FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 1

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 1"

Transcript

1 Descrizione del Sistema di Gestione e Controllo e delle procedure operative di Regione Lombardia in qualità di Organismo intermedio e Provincia di Milano in qualità di Soggetto Attuatore nell ambito delle domande di contributo EGF/2011/025/IT Progetto FEG ICT e EGF/2011/016/IT Progetto FEG Agile FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 1

2 n. e data edizione Descrizione modifiche 01 del 22/04/2013 FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 2

3 Elenco dei principali acronimi e abbreviazioni utilizzati... 4 Premessa... 5 Obiettivi del documento... 7 Quadro normativo di riferimento... 7 Parte Prima Descrizione del sistema di gestione e controllo FEG di Regione Lombardia e Provincia di Milano Organizzazione di Regione Lombardia, DG Istruzione, Formazione e Lavoro Funzioni e compiti di Regione Lombardia, DG Istruzione, Formazione e Lavoro in qualità di Organismo Intermedio del FEG Funzioni e compiti di Provincia di Milano in qualità di Soggetto Attuatore del FEG Parte Seconda Descrizione delle procedure operative di Regione Lombardia e Provincia di Milano per quanto riguarda l attuazione degli interventi FEG Procedure connesse alla funzione di programmazione Programmazione dell intervento da finanziare mediante il contributo del FEG Procedure connesse alla funzione di gestione Attuazione delle misure Monitoraggio delle misure Gestione delle irregolarità e dei recuperi Informazione e pubblicità delle iniziative Procedure di Regione Lombardia connesse alla funzione di controllo Verifica di primo livello sulle operazioni eseguite Procedure connesse alla funzione di rendicontazione Chiusura dell intervento e rendicontazione finale FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 3

4 Elenco dei principali acronimi e abbreviazioni utilizzati AdA AdC AdG AT CE CE - DG Occupazione Convenzione Domanda FEG Jabil oppure progetto FEG Jabil FEG GUUE MEF IGRUE MLP MOP OI/OOII OLAF PCM DPE Autorità di Audit Autorità di Certificazione Autorità di Gestione Assistenza Tecnica Commissione Europea CE - DG Occupazione Commissione Europea- Direzione Generale Occupazione, affari sociali e inclusione Convenzione del 10/01/2013 stipulata tra Regione Lombardia e Provincia di Milano finalizzata a definire le modalità di gestione e attuazione congiunta dei progetti FEG Domanda EGF/2011/025/IT/ICT Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica - presentata da Regione Lombardia Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea Ministero dell Economia e delle Finanze - Ragioneria Generale dello Stato Ispettorato Generale per i Rapporti Finanziari con l Unione Europea Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Manuale operativo delle procedure Organismo/i Intermedio/i Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (Office Européen de la Lutte Anti- Fraude) presso la Commissione Europea Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Europee Regolamento FEG Regolamento (CE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1927/2006 del 20 dicembre 2006 n. 1927/2006, come modificato dal Regolamento (CE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 546/2009 del 18 giugno 200 Si.Ge.Co. Domanda FEG Agile oppure progetto FEG Agile PMi - SSE RL DG IFL Soggetto Attuatore Soggetto attuatore delle misure Sistema di Gestione e Controllo Domanda EGF/2011/016/IT Azioni di reimpiego a favore dei lavoratori in esubero dell azienda Agile Provincia di Milano, Settore Sviluppo economico Regione Lombardia, Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro Provincia di Milano Soggetto erogatore dei servizi ai destinatari del progetto FEG/operatori FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 4

5 Premessa Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) è stato istituito con il Regolamento (CE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1927/2006 del 20 dicembre 2006 con l obiettivo di fornire un adeguato sostegno ai lavoratori in esubero in conseguenza di trasformazioni rilevanti nella struttura del commercio mondiale, nei casi in cui tali esuberi abbiano un notevole impatto negativo sull economia regionale o locale in uno degli Stati Membri. Con il Regolamento (CE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 546/2009 del 18 giugno 2009, che modifica il Regolamento n. 1927/2006, è stato ampliato l ambito di applicazione del FEG prevedendo la possibilità di fornire assistenza ai lavoratori anche in caso di esuberi causati dalla crisi finanziaria ed economica mondiale, laddove sussista tra questi un legame diretto e dimostrabile. Tale deroga si applica alle domande di finanziamento presentate nel periodo compreso tra il 1 maggio 2009 e il 30 dicembre Il FEG è uno strumento accessibile a tutti gli Stati Membri ed è volto a fornire un aiuto individuale, preciso e limitato nel tempo ai lavoratori considerati ammissibili ai sensi degli artt. 2 e 3 bis del Regolamento n. 1927/2006 s.m.i. (Regolamento FEG). Nello specifico, il Fondo finanzia misure di politica attiva del lavoro finalizzate al rapido reinserimento lavorativo dei destinatari, promuovendo la progettazione e realizzazione di pacchetti integrati di servizi personalizzati. Con nota prot. n del 22/12/11 e nota prot del 21/12/2011 Regione Lombardia ha presentato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS) una domanda di contributo finanziario del FEG in favore dei lavoratori collocati in esubero tra il marzo 2011 e il dicembre 2011 presso due imprese del settore ICT 1 (più precisamente Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica divisione 26 della classificazione NACE rev.2 ) in Lombardia ossia l azienda Jabil e l azienda Anovo e una domanda di contributo finanziario del FEG in favore dei lavoratori collocati in esubero dall azienda Agile srl ex Eutelia 2. La domanda relativa al settore ICT è stata successivamente integrata con informazioni aggiuntive fornite da Regione Lombardia in data 4 aprile 2012 (prot.52009) e con ulteriori aggiornamenti in data 29 gennaio 2013 (prot ). Le domande di finanziamento presentate prevedono la erogazione di servizi di politica attiva al lavoro e/o alla formazione attraverso il modello Dote di Regione Lombardia. La Dote, introdotta nel, rappresenta uno strumento di sostegno per la realizzazione dei progetti personalizzati di reimpiego e i servizi di cui è composta sono rendicontati a costi standard e liquidati sulla base della realizzazione o del risultato. In linea con il Regolamento FEG e le Linee Guida del Sistema di Gestione e Controllo dei finanziamenti previsti dal FEG in Italia Regione Lombardia ha individuato la Provincia di Milano quale Soggetto Attuatore degli interventi previsti dalla Domanda EGF/2011/025/IT a favore dei lavoratori in esubero dell azienda Jabil e degli interventi previsti dalla Domanda EGF/2011/016/IT a favore dei lavoratori in esubero dell azienda Agile (D.d.u.o. 1 Domanda di contributo EGF/2011/025/IT 2 Domanda di contributo EGF/2011/016/IT FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 5

6 6459 del 19/07/2012 Attuazione dei servizi di reimpiego a favore dei lavoratori in esubero delle aziende Agile srl ex Eutelia, Jabil Srl e Anovo Italia spa per i quali è stata avanzata richiesta di cofinanziamento del FEG in attuazione del regolamento Ce n.1927/2006 ). Successivamente Provincia di Milano ha presentato a Regione Lombardia una proposta attuativa degli interventi previsti dai progetti FEG di competenza in data 9 novembre 2012, prot. E Con conseguente Convenzione del 10/01/2013 siglata tra Regione Lombardia e Provincia di Milano sono stati disciplinati ruoli e rapporti reciproci tra l Organismo intermedio e il Soggetto attuatore. Con successivo Accordo tra Regione Lombardia e MLPS vengono quindi disciplinati i rapporti e le funzioni tra l Autorità di Gestione del FEG e l Organismo Intermedio Regione Lombardia. Conformemente a quanto richiesto dal Regolamento FEG e dalle Linee Guida del Sistema di Gestione e Controllo dei finanziamenti previsti dal FEG in Italia, Regione Lombardia in cooperazione con Provincia di Milano, ha definito e approvato il Sistema di Gestione e Controllo per l attuazione dei progetti EGF/2011/025/IT/ICT e EGF/2011/016/IT, la cui descrizione è oggetto del presente documento. Il documento si articola in due parti. La prima parte riporta informazioni di carattere generale sugli organismi coinvolti nella gestione, attuazione e controllo degli interventi con indicazione puntuale delle funzioni svolte e dei flussi informativi seguiti da Regione Lombardia e Provincia di Milano. La seconda parte è dedicata alle procedure operative di cui Regione Lombardia e Provincia di Milano si sono dotate per l espletamento delle funzioni ad esse assegnate per la programmazione, la gestione e il controllo dei contributi FEG e include una descrizione del sistema informativo gestionale e delle modalità attraverso le quali esso supporterà i diversi processi connessi alla gestione. FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 6

