L area archeologica di Pompei

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1 L area archeologica di Pompei fa parte della World Heritage List, la Lista del patrimonio mondiale dell UNESCO, l organismo internazionale per la cultura delle Nazioni Unite. Insieme ad Ercolano e Torre Annunziata, Pompei rappresenta la più importante e completa testimonianza al mondo di una società antica. Una poderosa eruzione del Vesuvio, il 24 Agosto del 79 d.c., seppellì l intera area, pietrificando la sua immagine per sempre nel tempo. I suoi resti archeologici sono stati progressivamente portati alla luce e aperti al pubblico a partire dalla metà del Settecento, per iniziativa di Re Carlo di Borbone. Al momento dell eruzione del 79 d.c., erano in corso i lavori di ricostruzione per i danni di un violento terremoto, avvenuto nel 62 d.c.; questo fa sì che la zona rappresenti una importante testimonianza anche per le tecniche costruttive messe in opera. Fondata intorno al VI Secolo a.c., solo nel I Secolo Pompei entrò a far parte dell universo romano, e da piccola città cominciò a trasformarsi mutarsi in una colonia elegante, dalla struttura urbana complessa, ricca di edifici pubblici, templi, terme, palazzi, teatri e meravigliose ville. Gli scavi hanno finora portato alla luce circa 44 ettari di città (circa i 3/4): costruzioni, strade pavimentate e abitazioni private.

2 L'ingresso principale degli scavi è Porta Marina, una delle sette porte della città, così chiamata perché si trova in direzione del mare. Porta Marina si apre nella cinta muraria della città antica, e sembra quasi una torre. Aveva due passaggi: uno per i pedoni, l altro per gli animali e i mezzi di trasporto leggeri. In una delle sue nicchie c è la statua in terracotta di Minerva, protettrice della porta. In prossimità di Porta Marina, sorge il Tempio di Apollo, che è uno dei monumenti più antichi della città, in cui sono stati ritrovati anche reperti etruschi. È un tempio esastilo - con sei colonne sulla facciata - con un portico che conta complessivamente di 48 colonne. Al centro, nel recinto sacro - il thèmenos - c erano statue di varie divinità tra cui quella in bronzo di Apollo saettante e un busto di Diana. La Basilica era l'edificio pubblico più importante della città, il luogo in cui veniva amministrata la giustizia e il centro degli affari. Fu costruita nel II secolo a.c., nell'ambito del progetto di monumentalizzazione della città, e presenta una pianta rettangolare, divisa in tre navate. Sul fondo sorge il tribunale, dove sedevano i magistrati, raggiungibile con scale di legno. Il Foro era la piazza principale della città, risale al VI sec. a.c. ed era il crocevia delle strade per Neapolis, Stabiae e Nola. Originariamente irregolare, nel II secolo a.c. venne ricostruito in forma rettangolare: misura di 143 metri di lunghezza per 38 di larghezza, fu circondato da colonne ed abbellito con statue (mai ritrovate) di dei e di cittadini illustri. Il foro era delimitato da una serie di archi onorari rivestiti in marmo: se ne conservano tre, dedicati agli imperatori Augusto, Tiberio e Caligola.

3 Intorno al Foro si concentrano gli edifici pubblici più importanti della città: quelli dell'amministrazione Pubblica, dove si riunivano le personalità politiche; la Basilica, riservata alla giustizia e alle faccende economiche; il Macellum, i Granai; la Mensa ponderaria, cioè ossia l'ufficio della misurazione delle capacità e del peso; e le Terme del Foro. L Edificio di Eumachia è una struttura affascinante, la cui funzione è avvolta nel mistero. È dedicato alla sacerdotessa Eumachia, che officiava i culti della de Venere, e faceva parte di una importante famiglia impegnata nell'industria laniera. Da ammirare è il fregio marmoreo della porta centrale, decorato con motivi animali e vegetali di grandissima fattura. Il Tempio di Vespasiano è caratterizzato da un ampio cortile, preceduto da un portico. Sul muro do fondo sorge la cella, impostata su un alto podio che ospitava la dell imperatore. Il tempio è particolarmente interessante per la sua ara sacrificale, un altare su cui è raffigurato il sacrificio di un toro all imperatore Vespasiano, che aveva emanato molti provvedimenti in favore di Pompei. Il Santuario dei Lari Pubblici fu eretto forse dopo il terremoto del 62, interpretato come una punizione divina. I Lari erano le divinità protettrici della casa, della comunità. La struttura è composta da un parete perimetrale, che in principio doveva essere rivestita di marmi. Lungo la parete si susseguono nicchie e colonne, ed al centro è posto l'altare per i sacrifici. La struttura non fu mai completata, per il sopraggiungere dell'eruzione del 79. Tempio di Giove risale al II secolo a.c. e prende il nome dalla testa di una statua di Giove ritrovata sul posto, anche se la struttura era dedicato alla Triade Capitolina, ossia agli dei Giove, Giunone e Minerva. Il tempio poggia su un alto podio ed è caratterizzato da due ordini di colonne; la cella aveva una pavimentazione in pietra policroma, con motivi geometrici (opus scutulatum).

