ing. Domenico Mannelli rischio elettrico nei cantieri e nelle attività estrattive

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1 ing. Domenico Mannelli rischio elettrico nei cantieri e nelle attività

2 POS PSC 2/121

3 PERICOLI CONNESSI CON IMPIANTI ED APPARECCHI ELETTRICI CONTATTI ELETTRICI DIRETTI CONTATTI ELETTRICI INDIRETTI INCENDIO ESPLOSIONE 3/121

4 Contatti Diretti e Indiretti Contatti diretti (a): Contatto con una parte dell impianto normalmente in tensione, quale un conduttore, un morsetto, l attacco di una lampada, divenuti casualmente accessibili. Contatti indiretti (b): Contatto di persone con una massa, ad esempio la carcassa di un motore, o con una parte conduttrice connessa con la massa, durante un guasto di isolamento. 4/121

5 PERICOLOSITÀ CORRENTE ELETTRICA Normalmente, in presenza di un incidente di natura elettrica, si è abituati a far riferimento alla TENSIONE, al VOLTAGGIO quale causa dei danni (infatti si leggono o si ascoltano frasi del tipo: "... è rimasto folgorato da un a scarica a volt"). In realtà, anche se è dalla tensione che parte il meccanismo, quella che produce direttamente i danni è la CORRENTE. 5/121

6 ANALOGIA ELETTRICITÀ-ACQUA La corrente elettrica è un flusso di particelle elettriche, elettroni, che scorre in un conduttore elettrico come l acqua di un fiume. La differenza sostanziale è che il fiume parte dalle montagne con una certa energia dovuta all altezza delle montagne ed arriva al mare dove scarica completamente la sua energia e muore. La corrente elettrica parte da una sorgente con una certa energia, attraversa dei conduttori elettrici ed arriva ad un utilizzatore, Nell utilizzatore scarica parte della sua energia. Però deve necessariamente tornare alla sorgente dalla quale è partita. 6/121

7 ANALOGIA ELETTRICITÀ-ACQUA La portata di acqua si chiama intensità di corrente o corrente.si misura in ampere Il dislivello orografico che fa muovere gli elettroni si chiama potenziale e si misura in volt La resistenza che gli elettroni incontrano scorrendo si chiama resistenza elettrica e si misura in ohm Tra intensità, voltaggio e resistenza intercorre la legge di OHM V R I v I 7/121

8 ANALOGIA ELETTRICITÀ-ACQUA Le goccioline di pioggia non fanno male anche se cadono dal cielo. Il Voltaggio è alto, ma l Amperaggio è bassissimo 8/121

9 ANALOGIA ELETTRICITÀ-ACQUA l acqua non passa in tutti i luoghi (terreno roccioso) la corrente elettrica passa facilmente in alcuni corpi chiamati conduttori. gli altri sono chiamati isolanti 9/121

10 ANALOGIA ELETTRICITÀ-ACQUA se la pressione spinge troppa acqua in un tubo il tubo scoppia se troppa corrente passa in un conduttore il conduttore brucia (effetto joule) 10/121

11 rischio di folgorazione Il corpo viene attraversato da una corrente che dipende dalla tensione di contatto dalla resistenza totale La resistenza totale è data dalla resistenza di contatto e dalla resistenza del corpo ( Ω) La resistenza del corpo dipende da svariati fattori fra cui il percorso all interno del corpo (mano-piede, mano-mano, ecc.) 11/121

12 DETERMINAZIONE DEL VALORE DI SOGLIA (TLV) Considerata la resistenza media del corpo umano, per non avere un passaggio di CORRENTE ELETTRICA pericoloso, si limita il voltaggio massimo a cui può essere esposto il lavoratore 12/121

13 VALORE DI SOGLIA TLV Si possono ritenere come livelli di sicurezza i 50 volt per la scuola e gli uffici e i 25 volt per i cantieri. 13/121

14 EFFETTI DELLA SCOSSA zona 1 - al di sotto di 0,5 ma la corrente elettrica non viene percepita (si tenga presente che una piccola lampada da 15 watt assorbe circa 70 ma); zona 2 - la corrente elettrica viene percepita senza effetti dannosi zona 3 -si possono avere tetanizzazione e disturbi reversibili al cuore, aumento della pressione sanguigna, difficoltà di respirazione; zona 4 - si può arrivare alla fibrillazione ventricolare e alle ustioni. 14/121