7 Obiettivi del documento Lo scopo del presente documento è illustrare le linee guida del Sistema di Gestione e controllo e le relative procedure attuative adottate da Regione Lombardia, in qualità di Organismo Intermedio, e da Provincia di Milano, in qualità di Soggetto Attuatore, per la progettazione, gestione, controllo e rendicontazione degli interventi previsti dalle domande di contributo EGF/2011/025/IT e EGF/2011/016/IT. Il documento, redatto conformemente alla normativa nazionale e comunitaria di riferimento e tenendo conto delle specificità del contesto organizzativo e procedurale di Regione Lombardia e Provincia di Milano, illustra le funzioni e i compiti attributi all OI e al Soggetto Attuatore in forza della convenzione n del 10/01/2013 definendone inoltre le relative procedure attuative. Esso risulta inoltre coerente con quanto previsto nelle Linee guida del Sistema di gestione e controllo dei finanziamenti previsti dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione in Italia e nelle Linee Guida per gli Organismi Intermedi per l attuazione degli interventi FEG adottati dal MLPS DG PAPL. Il documento, fra l altro, si pone l obiettivo di fornire, a tutto il personale di Regione Lombardia e Provincia di Milano coinvolto nell attuazione e gestione dei progetti FEG, le necessarie indicazioni operative per l esecuzione delle attività e il corretto adempimento degli obblighi previsti, con particolare riferimento alle funzioni di: programmazione delle iniziative; gestione; controllo; rendicontazione. Il presente documento è approvato con decreto di Unità Organizzativa della Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro e opportunamente comunicato a tutto il personale dei soggetti istituzionali sopra indicati impegnati nell attuazione e gestione dei progetti FEG nonché pubblicato sul sito internet regionale II documento sarà aggiornato in concomitanza con eventuali cambiamenti che interverranno nelle procedure di gestione e controllo. Ogni versione aggiornata sarà opportunamente registrata ed archiviata con l indicazione del periodo di validità e sarà fatta propria con decreto della DG Istruzione, Formazione e Lavoro sentito il parere dell AdA. Quadro normativo di riferimento Si riportano di seguito i dati della principale normativa comunitaria, nazionale e provinciale di riferimento: Regolamento (CE) n. 1927/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione; Regolamento (CE) n. 546/2009 del Parlamento e del Consiglio del 18 giugno 2009 che modifica il Regolamento (CE) n. 1927/2006 che istituisce un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione; Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE ; Decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di esecuzione e attuazione del D. Lgs. n. 163/2006 ; FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 7

8 il Programma Regionale di Sviluppo (PRS) della IX legislatura, approvato con Dcr n. IX/56 del 28 settembre 2010 Area sociale - La centralità del lavoro: tutele opportunità e responsabilità ; la l.r. 28 settembre 2006 n. 22 Il mercato del lavoro in Lombardia che al Capo X, articolo 29 comma 1, prevede che la Regione, con il concorso delle Province, delle CCIAA, degli altri enti locali interessati e delle parti sociali, realizza e sostiene azioni volte a contrastare le crisi occupazionali; il Patto per le politiche attive del lavoro sottoscritto il 22 dicembre 2011 tra la Regione Lombardia e le Parti Sociali lombarde rappresentate nella Commissione Regionale per le politiche del lavoro e della formazione che ha previsto l attuazione da parte di Regione Lombardia di interventi di riqualificazione e ricollocazione nei confronti dei lavoratori colpiti dalla crisi percettori di ammortizzatore sociale; Il Piano d Azione Regionale 2011/2015 per la programmazione delle politiche integrate di istruzione, formazione e lavoro e del sistema universitario lombardo; Linee guida del Sistema di gestione e controllo dei finanziamenti previsti dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione in Italia notificate dal MLPS alla CE con nota prot. n. 40/ di data 29/09/2011; D.d.u.o del 19 luglio 2012 Attuazione dei servizi di reimpiego a favore dei lavoratori in esubero delle aziende Agile srl ex Eutelia, Jabil srl e Anovo Italia SpA per i quali è stata avanzata richiesta di cofinanziamento del Fondo Europeo di adeguamento alla Globalizzazione (FEG) in attuazione del Regolamento CE N.1927/2006 ; Linee Guida per gli Organismi Intermedi per l attuazione degli interventi FEG adottati dal MLPS il 30/10/2012. FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 8

9 Parte Prima Descrizione del sistema di gestione e controllo FEG di Regione Lombardia e Provincia di Milano 1.1. Organizzazione di Regione Lombardia, DG Istruzione, Formazione e Lavoro In qualità di OI della domanda EGF/2011/025 e della domanda EGF/2011/016, la DG IFL di Regione Lombardia esercita le funzioni e i compiti ad essa delegati dall AdG del FEG presso il MLPS- DG PAPL in linea con quanto espresso nel SiGeCo nazionale e le Linee Guida per gli Organismi Intermedi per l attuazione degli interventi FEG adottati dal MLPS il 30/10/2012. Viene di seguito descritto l assetto organizzativo della DG IFL evidenziando, per ciascun Ufficio coinvolto nell attuazione dei progetti FEG, le specifiche funzioni da questo assolte al fine di adempiere agli obblighi previsti dal regolamento FEG. In particolare, la DG IFL è strutturata in Unità Organizzative (UO), coordinate dalla Direzione Generale, a capo delle quali vi sono i Dirigenti di unità. Dalle UO dipendono le Strutture affidate a Dirigenti di struttura che coordinano le attività di unità operative e staff. Di seguito l organigramma della Direzione Generale come da decreto n del del Segretario Generale. Le unità e strutture coinvolte nei processi di attuazione degli interventi FEG sono evidenziate con colore blu. Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro Struttura Controlli, organizzazione e comunicazione U.O. Mercato del Lavoro U.O. Sistema educativo e università U.O. Autorità di Gestione, sistemi informativi, accreditamento e valutazione Struttura Occupazione e occupabilità Struttura Istruzione e formazione professionale, tecnica superiore e diritto allo studio Struttura Infrastrutture informative e rapporto con gli Osservatori Regionali Struttura Reimpiego e inclusione lavorativa Struttura Infrastrutture e strumenti per la qualità del sistema educativo FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 9

10 Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro La Direzione Generale, supportata dalla U.O. Mercato del Lavoro, è responsabile dei compiti previsti dalla funzione programmazione in particolare: Progettazione delle misure di politica attiva del lavoro a cofinanziamento FEG Trasmissione della domanda di accesso al contributo FEG Cofinanziamento delle misure Invio della documentazione relativa alla chiusura delle attività finanziate Informazione e pubblicità delle azioni realizzate Struttura Controlli, organizzazione e comunicazione Competenze e aree di attività: Controlli desk e in loco, procedimenti sanzionatori e di recupero Sviluppo della organizzazione e delle risorse umane Bilancio di direzione e controllo di gestione Piano di formazione, pianificazione e monitoraggio degli obiettivi e dei parametri direzionali Comunicazione interna ed esterna, partecipazione ad eventi e fiere, gestione convegni/seminari, concessione patrocini In merito alle attività richieste per l attuazione dei progetti FEG la Struttura sarà responsabile di specifici compiti per le funzioni di gestione e di controllo, in particolare: Funzione Gestione: o conservazione documenti relativi alle spese e agli audit; o gestione irregolarità e recuperi; Funzione Controllo: o controlli di primo livello sulla spesa dichiarata; o collaborazione alle attività di controllo delle Autorità di Audit e di Certificazione. Per lo svolgimento di tale attività sono impegnate n.7 persone Unità Organizzativa Mercato del Lavoro Competenze e aree di attività: Inserimento lavorativo dei giovani Adattabilità dei lavoratori e delle imprese Crisi aziendali e reimpiego in raccordo con ARIFL Inclusione lavorativa Integrazione interregionale e partecipazione ai gruppi di lavoro nazionali per le relative competenze La U.O. Mercato del Lavoro cura ed esegue i compiti delegati dall AdG del FEG all OI Regione Lombardia, in ottemperanza alle previsioni del Regolamento FEG. In particolare, sarà responsabile: dei compiti previsti dalla funzione di programmazione, di specifici compiti previsti dalla funzione gestione, ossia: o adozione di un sistema di gestione e controllo; o trasmissione della descrizione del proprio Sistema di gestione e controllo all'autorità di Audit o selezione dei soggetti attuatori o informazione e pubblicità o rispetto del principio di parità tra uomini e donne e non discriminazione o esecuzione pagamenti nei confronti del soggetto attuatore FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 10

