TRA ASPETTATIVE DI RECUPERO ED INCERTEZZE

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1 TRA ASPETTATIVE DI RECUPERO ED INCERTEZZE (febbraio 2015) Il ciclo internazionale, l area euro ed i riflessi sul mercato interno Il ciclo economico internazionale presenta segnali favorevoli che si accompagnano a latenti incertezze. La dinamica di crescita prosegue negli Stati Uniti (2,4% il Pil nel 2014, il livello maggiore da quattro anni spinto dai consumi, saliti del 2,5%, ai massimi dal 2006) ma resta debole in Giappone e rallenta in Cina (7,4% il Pil nel 2014, il tasso più basso da 24 anni) e nelle altre economie emergenti mentre è bloccata in Russia. La flessione delle quotazioni del petrolio (da 112 dollari al barile del giugno 2014 ai 52 attuali) può agevolare l attività economica nei paesi avanzati ma trova il suo contrappeso nell indebolimento della domanda dei paesi produttori. Le condizioni finanziarie sono favorevoli restando alta la volatilità dei mercati. L inflazione, anche al netto della variazione dei prezzi dell energia, si colloca al minimo storico. La riduzione dell inflazione va contrastata per evitare l avvitamento strutturale della domanda. Nell area dell euro l attività produttiva stenta a riprendersi e la disoccupazione resta elevata (11,3% a dicembre 2014). Prodotto interno lordo (2005=100) Fonte: Banca d Italia

2 Il nostro paese fatica più di altri a seguire il percorso della ripresa e di uscita dalla più grave crisi dall Unità del Paese ( -8,9% il PIL, -1,7 milioni le unità di lavoro, -7,6% i consumi, -27,1% gli investimenti dal picco pre-crisi). Il PIL in caduta pressoché continua da oltre tre anni nel quarto trimestre del 2014 ha segnato una variazione congiunturale prossima allo zero risultato della diminuzione del valore aggiunto nell agricoltura e nell industria e di un aumento nei servizi. Il contributo negativo della domanda nazionale è stato compensato dall apporto positivo della componente estera netta. Nel tendenziale riferito alla media dell intero anno il PIL resta in territorio negativo, - 0,4 per cento. Per la prima volta da marzo 2014 l indice composito anticipatore dell economia italiana ha mostrato a novembre una variazione positiva, che anticipa una ripresa dell attività economica a partire dal primo trimestre Il consolidamento della crescita presuppone la ripresa del processo di accumulazione unita al rafforzamento della domanda di consumi. Le nuove misure di politica monetaria adottate dalla BCE sono rivolte a contrastare i rischi di accentuazione delle spinte deflattive e la stagnazione economica favorendo l abbassamento della curva dei tassi di interesse (il costo del denaro per le imprese italiane dovrebbe diminuire di almeno 0,4 punti percentuali) e consolidando il deprezzamento del cambio (da un rapporto dollaro-euro di 1,39 del marzo 2014 ad uno attuale di 1,14, - 18,3 per cento). Stime convergenti portano a ritenere che le misure adottate possano contribuire ad una più elevata crescita del prodotto di più di mezzo punto percentuale quest anno e di oltre un punto per il prossimo rispetto alle previsioni di consenso pari a + 0,5 per cento la stima del Pil per il 2015 e + 1,1 per il La produzione industriale a livello nazionale Dopo la stazionarietà di ottobre 2014 la produzione industriale a livello nazionale ha mostrato di recuperare a novembre (+ 0,3 per cento su ottobre) ed a dicembre (+ 0,4 per cento su novembre). Il quarto trimestre si è chiuso con una variazione di 0,1 per cento rispetto al trimestre precedente. Nella media dell intero 2014 la produzione è scesa dello 0,8 per cento rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Il Centro Studi Confindustria stima un incremento della produzione industriale in gennaio su dicembre dello 0,2 per cento che porta la crescita acquisita nel primo trimestre al + 0,6 per cento. Le prospettive sono favorevoli ma restano le incertezza legate al quadro politico internazionale, in particolare (Grecia, Russia Ucraina, Libia).

