VoIP. Sistemi per la Codifica e latrasmissione di Segnali Multimediali CdL Ing. TLC (INF) Specialistica. L. A. Grieco

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1 VoIP Sistemi per la Codifica e latrasmissione di Segnali Multimediali CdL Ing. TLC (INF) Specialistica L. A. Grieco

2 VoIP: vantaggi Il controllo delle chiamate può essere accentrato perché i sistemi di switching devono gestire solo messaggi di segnalazione e non il traffico dati La rete di trasporto è una rete IP non è più necessario prenotare dei canali di comunicazione prima di instaurare la chiamata Possibilità di fornire servizi integrati

3 VoIP: Modello astratto dell architettura Livello di Servizio e delle Applicazioni Livello di Controllo di Chiamata Modello TCP/IP Il controllo della chiamata è il processo di decisione che riguarda sia l indirizzamento che la gestione della chiamata. I protocolli/standard comunemente usati sono H.323 Packet-based Multimedia Communications Systems Media Gateway Control protocol (MGCP) Session Initiation Protocol (SIP)

4 H.323: Packet-based Multimedia Communications Systems A partire dal Giugno 1996, sono state definite 6 versioni dello standard, l ultima delle quali è stata approvata nel Giugno 2006 Definisce le specifiche per: Terminali per videoconferenza Gateway tra reti H.323 e altre reti Gatekeeper, server di controllo di una rete H.323, utilizzati per la registrazione dei terminali, ammissione delle chiamate, etc Multipoint Control Units (MCU), utilizzate per videoconferenze multipunto

5 Standard di riferimento per H.323 IETF RTP/RTCP ITU H.245: libreria di messaggi trasferiti su un canale adibito al controllo dei media coinvolti nel trasferimento dati (apertura, chiusura e negoziazione di canali multimediali) ITU H definisce e descrive: quali identificatori devono essere utilizzati per ogni tipo di codec il protocollo RAS (Registration, Admission, Status) utilizzato tra terminali e gatekeeper il call-signaling channel protocol, utilizzato durante le fasi di establishment e break off delle chiamate H.450 serie di standard (H.450.x) per la fornitura di servizi supplementari per H.323 (trasferimento di chiamata, identificazione chiamante, etc ) H.460 serie di specifiche (H.460.x) utilizzate per descrivere nuove caratteristiche dei sistemi H.323

6 hello world : una chiamata tra terminale A e terminale B Supponiamo che due utenti vogliano stabilire una chiamata Entrambi utilizzano end-point IP con indirizzi noti Stabilire una chiamata point-to-point richiede 2 connessioni TCP: Connessione per il set-up della chiamata: aperta dal chiamante utilizzando una well-known port (1720), trasporta i messaggi H Connessione per media control: il terminale chiamato, una volta stabilita la prima connessione, inizia il listening su una porta opportuna comunicata al chiamante utilizzando la prima connessione. La seconda connessione trasporta messaggi H.245. Essi saranno utilizzati per aprire i canali logici in cui convogliare i dati.

7 hello world I fase inizializzazione della chiamata H.323 utilizza un sottoinsieme dei messaggi Q.931 definiti per il controllo delle chiamate nelle reti ISDN Set minimo di messaggi utilizzati: SETUP ALERTING CONNECT RELEASE COMPLETE STATUS FACILITY

8 Esempio di inizializzazione Terminal A John@dom1.com Terminal B Mark@dom2.com TCP/Port 1720 Setup Alerting Connect TCP/Port

9 Messaggio Setup: campi principali Call Reference Value (CRV): identificatore locale della chiamata, scelto dal chiamante è utilizzato in tutti i messaggi successivi, es. 10 Tipo di messaggio: SETUP Alias del chiamante e del chiamato: John@domain1.com, Mark@domain2.com Identificatore globale della chiamata (CallID): impostato dal chiamante, es Tipo di chiamata: point-to-point Source Type: PC Conference ID (CID): Identificativo univoco della conferenza che si sta creando se un utente lascerà e poi ritornerà nella conferenza esso utilizzerà il medesimo CID ma differenti CRV e CallID conferencegoal: indica lo scopo del messaggio, in questo caso creare una conferenza (altri scopi potrebbero essere uscire o entrare in una conferenza)

10 Il messaggio Alerting Dopo aver inviato il messaggio SETUP, il chiamante attende un messaggio dal terminale chiamato entro un tempo finito (4 s) Il messaggio Alerting indica che il terminale chiamato sta squillando Dopo aver inviato il messaggio Alerting, l utente chiamato ha sino a 3 min per accettare o rifiutare la chiamata

