La relazione n. 22 sugli interventi attuati per la lotta
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- Cristina Gentili
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1 Servizio Studi e Valutazione Politiche regionali Ufficio Analisi Leggi e Politiche regionali La relazione n. 22 sugli interventi attuati per la lotta al randagismo e la tutela degli animali d affezione al randagismo e la tutela degli animali d affezione Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione seduta del 29 novembre 2011 seduta del 29 novembre 2011
2 Perché sono necessarie politiche di contrasto al randagismo e per la tutela degli animali d affezione? Evitare la diffusione di malattie, pericolo sulle strade e danni all agricoltura agricoltura Dare risposta alle mutate condizioni di convivenza fra uomo e animale, specieneicontestiurbani contesti Scoraggiare i comportamenti dannosi per gli animali (maltrattamenti, abbandoni, acquisti iirresponsabili ecc..) Rispettare la maggior sensibilità nei confronti degli animali e il riconoscimento della loro dignità, maturati nella società moderna 2
3 La l.r. n. 16/2006 Lotta al randagismo e tutela degli animali d affezione Ha aggiornato la normativa regionale in materia, ormai risalente al 1987, ed è poi confluita nel T.U. in materia di sanità (l.r. 33/2009). I propositi dell intervento normativo sono sintetizzabili in due finalità generali: contrastare il fenomeno del randagismo canino e delle colonie feline contrastare i comportamenti umani dannosi per gli animali d affezione 3
4 Gli interventi proposti 1. regolare il risanamento dei canili e la costruzione di nuovi rifugi 2. incrementare la conoscenza sul fenomeno (mappature, censimenti, anagrafe digitale) 3. attività di natura sanitaria (profilassi e sterilizzazioni, ricoveri sanitari) 4. iniziative dipromozione, informazione, sensibilizzazione e formazione 5. attività di controllo e sanzione 4
5 Quali risultati ci siattende da questa politica? rintracciare più velocemente i cani dispersi ridurre i tempi di permanenza ain canile ridurre i costi di mantenimento ridurre gli abbandoni e i comportamenti violenti aumentare il livello di qualità delle strutture sanitarie e di ricovero accrescere il numero di affidi e adozioni ida canile 5
6 I soggetti attuatori Province Asl Regione Privati Comuni Associazioni 6
7 Cosaè accadutonel frattempo? nel maggio 2008 è stato tt emanato il Regolamento regionale di attuazione della legge in luglio 2008 sono iniziati i lavori della Consulta regionale prevista dalla legge (TU sanità art.117, comma 6), che al luglio 2011 aveva indetto 30 riunioni dicembre 2010 approvato il Piano Triennale degli interventi (TU sanitàart.117, art.117, comma 1), conil quale sono state attribuite le risorse di derivazione statale (oltre 6 milioni) giugno 2011 emanato un bando con il quale sono stati erogati contributi per il risanamento dei canili pubblici esistenti o la costruzione di nuove strutture per il ricovero 7
8 La relazione n. 22 Nel luglio 2011 la Giunta ha trasmesso la REL. 22 in risposta alla clausola valutativa (art. 123), che prevede unarelazione triennale al Consiglio. E la prima relazione trasmessa a distanza di 5 anni dall approvazione della legge e la sua redazione è stata affidata da Regione Lombardia ad IReR, oggi Eupolis, che si è avvalso della collaborazione di Ancitel Lombardia. 8
9 Ilcontenutodella relazione Il documento (121 pagine) è diviso in 2 parti: La prima è un analisi dei dati dell Anagrafe canina informatizzata di Regione Lombardia La seconda parte della relazione consiste nell analisi dei dati di un indagine campionaria mediante questionario strutturato online, per tutti i Comuni della Lombardia (ha riposto il 63%), al fine di comprendere come hanno svolto le funzioni assegnate dalla legge 9
10 Fenomeno del randagismo In Lombardia il randagismo, inteso come presenza stabile di popolazione canina vagante sul territorio, è inesistente, tuttavia è abbastanza diffuso lo smarrimento o l abbandono deicani cani, pertali motiviinfattiogniannovengono infatti ogni anno vengono catturati circa cani (dati riferiti al 2006, Ministero della Salute) 10