15 la norma Al termine dei lavori l impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme di cui all art. 7 (Legge 46/1990, art. 9). - Il committente o il proprietario è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all art. 1 ad imprese abilitate ai sensi dell art. 2 (Legge 46/1990, art. 10). - Copia della dichiarazione di conformità di cui all art. 9 della Legge, sottoscritta anche dal responsabile tecnico, è inviata a cura dell impresa alla camera di commercio nella cui circoscrizione l impresa stessa ha la propria sede. (D.P.R. 392 del 18/4/94, art. 3.4). 15/121

16 Dichiarazione conformità 16/121

17 impianti elettrici di cantieri D. Gli Impianti Elettrici di Cantiere devono avere il progetto? R. Sono escluse dagli obblighi della redazione del Progetto e del rilascio del Certificato di Collaudo le installazioni per apparecchi per usi domestici e la fornitura provvisoria di energia elettrica per gli impianti di cantiere e similari per i quali rimane però, l obbligo del rilascio della Dichiarazione di Conformità (art. 12, comma 2, Legge 46/90). Le norme di riferimento per quanto riguarda i Quadri elettrici di cantiere sono le Norme CEI Per quanto riguarda i cavi occorre rispettare le Norme CEI 20-13, 20-14, 20-1, Per le prese a spina occorre rispettare la Norma CEI Per gli interruttori automatici occorre rispettare le Norme CEI 23-3 e /121

18 Per i luoghi di lavoro, dovendo essere conformi al DPR 547/55, gli g impianti elettrici erano già adeguati alle norme tecniche di sicurezza Art Requisiti generali degli impianti elettrici. Gli impianti elettrici, in tutte le loro parti costitutive, devono essere costruiti, installati e mantenuti in modo da prevenire i pericoli derivanti da contatti accidentali con gli elementi sotto tensione ed i rischi di incendio e di scoppio derivanti da eventuali anormalità che si verifichino nel loro esercizio. 18/121

19 le leggi e le norme (Legge 186/68) La legge 186 dello 01/03/68 Disposizioni concernenti materiali ed impianti elettrici si compone di due articoli: Art. 1 - Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d arte. Art. 2 - I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le Norme del CEI si considerano costruiti a regola d arte. Tale legge rende non obbligatori tutti gli articoli del DPR 547/55 in contrasto con le norme CEI. Ad esempio Art Dispersore per la presa di terra. Il dispersore per la presa di terra deve garantire, per il complesso delle derivazioni a terra una resistenza non superiore a 20 Ohm per gli impianti utilizzatori a tensione sino a 1000 Volta. 19/121

20 Armadi e quadri elettrici (art. 276 D.P.R. 547/1955) Qualora al loro interno si trovino parti in tensione devono essere dotati di: apparato automatico di blocco dell afflusso della corrente all atto dell apertura dell armadio; in alternativa, di idonei sistemi di protezione. E possibile derogare a tale disposizione esclusivamente nel caso di interventi operati da personale competente in materia, in questo caso il quadro o l armadio non devono essere accessibili ad altre persone (chiusura con chiave in possesso dei soli addetti ai lavori). 20/121

21 Identificazione dei conduttori (art. 247 D.P.R. 547/ Norme C.E.I.) I conduttori devono essere identificabili dai colori della guaina di isolamento: conduttori in tensione: possono avere colori diversi; conduttori a fase neutro; colore blu; conduttori di terra: giallo-verde. 21/121

22 Cavi volanti - Prolunghe La loro utilizzazione deve essere limitata il più possibile. In ogni caso devono essere dotati di: Derivazioni e spina (art. 309 D.P.R. 547/1955): spina (maschio) posto sempre a monte; presa (femmina) sempre verso la macchina o l attrezzo da utilizzare; conduttore di protezione. 22/121

23 il salvavita ovvero l interruttore differenziale E indispensabile per garantire la sicurezza di un qualsiasi impianto. L'interruttore differenziale è un dispositivo amperometrico di protezione che protegge dalle dispersioni di corrente. Consente l'interruzione automatica dell'alimentazione aprendo tempestivamente il circuito elettrico (protezione attiva) quando la corrente di guasto, cioè quella che si disperde verso terra, supera un valore prefissato. Così facendo si limitano, o si eliminano, le conseguenze 23/121

24 Tipi di Isolamento Isolamento funzionale: isolamento tra le parti attive e tra queste e la carcassa, senza il quale ne sarebbe impedito il funzionamento. Isolamento principale: isolamento delle parti attive necessario per assicurare la protezione fondamentale contro la folgorazione. Isolamento supplementare: ulteriore isolamento che si aggiunge al fine di garantire la sicurezza delle persone in caso di guasto all isolamento principale. Doppio isolamento: insieme dell isolamento principale e dell isolamento supplementare. Isolamento rinforzato: unico isolamento al posto del doppio isolamento. 24/121

