Istituto Comprensivo di Vertemate con Minoprio - Bregnano Via Vigna, Vertemate con Minoprio (Como) Tel Fax 031.
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- Francesca Di Mauro
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1 Istituto Comprensivo di Vertemate con Minoprio - Bregnano Via Vigna, Vertemate con Minoprio (Como) Tel Fax e mail: coic837006@istruzione.it P.E.C. coic837006@pec.istruzione.it Distretto n 11 C.F Cod. Min. COIC Scuola Secondaria Statale di 1 Grado Giovanni Paolo II - Vertemate Via Vigna, 6 Tel. 031/ Scuola Secondaria Statale di 1 Grado P.Borsellino e G.Falcone - Bregnano Via Diaz, 11 Tel. 031/ Scuola Primaria Statale Giovanni Paolo II - Vertemate Via Vigna, 3 Tel. 031/ Scuola Primaria Statale Sen. Roberto Rampoldi - Bregnano Via dello Sport, 1 Tel. 031/
2 PREMESSA Il protocollo di accoglienza è un documento che si propone di fornire indicazioni al personale scolastico per la gestione delle fasi che riguardano l accoglienza degli alunni stranieri e delle loro famiglie. La sua adozione consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute nell art. 45 del D.P.R. 31/08/99 n. 394 intitolato Iscrizione scolastica che attribuisce al Collegio Docenti diversi compiti deliberativi e di proposta. Essendo uno strumento di lavoro, viene periodicamente rivisto ed integrato sulla base delle esperienze realizzate in considerazione delle finalità formative espresse nel P.O.F. e delle risorse disponibili. FINALITA ED OBIETTIVI DEL PROTOCOLLO D ACCOGLIENZA Creare occasioni di riflessione, formazione e condivisione sul significato e sulle fasi dell integrazione culturale a scuola. Raccogliere, organizzare e completare le procedure attuate a scuola. Promuovere la condivisione delle stesse. Rendere accogliente e organizzata la scuola che si rivolge ad alunni stranieri. Raccogliere e aggiornare sistematicamente strumenti, metodologici e bibliografici, che sostengano il corpo docente e gli alunni nel loro percorso di inserimento. Facilitare l accesso a tali strumenti da parte di docenti, alunni e famiglie degli stessi. Stimolare la messa in rete e la collaborazione con le risorse territoriali, che si occupano di immigrazione e intercultura. Promuovere, ai vari livelli, una mentalità basata sul confronto e sulla conoscenza delle diverse culture. Il protocollo delinea prassi condivise di carattere Amministrativo e burocratico (l iscrizione) Comunicativo e relazionale (prima conoscenza) Educativo-didattico (proposta di assegnazione alla classe, accoglienza, insegnamento dell italiano seconda lingua) Sociale (rapporti e collaborazione con il territorio). LA COMMISSIONE INTERCULTURA: STRATEGIE E FUNZIONI Affinché i contenuti inseriti nel protocollo e la loro applicazione siano coerenti con i bisogni della scuola stessa e affinché vi sia un reale monitoraggio delle risorse e delle problematiche legate all immigrazione, il gruppo di lavoro si è dato i seguenti criteri. Coinvolgimento di almeno un insegnante per plesso e/o per ordine di scuola. Coinvolgimento di personale docente motivato con contratto di lavoro a tempo determinato e a tempo indeterminato al fine di valorizzare contemporaneamente: - la professionalità di chi, avendo prestato sevizio in diverse istituzioni scolastiche, è in grado di confrontare esperienze diverse e di proporre soluzioni innovative; - la competenza di chi, avendo prestato sevizio per parecchi anni nello stesso istituto, ne conosce la storia e le dinamiche interne. Coinvolgimento del Dirigente Scolastico. Coinvolgimento del personale di Segreteria, che si occupa di ricevere le domande di iscrizione da parte delle famiglie straniere, per illustrare le finalità del protocollo e gli strumenti di cui la scuola intende dotarsi: - schede di iscrizione, - altro materiale tradotto nelle principali lingue straniere. In sintesi la Commissione Intercultura si caratterizza per le seguenti funzioni. 2
