I t a l i a n S a i l i n g M a s c h i l e

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1 I t a l i a n S a i l i n g T e a m M a s c h i l e

2 470 M IL PUNTO CON IL TECNICO LUIS ROCHA E una delle derive più diffuse e di successo al mondo, un progetto azzeccato che da ormai 50 anni cresce e forma equipaggi di alto livello: disegnato dal francese Andre Cornu nel 1963, il 470, che deve il suo nome alla lunghezza fuori tutto espressa in centimetri, è entrato a far parte del programma olimpico, inizialmente solo per equipaggi maschili, a partire dall edizione del 1976 dei Giochi, quella disputata a Montreal. Poi, dai Giochi di Seoul del 1988, è diventato classe olimpica anche per equipaggi femminili. Il 470 è una barca per due persone molto tecnica e veloce, con randa, fiocco, spinnaker e un trapezio, che richiede una grande preparazione fisica e uno spiccato talento nella conduzione, considerate le elevate prestazioni e l estrema facilità di planata che riesce a esprimere in tutte le condizioni meteo. Nato il 3 agosto del 1970 a Lisbona, in Portogallo, Luis Rocha è uno dei Tecnici più apprezzati a livello internazionale, capace di vincere una lunga serie di titoli (compreso un bronzo nel 470 ai Giochi di Atlanta del 1996) come coach della Federazione Portoghese di vela, di cui è stato anche Direttore Tecnico. Dalla fine dell anno scorso è entrato a far parte dello staff azzurro, alle prese con un compito difficile e non privo di ostacoli, quello di ricostruire una squadra che aveva appena perso il suo equipaggio di punta, il duo formato da Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti, dopo un regno praticamente incontrastato durato per parecchi anni e terminato con il quarto posto alle Olimpiadi di Londra del Dopo l ottimo risultato ottenuto da Zandonà e Zucchetti a Londra, ci siamo trovati ad affrontare una situazione molto particolare, esordisce Rocha, perché il divario tra quello che è stato il 470 italiano più forte in circolazione per molti anni e tutto il resto della flotta, era comprensibilmente abbastanza ampio. Un divario assente in altre nazioni come Gran Bretagna o Australia, tanto per citare due tra le più importanti, per una questione di differente impostazione del lavoro. In quei contesti, infatti, una nuova generazione di velisti viene sempre cresciuta parallelamente, con tutte le attenzioni e la programmazione specifica del caso, per essere pronta a subentrare agli equipaggi di livello superiore al momento in cui questi smettono con le classi olimpiche o decidono di passare ad un altra classe. Chiarito questo punto di partenza assolutamente fondamentale nella programmazione del lavoro del quadriennio olimpico, uno dei principali obiettivi di quest'anno è stato quello di lavorare su una preparazione olimpica permanente, articolando la preparazione della Squadra giovanile con quella della Squadra olimpica, soprattutto perché la maggior parte degli equipaggi del 470 sono molto giovani e vista la situazione attuale, era fondamentale pensare non solo al presente, ma soprattutto al futuro. Durante l anno, nel corso dei raduni che sono stati organizzati tra Cagliari e il Centro di Campione del Garda, abbiamo quindi convocato una serie di equipaggi appartenenti al settore youth, per dargli la possibilità di iniziare subito a conoscere quelli che sono le dinamiche e i processi di formazione della squadra nazionale. Una doverosa attenzione per il futuro, dunque, risultato dell età media molto bassa dei nuovi equipaggi italiani del 470, senza tralasciare però l attualità, che significa, in occasione dei Mondiali di Santander, puntare a qualificare la nazione per i Giochi di Rio: un obiettivo difficile, ma non impossibile. Certo, di impossibile non c è niente, ma bisogna fare i conti con la realtà di oggi. Durante l anno abbiamo cercato di accelerare il processo di miglioramento dei nostri equipaggi di punta, per arrivare a Santander con la possibilità di qualificare l'italia per le Olimpiadi, che significa concludere il Mondiale entro le prime 13 nazioni. Per rendere possibile l obiettivo, spiega Rocha, la FIV non si è risparmiata e dallo scorso novembre fino ad oggi, abbiamo portato avanti un programma impostato su 165 giorni di formazione in acqua, suddivisi in 500 ore di allenamenti e 41 giorni di regate ufficiali. Gli equipaggi coinvolti in questo processo, chiaramente in varie fasi e non tutti con le stesse ore di lavoro sulle spalle, sono stati Giulio Desiderato-Andrea Trani, Francesco Rebaudi-Matteo Ramian, Matteo Capurro-Matteo Puppo, Francesco Falcetelli-Matteo Bernard (prima di Matteo c era Enrico Clementi), Giacomo Ferrari-Giulio Calabrò e Matteo Pilati-Francesco Rubagotti. I risultati migliori durante l anno sono stati ottenuti da Desiderato-Trani, che però hanno deciso di interrompere l attività, mentre Ferrari-Calabrò e Pilati-Rubagotti sono andati bene a livello giovanile. In generale, la crescita c è stata e a Santander gli equipaggi italiani in acqua saranno cinque, ma i risultati di questo 2014 non sono ancora in linea con le prestazioni che potrebbero farci ottenere la qualifica per Rio. Faremo del nostro meglio, su questo non ho dubbi. Ma nel caso in cui non dovessimo riuscirsi, diventerebbe quasi obbligatorio stabilire le basi per una preparazione che abbia Tokyo 2020 come primo obiettivo realistico.