3 La produzione industriale in Italia (2010=100) Fonte: CSC su dati Istat e Indagine Rapida La produzione industriale a livello provinciale Per quanto riguarda la provincia di Udine la prima parte del 2014 è stata caratterizzata dalla prosecuzione della spinta espansiva avviatasi a partire dalla seconda metà del Infatti il primo trimestre 2014 ha segnato il maggior incremento della produzione industriale dell ultima fase di recupero, + 3,7 per cento nella variazione tendenziale, per poi rallentare nel secondo trimestre al + 2,1 per cento. Il recupero si è arrestato il terzo trimestre 2014 che ha segnato un calo della produzione del 4,1 per cento. Il calo ha decelerato nel quarto trimestre assestandosi al 1,4 per cento. Sono in termini relativi migliorati gli ordini anche se restano in territorio negativo (da 6,3 per cento del terzo trimestre a 2,6 del quarto). Peggiorano invece le vendite in Italia (da + 0,6 per cento a 3,3 per cento tra il terzo ed il quarto trimestre), mentre recuperano le vendite all estero, da 4,2 per cento a 0,3. La decelerazione del calo nella variazione tendenziale trova supporto nell andamento congiunturale (quarto trimestre 2014 sul terzo) con il ritorno della produzione ad un trend positivo (da 8,3 per cento del terzo al + 0,1 per cento del quarto) sostenuto dalla ripresa degli ordini (da 3,6 per cento a + 3,7 per cento) e delle vendite all estero (da 8 per cento a + 0,7 per cento) mentre le vendite in Italia mostrano un segno ancora negativo, - 1,9 per cento, a fronte del - 10,1 per cento del trimestre precedente. Sul piano settoriale si assiste ad un generalizzato miglioramento del trend di produzione fatti salvi i comparti dei materiali da costruzione (da + 17 per cento del terzo trimestre a 2,5 per cento del quarto), dell alimentare (da + 0,5 per cento a 0,4) e della chimica (da 0,6 per cento a 4,6).

4 Le tendenze dell industria in Provincia di Udine I 00 III 00 I 01 III 01 I 02 III 02 I 03 III 03 I 04 III 04 I 05 III 05 I 06 III 06 I 07 III 07 I 08 III 08 I 09 III 09 I 10 III 10 I 11 III 11 I 12 III 12 I 13 III 13 I 14 III Produzione Ordini Vendite Elaborazione e Fonte Ufficio Studi Confindustria Udine Significativo il recupero del cartario (da 8,9 per cento del terzo trimestre a + 5 per cento del quarto), della gomma e plastica (da + 1,7 per cento a + 12,3 per cento), del legno e mobile (da 1 per cento a + 0,5). Si rafforza la produzione dell industria siderurgica anche se si mantiene in ambito negativo (da 10,3 per cento del terzo trimestre a 3,5 del quarto). La meccanica presenta un andamento sostanzialmente invariato, da 0,9 per cento del terzo trimestre a 1 per cento del quarto, per effetto del rallentamento della costruzione di prodotti in metallo, da + 2 per cento a + 0,5, mentre incrementano i comparti della costruzione di macchine e impianti, da - 1,9 per cento a 1,3, e la produzione di materiale elettronico, da 1,4 per cento a + 4,8 per cento. Le previsioni scontano il cambiamento delle aspettative tornate all interno di una direttrice positiva. Tra il terzo ed il quarto trimestre 2014 le attese di produzione sono nettamente migliorate (il saldo tra previsioni positive e negative è passato da 2 a + 33) sostenute dalla previsione di rafforzamento della domanda estera (che recupera nel saldo da 31 a 12) mentre la domanda interna è prevista mantenersi debole (da 10 a 26 nel saldo). Il mercato del lavoro Tra il terzo trimestre 2014 e lo stesso periodo del 2013 l occupazione per il totale dei settori economici a livello regionale si è stabilizzata attorno alle 499mila unità risultante della flessione dell industria (da 157mila unità a 152, - 3,6 per cento, con l industria in senso stretto in calo da 131 mila unità a 124, - 4,9 per cento) e dall aumento dei servizi (da 328 mila unità a 332mila, + 1,3 per

5 cento su spinta all interno del terziario delle altre attività di servizio legate in particolare ai servizi alle imprese). Occupati in FVG (in migliaia) , , , ,32 130, ,428 26,355 27,226 Totale Servizi Manifatturiero Costruzioni III 13 III 14 Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Istat Le persone in cerca di occupazione risultano diminuite da unità , - 3,2 per cento, e questo, unito alla sostanziale tenuta delle forze di lavoro, da 539 a 538mila unità, ha comportato la riduzione del tasso di disoccupazione regionale dal 7,4 per cento al 7,2. 14,0% Tasso di disoccupazione 12,0% 11,3% 11,8% 10,0% 9,8% 8,0% 6,0% 5,2% 7,6% 7,6% 6,1% 7,4% 7,2% FVG Italia 4,0% 4,1% 2,0% 0,0% III 2010 III 2011 III 2012 III 2013 III 2014 Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Istat Se alle persone in cerca di occupazione si sommano i lavoratori in cassa integrazione straordinaria ed in deroga a tempo equivalente, il tasso di disoccupazione implicito sale all 8,1 per cento (a fronte dell 8,2 per cento dello stesso periodo di un anno fa ).

