MOBILE ORDINATORE ESTREMO

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1 tav. N 1 L archetipo dello scaffale classico (del progetto anonimo, infinitamente semplice, armonioso e funzionale) prende fuoco. Come a voler espiare tutti i peccati di quel design inutile, ostinato, lontano dalla gente, fuori luogo, fuori dal tempo. È il rogo nella pubblica piazza di tutti gli oggetti superflui e ingombranti che viziano e intorpidiscono le nostre esistenze. È la rivincita dell uomo sull oggetto. L uomo torna ad essere pensante, costruisce egli stesso, con le sue mani, il suo oggetto artigianale, volutamente grezzo e deliberatamente lo distrugge. Egli è padrone della sua esistenza, non più schiavo, asfissiato dal pattume e dal disordine che lui produce. Un nuovo mobile. L ultimo mobile? MOBILE ORDINATORE ESTREMO :*

2 ORDINARE LO SPAZIO RIFLESSIONI SULL ORDINE ordinare è un esigenza umana (la natura è ordinata, ragioniamo e comunichiamo in modo schematizzato e ordinato). spesso è difficile mantenere fisicamente l ordine a causa dell accumulo di oggetti. problema: quantità enorme di oggetti (superflui?) da riordinare RIFLESSIONI SU UN COMPLEMENTO DI ARREDO PER FARE ORDINE per ordinare oggetti generici è sufficiente avere diversi piani a diverse altezze secondo le proprie esigenze di spazio (mobile semplice e adattabile). problema: esiste già in commercio una quantità enorme di mobili semplici e adattabili per fare ordine tav. N 2 troppi progetti inutili. troppi oggetti inutili. MODULO CANDELOTTO alta densità di micce ; i componenti del mobile saranno carichi PERCHÉ FSC-ITALIA* CHIEDE UN NUOVO COMPLEMENTO D ARREDO IN LEGNO NEL 2012? MOBILE SUICIDA sfruttare il legno secondo tutte le sue proprietà, compresa la combustione, per eliminare il mobile stesso e gli oggetti contenuti in esso CONNESSIONI INFIAMMABILI no ferramenta, effetto miccia *L associazione italiana che si occupa del marchio che identifica il legno proveniente da foreste gestite in maniera responsabile rischia di non essere altrettanto responsabile: occuparsi di una filiera produttiva forse non vuol dire anche domandarsi che impiego verrà fatto di quel materiale?

3 MODULO IN LEGNO FSC lavorazioni: taglio e foratura; finitura grezza UNITÁ DI MISURA: mm SCALA 1:1 30 cm tav. N MONTAGGIO GAMBE materiale necessario: moduli, fiammiferi MONTAGGIO PIANO materiale necessario: moduli, piano forato, spago, fiammiferi C A x 4 x cm x 4 x 50 cm x 10 B D il fiammifero funziona come una spina da legno in più le teste dei fiammiferi fungono da blocco per il movimento orizzontale dei moduli 1 si infila uno spago doppio di canapa di spessore 3 mm lungo circa 50 cm nel primo foro libero sopra il piano, poi nel piano stesso e infine nel primo foro libero sotto il piano 2 nell anello formato dallo spago si infilano 10 fiammiferi che facendo attrito contro la parete esterna del modulo funzionerano da blocco per lo spago 3 si fa un nodo doppio (meglio se piano ) attorno ad altri 10 fiammiferi e poi si comincia a ruotare gli stessi; lo spago comincerà ad arrotolarsi ed accorciandosi tenderà ad unire tutti gli elementi tra loro in modo statico A altezza MINIMA tra due piani B altezza MASSIMA tra due piani C in un ottica di massima adattabiltà del mobile la dimensione dei piani è lasciata libera, a scelta. una volta scelti e tagliati sarà sufficiente forarli (senza necessità di troppa precisione) nei quattro angoli in prossimità della gamba D è fondamentale effettuare una o più controventature per rendere rigida l intera struttura. il sistema utilizzato è lo stesso adottato per unire i piani alle gambe ASSONOMETRIA ISOMETRICA SCALA 1:5 ASSONOMETRIA ISOMETRICA SCALA 1:10

4 ORDINE SPARSO tav. N 4 ALTA ADATTABILITÁ il modulo: permette un estrema libertà di assemblaggio poiche funziona sia da gamba per svilupparsi in altezza, che da appoggio per il piano; senza ulteriori componenti. il piano: siamo partiti dal presupposto che il legno venga venduto in pannelli, perciò ci è sembrato plausibile che l utente decida di tagliarsi (o farsi tagliare) una serie di piani su misura o, perchè no, di recuperare parti di vecchi mobili (antine, vecchi ripiani, pareti di vecchi complementi, porte dismesse). FACILE TRASPORTABILITÁ impilabile: i moduli si possono impilare l uno sull altro formando un parallelepipedo regolare e facilmente trasportabile (56 moduli, sufficienti per realizzare uno scaffale alto 1,80 m circa, possono stare in un box da 28x28x16 cm). facilità di montaggio: pur essendo completamente disassemblato il mobile è facile da costruire sia per la semplicità delle tecniche di montaggio adottate e sia perchè non serve nessun utensile specifico per assemblare il mobile. FATTIBILITÁ ECONOMICA SCALA 1:20 il modulo: le lavorazioni per produrre il modulo sono semplici, poco costose e possono essere effettuate in serie. lo spago: un rotolo di spago da 3mm di spessore costa 1,70 circa ed è sufficiente per costruire uno scaffale alto 1,80 m circa. i fiammiferi: il costo dei fiammiferi è fissato a 0,35 ogni cento fiamme. Occorre 1 scatola circa per ogni piano e 2 per ogni gamba.

5 Ha ancora senso chiedere a dei giovani progettisti di disegnare (quindi pensare e progettare) un arredo domestico per fare ordine nel 2012? Anche un'organizzazione interessante e propositiva come l'fsc e una rinomata università di design quale la IUAV di Venezia restano cieche ed impassibili al mondo che cambia, che evolve e che chiede disperatamente un cambiamento concreto? Allora è vero che il design (che dovrebbe migliorare la vita pratica delle persone, capire e risolvere problemi, dare risposte concrete) è solo uno specchietto per ricchi che cieco si ostina a imbellettare oggetti superflui con meri e sciocchi formalismi estetici o meno? Allora ha ragione la gente che ride a sentir parlare di design? Noi, designers (aimè), siamo coloro che costruiscono la parte concreta del mondo e invece ci ritroviamo a scambiarci oggetti strampalati in blog, fiere, gallerie da riviste patinate; lontani dalla gente, lontani dalla vita. Stiamo giocando? Ci stiamo esercitando? Ma quanti mobili esistono? Quanti già funzionano bene? La nuova domanda è dove può essere veramente utile il design. In una casa per senza tetto, in una periferia disagiata, in una zona terremotata? Il nostro progetto prende fuoco,sì. Il mobile stesso si suicida perchè non è più adatto per questo mondo. Forse nella stanza non dovremmo chiuderci la foresta. Forse i muri di quella stanza dovremmo cercare di abbatterli per provare a guardare fuori e a capire di cosa c'è davvero bisogno. E i primi a farlo non possiamo che essere noi.