11 Messaggio Connect: campi principali Call reference value: 10 Tipo di messaggio: CONNECT Identificatore globale della chiamata: End Point Type: PC Indirizzo IP e porta: utilizzati per aprire la II connessione TCP (es TCP/8741)

12 hello world II fase stabilire il canale di controllo Capability Negotiation Master/Slave Determination

13 Esempio di Capability Negotiation Terminal A John@dom1.com Terminal B Mark@dom2.com Terminal Capability Set Terminal Capability Set ACK Terminal Capability Set TCP/Port 8741 Terminal Capability Set ACK

14 Terminal Capability Set: contenuti Sequence Number Capability Table: lista ordinata di codec che il terminale può supportare, ogni codec è identificato da un numero intero (CapabilityTableEntryNumber) Capability Descriptor: descrive le combinazioni di codec che il terminale può supportare. Es. (Codec1 or Codec2 or Codec3) and (Codec4 or Codec5)

15 Master/Slave Determination Si basa sullo scambio di messaggi di tipo Master/Slave Determination, contenenti un terminaltype e un numero casuale Sulla base dei messaggi scambiati, si determina chi è il master La definizione del master si rende necessaria ove un compito può essere assolto da moltemplici terminali nella stessa conferenza, es. distribuzione delle encription key

16 hello world III fase apertura dei canali multimediali Sono canali logici unidirezionali Vengono utilizzati i messaggi OpenLogical Channel e OpenLogicalChannelAck OpenLogicalChannel contiene Identificatore del canale logico Tipologia di dati da trasferire sul canale Porta ed indirizzo verso cui inviare RTCP receiver report Tipo di payload RTP OpenLogicalChannelAck contiene Porta ed indirizzo verso cui inviare i dati Porta ed indirizzo verso cui inviare RTCP sender report Dopo l apertura dei canali può avere inizio lo scambio dati

17 Terminazione della chiamata Quando il terminale A viene riagganciato vengono scambiati messaggi CloseLogical Channel e CloseLogicalChannelAck per ogni canale logico aperto Dopo aver chiuso tutti i canali logici, A invia un messaggio endsessioncommand ed attende lo stesso messaggio da B per chiudere il canale H.245 Successivamente A e B si scambiano il messaggio ReleaseComplete per chiudere il canale H.225

18 Chiamata da Internet verso un telefono Pubblico utilizzando il gatekeeper Servizi offerti dal Gatekeeper: Registrazione: abilità di sapere se un utente è ha effettuato il log in e può essere contattato ad uno specifico terminale Ammissione: verifica dei diritti di accesso alle risorse Monitoraggio Stato: monitoraggio delle risorse disponibili, es. terminali e gateway Ricerca dell indirizzo corrispondente ad un alias: esso può dipendere dallo stato dell utente chiamato, dall identità del chiamante, dallo stato delle risorse nella rete Routing delle chiamate VoIP L insieme dei terminali H.323, server per conferenza (MCU) e gateway gestiti dal medesimo gatekeeper si definisce zona

19 Localizzazione del Gatekeeper Nella maggior parte dei casi l indirizzo IP del gatekeeper (GK) è noto a priori al terminale H.323: può essere ottenuto durante il boot tramite DHCP In alternativa: un terminale H.323 invia una richiesta Gatekeeper Request (GRQ) all indirizzo multicast sulla porta UDP 1718 GRQ contiene un eventuale GK preferito e gli alias del terminale I messaggi GRQ devono essere inviati con TTL via via crescenti in modo da realizzare una ricerca di tipo expanding ring Ogni GK è membro del gruppo ed è in ascolto sulla porta 1718 Uno o più GK risponderanno alla GRQ ricevuta con un messaggio Gatekeeper Confirm (GCF) GCF contiene il nome del GK, indirizzo IP e porta utilizzato per i messaggi RAS

20 Registrazione Dopo aver localizzato il GK, il terminale invia un messaggio unicast (porta UDP 1719) di registrazione Registration Request (RRQ) RRQ contiene indirizzo e porta da usare per la segnalazione della chiamate La registrazione può anche essere soft state : Nella RRQ è specificato un TTL Periodicamente la registrazione è aggiornata tramite messaggi keep-alive RRQ La registrazione termina quando il GK invia un messaggio Registration Confirm (RCF) Il messaggio RCF contiene un identificatore univoco del terminale (assegnato dal GK)

