LA MODA MASCHILE ITALIANA NEL

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1 LA MODA MASCHILE ITALIANA NEL Nota a cura di: Per: Sistema Moda Italia - Federazione Tessile e Moda Centro Studi Pitti Immagine Uomo 1. Il bilancio settoriale del 2012 In linea con le previsioni rilasciate in occasione della scorsa edizione di Pitti Uomo (Gennaio 2013), la moda maschile italiana (aggregato che, si ricorda, comprende l abbigliamento in tessuto, la maglieria esterna, la camiceria, le cravatte e l abbigliamento in pelle) - come emerge dal bilancio settoriale - archivia il 2012 con una dinamica di aumento pari a +1,6. Nonostante la decelerazione rispetto al 2011, il risultato è da considerare positivamente, data la congiuntura generale del Paese poco favorevole. Alla performance della moda maschile italiana contribuiscono positivamente le vendite estere, in crescita del +3,8, mentre il mercato domestico resta in territorio negativo, evidenziando un nuovo peggioramento (-5,7). Con riferimento ai singoli micro-comparti qui esaminati, si rileva un aumento del fatturato per il vestiario esterno, che chiude l anno con un +2,5. La maglieria esterna maschile prosegue il trend favorevole (+2,9), mentre la camiceria e le cravatte archiviano un calo, rispettivamente del -3,1 e del -2,9. Anche l abbigliamento in pelle evidenzia una diminuzione, pari a -1,2. La moda maschile italiana archivia il 2012 mettendo a segno un incremento del +1,6 Il trend positivo della moda maschile è dovuto al contributo favorevole di vestiario e maglieria esterni Tabella 1 L industria della Moda Maschile italiana ( ) (Milioni di Euro correnti) Fatturato Var. -11,2-0,5 4,2 1,6 Valore della produzione Var. -12,5-5,4 0,2 7,4 Esportazioni Var. -16,4 3,4 10,9 3,8 Importazioni Var. -8,0 10,2 8,6-9,3 Saldo commerciale Consumi finali Var. -3,4-2,0-4,2-5,7 Indicatori Strutturali () Esportazioni/Fatturato 55,4 52,2 54,2 57,7 58,9 Importazioni/Consumi alla prod. 56,9 54,2 60,9 69,1 66,4 Fonte: SMI su dati ISTAT, Sita Ricerca e Indagini Interne

2 Figura 1 Moda Maschile italiana: struttura e andamento dei singoli comparti Fig La composizione del fatturato (Quota sul totale, 2012) Fig L andamento del fatturato (Var. 2012/11, valori correnti) 11,7 3,4 4,0 Totale Moda Maschile Conf. in pelle 26,5 54,5 Camicie Camicie Conf. in pelle Fonte: SMI su dati ISTAT, Sita Ricerca e Indagini interne Il valore della produzione (variabile questa che stima l attività produttiva italiana al netto della commercializzazione dei prodotti importati) conferma la dinamica positiva, registrando una performance del +7,4. Come anticipato, l export mantiene il suo ruolo fondamentale di propulsore di crescita. Infatti, come indica la tabella 1, prosegue l aumento dell incidenza dello stesso export sul fatturato settoriale: dal 57,7 del 2011 si passa al 58,9 nel Il valore delle esportazioni, pari a 5 miliardi di euro, è ormai ritornato ai livelli correnti pre-crisi. Sul fronte dell import, la dinamica è opposta: dopo l aumento del +8,6 dello scorso anno, nel 2012 si registra un netto calo, pari al -9,3. Grazie a questa dinamica degli scambi con l estero, la moda maschile italiana vede nel 2012 un importante miglioramento del suo saldo commerciale: guadagnando 546 milioni in un anno, il surplus commerciale raggiunge e supera il miliardo e mezzo di euro. Con riferimento, invece, al consumo delle famiglie italiane, il 2012 non fornisce indicazioni positive: i consumi interni sono in continua diminuzione. Le rilevazioni effettuate da Sita Ricerca per conto di SMI indicano per l anno solare 2012 un decremento del sell-out per la moda maschile pari al -5,5. Il trend della Primavera-Estate 2012 flette