TREND POSITIVO NELLA PRIMA PARTE DEL 2010
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- Viviana Bernardi
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1 TREND POSITIVO NELLA PRIMA PARTE DEL 20 PER IL TESSILE ITALIANO DI QUALITÀ Dopo 1estri consecutivi sempre negativi, nel primo semestre del 20 la Tessitura evidenzia un inversione di tendenza. La produzione italiana ha fatto segnare un +9% ma anche fatturato, ordini ed export, evidenziano l atteso, positivo cambio di passo La tessitura italiana nel 20 Nell anno della recessione mondiale, tra i comparti della filiera Tessile-Moda (che si ricorda archivia il 20 con un calo del fatturato pari al -15,4%) più colpiti dagli effetti della congiuntura si deve annoverare la tessitura. Il giro d affari della tessitura made in Italy (nella presente accezione comprensiva di tessuti lanieri, cotonieri, linieri, serici e a maglia) scende a circa 6,7 miliardi di euro, evidenziando una contrazione su base annua del -24,6%. Nonostante un simile risultato, la tessitura conferma il suo ruolo nell ambito della filiera Tessile-Moda, facendo segnare un incidenza Nell anno della recessione globale, la tessitura italiana accusa un calo del fatturato pari al -24,6% sul fatturato totale del 14,4%, quota che sale al 39% circoscrivendo l analisi al solo monte della filiera. La congiuntura sfavorevole ha interessato, pressoché indistintamente, tutti i micro-settori di cui si compone la tessitura: unico distinguo può essere fatto tra quei comparti che hanno performato in maniera peggiore rispetto alla media e quelli che, invece, hanno performato (lievemente) meglio, con un oscillazione compresa tra un minimo di -27,7% (evidenziato dalla tessitura serica) e un -19,4% (registrato dalla tessitura a maglia). Tab. 1 L industria italiana della tessitura ( ) (1) (Milioni di Euro correnti) Fatturato Var. % 1,9 1,7-4,4-24,6 Valore della produzione Var. % 1,4 1,5-5,2-23,7 Esportazioni Var. % 0,2-2,9-9,7-26,4 Importazioni Var. % 7,3 3,3-6,2-20,2 Saldo commerciale Consumo apparente Var. % 6,8,0 1,2-18,3 Indicatori Strutturali (%) Esportazioni/Fatturato 64,3 63,3 60,4 57,1 55,7 Importazioni/Cons. apparente 54,7 54,9 51,6 47,8 46,7 Fonte: SMI su dati ISTAT e Indagini interne (1) - Tessuti serici, lanieri, cotonieri, linieri e a maglia. 1
2 Fig. 1 Il ruolo della tessitura nella filiera Tessile-Moda italiana (20) (% sul fatturato) Tessuti linieri (3,4%) Tessuti serici (16,0%) Altri prodotti Tessile-Moda (85,6%) Tessuti (14,4%) Tessuti cotonieri (28,7%) Tessuti a maglia (17,8%) Tessuti lanieri (34,0%) Fonte: SMI Così come nel caso del fatturato, anche la dinamica del valore della produzione (che, nelle stime di SMI, tenta di depurare il valore delle vendite totali dal contributo derivante dalla commercializzazione di prodotti importati), ha accusato un deciso deterioramento nel corso del 20 (-23,7%). Alle performance di comparto hanno concorso sia la domanda estera sia la domanda interna, entrambe interessate da flessioni su tassi senza precedenti nella storia più recente. Il mercato interno, rappresentato soprattutto dalle griffe, prime utilizzatrici di tessuti di fascia alta, che nel triennio precedente era stato caratterizzato da dinamiche ben più favorevoli rispetto a quelle evidenziate dalla domanda estera, nel 20 ha accusato una brusca flessione, pari al -18,3%. Sul fronte degli scambi con l estero, il crollo che ha interessato il commercio mondiale già a partire da fine 20 ha avuto un pesante riflesso nell interscambio di tessuti delle imprese italiane. In particolare, per il 20 si registra un calo medio annuo dell export pari al -26,4%, mentre nel caso dell import, alla frenata dei tessuti importati dall estero già sperimentata nell anno precedente, fa seguito un grave peggioramento, che raggiunge il -20,2%. Peraltro nel 20, come indicato in Fig. 2, sia i mercati comunitari sia le aree extra-ue, rivelatesi al contrario meno sfavorevoli negli scorsi anni, presentano contrazioni degli scambi di tessuti con l Italia su ritmi simili. A fronte del suddetto andamento del commercio con l estero, il saldo commerciale perde poco meno di un miliardo di euro, scendendo a quota 2,3 miliardi. Pur assottigliato, si mantiene, comunque, ampiamente in attivo. Il saldo commerciale, pur bruciando quasi un miliardo in un solo anno, si conferma ampiamente positivo 2