11 o cofinanziamento delle misure o restituzione del contributo FEG non speso o non ammissibile o modalità di raccordo con l'autorità di Gestione dei compiti previsti dalla funzione di rendicontazione. L Unità assicura la corretta operatività del FEG nonché la piena collaborazione con gli altri soggetti coinvolti nell attuazione degli interventi e quindi con le altre Autorità FEG e le istituzioni comunitarie. Struttura Reimpiego e inclusione lavorativa Competenze e aree di attività: Attuazione delle politiche attive, progetti per le aziende in crisi Gestione degli ammortizzatori in deroga Attuazione delle politiche di integrazione per i soggetti svantaggiati Integrazione interregionale e partecipazione ai gruppi di lavoro nazionali per le relative competenze La Struttura Reimpiego e inclusione lavorativa fornisce supporto alla U.O. Mercato del Lavoro nelle funzioni di gestione svolgendo specificatamente i compiti di monitoraggio procedurale, fisico e finanziario delle misure realizzate. Per lo svolgimento di tale attività sono impegnate n.1 persona Struttura Infrastrutture informative e rapporto con gli Osservatori Regionali Competenze e aree di attività: Gestione e sviluppo dei sistemi informativi della direzione in raccordo con quelli regionali e nazionali; Elaborazione analisi di monitoraggio sul sistema educativo, mercato del lavoro e FSE; Coordinamento con gli Osservatori regionali; Integrazione interregionale e partecipazione ai gruppi di lavoro nazionali per le relative competenze. La Struttura supporterà la U.O. Mercato del Lavoro nell esecuzione della funzione di gestione in particolare per i seguenti compiti: implementazione strumenti per evitare duplicazioni nelle fonti di finanziamento; implementazione di un sistema di contabilità separata e codificazione contabile adeguata. Per lo svolgimento di tale attività sono impegnate n.1 persone. FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 11

12 1.2 Funzioni e compiti di Regione Lombardia, DG Istruzione, Formazione e Lavoro in qualità di Organismo Intermedio del FEG Il Si.Ge.Co. del FEG in Italia adottato dal MLPS prevede un modello di ripartizione di competenze tra l AdG e gli OOII a cui vengono interamente delegati specifici compiti e responsabilità in materia di programmazione, gestione, controllo e rendicontazione degli interventi. Nello specifico, i compiti previsti per ciascun OI secondo il modello proposto nel Si.Ge.Co. del MLPS (par.4.1 Linee Guida sul sistema di gestione e controllo dei finanziamenti previsti dal Fondo Europeo di adeguamento alla Globalizzazione in Italia ), sono riconducibili alle seguenti funzioni: 1) Programmazione; 2) Gestione; 3) Controllo; 4) Rendicontazione. Di seguito, si specificano i contenuti delle funzioni sopra elencate. Tali funzioni vengono esercitate da OI e Soggetto Attuatore per la parti di intervento di loro competenza. Ai sensi della Convenzione con la Provincia di Milano e delle Linee Guida per gli Organismi Intermedi per l attuazione degli interventi FEG adottate dal MLPS il 30/10/2012, la DG IFL esercita la funzione di coordinamento nell attuazione degli interventi, inclusa la gestione dei rapporti con la CE e il MLPS nella definizione puntuale, valutazione ed esecuzione raccordata delle azioni a cofinanziamento FEG. La Convenzione prevede inoltre che le amministrazioni firmatarie cooperino paritariamente al pieno successo delle iniziative previste nello spirito di partenariato e leale collaborazione. Funzione Programmazione a) Programmazione dell intervento da finanziare mediante contributo FEG Regione Lombardia, DG IFL, provvede a definire e ridefinire le linee programmatiche ed attuative delle misure a cofinanziamento FEG di propria esclusiva competenza. In particolare, la DG IFL: cura la progettazione delle misure di politica attiva del lavoro da finanziare mediante il FEG. A tal fine, pone in essere le attività necessarie all individuazione degli ambiti di intervento, dei destinatari delle misure nonché alla definizione delle singole azioni da attuare. In particolare, la DG IFL effettua una prima valutazione in merito: o alla sussistenza dei presupposti per l accesso al contributo finanziario del FEG, o secondo le previsioni dell art. 2 del Regolamento FEG; all eleggibilità delle misure individuate, ai sensi dell art. 3 del predetto Regolamento; gestisce le procedure di consultazione con le parti sociali, di cui all art. 5, par. 2, lett. f) del Regolamento FEG, secondo le modalità stabilite dalla normativa nazionale e regionale applicabile; predispone gli opportuni strumenti di coordinamento e regia delle misure, laddove necessari, soprattutto nei casi in cui si avvalga di altri soggetti pubblici o privati per la loro attuazione; individua, in base alla natura delle misure programmate, i soggetti attuatori pubblici di cui intende avvalersi, definendone le modalità di intervento attraverso specifica Convenzione; FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 12

13 osserva le disposizioni del Regolamento FEG in materia di complementarità tra le misure da finanziare e le azioni finanziate dai fondi strutturali ovvero le azioni obbligatorie da attuarsi in forza della legislazione nazionale o dei contratti collettivi; provvede alla predisposizione della domanda di contributo finanziario, mediante la compilazione dell apposito formulario (modulo di domanda di contributo e modulo finanziario) disponibile sul sito internet ufficiale del FEG fornendo le informazioni di cui all art. 5 del Regolamento FEG; trasmette la versione definitiva della domanda di contributo e del relativo piano finanziario all AdG, affinché questa la inoltri alla CE. Ne cura anche l adeguamento e la proposta di rimodulazione in ragione delle eventuali mutate circostanze gestionali. Funzione Gestione b) Attuazione delle misure Nell espletamento dei compiti ad essa delegati in materia di gestione e attuazione dell intervento FEG, RL DG IFL provvede a: inoltrare successivamente alla presentazione della domanda, il documento descrittivo del proprio Si.Ge.Co., condiviso con il Soggetto Attuatore di cui intende avvalersi, all AdA ai fini della verifica di conformità. RL DG IFL si conforma ad eventuali osservazioni formulate dall AdA sul sistema. Allo stesso modo, RL DG IFL informa l AdA in merito ad eventuali aggiornamenti del sistema, intervenuti a seguito di cambiamenti del proprio contesto organizzativo e normativo/procedurale; stipulare con il Soggetto Attuatore individuato apposita convenzione/accordo che precisi gli obblighi e le responsabilità delle parti; garantire che le misure realizzate risultino conformi alle finalità del FEG e alle caratteristiche descritte nella domanda di finanziamento, con particolare attenzione al rispetto del principio di parità e di non discriminazione; predisporre il mandato di pagamento relativo all anticipazione a favore del Soggetto Attuatore individuato; sulla base della documentazione di rendicontazione della spesa sostenuta dal Soggetto Attuatore, emettere i mandati/ordini di pagamento del saldo a favore di tale organismo; ricevere la graduatoria delle operazioni e dei relativi Beneficiari selezionati dal Soggetto Attuatore; garantire che siano adottati opportuni meccanismi per evitare duplicazioni nelle fonti di finanziamento e, in particolare, che le medesime misure beneficino contemporaneamente dell assistenza del FEG e di altri fondi, tra cui il FSE; tenere un sistema di contabilità separata o una codificazione contabile adeguata e garantire che analoga disposizione venga applicata anche dal Soggetto attuatore dei singoli interventi; stabilire procedure e garantire che tutti i documenti relativi alle spese e agli audit siano conservati, secondo quanto disposto dall art. 18, par. 4 del Regolamento FEG, per i tre anni successivi alla chiusura del contributo finanziario; garantire l esistenza di un proprio sistema informativo di registrazione e conservazione dei dati contabili nonché la raccolta e conservazione dei dati relativi all attuazione necessari per la gestione finanziaria, la sorveglianza, le verifiche, gli audit e la valutazione delle misure; garantire, nel corso dell intero periodo di attuazione del Programma, i necessari raccordi con l AdG, assicurando l attuazione delle attività in conformità agli indirizzi ed orientamenti formulati da quest ultima. FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 13