25 25/121

26 26/121

27 il contatto diretto nei sistemi TT Non vi sono sistemi di sicurezza efficaci contro il contatto diretto con i cavi elettrici. Il differenziale a 0.03A aumenta solo la probabilità di sopravvivenza 27/121

28 il contatto indiretto nei sistemi TT Il coordinamento tra l impianto di messa a terra e il differenziale assicura un ottima protezione Ma occorre sempre la manutenzione 28/121

29 COORDINAMENTO Il conduttore di protezione collega la carcassa metallica, V<=25 VOLT tramite il conduttore di terra, ad un picchetto zincato che si mette conficcato nel terreno <=25 V V=RxI Per un I N =1 R=1 29/121

30 Il Terreno come Conduttore Elettrico Il terreno svolge la funzione di conduttore elettrico tutte le volte che tra due suoi punti viene applicata, tramite degli elettrodi, una differenza di potenziale. Gli elettrodi, immersi nel terreno, prendono il nome di dispersori. 30/121

31 Resistività del Terreno I fattori che più influiscono sono: Tipo di mezzo disperdente: valori elevati si hanno per terreni rocciosi Contenuto di umidità: al suo aumentare il mezzo diventa più conduttore e la resistività diminuisce Temperatura del terreno: sopra 0 C la resistività può essere considerata abbastanza costante, mentre sotto tale valore, per effetto del congelamento, aumenta di 4 5 volte. 31/121

32 Il Potenziale del Terreno:attenzione alle tensioni di passo! Si consideri un elettrodo emisferico di raggio r 0 che disperde la corrente I in un terreno omogeneo di resistività ρ : V U ρi = 2πr dr dr = ρ 2πr 2 R E dr = ρ = ρ 1 r 2 0 2πr 2πr0 32/121

33 SGANCIATORE MAGNETICO 33/121

34 prese di corrente TIPO A - Standard italiano -10A TIPO B - Standard italiano 16A TIPO C - Presa bivalente TIPO D - Standard tedesco 34/121

35 la spina italiana Lo spinotto centrale è fondamentale per la sicurezza in quanto mette in comunicazione la carcassa della macchina all impianto di terra. 35/121

36 l impianto di terra ALL IMPIANTO DI TERRA DEVONO ESSERE COLLEGATE TUTTE LE APPARECCHIATURE ELETTRICHE E LE MASSE ESTRANEE EQS: COLLEGAMENTI DA FARE SOLO IN ALCUNI CASI EQP: COLLEGAMENTI DA FARE SEMPRE 36/121

37 IMPIANTO DI TERRA? NO, GRAZIE 37/121

38 Etichette Tutti gli apparecchi elettrici devono: indicare la tensione, l'intensità e il di tipo di corrente; essere dotati di documentazione relativa alle caratteristiche tecniche necessarie per l'uso; essere dotati di certificazioni di conformità alle norme di sicurezza. Nel quadro elettrico ogni interruttore deve avere un etichetta che identifica il circuito elettrico a cui corrisponde (sala audiovisivi, atrio, ecc ); lo schema deve essere allegato al quadro che deve essere chiuso. 38/121

39 Incendio elettrico ogni cavo elettrico si riscalda al passaggio della corrente. il calore prodotto è proporzionale all intensità della corrente, all amperaggio. il corto circuito, cioè il libero passaggio di corrente, provoca spesso un incendio 39/121

40 il cortocircuito Se la corrente elettrica riesce a passare tra il filo di mandata e il filo di ritorno direttamente senza passare attraverso l apparecchio utilizzatore si ha il cortocircuito (circuito corto) e il cavo elettrico può incendiarsi Come protezione si usano i fusibili o gli interruttori termici. 40/121

41 e il parafulmine? Il parafulmine è necessario quando una massa metallica all aperto non è autoprotetta. Il calcolo dell autoprotezione deve essere fatto da un tecnico esperto. L impianto parafulmine deve essere fatto da un installatore esperto. Un impianto parafulmine progettato male o eseguito male può essere più pericoloso di un parafulmine che non c è. 41/121

