Commissario Straordinario Delegato Regione Campania D.P.C.M

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1 Commissario Straordinario Delegato Regione Campania D.P.C.M Intervento n.10 della deliberazione CIPE n.8/2012 del Codice Istat 95 dell'allegato 1 A.P.Q. Difesa Suolo: Risanamento costoni ad elevata pericolosita' incombenti sulla S.S. 163 tra Piano di Sorrento e Vietri sul Mare - CUP: D23B (comuni di Amalfi, Conca dei Marini, Furore, Praiano e Positano) Ente Attuatore: AUTORITA' DI BACINO REGIONALE CAMPANIA SUD ED INTERREGIONALE PER IL BACINO IDROGRAFICO DEL FIUME SELE Gruppo di Progettazione avv. Maria Affinita ing. Gianluca D'Onofrio ing. Sergio Iannella (Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione) dr. geol. Gerardo Lombardi dr. geol. Crescenzo Minotta (capogruppo) dr. geol. Filomena Moretta Responsabile Unico del Procedimento arch. Giuseppe Grimaldi PROGETTO DEFINITIVO PROGETTO DEFINITIVO - I Stralcio Titolo Elaborato: Relazione Paesaggistica Codice elaborato R-04 Revisione: Data: luglio 2014

2 RELAZIONE PER AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA AI SENSI DEL D.P.C.M. 12 Dicembre Risanamento costoni ad elevata pericolosità incombenti sulla S.S.163 tra Piano di Sorrento e Vietri sul Mare CUP: D23B I Stralcio 1. Premessa: Il progetto in esame si riferisce all intervento n.10 della deliberazione CIPE n.8/2012 del Codice Istat 95 dell Allegato 1 A.P.Q. Difesa Suolo, denominato Risanamento costoni ad elevata pericolosità incombenti sulla S.S. 163 tra Piano di Sorrento e Vietri sul Mare - CUP: D23B (comuni di Amalfi, Conca dei Marini, Furore, Praiano e Positano), che questa Autorità ha redatto su delega del Commissario Straordinario della Regione Campania di cui al D.P.C.M. 21/01/ Tale progettazione, che rappresenta il livello definitivo del progetto preliminare approvato con determina del Segretario Generale n. 32/2 del 29/05/2009 della ex Autorità di Bacino Regionale in Destra Sele, prevede essenzialmente interventi di mitigazione del rischio da frana. Gli areali interessati dal 1 stralcio, sono ricompresi nei seguenti prospetti: Positano: 1a e 1b; Furore - Praiano: 2d; Amalfi Conca dei M.: 3a, 3c1 (parte di 3c) e 3d. Per le limitate porzioni di territorio oggetto d'interventi non ricompreso nei prospetti è necessario fare riferimento alle seguenti planimetrie Stato di progetto : 8-01, 9-01 e 10-01; Nella presente relazione si affrontano esclusivamente le tematiche dell inserimento ambientale e paesaggistico del progetto in parola. Per una accurata descrizione degli interventi tecnici e delle metodologie operative si rimanda alla Relazione Generale ELAB. R INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO L area di intervento, cartografata nella Tav. 01 Indicazione delle aree di intervento è costituita da un fronte roccioso molto articolato, ricadente nella fascia costiera meridionale della penisola sorrentina (versante amalfitano) e comprende tre settori indipendenti tra loro e ricadenti rispettivamente nei comuni di Positano, Praiano-Furore e Conca dei Marini-Amalfi. 1/31

3 STRALCIO DELLA TAV. 01 CON INQUADRAMENTO DELLE AREE OGGETTO DELL INTERVENTO Più precisamente l Area 1 interessata dal 1 stralcio, ricade nel comune di Positano, loc. Pantaniello e comprende i versanti dei rilievi che bordano il tratto di S.S. 163 dal km al km per una sviluppo complessivo di circa 480 m. L Area 2 comprende i versanti aggettanti sul tratto di S.S. 163 ricadenti in prossimità della loc. Marina di Praia, nel comune di Furore; il tratto presenta uno sviluppo di circa 150 m ed è compreso tra il km ed il km Il versante oggetto di analisi presenta un dislivello di 50 m compreso tra la sede stradale e il crinale. L area 3 interessata dagli interventi oggetto del 1 stralcio, comprende i versanti sottostanti il monastero di S. Rosa, nel comune di Amalfi e Conca dei Marini, tra i quali si sviluppa il tratto di S.S. 163 interessato, che si snoda tra il km e il Km per una lunghezza di circa 260 m. I versanti rocciosi che bordano la strada, si sviluppano per un altezza di circa 130 m rispetto al livello stradale, ed in parte sono inframmezzati con terrazzi coltivati ad agrumeti posti immediatamente alla base di pareti rocciose subverticali. Nell area sono presenti alcune cavità, anche di notevoli dimensioni, e forme morfologiche relitte riconducibili ad antiche cavità crollate a testimonianza di antichi fenomeni carsici. L area studiata comprende anche il versante posto al disotto della strada S.S. 163, in adiacenza all Hotel Saraceno, dove negli ultimi anni si è sviluppata un enorme frana da crollo che ha subito ripetute riattivazioni, di più modeste dimensioni, e la cui evoluzione potrebbe coinvolgere, con movimenti retrogressivi, anche la stessa S.S.163. In considerazione dell alto valore paesaggistico della zona e della S.S.163-Amalfitana, ci si è indirizzati verso tipologie di intervento che avessero un totale livello di reversibilità, evitando 2/31

