31 luglio. in questo numero. Saint Lowrence. Museo Navale Internazionale di Imperia Le Pagine Disegnate. Tecniche Modellistiche

Transcript

1 31 luglio 2015 in questo numero Saint Lowrence Tecniche Modellistiche CAD 3D e modellismo Navale Capitolo 1 Modellini a Sandwich Navi in Bottiglia Museo Navale Internazionale di Imperia Le Pagine Disegnate Incollaggi con Mollette

2 Editoriale Sommario In questo numero 2 Editoriale 4 Saint Lowrence 11 Tecniche Modellistiche CAD 3D e Modellismo Navale Capitolo 1 16 Modellini a Sandwich Navi in Bottiglia 21 Museo Navale Internazionale di Imperia 22 Le Pagine Disegnate Incollaggi con Mollette Redazione Andrea Vassallo Antonio Uboldi Germano Oss Luciano Bragonzi Marco Topa Roberto Venturin Rodolfo Mattavelli Grafica ed impaginazione : Adriano Antonini Capo Redazione : Andrea Moia Responsabile : Presidente AMN Andrea Moia Contatti Redazione di VM redazione@magellano.org Associazione AMN Magellano Via Paravisi, Cinisello Balsamo (Milano) C.F amn@magellano.org Foto in copertina Leudo modello di Bisciotti Lorenzo Carlo Cavaletto (Artigliere) Cari amici E trascorso ancora un anno dal nostro ultimo incontro attraverso le righe di questo breve editoriale e naturalmente il primo pensiero che mi passa per la mente è quello di rinnovarvi i miei fraterni saluti estendendoli a tutti i vostri familiari. Vorrei anche dedicare un pensiero per la scomparsa di un modellista, studioso di architettura navale, Giuseppe Mercato. Dopo le doverose frasi di circostanza veniamo al punto che ci riguarda più da vicino: il modellismo. Vorrei, in queste poche righe, fare una analisi sul mondo del modellismo navale e sul coinvolgimento delle persone in questo meraviglioso hobby. La figura del modellista navale è una persona anche un po misantropa, infatti, normalmente si compiace di starsene in silenzio a lavorare, fantasticare e arrangiarsi. Arrangiarsi, significa cercare e trovare soluzioni altrimenti impensabili fino anche a trasformare gli oggetti più disparati, anche reperiti tra articoli destinati alla discarica, per ottenere un dettaglio della costruzione in miniatura. Fortunatamente le tecnologie avanzano consentendo una più semplice reperibilità di oggetti che facilitano le costruzioni, tuttavia, per ottenere risultati apprezzabili è indispensabile sia la conoscenza che la duttilità nell affrontare sempre nuove questioni. Essere un modellista navale significa essere oltre che appassionato anche falegname, meccanico, pittore, sartina e disporre di una notevole manualità. Il modellista non alle prime armi, di norma, si costruisce da sé tutti i particolari avvalendosi a volte dì documentazioni molto raffinate che gli consentono di ottenere opere pressoché perfette. Il modellista sceglie, quindi, a seconda delle proprie tendenze ed attitudini un determinato settore applicandosi per produrre con le proprie mani e con la propria iniziativa qualcosa che sarà oggetto di soddisfazione ed orgoglio anche se non sarà totalmente perfetto. Alla perfezione, difficile da ottenere, ci si può avvicinare con il continuo confronto con altri modellisti, da qui nasce la necessità di conoscere altre persone con cui scambiare opinioni e conoscenze. Trovarsi con altri appassionati, confrontare i lavori, informarsi e collaborare esplicitando le proprie esperienze ed le proprie conoscenze aiuta a migliorarsi tecnicamente oltre 2 In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio 2015

