La congiuntura in sintesi

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1 I trimestre 2014 numero 2/14 2 maggio 2014 I grafici del periodo pag. 2 1.Il contesto pag Focus on: l offerta delle imprese alimentari nel 2014 pag. 8 2.La fiducia dell industria alimentare italiana pag. 5 La congiuntura in sintesi LE TENDENZE DEL PERIODO Migliora la fiducia dell industria alimentare italiana nel primo trimestre del 2014, il cui indice torna su terreno positivo dopo 9 trimestri consecutivi di segni negativi. L indice non destagionalizzato, pari a 1,6 (il campo di variazione dell indice è compreso tra -100 e +100) risulta in crescita di 6 punti rispetto al valore del trimestre precedente e di ben 17 punti rispetto al valore del primo trimestre del L evoluzione positiva della fiducia risulta sospinta dai giudizi degli operatori sulle attese di produzione, mentre risultano in peggioramento quelli sugli ordini. Le scorte di magazzino, allo stesso tempo, vengono date in lieve accumulo. I dati ufficiali Istat sulla produzione industriale ad oggi disponibili attestano un miglioramento del settore manifatturiero nel suo complesso ed una sostanziale stabilità del comparto alimentare: nei primi due mesi del nuovo anno infatti la produzione industriale risulta in crescita di un punto percentuale sul livello medio degli ultimi tre mesi del 2013 (secondo l indice Istat destagionalizzato rielaborato dall Ismea), mentre la produzione alimentare registra una lievissima contrazione di 0,1 punti percentuali. A livello settoriale, dall indagine Ismea sul clima di fiducia è emerso che la maggior parte dei settori, nei primi tre mesi del 2014, ha avuto una congiuntura positiva o in miglioramento. Si segnala, in particolare, la performance positiva delle industrie delle acque minerali e delle bevande analcoliche, dei gelati, della lavorazione del pesce, del vino, del riso e della pasta, che, grazie al miglioramento congiunturale, hanno registrato un indice della fiducia positivo e superiore a quello dell industria alimentare nel suo complesso. Di converso, per le industrie dei settori oleario, molitorio e della macellazione delle carni rosse la congiuntura si è rivelata negativa. 1

2 A livello territoriale l indice di clima di fiducia è risultato positivo ed in crescita in tutte le aree del Paese, ma con diverse intensità. L indice più elevato è stato registrato dalle imprese del Centro (7,0), seguite da quelle del Nord Ovest (5,1), del Nord Est (2,8) e del Mezzogiorno (2,7). La crescita della fiducia rispetto al trimestre precedente, invece, risulta sostenuta nel Nord Ovest (+27,6), media nel Nord Est (+5,1) e al Centro (+4,8), più debole per il Mezzogiorno (+0,3). Infine, il focus curato dall Ismea sulle caratteristiche dell offerta dell industria alimentare nel corso del 2014, in termini quanti-qualitativi, mediante l aumento/la riduzione dei volumi offerti (ampliamento/contrazione dei piani di produzione aziendali attuati con eventuali variazioni nella manodopera occupata) e/o mediante innovazioni di prodotto e processo, hanno messo in evidenza uno scenario ancora improntato alla cautela, riconducibile agli elementi di incertezza che ancora permangono nello scenario economico del nostro Paese. Invero, l 82% delle imprese intervistate ha dichiarato che nel 2014 manterrà invariato il proprio piano di produzione, senza apportare cambiamenti nel livello della manodopera occupata; nella restante quote di imprese, il 7% ha manifestato la volontà di ridimensionare la propria produzione e solo il 9% si è espresso in senso contrario, mostrando intenzioni di ampliamento. Sul fronte qualitativo dell offerta, si profilano invece possibili cambiamenti dettati da una buona propensione all innovazione delle imprese intervistate: nel corso del 2014 il 23% di queste intende realizzare contestualmente investimenti per innovazioni sia di prodotto sia di processo; un altro 3% solo investimenti per innovazioni di prodotto; e un altro 11% solo investimenti per innovazioni di processo. I grafici del periodo: indice di clima dell industria alimentare Indice del clima di fiducia (ICF) dell industria alimentare: I trimestre 2014 Segmenti Star dell industria alimentare italiana: I trimestre ,3 1,6 acqua e bevande analcoliche gelati ICF T ,8 23,6 T vs T ,1 48,1 pesce 10,6 23,8 vino 7,1 22,5 riso 6,6 4,7 pasta 2,8 3,1 Legenda: freccia scura trimestre di riferimento; freccia chiara trimestre precedente (max: 100, min: -100) 2