4 opere che, per le loro caratteristiche tecniche, potessero compromettere o danneggiare il grado di qualità naturale del sito nonché quello visivo-paesaggistico. 3. DESCRIZIONE DELL INTERVENTO L intervento in parola, quindi, consisterà essenzialmente nell esecuzione delle seguenti tipologie di attività: 1) interventi attivi di pulizia, disgaggio diffuso e decespugliamento delle pareti rocciose; 2) rivestimento di pareti con reti metalliche rinforzate con funi e, a luoghi, integrazione con pannelli di rete in funi; 3) interventi sui blocchi instabili mediante: - frantumazione e rimozione; - imbragaggio con fini e bulloni o con pannelli di rete in funi; - chiodatura; 4) interventi sui tetti in roccia mediante: - Intervento di consolidamento per la messa in sicurezza di roccia lesionata o masse instabili da chiodare successivamente, tramite la sigillatura delle fratture con malta di cemento; - chiodatura; 5) interventi di protezione con opere di tipo passivo (barriere) per tutte quelle situazioni in cui la parete instabile si trova ad una certa distanza, altimetrica e planimetrica, dalla strada stradale ed è presente un ripiano morfologico idoneo ad ospitarle; 6) realizzazione di sottomurazioni in muratura e/o in c.a. tirantate. Le zone di intervento sono state determinate sulla base di un accurato studio geostrutturale e geotecnico che è servito anche alla definizione degli interventi strutturali, limitandoli, alle zone o ai blocchi rocciosi in precarie condizioni di stabilità. Il dimensionamento strutturale degli elementi è riportato nella Relazione di Geotecnica e di Calcolo (ELAB. R-03), mentre nella Tav. 01 è indicato il posizionamento degli interventi e nelle Tavv. 08, a 14 sono illustrati i dettagli degli interventi stessi. 3/31

5 4. IMPATTO AMBIENTALE E necessario, innanzitutto, premettere che l acclività del pendio, le gravi condizioni di instabilità riscontrate ed i volumi rocciosi coinvolti non permettono di fare riferimento alle tecniche di ingegneria naturalistica. Nel presente progetto si è voluto però cogliere lo spirito dell ingegneria naturalistica cercando di limitare il più possibile il numero di interventi e di utilizzare tecniche di stabilizzazione reversibili. Si fa presente che interventi con reti sono stati ampiamente adoperati lungo la costiera amalfitana e che essi appaiono poco visibili ad occhio nudo se non quando si spingono sino a lambire il margine stradale. RELAZIONE PER AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA AI SENSI DEL D.P.C.M. 12 Dicembre 2005 Risanamento costoni ad elevata pericolosità incombenti sulla S.S.163 tra Piano di Sorrento e Vietri sul Mare CUP: D23B RICHIEDENTE: Ente Autorità di Bacino Regionale Campania Sud ed Interregionale per il bacino idrografico del fiume Sele Via G. Porzio - Centro Direzionale di Napoli isola E3 16 piano Napoli 2. TIPOLOGIA DELL'OPERA E/O DELL'INTERVENTO: Consolidamento versanti in roccia 3. OPERA CORRELATA A: Strade 4. CARATTERE DELL'INTERVENTO: Permanente-rimovibile 5. DESTINAZIONE D'USO del manufatto: Mitigazione del Rischio Frane 6 CONTESTO PAESAGGISTICO DELL'INTERVENTO E/O DELL'OPERA: territorio agricolo; area naturale. 7. MORFOLOGIA DEL CONTESTO PAESAGGISTICO: 4/31

6 versante (collinare/montano). 8. UBICAZIONE DELL'OPERA E/O DELL'INTERVENTO: Al presente paragrafo si allega: stralcio del P.U.T. con l indicazione dei siti di intervento; stralcio aereofotogrammetrico; stralcio catastale del foglio 02 del comune di Positano; foglio n. 02 del comune di Praiano, foglio n.01 e foglio n.01 all. Z del comune di Furore, fogli nn. 03, 04 e 04 allegato Z del comune di Conca dei Marini, foglio n. 16 e foglio n.16 allegato Z del comune di Amalfi con l indicazione delle particelle interessate dagli interventi; stralcio perimetrazione Ente Parco dei Monti Lattari, con individuazione dei siti d intervento; stralcio perimetrazione aree SIC e ZPS. STRALCIO PLANIMETRICO P.U.T. (PIANO URBANISTICO TERRITORIALE AREA SORRENTINO-AMALFITANA) 5/31

