La congiuntura in sintesi
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- Marta Graziani
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1 numero 1/12 1 febbraio 2012 La congiuntura in sintesi LE TENDENZE DEL PERIODO L indice del clima di fiducia degli operatori della GDA si è attestato nel quarto trimestre 2011 su un valore fortemente negativo (-22), il più basso dal primo trimestre 2008, periodo da cui decorre questa rilevazione. L indice ha registrato una flessione di quasi 30 punti rispetto ai tre mesi precedenti, a fronte di un calo relativamente più contenuto (-19 punti) rispetto al pari periodo del Sul netto peggioramento congiunturale della fiducia ha inciso soprattutto l andamento negativo delle aspettative sulle vendite e in misura minore quello delle vendite stesse, che hanno continuato a presentare un segno meno. Ci si attende quindi per il primo trimestre del 2012 una forte flessione delle vendite, sulla scia del non favorevole andamento nel periodo natalizio. Anche il calo tendenziale dell indice è dipeso dal peggioramento del saldo delle vendite e delle relative aspettative. L indice Ismea è sostanzialmente in linea con l indice italiano del clima di fiducia del commercio al dettaglio di prodotti alimentari e non, che ha mostrato nel quarto trimestre 2011 un livello ancora negativo e in peggioramento sia a livello congiunturale che tendenziale (un livello più basso lo si ritrova soltanto nel secondo trimestre 2003). La congiuntura del quarto trimestre 2011 è stata meno negativa per gli Ipermercati (-12,2 punti), grazie ad un livello meno sfavorevole dei saldi di tutte le componenti dell indice (vendite, scorte e aspettative sulle vendite); anche le dinamiche a livello congiunturale e tendenziale sono risultate quasi sempre più favorevoli rispetto ai Supermercati e ai Minimarket. Questi ultimi hanno invece registrato il livello peggiore dell indice (-27,9). La congiuntura del quarto trimestre è stata negativa su tutto il territorio nazionale, in particolare nel Mezzogiorno. Nel confronto congiunturale e tendenziale, si registrano flessioni più contenute dell indice della fiducia nel Nord Italia, molto più consistenti proprio nelle regioni meridionali e insulari. Sul fronte dei volumi dei principali prodotti alimentari venduti, il saldo tra le risposte degli operatori che hanno rilevato apprezzabili aumenti e diminuzioni rispetto al trimestre precedente è risultato ancora negativo (-22,6) ed in peggioramento sia rispetto al terzo trimestre 2011 sia in confronto al pari periodo del Ha inciso infine ancora in modo notevole sull andamento delle vendite la leva promozionale, che continua ad essere fortemente utilizzata (dal 99,4% del Panel nel trimestre in esame). Le vendite in promozione hanno pesato sul fatturato complessivo per circa il 31%, percentuale di poco superiore rispetto al trimestre precedente e allo stesso periodo del Con riferimento all intero anno 2011, l indice di clima di fiducia della GDA è risultato lievemente negativo (in media il saldo ha registrato un valore di -0,2) ed in calo di oltre 4 punti rispetto al 2010 a causa soprattutto di un quarto trimestre 2011 particolarmente negativo. Il livello dell indice è stato determinato esclusivamente da un andamento non favorevole delle vendite, mentre sulla flessione della fiducia rispetto al 2010 hanno inciso sia le attese sulle vendite che le vendite stesse, entrambe in flessione. Il contesto e i risultati generali pag. 3 I canali di vendita pag. 5 Le aree geografiche pag. 5 La congiuntura delle vendite pag. 6 Le vendite in promozione nella GDA pag. 10 1
2 1. Clima di fiducia della Gda Fig 1.4 Andamento del ICF per area Fig Indice del clima di fiducia della Gda: Fig 1.5 Livello dell ICF per canale Legenda: freccia chiara trimestre di riferimento; freccia scura trimestre precedente (max: 100, min: -100) Fig 1.2 Evoluzione dell ICF, Fig 1.6 Andamento del ICF per canale 1.1. Le aree e i canali Fig 1.3 Livello dell ICF per area 2