21 Effettuare una nuova chiamata Il terminale che vuole iniziare una nuova chiamata invia un messaggio Admission Request (ARQ) al GK ARQ contiene: Numero di sequenza, Identificatore del terminale assegnato dal GK Tipo di chiamata (es. point-to-point) Call model Direct mode: il chiamante scambia direttamente con il terminale chiamato i segnali per il controllo di chiamata Gatekeeper Routed Mode: i segnali per il controllo di chiamata sono scambiati con il GK. Sono di seguito instradati verso il destinatario per mezzo di altri GK eventuali malfunzionamenti della rete sono mascherati ai terminali Informazioni sul destinatario (es. numero telefonico) Call Reference Value (da ricopiare nel messaggio di SETUP), CallID globale Stima della banda bidirezionale utilizzata per i media stream Per accettare la chiamata il GK invia un messaggio di AdmissionConfirmation (ACF) ACF contiene: Call Model Indirizzo e porta per la segnalazione Q.931 Banda ammessa per la chiamata Opzionalmente il GK può richiedere l invio periodico di messaggi IRR (Information Request) per valutare lo stato del terminale

22 Chiamata in Direct mode GK GW ARQ ACF SETUP ARQ ACF SETUP ALERTING CONNECT

23 Terminazione Chiamata GK GW EndSessionCommand HANG-UP EndSessionCommand DRQ DCF ReleaseComplete DRQ (Disengage Request) DCF (Disengage Confirmation)

24 Chiamate tra zone multiple in direct mode GK GK GW ARQ ACF LRQ (Location RQ) LCF (Location CF) SETUP ARQ ACF ALERTING CONNECT

25 Chiamata tra zone multiple Il GK del chiamante può localizzare il GK relativo al terminale chiamato utilizzando il DNS

26 Terminazione Chiamate tra zone multiple GK GK GW EndSessionCommand EndSessionCommand Release Complete DRQ DCF DRQ DCF

27 Conferenze e H.323 Si basa su tre componenti addizionali: Multipoint Control Unit (MCU): conferenze bridge Multipoint Controller (MC) Multipoint Processor (MP) MCU contiene un MC e molteplici MP MC decide: Chi è ammesso alla conferenza Come possono essere ammessi nuovi partecipanti Come i vari partecipanti sincronizzano i rispettivi comportamenti MP realizza il mix degli stream prodotti da ogni partecipante, producendo un singolo stream da inviare a tutti i partecipanti (conferenza centralizzata) Quando nessun MP è utilizzato, ogni partecipante invia in multicast o multi-unicast i propri stream (conferenza decentralizzata)

28 Creare una conferenza Per creare la conferenza, un terminale invia un opportuno messaggio di SETUP all MCU, (conferencegoal = create) indicando gli alias della conferenza (es. myconference@conferencerooms.com) MCU risponde con un messaggio CONNECT se accetta la richiesta Successivamente MCU e il terminale si scambiano i rispettivi terminalcapabilityset e l MCU diviene master

29 Invitare un nuovo partecipante Se il terminale A partecipa alla conferenza può invitare il terminale C inviando un messaggio SETUP all MCU (conferencegoal = invite) Successivamente MCU invia un messaggio SETUP al terminale C (conferencegoal = invite) Il terminale C risponde con un messaggio CONNECT se accetta l invito MCU invia un messaggio RELEASE COMPLETE al terminale A MCU e terminale C si scambiano i rispettivi terminalcapabilityset MC invia un messaggio multipointconference ai terminali A e C MC informa eventuali altri partecipanti della presenza del teminale C mediante un messaggio terminaljoinedconference MCU invia a tutti i partecipanti, un messaggio communicationmodecommand per specificare il nuovo insieme di modalità di trasmissione ammesse I partecipanti e l MC ora possono aprire i canali multimediali L invito diretto al terminale C può avere origine anche dall MCU

30 Join ad una conferenza esistente Il terminale C può chiedere di partecipare ad una conferenza inviando all MCU un messaggio SETUP (conferencegoal=join) Se l alias utilizzato nel messaggio di SETUP identifica un gruppo di conferenze allora l MCU può fornire l elenco di conferenze cui un terminale può partecipare in risposta al comando conferencelistchoice