3 ICF dell industria delle carni ICF dell industria dell olio d oliva ICF dell industria di trasformaz. Ortofrutticola ICF dell industria del latte e dei suoi derivati ICF dell industria del pesce ICF dell industria vitivinicola ICF dell industria di trasformazione dei cereali ICF dell ind. delle acque e delle bev. analcol. 3

4 1. Il contesto In lieve ripresa, rispetto all ultimo scorcio del 2013, la fiducia dell industria manifatturiera italiana nei primi tre mesi del In base ai risultati dell indagine condotta dall Istat, infatti, l indice del clima di fiducia dell industria manifatturiera - elaborato da Ismea in media trimestrale risulta pari a 98,7 e cresce di 0,8 punti percentuali sul livello del trimestre precedente. Su base annua, il miglioramento dell indice è ancora più evidente (+10 punti la variazione assoluta rispetto al primo trimestre del 2013). Rispetto agli ultimi tre mesi del 2013, gli elementi che hanno favorito il miglioramento del sentiment vanno ravvisati nella lieve ripresa degli ordini e quindi delle aspettative di produzione degli operatori medesimi. Fig. 1.1 Indice del clima di fiducia dell industria manifatturiera in Italia (2005=100) dati trimestrali Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat Anche i dati ufficiali Istat sulla produzione industriale disponibili sino al mese di febbraio 2014 rivelano una crescita del settore manifatturiero nazionale nei primi due mesi dell anno: l indice della produzione industriale, rielaborato da Ismea in media di bimestre gennaio-febbraio, registra una crescita dell 1% sul dato medio del quarto trimestre del 2013 (dati destagionalizzati); su base annua, ossia rispetto al primo bimestre del 2013, la crescita risulta superiore (+2%, dati corretti per gli effetti del calendario). In riferimento al segmento dell industria alimentare, nel medesimo periodo, si registra una sostanziale stabilità: -0,1% la variazione del dato medio del bimestre gennaio-febbraio rispetto al dato medio dell ultimo trimestre del 2013 (dati destagionalizzati); mentre su base annua si segnala una flessione di 0,7 punti percentuali sul bimestre corrispondente del 2013 (dati corretti per gli effetti di calendario). La ripresa della fiducia degli operatori dell industria manifatturiera italiana va dunque letta ed interpretata alla luce di questo scenario che, sebbene ancora fragile, presenta qualche segnale positivo. Fig. 1.2 Indice della produzione industriale nazionale (2010=100) dati trimestrali destagionalizzati * Media del dati di Gennaio e Febbraio, non essendo ancora disponibile il dato di marzo. Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat Guardando al contesto internazionale, il lieve recupero della fiducia delle imprese manifatturiere italiane risulta in linea con l evoluzione della fiducia dalle imprese europee: in base ai dati mensili raccolti e divulgati dalla Commissione Europea DG ECFIN, e rielaborati da Ismea su base trimestrale, l indice di fiducia delle imprese manifatturiere europee nel corso del primo trimestre del 2014, quantunque ancora negativo (-2,5), resta per lo più stabile su base trimestrale (0,3), ma sale di 9 punti su base annua. Focalizzando l osservazione sul comparto dell industria alimentare e delle bevande (Food and Beverages Industry FOBE), l indice di fiducia europeo, riferito allo stesso periodo, si è rivelato leggermente migliore di quello medio manifatturiero (-2,2), registrando una crescita dell 1,4% su base trimestrale e restando sostanzialmente stabile su base annua (-0,2%). Fig. 1.3 Indice del clima di fiducia dell industria manifatturiera e del comparto Food and beverages industry (FOBE) nell UE dati trimestrali destagionalizzati Fonte: elaborazioni Ismea su dati Commissione Europea DG- ECFIN 4