7 Comune di Positano Comune di Furore e Comuni di Conca dei Marini ed Amalfi 6/31

8 STRALCIO AEROFOTOGRAMMETRICO STRALCIO CATASTALE DEL FOGLIO 02 DEL COMUNE DI POSITANO 7/31

9 STRALCIO CATASTALE DEL FOGLIO N. 02 DEL COMUNE DI PRAIANO, FOGLIO N.01 E FOGLIO N.01 ALL. Z DEL COMUNE DI FURORE STRALCIO CATASTALE DEI FOGLI NN. 03, 04 E 04 ALLEGATO Z DEL COMUNE DI CONCA DEI MARINI, FOGLIO N. 16 E FOGLIO N.16 ALLEGATO Z DEL COMUNE DI AMALFI 8/31

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11 INQUADRAMENTO PARCO REGIONALE DEI MONTI LATTARI STRALCIO PERIMETRAZIONE Comune di Positano 10/31

12 Comune di Furore e Comuni di Conca dei Marini ed Amalfi 11/31

13 12/31

14 INQUADRAMENTO AREE SIC E ZPS STRALCIO COMUNE DI POSITANO STRALCIO COMUNI DI PRAIANO - FURORE 13/31

15 STRALCIO COMUNI DI CONCA DEI MARINI - AMALFI 14/31

16 9. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA FOTO RELATIVE AI TRATTI DI VERSANTE DOVE SONO PREVISTI GLI INTERVENTI DISTINTI PER COMUNE Positano Prospetto 1A INTERVENTI PREVISTI: RETE ADERENTE RIMOZIONE O ANCORAGGIO PUNTUALE DEI BLOCCHI INSTABILI 15/31

17 Positano Prospetto 1B INTERVENTI PREVISTI: RETE ADERENTE RIMOZIONE O ANCORAGGIO PUNTUALE DEI BLOCCHI INSTABILI 16/31

18 Furore-Praiano Prospetto 2D INTERVENTI PREVISTI: RETE ADERENTE RIMOZIONE O ANCORAGGIO PUNTUALE DEI BLOCCHI INSTABILI 17/31

19 Amalfi-Conca dei Marini Prospetto 3A INTERVENTI PREVISTI: RETE ADERENTE RIMOZIONE O ANCORAGGIO PUNTUALE DEI BLOCCHI INSTABILI Amalfi-Conca dei Marini Prospetto 3C1 INTERVENTI PREVISTI: RETE ADERENTE RIMOZIONE O ANCORAGGIO PUNTUALE DEI BLOCCHI INSTABILI 18/31

20 Amalfi-Conca dei Marini Prospetto 3D INTERVENTI PREVISTI: RETE ADERENTE RIMOZIONE O ANCORAGGIO PUNTUALE DEI BLOCCHI INSTABILI 19/31

21 10a. ESTREMI DEI PROVVEDIMENTI DICHIARATIVI DEL NOTEVOLE INTERESSE PUBBLICO (art Dlgs 42/04): L intero territorio del Comune di Amalfi è soggetto a vincolo paesaggistico ambientale decretato con D.M. del 22/11/1955 (G.U. n.4 del ) L intero territorio del Comune di Conca Dei Marini è soggetto a vincolo paesaggistico ambientale decretato con D.M. del 24/05/1958 (G.U. n.258 del ) e D.M. del 29/09/1960 (G.U. n.250 del ) L intero territorio del Comune di Furore è soggetto a vincolo paesaggistico ambientale decretato con D.M. del 15/09/1960 (G.U. n.250 del ) L intero territorio del Comune di Positano è soggetto a vincolo paesaggistico ambientale decretato con D.M. del 23/01/1954 (G.U. n.38 del ) L intero territorio del Comune di Praiano è soggetto a vincolo paesaggistico ambientale decretato con D.M. del 10/06/1957 (G.U. n.157 del ) 10b. PRESENZA DI AREE TUTELATE PER LEGGE (art. 142 del Dlgs 42/04): Le aree oggetto di intervento ricadono nel Parco Regionale dei Monti Lattari istituito con DGRC n. 2777/ c. PRESENZA DI AREE SIC E ZPS Non vi sono siti di interesse comunitario e zone di protezione speciale rientranti, interamente o in parte, nel territorio di riferimento del I Stralcio in progetto. 11. NOTE DESCRITTIVE DELLO STATO ATTUALE DELL'IMMOBILE O DELL'AREA TUTELATA: L area in questione è rappresentata da alcuni costoni rocciosi tipici della Costiera Amalfitana, i cui fronti più prossimi alla strada, in alcuni tratti, hanno caratteristiche di verticalità o addirittura contropendenza, venutisi a creare proprio con la costruzione della stessa rotabile. Si tratta di tratti di costone, dai quali nel corso degli anni, sono caduti massi che hanno determinato più volte, la chiusura della statale creando non pochi problemi a tutti gli abitanti dell intera costiera. I fronti oggetto di intervento già in anni passati sono stati oggetto di interventi. Infatti, in alcune zone limitrofe alle aree di intervento sono presenti rete in aderenza e barriere paramassi anche di altezza notevole (5 ml). 12. DESCRIZIONE SINTETICA DELL'INTERVENTO E DELLE CARATTERISTICHE DELL'OPERA (dimensioni materiali, colore, finiture, modalità di messa in opera, ecc.) CON ALLEGATA DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO: 20/31