3 Editoriale al piacere di intraprendere buoni rapporti interpersonali. Esistono anche alcuni manuali dei quali può avvalersi il modellista per accrescere la propria conoscenza ma trattano aspetti tecnico costruttivi, ma non esiste manuale che possa sostituire le conoscenze ed esperienze personali; per questo motivo lancio il mio appello alla partecipazione e collaborazione. Le Associazioni come Magellano offrono un indispensabile aiuto ai neofiti e non. Esiste anche una schiera nutrita di persone che costruisce il proprio modello avvalendosi dei kit di montaggio. Nella mia lunga esperienza modellistica ho avuto modo di vedere dei modelli costruiti veramente bene, il cui costruttore, dotato di una ottima mano e di un ancor migliore occhio aveva realizzato l opera basandosi totalmente sul materiale fornito nel kit. Questa opzione non è certamente da biasimare, in quanto anche a livello di concorsi internazionali esiste la categoria delle scatole kit dove devono essere usati solo i materiali del kit. Quello che invece deve essere messo in discussione sono i progetti o disegni allegati alla scatola. Questi disegni (tranne rari esempi) sono generalmente pieni di errori e inesattezze; vengono però percepiti dal modellista come la verità assoluta tant è vero che vengono anche acquistati per eseguire le auto-costruzioni. Altri errori comuni commessi riguardano le finiture che non vengono mai specificate nei kit ma che danno il tocco di realismo al nostro modello. A titolo di esempio possiamo citare le varie ferramenta che vengono fornite realizzate in ottone, mentre nella realtà erano tutte di ferro, pertanto il modellista prima di installarle dovrà provvedere alla loro brunitura. Tutti questi ragionamenti sono fatti solamente allo scopo di incentivare, tra i modellisti, la ricerca di contatto e la continua frequentazione di associazioni modellistiche. Magellano nei suoi primo 10 anni di attività e anche prima di essere costituita ha sempre cercato di creare contatti tra i modellisti, la prima esperienza tramite il gruppo di discussione di Yahoo, poi con il sito strutturato nato per poter pubblicare settimanalmente un articolo di tecnica modellistica. Gli articoli settimanali sono sfociati nel giornalino che i soci ricevono quasi regolarmente e per ultimo il forum di discussione che permette di acquisire notizie dai modellisti che realizzano le proprie opere e di pubblicare le proprie esperienze. Siete tutti a conoscenza che l ultimo impegno dell associazione è quello di pubblicare dei libri inerenti il modellismo navale e cultura navale in generale, e anche quest anno dovremmo uscire presso i soci con una nuova pubblicazione. La pubblicazione annunciata nel mio scorso editoriale, riguardante la galea è ancora in lavorazione perché volevamo allegare dei disegni costruttivi e le foto della costruzione, operazione che si sta dimostrando alquanto laboriosa. In qualsiasi caso la redazione, per quest anno, ha optato per un altra opera, già pronta da dare alla stampa. Operazione che verrà avviata dopo le vacanze estive. Nel mese di maggio scorso cadeva il decimo anniversario della nascita ufficiale di Magellano. Alcuni soci e consiglieri si sono trovati per il solito incontro annuale, al quale purtroppo per motivi di salute non ho potuto essere presente, mi auguro di rifarmi ad una prossima occasione. Non mi sfugge però l occasione per augurare a tutti coloro che ne hanno visto la nascita e coloro che hanno contribuito alla crescita di questa meravigliosa associazione, un felice BUON COMPLEANNO. Questi auguri mi consentono di ricordare i bei momenti trascorsi con tanti amici modellisti, di ricordare gli incontri e sopratutto le persone che non ci sono più con le quali ci sono stati momenti goliardici e, perché no, discussioni animate di modellismo. Anche a loro BUON COMPLEANNO. Un augurio di tanta serenità vorrei inviare anche a coloro che tanto hanno contribuito alla crescita di Magellano che poi per svariati motivi non hanno più continuato il percorso comune. Per ultimo, ma non ultimo, voglio mandare gli auguri a tutti gli attuali soci presenti in questo momento e che leggono queste mia righe. Che cosa augurare...bene non lo so in quanto il momento economico è molto difficile e anche i modellisti soffrono la crisi, pertanto il mio augurio è generico e per ciascuno di Voi auspico che il futuro conceda la soluzione di tutte le problematiche attuali. Non intendo tediarvi oltre e vi lascio alla lettura della rivista che sicuramente contiene argomenti più interessanti di quanto io ho scritto. Concludo con un sentito grazie a tutti i soci di questa meravigliosa associazione di cui io mi onoro di farne parte. Carlo Cavaletto In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio

4 Saint Lowrence Sergio Galli Un interessante, anche se unico, vascello inglese di 1 rango: HMS Saint Lawrence La guerra Anglo-Americana del 1812 è passata alla storia per le imprese navali delle fregate pesanti, come la USS Constitution, costruite negli Stati Uniti verso la fine del 1700, imprese essenzialmente maturate durante combattimenti nave contro nave come tra USS Constitution e HMS Java, dove quest ultima venne catturata oppure tra USS Chesapeake e HMS Shannon che vide la nave inglese vincitrice. Ma la vera guerra tra le due nazioni fu combattuta nella zona dei Grandi Laghi, dove gli Stati Uniti cercarono di conquistare dei territori a spese del Canada, allora colonia inglese. Fu una guerra prevalentemente terrestre in cui entrambe le parti coinvolsero nelle ostilità anche tribù indiane come loro alleati. Ma il teatro dei combattimenti, principalmente quello del lago Ontario, Erie ed in minor misura il lago Huron, proprio per la particolare importanza di questi bacini, era tale che la vittoria poteva venire solo se si fossero controllate e dominate le rotte dei rifornimenti che potevano essere trasportati quasi esclusivamente tramite la navigazione su questi mari interni. Ma veniamo a descrivere un interessante veliero, oserei dire unico, che divenne al suo apparire protagonista di questa guerra a favore degli Inglesi: l HMS Saint Lawrence è stato un vascello di linea in legno di 1 rango della Royal Navy e prestò servizio sul lago Ontario durante la guerra Anglo-Americana del Fu l unica nave di linea nella Royal Navy ad essere costruita, varata e utilizzata esclusivamente in acqua dolce. La chiglia del Saint Lawrence venne impostata nell Aprile del 1814 e il vascello fu varato il 10 Settembre 1814 in quella che venne anche ricordata sui Grandi Laghi come la shipbuilder s war (la guerra dei costruttori navali). Il commodoro britannico Sir James Yeo la fece costruire e la mise in servizio come sua nave di bandiera, con il capitano Frederick Hickey come Flag Captain, presso il Royal Naval Dockyard a Kingston, Upper Canada, sul lago Ontario. In quel periodo, il lago Ontario era completamente senza sbocchi sul mare in pratica per quasi tutte le navi che non fossero i velieri più piccoli. Questo a causa dei bassi fondali e delle rapide del corso superiore del fiume San Lorenzo a est e dalle cascate del Niagara a ovest. Per questo motivo, le navi da guerra da utilizzare per le operazioni belliche sul lago Ontario dovevano essere costruite direttamente sul luogo, a Kingston per la parte Britannica oppure nei cantieri navali di Sacket s Harbor per gli Stati Uniti. Molto spesso si usava convertire in navi da guerra le navi mercantili che già operavano sul lago. Il controllo militare del lago, che era una delle più importanti vie di rifornimento dei Britannici per le operazioni militari a ovest, passò e ripassò in mani Americane e Britanniche più volte durante il corso della Guerra. La costruzione di un vascello di primo rango, come il Saint Lawrence, in una campagna che era stata dominata da sloop e brig, cioè da naviglio leggero, fornì agli inglesi il controllo incontrastato del lago durante i mesi finali della guerra. L HMS Saint Lawrence in pratica non partecipò a nessuna battaglia, poiché la sua sola presenza sulle acque dell On- 4 In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio 2015

