Fauna del Bacino acquifero del Foix: uno studio sulla fauna vertebrata del bacino acquifero del Foix e i suoi dintorni

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1 Fauna del Bacino acquifero del Foix: uno studio sulla fauna vertebrata del bacino acquifero del Foix e i suoi dintorni Humbert Salvadó, Xavier Bayer, e Cisco Guasch Con il supporto della: Fondazione Catalunya i Territori Squadra di ricerca Gli autori sono appassionati naturalisti dell area del Penedès che si dedicano allo studio e alla raccolta di dati sulla fauna della zona fin dalla fine degli anni settanta. Cisco Guasch i González (1956) è nato a Masies de Sant Miquel (Banyeres del Penedès). Naturalista autodidatta, ha lavorato nel bosco, come contadino... e poco a poco la sua passione per la natura lo ha condotto a collaborare con gli enti per la salvaguardia e lo studio della natura presenti nel Penedès, poi anche a livello della regione Catalogna. Oggi è membro dell Institut Català d Ornitologia (ICO). Ha partecipato a numerosi studi e congressi sulla fauna, ha offerto il suo contributo in conferenze e articoli e ha pubblicato vari libri divulgativi come: Paratges naturals. Massís del Garraf i conques de l Anoia, del Foix i del Gaià. Itineraris, fauna i vegetació. X. Bayer, i C. Guasch (2001). Ed Cossetània. Itineraris de Natura.pel Gaià, el Foix i l Anoia. X. Bayer, i C. Guasch (2007). Ed Ratpenats. Ciència i mite. Cossetània. J. Serra-Cobo, M. López-Roig, X. Bayer, B. Amengual i C. Guasch (2009). Ed. Publicacions i edicions Universitat de Barcelona. Xavier Bayer i González (1962) è nato a Vilafranca, e è naturalista fin da quando era molto giovane, maestro in scuole rurali e musicista: attività che lo hanno spinto a scrivere più di una decina di libri. In qualità di naturalista ha lavorato con vari enti dediti alla ricerca nella natura del Penedès come l antico Museu de Vilafranca e attualmente è anche membro dell ICO Institut Català d Ornitologia. È autore di diversi studi e ha realizzato vari interventi in congressi sul tema della fauna, in particolare su quella del Penedès. Dei suoi libri divulgativi vanno ricordati: Paratges naturals. Massís del Garraf i conques de l Anoia, del Foix i del Gaià. Itineraris, fauna i vegetació. X. Bayer, i C. Guasch (2001). Ed Cossetània.. Itineraris de Natura.pel Gaià, el Foix i l Anoia. X. Bayer, i C. Guasch (2007). Ed Ratpenats. Ciència i mite. Cossetània. J. Serra-Cobo, M. López-Roig, X. Bayer, B. Amengual i C. Guasch (2009). Ed. Publicacions i edicions Universitat de Barcelona.