del -6,8 su base annua, mentre il quadrimestre settembre-dicembre cala del -6,3, contribuendo negativamente alla performance dell Autunno-Inverno Il primo bimestre 2013 vede un ulteriore aggravamento del sell-out della moda maschile, che scende del -7,4 su base annua. Il valore della produzione è in deciso aumento L export continua ad essere il principale propulsore di crescita, con un aumento pari al +3,8 su base annua Il saldo commerciale ha guadagnato ben 550 milioni di euro in un anno Il mercato interno vede accentuarsi il trend negativo, con i consumi delle famiglie in calo del -5,5 nel corso dell anno solare 2012

3 Figura 2 - Moda Maschile: consumi e distribuzione sul mercato italiano* Fig L andamento del sell-out: analisi per prodotto (2012) (Var. tendenziali dei consumi in valore per ciascun prodotto) Fig La struttura del sell-out: analisi per prodotto (2012) (Quota sui consumi complessivi in valore) Totale Confezioni in pelle 15,4 1,5 1,5 54,9 Camiceria 26,8 Camiceria Fig L andamento del sell-out: analisi per canale (P/E 2012 e A/I 2012/13) (Var. tendenziali dei consumi in valore per ciascun canale) Confezioni in pelle Fig La struttura distributiva: analisi per canale (P/E 2012 e A/I 2012/13) (Quota sui consumi complessivi in valore) Totale Altri canali 0,8 4,3 11,7 37,6 Ambulante 19,3 GDO Catene Dettaglio Ind. 27,2 Dettaglio Ind. Catene GDO Ambulante Altri canali Fonte: SMI su dati Sita Ricerca (*) A differenza della Tabella 1, qui i dati si riferiscono ai soli acquisti delle famiglie italiane Nell arco dei dodici mesi del 2012, i due segmenti preponderanti - vestiario esterno e maglieria, che insieme rappresentano più dell 80 del sell-out della moda maschile - evidenziando flessioni rispettivamente del -5,0 e del -5,1. La camiceria è anch essa in difficoltà, con un sell-out calato del -6,9. Le cravatte e le confezioni in pelle confermano la mancanza di interesse da parte dei consumatori, flettendo rispettivamente del -10,2 e del -13,2. A livello di canale distributivo (disponibile per stagione e, pertanto, relativo al periodo compreso da marzo 2012 mese di inizio della P/E 2012 fino a febbraio 2013 mese di chiusura dell A/I 2012/13), la maggior quota di mercato a valore, pari al 37,6 del sell-out settoriale, continua ad interessare il dettaglio indipendente, nonostante tale format evidenzi ancora un grave decremento delle vendite intermediate (-14,7). Le catene, la cui quota raggiunge il 27,2 del mercato a valore, registrano un aumento del +2,9 e rappresentano l unico canale che archivia un trend decisamente positivo. Anche la categoria altri canali Nel 2012/2013 si registra un calo generalizzato di tutti i canali distributivi, con eccezione delle catene e di altri canali

4 (comprensiva di outlet e e-commerce) registra un lieve aumento (+0,8). La GDO e l ambulante registrano, invece, cali rispettivamente del -7,1 e -3,5. 2. Le performance sui mercati esteri nel 2012 Secondo i dati di fonte ISTAT, relativi all anno 2012, la moda maschile risulta interessata da un andamento dicotomico tra import ed export: mentre il primo si muove in area negativa, segnando una flessione del -9,4 a chiusura anno 2012, le vendite estere si sono mantenute complessivamente positive (+3,7), ma hanno allo stesso tempo assistito ad un progressivo rallentamento rispetto all evoluzione a doppia cifra sperimentata nel 2011 (+11). In termini di linee di prodotto, tutte le merceologie qui considerate hanno evidenziato performance positive in termini di export, eccezione fatta per le cravatte che decrescono del -1,5 rispetto al L export di vestiario esterno si conferma la linea meglio performante sui mercati esteri, presentando