3 1.2. Le componenti dell ICF Fig 1.7 Andamento delle vendite (%) Fig 1.10 Andamento dei saldi delle componenti dell ICF Fig 1.8 Andamento delle scorte (%) 2. Il contesto e i risultati generali Fig 2.1 ICF del commercio al minuto nell UE e in Italia Fig 1.9 Previsioni delle vendite (%) Fonte: EC, Economic and Financial Affairs Risulta in peggioramento sia a livello congiunturale che tendenziale, nel quarto trimestre 2011, il clima di fiducia Ue degli operatori del commercio al minuto di prodotti alimentari e non. Con un valore ancora in terreno negativo (-12,3), l indice registra infatti una flessione rispetto al trimestre precedente di 2,5 punti, mentre a livello tendenziale la diminuzione è stata più cospicua (-17,3 punti). Il saldo negativo dell indice è stato determinato, secondo la Commissione Ue, principalmente da scorte in aumento e su livelli ben superiori alla media del periodo e da un trend altrettanto sfavorevole delle vendite, che presentano un saldo negativo ed in peggioramento. Non favorevole anche l andamento delle aspettative di vendita. Anche alla flessione tendenziale, molto più elevata di quella congiunturale, hanno contribuito tutte le componenti dell indice, in particolare le aspettative 3
4 sulle vendite e le vendite stesse. In riferimento allo scenario italiano, esso ha mostrato, un indice ancora negativo (-15,7) con flessioni abbastanza importanti sia dal punto di vista congiunturale che tendenziale (un livello più basso lo si ritrova soltanto nel secondo trimestre 2003),. Nel quarto trimestre 2011, infatti, l indice della fiducia riferito all Italia è diminuito di 9,1 punti nel confronto congiunturale, e di oltre 16 in quello tendenziale. Il livello negativo dell indice italiano è dipeso principalmente dal non favorevole saldo delle vendite e delle scorte. La flessione congiunturale della fiducia degli operatori italiani è stata determinata soprattutto dalla diminuzione del saldo delle vendite e delle loro aspettative, cosa che si è verificata anche a livello tendenziale. Sembra essere ancora peggiore il contesto nel comparto agroalimentare. Nel quarto trimestre 2011 l indice del clima fiducia della Grande Distribuzione Alimentare (GDA) ha registrato un valore fortemente negativo (-22,0, il più basso dal primo trimestre 2008 ad oggi 1 ), con una brusca battuta d arresto rispetto al trimestre precedente. L indice ha infatti registrato una flessione di quasi 30 punti sui tre mesi precedenti, mentre segna un calo lievemente più contenuto (-19 punti) rispetto al quarto trimestre del Sul livello fortemente negativo dell indice di clima di fiducia ha inciso principalmente l andamento delle aspettative sulle vendite 2. Queste ultime hanno registrato un saldo decisamente negativo nel quarto trimestre 2011 (-40,6), con un peggioramento di oltre 60 punti rispetto ai tre mesi precedenti. Ci si attende quindi per il primo trimestre del 2012 una forte flessione delle vendite, sulla scia del non favorevole andamento delle vendite stesse nel periodo natalizio. Infatti l andamento delle vendite 3 (-22,6 il saldo) 1 Occorre però precisare che la rilevazione di tale indice decorre soltanto dal primo trimestre La relativa domanda del questionario è la seguente: Rispetto ai prossimi tre mesi, come prevede che andrà il volume delle vendite della sua azienda : Le risposte possibili sono: aumenterà, rimarrà stazionario, diminuirà non so, non risponde. Il punteggio totalizzato da ciascuna modalità viene espresso in termini percentuali. Il saldo tra le percentuali delle modalità estreme di risposta ( aumenterà e diminuirà ) costituisce il dato che concorre alla determinazione dell indice di clima di fiducia. 