2 Humbert Salvadó i Cabré (1961) Barcellona. Vive a Vilafranca fin dall infanzia, dove il suo interesse per l ornitologia e la sua preoccupazione per la natura lo hanno condotto a collaborare con gli enti locali sia di ricerca, come l Institut d Estudis Penedesencs e l antico Museu de Vilafranca, sia d azione, come i gruppi ecologisti della zona. È dottore in Biologia (Zoologia) presso l Universitat de Barcelona dove insegna attualmente nel Dipartimento di Biologia Animale. Si è specializzato nella microfauna del trattamento delle acque residuali, e ha diretto progetti di ricerca nazionali e internazionali, oltre a contribuire alla realizzazione di libri, numerosi articoli e congressi internazionali. Le attività divulgative dei valori naturali della fauna ornitologica del Penedès non sono state per lui marginali; infatti, ha partecipato attivamente al lavoro degli enti locali in studi, congressi, articoli e dibattiti. In tal senso, allo scopo di preservare l ambiente naturale del bacino acquifero del Foix, collabora con il gruppo che redige il Pla especial de l'embassament del Foix (Piano speciale per il bacino del Foix). Salvadó T., Aymerich E., Salvadó H. & Herrera J.A. (1992). Nella realizzazione di questo studio, gli autori si sentono in dovere di ringraziare un elevato numero di persone che hanno contribuito disinteressatamente con l apporto di dati, e in maniera particolare Pere Mestre i Raventós, deceduto nel 2007, che ha contribuito moltissimo tanto alla ricerca ornitologica nel Penedès quanto alla formazione degli autori. Introduzione Il bacino del Foix sta al centro di un territorio circondato da montagne più o meno aride e da pianure coltivate. In esso confluiscono le acque di gran parte della conca del fiume Foix, si trova fisicamente alla confluenza dei tre comprensori del Penedès nel territorio del Comune di Castellet i la Gornal. Il piano di protezione e in particolare la creazione del Parco del Foix ci permettono, oggi, di usufruire di un singolare spazio naturale di elevato valore paesaggistico. Lo spazio naturale protetto grazie alla costituzione del Parco del Foix, oltre al bacino, fornisce acqua al territorio confinante, per ettari complessivi. Negli ultimi cento anni, il fiume Foix ha subito un grave impatto provocato dall estrazione d acqua, sia a livello superficiale sia delle acque sotterranee, dall edificazione di muri di contenimento, dall inquinamento, dal travaso delle acque e dalla presenza di cave di ghiaia che ne hanno modificato profondamente l aspetto. La diga costituisce una barriera insormontabile per molte specie di animali acquatici, e più a valle, oltre la diga, il letto del fiume rimane asciutto in gran parte dell anno. Anche gli altri ecosistemi acquatici del Penedès sono stati costantemente danneggiati: gli stagni naturali, e una serie di maremme che stavano lungo la costa fino alla metà del XX secolo. Sebbene molti non li abbiano mai visti, risulta evidente il modo in cui l urbanizzazione ha eliminato costantemente questi ecosistemi sostituendoli con edifici. Come conseguenza di questo scompiglio, il bacino del Foix svolge attualmente un ruolo molto importante per la conservazione della fauna, in quanto è la zona umida continentale più grande di questi comprensori. Le sue acque permettono la vita di diverse specie di pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi, che a loro volta esercitano una grande influenza su molta altra fauna del territorio circostante. Nel corso degli anni, anche la qualità delle acque si è modificata e oggi il loro stato è migliorato, sebbene non siano ottime. Parallelamente al miglioramento delle condizioni è stata osservata una presenza sempre più numerosa di uccelli acquatici ibernanti, e periodi più lunghi di permanenza. L oggetto del presente lavoro consiste, prima di tutto, nell accrescere le conoscenze sulla fauna del Bacino del Foix e dei dintorni, quindi nel fare in modo che

