RISPOSTA ALL INTERPELLANZA A FIRMA DEI CONSIGLIERI FEDERICO E MANZO, AD OGGETTO "ASSEGNAZIONE DEI PROCEDIMENTI AUTORIZZATIVI DI AIA E VIA"

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1 Regione Molise -6- Resoconti Consiliari RISPOSTA ALL INTERPELLANZA A FIRMA DEI CONSIGLIERI FEDERICO E MANZO, AD OGGETTO "ASSEGNAZIONE DEI PROCEDIMENTI AUTORIZZATIVI DI AIA E VIA" PRESIDENTE Il punto 12: Interpellanza a firma dei Consiglieri Federico e Manzo avente a oggetto "Assegnazione dei procedimenti autorizzativi di AIA e VIA". Prego, chi vuole illustrarlo? CONSIGLIERE FEDERICO Grazie Presidente. Essendoci l'assessore al ramo competente, va da sé che possiamo discutere. Il tema che portiamo è quello dell'affidamento delle procedure di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) che sono da diversi anni materie delegate e affidate all'arpam, che si ritrova nella condizione di essere il soggetto che fa le istruttorie per le autorizzazioni e poi lo stesso soggetto che fa le verifiche, i controlli su input del monitoraggio, dell'autocontrollo che fanno le aziende o gli impianti che producono emissioni; quindi, da un lato fa l'istruttoria preparatoria e dall'altro fa il controllo. Questo è un aspetto che, al di là dell'evidente conflitto di attribuzione nel ruolo, lascia anche esautorato l'aspetto prettamente politico che un Assessorato all'ambiente può portare avanti nella fase di preparazione delle istruttorie in considerazione, appunto, di una programmazione del territorio e di una questione di tutela dell'ambiente, proprie delle competenze dell'assessorato. Inoltre, per quanto riguarda l AIA e la VIA, nella risposta che abbiamo ricevuto dal Direttore del Servizio regionale, si dichiara che l'azione di controllo sul Piano di Monitoraggio e Controllo (PMC), quello afferente alle AIA, e il Piano di Monitoraggio Ambientale (PMA) afferente alle VIA, sia messa comunque in atto da Dipartimenti di ARPA Molise diversi rispetto ai soggetti deputati alle istruttorie tecniche di VIA e AIA. Ciò nonostante, quindi, fa una distinzione. Dice: sono due cose che effettivamente l'arpa fa, però con soggetti diversi. Tuttavia non si chiarisce chi fa e cosa fa il personale di ARPA deputato, appunto, alle

2 Regione Molise -7- Resoconti Consiliari istruttorie ed il personale dipartimentale deputato alle attività di controllo e verifica ispettiva dei PMC e dei PMA di cui sopra, considerato che per entrambe le attività istruttorie e di controllo sono necessarie le stesse competenze tecnico-specialistiche. Pertanto, l'arpa deve sempre mettere a disposizione le proprie professionalità nei confronti della Regione nell'ambito della titolarità di competenze, che la Regione stessa deve mantenere in tema di istruttoria tecnica, così come la stessa ARPA deve realizzare esclusivamente attività di controllo e di monitoraggio tramite, ovviamente, il personale tecnico specialistico attualmente in dotazione organica, che poi, però, sono le stesse professionalità che metteva prima a disposizione della Regione per i documenti istruttori di cui sopra. Tutto ciò, tra l'altro, è avvalorato da quanto riportato nella fase conclusiva della risposta scritta del Direttore del Servizio, in cui si legge: "Non ultimo, le istruttorie per materie tanto complesse non possono che essere svolte da staff scientifici multidisciplinari dotati di figure tecniche specialistiche". Il che è proprio un chiaro riferimento, a nostro avviso, all'incrocio delle medesime figure che, provenienti dall'arpa, collaborano nella redazione delle istruttorie regionali e poi provvedono alla verifica delle ditte proponenti per conto dell'arpa stessa. In conclusione, a nostro parere, la distribuzione all'interno di ARPA di funzioni operative, per quanto non chiarite dal Direttore del Servizio, non risolve la questione che è l'istituzione, l'arpa, ovvero la Direzione generale, ad assolvere entrambe le competenze (istruttoria tecnica, Conferenze di servizio con le aziende, eccetera, e di controllo) in evidente conflitto di attribuzione, perché si trova, come dicevamo in partenza, a fare l'uno e l'altro. Altra questione è legata alla convenzione che è stata approvata proprio in virtù della delibera di Giunta numero 542 del 2012, in cui si dà questa, di fatto, delega in toto all'arpa, contrariamente a quanto succede in tutte le altre Regioni d'italia, in cui c'è la possibilità, ma non diventa una cosa meccanica, automatica.