3 La relativa domanda del questionario è la seguente: Nel trimestre di riferimento, rispetto al trimestre precedente, ritiene che le vendite in volume di prodotti alimentari nella sua azienda sono : Le risposte possibili sono: aumentate, rimaste stazionarie, diminuite, non so, non risponde. Il punteggio totalizzato da ciascuna modalità viene espresso in termini percentuali. Il saldo tra le percentuali delle modalità nell ultimo trimestre dell anno costituisce un altro importante elemento negativo che ha concorso al segno meno dell indice nel suo complesso. Vendite che sono anche diminuite rispetto al trimestre precedente (-14,5 punti). Molto meno importante il contributo delle scorte 4 al segno negativo dell indice della fiducia. Esse risultano soltanto di poco superiori alla media del periodo (+2,9), ma in aumento (+10,8 punti) rispetto al terzo trimestre Tab ICF Ismea della grande distribuzione alimentare (GDA) e sue componenti ICF saldi vendite scorte previs. vendite IV trim '10-3,1 9,8 5,7-13,4 I trim '11 10,7-16,0-7,9 40,2 II trim '11 3,0-2,1-5,0 6,2 III trim '11 7,5-8,0-7,8 22,6 IV trim '11-22,0-22,6 2,9-40,6 In riferimento alle variazioni tendenziali (confronto con l andamento del quarto trimestre del 2010), la flessione (-19 punti) dell indice della fiducia è stata determinata soprattutto dal peggioramento del saldo delle vendite e delle relative aspettative (- 32,4 e -27,2 punti rispettivamente). Complessivamente, nell intero anno 2011 l indice di clima di fiducia della GDA è risultato lievemente negativo (in media il saldo ha registrato un valore di -0,2) ed in calo di oltre 4 punti rispetto al Il livello negativo del saldo è stato determinato esclusivamente da un andamento non favorevole delle vendite che non è stato del tutto compensato da un livello di scorte e aspettative di vendita soddisfacenti. La flessione dell indice di fiducia rispetto al 2010 è invece stata determinata da attese sulle vendite e vendite in flessione. estreme di risposta ( aumentate e diminuite ) costituisce il dato che concorre alla determinazione dell indice di clima di fiducia. 4 La relativa domanda del questionario è la seguente: Tenuto conto dei fattori stagionali, nel trimestre di riferimento, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, giudica che nella sua azienda, in termini di volumi, il livello delle giacenze di prodotti alimentari è stato : Le risposte possibili sono: superiore alla media del periodo, normale per il periodo, inferiore alla media del periodo, non ci sono state giacenze, non so, non risponde. Il punteggio totalizzato da ciascuna modalità viene espresso in termini percentuali. Il saldo tra le percentuali delle modalità estreme di risposta ( superiore alla media del periodo e inferiore alla media del periodo ) costituisce il dato che concorre alla determinazione dell indice di clima di fiducia. 4
5 3. I canali di vendita Tra le tipologie di punto vendita monitorate, nel trimestre in esame sono gli Ipermercati a vantare il clima di fiducia meno negativo (-12,2 punti). Peggiore è il livello dell indice per i Supermercati (- 19,8), mentre i Minimarket nel quarto trimestre 2011 registrano un indice addirittura pari a quasi - 28 punti. Analizzando le variazioni congiunturali del valore dell indice, si evidenzia un calo che ha riguardato maggiormente i canali di piccola e media dimensione. Tab ICF Ismea della grande distribuzione alimentare (GDA) e sue componenti per tipologia di punto vendita () ICF saldi vendite scorte previs. vendite ipermercati -12,2-13,8-5,4-28,3 supermercati -19,8-22,2 3,8-33,4 minimarket -27,9-24,3 2,1-57,2 Totale -22,0-22,6 2,9-40,6 Riguardo al confronto tendenziale, le performance negative sono attribuibili invece ai canali di media e grande dimensione. Fig Variazioni congiunturali e tendenziali dell ICF Ismea della grande distribuzione alimentare (GDA) per tipologia di punto vendita () riguarda le scorte il livello