42 La Norma CEI 81-1 all appendice G.3.5 così recita: le strutture metalliche all aperto (tralicci, ponteggi, gru e simili) possono ritenersi protette contro la fulminazione diretta se si verifica una delle seguenti condizioni: a) non è prevista la presenza di persone in numero elevato o per un elevato periodo di tempo a meno di 5 m. dalla struttura. b) la resistività superficiale Rs del suolo entro 5 m. dalla struttura, non è inferiore a 5 KOhm. m. In considerazione del fatto che un ponteggio di un cantiere edile non è mai da considerarsi un luogo affollato, cioè con elevato numero di persone presenti sopra di esso, la condizione a) risulta sempre soddisfatta. 42/121

43 la nuova legge decreto del presidente della repubblica 22 ottobre 2001, n.462 (g.u , n. 6) regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi. 43/121

44 44/121

45 verifiche a campione Verifiche a campione sono stabilite annualmente dall'ispesl, d'intesa con le singole regioni sulla base dei seguenti criteri: a) localizzazione dell'impianto in relazione alle caratteristiche urbanistiche ed ambientali del luogo in cui e' situato l'impianto; b) tipo di impianto soggetto a verifica; c) dimensione dell'impianto. Le verifiche sono onerose e le spese per la loro effettuazione sono a carico del datore di lavoro. 45/121

46 obbligo del datore di lavoro ART. 4 DPR 462/01 1. Il datore di lavoro e' tenuto ad effettuare regolari manutenzioni dell'impianto, nonché a far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni cinque anni, ad esclusione di quelli installati 1) in cantieri, 2) in locali adibiti ad uso medico 3) e negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per i quali la periodicità è biennale. 46/121

47 sanzioni ART Sono abrogati: a) gli articoli 40 e 328 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547; b) gli articoli 2, 3 e 4 del decreto del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale in data 12settembre 1959, nonché i modelli A, B e C allegati al medesimo decreto. 2. I riferimenti alle disposizioni abrogate contenute in altri testi normativi si intendono riferiti alle disposizioni del presente regolamento. 47/121

48 sanzioni Pertanto l omessa verifica periodica di un impianto di messa a terra potrà essere contestata nei seguenti termini: violazione dell art. 4 comma 1 DPR 462/01 punita, ai sensi dell art. 9 comma 2 dello stesso DPR, con la sanzione prevista dall art. 389, lettera c), del DPR 547/55. 48/121

49 APPARECCHI CHE PIÙ FREQUENTEMENTE RICORRONO NEGLI INFORTUNI ELETTRICI ALL 1/1996 LUOGO DI LAVORO TIPO DI APPARECCHIO PERCENTUALE DEGLI EVENTI CANTIERI EDILI BETONIERE 36% STABILIMENTI INDUSTRIALE QUADRI ELETTRICI 25% AMBIENTE AGRICOLO ELETTROPOMPE 17% 49/121

50 RIPARTIZIONE DEGLI INFORTUNI DA CONTATTO DIRETTO SU APPARECCHI UTILIZZATORI, ESCLUSE LE PRESE A SPINA LUOGO DI LAVORO CANTIERI EDILI STABILIMENTI INDUSTRIALE STABILIMENTI AGRICOLI PERCENTUALE DEGLI INFORTUNI 19% 30% 10% ALTRI 41% 50/121

51 RIPARTIZIONE DEGLI INFORTUNI DA CONTATTO INDIRETTO LUOGO DI LAVORO CANTIERI EDILI STABILIMENTI INDUSTRIALE STABILIMENTI AGRICOLI PERCENTUALE DEGLI INFORTUNI 48% 18% 17% ALTRI 17% 51/121

52 CONFRONTO FRA GLI INFORTUNI PER CONTATTI ELETTRICI DIRETTI ED INDIRETTI LUOGO DI LAVORO CANTIERI EDILI STABILIMENTI INDUSTRIALE STABILIMENTI AGRICOLI PERCENTUALE DEGLI INFORTUNI /121

53 INFORTUNI PER CONTATTI INDIRETTI TENENDO CONTO DELLA MODALITÀ DEL COLLEGAMENTO DELL APPARECCHIO ALL IMPIANTO DI TERRA EFFICIENZA DELL IMPIANTO DI TERRA PERCENTUALE COORDINATO NON COORDINATO O INESISTENTE NON SO 19% 60% 21% 53/121

54 LAVORI IMPIANTI ELETTRICI CUI SI APPLICA IL D.LGS. 494/96 MOD. DA D. LGS. 528/99 Impianti realizzati in cantieri soggetti Lavori su parti strutturali degli impianti elettrici 54/121