31 Conferenze ad hoc Se due terminali (A e B) hanno attivato una chiamata, essi possono decidere di includere un nuovo terminale (C) alla conversazione Se A e B utilizzano il direct mode, uno di essi svolgerà le funzionalità dell MCU ed inviterà C Quando è utilizzato il gatekeeper-routed mode, il ruolo di MCU può essere assolto dal gatekeeper

32 Session Initiation Protocol (SIP): funzionalità Localizzazione dell utente: determinazione dei parametri utili a contattare un sistema remoto (IP address etc ) Disponibilità dell utente: determinazione della raggiungibilità di un utente e della sua disponibilità ad essere contattato Caratteristiche dei terminali: determinazione dei tipi di media e funzionalità supportate dai terminali Set-up di una sessione: chiamata di un terminale remoto e set-up di una sessione di lavoro Gestione della sessione: terminazione e/o modifica dei parametri di una sessione, invocazione di un servizio

33 SIP: Elementi architetturali SIP endpoint: sono comuni Internet host Personal device: telefoni o PC Gateway: consentono l interconnessione ad altre reti Server SIP: sono comuni Internet server. Possono fornire tutte le funzionalità tipiche delle reti per la fonia, dei sistemi di posta elettronica, dei server web, e nuove funzionalità specifiche di SIP Possono essere dislocati sul territorio in modo da rendere la rete SIP fault tolerant Un SIP proxy server inoltra le richieste di un utente verso il server più oppurtuno a fornire uno specifico servizio

34 Principali caratteristiche di una rete SIP L indirizzo di un device può essere quello utilizzato nelle reti PSTN oppure una comune URL Un utente può registrarsi da un qualsiasi terminale per ottenere un servizio SIP si avvale dei meccanismi più avanzati di sicurezza impiegati nelle reti IP Un server può ridirezionare una richiesta verso un altro indirizzo Una richiesta di un utente può essere inoltrata in varie direzioni (forking) Supporto alla mobilità Controllo del routing dei messaggi SIP

35 Limiti di SIP Proliferazioni di estensioni proprietarie incompatibili fra loro Difficoltà nell Internet working con reti PSTN (Public Switched Telephone Network)

36 RFC di riferimento RFC 3261: Session Initiation Protocol RFC 3262: Reliability of Provisional Responses in SIP RFC 3263: Locating SIP servers RFC 3264: An Offer/answer model with Session Description Protocol (SDP) RFC 3265: SIP-specific event notification RFC 3266: Support for IPv6 in SDP RFC 3428: SIP extension for Instant Messaging (IM) RFC 4566: Session Description Protocol RFC 3856: Presence event package for SIP IEFT DRAFT P2P SIP RFC 3880: Call Processing Language RFC 3050: Common Gateway Interface for SIP RFC 2848: PSTN and Internet INTerworking (PINT) protocol RFC 3910: Services in PSTN requesting Internet Services (SPIRITS) RFC 3219: Telephony Routing over IP (TRIP) RFC 3761: The E.164 to Uniform Resource Identifiers (URI) Dynamic Delegation Discovery System (DDDS) Application (ENUM)

37 SIP Open Source Code & Products

38 SIP URL

39 SIP Service Creation Semplici servizi possono essere definiti dagli utenti mediante Call Processing Language (CPL): consente ad un utente di uplodare il proprio servizio su un server SIP. Il servizio è descritto mediante uno script XML. CPL è definito nella RFC SIP Common Gateway Interface (CGI): analogo alle CGI utilizzate nei server web. Può essere utilizzato per definire servizi più complessi. RFC 3050.

40 Chiamata Semplice Mark INVITE John 180 RINGING 200 OK ACK Media Session BYE OK

41 Contenuto del Messaggio INVITE Identificatori del chiamato Versione del protocollo SIP Indirizzo IP e Porta verso cui indirizzare le risposte Nel caso in cui la chiamata è instradata attraverso molteplici SIP Proxy, è indicato il numero max di hop (Max-Forwards) Identificativo del Chiamante Identificativo della chiamata Identificativo della richiesta (utilizzato per il matching tra richieste e risposte) Tipo di media descritto mediante SDP Analoghe informazioni sono contenute nel messaggio OK per abilitare una media session bidirezionale

42 Rifiutare una chiamata Mark INVITE John BUSY HERE ACK

43 SIP: Traduzione dei Nomi Ad ogni utente è associato un nome simbolico (es. Per scoprire l indirizzo IP del ricevente conoscendo l indirizzo simbolico viene interrogato un proxy SIP Ad ogni utente è associato un server di registrazione SIP L applicazione, quando viene lanciata, invia al server di registrazione un messaggio di registrazione che contiene l indirizzo IP dell utente Il server di registrazione del chiamante è interrogato dal proxy per ottenere la risoluzione (se il server di registrazione non è in grado di effettuare la risoluzione viene iniziata una procedura di risoluzione iterativa)