22 I fenomeni di instabilità dei versanti delle aree in oggetto, sono riconducibili al cinematismo delle piccole frane in roccia e al crollo di singoli blocchi rocciosi. Per tale tipologia di instabilità i criteri d'intervento e la scelta fra più opzioni tecniche d'intervento sono state fatte a valle della caratterizzazione geostrutturale e geomeccanica dei costoni coinvolti e dell individuazione delle possibili cause di dissesto, nonché dalle principali problematiche connesse all'evoluzione del grado di instabilità dei fronti. Come è noto la tipologia delle piccole frane da crollo in roccia è piuttosto comune negli aspri rilievi carbonatici che caratterizzano la costiera Amalfitana, soprattutto nelle porzioni superiori dei bacini, nelle zone di crinale, lungo i costoni e le falesie marine. Le dimensioni dei volumi in gioco e la conseguente energia cinetica sono in genere sufficientemente contenute per consentire anche interventi di protezione di tipo passivo. Lo studio di dettaglio eseguito lungo le pareti rocciose che sovrastano il tratto della S.S. 163 di interesse, come precedentemente dettagliato, è stato sintetizzato attraverso la redazione di una carta di stabilità dalla quale emergono tutte le problematiche di dissesto che interessano gli areali di progetto. Tale carta rappresenta una base fondamentale per l individuazione degli interventi di mitigazione del rischio. In generale la mitigazione del rischio può essere ottenuta agendo separatamente sui diversi fattori di rischio mediante: riduzione degli elementi a rischio e del loro valore, in fase di pianificazione urbanistica e di pianificazione dell uso del suolo, al limite operando con limitazioni d accesso e trasferimento dei beni; risultati analoghi si possono ottenere, limitatamente alla salvaguardia delle vite umane, con la predisposizione di piani d allertamento e di emergenza, previa la messa in opera di sistemi di monitoraggio e di allarme; riduzione della pericolosità, mediante interventi preventivi sulle cause dell instabilità (ad esempio con interventi di tipo attivo ); riduzione della vulnerabilità mediante interventi di rinforzo strutturale sulle opere a rischio o con protezioni di tipo passivo. Il progetto di mitigazione sviluppato per i costoni rocciosi interessati dall intervento parte dalla necessità di lavorare sugli ultimi due fattori rappresentati dalla riduzione di pericolosità e vulnerabilità e, pertanto, si pone l obiettivo di limitare le cause dell instabilità e proteggere gli elementi esposti a rischio nei limiti imposti dalle tecniche utilizzabili e delle risorse finanziarie disponibili. In tal senso gli interventi presi in considerazione dal gruppo di progettazione comprendono: 21/31

23 1. interventi di ispezione, pulizia, disgaggio diffuso e decespugliamento delle pareti rocciose; 2. rivestimento di pareti con reti metalliche a doppia torsione rinforzate con funi e, a luoghi, integrati con pannelli di rete in funi; 3. rivestimento di pareti con georete grimpante in polipropilene rinforzata con geogriglia; 4. interventi sui blocchi, diedri ed altri elementi instabili mediante: frantumazione e rimozione; imbracaggio con funi e bulloni o con pannelli di rete in funi; chiodatura; 5. interventi sui tetti in roccia mediante: Intervento di consolidamento per la messa in sicurezza di roccia lesionata o masse instabili da chiodare successivamente, tramite la sigillatura delle fratture con malta di cemento; chiodatura/tirantatura di elementi instabili di grosse dimensioni; 6. interventi di protezione con opere di tipo passivo (barriere) per quelle situazioni in cui la parete instabile si trova ad una certa distanza, altimetrica e planimetrica, dalla strada stradale ed è presente un ripiano morfologico idoneo ad ospitarle; 7. locale sostituzione di alcune reti esistenti con la realizzazione di nuovo rivestimento di pareti con reti metalliche rinforzate con funi; 8. sottomurazioni in pietre e malta in corrispondenza di scavernamenti al fine di regolarizzare il profilo dei costoni; 9. sottomurazione in cls armato e tirantato da realizzare in corrispondenza della frana da crollo c/o l'hotel Saraceno. Ispezione e disgaggio Tutte le aree oggetto d'intervento dovranno essere ispezionate accuratamente onde evidenziare situazioni di instabilità e altre situazioni particolari che possono inficiare la corretta e sicura esecuzione degli interventi in progetto. Nel corso dell ispezione è prevista la rimozione dei blocchi di piccola dimensione trasportati a mano ed accumulati in punti di raccolta con lo scopo di ripulire i tratti di versante dai frammenti rocciosi in condizioni di equilibrio instabile che mobilizzandosi potrebbero propagarsi verso valle con conseguente rischio per le strutture antropiche e per le persone. 22/31