14 c) Monitoraggio delle misure Regione Lombardia collabora a una corretta e costante attività di monitoraggio impegnandosi a fornire trimestralmente all AdG dati aggiornati in merito all esecuzione delle misure. A tal fine, RL DG IFL è tenuta a: monitorare periodicamente lo stato di attuazione dell intervento, informando tempestivamente l AdG in merito a eventuali ritardi riscontrati nell avanzamento delle singole misure; implementare, con cadenza trimestrale, il sistema informativo di monitoraggio del MLPS mediante il conferimento dei dati di natura procedurale, fisica e finanziaria. A tal fine, RL DG IFL conferisce con procedure informatizzate al sistema informativo del Ministero anche i dati relativi alle prestazioni di sostegno erogate direttamente ai lavoratori beneficiari se presenti e adotta adeguati meccanismi per evitare, rilevare e correggere eventuali duplicazioni nei dati trasmessi: fornire, su richiesta dell Autorità competente, tutta la documentazione relativa allo stato di avanzamento delle misure, necessarie per l attività di valutazione, reportistica e controllo in capo a quest ultima. d) Gestione delle irregolarità e dei recuperi Conformemente all art. 18, par. 1, lett. d) del Regolamento FEG, RL DG IFL è tenuta a: definire apposite procedure per prevenire, individuare e rettificare le irregolarità nonché per la gestione dei casi di recupero e contenzioso; tenere conto delle irregolarità accertate dagli Organismi di controllo competenti e adottare i necessari interventi migliorativi del proprio Si.Ge.Co. al fine di risolvere eventuali errori sistemici; predisporre le comunicazioni di segnalazione delle irregolarità oggetto di un primo verbale amministrativo o giudiziario e sul seguito dato alle stesse, mediante compilazione dell apposita scheda da inviare, per il tramite dell AdG, all Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode presso la Commissione Europea (OLAF) ed, eventualmente, alla competente Autorità di polizia giudiziaria e, anche per il tramite di questa, agli Organi della Magistratura contabile e penale; fornire a Provincia di Milano le informazioni utili a predisporre ed eseguire il recupero degli importi indebitamente versati agli operatori; comunicare all AdC le informazioni relative agli importi recuperati o da recuperare e agli importi revocati. Le comunicazioni avvengono su base trimestrale, con le medesime tempistiche previste per l informativa relativa alle irregolarità. e) Informazione e pubblicità delle iniziative RL DG IFL realizza a livello locale delle iniziative di informazione e pubblicità sulle azioni previste dal progetti FEG, conformemente a quanto disposto dall art. 9 del Regolamento FEG e in sinergia con le azioni attuate dall AdG a livello territoriale. Funzione Controllo f) Verifica di primo livello sulle operazioni eseguite La funzione di controllo prevista in capo a RL DG IFL si sostanzia nello svolgimento di verifiche di primo livello sulle operazioni. In particolare, considerato che le azioni vengono attuate da una pluralità di soggetti individuati dal Soggetto Attuatore Provincia di Milano attraverso procedure di evidenza pubblica, RL DG IFL adempie agli oneri di controllore di primo livello con l obiettivo di verificare che i servizi e i prodotti previsti dalle misure FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 14

15 finanziate dal FEG siano forniti e che le spese risultino documentate da fatture o da documenti contabili di valore probatorio equivalente. Le modalità, le tempistiche e gli strumenti di controllo sono descritti nella seconda parte del presente documento. RL DG IFL comunica all AdG eventuali problemi riscontrati nel corso dell esecuzione dei controlli di propria competenza. RL DG IFL conferisce, tramite il sistema informativo di monitoraggio del FEG, adeguate informazioni in merito ai controlli svolti e, su richiesta all AdG, all AdC, all AdA nonché alla CE e alla Corte dei Conti Europea, rendendo disponibile tutta la documentazione pertinente. RL DG IFL presta infine collaborazione in occasione di verifiche, anche in loco, da parte di Autorità nazionali e/o comunitarie competenti in materia. FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 15

16 1.3 Funzioni e compiti di Provincia di Milano in qualità di Soggetto Attuatore del FEG In qualità di Soggetto Attuatore delle domande EGF/2011/016/IT e EGF/2011/025/IT, la Provincia di Milano esercita le funzioni e i compiti ad essa delegati da Regione Lombardia in virtù della Convenzione n del 10/01/2013. Viene di seguito descritto l assetto organizzativo della Provincia di Milano evidenziando, per ciascun Settore/Ufficio coinvolto nell attuazione dei progetti, le specifiche funzioni da questo assolte al fine di adempiere agli obblighi previsti dalla Convenzione sopra citata e più in generale con il Regolamento FEG. Area Sistema Produttivo, Lavoro e Welfare Competenze e aree di attività: o sostegno e il rilancio economico del territorio; o collaborazione con i diversi attori protagonisti dello sviluppo locale, attraverso: strumenti quali i fondi di garanzia e i fondi strutturali per le imprese per sostenere il rilancio economico ed occupazionale; forte integrazione tra sistema della formazione professionale, del lavoro, in modo da agevolare e rendere efficiente la ricerca e l inserimento lavorativo, trasformando il periodo in cui non si lavora in un occasione di crescita professionale, secondo le più moderne politiche di welfare in work; sviluppo di imprenditorialità e competenze professionali in grado di sostenere la competitività del nostro sistema economico, soprattutto nei settori caratterizzati da elevata tecnologia, innovazione e creatività. azioni coordinate con le diverse istituzioni interessate e le risorse imprenditoriali e sociali delle comunità. Settore Sviluppo Economico Interventi principali del Settore: o incentivazione delle iniziative finalizzate allo sviluppo del tessuto economico, al sostegno di imprese in fase di start-up, durante la loro crescita e nel loro sforzo di innovazione e ammodernamento tecnologico tramite anche l istituzione di forme di sostegno all imprenditorialità, in particolare a quella giovanile e femminile; o promozione dell'industria creativa in Provincia di Milano attraverso accordi di collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e altri soggetti istituzionali; o azioni rivolte al mantenimento del tessuto produttivo del territorio provinciale attraverso il presidio istituzionale delle situazioni di crisi aziendale, assicurando livelli di protezione ai lavoratori/trici non tutelati dal sistema ordinario degli ammortizzatori sociali; o incentivazione delle iniziative finalizzate alla valorizzazione delle reti fra soggetti istituzionali, associazioni di categoria ed imprese per accrescere la competitività anche attraverso accordi di sviluppo territoriale e servizi a domanda individuale in grado di fornire assistenza per l avvio di esperienze imprenditoriali; o iniziative di sostegno all accesso al credito bancario da parte delle imprese attraverso fondi di garanzia; FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 16

17 o o iniziative finanziate dall'unione Europea attraverso la realizzazione dei progetti ECIAP (European Creative Industries Alliance Platform) e INCOMPASS (Regional Policy Improvement for Financially Sustainable Creative Incubator Units gestione dell albo provinciale della cooperazione in una logica che favorisca la crescita del settore no profit. Il Settore Sviluppo Economico nell esercizio delle funzioni di Soggetto Attuatore delle domande EGF/2011/016/IT e EGF/2011/025/IT svolge le proprie attività attraverso una struttura organizzativa articolata per funzioni di seguito descritte: a) Staff Direzione con funzione prevalente di Programmazione; b) Staff Gestione con funzione di Attuazione delle misure e monitoraggio; c) Staff Rendicontazione e controllo con funzione di rendicontazione, controllo, verifica dello stato di avanzamento e finale. a) Staff di Direzione Programmazione di interventi complementari e integrativi agli interventi FEG Provincia di Milano può definire e ridefinire le linee programmatiche provinciali di propria esclusiva competenza progettando, qualora ne emergesse il fabbisogno, misure complementari e integrative alle azioni FEG avvalendosi di risorse proprie e in linea con quanto previsto dai Regolamento FEG. In particolare : o o o o o o pone in essere le attività necessarie all individuazione di ambiti di intervento e alla definizione di azioni integrative da attuare effettuando valutazioni in merito alla emersa esigenza di azioni integrative da parte dei beneficiari FEG e alla eleggibilità e compatibilità delle stesse secondo quanto previsto dall art.6 del Regolamento FEG nel quadro delle politiche e atti regionali stipula apposite convenzioni/accordi con Regione Lombardia quali l Atto Negoziale che disciplina le misure di politica attiva a livello provinciale; sovraintende un Gruppo Di Lavoro con gli interlocutori delle azioni FEG; sovraintende, coordina e definisce le modalità e i criteri di individuazione delle Reti di operatori cui affidare l erogazione dei servizi a favore dei lavoratori attraverso l emanazione di un bando; sovraintende, garantisce e verifica che le misure realizzate risultino conformi alle finalità del FEG; garantisce i necessari raccordi con RL DGIFL assicurando l attuazione delle attività svolte in conformità agli indirizzi e orientamenti del FEG; o concorda con la stessa eventuali apposite procedure per prevenire, individuare e rettificare irregolarità e adotta necessari interventi migliorativi al fine di risolvere eventuali errori sistemici; o o garantisce che le attività (monitoraggio, estrapolazione dati, reportistica, informazione ecc.) vengano anch esse svolte in conformità agli indirizzi e orientamenti del FEG attraverso una verifica costante dello stato di attuazione dell intervento; sovraintende le iniziative di informazione e di pubblicità sulle azioni previste dal programma a dai Progetti FEG. FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 17