3 Coordinamento delle iniziative legate all integrazione interculturale nella scuola (Progetti interculturali, progetti di Italiano come seconda lingua, eccetera). Diffusione di materiali e approcci metodologici, che supportino i docenti impegnati nell accoglienza e nell integrazione degli alunni stranieri. Monitoraggio dell applicazione del protocollo, coinvolgendo il corpo docente e diventando punto di riferimento nella ricerca di soluzioni alle situazioni problematiche. Esercizio di un ruolo consultivo vincolante nelle decisioni che riguardano l inserimento degli alunni. Ricerca di sinergie tra i bisogni della scuola e le risorse del territorio con particolare riferimento ai servizi sociali e alle altre istituzioni scolastiche. Programmazione di un calendario di incontri durante l anno scolastico. 1^ FASE: AMMINISTRATIVO - BUROCRATICA Il primo contatto della famiglia dell alunno straniero con l Istituzione Scolastica avviene al momento dell iscrizione; pertanto, questa fase, se gestita con accuratezza, consente di offrire un immagine accogliente della scuola, facilitando l interazione scuola famiglia. Deve essere chiaro, fin dalle prime comunicazioni, che la procedura di inserimento sarà graduale, poiché è indispensabile valutare attentamente diversi fattori per individuare quale sarà la situazione in cui l alunno starà meglio, ma anche quale sarà la classe che trarrà vantaggio dal suo inserimento. Personale addetto Gli Assistenti Amministrativi incaricati di occuparsi delle iscrizioni degli alunni e, quindi, anche di gestire i primi contatti con le famiglie straniere sono individuati ad inizio anno scolastico ed i loro nomi indicati tempestivamente alla Commissione. Documenti Il personale di Segreteria - Consegna i moduli di iscrizione tradotti, quando possibile, nella lingua parlata dalla famiglia richiedente. - Raccoglie la documentazione anagrafica e sanitaria (I minori stranieri non in regola in materia di soggiorno presenti in Italia hanno titolo. Secondo le leggi nazionali ed internazionali vigenti, a frequentare scuole ed istituti di ogni ordine e grado. La normativa recente consente di sostituire i documenti anagrafici con l autocertificazione, prodotta dai genitori o da chi è responsabile del minore. Inoltre il DPR 355 del 26/01/99 consente a tutti gli alunni di frequentare la scuola anche senza vaccinazioni). - Raccoglie la documentazione relativa alla precedente scolarità (se esistente) o eventuali autocertificazioni. - Informa immediatamente il Dirigente ed i responsabili della Commissione Intercultura della richiesta di iscrizione in corso. Modulistica Presso la Segreteria sarà resa disponibile la seguente modulistica: - Modulo di iscrizione - Modulo per la scelta di avvalersi o meno dell insegnamento della religione cattolica - Regolamento della scuola Riferimenti commissione Le Figure Strumentali incaricate di occuparsi dell integrazione degli alunni stranieri sono individuate annualmente dal Collegio dei docenti. Riferimenti servizi sul territorio Alle famiglie saranno forniti il numero di telefono e gli orari dei servizi sociali del Comune. Poiché le famiglie straniere sono spesso portatrici di bisogni e di problematiche che vanno oltre la realtà scolastica, si ritiene fondamentale un contatto costante, ad opera dei referenti di plesso, con gli assistenti sociali dei Comuni di Vertemate e Bregnano. Occorre, infatti, che le 3
4 varie agenzie presenti sul territorio collaborino, evitando il più possibile il rischio di interventi frammentari. 2^ FASE: COMUNICATIVO - RELAZIONALE (prima conoscenza) Sondando con delicatezza e rispetto la storia della famiglia, si possono ricevere informazioni preziose per ricostruire il percorso scolastico dell alunno, nonché gli elementi fondamentali della cultura di provenienza. Incontro con la famiglia Al momento dell iscrizione viene fissato un incontro con la famiglia dell alunno. A tale incontro parteciperanno: - il Dirigente Scolastico, - il referente di plesso per l intercultura, - i genitori dell alunno straniero, - un mediatore culturale, quando la situazione lo rende necessario. Presentazione della Scuola Alla famiglia saranno illustrate l organizzazione della scuola e le diverse fasi, che precederanno l inserimento definitivo in un determinato gruppo classe. Rilevazione del progetto migratorio Nei casi in cui la situazione lo rende possibile, è opportuno ricostruire la storia migratoria e il progetto di permanenza in Italia. Rilevazione della biografia e del patrimonio linguistico Durante il colloquio saranno verificate: - la lingua parlata in famiglia, - la lingua appresa nel Paese di origine, - altre lingue eventualmente scritte o parlate. Per tali rilevazioni si utilizzerà il modulo Traccia per la rilevazione della biografia linguistica degli alunni stranieri allegato al presente documento. La ricostruzione del patrimonio linguistico familiare è indispensabile per verificare se l alunno sia in possesso dei prerequisiti per l apprendimento della lingua Italiana. 