del saldo risulta favorevole soltanto per gli Ipermercati. Effettuando un bilancio dell intero 2011, il valore medio dell indice di clima di fiducia è risultato positivo soltanto nei Supermercati (+2,3) mentre è risultato negativo nei restanti canali (Minimarket - 5,0, Ipermercati -3,5). Questi ultimi registrano anche le flessioni dell indice più marcate rispetto al Le aree geografiche A livello di macroaree geografiche, la congiuntura del quarto trimestre dell anno è stata negativa su tutto il territorio nazionale, in particolare nel Mezzogiorno. Tab ICF Ismea della grande distribuzione alimentare (GDA) e sue componenti per area geografica () ICF saldi vendite scorte previs. vendite Nord Ovest -20,9-27,2 3,6-32,0 Nord Est -13,6-11,0-1,5-31,1 Centro -19,1-11,8 8,3-37,3 Mezzogiorno -34,7-38,5 2,7-63,0 Totale -22,0-22,6 2,9-40,6 Fig Variazioni congiunturali e tendenziali del ICF Ismea della grande distribuzione alimentare (GDA) per area geografica (IV trimestre 2011) Analizzando più nello specifico le componenti dell indice, si nota che per quanto riguarda le vendite, il saldo nel quarto trimestre 2011 è peggiore della media per i Minimarket e meno sfavorevole per i format di media e grande dimensione. Lo stesso fenomeno accade sul fronte delle aspettative sulle vendite, mentre per quanto Nel Nord Ovest il livello negativo dell indice della fiducia è stato ottenuto da un saldo fortemente sfavorevole delle aspettative sulle vendite e delle vendite stesse. Meno sfavorevole nel complesso è 5
6 l andamento delle componenti dell indice nel Nord Est, dove ad un altrettanto forte saldo negativo delle aspettative sulle vendite si è accompagnato un saldo delle vendite sempre di segno meno ma più contenuto e un livello delle scorte inferiore alla media del periodo. Molto simile al Nord Est è il valore dei saldi registrato al Centro, con la sola differenza che il livello di giacenze è risultato superiore alla media. Infine, il livello dell indice di clima del Mezzogiorno, il peggiore di tutte le aree, è stato determinato soprattutto da un pesante livello di aspettative di vendita e delle vendite stesse. A livello congiunturale l indice del clima di fiducia peggiora di oltre trenta punti in tutte le aree, ad eccezione del Nord Est, dove comunque si registra un calo consistente. A livello tendenziale l indice di clima diminuisce in tutte le aree geografiche ed in modo particolare nel Centro-Sud. Se si prende in considerazione l intero anno 2011, si osserva che il valore dell indice di clima di fiducia è risultato positivo nel Nord Est e nel Centro e negativo nelle restanti aree. Rispetto al 2010, le uniche aree più virtuose sono sempre il Nord Est e il Centro con variazioni positive, anche se non eccessive, del saldo. Sud e Nord Ovest registrano invece flessioni dai 9 ai 12 punti. 5. La congiuntura delle vendite dei prodotti alimentari Il saldo complessivo delle risposte relative all evoluzione delle vendite 5 nel quarto trimestre 2011, come si è visto, è risultato negativo (-22,6). La percentuale di operatori tuttavia che ha dichiarato di non avere rilevato variazioni apprezzabili delle vendite in confronto al trimestre precedente è ammontata al 37,2%. Tale percentuale risulta superiore sia a quella registrata nel trimestre precedente, sia a quella relativa al quarto trimestre del Per alcuni prodotti si registra una percentuale superiore alla media di giudizi di stabilità delle vendite. E il caso nello specifico degli oli (d oliva e di semi), delle bevande (vino escluso), della pasta, del riso e degli spumanti, in cui i giudizi di stazionarietà sono stati espressi da circa il 42-43% degli operatori. Al contrario saldi inferiori alla media si sono registrati per alcuni prodotti ittici e per la carne bovina. Tornando ad analizzare i saldi delle risposte tra tutti i comparti considerati 6 il livello dei