5 2. La fiducia dell industria alimentare italiana Nel primo trimestre del 2014 migliora anche la fiducia delle imprese dell industria alimentare nazionale. Lo confermano i risultati dell indagine Panel condotta da Ismea, relativa ai primi tre mesi del nuovo anno. L indice di clima elaborato dall Istituto, non destagionalizzato, con un valore pari a 1,6, torna su livelli positivi dopo 9 trimestri consecutivi di valori negativi. Rispetto al trimestre precedente, il miglioramento è di 6 punti assoluti; rispetto invece al primo trimestre del 2013 il vantaggio è di ben 17 punti assoluti. A determinare l evoluzione congiunturale positiva della fiducia sono stati solamente i giudizi degli operatori sulle attese di produzione 1, risultando in peggioramento quelli sugli ordini 2 ed in lieve aumento le scorte di magazzino 3. Fig. 2.1 Evoluzione del ICF Ismea dell industria alimentare Tab ICF Ismea dell industria alimentare e sue componenti ICF saldi ordini scorte attese produz. III trim '11 2, IV trim '11-7, I trim '12-5, II trim '12-10, III trim '12-6, IV trim '12-13, I trim '13-15, II trim '13-6, III trim '13-4, IV trim '13-4, I trim '14 1, Fig. 2.2 Componenti dell indice del clima di fiducia (saldo delle percentuali di risposta) L analisi della serie delle tre componenti dell indice di clima rivela una progressiva evoluzione positiva dei giudizi sull andamento degli ordini nel 2013, a partire dal secondo trimestre e fino alla fine dell anno, che si è poi arrestata in questo primo trimestre del 2014 in ragione sia di elementi stagionali sia del calo della domanda nazionale. I pareri sul livello delle scorte, invece, si sono pressappoco concentrati quasi sempre su una valutazione di normalità, espressione di un ammontare corrispondente a quello programmato. Si evidenzia inoltre che, nel corso dell indagine, le imprese del Panel Ismea 4 si sono manifestate meno pessimiste anche nei confronti della condizione economica nazionale attuale e futura. A livello settoriale la situazione risulta diversificata: sette dei diciassette settori presentano un indice di clima di fiducia superiore a quello generale, i restanti nove si collocano al di sotto di quest ultimo. 1 Agli operatori è stato chiesto se il volume della produzione nel prossimo trimestre aumenterà, rimarrà stabile o diminuirà. La differenza tra la previsione di volumi in aumento e in diminuzione fornisce il valore del saldo. 2 Agli operatori è stato chiesto se il livello degli ordini nel primo trimestre è stato superiore, normale o inferiore alla media del periodo. La differenza tra le percentuali di risposte superiore e inferiore fornisce il valore del saldo. 3 Agli operatori è stato chiesto se il livello delle scorte di magazzino nel primo trimestre è stato superiore, normale o inferiore alla media del periodo. La differenza tra le percentuali di risposte superiore e inferiore fornisce il valore del saldo. 4 Per approfondimenti sull articolazione del Panel dell industria alimentare Ismea si rimanda alla nota scaricabile al seguente indirizzo: a/328 5

6 Tab ICF Ismea dell industria alimentare e sue componenti, per segmento: I trimestre 2014 Fig. 2.3 Mappa di posizionamento dei segmenti del Panel Ismea dell industria alimentare: I trimestre 2014 Come di consueto, partendo dal valore assunto dall indice di clima di fiducia e sulla sua variazione rispetto al trimestre precedente, ogni settore è stato collocato in uno dei quattro quadranti della mappa di posizionamento, dove: nel quadrante della congiuntura positiva, il valore dell indice è positivo e la variazione assoluta congiunturale dell indice è anch essa positiva; nel quadrante della congiuntura in peggioramento, il valore dell indice è positivo ma la variazione assoluta congiunturale dell indice è negativa; nel quadrante della congiuntura