5 Saint Lowrence tario scoraggiò la flotta statunitense dal fare vela. Dopo la fine della guerra, nel 1815, la nave venne posta in riserva. Nel Gennaio del 1832 lo scafo fu venduto a Robert Drummond per 25 Sterline!! Tra Maggio e Agosto 1832 lo scafo del vascello venne posizionato appena fuori da Navy Bay. Più tardi venne utilizzato a Kingston come parte finale di un molo comunicante con la birreria Morton s e fu utilizzato dalla birreria come magazzino e deposito. Più avanti il Saint Lawrence venne affondato in 30 piedi (9.1 metri) di acqua, vicino alla riva, a a N W e ora è considerato un attrazione per gli sportivi subacquei. Il master shipbuilder John Dennis e circa 200 carpentieri navali costruirono il Saint Lawrence in circa 10 mesi, sebbene molte altre fonti accreditino il master shipwright William Bell come suo progettista e costruttore. A differenza dei vascelli di linea destinati alla navigazione in mare, il Saint Lawrence venne costruito senza il cassero di poppa e il castello di prua. Comunque, i 112 cannoni del Saint Lawrence dislocati su tre ponti continui lo qualificarono come un vascello di 1 rango, più grande della nave ammiraglia di Horatio Nelson alla battaglia di Trafalgar di nove anni prima: l HMS Victory. Il Saint Lawrence dislocava tonnellate. La lunghezza del ponte di batteria era 191 ft e 2 in (58,27 mt) e la larghezza era di 52 ft e 6 in (16,00 mt). L equipaggio era di circa 700 uomini. In termini di armamento, trasportava trentadue carronate da 32 libbre e due carronate da 68 libbre sul ponte superiore, trentasei cannoni lunghi da 24 libbre nel ponte intermedio e ventotto cannoni lunghi da 32 libbre, quattro cannoni lunghi da 24 libbre e due carronate da 68 libbre sul ponte inferiore. Dopo aver descritto le caratteristiche e la storia di questo veliero, proviamo a verificare cosa si potrebbe fare per ottenere un modello in scala. A parte i due modelli sopra mostrati, non esiste molto materiale che lo riproduce. Ci sono alcuni dipinti che lo ritraggono ma non sono contemporanei alla nave. La strada per il modellista sembrerebbe piuttosto in salita. Ma.. se andiamo a visitare il sito del National Maritime Museum (NMM) di Greenwich a Londra Il modello dell HMS Saint Lawrence presso il Royal Military College of Canada Museum costruito dal modellista Louis Roosen Il modello dell HMS Saint Lawrence presso la città di Hamilton ( html#!cbrowse) e facciamo qualche ricerca, arriviamo a identificare ben sette piani costruttivi, quasi tutti in scala 1:96 di questo veliero. Ricordo che il NMM è in grado di riprodurre e di vendere su richiesta i disegni. Il tutto può essere fatto tranquillamente via internet. Qui di seguito riporto il risultato della mia ricerca. In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio

6 Saint Lowrence Object ID ZAZ0131 Description Scale: 1:96. Plan showing the body plan, sheer lines with scroll figurehead, and longitudinal half- breadth for Saint Lawrence (1814), a 112-gun First Rate, three -decker, as built at Kingston Naval Yard, Point Frederick, Upper Canada. Signed by Thomas Strickland [Master Builder/Shipwright, Upper Canada, (died)]. Date made May 1815 Place made Kingston Dockyard, Ontario, Canada Credit National Maritime Museum, Greenwich, London Materials black ink; green ink; red ink; paper Measurements Sheet: 301 mm x 963 mm Parts Saint Lawrence (1814) (ZAZ0131) Object ID ZAZ0132 Description Scale: 1:96. Plan showing the inboard profile for Saint Lawrence (1814), a 112 -gun First Rate, three -decker, as built at Kingston Naval Yard. Signed by Thomas Strickland [Master Builder/Shipwright, Upper Canada, (died)]. Date made May 1815 Place made K ingston Dockyard, Ontario, Canada Credit National Maritime Museum, Greenwich, London Materials black ink; red ink; paper Measurements Sheet: 256 mm x 739 mm Parts Saint Lawrence (1814) (ZAZ0132) 6 In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio 2015