3 470 F GLI AZZURRI DELLA SQUADRA NAZIONALE Francesco Rebaudi-Matteo Ramian ITA 99 Dettagli barca: scafo Mackay, vele Zaoli, albero Superspars, derive e timone Mackay. Risultati 2013: decimi al Mondiale Juniores, noni all Europeo Juniores 2013, terzi al Campionato Italiano (secondi Jun.). Risultati 2014: 19mi all Europeo, Gold fleet all ISAF World Cup di Palma e di Hyeres. Francesco Rebaudi Timoniere Nato a Genova il 19 giugno 1994, iscritto alla Facoltà di Ingegneria Meccanica, tesserato per lo Yacht Club Italiano. Luogo preferito per allenarsi? Il ponente ligure. Campo di regata preferito? Sempre il ponente ligure. Il ricordo più bello legato alla vela? Risale all Optimist, quando siamo arrivati secondi alla regata a squadre di Berlino. Il ricordo peggiore legato alla vela? Europeo 420 del 2012: eravamo terzi e a metà campionato il mio prodiere è finito all ospedale con una tonsillite. Altri sport praticati? Sci, kite surf e windsurf. Passioni extra sportive? Viaggiare, magari a caccia di qualche spot per il windsurf. Musica preferita? Sono un po ignorante in materia, ascolto il genere commerciale. Libri? Per ora mi bastano i libri dell Università. Film? Tutta la serie di Ritorno al futuro. In primis sono una persona molto motivata e determinata, voglio sempre perseguire il mio obiettivo fino in fondo, vado sempre al massimo e cerco di non distrarmi mai. Come difetti, mi innervosisco con poco e la pazienza non è certo il mio forte. Le condizioni preferite sono vento forte, fortissimo, ma quelle in cui andiamo meglio sono 8-10 nodi. Diciamo che ho l anima del windsurfista, adoro le sventolate al limite della sopravvivenza, ma sono cresciuto nel ponente ligure Come andatura, vado bene di bolina con poco vento e di poppa con tanto. Obiettivi? Siamo giovani, c è ancora da lavorare parecchio. Adesso a Santander dobbiamo provare a qualificare la nazione, ma l obiettivo è impostare l anno prossimo in maniera diversa, impegnandoci e soprattutto dedicando più tempo al 470: aumentare l attività, quindi, e ricavarne dei risultati. Vogliamo arrivare il più possibile in alto, con lo studio non è facile, ma ci riusciremo. All Olimpiade cerco di pensarci il meno possibile, gli obiettivi che abbiamo adesso sono altri. I giochi sarebbero la conseguenza di una crescita, ma ad essere onesto ho iniziato a pensarci in maniera più concreta solo all inizio di quest anno. Prima guardavo più al presente, a vincere le regate minori, quest anno, mentalmente, abbiamo fatto un salto in avanti. Matteo Ramian Prodiere Nato ad Albenga (SV) il 30 settembre 1992, iscritto alla Facoltà di Ingegneria chimica, tesserato per lo Yacht Club Sanremo. Luogo preferito per allenarsi? Albenga. Campo di regata preferito? Palma di Maiorca. Il ricordo più bello legato alla vela? La prima Medal race a un Mondiale Juniores 470, in Qatar, nel Il ricordo peggiore legato alla vela? L ultimo giorno del Mondiale Juniores 470 dell anno scorso, quando abbiamo perso la medaglia. Altri sport praticati? Bicicletta, sia da strada che mountain bike. Passioni extra sportive? Sono tutte legate allo sport: dal guardare qualsiasi tipo di disciplina in tv, al partecipare alle regate di vele d epoca. Musica preferita? Prima delle regate ascolto musica rock, dai Red Hot Chili Peppers agli AC-DC. In generale musica dance. Libri? Leggo un po tutto, ma non sono un grande appassionato. Film? Anche qui di tutto. Recentemente mi è piaciuto 21, con Kevin Spacey. Quando inizio a fare qualcosa sono abbastanza svogliato, ma una volta preso il via sono determinato a finirla. Mi piace divertirmi, credo di essere di buona compagnia, appena posso feste con gli amici e divertimento non devono mancare. Sono anche un tipo tranquillo e paziente, non mi arrabbio facilmente. In barca mi piace uscire con vento medio leggero, dagli 8 ai 13 