18 Nel 2012 sono state impegnate per lo svolgimento delle attività due persone; dal gennaio 2013 una persona. b) Staff Gestione e Monitoraggio 1. Attuazione delle misure Nel quadro del d.d.u.o del 19 luglio 2012 e della Convenzione siglata in data 10/01/2013 la Provincia di Milano, quale Soggetto Attuatore degli interventi FEG, provvederà a: o o o o o o o o o o o o stipulare con RL-DGIFL apposita convenzione/accordo che precisi gli obblighi e le responsabilità reciproche, con particolare riferimento alla gestione e attuazione delle operazioni; l attivazione di un "Gruppo di Lavoro" con gli operatori accreditati selezionati, attuatori delle doti, cui potranno partecipare altri interlocutori interessati dall iniziativa, le Parti Sociali e i soggetti istituzionali coinvolti; la definizione delle modalità e dei criteri di individuazione delle reti di operatori cui affidare l erogazione degli interventi previsti a favore dei lavoratori attraverso l emanazione di specifico bando; attuare la fase di istruttoria per la selezione degli operatori e delle relative operazioni; stipulare una convenzione con ciascun operatore/beneficiario selezionato attraverso sigla di Atto di Adesione da parte degli stessi che precisi obblighi e responsabilità reciproche (con particolare riferimento al contributo concesso, all oggetto da realizzare, alla documentazione da produrre per giustificare la spesa e ottenere il contributo); predisporre gli atti occorrenti all erogazione del contributo in favore dei soggetti capofila erogatori dei servizi di politica attiva secondo la tempistica definita da Provincia e compatibilmente con i Regolamenti FEG ; ricevere da parte di ciascun operatore/beneficiario la documentazione giustificativa inerente l erogazione delle attività previste per consentirne il pagamento degli acconti e del saldo del contributo; garantire l archiviazione garantire che le misure realizzate risultino conformi alle finalità del FEG e alle caratteristiche descritte nei Progetti, con particolare attenzione al rispetto del principio di parità e non discriminazione; adottare opportuni meccanismi, anche in collaborazione con RL-DGIFL (tra cui la trasmissione, preventiva alla liquidazione, degli elenchi dei beneficiari per la verifica), per evitare duplicazioni di fonti di finanziamento e, in particolare, che le medesime misure beneficino contemporaneamente dell assistenza del FEG e di altri fondi, tra cui il FSE; tenere un sistema di contabilità separata o una codificazione contabile adeguata e garantire che analoga disposizione venga applicata anche dagli operatori selezionati e erogatori dei servizi di politica attiva ai lavoratori destinatari; stabilire procedure per far sì che tutti i documenti relativi alle spese e agli audit siano conservati, secondo quanto disposto dall art.18, par.4 del Regolamento FEG, per i tre anni successivi alla chiusura del contributo finanziario garantire l utilizzo del sistema informativo provinciale Sintesi per la registrazione e conservazione dei dati contabili nonché la raccolta e conservazione dei dati relativi all attuazione necessari per la gestione finanziaria, la sorveglianza, le verifiche, gli audit e la valutazione delle misure; FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 18

19 o garantire, nel corso dell intero periodo di attuazione degli interventi, i necessari raccordi con RL-DGIFL, assicurando l attuazione delle attività in conformità agli indirizzi ed orientamenti del FEG; 2. Monitoraggio delle misure Provincia di Milano collabora ad una corretta e costante attività di monitoraggio impegnandosi a fornire trimestralmente a RL-DGIFL i dati aggiornati in merito all esecuzione delle misure previste. Lo Staff Gestione è tenuto a: o garantire l estrapolazione dei dati dal sistema informativo Sintesi e la necessaria messa a disposizione degli stessi attivandone l accesso diretto anche a RL-DGIFL o l invio di file in formato digitale finalizzato a garantire a RL-DGIFL l alimentazione del sistema informativo di monitoraggio del MLPS. I dati conferiti saranno di natura procedurale, fisica e finanziaria; o monitorare periodicamente lo stato di attuazione dell intervento, informando tempestivamente RL-DGIFL in merito a eventuali ritardi riscontrati nell avanzamento delle singole misure; o fornire a RL-DGIFL, durante la fase di attuazione, tutta la documentazione che l Autorità nazionale competente richiederà in merito allo stato di avanzamento delle misure necessaria per le attività di valutazione, reportistica e controllo in capo a quest ultima. Le attività sopra elencate sono svolte da n.1persona. c) Staff di Rendicontazione e controllo 1. Attuazione attività di rendicontazione, controllo, verifica dello stato di avanzamento e finale. Conformemente a quanto disposto dalla Convenzione n.17396/2013 e dal Regolamento FEG, la Provincia di Milano è tenuta a: o controllare ogni atto comportante l erogazione dei contributi a favore dei soggetti erogatori dei servizi sulla base delle istruttorie prodotte dallo staff di Gestione; o analizzare le pratiche e la documentazione relativa alla liquidazione, valutandone la legittimità, la conformità, la correttezza dei dati finanziari riportati e la rispondenza alla normativa contabile di riferimento, le corrette imputazioni ai capitoli di bilancio nonché l effettiva disponibilità di risorse; o predisporre ed adottare gli atti amministrativi per la liquidazione del contributo in favore dei soggetti capofila erogatori dei servizi di politica attiva secondo la tempistica definita da Provincia e compatibilmente con i Regolamenti FEG; o gestire le irregolarità e i recuperi in cooperazione con RL-DGIFL e coerentemente agli esiti delle attività di controllo di primo livello da quest ultima svolte; o concordare con RL-DGIFL apposite procedure per prevenire, individuare e rettificare le irregolarità nonché per la gestione dei casi di recupero e contenzioso; o tenere conto delle irregolarità accertate dagli Organismi di controllo competenti e adottare con RL-DGIFL i necessari interventi migliorativi del proprio Si.Ge.Co. al fine di risolvere eventuali errori sistemici; o segnalare le eventuali irregolarità riscontrate a RL-DG IFL; FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 19

20 o o predisporre le informazioni necessarie alla compilazione delle comunicazioni di segnalazione delle irregolarità in capo a RL-DGIFL; disporre ed eseguire il recupero degli importi indebitamente versati. 2. Monitoraggio delle misure Provincia di Milano collabora ad una corretta e costante attività di monitoraggio impegnandosi a fornire a RL-DGIFL i dati aggiornati in merito all esecuzione delle misure previste. Lo Staff rendicontazione e controllo è tenuto a: o Monitorare e predisporre report il finale quali/quantitativo delle attività dei progetti EGF/2011/016/IT e EGF/2011/025/IT o Collaborare al monitoraggio periodico dello stato di attuazione dell intervento, valutando e proponendo eventuali miglioramenti/correttivi per la gestione o Fornire a Rl-DGIFL, a conclusione, tutta la documentazione che l Autorità nazionale competente richiederà in merito allo stato di avanzamento delle misure necessaria per le attività di valutazione, reportistica e controllo in capo a quest ultima. Per lo svolgimento delle attività è prevista una persona. Informazione e pubblicità delle iniziative Provincia di Milano realizza a livello locale delle iniziative di informazione e di pubblicità sulle azioni previste dal Programma e dai progetti FEG, conformemente a quanto disposto dall art.9 del Regolamento FEG e in sinergia con le azioni attuate da Regione Lombardia a livello territoriale. Per lo svolgimento delle attività sono previste tre persone. FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 20

21 Parte Seconda Descrizione delle procedure operative di Regione Lombardia e Provincia di Milano per quanto riguarda l attuazione degli interventi FEG 2.1 Procedure connesse alla funzione di programmazione Programmazione dell intervento da finanziare mediante il contributo del FEG RL DG IFL Unità Mercato del Lavoro è responsabile della definizione delle linee programmatiche ed attuative delle misure di politica attiva rivolte ai lavoratori destinatari del sostegno FEG in Regione Lombardia. Tali attività, realizzate in costante raccordo con le analoghe iniziative avviate sul territorio regionale e provinciale e previa consultazione con le parti sociali interessate, consistono: I. nella progettazione, anche operativa, delle misure di politica attiva del lavoro a cofinanziamento FEG; II. nella gestione delle procedure di consultazione con le parti sociali; III. nella predisposizione degli strumenti di coordinamento e regia delle misure; IV. nella definizione delle modalità di individuazione e selezione dei soggetti attuatori delle misure; V. nel rispetto della complementarietà tra misure a cofinanziamento FEG e altre azioni finanziate dai fondi comunitari o previste come obbligatorie dalla legislazione nazionale o dai contratti collettivi; VI. nella predisposizione e trasmissione della domanda di accesso al contributo finanziario del FEG. I.Programmazione delle Misure di politica attiva del lavoro a cofinanziamento FEG La DG IFL cura la fase di progettazione di dettaglio delle misure di politica attiva del lavoro da finanziare mediante il contributo del FEG, per la parte di competenza. Tramite l Unità Mercato del Lavoro, la DG IFL pone in essere le attività necessarie all individuazione dell ambito di intervento del contributo FEG, dei lavoratori in esubero destinatari delle misure ammesse a cofinanziamento nonché della tipologia di azioni da attuare. Pertanto, una volta individuato, di concerto con le parti sociali, sia il settore di attività economica sia il bacino di lavoratori oggetto del sostegno del FEG, DG IFL U.O. Mercato del Lavoro effettua una valutazione, rispetto alla normativa comunitaria, nazionale, regionale e provinciale applicabile, in merito: alla sussistenza dei presupposti per l accesso al contributo finanziario, secondo le previsioni dell art. 2 del Regolamento FEG; all ammissibilità dei lavoratori individuati quali destinatari dell intervento, ai sensi dell art. 3 bis del Regolamento FEG. Con riferimento a tale aspetto, la DG IFL- U.O. Mercato del Lavoro acquisisce e conserva la documentazione disponibile concernente gli esuberi oggetto della domanda di finanziamento. Ai fini dell individuazione dei lavoratori target dell intervento, la DG IFL- U.O. Mercato del Lavoro adotta gli opportuni meccanismi di controllo atti a garantire l accuratezza, l affidabilità e la verificabilità dei dati forniti. In particolare, al fine di evitare eventuali duplicazioni nelle liste dei soggetti ammissibili, DG IFL- U.O. Mercato del Lavoro provvede alla ricognizione e al raffronto tra le diverse banche dati disponibili; all eleggibilità delle misure individuate, ai sensi dell art. 3 del predetto Regolamento. FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 21