6 I dati sul mercato del lavoro disponibili per la provincia di Udine riferiti al 2014 presentano segnali contrastanti che indicano il permanere di situazioni di criticità legate all incremento della cassa integrazione straordinaria e delle procedure di mobilità accanto ad andamenti positivi delle assunzioni. Complessivamente le assunzioni nella Provincia di Udine nei dodici mesi tra il quarto trimestre 2013 ed il terzo 2014 comparandoli con i dodici mesi precedenti, segnano una contrazione dell 1,8 per cento, da a ma questo risultato è condizionato dalla contrazione delle assunzioni nei servizi, - 5,5 per cento, mentre il settore del agricoltura mostra una espansione del 3,7 per cento, e quello dell industria, comprendendovi le costruzioni, una crescita ancora maggiore, + 9,9 per cento (da a ). Assunzioni e cessazioni nel manifatturiero in Provincia di Udine Assunzioni Cessazioni IV TRIM 2012 I TRIM 2013 II TRIM 2013 III TRIM 2013 IV TRIM 2013 I TRIM 2014 II TRIM 2014 III TRIM 2014 Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Centri per impiego L industria in senso stretto mostra il dinamismo più elevato con una crescita delle assunzioni da a , + 12,4 per cento. Le costruzioni mostrano di tenere con assunzioni che passano da a 3.206, + 0,6 per cento. Le cessazioni segnano una variazione del 2,8 per cento, da a Diminuiscono del 7,5 per cento nei servizi mentre salgono nel primario del + 13,9 per cento e nel secondario del + 8,1 per cento. Il rapporto assunzioni/cessazioni passa nell industria in senso stretto da 0,93 a 0,92 marcando l ampliamento della forbice tra assunzioni e cessazioni che sono cresciute di più in valori assoluti (1.601 cessazioni a fronte di assunzioni).

7 Il ricorso alla cassa integrazione tra gennaio e dicembre 2014 è passato da ore a con un incremento del 6,5 per cento. Il ricorso alla cassa integrazione ordinaria è calato da ore a , - 38,3 per cento (con una contrazione che ha interessato i diversi settori con l eccezione della metallurgia, da ore a , + 5,8 per cento, e del settore pelli e cuoio, da ore a , + 1,8 per cento). E cresciuto invece il ricorso alla cassa integrazione straordinaria da ore a , + 12,8 per cento, con incrementi che hanno riguardato in particolare il legno (da ore a , + 107,6 per cento), la metallurgia (da ore a , + 206,8 per cento), la chimica (da ore a , + 93,4 per cento) e l alimentare (da ore a , + 56,8 per cento). La meccanica mantiene la quota di incidenza maggiore sul totale della gestione straordinaria con il 59 per cento delle ore integrate ma le diminuisce, in valori assoluti, da ore a , - 8 per cento. I lavoratori in cassa integrazione straordinaria a tempo pieno equivalente si contano tra gennaio e dicembre 2014 in unità (cui si aggiungono 135 in cassa integrazione in deroga) mentre a nell anno precedente cifravano unità (con 90 lavoratori in più in cassa integrazione in deroga). Cassa integrazione in Provincia di Udine (ore autorizzate) ORDINARIA STRAORDINARIA gen-09 feb-09 mar-09 apr-09 mag-09 giu-09 lug-09 ago-09 set-09 ott-09 nov-09 dic-09 gen-10 feb-10 mar-10 apr-10 mag-10 giu-10 lug-10 ago-10 set-10 ott-10 nov-10 dic-10 gen-11 feb-11 mar-11 apr-11 mag-11 giu-11 lug-11 ago-11 set-11 ott-11 nov-11 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 gen-13 feb-13 mar-13 apr-13 mag-13 giu-13 lug-13 ago-13 set-13 ott-13 nov-13 dic-13 gen-14 feb-14 mar-14 apr-14 mag-14 giu-14 lug-14 ago-14 set-14 ott-14 nov-14 dic-14 Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Inps