nodi, che salta, rafficato, magari proveniente da terra: sono le condizioni in cui andiamo meglio, quando la regata non è la classica corsa di cavalli. Ho sempre preferito navigare di poppa, mi riesce meglio e mi diverto di più. L obiettivo a breve termine è migliorare con tanto vento, soffriamo ancora troppo, e poi andare sempre in crescendo nei risultati, cosa che quest anno stiamo già facendo. Siamo giovani, Francesco è juniores, io lo ero fino all anno scorso, quindi dobbiamo crescere complessivamente e migliorare la comunicazione tra di noi. Rispetto agli altri siamo ancora inferiori su diversi aspetti, ma le basi ci sono e la voglia ancora di più, quindi non ci resta che mettersi sotto e lavorare. I Giochi sono l obiettivo, ci pensavo fin da piccolo, mentre la medaglia è il sogno: sono due cose diverse, speriamo di realizzarle entrambe.

4 470 F GLI AZZURRI DELLA SQUADRA NAZIONALE Francesco Falcetelli-Matteo Bernard ITA 7 Dettagli barca: scafo Mackay, vele Zaoli, albero Superspars M7, derive e timone Mackay. Risultati 2014: secondi assoluti e primi italiani alla Regata Nazionale sul Garda. Francesco Falcetelli Timoniere Nato a Loreto (Ancona) il 2 dicembre 1991, iscritto alla Facoltà di Ingegneria Meccanica, tesserato per il Circolo Canottieri Aniene. Luogo preferito per allenarsi? Le Canarie. Campo di regata preferito? Formia: una bella termica, le onde giuste. Molto bello. Il ricordo più bello legato alla vela? Il Mondiale 420 in Israele. Siamo arrivati secondi, la prima soddisfazione a livello internazionale. Tanti bei ricordi. Il ricordo peggiore legato alla vela? L ultimo Europeo 470, ad Atene. Ci siamo voluto andare per forza, anche se eravamo a zero come preparazione, visto che Matteo si era fatto male. Sapevamo che era fondamentale in vista di Santander, ma è stato un incubo, dall inizio alla fine. Altri sport praticati? Fino a poco tempo fa, pallanuoto a livello agonistico. Adesso sono concentrato sulla preparazione atletica funzionale alla vela: palestra, circuiti aerobici, piscina e bicicletta. Passioni extra sportive? Quel poco tempo libero che mi rimane mi piace passarlo con gli amici. Un tempo giocavo a scacchi, e non ero neanche male. Musica preferita? Vado a periodi. La costante però sono i Queen. Libri? Mi piacciono le biografie: da poco ho letto Open, quella di Agassi. E mi è piaciuta molto quella su Straulino. Film? La trilogia di Matrix. Parto dai difetti, perché sono talmente tanti che è più facile individuarli. Sono un po complicato, a volte ho bisogno di prendermi dei momenti per stare da solo e riflettere, e allora dedico poco tempo alle persone che mi stanno accanto. All inizio, quando conosco una persona, sono diffidente e chiuso, poi divento molto espansivo: insomma, passo da un estremo all altro. In generale, penso di essere una persona allegra, o almeno lo spero. Sul meteo ho le idee chiare: mi piace e vado forte con nodi e onda. Sono condizioni fisiche e a me piace essere un atleta oltre che un velista. Odio invece quando non c è pressione, con lo spinnaker che si sgonfia L Olimpiade è un sogno che ho fin da bambino, ma adesso voglio pensare solo a Santander. I risultati della stagione non sono incoraggianti, ma vorrei dimostrare che ci siamo meritati questo Mondiale e vorrei poter dare un contributo per qualificare la nazione ai giochi: non per una mia soddisfazione personale, ma per fare qualcosa per il mio Paese e per la squadra. Per me la maglia azzurra è tutto, l inno mi fa venire i brividi, poi, più avanti, che a Rio vada il migliore tra tutti noi. Con Matteo, l obiettivo è andare avanti, impegnarci di più, migliorare: stiamo facendo molti sacrifici, ma siamo pronti a farne ancora di più. Per i Giochi questo e altro. Matteo Bernard Prodiere Nato a Roma il 2 gennaio 1993, diplomato all American high school, tesserato