un aumento del +5,1 nel 2012; il fatturato estero di maglieria esterna maschile e abbigliamento in pelle sono cresciuti rispettivamente del +3,2 e del +2,8; la camiceria mostra un timido +0,5. Con riferimento agli sbocchi commerciali, si sottolinea l ottima performance dei mercati extra-ue, che nel 2012 hanno messo a segno un incremento pari al +9,1 (che fa seguito ad un +20,7 registrato nel 2011), a fronte di un mercato intracomunitario interessato, invece, da una dinamica negativa (-0,6). Il mercato UE resta, comunque, il maggior acquirente, con una quota del 53,3 sull export totale di settore. Guardando con un maggior grado di dettaglio al Vecchio Continente, se la Francia, pur confermandosi il primo mercato in assoluto, ha deluso (-1,5) analogamente alla Spagna (-8,2), il Regno Unito ha, invece, evidenziato una performance del tutto soddisfacente (+9,8). In positivo si è mossa anche la Germania (+3,5). Tutte le principali piazze extra-europee si sono rivelate, invece, particolarmente performanti: gli USA, terzo mercato di sbocco, presentano un aumento del +19, la Russia cresce del +3,5, il Giappone del +19,8. La stessa Cina evidenzia un trend positivo (+14,9) toccando i 130 milioni di euro nel Sul fronte dell import, come accennato in precedenza, la moda maschile, assiste nel 2012 ad una contrazione pari al -9,4. Tutte le linee di prodotto qui considerate sono in flessione rispetto al Si rilevano decrementi a due cifre per maglieria esterna maschile (-10,8), cravatte (-15,2) e abbigliamento in pelle (-14,5). Il vestiario esterno flette del -8,8 mentre la camiceria del -5,4. Con riferimento alle performance sul fronte dei mercati di approvvigionamento, la Cina si conferma in assoluto top supplier, assicurando il 25,4 della moda uomo importata anche se in flessione del -18,3 rispetto al Flettono anche altri paesi di rilievo per il settore, come Romania (-3,8), Tunisia (-14,9) e Turchia (-5,5). In crescita, invece, il Bangladesh (+3,9). Nel 2012 l export è cresciuto del +3,7, mentre contestualmente l import flette del -9,4 Performance positive per l export di tutte le merceologie, fatta eccezione per le cravatte Le vendite intra-ue flettono del -0,6, mentre le piazze extra-europee sono cresciute del +9,1 Nel 2012 l import di vestiario esterno flette del -8,8, quello di maglieria del -10,8 La Cina assicura il 25,4 della moda uomo d oltreconfine, ma cede il -18,3, mentre avanza il Bangladesh (+3,9)

5 Tabella 2 Moda Maschile italiana*: il commercio estero (gennaio-dicembre 2012) 1) Esportazioni 2) Importazioni Paesi di destinazione Mil. di Euro Var. Quota Paesi di origine Mil. di Euro Var. Quota TOTALE ,7 100,0 di cui: Intra UE ,6 53,3 Extra UE ,1 46,7 I primi 15 clienti Francia 672-1,5 12,5 Svizzera (**) 524 7,7 9,8 Stati Uniti ,0 9,5 Germania 479 3,5 8,9 Regno Unito 423 9,8 7,9 Spagna 343-8,2 6,4 Russia 249 3,5 4,6 Giappone ,8 4,5 Paesi Bassi 228 1,9 4,2 Hong Kong 210-9,6 3,9 Cina ,9 2,4 Belgio 121-5,3 2,3 Austria 111 1,7 2,1 Grecia 71-17,1 1,3 Corea del Sud 65 24,3 1,2 TOTALE ,4 100,0 di cui: Intra UE ,9 36,0 Extra UE ,7 64,0 I primi 15 fornitori Cina ,3 25,4 Romania 374-3,8 8,9 Bangladesh 345 3,9 8,2 Tunisia ,9 7,6 Turchia 237-5,5 5,7 Francia 204-4,7 4,9 Belgio 155-7,3 3,7 Paesi Bassi 150 2,6 3,6 Germania 142-1,4 3,4 India ,7 2,5 Regno Unito 93-4,1 2,2 Bulgaria 87-13,7 2,1 Albania 75-8,2 1,8 Repubblica Ceca 66-3,6 1,6 Spagna 66 5,2 1,6 Fonte: SMI su dati ISTAT (*) A differenza dei dati riportati in Tabella 1, questo aggregato comprende i prodotti Junior (**) Da ritenersi in primis piattaforma logistico-commerciale 3. Quale 2013 per la moda maschile? Il trend complessivamente positivo, che ha caratterizzato la moda