22 Nell espletamento di tale valutazione, DG IFL UO Mercato del Lavoro fa riferimento alla normativa comunitaria, nazionale e provinciale applicabile. La programmazione di dettaglio delle misure di cui si compone il pacchetto integrato da ammettere a cofinanziamento avviene, per la parte di competenza di Regione Lombardia, per opera della U.O. Mercato del Lavoro prendendo in considerazione: le caratteristiche e la dinamica evolutiva del settore economico di riferimento; gli indicatori specifici di domanda ed offerta di lavoro; le caratteristiche della forza lavoro impiegata e dei lavoratori target in particolare; o i possibili sbocchi occupazionali sia interni che all esterno del settore economico di riferimento; o le motivazioni e le aspettative personali dei lavoratori interessati. Il sistema dotale regionale per l erogazione dei servizi personalizzati al lavoro e alla formazione. La Dote è un insieme di risorse in capo all individuo, utilizzabile presso gli operatori accreditati per la fruizione di uno o più servizi (orientamento, formazione, etc..) finalizzati all inserimento occupazionale. La Dote si caratterizza per la presenza dei seguenti tre elementi: 1. Designazione del destinatario: non trasferibilità ad altri soggetti 2. Designazione dei servizi: non equivalenza e non fungibilità con il denaro; 3. Valorizzazione della Dote: il valore della Dote rispetta gli standard dei servizi formativi e al lavoro, nonché i costi standard approvati per unità di servizio. Attraverso l assegnazione di finanziamenti alle persone in forma di Dote, Regione Lombardia risponde all esigenza di definire percorsi sempre più personalizzati alle esigenze personali, con l obiettivo quindi di realizzare interventi mirati ed efficaci per singoli individui. L individuo che intende usufruire della Dote deve formalizzare il proprio percorso in un Piano di Intervento Personalizzato (PIP), con il supporto di un operatore accreditato, nel quale sono definite le modalità operative di attuazione dell intervento e la tempistica di attuazione, in coerenza con le indicazioni fornite dall Autorità di Gestione. Il percorso personalizzato, essendo articolato sui fabbisogni individuali, può coinvolgere una pluralità di soggetti. Il riconoscimento dei costi per l erogazione dei servizi al lavoro e alla formazione previsti dalle Doti FEG avviene attraverso l applicazione di tabelle standard per unità di costo. In particolare le tabelle standard utilizzate sono mutuate dal Quadro Regionale degli standard minimi dei servizi al lavoro e alla formazione di Regione Lombardia (d.d.u.o.420/2009 e successive integrazioni e modifiche. Le informazioni necessarie alla progettazione degli interventi e compilazione della richiesta di contributo vengono acquisite dalla U.O. Mercato del Lavoro dapprima attraverso la consultazione dei sistemi informativi utilizzati per la mappatura dei percorsi lavorativi dei lavoratori quali il Sistema delle Comunicazioni Obbligatorie, il Sistema regionale di monitoraggio delle richieste di cassa integrazione e mobilità da parte delle aziende, poi attraverso il confronto con i dati relativi alle procedure di gestione delle vertenze coordinate da Agenzia Regionale Istruzione, Formazione e Lavoro, ente strumentale di Regione Lombardia, e alle informazioni del Nucleo Crisi regionale, quindi successivamente attraverso colloqui con i rappresentanti sindacali settoriali e aziendali. Sulla base dell analisi svolta, DGIFL-U.O. Mercato del Lavoro provvede a definire nel dettaglio obiettivi e caratteristiche dell insieme coordinato di servizi personalizzati da FEG Si.Ge.Co. RL - PMI 22

VISTO il Regolamento (CE) n. 546/2009 del Parlamento e del Consiglio del 18/06/2009, che modifica il Regolamento (CE) n.

VISTO il Regolamento (CE) n. 546/2009 del Parlamento e del Consiglio del 18/06/2009, che modifica il Regolamento (CE) n. ACCORDO TRA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E LA REGIONE LAZIO PER L ATTUAZIONE COORDINATA DELLE AZIONI RIFERIBILI AL PROGRAMMA DI INTERVENTI A COFINANZIAMENTO FEG EGF/2012/007 IT/VDC

Dettagli

COMPETENZE DEI SERVIZI. 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21)

COMPETENZE DEI SERVIZI. 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21) COMPETENZE DEI SERVIZI 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21) a) la partecipazione, su delega dell Autorità di Gestione, ai Comitati di Sorveglianza nazionali e regionali, ai gruppi

Dettagli

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. 1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.

Dettagli

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 3 del 26.04.2013 1 CAPO I Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 PRINCIPI GENERALI

Dettagli

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 14 gennaio

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 14 gennaio 5428 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 19 del 12 02 2014 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 14 gennaio 2014, n. 8 Azione di sistema Welfare to Work Aggiornamento delle indicazioni operative,

Dettagli

RUOLO DELLA PROVINCIA PER IL RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI ALL IMPIEGO - IL MODELLO LOMBARDO L ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI LECCO

RUOLO DELLA PROVINCIA PER IL RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI ALL IMPIEGO - IL MODELLO LOMBARDO L ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI LECCO RUOLO DELLA PROVINCIA PER IL RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI ALL IMPIEGO - IL MODELLO LOMBARDO L ESPERIENZA DELLA PROVINCIA DI LECCO La rete degli operatori - L.R. 22/2006 Il sistema regionale è composto da

Dettagli

COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 2 del 06.02.2013 1 Articolo 1 OGGETTO

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre

Dettagli

BANDO SPORTELLI PER L ASSISTENZA FAMILIARE IN RETE PROGETTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI A SPORTELLO

BANDO SPORTELLI PER L ASSISTENZA FAMILIARE IN RETE PROGETTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI A SPORTELLO BANDO SPORTELLI PER L ASSISTENZA FAMILIARE IN RETE PROGETTI PER IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI A SPORTELLO 1. Finalità dell intervento Con il presente bando la Provincia di Varese ha come obiettivo la qualificazione

Dettagli

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI Relazione Con le Istruzioni sulla trattazione dei reclami (di seguito, Istruzioni ) la COVIP intende procedere nella realizzazione di interventi volti ad accrescere

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del

Dettagli

REGOLAMENTO CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO CONTROLLI INTERNI COMUNE DI BALLAO Piazza E. Lussu n.3 ~ 09040 Ballao (Cagliari) ~ 070/957319 ~ Fax 070/957187 C.F. n.80001950924 ~ P.IVA n.00540180924 ~ c/c p. n.16649097 REGOLAMENTO CONTROLLI INTERNI I N D I C E TITOLO

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO

LEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO LEGGE REGIONALE N. 16 DEL 3 AGOSTO 2001 REGIONE VENETO Norme per il diritto al lavoro delle persone disabili in attuazione della legge 12 marzo 1999, n. 68 e istituzione servizio integrazione lavorativa

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI EMBLEMATICHE DELLA FONDAZIONE CARIPLO 1. Finalità degli interventi emblematici 2 2. Ammontare delle assegnazioni e soggetti destinatari 2 3. Aree filantropiche di pertinenza

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

PIANO PROVINCIALE DISABILI DOTI DISABILI IN RETE AVVISO N.4/2014: AZIONI DI SISTEMA PER LO SVILUPPO DI IMPRESA SOCIALE E NUOVI RAMI DI IMPRESA

PIANO PROVINCIALE DISABILI DOTI DISABILI IN RETE AVVISO N.4/2014: AZIONI DI SISTEMA PER LO SVILUPPO DI IMPRESA SOCIALE E NUOVI RAMI DI IMPRESA PIANO PROVINCIALE DISABILI DOTI DISABILI IN RETE AVVISO N.4/2014: AZIONI DI SISTEMA PER LO SVILUPPO DI IMPRESA SOCIALE E NUOVI RAMI DI IMPRESA Riferimenti normativi e direttive - D.lgs. n. 469/97 che ha

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE EUROPEE E INTERNAZIONALI E DELLO SVILUPPO RURALE DIREZIONE GENERALE DELLE POLITICHE INTERNAZIONALI E DELL UNIONE EUROPEA