8 Pesano i processi di ristrutturazione e di riorganizzazione aziendale in cui emergono situazioni di eccedenza della base produttiva che si riflette sulle procedure di mobilità. Infatti lo stock di lavoratori in mobilità registra una netta crescita: tra settembre 2013 e lo stesso mese del 2014 lo stock è cresciuto da unità a 3.216, + 18,4 per cento. Nei primi nove mesi del 2014 gli inserimenti in lista di mobilità a seguito di procedure di licenziamento collettivo hanno raggiunto unità a fronte delle 955 del 2013, + 53,2 per cento. Si tratta a partire del 2008 del livello apicale di inserimenti nelle liste di mobilità. I dati rilevano le criticità che il mercato del lavoro evidenzia in ragione dei riflessi che sull occupazione derivano dai processi di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale e dal lento riassorbimento della capacità produttiva inutilizzata a fronte del riposizionamento dei punti di equilibrio aziendale su livelli più bassi. Segnali di dinamismo traspaiono da un certo ritorno delle assunzioni (in particolare nel manifatturiero) che segnano la ripresa di dinamiche positive nel mercato del lavoro anche se non tali da recuperare i livelli precrisi. Il commercio estero La produzione è stata sostenuta dalla domanda estera. Quando la sua spinta si è allentata, come è accaduto nel terzo trimestre 2014, la dinamica della produzione ne ha risentito fermandosi. Tra gennaio e settembre 2014 le esportazioni sono cresciute del 3 per cento, da milioni di euro a (+ 1,4 per cento a livello nazionale, + 0,1 per cento a livello regionale su cui influisce il calo del export della provincia di Trieste). Le esportazioni in Provincia di Udine (gen/set) Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Istat

9 Il risultato positivo è assicurato dall andamento espansivo dei primi due trimestri del 2014: nel primo le esportazioni sono cresciute del 9,7 per cento, nel secondo del 3,3 per cento con una media trimestrale di crescita superiore al 6 per cento. Il terzo trimestre ha segnato un arretramento del 3,3 per cento. Sul piano della distribuzione geografica si rileva il maggior incremento delle esportazioni verso i mercati extracomunitari (+ 3,2 per cento) rispetto a quelli dell UE a 28 (+ 2,8 per cento). Le esportazioni in Provincia di Udine (gen/set) Africa Asia Orientale Asia Centrale Medio Oriente America Extra Ue UE 28 Europa Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Istat Nel terzo trimestre in particolare il dato riflessivo è caratterizzato sul piano della distribuzione geografica soprattutto dalla caduta del mercato dell America settentrionale (da 119,8milioni di euro a 69,5, - 41,9 per cento), accompagnata dall assestamento del mercato dell Asia Orientale (da 98,8 milioni di euro a 84,2, - 14,8 per cento), mentre in ripresa risulta il mercato del Medio Oriente (da 41,6 milioni di euro a 60,8, + 46,3 per cento) e quello dell Africa settentrionale (da 27,7milioni di euro a 43,9, + 58,6 per cento). L Unione Europea a 28 si assesta da 699,9 milioni di euro a 692,9, - 1 per cento. Calano nettamente le esportazioni verso i paesi europei non UE, Russia e Turchia in testa (da 128milioni di euro a 101,4, - 20,8 per cento).

10 Il credito alle imprese Al 1 gennaio 2103 gli impieghi alle attività produttive in provincia di Udine ammontavano a 7.330,9 milioni di euro, al 30 settembre 2014 sono scesi a 7.178,9,4 milioni di euro, - 2 per cento. Provincia di Udine: impieghi in attività industriali (migliaia di euro) /06/10 01/09/10 01/12/10 01/03/11 01/06/11 01/09/11 01/12/11 01/03/12 01/06/12 01/09/12 01/12/12 01/03/13 01/06/13 01/09/13 01/12/13 01/03/14 01/06/14 01/09/14 Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Banca d Italia Nel corso del periodo considerato sono scesi al minimo alla fine del 2013 a 6.916,2 milioni di euro con un calo, rispetto al dato del precedente mese di gennaio, del 5,7 per cento; successivamente sono ripresi con un incremento al 30 settembre 2014 del 3,8 per cento. Per quanto riguarda le attività industriali gli impieghi in un anno, tra gennaio 2013 e settembre 2014 sono diminuiti da 2.959,4 milioni di euro a 2.773,4, - 6,2 per cento. La soglia minima di impieghi è stata raggiunta al 31 dicembre 2013 con un ammontare di 2.679,3 milioni di euro. Successivamente gli impieghi sono risaliti del + 3,5 per cento raggiungendo la soglia di 2.773,4 milioni di euro. Il tasso annuo di ingresso in sofferenza dei prestiti bancari per le imprese ha raggiunto nel terzo trimestre 2014 il 3,15 per cento, in diminuzione rispetto al trimestre precedente in cui il tasso di decadimento ha raggiunto il 3,45 per cento. La contrazione del credito alle imprese risulta in attenuazione in corrispondenza al picco negativo di fine Gli impieghi sono stati rivolti in particolare al sostegno del capitale di esercizio e ad

11 operazioni di ristrutturazione e consolidamento dei debiti bancari. Vanno rafforzati per dar forza al riavvio del processo di accumulazione. 4,00 Provincia di Udine: tasso di decadimento delle imprese 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0, Elaborazione Ufficio Studi Confindustria Udine su dati Banca d Italia A fronte dell attenuazione delle restrizioni nell offerta del credito l ingresso in sofferenza comincia a rallentare.

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