24 L ispezione sarà completata attraverso il disgaggio controllato dei massi instabili eseguito da squadre di rocciatori specializzati, operando a partire dalla sommità della parete fino alla sua base. L operazione dovrà essere condotta con la finalità di rimuovere dalla parete le porzioni rocciose di volumetria ridotta in equilibrio marcatamente instabile, soltanto quando ciò non implichi l instabilizzazione di porzioni rocciose di più ampio volume. In quest ultimo caso le modalità operative dovranno essere sottoposte al Direttore dei lavori con il quale verranno valutate tutte le possibili conseguenze prendendo ogni precauzione in merito anche in funzione degli interventi di consolidamento previsti. Prima di procedere al disgaggio vero e proprio dovranno essere previste, dove necessario, apposite opere provvisionali disposte con il coordinamento della Direzione dei Lavori. Disgregazione chimica e rimozione L intervento di frantumazione ha lo scopo di ridurre i blocchi di grandi dimensioni staccati o posti in precarie condizioni di equilibrio sul versante in posizione tale da non potere essere chiodati o ancorati alla parte. Le dimensioni dovranno essere tali da consentire il trasporto manuale dei frammenti e/o il disgaggio con caduta controllata verso il basso. L intervento potrà essere realizzato con l ausilio di miscele chimiche espansive e/o martinetti idraulici. Rete in aderenza rinforzata con funi La rete in aderenza con reticolo di contenimento in fune metallica ha il duplice scopo di impedire il distacco ed il crollo di volumi rocciosi e di migliorare le condizioni di stabilità della parte corticale della parete a rischio. Trattasi di rivestimento in aderenza delle scarpate in roccia mediante copertura di rete metallica a doppia torsione in accordo con le "Linee Guida per la redazione di Capitolati pei. l'impiego di rete metallica a doppia, torsione" emesse dalla Presidenza del Consiglio Superiore- LL.PP, il 12 maggio, 2006, i teli di rete dovranno essere collegati con punti metallici. La rete metallica sarà bloccata in sommità ed al piede della scarpata mediante una fune d'acciaio zincato di diametro mm 16 e sarà ancorata alla roccia ogni 3,00 mediante ancoraggi in barre d'acciaio tipo B450C F = 24 mm annegati in malta cementizia antiritiro della lunghezza di 3,00 metri. Successivamente sulla scarpata saranno posti in opera altri ancoraggi barra delle stesse caratteristiche già dette, in ragione di uno ogni ogm 18,00 m2 (gli ordini di ancoraggi saranno distanziati di 3.00 m in senso orizzontale e 6.00 m in senso verticale). Infine sarà posto in opera un reticolo di funi di contenimento costituito da un'orditura, romboidale ( mt. 3,00 x 6,00) in fune. Per maglia tipo 6x8 e filo avente diametro pari 2.70 mm galvanizzato con lega eutettica di Za - Al (5%). L intervento di posa comporterà l esecuzione, in successione, delle seguenti lavorazioni: 23/31

25 - formazione alla sommità della parete, opportunamente arretrati verso monte rispetto al suo ciglio, ed al piede della stessa, di ancoraggi passivi, rispettivamente di sostegno e di contenimento; - distesa, in aderenza alla parete, di rete metallica in pannelli, fissata alla sommità ad una fune orizzontale, ed al piede ad una fune, sempre orizzontale, entrambe passanti attraverso le asole degli ancoraggi rispettivamente di sostegno e di contenimento. I pannelli di rete, in luogo delle tradizionali legature in filo di ferro, sono uniti tra loro con anelli metallici. Nella distesa della rete è prestata la massima attenzione al fine di ottenere, per quanto possibile, una perfetta aderenza della stessa alla pendice. Questo al fine di impedire che quanto dovesse distaccarsi possa acquistare velocità e quindi danneggiare gli stessi pannelli; - realizzazione lungo la parete e, per quanto possibile, in corrispondenza delle giunzioni dei pannelli di rete, di ancoraggi passivi intermedi ancoraggi (Ø24) in barre d acciaio L=3 m del tipo B450C. Questi saranno disposti secondo una maglia quadrangolare, per quanto possibile uniforme, con lato di 3 m sull orizzontale e con lato di 3 m sulla verticale. Nella realizzazione degli ancoraggi in fune, siano essi di sostegno, intermedi o di contenimento, è previsto l impiego di un attrezzatura di perforazione con peso e caratteristiche tali da non richiedere la formazione di ponteggi di servizio. L attrezzatura sarà pertanto tale da operare o direttamente ancorata alla parete o, nelle condizioni più difficili, da piattaforma sospesa; - realizzazione di un orditura verticale e di una romboidale di contenimento in fune metallica con Ø = 12 mm, ottenute facendo passare le rispettive funi all interno delle asole degli ancoraggi intermedi. Alla sommità ed al piede le funi di entrambe le orditure, opportunamente tesate, saranno saldamente fissate alle asole degli ancoraggi di sostegno e di contenimento. Pannello di rete in funi Trattasi di un intervento previsto, per le aree dove la fratturazione dell'ammasso isola blocchi di alcuni mc. L'intervento consiste nella fornitura e posa in opera di pannelli di rete in fune realizzati con un'unica fune di tessitura ad anima metallica, dal diametro pari a mm 10 intrecciata in modo da formare maglie romboidali di lato nominale 300 x 300 rinforzi sono costituiti da nodi in doppio filo di acciaio del diametro 3 mm conforme alla norma EN"10218 e galvanizzato con lega eutettica di Zn - Al (5%). I fili sono intrecciati meccanicamente in fase di produzione su entrambi i lati dei pannello (doppia legatura con doppio filo) in grado di garantire una resistenza alla rottura (prova di trazione statica a strappo) non inferiore a 24 kn. I pannelli saranno ancorati con densità pari a n. 1 ancoraggio per ogni angolo del pannello e in ogni caso 24/31

