispetto delle diverse culture) Tutela delle lavoratrici madri Igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro Prevenzione degli infortuni domestici Macellazioni rituali: norme igieniche e prevenzione delle zoonosi
15 CULTURA E FORMAZIONE
16 CULTURA E FORMAZIONE
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19 PRESENZE NELLA CASA CIRCONDARIALE DI RE Capienza ottimale : 150 Capienza tollerabile: 230 Presenze al 31/12/2010: 312 di cui stranieri: 198 (64%)
20 LA RETE DELLA PREVENZIONE NELLA CASA CIRCONDARIALE DI RE Test sierologici (HIV, HCV, HBV, LUE) Intradermoreazione secondo Mantoux Se test sierologici positivi: approfondimenti diagnostici e visita infettivologica Se test sierologici negativi: vaccinazione ed educazione sanitaria Se Mantoux positiva: RX torace e visita pneumologica Personale sanitario Dipartimento Cure Primarie Progetto fasce deboli DSP Malattie Infettive ASMN
21 PREVENZIONE MALATTIE INFETTIVE: NELLA CASA CIRCONDARIALE DI RE Il DSP ha organizzato n 5 sedute vaccinali/anno all interno del Carcere ( AS del SIP): 970 dosi di vaccino antiepatite B ed antidiftotetanica 80 dosi di antipneumococcica consegna di tesserino personale Negli ultimi tre anni: 1269 test cutanei per la diagnosi di infezione/malattia tubercolare percorso per Mantoux positivi
22 8 lingue
23 Collaborazione con le comunità straniere per la realizzazione di incontri su temi nutrizionali. Effettuazione incontri con comunità russe (badanti) Effettuazione incontri con comunità pakistane Costruzione e implementazione Progetto Insieme a tavola per donare con comunità Radasmani
24 Ultimazione progetto pluriennale : Svezzamento e alimentazione nel primo anno di vita nella famiglia straniera - in collaborazione con il centro famiglie, pediatria di comunità, servizio mediazione culturale Analisi dell impatto del fenomeno migratorio sulla realtà scolastica con revisione/adattamento menù scolastico scuole dell infanzia, in collaborazione col Comune di Reggio Consulenza tecnica e corsi di formazione per operatori volontari mense di carità presenti sul territorio Partecipazione e consulenza tecnica /formativa al progetto ReMida food
25 Esercizi commerciali gestiti da immigrati:verifica compatibilità norme igienico sanitarie Effettuazione controllo ispettivo negli esercizi produzione e commercializzazione gestiti da stranieri con rielaborazione dei dati e analisi delle problematiche emerse n. esercizi (gestiti da stranieri) controllati/ n esercizi (gestiti da stranieri) = 42/42 =100 % (obiettivo90%) n. incontri eseguiti / n. incontri programmati=90% Effettuazioni di corsi rivolti agli alimentaristi supportato da materiale in lingua
26 2010-Incremento delle ispezioni in occasione della Festa del Sacrificio, sono stati sottoposti a ispezione sanitaria presso strutture di macellazione: n.601 ovini con rito islamico, n.296 ovini e n.20 bovini previo stordimento Macellazioni rituali: equilibrio fra rispetto del benessere animale e delle tradizioni religiose L esigenza delle comunità straniere di approvvigionamenti di carni provenienti da macellazioni rispettose delle tradizioni religiose ha accresciuto l interesse da parte dell Amministrazione provinciale di Reggio Emilia, che attraverso l Assessore alla Sanità, ha attivato momenti di confronto tra le Pubbliche Amministrazioni e le comunità di religione islamica, al fine di definire modalità di effettuazione delle macellazioni degli ovini rispettose, nel contempo, delle tradizioni religiose, del benessere degli animali. Il gruppo di lavoro tramite l ADSPV ha fornito il supporto tecnico a tutto il percorso. aumento delle macellazioni rituali in strutture riconosciute e registrate, diminuzione di segnalazioni di macellazioni eseguite al di fuori di strutture autorizzate.
27 TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO D. LGS. 81/2008 (legislazione vigente, obblighi del datore di lavoro) Il datore di lavoro deve garantire a ciascun lavoratore un adeguata informazione/formazione sui rischi per la salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Gli argomenti trattati devono essere facilmente comprensibile per tutti, in special modo per i lavoratori immigrati deve essere verificata la comprensione e la conoscenza della lingua utilizzata nel percorso formativo ATTIVITA DEI SPSAL (organo di vigilanza) Raccolta dei dati sulla formazione e informazione dei lavoratori stranieri Partecipazione agli incontri di formazione per i lavoratori stranieri Collaborazione con le scuole di italiano per stranieri proponendo agli insegnanti la trattazione e l insegnamento di concetti e termini legati alla salute e sicurezza sul lavoro
28 In allevamenti bovini da latte con mano d opera straniera Stalla di sosta di animali circensi con impiego di operatori immigrati Incontri di informazione con lavoratori stranieri
29 STRATEGIE VINCENTI
30 Favorire l integrazione
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