Dettagli

PIANO PROVINCIALE DISABILI DOTI DISABILI IN RETE RIAPERTURA BANDO N

PIANO PROVINCIALE DISABILI DOTI DISABILI IN RETE RIAPERTURA BANDO N PIANO PROVINCIALE DISABILI DOTI DISABILI IN RETE RIAPERTURA BANDO N.4/2012: AZIONI DI SISTEMA PER LO SVILUPPO DI IMPRESA SOCIALE E NUOVI RAMI DI IMPRESA Riferimenti normativi e direttive - D.lgs. n. 469/97;

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 31 OTTOBRE 2012 449/2012/A/EFR STIPULA DI CONVENZIONE CON LA SOCIETÀ RICERCA SUL SISTEMA ENERGETICO S.P.A., PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ A SUPPORTO DELLA VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DEI

Dettagli

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni TITOLO I PRINCIPI GENERALI art. 1 Oggetto 1. Il presente Regolamento disciplina organizzazione, strumenti e modalità di svolgimento dei controlli

Dettagli

REGOLAMENTO DELL'ASSOCIAZIONE FONDIMPRESA. Art. 1 (Funzionamento di FONDIMPRESA)

REGOLAMENTO DELL'ASSOCIAZIONE FONDIMPRESA. Art. 1 (Funzionamento di FONDIMPRESA) REGOLAMENTO DELL'ASSOCIAZIONE FONDIMPRESA Art. 1 (Funzionamento di FONDIMPRESA) 1. Il presente regolamento disciplina il funzionamento di FONDIMPRESA, Fondo paritetico interprofessionale nazionale per

Dettagli

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata

Dettagli

LINEE GUIDA AL MONITORAGGIO

LINEE GUIDA AL MONITORAGGIO Direzione Innovazione Ricerca e Università e Sviluppo Energetico Sostenibile Settore Sistemi informativi e Tecnologie della comunicazione POR-FESR - Programma Operativo Regionale Asse I Innovazione e transizione

Dettagli

Provincia di Pisa PROVINCIA DI PISA

Provincia di Pisa PROVINCIA DI PISA PROVINCIA DI PISA Avviso per la concessione di incentivi alle imprese che assumono soggetti in mobilità, a valere sul POR Toscana OB.2 competitività regionale e occupazione 2007-2013 PROVINCIA DI PISA

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI VALLIO TERME - Provincia di Brescia - REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 1 del 30.04.2013 Articolo 1 OGGETTO 1. Il presente regolamento

Dettagli

DENOMINAZIONE POSIZIONE: CODICE POSIZIONE: TIPO DI POSIZIONE: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI APPARTENENZA: AREA SETTORIALE DI APPARTENENZA:

DENOMINAZIONE POSIZIONE: CODICE POSIZIONE: TIPO DI POSIZIONE: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI APPARTENENZA: AREA SETTORIALE DI APPARTENENZA: DENOMINAZIONE POSIZIONE: CODICE POSIZIONE: TIPO DI POSIZIONE: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI APPARTENENZA: AREA SETTORIALE DI APPARTENENZA: FAMIGLIA PROFESSIONALE DI APPARTENENZA: GRADUAZIONE POSIZIONE: FINALITÀ

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

MANUALE PER I CONTROLLI SULLE OPERAZIONI COSTITUITE DA EROGAZIONI DI FINANZIAMENTI DIRETTI

MANUALE PER I CONTROLLI SULLE OPERAZIONI COSTITUITE DA EROGAZIONI DI FINANZIAMENTI DIRETTI MANUALE PER I CONTROLLI SULLE OPERAZIONI COSTITUITE DA EROGAZIONI DI FINANZIAMENTI DIRETTI FSE 2007-2013 A cura della Direzione Istruzione Formazione Professionale Lavoro Allegato a alla dd. n. 608 del

Dettagli

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA I sottoscritti: a) (Capofila). nato a il. nella sua qualità di.. e legale rappresentante

Dettagli

DOTE LAVORO SOSTEGNO ALL OCCUPAZIONE DI DISABILI PSICHICI IN COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO B AVVISO PUBBLICO

DOTE LAVORO SOSTEGNO ALL OCCUPAZIONE DI DISABILI PSICHICI IN COOPERATIVE SOCIALI DI TIPO B AVVISO PUBBLICO Settore Lavoro, Istruzione, Politiche Sociali PIANO PROVINCIALE PER IL SOSTEGNO E L INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE DISABILI ANNUALITA 2011-2012 DOTE LAVORO SOSTEGNO ALL OCCUPAZIONE DI DISABILI PSICHICI

Dettagli

PREVENZIONE E CONTRASTO AL DISAGIO GIOVANILE

PREVENZIONE E CONTRASTO AL DISAGIO GIOVANILE PREVENZIONE E CONTRASTO AL DISAGIO GIOVANILE FINALITÀ Gli ambiti di intervento per i quali possono essere presentate le proposte progettuali sono: 1. la prevenzione e il contrasto al disagio giovanile

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

ATTO DI GIUNTA PROVINCIALE N. 194 DEL 30/04/2010 DIPARTIMENTO II - GOVERNANCE PROGETTI E FINANZA SETTORE III ISTRUZIONE FORMAZIONE LAVORO

ATTO DI GIUNTA PROVINCIALE N. 194 DEL 30/04/2010 DIPARTIMENTO II - GOVERNANCE PROGETTI E FINANZA SETTORE III ISTRUZIONE FORMAZIONE LAVORO ATTO DI GIUNTA PROVINCIALE N. 194 DEL 30/04/2010 DIPARTIMENTO II - GOVERNANCE PROGETTI E FINANZA SETTORE III ISTRUZIONE FORMAZIONE LAVORO Alla Giunta OGGETTO: F.P. Avviso Pubblico per la presentazione

Dettagli

DISPOSITIVO N. 1 INCONTRO DOMANDA/OFFERTA DI LAVORO

DISPOSITIVO N. 1 INCONTRO DOMANDA/OFFERTA DI LAVORO Provincia di Sondrio INDICAZIONI PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI PREVISTI DAL PIANO PROVINCIALE PER L'INSERIMENTO MIRATO AL LAVORO DEI DISABILI A VALERE SUL FONDO REGIONALE LEGGE 68/99 DISPOSITIVO N.

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA L INTEGRITA 2014-2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA L INTEGRITA 2014-2016 AZIENDA SPECIALE SERVIZI PUBBLICI LOCALI VIA SOLFERINO, 13 56022 CASTELFRANCO DI SOTTO (PI) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2014-2016 Con la redazione del programma triennale per la

Dettagli

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI SALUDECIO Provincia di Rimini ******************************** REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI ART. 3 D.L.10.10.2012 n.174 convertito nella L. 07.12.2012 n.213 Approvato con delibera

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI Approvato con Delibera dell Amministratore Unico n 164 del

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

PIANO PROVINCIALE ORIENTAMENTO OBBLIGO ISTRUZIONE E OCCUPABILITA 2010-2012

PIANO PROVINCIALE ORIENTAMENTO OBBLIGO ISTRUZIONE E OCCUPABILITA 2010-2012 PIANO PROVINCIALE ORIENTAMENTO OBBLIGO ISTRUZIONE E OCCUPABILITA 2010-2012 Disposizioni di dettaglio per la gestione e il controllo della realizzazione di progetti mirati alla lotta alla dispersione scolastica

Dettagli

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA ESTRATTO del Processo verbale dell adunanza del 1 marzo 2000 Seduta pubblica Sessione I ordinaria Intervenuti Consiglieri N. 32 Presidente Fulvio Cerofolini Consigliere

Dettagli

ASSESSORATO REGIONALE DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI DIPARTIMENTO DEL LAVORO

ASSESSORATO REGIONALE DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI DIPARTIMENTO DEL LAVORO ASSESSORATO REGIONALE DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI DIPARTIMENTO DEL LAVORO PISTA DI CONTROLLO INDICE 1. SCHEDA ANAGRAFICA...3 2. ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE...4 3. MACRO PROCESSO GESTIONALE...5

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL 29.7.2014 Oggetto: Assegnazione all Azienda ASL n. 8 di Cagliari dell espletamento della procedura per l affidamento del servizio di realizzazione del sistema informatico per la gestione dell accreditamento dei

Dettagli

PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia

PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia PROVINCIA DI SONDRIO PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia Radar dalla conoscenza allo sviluppo delle politiche attive del lavoro PROGETTAZIONE

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO DELIBERAZIONE 18 DICEMBRE 2014 635/2014/R/EEL DETERMINAZIONE DELL ALIQUOTA DEL CONTRIBUTO PER LA COPERTURA DEI COSTI SOSTENUTI DALLA CASSA PER L ATTUAZIONE DELLE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI AGEVOLAZIONI