negativa, il valore dell indice è negativo e la variazione assoluta congiunturale dell indice è anch essa negativa; nel quadrante della congiuntura in miglioramento, il valore dell indice è negativo ma la variazione assoluta congiunturale dell indice è positiva. In questo trimestre, ben sei settori, oltre all industria alimentare considerata nel suo complesso, si sono collocati nel quadrante della congiuntura positiva. Altri cinque settori conquistano il quadrante della congiuntura in miglioramento, tre si collocano in quello della congiuntura negativa e i restanti tre in quello della congiuntura in peggioramento. Per l industria alimentare considerata nel suo complesso prosegue l evoluzione positiva dello scorso trimestre, quando già aveva conseguito un risultato che l aveva collocata nel quadrante della congiuntura in miglioramento. L industria delle acque minerali e delle bevande analcoliche è il segmento che presenta l indice più elevato e l evoluzione più sostenuta rispetto allo scorso trimestre, grazie al notevole miglioramento dei giudizi sugli ordini e delle previsioni di produzione, che riescono, comunque, a controbilanciare il peggioramento dei giudizi sulle scorte di magazzino. Anche per gli operatori dell industria dei gelati e di quella del riso il clima positivo è sostanzialmente dovuto alle stesse componenti. La fiducia espressa dall industria del pesce e da quella vitivinicola risulta sospinta esclusivamente dalle opinioni sulle attese di produzione e da quelle sulle scorte, che rivelano una consistente riduzione delle stesse. Infine, gli operatori dell industria pastaria dichiarano un notevole incremento delle previsioni di produzione a breve, che riesce a controbilanciare i pareri negativi espressi riguardo alle altre due componenti. 6

7 Fig. 2.4 ICF dell industria alimentare segmenti con congiuntura positiva 1 (50,1) (48,1) (23,8) (22,5) (4,7) (3,1) (6,0) L industria molitoria e quella di prima lavorazione delle carni rosse devono questo peggioramento della fiducia ad una flessione delle opinioni sugli ordini e sul livello delle giacenze, tale da non riuscire ad essere compensato dall evoluzione positiva delle previsioni di produzione per l imminente futuro. Gli operatori dell industria dell olio d oliva, invece, dichiarano un calo delle scorte di magazzino, ma nel contempo lamentano un peggioramento dei giudizi sugli ordini e sulla produzione futura. Fig. 2.6 ICF dell industria alimentare segmenti con congiuntura negativa (-15,7) 1) in parentesi è riportata la variazione assoluta del I trimestre 2014 vs IV trimestre 2013 Quattro settori che nella scorsa rilevazione si collocavano nel quadrante negativo, invertono la loro tendenza, iniziando un percorso di miglioramento della fiducia. Si tratta del segmento degli elaborati di carne, del lattiero-caseario, dell industria mangimistica e di quella di prima lavorazione delle carni bianche. I primi tre segmenti devono questo progresso soltanto alla buona evoluzione dei giudizi sulle previsioni di produzione, il quarto presenta una crescita di tutte e tre le componenti. L industria del pane prosegue il graduale miglioramento intrapreso nella scorsa rilevazione, grazie ad una buona evoluzione sia delle previsioni di produzione, sia dei giudizi sugli ordini, mentre quelli sulle scorte risultano leggermente peggiorati. Fig. 2.5 ICF dell industria alimentare segmenti in miglioramento 1 (-8,7) (-0,2) 1) in parentesi è riportata la variazione assoluta del I trimestre 2014 vs IV trimestre 2013 Infine, nel quadrante della congiuntura in peggioramento si collocano l industria dei prodotti da forno e quella ortofrutticola, che confermano così l andamento già osservato lo scorso trimestre; a questi si aggiunge l industria dolciaria che, invece, segna un inversione di tendenza rispetto alla scorsa rilevazione, quando si trovava nel quadrante della congiuntura positiva. In tutti e tre i suddetti segmenti è stato ravvisato dalle imprese un peggioramento dell andamento degli ordini che