55 ESEMPI DI IMPIANTI ELETTRICI CUI SI APPLICA IL D.LGS. 494/96 MOD. DA D. LGS. 528/99 Impianto ad uso condominiale Lavori Inclusi nella direttiva Linee di alimentazione tra edifici diversi Canalizzazioni, cave di impiantistici,tubazion e condotte a vista o incassatei Lavori Esclusi dalla direttiva Cavi elettrici dal punto di consegna dell energia al resto dell inmpianrto Prese elettriche, interruttori, plafoniere, lampadari, ecc. 55/121

56 ESEMPI DI IMPIANTI ELETTRICI CUI SI APPLICA IL D.LGS. 494/96 MOD. DA D. LGS. 528/99 Impianto ad uso di attività industriale Lavori Inclusi nella direttiva Linee di alimentazione tra edifici diversi Canalizzazioni, cave di impiantistici, tubazioni e condotte a vista o incassate Plinti di fondazione per qudri lettric e motori elettrici Lavori Esclusi dalla direttiva Cavi elettrici dai quadri principali agli utilizzatori Prese elettriche, interruttori, macchine, centraline automatizzate ecc. Impianti di illuminazione e controllo 56/121

57 ESEMPI DI IMPIANTI ELETTRICI CUI SI APPLICA IL D.LGS. 494/96 MOD. DA D. LGS. 528/99 Impianto di illuminazione pubblica Lavori Inclusi nella direttiva Plinti di fondazione Pali, paline e sostegni Canalizzazioni interrate o aeree Linee elettriche di alimentazione /distribuzione Lavori Esclusi dalla direttiva Corpi illuminanti, plafoniere Cassette di derivazione Organi di comando (teleruttori, magnetotermici, differenziali ) Quadri elettrici Cavi elettrici non compresi nelle linee di alimentazione 57/121

58 Classificazione dei Sistemi Elettrici (1) Per sistema elettrico si intende il complesso delle macchine, delle apparecchiature, delle sbarre e delle linee aventi una determinata tensione nominale. La tensione nominale di un sistema è il valore della tensione con il quale il sistema è denominato ed al quale sono riferite le sue caratteristiche. Per sistemi trifase si considera come tale la tensione concatenata. In relazione alla tensione si definisce: Bassissima tensione: U<50 V (AC) U<120 V (DC) Bassa tensione: 50 V<U<1000 V (AC) 120 V<U<1500 V (DC) Media tensione: 1 kv<u<30 kv (AC) 1.5 kv<u<30 kv (DC) Alta tensione: U> 30 kv 58/121

59 Classificazione dei Sistemi Elettrici (2) Gli impianti utilizzatori vengono alimentati dal circuiti BT delle cabine di trasformazione, le quali, essendo dotate di uno o più trasformatori aventi l avvolgimento secondario collegato a stella, rendono disponibili le tre fasi e il neutro. In relazione allo stato del neutro e alla situazione delle masse i sistemi elettrici sono individuati con due lettere. La prima lettera indica lo stato del neutro: T = neutro collegato direttamente a terra; I = neutro isolato da terra; La seconda lettera indica la situazione delle masse: T = masse collegate a terra; N = masse collegate al neutro del sistema. 59/121

60 Sistema TT Ha il neutro messo direttamente a terra e le masse collegate ad un impianto di terra elettricamente indipendente (rete di distribuzione di BT, 230 V / 400 V; potenze installate inferiori a circa 30 kw): Nei sistemi TT non vengono prese particolari misure per rendere innocuo il conduttore di neutro, che deve pertanto essere considerato un conduttore attivo a tutti gli effetti. Il conduttore PE non deve essere mai sezionabile. 60/121

61 Sistema TN Il sistema elettrico TN ha il neutro messo direttamente a terra e le masse dell istallazione connesse a quel punto per mezzo del conduttore di protezione : TN-C : le funzioni di neutro e di protezione sono combinate in uno stesso conduttore (conduttore PEN, non deve mai essere sezionabile!); TN-S: conduttori di neutro e di protezione separati; TN-C-S : le funzioni di neutro e di protezione sono in parte combinate in un solo conduttore e in parte separate; 61/121

62 Tensioni sul Neutro in Condizioni Anomale In condizioni anomale del circuito, il neutro può assumere una tensione verso terra pericolosa. Nei sistemi TN questo evento corrisponde a un danno per le persone, poichè anche le masse assumono tale tensione, pur non essendo affette da nessun guasto di isolamento. Le tensioni possono aver origine: - sull impianto di terra del neutro: per un guasto a terra in AT o in BT (ad esempio un corto circuito fase-terra). - sul conduttore di neutro: per un corto circuito fase-neutro oppure per interruzione accidentale del conduttore di neutro. Tali situazioni possono essere pericolose solo quando si utilizza il conduttore di neutro come conduttore di protezione (PEN). I conduttori PEN devono per questo essere a posa fissa e di sezione tale per cui sia da ritenersi trascurabile la probabilità di rottura del conduttore. Inoltre è proibito inserire interruttori o fusibili sul conduttore PEN 62/121