44 Esempio di Rete SIP enabled Network Proxy Forking Invite Invite Gateway Other network Invite/Subscribe Local Proxy Local Proxy Invite Media Messages Caller Notify Called

45 Entità SIP (1) SIP Registrar Server Locator Server SIP User Agent SIP Gateway RETE IP SIP Proxy Server SIP Redirect Server User Agent (Client e Server): invia le richieste e processa le risposte

46 Entità SIP (2) SIP Registrar Server Locator Server SIP User Agent SIP Gateway RETE IP SIP Proxy Server SIP Redirect Server Proxy Server (stateful/stateless): riceve le richieste/risposte dell UAC/UAS e le invia per conto del Client/Server. Stateful o Call Stateful: conserva lo stato Stateless: non conserva lo stato

47 Entità SIP (3) SIP Registrar Server Locator Server SIP User Agent SIP Gateway RETE IP SIP Proxy Server SIP Redirect Server Gateway: elemento per la conversione dei messaggi SIP dalla reteip alla rete PSTN.

48 Entità SIP (4) SIP Registrar Server Locator Server SIP User Agent SIP Gateway RETE IP SIP Proxy Server SIP Redirect Server Redirect Server: risponde alle richieste SIP indicando una serie di locazioni alternative dove poter contattare l utente richiesto.

49 Entità SIP (5) SIP Registrar Server Locator Server SIP User Agent SIP Gateway RETE IP SIP Proxy Server SIP Redirect Server Registrar Server e Locator Server: registra gli utenti SIP, comunicando le informazioni di localizzazione al Locator Server.

50 The Media Gateway to Media Controller Protocol (MGCP) Ideato per controllare terminali non intelligenti Offre un controllo di chiamata centralizzato Abilita l interazione tra media gateway controller (call agent) e media gateway (es. VoIP gateway) E un protocollo di tipo master/slave I media gateway (slave) possono rispondere ad interrogazioni del call agent (master) o eseguire i suoi comandi

51 MGCP, H.323 e SIP MGCP Call Agent MGCP Call Agent SIP proxy Or H.323 GK Access Layer Core Network PSTN Interface Layer MGCP SIP or H.323

52 Introduzione ad Asterisk Asterisk è un software OpenSource sviluppato dalla DIGIUM in ambiente Linux che permette di realizzare a basso costo una soluzione completa di PBX (Private Branch exchange) Voice Over IP. Il suo nome, Asterisk, proviene dal mondo Unix e Dos dove il simbolo (*) rappresenta un cosiddetto carattere jolly, cioè la possibilità di rappresentare ogni file. In modo simile, Asterisk è stato progettato per interfacciare qualsiasi tipo di apparato telefonico standard (sia hardware che software) con qualsiasi applicazione telefonica standard, in modo semplice e consistente. Scritto in C e rilasciato sotto licenza GNU GPL

53 Funzioni di Asterisk E un Gateway PBX Open Source ibrido tra le tecnologie TDM e Packet Voice (Voice over IP) Supporta le tradizionali tecnologie TDM (reti circuit switching) Linee e telefoni analogici Linee e telefoni ISDN (Basic Rate e Primary Rate) Supporta il packet voice (VoIP reti packet switching) IAX (sviluppato specificatamente per Asterisk) SIP H.323 Possiede ampie funzionalità come centralino telefonico

54 Funzioni di Asterisk (2) Si comporta come un PBX completo, supportando virtualmente tutte le caratteristiche della chiamata convenzionale: identificativo del chiamante (CallerID) trasferimento supervisionato e non chiamata in attesa libero/occupato, libero/senza risposta call forward variable stutter dial tone chiamata a tre supporto ADSI (Analog Display Services Interface) mail vocali conferencing database con dettagli di chiamata E un IVR (Interactive Voice Response), cioè offre un servizio di risposta automatico con operatore virtuale, completamente programmabile. Le applicazioni IVR collegano insieme un interfaccia all altra e non è necessario conoscere nulla circa l interfaccia fisica, il protocollo o il codec che riguardano la chiamata in corso, dal momento che Asterisk fornisce una totale astrazione di tutti questi concetti, comportandosi dunque come una black box