3 Fig. 2 Il commercio estero di tessuti: analisi per macro-area geografica (*) (Gennaio-dicembre 20-20) 2.1) Le importazioni (Var. % tendenziali) 2.2) Le esportazioni (Var. % tendenziali) Intra-UE Extra-UE Totale Fonte: SMI su dati ISTAT Intra-UE Extra-UE Totale (*) - L aggregato qui utilizzato costituisce un sotto-insieme (comprendente solo i tessuti contenenti almeno il 50% di fibra naturale) di quello considerato per la definizione del bilancio settoriale riportato in Tab. 1. Analizzando i dati di commercio internazionale, pur ancora provvisori, si rileva che nel 20, in linea con il dato generale del trade mondiale, gli scambi di tessuti su scala globale hanno evidenziato una contrazione su tassi a due cifre, che si stima (in dollari) essere pari al -14,1%. L Italia, pur mantenendo una posizione di primato nel ranking mondiale degli esportatori di tessuti, accusa una perdita di quota: dal 12% del 20 scende infatti nel 20 a coprire il 9% del commercio mondiale di tessuti (Fig. 3.2). Accusando il contraccolpo dovuto al crollo del trade globale, il tessuto italiano perde quota Al contrario la Cina, nonostante la battuta d arresto subita lo scorso anno (stimata intorno al -11% per l aggregato in esame), mantiene una quota superiore al 30%. Analizzando il dato per tipologia di tessuto, l Italia conferma share e ranking nel caso del tessuto liniero e serico, mentre perde quota sia nell export di tessuto cotoniero sia di quello a maglia sia di quello laniero. Fatta eccezione per il cotone, per le altre due merceologie viene comunque preservato il posizionamento, specie in ambito laniero, dove l Italia vanta sempre la leadership mondiale forte di una quota del 39,2% (mentre la Cina risulta ancora lontana con un incidenza del 12% circa). ma difende il proprio posizionamento internazionale, come conferma la leadership nel comparto laniero 3
4 Fig. 3 Export mondiale di tessuti Totale export mondiale: 35,7 miliardi di euro (20*) 3.1) Cina, Italia e Resto del Mondo (Quote % su export mondiale di tessuti) 3.2) Italia: analisi per comparto Cina 33% Hong Kong 9% Italia 9% Quota su export mondiale tessuti (%) Ranking mondiale Tessuti cotonieri 9,2 7,9 3 Tessuti linieri 21,8 21,8 2 Tessuti lanieri 40,4 39,2 1 Tessuti serici 20,5 20,5 2 Tessuti a maglia 6,6 5,2 4 RdM 49% Fonte: SMI su dati UN Comtrade; dati provvisori. (*) Si veda nota Fig. 2. La tessitura italiana nei primi mesi del 20 Secondo i dati diffusi dall ISTAT, dopo 1estri negativi, nel 20 la tessitura (in questa accezione esclusi i tessuti a maglia), così come il comparto Tessile nel suo complesso, evidenzia finalmente un inversione di tendenza. Nella prima parte del 20 la tessitura inverte il trend, evidenziando dinamiche positive Con riferimento alla produzione industriale (corretta per i giorni lavorati) nel primo trimestre del 20 la tessitura mette a segno un incremento tendenziale del +5,1%; il secondo trimestre viene archiviato, invece, con un ulteriore rimbalzo che porta la crescita a rafforzarsi su un tasso del +12,8% (Fig. 4). Complessivamente, pertanto, la tessitura italiana chiude il primo semestre in area positiva, evidenziando un +9% su base annua. Secondo i dati ISTAT, la tessitura mette a segno un recupero della produzione industriale del +9% nel primo semestre Le rilevazioni statistiche dell ISTAT confermano, peraltro, i risultati dell Indagine campionaria svolta da SMI su un panel di imprese rappresentativo del settore a livello nazionale: produzione e fatturato, ma anche gli ordini raccolti evidenziano un cambio di trend, entrando in area positiva proprio a partire dal primo trimestre 20. 4