63 Confronto tra sistemi TN e TT La sicurezza del sistema TN, nel caso di distribuzione pubblica, è legata alla garanzia dell efficienza del neutro e dell impianto di terra che la società elettrofornitrice mette a disposizione dell utente per il collegamento delle masse. Attualmente l uso del sistema TN, a differenza di molti altri paesi in cui è adottato per la distribuzione pubblica, in Italia è consentito solo per gli impianti utilizzatori alimentati da una propria cabina o stazione di trasformazione (quando la potenza impegnata giustifica una alimentazione in MT, con installazione di una propria cabina di trsasformazione). Per la distribuzione pubblica in BT il sistema TN era ammesso fino al 1965, mentre dal 1965 è utilizzato il sistema TT. 63/121

64 GRADI DI PROTEZIONE (CEI 70-1 IP40= PROTEZIONE CONTRO IL CONTATTO DI CORPI SOLIDI ESTRANEI DI PICCOLE DIMENSIONI -NESSUNA PROTEZIONE CONTRO LA PENETRAZIONE DI LIQUIDI 64/121

65 PRESE A SPINA Le prese devono essere: - poste all'interno dei quadri descritti ; o - poste all'esterno, sulle pareti, di tali quadri; o -incorporate in avvolgicavo oppure essere del tipo mobile conforme alla Norma CEI /121

66 QUADRI ELETTRICI 66/121

67 Lampade elettriche portatili 67/121

68 PROTEZIONE MEDIANTE SEPARAZIONE ELETTRICA 68/121

69 Il tipo di posa scelto delle condutture di cantiere non deve essere di intralcio alle persone o ai mezzi di trasporto (anche per evitare danneggiamenti ai cavi stessi), i cavi devono essere opportunamente protetti meccanicamente contro i danneggiamenti e devono essere facilmente individuabili e rimovibili quando il cantiere sarà smantellato. La scelta della modalità di posa è condizionata da diversi fattori tra i quali il costo e la facilità di recupero o di spostamento nel corso dei lavori di cantiere. Tra le modalità proposte dalla normativa vigente quella più utilizzata proprio per la sua economicità e versatilità nell'impiego in cantiere, è quella aerea senza fune portante. 69/121

70 Esempi di distribuzione e posa delle condutture in un cantiere 70/121

71 QUADRO ASC 71/121

72 DEFINIZIONI 72/121

73 IMPIANTO DI PROTEZIONE ESTERNO 73/121

74 IMPIANTO DI PROTEZIONE ESTERNO 74/121

75 IMPIANTO DI PROTEZIONE ESTERNO 75/121

76 IMPIANTO DI PROTEZIONE INTERNO 76/121

77 gruppo elettrogeno senza impianto di terra Falso sistema TN: masse collegate al neutro isolato da terra. La persona è in pericolo al primo guasto a terra, anche se l'apparecchio utilizzatore è integro 77/121

78 gruppi elettrogeni: sistema di protezione con differenziali e senza impianto di terra Un interruttore differenziale su ciascuna derivazione apre il circuito nel caso di doppio guasto a terra. ACCETTABILE PER LAVORI DI BREVE DURATA OVE NON E CONGRUO RELIZZARE UN IMPIANTO DI TERRA (secondo parere prof. Carrescia) LA CORRENTE ATTRAVERSA IL CORPO IN CASO DI DOPPIO GUASTO FINO ALL INTERVENTO DEL DIFFERENZIALE 78/121

79 I circuiti dei piccolissimi cantieri possono essere collegati direttamente dall'impianto esistente mediante presa a spina che alimenta un quadro portatile contenente un trasformatore di isolamento, ottenendo in tal modo una protezione contro i contatti indiretti mediante separazione elettrica. Allo stesso risultato si può giungere anche utilizzando un piccolo gruppo elettrogeno che alimenta un solo utilizzatore alla volta 79/121

80 ponteggio: a terra si (oppure) no Il collegamento a terra di un ponteggio potrebbe essere richiesto per una duplice motivazione: - a) per protezione contro le scariche atmosferiche - b) perchè lo stesso risulta una massa o massa estranea. Analizziamo nel dettaglio i casi sopra citati. 80/121