3 Regione Molise -8- Resoconti Consiliari Nella convenzione tra la Regione Molise e l'arpa si formalizza, tra l'altro, all'articolo 3, l'impegno dell'agenzia a effettuare la verifica della documentazione dell'istruttoria tecnica dei progetti: da qui, la Commissione di cui si parlava prima. Mentre al comma 2 della citata convenzione si prevede una delega di funzioni molto ampie all'arpa, riferite a tutto il procedimento istruttorio, non già al mero svolgimento di funzioni tecniche consultive all'interno del procedimento istruttorio, il quale, nella fase preliminare e conseguentemente all'istruttoria tecnica, dovrebbe rimanere di competenza dell'organo di amministrazione attiva, anche al fine di consentire un'adeguata ponderazione degli interessi pubblici coinvolti nel procedimento, come detto prima. Quindi, anche il ruolo politico dell'assessorato che può intervenire se ha avocato a sé questa funzione. La convenzione prevede, invece, nell'articolo 3, comma 4, che restino in capo alla Regione la sola adozione e pubblicazione del provvedimento finale. Quindi, di fatto una mera presa d'atto. L'esempio della Momentive, che è molto recente, avvalora proprio questo tipo di procedure. (intervento fuori microfono) CONSIGLIERE FEDERICO Stiamo sparlando di entrambe le procedure. Tale competenza residuale viene ulteriormente ridimensionata, se non annullata, dal successivo articolo 6, il quale, in deroga alla predetta regola generale, dispone che, qualora la Regione necessiti di attività di supporto anche per l'espletamento delle funzioni di cui alla predetta norma, tali attività saranno svolte dalla stessa Agenzia che, a tal fine, riceverà il 100 per cento degli oneri istruttori posti a carico dei committenti. Quindi, ci ritroviamo anche a avere una perdita di introiti da questo punto di vista come Struttura regionale. Quello che chiediamo nell'interpellanza è proprio come superare questo conflitto e come l'assessorato vuole porsi in maniera attiva rispetto a questi procedimenti, quindi, come Organo di Giunta,

4 Regione Molise -9- Resoconti Consiliari non come mero ratificatore di istruttorie fatte da altri, che poi controlleranno comunque gli stessi soggetti. Grazie. PRESIDENTE Grazie, Consigliere Federico. Prego l'assessore Facciolla, può rispondere all'interpellanza. ASSESSORE FACCIOLLA Al di là delle valutazioni di natura tecnica sulle quali, magari, ritornerò per un attimo, rileggendo alcuni passi della risposta all'interpellanza che ha prodotto il Direttore del Servizio, l'architetto Menanno, sinceramente mi sento di difendere assolutamente l'operato della precedente Giunta regionale, allorché ha voluto conferire incarico all'arpa regionale di effettuare non solo il monitoraggio, ma anche le istruttorie in relazione sia alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e alla Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Gran parte delle VAS vengono anche effettuate da ARPA e questo per una ragione legata al contesto regionale, ovvero: l'assessorato all'ambiente e la Regione Molise - e mi riferisco in generale a tutta la Regione Molise - non hanno tecnici che siano altamente competenti per il rilascio e l'istruttoria sia delle VIA che dell'aia. Quindi, bene ha fatto il Governo regionale precedente ad affidare questo tipo di incarico ad un'agenzia che ha un precipuo compito di formare anche soggetti per il rilascio sia delle VIA e delle VAS. E dico di più: probabilmente era un'attività che si doveva svolgere prima perché, ad oggi, le AIA e le VIA rilasciate negli ultimi due anni sono notevolmente maggiori rispetto a quelle che la Regione ha licenziato dal 2007, quindi subito dopo il Testo Unico sull'ambiente, fino ad arrivare al Per brutalizzare l'esempio - ma non è una brutalizzazione - la Regione non ha rilasciato nessuna AIA in questo periodo. Quindi, capite bene quanto era in ambasce una Struttura che non era per nulla in grado di fare attività di istruttoria, che erano esiziali per la vita delle aziende. Un'azienda alla quale non viene rilasciata una VIA, non può produrre quello che già produce, non può proseguire a produrre quello che già produce. Quindi, pensate alle tantissime