7 Saint Lowrence Object ID ZAZ0133 Description Scale: 1:96. Plan showing the orlop deck and platforms for Saint Lawrence (1814), a 112 -gun First Rate, three -decker, as built at Kingston Naval Yard. Signed by Thomas Strickland [Master Builder/Shipwright, Upper Canada, (died)]. Date made May 1815 Place made Kingston Dockyard, Ontario, Canada Credit National Maritime Museum, Greenwich, London Materials black ink; green ink; red ink; paper Measurements Sheet: 236 mm x 700 mm Parts Saint Lawrence (1814) (ZAZ0133) Object ID ZAZ0134 Description Scale: 1:96. Plan showing the gun deck (lower dec k) for Saint Lawrence (1814), a 112 -gun First Rate, three -decker, as built at Kingston Naval Yard. Signed by Thomas Strickland [Master Builder/Shipwright, Upper Canada, (died)]. Date made May 1815 Place made K ingston Dockyard, Ontario, Canada Credit National Maritime Museum, Greenwich, London Materials black ink; red ink; paper Measurements Sheet: 242 mm x 706 mm Parts Saint Lawrence (1814) (ZAZ0134) In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio

8 Saint Lowrence Object ID ZAZ0135 Description Scale: 1:96. Plan showing the middle deck for Saint La wrence (1814), a 112-gun First Rate, three -decker, as built at Kingston Naval Yard. Signed by Thomas Strickland [Master Builder/Shipwright, Upper Canada, (died)]. Date made May 1815 Place made K ingston Dockyard, Ontario, Canada Credit National Maritime Museum, Greenwich, London Materials black ink; red ink; paper Measurements Sheet: 228 mm x 681 mm Parts Saint Lawrence (1814) (ZAZ0135) Object ID ZAZ0136 Description Scale: 1:96. Plan showing the upper deck for Saint Lawrence (1814), a 112-gun First Rate, three -decker, as built at Kingston Naval Yard. Signed by Thomas Strickland [Master Builder/Shipwright, Upper Canada, (died)]. Date made May 1815 Place made K ingston Dockyard, Ontario, Canada Credit National Maritime Museum, G reenwich, London Materials b lack ink; red ink; paper Measurements Parts Sheet: 220 mm x 714 mm Saint Lawrence (1814) (ZAZ0136) 8 In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio 2015

9 Saint Lowrence Object ID ZAZ0137 Description Scale: 1:48. Plan showing a section and part profile illustrating the method of fixing the decks to the sides for Saint Lawrence (1814), a 112-gun First Rate, three -decker, as built at Kingston Naval Yard. Signed by Thomas Strickland [Master Builder/Shipwright, Upper Canada, (died)]. Date made May 1815 Place made K ingston Dockyard, Ontario, Canada Credit National Maritime Museum, Greenwich, London Materials black ink; green ink; red ink; paper Measurements Sheet: 298 mm x 388 mm Parts Saint Lawrence (1814) (ZAZ0137) In aggiunta, sempre presso il NMM esiste un disegno di quello che potrebbe essere considerato il successore del Saint Lawrence, nel caso la guerra fosse continuata più a lungo. Infatti erano stati iniziati i lavori per la costruzione di altri due vascelli da venir utilizzati sul lago Ontario, il Canada e il Wolfe. Ma la fine della guerra fece sospendere i lavori fino alla definitiva cancellazione nel Ora, partendo da questi disegni acquistabili dal NMM si potrebbe iniziare un progetto di autocostruzione del nostro vascello d acqua dolce. La tecnica è piuttosto semplice anche se noiosa e magari un po faticosa. L ho sperimentata io stesso per predisporre il piano per lo scafo di un modello che sto costruendo. Per prima cosa occorre far scansionare presso una copisteria il disegno che più ci servirà, in que- In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio

10 Saint Lowrence Object ID ZAZ0138 Description Scale: 1:96. Plan showing the body plan, sheer lines with inboard detail and scroll figurehe ad, and longitudinal half- breadth for Canada (cancelled 1832) and Wolfe (cancelled 1831), both 110 -gun First Rate, three -deckers, which were ordered in 1814, but later suspended in The ships were finally cancelled in These ships were similar to the Saint Lawrence (1814), but with an additional quarterdeck. Signed by Thomas Strickland [Master Builder/Shipwright, Upper Canada, (died)]. Date made May 1815 Place made K ingston Dockyard, Ontario, Canada Credit National Maritime Museum, Gr eenwich, London Materials black ink; green ink; red ink; paper Measurements Sheet: 352 mm x 961 mm Parts Canada (cancelled 1832); Wolfe (cancelled 1831) (ZAZ0138) sto caso ritengo il primo della serie presentata. Il file immagine ottenuto dalla scansione viene poi utilizzato come sfondo in un programma di disegno tipo AutoCAD. Poi occorre ricalcare tutte le linee dello sfondo in modo da ottenere un disegno di base dal quale poi ricavare i vari componenti della sua struttura: chiglia, ordinate eccetera. A questo punto possiamo scegliere la scala più appropriata alle nostre esigenze e stampare il disegno nella scala voluta. Sembra semplice, non è proprio così.. ma con un poco di pazienza e di pratica si riesce. Nel nostro caso lo scafo sarebbe un problema risolto.. ma l alberatura? Beh, lasciamo il problema in sospeso, magari lo potrà riprendere chi dovesse decidere di tentare l avventura. Fonti: Freshwater Heritage A history of sail on the Great Lakes, di Don Bamford, Wikipedia a St_Lawrence_%281814%29, National Maritime Museum a html#!csearch;searchterm=saint_lawrence. 10 In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio 2015