3^ FASE: EDUCATIVO - DIDATTICA Valutazione delle competenze dell alunno Accoglienza Al fine di organizzare l accoglienza dell alunno in tempi ragionevoli, contestualmente con l iscrizione dello stesso, saranno tempestivamente attivati: - il referente di plesso per la Commissione Intercultura; - i docenti delle classi in cui presumibilmente sarà inserito l alunno secondo l età anagrafica. Valutazione delle competenze Caratteristiche socio relazionali Attraverso i racconti dell alunno saranno ricostruiti le sensazioni, i vissuti e le aspettative legati all inserimento in una nuova realtà scolastica. Osservando, inoltre, l alunno durante i momenti di presenza in classe e durante le attività con i compagni, si potranno ricostruire le sue caratteristiche socio relazionali. Competenze linguistiche e cognitive - Al fine di una corretta rilevazione della biografia linguistica dell alunno, saranno utilizzate prove, che prevedono l impiego sia di testi scritti (eventualmente tradotti) sia di immagini e disegni. 4
5 - Per gli alunni della Scuola Primaria si ricorrerà anche all osservazione del bambino durante lo svolgimento di giochi di abilità. - Di fondamentale importanza l intervento dei mediatori culturali che potrà fornire elementi sui livelli di competenze logiche e linguistiche nella lingua madre. Assegnazione alla classe/ sezione La storia personale dell alunno neoarrivato, i dati raccolti durante la prima fase d accoglienza e i suggerimenti della normativa in materia ( C.M. n. 301 del 08/08/1989 e C.M. n.205 del 26/07/1990) forniscono le indicazioni per formulare una proposta di inserimento adeguata alle esigenze dell alunno: Di norma l alunno è assegnato alla classe successiva a quella frequentata con esito positivo nel paese d origine e corrispondente all età anagrafica. - E possibile disporre l inserimento dell alunno nella classe precedente a quella in cui dovrebbe venire inserito in base alla scolarità pregressa e all età anagrafica in presenza di particolari difficoltà. - Anche in caso di arrivo nella seconda metà dell anno scolastico si potrà inserire l alunno nella classe inferiore. - Nel caso in cui vi siano più alunni stranieri presenti in una stessa scuola, le direttive della C.M. n.2 dell 8/01/2010 richiedono un inserimento diffuso, tale da non superare il 30% di presenze di alunni stranieri. - Qualora vi fossero alunni neo-arrivati appartenenti allo stesso gruppo linguistico e dello stesso livello scolastico, si ritiene didatticamente proficuo inserirli in un unica classe, per facilitare l aiuto reciproco nella comunicazione e per limitare la percezione di sradicamento e perdita di identità. Spetta, infine, al Dirigente Scolastico, sentito il parere dei Consigli di Classe e/o di Interclasse, valutare la migliore opportunità di inserimento,che avverrà in un lasso di tempo non superiore ad una decina di giorni. Percorsi di facilitazione La decisione di assegnazione alla classe viene accompagnata dall individuazione di percorsi di facilitazione che potranno essere attuati sulla base delle risorse disponibili presenti nella scuola. Fin dai primi giorni di accoglienza i docenti della classe saranno attenti all osservazione degli atteggiamenti relazionali dell alunno, dei suoi bisogni, delle sue competenze, rilevando le esigenze specifiche di apprendimento. I docenti dovranno individuare modalità di semplificazione o facilitazione linguistica per ogni disciplina, tenendo conto che per gli alunni non italofoni insegnare a comunicare in italiano è l obiettivo prioritario del percorso di apprendimento /insegnamento. L alunno deve imparare l italiano per comunicare nel quotidiano, tenendo conto che per questo apprendimento occorrono da sei mesi ad un anno. L alunno deve apprendere l italiano per narrare, esprimere stati d animo, riferire esperienze personali, raccontare storie, desideri, progetti (fase successiva). L alunno deve poi imparare l italiano per studiare (difficoltà maggiore perché è una lingua decontestualizzata, astratta: occorrono 3-4 anni). I docenti della classe eventualmente elaboreranno un percorso di formazione linguistico specificando: o I tempi, la durata e gli obiettivi di intervento individualizzato (prima alfabetizzazione, rinforzo sostegno, lingua dello studio, ) o Utilizzo delle risorse: contemporaneità dei docenti, interventi in orario aggiuntivo di docenti resi disponibili previa presentazione al Collegio dei relativi progetti, eventuale utilizzo di mediatori linguistici qualificati, progetti integrati in rete con altre istituzioni presenti sul territorio. Valutazione Le Linee Guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri (Circolare Ministeriale n.24 del 1/03/2006) così recitano in merito ai tempi per l apprendimento dell italiano L2: La lingua per comunicare può essere appresa in un arco di tempo che può oscillare da un mese ad un anno, in relazione all età, alla lingua d origine, all utilizzo in ambito extrascolastico. 5