5 Regione Molise -10- Resoconti Consiliari industrie sul territorio regionale che avevano le autorizzazioni, autorizzazioni che scadevano e che non potevano proseguire la propria attività perché la Regione non era in grado di licenziare le VIA. È un fatto di una gravità inaudita alla quale la Regione ha posto rimedio, e lo ha fatto anche bene. Apro e chiudo una parentesi sulla vicenda Momentive, sono convinto che, magari, sarà oggetto di una interpellanza o di una interrogazione specifica: si sta parlando - ancora una volta, ma molto impropriamente - dell autorizzazione alla Momentive. Invito di nuovo a leggersi le carte, non tanto i Consiglieri regionali, ma l'opinione pubblica che ne fa una ragione di Stato, perché la Regione ha effettuato la presa d'atto in relazione alla VIA e non all'aia, sull'ampliamento; quindi l'ampliamento viene autorizzato a valle di un'aia, non della VIA. Sono due cose completamente diverse. E l'aia è la procedura tecnica quanto più garantista per il territorio, perché si verifica la bontà di una produzione industriale in ragione della detrazione ambientale dall'inizio alla fine, su ogni aspetto, e l'aia non viene ancora licenziata. Questo lo dico in favore dell'opinione pubblica che, a volte, interviene su questa vicenda molto impropriamente, al di là della bontà delle indicazioni di natura politica, sulle quali io poi arriverò, perché mi sembra che l'interrogazione, in questo senso, abbia l'obiettivo di evidenziare due aspetti che tra di loro non sono posti sul medesimo livello decisionale, ovvero il valore della scelta della politica e il valore della competenza tecnica. Ma questa è una domanda che più che all'assessore competente, bisogna probabilmente rivolgere al legislatore nazionale, che ha voluto le procedure tecniche svincolate dalla potestà della politica di intervenire; e meno male, perché altrimenti noi saremmo sempre nella condizione di una valutazione di opportunità della politica che, rispetto a procedure tecniche, nulla deve fare. Se poi diciamo che siamo in ritardo con documenti di programmazione di ordine generale, laddove c'è la scelta politica sui Piani paesaggistici che dobbiamo recuperare, sul Piano forestale regionale, su tutta una serie di azioni a tutela anche dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e delle Zone di Protezione Speciale (ZPS),

6 Regione Molise -11- Resoconti Consiliari su tutto ciò che noi vogliamo della programmazione regionale, su questo ne possiamo discutere da adesso fino all'anno prossimo. Ma che si chieda all'assessore competente, nel caso di specie, di poter intervenire rispetto ad una procedura di natura tecnica, è verosimile, oppure di dare una indicazione di natura politica su una procedura che è meramente tecnica, è una violazione di un diritto costituzionale all'impresa di soggetto diverso. Quindi, l'attività di impresa di soggetto diverso viene su questo territorio, che ha fatto programmazione, perché lo stesso gli ha detto che su quell'area può fare investimenti di natura industriale - non lo abbiamo scelto noi, ma l'hanno scelto i territori - e poi a un certo punto si sente dire: "Adesso non lo puoi fare più, perché la sensibilità si è modificata e della legge noi siamo totalmente disinteressati; perché la legge non esiste, siete voi che potete pontificare o decidere, semplicemente perché vi abbiamo messo là per decidere, o perché siete stati delegati dal popolo a decidere". Non funziona in questo modo. Se è uno stato di diritto, questo obbliga i rappresentati a essere sottoposti alle procedure di legge, e i diritti che sono costituzionalmente garantiti, come quello dell'attività di impresa, vanno di pari passo con altri, come la tutela del paesaggio; diritti che esistono, che ci sono, ma per i quali il decisore politico ha l'obbligo di fare attività di programmazione e non intervenire di volta in volta su ogni singola fattispecie pratica. Quello significa abusare del proprio potere e commettere verosimilmente addirittura dei reati, se intervenisse il singolo rappresentante politico. Su questo io credo di essere molto cauto e non disinteressato. Ciò significa consentire che gli Uffici svolgano il loro lavoro con grande serenità e che possano decidere in relazione non al libero arbitrio, ma alla norma, se un'opera è da autorizzare o no. Lo ricordo a me stesso, e non certo a voi: l'assessorato all'ambiente, in questo senso, è sfornito di personale, ma l'assessorato all'agricoltura, che aveva personale, che era indicato a evidenziare una valutazione circa la vicenda Gran Manze, comunque il 18 di settembre del 2014, quando nessuno parlava delle Gran Manze, produceva un documento nel quale manifestava una serie di perplessità e di prescrizioni. Quindi, significa che i tecnici hanno il dovere e l'obbligo giuridico di prestare la propria