maschile nel 2012, dovrebbe proseguire anche nel La performance si verificherebbe, ancora una volta, esclusivamente grazie al contributo delle esportazioni, in particolar modo di quelle destinate ai paesi extra-europei, come indicano i primi dati relativi ad alcuni tra i principali mercati di riferimento. A tal proposito, analizzando le statistiche ufficiali rilasciate dallo US Census Bureau, le vendite al dettaglio dei men s clothing stores in marzo 2013 confermano un trend di crescita, che risulta pari a +3,0 rispetto al marzo 2012 (dati provvisori, non destagionalizzati). Con riferimento all area intra-ue, la moda maschile del partner italiano più importante, ovvero la Francia, registra, nei primi quattro mesi del 2013, un calo delle vendite di prêt-à-porter maschile del -1,7, con una tenuta del canale grands magazins, pari a +0,5 (cfr. IFM - Distribilan, Giugno 2013). Sulla base dei risultati dell Indagine Campionaria condotta da SMI presso un panel di aziende operanti nella moda uomo, nel primo trimestre 2013 il fatturato estero si mantiene in crescita (+10,6 rispetto al primo trimestre 2012), mentre il fatturato Anche nel 2013 il contributo positivo proviene dalle esportazioni Dai primi dati 2013, gli Stati Uniti mantengono un ritmo di crescita dei consumi retail del +3, mentre la Francia flette del -1,7 nel prêt-à-porter maschile

6 italiano risulta decisamente in calo (-7,3) rispetto allo scorso anno. Con riferimento, invece, agli ordini, la raccolta effettuata sempre nel primo trimestre del 2013 mostra un incremento del +11,8 nel caso del mercato estero, mentre accusa una flessione del -9 nel caso del mercato italiano. Il medesimo campione, interrogato sull evoluzione della congiuntura, si divide tra quanti, pari al 62,5 degli intervistati, confidano in una stabilità e quanti, invece, pari al restante 37,5, temono un peggioramento. Al di là di queste prime indicazioni fornite relativamente all avvio del 2013, l appuntamento fieristico si rivelerà ancora una volta un termometro particolarmente significativo per capire le tendenze del mercato, consentendo agli operatori del settore di formare al meglio le proprie aspettative per la seconda metà dell anno e indirizzare, di conseguenza, le proprie strategie di business. Nel primo trimestre 2013, i dati campionari SMI indicano una crescita del +11,8 degli ordini esteri, mentre gli ordini nazionali risultano interessati da una dinamica negativa Firenze, 18 giugno Pubblicazione a cura di Tessile & Moda Service soc. Unipersonale La presente pubblicazione (in seguito Documento) è opera esclusiva ed originale di SMI - Sistema Moda Italia (Federazione tessile e moda, aderente a Confindustria) per conto di Tessile & Moda Service soc. Unipersonale. SMI - Sistema Moda Italia è impegnata in numerose attività aventi ad oggetto la tutela e la promozione degli interessi di categoria delle imprese tessilimoda. Il Documento è destinato ad essere distribuito via posta, elettronica o ordinaria, e non può essere ridistribuito, riprodotto, pubblicato o alterato in alcuna delle sue parti da soggetti non espressamente autorizzati. Tutti i diritti di autore sono riservati. Il Documento ha finalità puramente informative e non rappresenta né un offerta né una sollecitazione ad effettuare alcuna operazione. Le informazioni, le opinioni, le valutazioni e le previsioni contenute del Documento sono state ottenute o derivano da fonti che SMI - Sistema Moda Italia ritiene attendibili, ma che non costituiscono in alcun modo una forma di garanzia, sia implicita sia esplicita e di cui, pertanto, SMI - Sistema Moda Italia e Tessile & Moda Service soc. Unipersonale non si ritengono responsabili.