3 le informazioni raccolte diventino uno strumento utile sia per la gestione di questo spazio sia, in definitiva, per potenziare la conservazione dell ambiente. Metodologia Abbiamo iniziato la raccolta regolare dei dati nel 1976 e siamo andati avanti fino al Dal 1997 abbiamo collaborato con la gestione del Parco del Foix, raccogliendo dati con un minimo di quattro visite al mese e un centinaio di visite nel corso di un anno. Per cui abbiamo dati raccolti in oltre 1400 visite complessivamente. Le decine di migliaia di informazioni ottenute sono completate con i dati bibliografici e i contributi provenienti da vari collaboratori e informatori. Nello specifico, sono stati raccolti dati dei primi lavori di ornitologia sulla fauna del bacino del Foix, realizzati da Pere Mestre i Raventós dal 1957 alla fine degli anni novanta. L analisi dei dati ci permette di comprendere l evoluzione della fauna di quest area negli ultimi 50 anni. Per quanto riguarda la delimitazione della zona studiata, ci si è attenuti ai confini del Parco del Foix. A ogni modo non siamo stati assolutamente rigidi con tali limiti, dal momento che si tratta di frontiere artificiali che vengono superate facilmente dalla fauna. Nel caso del fiume Foix, che segna il limite nord-ovest del Parco è stata inclusa la zona che resta in mezzo alle due fasce protette dal Parco, arrivando a una distanza massima di 1000 metri nel resto del perimetro. Per lo studio dei pesci abbiamo seguito il bacino, il fiume Foix e il ruscello Marmellar in diversi periodi dell anno. Sono stati osservati meticolosamente anche gli stagni e altri punti d acqua che potevano contenere pesci. Ogni tanto si è proceduto alla cattura di avannotti per poterli osservare dettagliatamente, i pesci catturati sono poi stati rimessi in acqua nel luogo di cattura. Per quanto concerne il monitoraggio della popolazione di anfibi, sono stati visitati punti d acqua come fonti, stagni, fiumi e ruscelli, pozzi, tini per il vino, vecchie cisterne e perfino piscine o vasche di depurazione in disuso. In molti di questi luoghi sono stati trovati esemplari adulti, uova e larve. Sono stati realizzati anche rilevamenti acustici serali e notturni, soprattutto in primavera e in estate. Si sono percorsi alcuni tratti di strade dopo una giornata di pioggia (o ancora meglio dopo una notte di pioggia) per trovare individui investiti da auto. Per quanto riguarda i rettili, abbiamo esplorato tutti gli ambienti naturali possibili. Oltre a prestare attenzione ai rettili che si possono trovare accanto a una strada o a un sentiero, sono stati indagati i fiumi, i ruscelli e gli stagni per localizzare specie acquatiche, anche i margini pietrosi e gli spazi circostanti alle costruzioni rurali. È stato fatto qualche percorso per le strade in giornate soleggiate per trovare animali esposti al sole o eventuali esemplari investiti. Sono stati raccolti anche esemplari caduti in buchi da cui non riuscivano più a uscire (pozzi vinicoli, laghetti secchi, balze...), i resti di esemplari predati, per esempio nelle borre dei rapaci notturni. Per raccogliere le informazioni sugli uccelli sono stati visitati luoghi corrispondenti ai vari ambienti naturali del Parco. In alcune di queste visite è stato percorso un itinerario di alcuni chilometri, oppure si è rimasti in un determinato punto per vedere il movimento degli uccelli. Sono state realizzate prospezioni diurne e notturne. Durante le visite ci si è dedicati soprattutto all osservazione e all ascolto degli uccelli. Sono state raccolte anche informazioni dagli uccelli morti sulla strada. Sono stati ottenuti dati, inoltre, da esemplari presi da uccelli rapaci o da mammiferi carnivori. E quando se n è presentata l occasione, si sono raccolte borre per studiare gli uccelli notturni. L anellamento scientifico degli uccelli è un altra delle tecniche impiegate. In questo caso si è potuto effettuare grazie alla collaborazione di due esperti anellatori; Marc Olivé e Manel Bonilla, che appartengono all Institut Català d Ornitologia.