11 Tecniche Modellistiche CAD 3D e Modellismo Navale Piero Chiavaroli Come e perché usare il CAD 3D nel Modellismo Navale Capitolo 1 Ci sono vari buoni motivi per utilizzare un CAD 3D nel modellismo, in particolare quello navale. Un modellista si trova quasi sempre a dover fare i conti con una serie di problemi inevitabili, che spesso fanno perdere tempo e causano frustrazioni a volte fatali per il completamento del modello. Il galeone rimane lì con il fasciame appena iniziato. Il motoscafo presenta bozze e rigonfiamenti sulla curvatura dello scafo che fanno passare la voglia di rimetterci le mani per raddrizzarne il profilo. Non parliamo poi del particolare costruttivo che dai disegni non si riesce mai a capire come va montato e ci costringe ad improvvisare, così che ci si accorge di un inevitabile errore solo quando è troppo tardi per rimediare senza dover rismontare mezzo modello (ma sì, lo lascio così, tanto chi vuoi che se ne accorga? Tira verso destra ma trimmando opportunamente...). Vi/mi risparmio altre amenità del genere. Come nascono queste problematiche e può davvero il CAD aiutarci a superarle? Vediamole un po da vicino, cominciando dalle più ovvie e note a tutti per arrivare a quelle meno conosciute dai neofiti ma non per questo meno subdole. I piani costruttivi di qualsiasi modello vengono di solito venduti su supporto cartaceo (grandi fogli di dimensioni A2, A1 o simili) che In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio

12 Tecniche Modellistiche CAD 3D Capitolo 1 sono stati stampati partendo dai disegni originali del progettista, che avrà sfacchinato per mesi su altri foglioni di dimensioni notevoli, disegnando, correggendo e ridisegnando l infinità di particolari che compongono, ad esempio, un galeone o una nave da guerra moderna. Questi fogli piuttosto stressati avranno subito deformazioni e alterazioni dovuti all usura, all umidità, al srotola e riarrotola o alla permanenza negli archivi in attesa dell utilizzo per la stampa in serie. Le macchine da stampa hanno a loro volta tolleranze di lavorazione, possono scaldare i fogli originali, o inumidire con gli inchiostri la carta in stampa che asciugandosi subirà piccole deformazioni e così via. Insomma, il risultato finale è che un disegno in scala 1:1 come sono di solito i piani dei modelli, finisce con l essere qualcosa che assomiglia all originale ma purtroppo spesso se ne discosta pesantemente. E si badi che il problema più grave non è tanto la deformazione complessiva che può subire la tavola, che potrebbe al massimo portare ad una lievissima alterazione della scala del modello (se l Amerigo Vespucci invece di essere ancora in scala 1:75 è diventato 1:756 non credo che nessuno si strapperà i capelli!) Ma se sui piani il progettista ha riportato le ordinate pari su un lato del foglio e le dispari su un altro lato, e magari la chiglia e altre parti dello scafo su un foglio diverso che ha subito alterazioni diverse, ecco che possono cominciare i guai. Un solo millimetro di differenza ed ecco che iniziano a vedersi malformazioni sulla struttura che fatalmente si rifletteranno sui particolari montati successivamente. Certo, l esperienza supplisce a queste problematiche. Per un buon modellista è facile accorgersi ad occhio nudo se qualcosa non va e ci pone rimedio subito. Lisciatoi, carta vetrata e listelli della giusta misura, un po di colla e tutto va a posto. Male che va si rifà il pezzo chiaramente deformato e lo si sostituisce a quello sbagliato. I guai più grossi nascono però sicuramente dagli inevitabili errori commessi dal progettista dei piani. Mi è capitato spesso di incapparci e da buon principiante davo sempre la colpa alla scarsa cura nel riportare sul compensato la forma delle ordinate, magari la carta carbone si era mossa, le lame del traforo tagliavano male... Oggi fortunatamente questi particolari nei kit di montaggio sono già tagliati a laser e sono perfettamente uguali agli originali, compresi gli errori del progettista! Infatti i laser tagliano in modo perfetto anche i pezzi mal disegnati, poiché credo che purtroppo molti produttori di kit di montaggio si sono limitati a scannerizzare i piani (come avremmo fatto noi comuni mortali) e a riportarli nel formato delle macchine a taglio laser, ma così facendo non hanno eliminato i difetti di nascita del progetto! Il povero principiante a questo punto sarà ancora di più portato ad accusare la propria inesperienza per i problemi che incontrerà senza immaginare che forse farebbe meglio a dare una tiratina alle orecchie del fab- 12 In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio 2015