5 Fig. 4 - Indice ISTAT della produzione industriale (corretto per gli effetti di calendario, anno base 2005=0), I trimestre 20- II trimestre 20 (Var. % tendenziale) 15,0,0 5,0 0,0-5,0 -,0-15,0-20,0-25,0-30,0 Tessitura Tessile -35,0 Fonte: SMI su ISTAT (Cod. ATECO 20 CB13 e CB132) L inversione di tendenza viene confermata anche dai dati di interscambio con l estero relativi, in tal caso, ai primi cinque mesi dell anno in corso. Da gennaio a maggio è tornato a crescere l export di tessuti italiani, evidenziando un +4,2% (rafforzato da un +,1% a quantità); lo stesso import mostra un incremento tendenziale del +,5% (cui corrisponde un +14% a quantità) indice di un primo risveglio della domanda interna. Nonostante ciò, il recupero dei livelli pre-crisi appare ancora lontano e complesso da colmare: sia l import sia l export si assestano infatti su valori correnti inferiori a quelli raggiunti nei primi 5 mesi del 20. Da gennaio a maggio l export di tessuti italiani torna a crescere segnando un +4,2%; si risveglia anche la domanda interna, come suggerisce l incremento dell import pari al +,5% Come evidenziato dal grafico (Fig. 5.1), in realtà, nel caso dell export l inversione del trend è trainata soprattutto dalle buone performance del tessuto a maglia, cui fanno eco i tessuti in cotone e in seta; di contro il tessuto in lino e il tessuto in lana, pur assistendo ad un significativo rallentamento della caduta, permangono ancora in area negativa. Analizzando il dato dell export sotto il profilo geografico, in questo primo scorcio del 20 si evidenzia un ritorno alla crescita sia per i mercati intra-ue (+3,1%) sia soprattutto per le aree extra-ue (+5,5%). In particolare, nel mercato comunitario la Germania (che si conferma primo mercato di sbocco dei tessuti italiani) presenta una crescita del +4,9%, mentre l export verso la Spagna si rafforza di un +11,3%. Meno consistente invece, ma pur sempre segnale importante, risulta la crescita che ha interessato Francia (+1,8%) e Portogallo (+2,2%). Tornano dinamici i mercati UE, in crescita del +3,1%... 5
6 Fig. 5 Le esportazioni italiane di tessuti 5.1) I comparti (Var. % tendenziale, Gennaio-Maggio ) 5.2) I mercati di sbocco della tessitura italiana (*) (Gennaio-Maggio 20) 25,0 Paesi di destinazione Mil. di Euro Var. % % sul totale 15,0 5,0-5,0-15,0-25,0-35,0-45,0 T. lana T. cotone T. lino T. seta T. maglia Totale gen-mag ' gen-mag ' gen-mag ' gen-mag ' gen-mag ' Totale generale ,2 0,0 di cui: Intra UE27 8 3,1 54,6 Extra UE ,5 45,4 I primi clienti Germania 187 4,9 12,6 Tunisia 141-0,2 9,5 Francia 126 1,8 8,5 Spagna 99 11,3 6,7 Romania 97 5,3 6,6 Hong Kong 72 18,5 4,9 Cina 58 8,2 3,9 Stati Uniti 53,7 3,6 Turchia 50 9,6 3,4 Portogallo 47 2,2 3,2 Fonte: SMI su dati ISTAT (*) - Si veda nota Fig. 2. Buone performance si registrano, inoltre, per le vendite di tessuti anche nei principali mercati extra-europei, che a fronte della recessione mondiale nel gennaio-maggio 20 avevano, invece, accusato perdite brusche e molto consistenti: l export di tessuti verso Hong Kong cresce del +18,5%, verso la Cina del +8,2%, verso gli Stati Uniti del +,7% (mercato questo che inizia, quindi, a risalire da quel calo superiore al -50% evidenziato lo scorso anno nel corrispondente periodo). Inversione di tendenza si registra anche per la Turchia, in aumento del +9,6%.... ma soprattutto le aree extra-ue, dove le vendite di tessuto italiano evidenziano un rimbalzo del +5,5% Sul fronte dell approvvigionamento di tessuti dall estero, la crisi non ha di fatto intaccato il primato cinese: la Cina, dopo la battuta d arresto del 20 (-11,3% su base annua per l aggregato in esame), si conferma primo fornitore, con una quota del 30,4% sull import totale di tessuti, evidenziando una crescita del +,9% in questi primi cinque mesi del 20. Come secondo partner si trova conferma della Turchia, interessata da un ritorno alla crescita (+7,1%). Il 30% dell import di tessuti proviene dalla Cina, che dopo la battuta d arresto del 20 torna a crescere del +,9% Pur su livelli più contenuti, anche per i mercati europei, comunque, si evidenzia un certo dinamismo specie con riferimento a Germania, Francia e Regno Unito. Torna, infine, a crescere anche l import dalla Tunisia. 6