26 posti ad asse non superiore a 3,00 m mediante ancoraggi in barra d'acciaio B450C diametro 24mm filettata in della lunghezza minima di m 3,00: Inoltre, le dimensioni di massima dei pannelli non dovranno essere superiori a 18,00 mq Il collegamento fra i pannelli rete in fune e gli ancoraggi predisposti, sarà realizzato con funi d'acciaio della stessa tipologia e diametro di quella costituente l'orditura della maglia. Questo intervento è previsto, oltre che per alcuni siti specifici, anche per tutte le aree interessate dall'apposizione della rete a doppia torsione rinforzata con funi d'acciaio per una percentuale del 10% della superficie. I pannelli di rete in fune andranno a coprire le situazioni areali e puntuali più delicate, ivi compreso quelle eventualmente non previste allo stato negli interventi sui singoli massi e/o tetti di roccia, in maniera tale da mitigare quante più situazioni si dovessero riscontrare nelle fasi realizzative. Chiodature, imbracaggio con funi o con pannelli di rete in funi È prevista la chiodatura con tiranti, l imbracaggio con funi e/o pannelli di rete in fune, per i blocchi rilevati dall attività ispettiva effettuata con rocciatori con volumetria in generale superiore a 3 metri cubi. L intervento di chiodatura potrà essere eseguito con chiodi dotati di testina ad espansione meccanica. Nel caso di impiego dei chiodi con testina ad espansione meccanica si dovranno eseguire, in sequenza, le seguenti attività: 1. raggiungimento del blocco da parte di operai specializzati, utilizzando, se necessario, tecniche alpinistiche; 2. perforazione del blocco con fioretti a dare foro/i finiti con i diametri di progetto previsti; 3. inserimento nel foro della armatura in barra di acciaio tipo DYWIDAG con i diametri di progetto previsti già munita della testina di espansione, e suo avvitamento fino a bloccaggio della testina contro le pareti del foro; 4. alloggiamento della piastra di ancoraggio a bocca foro; 5. inserimento del tubicino di iniezione attraverso il foro presente nella piastra di ancoraggio e pompaggio della miscela cementizia; Gli ancoraggi saranno realizzati con bulloni da roccia tipo DYWIDAG prevedendo una densità media di 1/10mq e comunque con un minimo di numero 1 bullone per ogni mc di roccia da consolidare. Si riportano di seguito le due tipologie di ancoraggi previsti: Tipo 2: D nominale F=26,5 mm; foro F=85 mm, L ancoraggi =10 ml Tipo 3: D nominale F=26,5 mm, foro F=85 mm, L ancoraggi =8 ml 25/31