13 Tecniche Modellistiche CAD 3D Capitolo 1 bricante del kit che sta utilizzando. La ciliegina sulla torta però sono i particolari non ben documentati o riportati con numerazioni errate sui vari fogli che costringono ad un duro lavoro le meningi del povero modellista che si trova a dover ricostruire le informazioni mancanti o errate ricorrendo un po all esperienza, un po alla logica e un po alla fortuna. Nei casi più disperati può sempre lanciare un SOS su qualche forum di modellismo nella speranza di trovare qualche amico che abbia già risolto lo stesso problema (meno male che c è Internet!). I piani delle navi vere non erano realizzati in scala 1:1 ovviamente, ma erano corredati da una infinità di tabelle (tra l altro quasi mai riprodotte sui piani reperibili ancora oggi) che riportavano le coordinate delle varie parti in modo da rendere possibile ricostruire i particolari il più esattamente possibile. Il dato numerico è ovviamente inalterabile per natura, sempreché rimanga leggibile, per cui possiamo azzardarci ad affermare che gli antichi maestri d ascia usavano già in qualche modo delle tecniche a controllo numerico. Le loro asce potremmo definirle utensili a pilotaggio manuale controllato da tabelle in formato TXT codificato in ASCII. Le stampe utilizzate in fase di lavorazione erano rigorosamente eseguite a getto di inchiostro. Le testine di stampa erano molto più economiche delle nostre (penne d oca o simili) ed i serbatoi erano sempre ricaricabili a basso costo. In compenso credo che la fotocopiatrice utilizzata per copiare le tabelle (lo scrivano amanuense) aveva la spiacevole caratteristica di poter alterare senza volerlo alcuni dati e causare a sua volta problemi al maestro d ascia. Almeno questo problema noi non l abbiamo! Allora, come ci può venire in aiuto il CAD 3D? Innanzi tutto lo possiamo utilizzare per ricalcare i piani in nostro possesso e trasferirli in formato elettronico (con scanner o altri sistemi) e d ora in avanti non si altereranno più. Potremo in futuro stampare su carta le varie ordinate del modello e anche tra dieci anni il risultato sarà sempre lo stesso. Di più: in fase di tracciatura In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio

14 Tecniche Modellistiche CAD 3D Capitolo 1 possiamo correggere particolari palesemente mal disegnati e riportarli alle forme richieste. Altra caratteristica molto utile di un CAD è la possibilità di scalare il modello e realizzarlo nelle dimensioni che preferiamo. Questa operazione è eseguibile fare molto di più. Inoltre stiamo semplicemente facendo il caso di un modellista che debba riportare sul computer dei piani costruttivi cartacei già in suo possesso e che vuole metterli al sicuro prima che si alterino completamente. naturalmente anche a mano o con l ausilio di un pantografo e molti modellisti hanno fatto davvero così il proprio modello. E ovvio che utilizzando il CAD questa operazione sarebbe velocissima e di estrema precisione, anche se da molti è considerata piuttosto oscura e difficile, forse perché non è mai chiaro come eseguirla correttamente e da CAD a CAD i passaggi da eseguire cambiano notevolmente. Fin qui però è sufficiente un normale CAD 2D per fare tutto questo e sostanzialmente non abbiamo fatto altro che sostituire carta carbone e pantografo con qualcosa di più evoluto, ma si può 14 In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio 2015 A questo proposito io stesso ho dei vecchi piani degli anni 60 che erano semplicemente riprodotti in cianografia o comunque venduti fotocopiati su carta chimica (vedi immagine a lato) e che si stanno pericolosamente alterando con il trascorrere del tempo. Sono piani molto belli, disegnati da maestri modellisti di quel tempo ma rischiavano di andare perduti se non messi al sicuro in qualche modo. Forse li ho salvati appena in tempo! Facendo invece il caso di un modellista che disponga solo delle viste in pianta, prospettiche e di profilo, con o senza linee d acqua, le cose si complicano maledettamente. Non parliamo poi del