4 La ricerca dei mammiferi è piuttosto complicata date le abitudini molto differenti tra le varie famiglie. Sono stati raccolti dati provenienti dall osservazione diretta, dalle tracce e programmando uscite di sera, di notte o la mattina presto, ossia nei momenti della giornata in cui i mammiferi sono più attivi. Le strade sono state controllate per trovare esemplari investiti. L analisi dei resti ossei di animali morti e delle borre è un altro metodo per localizzare alcuni micromammiferi. In quanto ai pipistrelli è stato necessario cercare esemplari negli edifici in rovina, sotto i ponti, ed esplorare le piccole grotte e le balze esistenti nel Parco del Foix, si è proceduto, inoltre, a registrare gli ultrasuoni. In questo caso, il materiale ottenuto è stato analizzato nel laboratorio acustico di Areambiental in collaborazione con il biologo nonché specialista di pipistrelli dott. Jordi Serra-Cobo. Risultati e conclusioni Il numero complessivo di specie osservate di vertebrati, aggiornato durante la redazione di questo rapporto, nel Parco del Foix, è di 322, e più specificamente, 11 specie di pesci, 7 specie di anfibi, 21 specie di rettili, 243 specie di uccelli e 40 specie di mammiferi Si tratta di un numero abbastanza elevato, e soprattutto è un buon segnale dell interesse naturale che ci offrono i territori del bacino e dintorni. Di queste specie, 28 sono allogene, e introdotte dall uomo. Delle 295 autoctone, 276 (ossia la maggior parte) sono protette da qualche normativa Catalana o Europea. Alcune delle specie citate si considerano estinte nell area, altre invece sono una presenza abituale dalla creazione del Parco. Tra le 11 specie di pesci citate, solo l Anguilla (Anguilla anguilla) si considera autoctona nel bacino. In quanto al resto delle specie, alcune sono state da poco trovate a monte del bacino come il Barbo pinnerosse (Barbus haasi), altre sono estinte come il Cavedano (Squalius cephalus) e la maggior parte di quelle oggi presenti sono state introdotte dall uomo come nel caso del Pesce gatto (Ameiurus melas) e del Siluro (Silurus glanis). Nel Parco del Foix ci sono complessivamente 7 specie di anfibi. Con l eccezione di quelli meno sensibili all inquinamento come la Raganella (Hyla meridionalis) e la Rana verde iberica (Pelophylax perezi) molti degli anfibi trovati evitano il corso principale del Foix, sia perché sono più sensibili all inquinamento dell acqua sia perché hanno abitudini più terrestri. Le specie più terrestri dipendono dall acqua in epoca di riproduzione e frequentano in questo periodo i piccoli stagni effimeri e i rigagnoli affluenti che si seccano d estate e si formano accanto alla corrente principale. Alcuni esempi sono il Pelodite punteggiato (Pelodytes punctatus) e il Rospo calamita (Bufo calamita). Sono state individuate 21 specie di rettili. In particolare, 8 specie di tartarughe delle quali solo tre si possono considerare autoctone, la Tartaruga di terra (Testudo hermanii) e la Tartaruga palustre (Emys orbicularis) sono molto rare. Attualmente la tartaruga di terra si considera praticamente estinta. Pensiamo che le eventuali popolazioni di tartarughe isolate, dipendano dagli sforzi di ripopolamento che si stanno realizzando in altri luoghi vicini come il Parco del Garraf. In quanto al resto di rettili, dei sauri troviamo specie che meritano una particolare attenzione come il Geco verrucoso (Hemidactylus turcicus) avvistato solo occasionalmente nella parte meridionale del Parco. Tra gli ofidi ci sono 6 specie di serpenti tra le quali la Vipera di lataste (Vipera latasti) probabilmente è estinta nel Parco giacché le uniche notizie risalgono a più di vent anni fa.

5 Gli uccelli meritano un trattamento a parte, sono di gran lunga i vertebrati che presentano una maggior biodiversità nel Parco, e costituiscono il motivo iniziale per la creazione del Parco stesso. Ne sono state osservate 243 specie tra sedentarie, migranti e ibernanti, senza dimenticare un piccolo numero di specie allogene. Tra le sedentarie e alcune delle migranti arrivano a 91 le specie che nidificano regolarmente in questa zona. Questo numero così elevato si spiega con il fatto che il Parco comprende molteplici e svariati habitat. Alcune specie hanno smesso di nidificare come la Taccola (Corvus monedula) o la Rondine montana (Ptyonoprogne rupestris), ma ce n è più di una decina che ha dato indizi di nidificazione. Tra i rapaci, meritano