27 Le funi per l'imbracatura saranno a trefoli di acciaio zincato con anima metallica a norma DIN 2078 e DIN 3060, con tensione nominale di rottura del filo singolo non inferiore a kg/cmq. Esse in corrispondenza degli ancoraggi di valle dovranno avere un risvolto di almeno 1,50 ml e un anello sulla perimetrale, con diametro di 50 cm ogni 20 ml. Le verifiche svolte delle reti in aderenza e dei pannelli di fune di cui alla relazione di calcolo evidenziano che per stabilizzare un masso di 3 mc è sufficiente una sola fune da 12 mm di diametro con relativi ancoraggi terminali realizzati in barre B450C, diam. 24 mm in foro da 48 mm di diametro. In ogni caso, a vantaggio di sicurezza, si utilizzeranno per blocchi fino a 3 mc almeno 3 fasciature con relativi ancoraggi terminali. Per massi di dimensioni maggiori, tale fasciature saranno aumentate in modo direttamente proporzionale. I pannelli di rete in funi sono descritti al paragrafo precedente. Sigillatura/consolidamento Detto intervento di sigillatura/consolidamento da eseguirsi con sospensioni e miscele consolidanti è previsto in corrispondenza di fratture, faglie beanti, cavità da interstrati e di faglia, volte e parti instabili di cavità carsiche. Barriera paramassi Tale intervento è previsto in quei siti dove la morfologia dei luoghi è caratterizzata dalla presenza tra i costoni sub-verticali e la strada, di pianori intermedi o tratti di versante a debole pendenza. La scelta della barriera è avvenuta con particolare riferimento ai requisiti di qualità della struttura. In particolare si è ritenuto di considerare barriere commerciali con freni a deformazione controllata e mantenimento dell efficienza dopo il primo urto. Sulla base delle calcolazioni condotte è stata verificata l efficacia di barriere paramassi deformabili di altezza 4 metri e capacità di assorbimento cinetica Ec di 2500 kjoule poste come da planimetrie di progetto. In un solo caso (prospetto 2d - Furore) è prevista l'allocazione di una barriera paramassi, avente le medesime caratteristiche ma altezza di 5 m. Le barriere paramassi dovranno essere accompagnate da omologazione attestante l assorbimento di energia cinetica di 2500 kj, rilasciata a seguito di prove in vera grandezza, in campo a caduta verticale, per annullare l effetto dell interferenza del terreno nell arresto del masso, secondo il seguente programma: 26/31

28 Prova a : impatto con basse energie nella campata marginale: si eseguono prove con blocchi di diverse dimensioni, che cadono contemporaneamente nella rete; Prova b : impatto al 50% dell energia massima: il corpo di lancio cade con una velocità d impatto di 25m/s, al centro del campo di rete intermedio; Prova c : impatto al 100% dell energia massima: il corpo di lancio cade con una velocità d impatto di 25m/s nel centro del campo di rete intermedio. Prova d : di carattere qualitativo. Serve a verificare le possibilità di impiego della struttura certificata, la conformità tra struttura progettata e installata, il rispetto delle norme vigenti da parte degli elementi costituenti la struttura. Nelle prove, durante e a seguito dell impatto, la barriera paramassi deve soddisfare le seguenti minime caratteristiche di comportamento (la dimostrazione di ciò avviene mediante l omologazione della barriera paramassi e mediante i parametri e le definizioni imposti dalla normativa di riferimento, seguita per la realizzazione dei test sulla struttura): la struttura deve arrestare il corpo di lancio; la struttura non deve essere perforata dal corpo di lancio; la corsa massima di frenata non deve essere superiore a quella stabilita nella norma di riferimento; l altezza residua della struttura nel campo centrale non deve essere inferiore a quella nella norma di riferimento; la velocità del corpo di lancio deve avere componente orizzontale Vmax = 0 m/s e componente verticale V min= 25 m/s; a seguito dell impatto di prova, la struttura non deve presentare varchi, interruzioni, lacerazioni ecc. Come già evidenziato in precedenza la barriera paramassi dovrà essere in grado di assorbire un energia cinetica di 2500 kj, con un'altezza di intercettazione di 4 m ed interasse dei montanti pari a 5 m. La barriera deve soddisfare le prescrizioni del capitolato speciale d'appalto. Essa è sinteticamente descritta di seguito formata da : montanti di sostegno in acciaio snodabili, in tubo o profilato di acciaio normalizzato secondo le normative vigenti; struttura di intercettazione principale in rete d'acciaio, costituita da anelli concatenati fra loro o altre configurazioni equivalenti; dissipatori di energia in tubo d'acciaio manicottato o altri sistemi equivalenti; funi di supporto e controventatura in acciaio ad anima metallica. 27/31

29 Le opere di fondazione sono caratterizzate da ancoraggi in doppia fune spiroidale protette da doppio tubo di acciaio sull'asola affiorante (ancoraggi di monte e laterali) e da barre in acciaio (ancoraggi sotto il montante) o sistemi protetti equivalenti tali da garantire i carichi di progetto che agiscono sul singolo ancoraggio della barriera paramassi misurati e riportati secondo le prescrizioni previste nel capitolato speciale d'appalto. Alla base dei pilastrini in acciaio dei pannelli delle barriere paramassi è prevista la messa a dimora di arbusti autoctoni da vivaio, al fine di mitigare l impatto ambientale. Sottomurazioni in muratura Tale intervento che è finalizzato a regolarizzare, ai fini della stabilizzazione il profilo di costoni in corrispondenza di decise rientranze degli stessi con pietra e malta cementizia dosata a 350 kg costituiti con elementi di pietra di volume non inferiore a 0,1 m² con materiale proveniente da cava, lavorato e posto in opera compresi gli oneri della fornitura del materiale Sottomurazione in c.a. tirantata Tale intervento sarà costituito da una sottomurazione in cls sub-verticale (pendenza approssimativa 80 ), opportunamente armata al fine di resistere alle azioni trasmesse dagli ancoraggi ad essa vincolati individuati come di tipo 1 con le seguenti catatterisciche: Tipo 1: D nominale F=36 mm; foro F=160 mm, L ancoraggi =25 ml Al fine di perseguire significativi incrementi della sicurezza sono stati ipotizzati degli ancoraggi profondi di lunghezza pari a 25 m con interasse di 2.5m nella zona bassa e 3m nella zona più alta. Lo spazio previsto tra la parete in cls esterna ed il profilo del versante sarà riempito mediante cls al fine di vincolare la parte aggettante del versante. La parete, che presenterà un'altezza massima di circa 40 m ed una larghezza di 34 m sarà rivestita con pietrame "a faccia vista" che riprenderà i motivi delle adiacenti opere murarie dell'hotel Saraceno. La struttura sarà attrezzata con un sistema di monitoraggio costituito da almeno 5 celle di carico in testa agli ancoraggi, collegate ad con centralina di acquisizione dati e da un sistema di trasmissione remota degli stessi. Trattasi di opera "non strutturale" che costituisce un ulteriore presidio per una situazione che si presenta particolarmente complessa. Con tale tipologia di opera si passa da un coefficiente di sicurezza, ante operam, pari a: ad un coefficiente di sicurezza, post operam, in condizioni statiche pari a: ed in condizioni sismiche pari a: Fs=1.118 (vedi Relazione geotecnica e di calcolo preliminare) Il dimensionamento di dettaglio di tale intervento con eventuali proposte di variante progettuale potrà essere attuato solo a seguito delle ulteriori indagini e rilievi previsti, nel quadro economico. 28/31