nel segmento dei prodotti da forno è stato accompagnato da un accumulo delle scorte e nel segmento dolciario dal peggioramento delle attese di produzione. (1,9) Fig. 2.7 ICF dell industria alimentare segmenti in peggioramento 1 (6,4) (1,8) (19,7) (11,5) (-2,4) (-20,7) 1) in parentesi è riportata la variazione assoluta del I trimestre 2014 vs IV trimestre 2013 I tre segmenti che nel primo trimestre del 2014 si collocano nel quadrante della congiuntura negativa, vengono, invece, da una collocazione positiva o in miglioramento dello scorso trimestre. (-19,0) 1) in parentesi è riportata la variazione assoluta del I trimestre 2014 vs IV trimestre

8 ICF per area L evoluzione positiva della fiducia dell industria alimentare nel primo trimestre dell anno risulta diffusa in tutto il Paese, ma con diverse intensità: l indice più elevato viene registrato al Centro, seguito, in ordine, dalle aree di Nord Ovest e di Nord Est e quindi dal Mezzogiorno. Il confronto su base trimestrale rivela una crescita sostenuta della fiducia nel Nord Ovest (+27,6), media nelle aree di Nord Est (+5,1) e al Centro (+4,8), più debole al Sud (+0,3). Per l evoluzione della fiducia nelle due aree del Settentrione, l aumento dei pareri positivi sugli ordini e sulle attese di produzione sono stati determinanti; per il Mezzogiorno e per il Centro si sono rivelati fondamentali i giudizi sulle attese produttive, ai quali si aggiunge una riduzione del livello delle scorte dichiarata dai soli operatori del Centro. Tab ICF Ismea dell industria alimentare e sue componenti, per area geografica: I trimestre 2014 ICF saldi ordini scorte produz. Nord Ovest 5,1 9,3 16,5 22,5 Nord Est 2,8-12,3-2,3 18,5 Centro 7,0-18,4-16,3 23,0 Sud 2,7-36,5 0,5 45,0 Italia 1,6-18,2 0,8 24,0 Fig. 2.8 Evoluzione del ICF Ismea dell industria alimentare per area geografica 3. Focus on: l offerta delle imprese alimentari nel 2014 Come di consueto, in occasione della rilevazione dell indagine congiunturale relativa al primo trimestre dell anno, è stato svolto un approfondimento in merito ai fattori che caratterizzeranno l offerta dell industria agroalimentare nel corso del In particolare, alle aziende del Panel Ismea è stato chiesto se per quest anno prevedono di apportare delle variazioni al piano di produzione e alla manodopera occupata e se inoltre hanno in programma di realizzare investimenti per innovazioni di prodotto e di processo. È stato inoltre loro chiesto quali sono le loro attese circa i prezzi delle materie prime e dei semilavorati agricoli, allo scopo di verificare se eventuali pronostici di rincari o ribassi possano avere ripercussioni sulle scelte aziendali. I risultati hanno messo in evidenza uno scenario improntato ancora alla cautela, nell ambito del quale si ravvisa tuttavia qualche segnale di ripresa. In particolare, la maggioranza delle imprese interpellate (82%) ha dichiarato che nel 2014 intende mantenere invariato il proprio piano di produzione, senza intervenire nella gran parte dei casi - sul livello di manodopera occupata. Questa quota di aziende propensa allo status-quo della produzione, assolutamente maggioritaria, è risultata anche in crescita rispetto alla quota corrispondente del 2013 (68%). In linea invece con il dato dello scorso anno, la quota di imprese che dichiara un ampliamento del proprio piano produttivo (9%); mentre risulta in contrazione, sempre nel confronto annuale, la porzione di imprese che intende avviare interventi di ridimensionamento nel corso di quest anno (7% versus il 19% del 2013). A livello settoriale, l industria del pane e quella delle acque minerali e delle bevande analcoliche dimostrano una maggiore propensione all espansione produttiva. Al contrario, l industria dei prodotti da forno e quella lattiero-casearia dichiarano un maggiore ricorso al ridimensionamento dei piani produttivi. 8