4 Il Macellum era il luogo destinato alla vendita di generi alimentari, in particolare carne e pesce. Costruito nel II secolo a.c., era costituito da un ampio cortile porticato con tre ingressi, decorato con vivaci pitture murali. Gli spazi destinati alla vendita erano 11 botteghe addossate alla parete meridionale del portico, ed il padiglione dodecagonale (tholos) al centro. Oltre alla vendita di pesce e carne, si organizzavano anche banchetti in onore dell'imperatore. La Casa del Fauno è una delle più imponenti della città, si trova lungo il vicolo di Mercurio, ed occupa una superficie di circa metri quadrati. Prende il nome da una statuetta in bronzo, ritrovata al centro dell atrio, che raffigura un Satiro danzante. In questa casa fu rinvenuto uno splendido mosaico: la Battaglia di Isso, che raffigura Alessandro Magno che combatte contro Dario, oggi conservato al Museo Nazionale di Napoli. Casa dei Vettii sorge nell omonimo vicolo dei Vettii, e prende il nome dai suoi antichi proprietari: Aulo Vettio Restituto e Aulo Vettio Conviva, personaggi illustri, arricchitisi grazie al commercio del vino. L edificio è uno dei più raffinati della città, caratterizzato dall'impianto scenografico dei giardini, ed abbellito con finissimi affreschi. La struttura della casa è a due atri. All'ingresso è raffigurato il famoso Priapo, ritratto con una borsetta di denaro nell'atto di pesare sulla bilancia il proprio membro, simbolo di fecondità e ricchezza. Molto particolare è la camera dei banchetti - il triclinium - con pareti decorate a fondo rosso con bande nere; in un vicino cortile sorge la cucina, con il vasellame in bronzo, ed una serie di pitture erotiche.

5 La Casa degli Amorini Dorati sorge sulla via della Porta Vesuvio, ed appartenente a Gneo Pompeo Abito, discendente dalla gens Pompea, ricca famiglia imparentata con Poppea Augusta, amante e poi moglie di Nerone. La casa ha un gusto raffinato tipico dell epoca Neroniana, e prende il nome da una lamina d'oro su cui erano incisi degli Amorini. Si sviluppa intorno al peristilio con giardino, decorato con statue in marmo e affreschi che rappresentano divinità egizie, nonché maschere teatrali. Le Terme Centrali erano un complesso termale ancora in costruzione al momento dell'eruzione: mancavano infatti le fornaci, e non erano state ancora sistemate la piscina e la palestra; nei pressi dell'ingresso principale sorgono due piccoli ambienti, che avrebbero dovuto servire da biglietteria e guardaroba. Il Lupanare del quartiere Regio VII era una delle circa 25 case di piacere dell antica Pompei. Era però l unica struttura espressamente costruita con la precisa funzione di ospitare le prostitute. Il Lupanare fu costruito poco prima dell'eruzione del 79, e si sviluppa su due livelli. Ogni piano conta cinque stanze, e sulle porte d'ingresso sono affrescate le varie prestazioni sessuali svolte in quella stanza e si possono riscontrare inoltre duecento graffiti, per lo più nomi di prostitute e clienti. Le Terme Stabiane erano il complesso termale più antico della città, risalente al IV-III secolo a.c.; nella parte est, divisi in due sezioni, per uomini e donne, si trovano gli spogliatoi (apodyterium), gli ambienti a temperatura fredda (frigidarium), calda (calidarium) e tiepida (tepidarium), e le due fornaci. La pavimentazione era completamente riscaldata. A nord si trovano le latrine, mentre ad ovest una piscina.

6 Il Tempio di Iside risale al II secolo a.c. e fu restaurato dopo il terremoto del 62. È costituito da un portico, in cui si aprono diversi ambienti di servizio, un pozzo ed un purgatorium, l ambiente in cui si pregava. Al centro c è il pronao, delimitato da quattro colonne facciali e due laterali: qui c erano le nicchie di Anubi e di Harpokrate, mentre nella grande cella c era la statua di Iside. Le decorazioni pittoriche del tempio sono conservate al Museo Archeologico di Napoli. Il Teatro Grande fu costruito durante l'epoca sannita e subì nel corso degli anni numerosi rifacimenti: realizzato in opus incertum, con una tipica architettura greca, poteva ospitare circa spettatori. La zona dell'orchestra è disposta a forma di ferro di cavallo, gli spalti - la cavea - sono divisi in tre ordini, e tutta la struttura poteva essere coperta da un velarium, per proteggerla da pioggia o sole; la scena fu ricostruita dopo il terremoto del 62, ed era decorata con marmi e statue; mentre sullo sfondo dorgeva l imitazione di un palazzo principesco. Il Teatro Piccolo (Odeion) fu costruito intorno all'80 a.c. e poteva ospitare un pubblico di circa persone: qui si svolgevano spettacoli poetici e musicali. La struttura ricorda quella del Teatro Grande, a pianta semicircolare: la cavea è divisa in due parti, con le gradinate decorate da telamoni - sculture maschili - mentre l'orchestra è pavimentata in marmo. Il Quadriportico dei Teatri era utilizzato come foyer per gli spettatori del Teatro Grande; a seguito del terremoto del 62 venne riconvertito in palestra per gladiatori. Lungo le mura perimetrali, dove prima c era un colonnato, fu aggiunto un secondo piano, utilizzato come alloggio per i combattenti e luogo per gli allenamenti.