30 Georete grimpante E' prevista la stabilizzazione e protezione antierosiva di tratti di versante prossimali al ciglio di versanti rocciosi con coperture detritico-piroclastiche aggettanti sulla strada (prospetto 3c) tramite georete grimpante rinforzata con geogriglia con resistenza complessiva alla rottura = 7,5 kn/m e peso = 800 g/m², spessore 20 mm, costituita da monofilamenti di polipropilene con trattamento anti U.V. termosaldati nei punti di contatto ed avente una struttura piatta alla base e tridimensionale nella parte superiore, con indice alveolare > 90%, per trattenere il materiale di intasamento. La georete dovrà essere fissata al suolo con picchetti metallici Rendering foto- realistico post intervento (viste ravvicinate ) Intervento tipologico della posa di rete in aderenza 29/31

31 Intervento tipologico della posa di barriere paramassi con l inserimento di vegetazione autoctona. 13. EFFETTI CONSEGUENTI ALLA REALIZZAZIONE DELL OPERA: Gli effetti conseguenti alla realizzazione dell opera (trattasi di intervento di mitigazione del rischi da frana) saranno minimi in quanto interventi non incisivi e reversibili ne tantomeno di trasformazione delle caratteristiche naturali del sito. 14. CONSIDERAZIONI FINALI SULLA MITIGAZIONE DELL'IMPATTO DELL'INTERVENTO: In considerazione che gli interventi previsti sono: 1) interventi attivi di pulizia, disgaggio diffuso e decespugliamento delle pareti rocciose; 2) rivestimento di pareti con reti metalliche rinforzate con funi e, a luoghi, integrazione con pannelli di rete in funi; 3) interventi sui blocchi instabili mediante: - frantumazione e rimozione; - imbragaggio con fini e bulloni o con pannelli di rete in funi; - chiodatura; 4) interventi sui tetti in roccia mediante: - Intervento di consolidamento per la messa in sicurezza di roccia lesionata o masse instabili da chiodare successivamente, tramite la sigillatura delle fratture con malta di cemento; - chiodatura; 5) interventi di protezione con opere di tipo passivo (barriere) per tutte quelle situazioni in cui la parete instabile si trova ad una certa distanza, altimetrica e planimetrica, dalla strada stradale ed è presente un ripiano morfologico idoneo ad ospitarle; 6) realizzazione di sottomurazioni in c.a. tirantate. 30/31

32 e che gli stessi sono similari ad altri diffusamente installati a margine dei fronti rocciosi in frana della Costiera Amalfitana e Sorrentina e che tali opere si rendono necessarie per la tutela della pubblica e privata incolumità, e che per quanto attiene le sottomurazioni ed in particolare per quella del sito di Conca dei Marini, Prospetto 3A, l impatto visivo è mitigato dalla scelta progettuale di utilizzare un rivestimento con disegno analogo a quello già utilizzato nelle tompagnature delle costruzioni limitrofee; che il colore delle opere stesse in percentuale si confonderà con quello della roccia calcarea retrostante e considerando che per quanto inerente le barriere paramassi queste saranno mitigate con la piantumazione di vegetazione autoctona, si ritiene che le stesse non determineranno una modifica sostanziale dello stato di fatto dell area di intervento ne costituiscono soluzioni impattanti per l ecosistema all interno del quale vanno a inserirsi. Firma del Richiedente Firma del Progettista dell'intervento. 16. EVENTUALE DINIEGO O PRESCRIZIONI DELLA SOPRINTENDENZA COMPETENTE: Firma del Soprintendente o del Delegato 31/31

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