15 Tecniche Modellistiche CAD 3D Capitolo 1 caso del modellista che vuole fare un modello ex novo e di sua creazione o volesse riprodurre un vascello antico di cui ha scarsissima documentazione, magari solo poche riproduzioni pittoriche o antiche stampe. Come fare? Ecco che il CAD 3D diventa assolutamente indispensabile! Il CAD 3D ci consente di ricalcare tutte le curve di cui disponiamo (come con il 2D) sia che abbiamo solo le proiezioni principali, sia che disponiamo anche delle linee d acqua e di altre ancora, sia nel caso che possiamo prelevare ordinate, chiglia, ponti e altro già riportati dal progettista sui disegni in nostro possesso. A questo punto ci permette di montare un modello virtuale con i dati di cui disponiamo, analizzarlo da vari punti di vista e correggere qualsiasi errore presente nella nostra ricostruzione e che potrebbe rientrare tra quelli cui ho accennato prima. Un CAD evoluto, come può essere Rhinoceros 4.0 che utilizzeremo nei vari esempi, dispone anche di funzioni avanzate che consentono di studiare l andamento delle curve, quanto siano effettivamente corrette e filanti (gli Inglesi dicono fair ) e anche di ricostruirle fino a renderle effettivamente tali. A questo punto, dopo che avremo ottenuto uno scafo perfetto come nelle nostre intenzioni, potremo cominciare a modellare i vari pezzi, cominciando dalla chiglia, le ordinate, i bagli, ponti, murate, portelli, cabine e quant altro ci occorrerà. Penso di non scandalizzare nessuno se introduco una similitudine mutuata dall informatica (trent anni di pratica in questa disciplina hanno lasciato il segno sotto forma di una inevitabile deformazione mentale!). Nella programmazione esiste il concetto di sorgente di un programma e di codice macchina derivato dallo stesso. Il codice macchina sono le istruzioni sotto forma di numeri che un calcolatore interpreta come istruzioni da eseguire per raggiungere un certo obiettivo, ovvero eseguire un lavoro o programma. Essendo scritto appunto in codice macchina è praticamente impossibile per un uomo capirci qualcosa semplicemente esaminando tutti quei numeri. Quello che invece al programmatore interessa è il sorgente dello stesso programma scritto in un linguaggio facilmente comprensibile all uomo. Di solito un sorgente è composto di istruzioni in inglese che seguono la grammatica e la sintassi di un qualsiasi linguaggio di programmazione (Pascal, C, Java, Basic ecc.) e che un altro programma (compilatore) automaticamente tradurrà in codice macchina. Questo codice macchina rispecchierà fedelmente per il computer quello che per l uomo è il sorgente. Anche dopo dieci anni, ricompilando lo stesso programma con lo stesso compilatore e le stesse librerie, il risultato sarà identico al precedente. Ecco la similitudine. Un progetto di un modello navale, eseguito con un CAD 3D e perfettamente sviluppato, corretto, messo a punto, sarà per il modellista del 21esimo secolo il suo Modello Sorgente, quello che è da sempre per i programmatori il sorgente di un programma. Tutti i particolari che saranno stampati, ritagliati e montati saranno il Codice Macchina risultante. Oltretutto, con i tempi che corrono e la disponibilità sempre più frequente di macchine CNC per uso hobbistico (addirittura cominciano a trovarsi macchine laser a basso costo) non ci sarà più nemmeno bisogno di passare attraverso la carta e si potranno così usare tecniche CAM (Computer Aided Manufacturing) per cui i pezzi usciranno già tagliati derivandoli direttamente dal modello sorgente, senza deformazioni od errori se non quelli eventualmente presenti sul progetto sorgente, ma che potranno sempre essere corretti, salvati su hard disk come doveroso, e tagliati di nuovo. Straordinario vero? Solo pochi anni fa tutto questo sembrava fantascienza, ma noi siamo o non siamo gente del 21esimo secolo? E allora cosa stiamo spettando ancora? E allora, via! In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio

16 Modellini a Sandwich Navi in Bottiglia Fernando Beretta Realizzazione di modellini a Sandwich Oggi vi proponiamo un articolo del nostro amico modellista Fernando Beretta che ha postato sul forum Scuoladimodellismo.net un po di tempo fa, felice di poter divulgare questa fantastica tecnica per inserire uno dei nostri modelli in una bottiglia Questo sistema serve per inserire oggetti molto alti. Vi illustrerò con delle foto la realizzazione di una nave. La prima cosa è che i listelli passino dal foro. I primi 4 listelli vanno affiancati senza essere incollati. Sopra al primo strato di 4 listelli si incolla una carta da imballaggio, e sopra questa carta si incollano altri 4 listelli in modo sfasato rispetto al primo e sempre nel modo longitudinale. Si prosegue cosi per 6 strati (ecco da dove viene il nome di Sandwich ) ecco le prime 5 foto. I listelli sono incollati fra di loro so- 16 In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio 2015

17 Modellini a Sandwich Navi in Bottiglia lamente con la carta da imballaggio, in modo che si possa disfare il tutto solamente bagnando leggermente la carta con un pennello. fai la prova: per esempio, prendi 16 listelli lunghi 10 cm e alti mezzo cm. Ne prendi solo 4 e li metti uno affianco all altro senza mettere la colla fra un listello e l altro e li tieni ben uniti. Sopra i 4 listelli con un pennello ci metti il vinavil (solo sopra). Prendi un foglio di carta da imballaggio (sai quello marroncino) e glielo incolli sopra. Ora sulla parte di sopra della carta che è asciutta, ci spennelli altro vinavil e ci metti altri 4 listelli sempre nella stessa direzione ma SFALSATI di mezzo listello (vedi la foto n 7 che ho messo). Ora sopra questi ci metti altro vinavil e ci metti altra carta da imballaggio. Ripeti questa operazione per tutti i listelli sfalsandoli rispetto alla fila precedente. Alla fine avrai il famoso Sandwich. Lo tieni sotto pressa per una notte. Vedrai che quando e asciutto questo blocco di legno di 4 strati lo puoi lavorare come vuoi. Diventa un pezzo d acciaio. Lo sagomi come vuoi (vedi le foto In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio

18 Modellini a Sandwich Navi in Bottiglia 18 In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio 2015

19 Modellini a Sandwich Navi in Bottiglia mentre sta alla sega circolare ). Lo levighi fino alla forma desiderata. Ora, se lo vuoi disfare, basta che con un pennellino li passi dell acqua intorno a uno strato e, facendo leggermente leva con un cutter vedrai che si disfa per strati. Tener presente che prima di disfarlo li fai dei fori da 2mm. da cima a fondo in modo verticale. Questi fori serviranno per poi crearci i vari piolini fatti con uno stuzzicadenti creando cosi il maschio e femmina da poter incastrare nel modo corretto nel rimontare il tutto. Tieni presente che ogni singolo listello deve passare giusto giusto dal foro della bottiglia. In questo modo, il blocco lo disfa e poi lo rimonti all interno. In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio

20 Modellini a Sandwich Navi in Bottiglia Come avete visto dalle immagini precedenti, una volta fatto il sandwich si fanno dei fori da cima a fondo di 2mm. due per ogni listello. Ora si procede a disfarlo bagnando ogni listello nella pare della carta con un pennellino e facendo leva con un cutter. Disporli ordinatamente partendo dalla parte superiore. In questi forellini si incolla un pezzettino di stuzzicadente che farà da maschio al foro corrispondente del listello inferiore che farà logicamente da femmina con questo sistema porterà ricomporre tutto pezzo pezzo in modo ordinato e perfetto. Il sistema proposto da feberet è un sistema molto vantaggioso quando le dimensione dell oggetto sono più grandi rispetto all imboccatura della bottiglia, in questo caso si prendono i vari pezzi e si incastrano all interno. Un saluto Fernando 20 In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio 2015

21 Museo Navale Internazionale di Imperia Museo Navale Internazionale di Imperia Il Museo Navale Internazionale di Imperia è un istituzione recente: nato soltanto nel 1980, in pochissimi anni si è imposto all attenzione mondiale per la rapidità e la concretezza del suo continuo sviluppo, la metodicità della ricerca e la competente valorizzazione dei reperti. Il Comandante Flavio Serafini, fondatore e primo conservatore è riuscito infatti a catalizzare attorno alla singolare e pregevole iniziativa, non solo i più autorevoli tecnici/collaboratori, ma anche l entusiasmo di tanti appassionati cultori, collezionisti e ricercatori di argomenti e storia rnarinara, con l incredibile risultato di salvaguardare un patrimonio unico e vasto di testimonianze delle tradizioni marinare liguri e nazionali che, altrimenti, sarebbe stato inesorabilmente disperso nel volgere di pochissimi anni. In una Nazione che ha sommerso le proprie vestigia navali nell incuria e nell indifferenza e che non è riuscita, unica in Europa, a mantenere una nave museo, il consolidarsi quotidiano di questa originale struttura è una riprova palese di quanto possa ancora essere realizzato in questo particolare settore di storia, cultura, tradizioni. Museo Navale Internazionale di Imperia Piazza Duomo, IMPERIA - tel. 0183/ Cod. Fisc.: Orario di apertura: invernale: martedì (per le scuole) - mercoledì sabato estivo: mercoledì sabato In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio

22 Le Pagine Disegnate Incollaggi con Mollette Luciano Bragonzi (Lubra) Incollaggi con Mollette Quando dobbiamo fare delle cornici per porte, carabottini, sabordi, o quant altro, siamo costretti ad appoggiarci ad un piano per poter essere precisi e poi attendere per l asciugatura della colla. Conseguentemente per le sicure eccedenze di colla si rischia l incollaggio al piano, con il pericolo di rovinare tutto staccandolo. Vogliamo suggerirvi un sistema che superi tali problemi costruendoci un semplice attrezzo. Con un semplice quadrotto e due mollette da bucato, e non avremo più bisogno del piano di appoggio. Va precisato che le abituali mollette da bucato risultano sicuramente troppo grandi per la maggior parte delle millimetriche lavorazioni dei nostri modelli. Esistono però in commercio anche identiche mollette in misure molto più piccole. Lo scrivente ne ha trovate (vedi foto) anche con queste misure d ingombro: mm 22/3/7. DISEGNO N 1 Qui vediamo le 2 mollette, indicate con tratteggio, come devono essere incollate al quadrotto. I fori e le viti potrebbero essere un opzional per aumentarne l utilizzo. DISEGNO N 2 Qui si evidenzia che con un tondino o tubetto che scorre nelle posizioni dovute è possibile costruire dei telaietti. Risulterà anche evidente come si posizionano i pezzi dei telaietti per incollarli. 22 In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio 2015

23 Le Pagine Disegnate Incollaggi con Mollette DISEGNO N 3 Per la scelta dell opzional, in questo disegno delle 3 canoniche proiezioni sono indicate le giuste posizioni dei fori nel quadrotto. Nel disegno sotto, possiamo notare il dettaglio del disco che ruotando sul suo perno da la possibilità di alloggiare diverse aste che andremo a lavorare. Vedremo in seguito come fare i fori di alloggiamento delle aste, che potranno avere diverse diametri. Buon Modellismo a tutti! Luciano Bragonzi (Lubra) In viaggio con Magellano n. XXXI - Luglio

24