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI

Dettagli

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute

Dettagli

3.5.c - STABILIZZAZIONE DEGLI INSERIMENTI LAVORATIVI ex. art. 11 co. 1 e 4 L.68/99

3.5.c - STABILIZZAZIONE DEGLI INSERIMENTI LAVORATIVI ex. art. 11 co. 1 e 4 L.68/99 Provincia di Bergamo 3.5.c - STABILIZZAZIONE DEGLI INSERIMENTI LAVORATIVI ex. art. 11 co. 1 e 4 L.68/99 1. Descrizione dell azione L azione eroga contributi finalizzati alla stabilizzazione dei rapporti

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

Gestione diretta: I programmi comunitari

Gestione diretta: I programmi comunitari Gestione diretta: I programmi comunitari Modalità Strumenti Gestione diretta Programmi UE a finanziamento diretto IPA ENI 4 Strumenti geografici PI DCI Assistenza esterna EIDHR 3 Strumenti tematici IfS

Dettagli

2. SOGGETTI BENEFICIARI

2. SOGGETTI BENEFICIARI ALLEGATO A CRITERI E MODALITÀ PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI, PER PROGETTI INERENTI LE TEMATICHE DEFINITE DAL PIANO REGIONALE ANNUALE DEL DIRITTO ALLO STUDIO 1. CRITERI

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca INTESA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA e LA REGIONE LOMBARDIA VISTI - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di

Dettagli

FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI PUBBLICI

FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI PUBBLICI FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI PUBBLICI 1. Domanda: Quanti progetti risultano ammessi al co finanziamento? Risposta: Al momento i progetti ammessi al co finanziamento

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

Repubblica Italiana. Regione Siciliana

Repubblica Italiana. Regione Siciliana Repubblica Italiana na Assessorato Regionale della Famiglia delle Politiche Sociali e del Lavoro Dipartimento Regionale del Lavoro, dell Impiego, dell Orientamento, dei Servizi e delle Attività Formative

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ; Delibera n. 49/2015 Misure regolatorie per la redazione dei bandi e delle convenzioni relativi alle gare per l assegnazione in esclusiva dei servizi di trasporto pubblico locale passeggeri e definizione

Dettagli

REGOLAMENTO PROGETTO METANO

REGOLAMENTO PROGETTO METANO REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELL UFFICIO OPERATIVO DELLA CONVENZIONE DI COMUNI PROGETTO METANO Ufficio Progetto Metano - Comune di Torino 1 Art. 1 FINALITA 1. Il presente Regolamento,

Dettagli

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Presidenza del Consiglio dei Ministri Presidenza del Consiglio dei Ministri IL MINISTRO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LE ATTIVITA SPORTIVE Visto il decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2006,

Dettagli

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I COMUNE DI REGGELLO PROVINCIA DI FIRENZE Allegato alla delibera del Consiglio Comunale n. 05 del 08 gennaio 2013 IL VICE SEGRETARIO COMUNALE R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I C O N T R O L L I

Dettagli

366/98, DM 557/99, L.R.

366/98, DM 557/99, L.R. BILITÀ DI DELI BERAZI ONE UNTA REGI ONALE ionale della Sicurezza Stradale Variazione al Bilancio di previsione 2014 ai sensi dell art. 42 E GESTIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE 1 L Assessore alle Infrastrutture

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E LA GUARDIA DI FINANZA

PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E LA GUARDIA DI FINANZA Allegato A Autorità per l energia elettrica e il gas Guardia di Finanza PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E LA GUARDIA DI FINANZA

Dettagli

REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI

REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI Premessa Questo Regolamento, nell ambito dell autonomia gestionale,

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

Rapporto trimestrale. Monitoraggio Politiche Attive del Lavoro regionali. PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Settembre 2014

Rapporto trimestrale. Monitoraggio Politiche Attive del Lavoro regionali. PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Settembre 2014 Rapporto trimestrale Monitoraggio Politiche Attive del Lavoro regionali PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Settembre 2014 Progetto PON, Pianificazione Operativa Territoriale (POT) Linea «Dati, informazioni

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI (rif. D. Lgs. n. 267/2000, artt. 147, 147bis, 147ter, 147quater, 147quinquies)

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI (rif. D. Lgs. n. 267/2000, artt. 147, 147bis, 147ter, 147quater, 147quinquies) COMUNE DI MONTEMURLO (Provincia di Prato) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI (rif. D. Lgs. n. 267/2000, artt. 147, 147bis, 147ter, 147quater, 147quinquies) Approvato con delibera n. 001/CC del 30/01/2013

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità del processo di gestione del patrimonio

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA

REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA Allegato B II annualità Progetto Sostegno alla genitorialità - Distretto di Carbonia REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA - Con D.G.R. n. 40/09 del

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI PROVINCIA DI LIVORNO REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 216/20.12.2012 In vigore dal 1 febbraio 2013 SOMMARIO TITOLO I 3 Controllo Di

Dettagli

Modello dei controlli di secondo e terzo livello

Modello dei controlli di secondo e terzo livello Modello dei controlli di secondo e terzo livello Vers def 24/4/2012_CLEN INDICE PREMESSA... 2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO... 3 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CONTROLLO... 3 RUOLI E RESPONSABILITA DELLE FUNZIONI

Dettagli

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA INTRODUZIONE: 1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA 1. IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE. 2. IL FLUSSO

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014

Dettagli

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Legge accesso disabili agli strumenti informatici Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata

Dettagli

INTESA SULLA COSTITUZIONE DELL UFFICIO SPECIALE PER I COMUNI DEL CRATERE

INTESA SULLA COSTITUZIONE DELL UFFICIO SPECIALE PER I COMUNI DEL CRATERE INTESA SULLA COSTITUZIONE DELL UFFICIO SPECIALE PER I COMUNI DEL CRATERE Il Ministro dell economia e delle finanze, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro per la pubblica amministrazione

Dettagli

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni

Dettagli

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO ARTICOLAZIONE DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento Informativo e Tecnologico è composto dalle seguenti Strutture Complesse, Settori ed Uffici : Struttura Complessa Sistema

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Legge 1986022 Pagina 1 di 5 LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE

Dettagli

COMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Comune di Castagneto Carducci Provincia di Livorno COMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 7 del

Dettagli

Consiglio Regionale della Toscana

Consiglio Regionale della Toscana Consiglio Regionale della Toscana PROPOSTA DI LEGGE n. 35 Istituzione del Servizio civile regionale D iniziativa della Giunta Regionale Agosto 2005 1 Allegato A Istituzione del servizio civile regionale

Dettagli

Rapporto trimestrale. Monitoraggio Politiche Attive del Lavoro regionali. PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Marzo 2014

Rapporto trimestrale. Monitoraggio Politiche Attive del Lavoro regionali. PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Marzo 2014 Rapporto trimestrale Monitoraggio Politiche Attive del Lavoro regionali PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO Marzo 2014 Progetto PON, Pianificazione Operativa Territoriale (POT) Linea «Dati, informazioni e report

Dettagli

Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei

Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei sistemi informativi di monitoraggio della Regione Azioni di miglioramento:

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

48 18.3.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 11

48 18.3.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 11 48 18.3.2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 11 REGIONE TOSCANA Direzione Generale Competitività del Sistema Regionale e Sviluppo delle Competenze Area di Coordinamento Industria, Artigianato,

Dettagli

COMUNE DI ARZERGRANDE (Provincia di Padova) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI ARZERGRANDE (Provincia di Padova) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI ARZERGRANDE (Provincia di Padova) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI Il presente regolamento: - è stato approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 03 del 22/01/2013; - è stato pubblicato

Dettagli

DETERMINAZIONE. Estensore MONACHESI MILVIA. Responsabile del procedimento MONACHESI MILVIA. Responsabile dell' Area O. GUGLIELMINO

DETERMINAZIONE. Estensore MONACHESI MILVIA. Responsabile del procedimento MONACHESI MILVIA. Responsabile dell' Area O. GUGLIELMINO REGIONE LAZIO Direzione Regionale: Area: LAVORO AFFARI GENERALI DETERMINAZIONE N. G14824 del 21/10/2014 Proposta n. 17653 del 20/10/2014 Oggetto: Presenza annotazioni contabili Affidamento ai sensi dell'art.

Dettagli

REGIONE LAZIO. Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università

REGIONE LAZIO. Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università REGIONE LAZIO Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione Scuola e Università, Diritto allo Studio Area Programmazione dell'offerta Formativa

Dettagli

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA Allegato B) D.G. n. 45 del 17/04/2014 CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA (Delibera A.N.A.C. n. 75/2013) QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Dettagli

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (AI SENSI DELL ARTICOLO

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 21/11/2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 96

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori 21/11/2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 96 Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 19 novembre 2013, n. 385 Approvazione dei criteri e modalità per l'utilizzo del Fondo per prevenire e combattere il fenomeno dell'usura,

Dettagli