81 Protezione contro le scariche atmosferiche Il ponteggio di un cantiere edile non è mai da collegarsi a terra al fine della protezione contro le scariche atmosferiche per quanto sotto esposto: La Norma CEI 81-1 all appendice G.3.5 così recita: le strutture metalliche all aperto (tralicci, ponteggi, gru e simili) possono ritenersi protette contro la fulminazione diretta se si verifica una delle seguenti condizioni: a) non è prevista la presenza di persone in numero elevato o per un elevato periodo di tempo a meno di 5 m. dalla struttura. b) la resistività superficiale Rs del suolo entro 5 m. dalla struttura, non è inferiore a 5 KOhm. m. In considerazione del fatto che un ponteggio di un cantiere edile non è mai da considerarsi un luogo affollato, cioè con elevato numero di persone presenti sopra di esso, la condizione a) risulta sempre soddisfatta 81/121

82 massa Una massa è una parte conduttrice che soddisfa le seguenti proprietà : 1) può essere toccata 2) fa parte di un componente elettrico 3) non è in tensione in condizioni ordinarie ( altrimenti sarebbe una parte attiva ) 4) può andare in tensione in condizioni di guasto. La prima proprietà focalizza l'attenzione sull'accessibilità della massa : se una parte conduttrice fa parte di un componente elettrico e può andare in tensione in caso di guasto, ma non vi è rischio che venga toccata, non è una massa ma una parte intermedia La seconda proprietà specifica che "la massa fa parte del componente elettrico" e di conseguenza dell'impianto elettrico. 82/121

83 MASSA ESTRANEA Una massa estranea è una parte conduttrice, in buon collegamento col terreno, non facente parte dell'impianto elettrico che potrebbe introdurre il potenziale di terra o altri potenziali (tubazioni idriche, del gas ecc..). Una parte metallica in buon contatto col terreno diventa pericolosa se toccata contemporaneamente ad una massa in tensione. Il massimo pericolo si ha quando la massa estranea presenta una resistenza verso terra prossima allo zero perché la persona che tocca la massa è sottoposta alla tensione totale di terra. In questo caso l'unica resistenza che si oppone al passaggio della corrente attraverso il corpo è quella della persona. I livelli di pericolosità della corrente elettrica tengono conto di una resistenza in serie con quella della persona di 1000 ohm in condizioni normali e di 200 ohm in condizioni particolari. Una parte metallica che presenti una resistenza verso terra inferiore a questi valori viene chiamata "massa estranea". Una massa estranea potrebbe introdurre nell'ambiente una situazione di pericolo pertanto deve essere collegata in equipotenzialità all'impianto di terra. 83/121

84 Protezione contro i contatti indiretti (massa e/o massa estranea) E da escludersi che il ponteggio possa esssere una massa in quanto non fa parte di alcun apparecchio elettrico (utilizzatore od altro). In proposito si ricorda (CEI 64-8 par. 23.2) che una parte conduttrice che può andare in tensione solo perché è in contatto con una massa, non è da considerarsi una massa. Tutti gli utensili che vengono utilizzati sui ponteggi, qualora non siano addirittura a doppio isolamento, debbono per costruzione essere comunque dotati di conduttore di protezione delle rispettive masse; il ponteggio pertanto nei loro confronti si comporta come la parte conduttrice di cui sopra. Per essere una massa estranea occorre invece verificare che il valore della Resistenza di terra del ponteggio sia inferiore a 200 Ohm. Ciò lo si può comunemente verificare con un misura fra questo e l impianto di terra del cantiere, utilizzando un comune strumento per la misura dei dispersori di terra. 84/121

85 La tensione verso terra degli utensili elettrici portatili utilizzati in lavori eseguiti entro grande masse metalliche deve essere: non superiore a 50 V verso terra nei lavori in luoghi bagnati o molto umidi e nei lavori a contatto o entro grandi masse metalliche. 85/121

86 Cosa si intende per luogo conduttore ristretto? Un luogo conduttore (ad esempio un serbatoio metallico) di dimensioni ridotte in cui l'operatore ha un'elevata probabilità di venire a contatto, attraverso un'ampia parte del corpo, con le superfici conduttrici. Il rischio di elettrocuzione è aumentato oltre che dalla maggiore conducibilità del luogo conduttore anche dalle ristrette dimensioni del luogo 86/121