saldi è risultato particolarmente negativo per i prodotti zootecnici da carne, i vini, gli spumanti e gli ortofrutticoli Andamento delle vendite - IV trimestre 2011 (rispetto al trimestre precedente) (saldi delle percentuali di risposta delle modalità in aumento - in diminuzione ) Tab 5.1 prodotti della zootecnia da carne e uova carne bovina -34,0 carne suina -30,2 carne avicola -25,8 elab. crudi e cotti -29,8 salumi -27,5 uova -23,9 Tab 5.2 olio olio extravergine d'oliva -24,6 olio d'oliva -23,3 olio di semi -22,5 Tab 5.3 prodotti lattiero caseari latte -18,7 formaggi -20,9 yogurt -20,3 burro -20,7 Tab 5.4 bevande acqua minerale -24,1 succhi di frutta -23,7 birra -23,6 5 Rispetto ai tre mesi precedenti. 6 La relativa domanda del questionario, in particolare, è posta nel modo seguente: Può indicare per quali prodotti, tra quelli di seguito elencati, nella sua azienda si sono avute variazioni apprezzabili nelle vendite, in aumento o in diminuzione? 6
7 Tab 5.5 vini e spumanti vino da tavola e IGT -24,9 vino DOC DOCG -25,7 spumanti -23,6 (Variazioni dei saldi: IV trim 2011 vs III trim 2011 e IV trim 2011 vs IV trim 2010) Fig prodotti della zootecnia da carne e uova Tab 5.6 ortofrutta IV e V gamma -27,0 ortofrutta biologica -24,8 ortofrutta fresca -24,6 Tab 5.7 pasta, pane e riso pasta secca -20,2 pane fresco -20,3 riso -20,9 Fig olio Tab 5.8 prodotti della pesca pesce fr./decong. -13,5 pesce congelato/surg. -17,3 tonno in scatola -20,5 Fig prodotti lattiero-caseari 7
8 Fig bevande Fig 5.15 pasta, pane e riso Fig 5.13 vini e spumanti Fig prodotti della pesca Fig ortofrutta 8
9 Fig Andamento delle vendite per canale (saldi delle percentuali di risposta delle modalità in aumento - in diminuzione, andamento rispetto al trimestre precedente) zootecnia da carne e uova iper super mini carne bov. -5,1-32,2-41,0 carne suina -20,7-27,4-37,2 carne avic. 1,4-22,8-35,1 elab. crudi e cotti -7,9-29,1-33,6 salumi -3,3-25,9-33,6 uova 3,5-22,0-30,8 olio iper super mini olio extravergine d'oliva -14,4-25,3-24,3 olio d'oliva -13,0-24,9-21,0 olio di semi -8,5-24,0-21,0 prodotti lattiero-caseari iper super mini latte 1,6-20,5-17,2 formaggi -6,4-23,4-17,2 yogurt -11,0-22,3-17,2 burro 1,8-22,3-20,0 bevande iper super mini acqua minerale -22,9-25,6-21,0 succhi di frutta -12,6-25,6-21,0 birra -9,9-25,6-21,0 vini e spumanti iper super mini vino da tavola e IGT -21,3-26,9-21,0 vino DOC DOCG -16,8-26,9-24,3 spumanti -2,2-25,9-21,0 ortofrutta iper super mini IV e V gamma -15,5-28,9-24,3 ortofrutta fresca -13,0-26,7-22,1 ortofrutta biologica -12,4-27,5-20,0 pasta, pane e riso iper super mini pasta secca -5,8-21,4-19,3 pane fresco 0,3-21,8-19,3 riso 5,1-23,0-19,3 prodotti della pesca iper super mini pesce fresco/decon. -18,6-15,7-8,2 pesce congelato/surg. -11,4-22,7-6,7 tonno in scatola -4,5-22,9-17,2 Fig Andamento delle vendite per area geografica - (saldi delle percentuali di risposta delle modalità in aumento - in diminuzione, andamento rispetto al trimestre precedente) zootecnia da carne e uova N-O N-E C Sud carne bov. -32,1-26,7-14,8-59,4 carne suina -33,3-21,1-10,0-52,9 carne avic. -32,7-14,5-0,7-50,3 elab. crudi e cotti -34,0-24,6-7,8-48,3 salumi -33,4-20,5-3,0-48,1 uova -30,3-15,1-0,7-44,7 olio N-O N-E C Sud olio extravergine d'oliva -30,8-15,2-10,4-39,2 olio d'oliva -30,8-13,5-10,4-35,8 olio di semi -30,8-11,0-10,4-35,4 prodotti lattiero-caseari N-O N-E C Sud latte -27,7-4,8-7,4-32,8 formaggi -27,7-12,9-7,4-32,5 yogurt -30,1-8,4-7,4-32,5 burro -32,7-7,3-7,4-32,5 bevande N-O N-E C Sud acqua minerale -31,4-14,4-12,6-35,6 succhi di frutta -30,8-13,8-12,6-35,4 birra -30,8-13,5-12,6-35,4 vini e spumanti N-O N-E C Sud vino da tavola e IGT -32,0-13,5-12,1-39,4 vino DOC DOCG -32,0-17,1-12,1-39,0 spumanti -30,8-10,3-12,1-39,0 ortofrutta N-O N-E C Sud IV e V gamma -31,4-15,4-14,0-45,0 ortofrutta fresca -31,4-12,6-14,0-39,2 ortofrutta biologica -32,7-13,1-14,0-36,5 pasta, pane e riso N-O N-E C Sud pasta secca -30,8-6,6-5,2-35,2 pane fresco -29,0-10,3-2,5-35,6 riso -30,8-7,5-7,4-35,2 prodotti della pesca N-O N-E C Sud pesce fresco/decon. -9,7-20,7-12,4-10,7 pesce congelato/surg. -22,6-14,9-9,6-20,3 tonno in scatola -29,0-8,7-9,6-32,5 9