particolarmente di essere protette le quindici specie nidificanti, 9 diurne e 6 notturne, che rendono il Parco un territorio eccezionale; tra queste l Aquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus) gode d una legislazione particolare per garantirne la conservazione. Le specie di uccelli acquatici conferiscono a questo spazio un valore singolare. Delle 243 specie del parco, circa novanta dipendono per la loro esistenza dalla presenza di grandi masse d acqua. Alcune si sono stabilite nella zona umida più estesa del Penedès, hanno cominciato a nidificare timidamente nel bacino verso la fine degli anni settanta e oggi sono molto presenti come il Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), la Gallinella d acqua (Gallinula chloropus) la Folaga (Fulica atra) e il Germano reale (Anas platyrhynchos). Altre specie hanno nidificato solo per alcuni anni come il Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus) e, eccezionalmente, il Cavaliere d Italia (Himantopus himantopus), e altre ci hanno provato, ma non se ne sono ancora controllati i risultati, per esempio gli ardeidi come il Tarabusino (Ixobrychus minutus), la Nitticora (Nycticorax nycticorax) e l Airone rosso (Ardea purpurea). Vi sono specie nidificanti legate alla riva del bacino come il Corriere piccolo (Charadrius dubius) e la Ballerina gialla (Motacilla cinerea). La lista di uccelli acquatici si allunga parecchio se consideriamo anche le specie ibernanti e quelle di passaggio. Allora ci rendiamo conto che il bacino svolge un ruolo molto importante tutto l anno. Il numero di specie di anatidi ibernanti aumenta ogni anno: il Fischione (Anas penelope) l Alzavola (Anas crecca) la Canapiglia (Anas strepera) il Codone (Anas acuta) il Mestolone comune (Anas clypeata). Spiccano anche i numerosi ibernanti di ardeidi come l Airone guardabuoi (Bubulcus ibis) e la Garzetta (Egretta garzetta), così come grandi quantità di Cormorani (Phalacrocorax carbo): lo scorso inverno, in particolare, ne sono stati registrati oltre 1000 esemplari. Ci sono anche moltissime specie che si sentono attratte dalle acque del bacino solo durante il passaggio migratorio o in movimenti di dispersione post-nuziale, per esempio gli uccelli limicoli come il Piovanello maggiore, le Pittime, le Pantane, le Sterne e i Mignattini. Per salvaguardare la funzione svolta dal bacino acquifero nella conservazione della fauna è necessario un miglioramento della qualità delle acque, giacché siamo dell avviso che molti uccelli cessino di nidificare sulle sue sponde proprio per questa ragione. Nei mammiferi sono quaranta le specie presenti nel Parco. Il gruppo che presenta una maggiore diversità è quello dei chirotteri, con 16 specie. Vi troviamo specie molto legate all acqua come il Vespertilio d acqua (Myotis daubentonii), ma anche altre che approfittano di questo ambiente per la gran quantità d insetti che vi possono trovare, anche se preferiscono rifugiarsi lungo i precipizi e nelle grotte del Parco come il Pipistrello di Savi (Hypsugo savii), o il Molosso di Cestoni (Tadarida teniotis). Nell ordine degli insettivori sono stati individuati, seppure non in gran numero, il Riccio algerino (Atelerix algirus) e il Mustiolo (Suncus etruscus). Tra i roditori segnaliamo la presenza del Topo quercino (Eliomys quercinus), piuttosto scarsa, e dell Arvicola acquatica (Arvicola sapidus), anch essa non molto numerosa, giacché richiede luoghi con acqua pulita, quindi l inquinamento del fiume ne limita l insediamento. Tra i carnivori sono abbondanti la Volpe (Vulpes vulpes) la Faina (Martes foina), e il Tasso (Meles meles), invece sia il Furetto (Mustela putorius) sia la Lontra (Lutra lutra) li consideriamo estinti a causa della persecuzione che è stata perpetrata ai loro danni.

6 Il numero di specie che si trovano nel Parco del Foix e nei dintorni, dalla creazione del Parco, è oggi cresciuto parecchio. Si è notato in maniera straordinaria come si sono stabilite e si sono consolidate moltissime specie rupicole, forestali e in particolar modo acquatiche. Comunque, per poter preservare la diversità che caratterizza questo spazio, constatiamo che esercitano un forte impatto la riduzione delle rive e la qualità dell acqua; perciò andranno previsti miglioramenti nelle infrastrutture che rappresentano il punto di collisione colissió e costituiscono barriere spesso insormontabili.

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