7 Tab. 2 Le importazioni di tessuti: analisi per Paese (*) (Gennaio-Maggio 20) Paesi di origine Mil. di Euro Var. % % sul totale Composizione % delle importazioni per tipologia di prodotto seta lana cotone lino maglia Totale generale 645,5 0,0 8,7 8,1 50,2 2,8 30,2 di cui: Intra UE ,3 32,9 4,3 19,6 45,6 3,2 27,2 Extra UE27 433,0 67,1,9 2,4 52,5 2,6 31,6 I primi fornitori Cina 196,9 30,4 22,2 2,3 43,6 4,5 27,4 Turchia 96 7,1 14,9 0,2 0,8 42,8 0,1 56,2 Pakistan 45 4,6 6,9 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Germania 43 17,4 6,7 4,7 1,6 39,4 1,6 52,6 Repubblica Ceca 34 1,1 5,3 0,0 62,4 35,2 0,9 1,4 Spagna 23-2,7 3,5 1,5 1,2 69,9 0,9 26,5 Francia 22 16,5 3,4 8,8 7,7 45,1,7 27,8 India 21 7,8 3,2 12,4 5,6 74,7 0,9 6,4 Tunisia 16 49,2 2,4 0,1 5,0 67,3 2,7 24,9 Regno Unito 13 16,0 2,0 15,3 41,7 20,1 5,4 17,6 Fonte: SMI su dati ISTAT (*) - Si veda nota Fig. 2. Il primo semestre del 20 segna, dunque, il ritorno in area positiva per la tessitura italiana. Tuttavia, come ricordato, permane ampio il divario rispetto alle attività pre-crisi e lo scenario risulta ancora in chiaroscuro. Al gap produttivo, fa eco, del resto, una nota ancora negativa relativa al mercato del lavoro. Secondo i dati diffusi dall INPS, nel caso delle industrie tessili (di cui la tessitura risulta un comparto preponderante) le autorizzazioni concesse per le richieste di ore di CIG straordinaria e in deroga sono cresciute su tassi molto sostenuti nel corso del primo semestre del 20, specialmente per la manodopera operaia. L ordinaria, pur in flessione, mostra comunque un monte-ore non marginale. Nonostante il cambio di passo permangono elementi di criticità, specie sul fronte del mercato del lavoro e delle materie prime Sul comparto grava inoltre il trend dei prezzi delle materie prime tessili: l indice SMI (che combina i prezzi di cotone, lana, seta e fibre chimiche rilevati sui mercati internazionali) ha evidenziato, a giugno 20, un incremento pari al +2,9% rispetto al mese precedente, mentre, se confrontato con il giugno 20, la crescita è risultata ben più sostenuta (+46,6%). Proprio l evento fieristico di Milano Unica, importante momento di confronto tra gli operatori del settore e i buyer internazionali, permetterà di disporre di nuovi elementi di valutazione relativamente alla tenuta e alla durata dell inversione di tendenza cui si è assistito nel primo semestre. Milano, 8 settembre 20 Pubblicazione a cura di Tessile & Moda Service soc. Unipersonale La presente pubblicazione (in seguito Documento) è opera esclusiva ed originale di SMI - Sistema Moda Italia (Federazione Tessile e Moda, aderente a Confindustria) per conto di Tessile & Moda Service soc. Unipersonale. SMI Sistema Moda Italia è impegnata in numerose attività aventi ad oggetto la tutela e la promozione degli interessi di categoria delle imprese tessilimoda. Il Documento è destinato ad essere distribuito via posta, elettronica o ordinaria, e non può essere ridistribuito, riprodotto, pubblicato o alterato in alcuna delle sue parti da soggetti non espressamente autorizzati. Tutti i diritti di autore sono riservati. Il Documento ha finalità puramente informative e non rappresenta né un offerta né una sollecitazione ad effettuare alcuna operazione. Le informazioni, le opinioni, le valutazioni e le previsioni contenute del Documento sono state ottenute o derivano da fonti che SMI Sistema Moda Italia ritiene attendibili, ma che non costituiscono in alcun modo una forma di garanzia, sia implicita sia esplicita e di cui, pertanto, SMI Sistema Moda Italia e Tessile & Moda Service soc. Unipersonale non si ritengono responsabili. 7
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