10 6. Le vendite in promozione di prodotti alimentari presso la GDA L indagine Ismea relativa al quarto trimestre 2011 conferma l elevata percentuale di punti di rilevazione che hanno effettuato vendite in promozione di prodotti alimentari. Infatti la quasi totalità dei punti vendita della GDA, indipendentemente da aree e canali, le ha effettuate. Tale quota, in questo trimestre pari al 99,4%, è rispettivamente superiore ed inferiore di circa un punto rispetto ai tre mesi precedenti ed in confronto al quarto trimestre del Fig 6.1 Punti vendita della GDA che hanno effettuato vendite alimentari in promozione per canale di vendita (in%) Fig Punti vendita della GDA che hanno effettuato vendite alimentari in promozione, per area geografica - (in%) In termini di incidenza delle referenze vendute in promozione sul totale delle referenze, la relativa percentuale si attesta quasi sul 20%, con un aumento dai 2 ai 6 punti circa sia a livello congiunturale che tendenziale. Quindi il divario esistente tra la percentuale di vendite in promozione e quella di referenze in promozione fa pensare ad una concentrazione delle promozioni su prodotti di prezzo più alto. Scendendo nel dettaglio dei canali distributivi, l incidenza delle vendite in promozione sul totale delle vendite è maggiore presso le superfici di media e grande dimensione (Figura 6.3), cosa che avviene anche in termini di quota delle referenze vendute in promozione. Dall analisi dei dati si nota inoltre che negli Ipermercati continua ad esservi un divario abbastanza importante tra la percentuale delle vendite in promozione e del numero di referenze in promozione. Evidentemente, a fronte di un andamento comunque non favorevole in termini di vendite, anche in questo caso le politiche promozionali si sono concentrate maggiormente sui prodotti di prezzo più alto. Quanto alla ripartizione per area geografica, l incidenza delle promozioni, in termini di fatturato risulta più elevata nel Centro-Sud (in particolare nel Mezzogiorno). Tale quota scende di alcuni punti percentuali nel Nord Italia (Figura 6.4). In termini di quota di referenze proposte in promozione, prevale invece il Nord. Fig 6.3 Vendite in promozione di prodotti alimentari nel, per canale di vendita Dall indagine emerge inoltre che l incidenza delle vendite in promozione sul totale delle vendite nel quarto trimestre 2011 è risultata pari al 30,9%, percentuale di poco superiore rispetto sia al trimestre precedente sia allo stesso periodo del
11 Fig Vendite in promozione di prodotti alimentari nel, per area geografica* Nel complesso nel 2011 la percentuale delle vendite in promozione sul totale delle vendite è risultata pari al 30% circa, una percentuale rimasta sostanzialmente stabile rispetto al Più rilevante (-4 punti circa in valore assoluto) è risultata invece la variazione del numero di referenze in promozione sul totale delle referenze, per un incidenza scesa sotto il 17%. Evidentemente il peggioramento complessivo delle vendite ha determinato un mantenimento di un certo livello di pressione promozionale, ma con una maggiore selezione delle referenze da porre in offerta, concentrate maggiormente su fasce di prezzo più alte. Se infatti la differenza tra le percentuali di vendite e di referenze in promozione era più contenuta nel 2010, questo divario si è allargato nel Glossario: L/IT/IDPagina/ Metodologia L/IT/IDPagina/329 Area Mercati Responsabile: Patrizio Piozzi Redazione a cura di: Enrico De Ruvo - e.deruvo@ismea.it 11
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