87 LUOGO CONDUTTORE RISTRETTO tale definizione è applicabile anche ad ambienti estesi in cui l'operatore è a stretto contatto, con ampie parti del corpo, con superfici conduttrici, ad esempio lavori con cinture di sicurezza su strutture metalliche - Alimentazione dei circuiti in luogo conduttore ristretto mediante trasformatore di sicurezza (SELV) e di isolamento 87/121

88 IL PONTEGGIO se sono collegate lampade o macchine elettriche? una parte conduttrice che può andare in tensione solo perché è in contatto con una massa non è da considersi una massa (nota 2-art CEI 64/8) Quindi argani e verricelli devono essere collegati a terra mediante il conduttore di protezione facente parte del cavo di alimentazione. 88/121

89 IL PONTEGGIO E se si rompe una lampada in tensione? Se i corpi illuminanti non sono protetti e possono esser danneggiati da azioni esterne rendendo accessibili le parte attive c è rischio non solo di contatti indiretti ama anche di contatti diretti: realizzare la protezione con bassissima tensione ottenuta mediante trasformatore di sicurezza (sistema BTS, CEI 64-8 art art ). 89/121

90 IL PONTEGGIO:messa a terra scariche atmosferiche Le giunzioni con morsetti consente di considerare valida la continuità elettrica. Collegare a dispersori tradizionali collegati in parallelo tra loro e con l impianto e di terra del cantiere un montante ogni 20 metri ed a ogni angolo con conduttore di almeno 35 mmq in rame (almeno 4 dispersori) la treccia di rame di collegamento dispersori deve avere 7,5 mm di diametro e ogni singolo filo 1,8 mm diametro 90/121

91 BARACCHE:MESSA A TERRA SCARICHE ATMOSFERICHE.nel dubbio in assenza di calcolo di autoprotezione collegare ad almeno due dispersori tradizionali (meglio 4 per evitare effetti indesiderati a persone che si trovassero all esterno nelle vicinanze) collegati in parallelo tra loro e con l impianto e di terra del cantiere un montante ogni 20 metri ed a ogni angolo con conduttore di almeno 35 mmq in rame 91/121

92 GRU:messa a terra scariche atmosferiche.nel dubbio in assenza di calcolo di autoprotezione collegare a due dispersori tradizionali collegati in parallelo tra loro e con l impianto di terra del cantiere 92/121

93 93/121

94 Commissione consultiva permanente per la prevenzione infortuni del ministero del Welfare data 24/4/1991 L art 38 del DPR 547/55 è rispettato se si seguono le norme del CEI 81/1 perché l obbligo della protezione dai fulmini non significa anche l obbligo della realizzazione dell impianto di protezione. 94/121

95 Protezione dei cavi dai sovraccarichi 95/121

96 Prese e spine Conformi CEI /121

97 Impermeabilità Livelli IPXY 97/121

98 Impermeabilità Livelli IPXY 98/121

99 Impermeabilità Livelli IPXY 99/121

100 Riconoscibilità Colori 100/121

101 Prolunghe Omologazione 101/121

102 Quadri Omologazione Di serie 102/121

103 POSA CAVI 103/121

104 POSA CAVI Aerei 104/121

105 POSA CAVI Aerei: protezione 105/121

106 POSA CAVI Aerei: protezione 106/121

107 In presenza di alta tensione la scarica avviene anche alcuni metri prima del contatto diretto Ancorare le macchine che potrebbero mettersi in movimento sotto la spinta del vento Se la macchina tocca un cavo elettrico il conduttore non deve abbandonare il posto di lavoro 107/121

108 POSA CAVI Aerei: protezione 108/121

109 Impianto di terra Esempi 109/121

110 Luoghi conduttori ristretti 110/121

111 Verifiche 111/121

112 Riassumendo 112/121

113 Riassumendo 113/121

114 Riassumendo 114/121

115 Riassumendo 115/121

116 Riassumendo 116/121

117 QUADRO DI DISTRIBUZIONE ENERGIA ELETTRICA DI CANTIERE IDONEO 117/121

118 QUADRO DI DISTRIBUZIONE ENERGIA ELETTRICA DI CANTIERE IDONEO 118/121

119 QUADRETTO DI PIANO DI DISTRIBUZIONE ELETTRICA IDONEO DISTRIBUZIONE ENERGIA ELETTRICA MEDIANTE UTILIZZO NON CORRETTO DEI COMPONENTI (PRESE/SPINE) 119/121

120 UTILIZZO NON IDONEO DI COMPONENTI PER DISTRIBUZIONE ENERGIA ELETTRICA 120/121

121 121/121

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