11 Anagrafe CaninaRegionale (ACR), dati 2010 sono i cani iscritti in ACR, circa 1 cane ogni 10 abitanti non sempre i dati sono completi, 1% dei cani risulta registrato senza proprietario il 2,1 % è sterilizzato nel 2008 c è stato un incremento del + 9,6 % e nel 2009 del + 1,07 % dei cani registrati 11
12 Strutture pubbliche di ricovero e cura, anno 2009 ASL Canili sanitari Canili rifugio Bergamo 1 7 Brescia 1 8 Como 1 6 Cremona 2 3 Lecco 1 2 Lodi 1 5 Mantova 4 4 Milano (3 ASL) 6 14 Monza e Brianza 2 4 Pavia 4 11 Sondrio 1 1 Varese 3 13 Vallecamonica Sebino 0 1 Tot
13 Confronto triennio aumento delle presenze, nei canili rifugio nel 2007, nel 2008 (+29,3%), a nel 2009 (+11,9%) picco di ingressi nei mesi estivi (luglio e agosto) il numero di cani restituiti ai legittimi proprietari è stabile diminuzione delle adozioni nei canili rifugio ( 382) tra 2008 e 2009 aumento dei cani smarriti segnalati in ACR e identificati con il microchip (725 nel 2007, nel 2008 e nel 2009) 13
14 Cosa é cambiato? La relazione presenta alcuni esiti degli interventi attuati: aumento degli animali registrati in anagrafe (+ 9,6% nel 2008 e + 1,07% nel 2009) e costante miglioramento ili della dll qualità delle informazioni maggioreattenzionee attenzione e coinvolgimento degli operatori nell inserire i dati in ACR e maggior facilità nell utilizzo del programma aumento dei microchip applicati dai veterinari libero professionisti riduzione i dei ditempi per la restituzione i di dei cani smarriti 14
15 Considerazioniricavate ricavate dalle esperienze La relazione suggerisce alcune strategie t per incentivare l'iscrizione e l'identificazione dei cani: attività di informazione e divulgazione, applicando tariffe particolari per l applicazione dei microchip, con orari e luoghi il più favorevoli possibili alla cittadinanza collaborazione con i comuni attraverso la pubblicazioni di volantini e utilizzo di spazi comunali dove svolgere attività informative attività di vigilanza e accertamento delle infrazioni collaborando con la polizia locale e con le guardie zoofile incentivare l'aggiornamento dei liberi professionisti attraverso incontri e congressi 15
16 Dove intensificare glisforzi? La relazione segnala inoltre alcune priorità: sensibilizzazione e informazione sulle possibilità per il controllo della riproduzione degli animali interventi legislativi per nuovi strumenti per disincentivare la riproduzione dei cani (un ipotesi presentata è la reintroduzione della tassa di possesso e l esonero dal pagamento in caso di sterilizzazione) rispetto all attività sanzionatoria, dovrebbero essere aumentati i controlli sui proprietari sensibilizzazione sulle adozioni e contro l abbandono 16
17 Le risposte ai quesiti della CV Nella seconda parte della relazione, vengono riportate le informazioni ricavate dall indagine effettuata sull attività dei Comuni (63%)dove i quesiti della dll Cv sono affrontati in modo diretto 17
18 A che punto sono le attività per l attuazione della legge? il 36% dei icomuni si sono dotati tidi un accesso all ACR hanno dato incarico prevalentemente alla Polizia Locale (e in alcuni casi ad associazionidi volontariato) per le attivitàdi controllo solo il 3% dichiara di aver istituito un Ufficio di tutela degli animali il 12,8% dice di aver effettuato un censimento delle colonie fli feline 18
19 Come sonostate state adeguate le strutture diricovero e cura? Tra quelle direttamente di proprietà dei Comuni: i canili sanitari esistevano già prima del 2006 e solo in due casi sono stati acquisiti dal comune in una data successiva. Due Comuni dichiarano modifiche alle strutture successive al 2006, fondi ASL e bilancio comunale sono state le modalitàscelte per finanziare gli adeguamenti Solo un comune ha acquistato recentemente una struttura (nel 2007) e modifiche sono state apportate in 5 canili rifugio dopo il 2006, in 2 casi si è trattato di ristrutturazioni e in un caso anche di ampliamento. In tutti i casi i costi sono stati sostenuti attraverso fondi da bilancio comunale. 6 Comuni dichiarano di aver programmato spese in conto capitale per il triennio
20 Quali attività di informazione e sensibilizzazionepromosse? Con la partecipazione di quali soggetti? Il 31% dei Comuni ha messo in atto azioni di sensibilizzazione per l adozione dei cani. Tali iniziative sono state meno frequenti nei Comuni di piccole dimensioni (sotto i ab.) e nelle province di Como e Sondrio. I Comuni si sono mossi prevalentemente in modo autonomo, alcune collaborazioni sono state chieste (soprattutto a Milano e Varese) in particolare ad associazioni di volontariato e meno frequentemente alle ASL. 20