6 Per apprendere la lingua per lo studio possono essere necessari alcuni anni, considerato che si tratta di competenze specifiche. Lo studio della lingua italiana deve essere inserito nella quotidianità dell apprendimento e della vita scolastica degli alunni stranieri, con attività di laboratorio linguistico e con percorsi e strumenti per l insegnamento intensivo dell italiano. L apprendimento e lo sviluppo della lingua italiana come seconda lingua deve essere al centro dell azione didattica.: Occorre, quindi, che tutti gli insegnanti della classe, di qualsivoglia disciplina, siano coinvolti. L art. 45, comma 4, del DPR n 394 del 31 agosto 1999 così recita: il Collegio de Docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento. Benché la norma non accenni alla valutazione, ne consegue che il possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni comporti un adattamento della valutazione, anche in considerazione degli orientamenti generali su questo tema, espressi in circolari e direttive, che sottolineano fortemente l attenzione ai percorsi personali degli alunni. Per questi motivi: La valutazione dell alunno straniero nella prima fase, avrà per oggetto i progressi nell apprendimento della lingua italiana e quindi lo sviluppo della competenza comunicativa. Nella fase immediatamente successiva potranno essere valutati anche gli apprendimenti disciplinari, avendo sempre come punto di riferimento gli obiettivi ed i contenuti programmati e le strategie d apprendimento messe in atto. Lo scopo della valutazione non dovrà essere la formulazione di un giudizio, ma uno strumento per apportare eventuali aggiustamenti al percorso individuale dell alunno Come esprimere la valutazione 1. nel corso d anno Nel caso di alunni inseriti da breve tempo, sul documento di valutazione del primo quadrimestre negli spazi riservati alle varie discipline possono essere utilizzati enunciati di questo tipo o simili: A. La valutazione non viene espressa in quanto l alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana Quando l alunno partecipa parzialmente alle attività didattiche previste per i diversi ambiti disciplinari, potrebbero essere utilizzati enunciati di questo tipo: B. La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento in quanto l alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana 2. a fine anno La valutazione potrebbe essere espressa con la formulazione come al punto B. Sarebbe opportuno accompagnare, sul documento di valutazione, la valutazione in decimi per le singole discipline con l indicazione degli obiettivi raggiunti. Le prove dell esame di Stato La valutazione finale per il superamento dell esame di Stato a conclusione del primo ciclo di istruzione della Scuola Secondaria di Primo Grado si baserà su prove comuni al gruppo classe, opportunamente graduate, in modo tale che l alunno straniero possa conseguire gli obiettivi minimi. In occasione della pubblicazione della circolare n.28 del 15 marzo del 2007 sugli esami di licenza al termine del primo ciclo di istruzione, il ministero, al paragrafo n. 6 del capitolo relativo allo Svolgimento dell'esame di Stato, ha raccomandato alle commissioni esaminatrici di riservare particolare attenzione alla situazione degli alunni stranieri in condizioni di criticità per l'inadeguata conoscenza della lingua italiana. 6
7 4^ FASE: SOCIALE Per promuovere la piena integrazione dei ragazzi nel più vasto contesto sociale, la scuola collaborerà con le associazioni territoriali presenti ed in primo luogo con le amministrazioni locali per costruire una rete di intervento che favorisca una cultura dell accoglienza e dello scambio culturale. La Commissione Intercultura promuoverà una attiva collaborazione con le Amministrazioni Locali per costruire percorsi di formazione. In particolare sarà compito della Commissione attivare la presenza di mediatori linguistici e nelle comunicazioni con le famiglie 7
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