9 Fig. 3.1 Orientamento del piano di produzione aziendale nel corso del 2014 (quota percentuale di aziende)* l andamento dei diversi comparti dell alimentare nazionale. Così, il settore della pasta, storicamente propenso all export, sospinto dal buon andamento del mercato estero, si staglia per l elevata quota di operatori che nel corso del nuovo anno intende ampliare la propria produzione (39%). Fig. 3.3 Quota di aziende che prevede di mantenere invariato il piano produttivo nel 2014 e loro politica del personale (%) *Il grafico non riporta la quota dei Non so/non risponde. Dalla lettura combinata dei risultati sugli orientamenti produttivi e su quelli occupazionali, risulta che nel corso del 2014 tra le imprese che espanderanno la propria produzione (il 9,4%), la maggior parte, ossia il 7%, cercherà di conseguire questo obiettivo mantenendo inalterato il livello di manodopera, mentre l 1,7% con un incremento del proprio personale dipendente. Fig. 3.2 Quota di aziende che prevede un espansione del piano produttivo nel 2014 e loro politica del personale (%) Infine, tra le imprese dichiaranti interventi volti a contrarre la produzione aziendale nel 2014 (6,8%), più della metà di queste apporterà contestualmente una riduzione della manodopera. Fig. 3.4 Quota di aziende che prevede una contrazione del piano produttivo nel 2014 e loro politica del personale (%) Nell ambito degli operatori che invece hanno dichiarato che nel corso del 2014 non modificheranno il proprio piano di produzione (82,5%), la quasi totalità di questi non dovrebbero registrare contemporanee variazioni di personale; solo in pochissimi casi si avrà un incremento di manodopera (1,9%) e in un altrettanta quota minoritaria di casi (2,1%) il personale potrebbe riportare una flessione su base annua. Tra i diversi segmenti si profilano situazioni abbastanza diversificate, determinate dalle dinamiche che da sempre caratterizzano in modo eterogeneo Passando ad indagare la propensione all innovazione, dai risultati emerge che nel 2014 il 25,9% delle imprese realizzerà investimenti per innovazioni di prodotto, il 33,9% investimenti per innovazioni di processo. Nella maggioranza dei casi i due tipi di interventi si sovrapporranno, dato che il 22,5% delle imprese ha dichiarato di voler effettuare investimenti sia per innovazione di prodotto sia per innovazione di processo. 9

10 Fig. 3.5 Quota di aziende che prevede di realizzare investimenti per innovazioni di prodotto e/o processo nel corso del 2014 (%) Innovazione di prodotto 25,9% Innovazione di prodotto e di processo 22,5% Innovazione di processo 33,9% Tra gli operatori dell industria molitoria e tra le imprese delle acque minerali e delle bevande analcoliche invece la propensione all innovazione è risultata molto contenuta. Infine, riguardo all andamento dei costi di approvvigionamento delle materie prime e dei semilavorati agricoli, si segnala un calo su base annua delle opinioni che ne prevedono un andamento crescente (31% vs 40% del 2013), In lievissima flessione anche la quota di chi li prevede in flessione (6% vs 9%). Cresce, dunque, la quota di chi si esprime per la stazionarietà degli stessi (53% vs 46%). Fig. 3.6 Pareri sull'andamento dei costi delle Materie Prime (MP) e dei Semi Lavorati (SL) agricoli (%) Nel confronto con i risultati dell indagine svolta lo scorso anno, si evince che la propensione all investimento in innovazioni di processo ha subìto una moderata flessione, passando dal 34,6% all attuale 25,9%. Negli altri due casi, invece, le flessioni sono state di minima entità. A livello settoriale, si segnala la maggiore propensione all investimento per innovazioni di processo e di prodotto nei segmenti degli elaborati di carne, dell industria ittica, della dolciaria e dei prodotti da forno. La sola innovazione di processo risulta abbastanza diffusa e comunque in crescita rispetto allo scorso anno anche nei settori della trasformazione ortofrutticola e in quello del pane. Direzione Servizi di mercato e supporti tecnologici Responsabile di redazione: Giovanna Maria Ferrari Redazione a cura di: Maria Nucera e Giovanna Maria Ferrari m.nucera@ismea.it g.ferrari@ismea.it 10