21 Quali attività sanzionatorie sonostate state intraprese? Il 74,2 % dei Comuni che hanno risposto al questionario dichiara di svolgere attività di vigilanza, prevenzione e accertamento delle infrazioni, il 38% in collaborazione con ASL e Associazioni. i i Tuttavia sono pochi i Comuni che erogano sanzioni per mancataiscrizione all anagrafe anagrafe canina, forse perchésono pochi (15%) i Comuni che possiedono un lettore di microchip e che quindi sono direttamente in grado di farlo Numero di sanzioni erogate dalle ASL: 803 (2007), (2008), (2009), (2010) Attività sanzionatoria di altri Enti (Comuni, NAS, CFS, guardie zoofile): 21 (2008), 102 (2009), 274 (2010). 21
22 Attraverso quali modalità i vari soggetti pubblicie privati hanno realizzato attività di coordinamento? i Comuni sembrano relazionarsi prevalentemente con le ASL (80% dei casi) oppure con associazioni di volontariato (52%). Vi è stata interazione tra i diversi soggetti per: la gestione dei canili sanitari e dei canili rifugio oltre il 70% dei canili cui si rivolgono i Comuni non proprietari di strutture sono gestiti da privati o associazioni (soprattutto a Bergamo e Milano) il 17% di tali Comuni utilizza invece una gestione associata delle strutture (in particolare a Lecco e Sondrio) che nel 40% dei casi ha come ente capofila una Comunità montana 22
23 Costi del servizio per i Comuni I Comuni non proprietari di canili rifugio che ricorrono a servizi erogati da terzi dichiarano prevalentemente (61%) di versare una diaria per ciascun animale ospitato. Quando le strutture sono gestite da privati o associazioni (79%) la cifra media è di 2,4 euro al giorno. di norma il valore della diaria aumenta al crescere della popolazione dei Comuni i Comuni delle province di Pavia e Lodi versano principalmente una diaria inferiore a 2 euro i Comuni delle province di Milano e Varese mostrano i valori di diaria più elevati. Nelle province di Brescia e Cremona prevale la scelta di versare una cifra annuale forfettaria. 1/3 23
24 Costi del servizio per i Comuni Diversamente, perle gestioniassociatenonrisultaunanetta non una netta preferenza per il criterio di attribuzione dei costi. I Comuni scelgono maggiormente di versare una cifra annuale forfettaria (40%). Per quanti dichiarano di versare una diaria (23%) il valore è di 2,8 euro. Sono numerosi (34%) gli enti locali che adottano altri criteri di attribuzione dei costi, fra di essi sono molto numerosiquelliche versano alla gestione associata una cifra annuale in base al numero degli abitanti del Comune. Altri Comuni affermano che tali costi sono sostenuti dall'unione di Comuni o dalla Comunità Montana di riferimento. 2/3 24
25 Costi del servizio per i Comuni 3/3 Elaborando i dati, nella relazione si stima quanto verrebbe speso annualmente dai 611 comuni che dichiarano di usufruire dei servizi di canile rifugio: quasi euro, circa 800 euro annui per ciascun comune. Tali stime sono da considerare con accortezza, si tratta infatti di cifre elaborate sulla base di valori medi rispetto a dati caratterizzati da un elevatavariabilità variabilità. 25
26 Osservazioni 1/2 la relazione con contiene ancora informazioni sufficienti per trarre conclusioni rispetto alle attività volte al controllo demografico e adeguamento delle strutture per il ricovero e la cura pubbliche e private, in particolare non vengono presentati dati sulle strutture private 26
27 Osservazioni 2/2 Prima dell adozione del regolamento d attuazione della nuova legge, Regione Lombardia non ha potuto impegnare le risorse del fondo statale di riferimento. Nel 2008 infatti erano accantonati più di 5,2 milioni di euro in attesa che il quadro normativo regionale fosse completo. Nella relazione non vengono riportate informazioni sulle attività intraprese attraverso l utilizzo del fondo statale e sulle modalità d impiego delle risorse stanziate da Regione Lombardia. La prossima relazione potrebbe dare conto dell esito del bando di recente emanazione (giugno 2011) 27
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