per il Circolo Canottieri Aniene. Luogo preferito per allenarsi? Palma di Maiorca e Santander. Campo di regata preferito? Dico nuovamente Palma. Mi piace molto quando ci sono le condizioni tipo. Il ricordo più bello legato alla vela? L Europeo del 2008 in Optimist, che ho vinto. Il ricordo peggiore legato alla vela? Atene, l Europeo 470 di quest anno, ricordo che condivido con Francesco. Altri sport praticati? Ho praticato un po di tutto, uno dei più recenti è stato il tennis. Ora sono concentrato sulla vela e sulla preparazione fisica in funzione del 470. Passioni extra sportive? Sono molto fissato sullo sport, quindi mi appassionano tutti gli aspetti connessi, dalla preparazione all alimentazione. A parte questo, amo viaggiare e stare con gli amici. Musica preferita? Ascolto di tutto, ma preferisco il vecchio rock e gruppi come i Deep Purple, Who, Beatles, Rolling Stones. Libri? Mi è piaciuto molto L Oracolo di Valerio Massimo Manfredi. Film? Sono un grande fan del registra Christopher Nolan. Essendo un Capricorno sono molto testardo, un capoccione come diciamo a Roma, ambizioso e determinato: quando sono convinto di avere ragione, ce ne vuole per farmi cambiare idea. Allo stesso tempo sono comunque una persona che riflette, che non da mai niente per scontato. All inizio, a caldo, magari incappo in un errore, ma poi cerco di tornarci sopra e analizzarlo. Sono un tipo preciso, a volte anche troppo, ma non su tutto: ad esempio in barca, su alcune cose, lo sono eccessivamente, mentre altre le tralascio. Anche in questo caso, devo andare oltre i miei limiti, perché è parte integrante del nostro percorso. Riguardo alle condizioni, le nostre sono il vento forte, intorno ai 20 nodi: di bolina andiamo bene, di poppa non siamo male, possiamo dire la nostra e non abbiamo nessuna paura. Ultimamente abbiamo lavorato sui 7-11 nodi e ci manca ancora qualcosa sul tuning della barca, aspetti su cui stiamo lavorando. L infortunio che ho subito quest anno ha un po rallentato il nostro processo di crescita, ma ora ci siamo e vogliamo dimostrare il nostro valore: siamo ambiziosi e pensiamo di non avere ancora raggiunto i nostri limiti. Ai Giochi penso da poco, da quando vado in 470, e per me rappresenta l apice di un percorso che ci vede coinvolti e in cui crediamo.

5 470 M GLI ALTRI ITALIANI IN REGATA Simon Sivitz Kosuta-Jas Farneti ITA 29 Dettagli barca: scafo Mackay, vele Zaoli. Risultati 2014: 14mi all ISAF World Cup di Miami, terzi al Campionato Nord Americano, 22mi all Europeo. Simon Sivitz Kosuta (timoniere) Nato a Trieste il 7 maggio 1991, tesserato per lo Yacht Club Cupa. Jas Farneti (prodiere) Nato a Trieste il 18 febbraio 1991, tesserato per lo Yacht Club Cupa. Emanuele ed Enzio Savoini ITA 300 Dettagli barca: scafo Mackay, albero Superspars, boma VMG, vele Zaoli. Risultati 2014: primi alla Nazionale di Campione, primi alla Nazionale di Santa Marinella, secondi alla Nazionale di Marina degli Aregai, 35mi all Europeo. Emanuele Savoini (timoniere) Nato a Torino il 26 agosto 1983, laureato in Medicina, Odontoiatria e Protesi dentaria, tesserato per la Lega Navale Italiana sezione di Genova. Enzio Savoini (prodiere) Nato a Torino il 28 agosto 1987, laureato in Medicina, Odontoiatria e Protesi dentaria, tesserato per la Lega Navale Italiana sezione di Genova. Matteo Pilati-Francesco Rubagotti ITA 27 Dettagli barca: scafo Mackay, albero Superspars, tangone e boma Selden, vele Zaoli, timone e deriva Mackay. Risultati 2014: 20mi ISAF World Cup di Miami, sesti al Mondiale juniores. Matteo Pilati (timoniere) Nato a Rovereto il 20 marzo 1997, studi in corso all Istituto Tecnico per il turismo, tesserato per la Fraglia Vela Malcesine. Francesco Rubagotti (prodiere) Nato a Brescia il 7 giugno 1995, studi in corso al Liceo scientifico, tesserato per la Fraglia Vela Desenzano.