7 Regione Molise -12- Resoconti Consiliari attività in ragione delle competenze specifiche che hanno. Nel qual caso era l'assessorato, quindi come emanazione del Governo regionale, in questo caso è un Ente strumentale, che è l'arpa, che ha una deputazione specifica a fare questo tipo di scelte, non solo in ragione della delibera del 2012, ma per vocazione propria di legge. Aggiungo, e in questo mi sento di poter mutuare totalmente le parole utilizzate dall'architetto Menanno, laddove scrive, e questo è un passaggio importante: "Le attività di controllo in materia di tutela ambientale svolte dall'arpa e le attività di verifica e di monitoraggio ambientale ben si coniugano con le attività istruttorie attraverso le quali l'agenzia pone prescrizioni utili al raggiungimento della sostenibilità ambientale". Poi aggiunge, questo è un passaggio importantissimo: "Infatti l'azione di controllo, messa comunque in atto da Dipartimenti di ARPA diversi rispetto ai soggetti deputati all'istruttoria VIA e AIA, è tanto più efficace proprio perché persegue l'obiettivo dell'ottemperanza alle condizioni imposte dalle ditte proponenti alla stessa Agenzia". Menanno dice l'esatto contrario di quello che il Consigliere Federico attesta nella sua interpellanza. Dice che l'azione è ancora più attenta proprio perché è la medesima Agenzia che impone le prescrizioni, quindi, parte di altra Agenzia, che è in grado di poter controllare le prescrizioni. È un momento decisionale, ma di controllo, ancora più puntuale. PRESIDENTE Grazie. Prego, Consigliere Federico, ai sensi dell'articolo 86, può replicare. CONSIGLIERE FEDERICO Grazie, Presidente, sarò breve. In merito a come può intervenire la politica, Assessore, nelle procedure tecniche, naturalmente non può essere un intervento di natura politica del tipo: "Questa autorizzazione non viene rilasciata perché chi la richiede mi sta antipatico". Non è questo il tipo di intervento che la politica deve fare, cioè, questo è chiaro! Ma è evidente anche che, in termini di programmazione del territorio e di tutela - quindi la programmazione del Piano paesaggistico, del Piano di risanamento dell'area - ma anche

8 Regione Molise -13- Resoconti Consiliari le indagini epidemiologiche a cui si fa riferimento anche nei pareri rilasciati dall'arpa e che fanno parte del documento istruttorio della delibera di Giunta con cui si autorizza l'ampliamento del Momentive... (intervento fuori microfono) CONSIGLIERE FEDERICO No, non voglio entrare nel merito di quella. Sto facendo un semplice esempio. La programmazione deve essere accompagnata, e chi meglio dell'assessorato, Organo politico, può non indirizzare la scelta di un'autorizzazione, quanto meno metterla all'interno di una programmazione che tuteli il territorio e che dia ai cittadini molisani un senso di quale sia la direzione verso la quale si voglia andare? Per quanto riguarda poi, l'aspetto politico, Assessore, lei ha detto: "Non può essere una decisione politica, perché magari, la sensibilità... prima, un determinato impianto industriale è stato autorizzato, poi è cambiata l'opinione pubblica e non l'autorizziamo più. Un esempio l'abbiamo avuto, proprio in quest'aula, con la vicenda dell'impianto biomasse di Campochiaro, riguardo alla quale è intervenuta una revoca per mutato interesse collettivo. Quella è una scelta di carattere politico, che viene come input dal Consiglio regionale; poi quel documento ha avuto un'altra evoluzione con l'annullamento. Assolutamente. Però la genesi è cominciata con quel tipo di provvedimento. Infine, in merito anche a quello che era il contesto, l'interpellanza, registriamo che comunque manca non so se la possibilità o piuttosto la volontà di recuperare ciò di cui, in termini di professionalità e di competenza, l'assessorato è deficitario. Nel 2012 non era in grado di sopperire a tutte le richieste che venivano dai committenti per procedure di AIA, VIA e altro. Per questo non ci riteniamo soddisfatti, appunto perché il nostro obiettivo era proprio cercare di riportare in competenza dell'assessorato anche questo tipo di tematica. Grazie. PRESIDENTE Grazie, Consigliere Federico.

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