55 Funzioni avanzate Alle funzionalità di un PBX tradizionale se ne aggiungono altre tipiche di sistemi telefonici avanzati: segreteria telefonica (con integrazione dei servizi di posta elettronica); funzioni giorno/notte/festivo/pausa completamente personalizzabili e flessibili; risponditore telefonico multilivello completamente programmabile (IVR); caselle vocali personalizzate; annunci vocali personalizzati; supporto del CallerID anche sulle chiamate in attesa; gestione delle chiamate in attesa; gestione di servizi di call-back; gestione LCR: Least Cost Routine (instradamento delle chiamate verso l operatore più economico per orario e tipo di chiamate, incluso instradamento verso schede GSM); funzionalità ACD: Automated Call Distribution (permette alle chiamate in ingresso di essere gestite in modo equo);

56 Funzioni avanzate (2) possibilità di gestione fax server (con inoltro automatico via ); funzioni di teleconferenza; interfacciamento con i software aziendali per applicazioni complesse (come ad esempio il riconoscimento e la visualizzazione della scheda cliente in base al numero del chiamante o accesso a qualsiasi tipo di contenuto dinamico); funzionalità complete VoIP; servizi di autenticazione (accesso a servizi tramite password); funzioni di telemanutenzione opzionali per ridurre al minimo la necessità di interventi in sede; possibilità di sviluppo di nuove funzionalità con minimo sforzo grazie alla piattaforma aperta su cui si basa il sistema; possibilità di abbinare, sulla stessa macchina e senza decadimento delle prestazioni, un firewall per la protezione della rete dati dell azienda.

57 Architettura di Asterisk L intento degli sviluppatori di Asterisk era quello di creare un centralino in grado di interfacciarsi con qualunque dispositivo Hw/Sw per cui fosse realizzata una opportuna interfaccia Architettura modulare con parti ben definite e indipendenti: ogni modulo viene sviluppato sulla base di un CORE STABILE sempre presente che gestisce le funzionalità di base comuni ai nuovi processi Garanzia di prestazioni e stabilità

58 Codec Translator API Architettura di Asterisk (2) Asterisk Application API GSM G.711 G.723 A-low ADPCM Codec Translator Application Launcher PBX Switching CORE Scheduler and I/O Manager Dynamic Module Loader Asterisk File Format API Wave MP3 GSM Asterisk Channel API SIP, IAX, ISDN, H.323, Voice modem

59 Codec Translator API Gestore delle chiamate Asterisk Application API Codec Translator Application Launcher PBX Switching CORE Scheduler and I/O Manager Dynamic Module Loader Asterisk Channel API Asterisk File Format API Astrae dalla gestione dei protocolli per la comunicazione con i vari dispositivi gestendo esclusivamente i FLUSSI DI DATI per garantire la comunicazione tra le due parti di una chiamata.

60 Codec Translator API Gestore delle applicazioni Asterisk Application API Codec Translator Application Launcher PBX Switching CORE Scheduler and I/O Manager Dynamic Module Loader Asterisk Channel API Asterisk File Format API Una volta aperto un canale di comunicazione è possibile metterlo in collegamento con un altro canale o in alternativa lanciare una applicazione che agisce su di esso (es: voic , file playback, ).

61 Codec Translator API Traduttore dei codec Asterisk Application API Codec Translator Application Launcher PBX Switching CORE Scheduler and I/O Manager Dynamic Module Loader Asterisk Channel API Asterisk File Format API Effettua la traduzione dei differenti codec audio. La gestione dei codec è dunque centralizzata e per fare ciò il core di Asterisk sfrutta moduli esterni ognuno in grado di gestire una codifica differente.

62 Gestore dell I/O e della schedulazione Codec Translator API Asterisk Application API Codec Translator Application Launcher PBX Switching CORE Scheduler and I/O Manager Dynamic Module Loader Asterisk Channel API Asterisk File Format API Tutte le operazioni che il centralino svolge devono ovviamente essere sincronizzate e schedulate in modo da garantire performance ottimali sotto ogni condizione di carico.

63 Codec Translator API Dynamic Module Loader Asterisk Application API Codec Translator Application Launcher PBX Switching CORE Scheduler and I/O Manager Dynamic Module Loader Asterisk Channel API Asterisk File Format API La gestione dei moduli è dinamica e quindi i moduli possono essere caricati a seconda delle esigenze e delle configurazioni. I moduli comunicano con il core di Asterisk mediante interfacce di programmazione API (Application Program Interface)

64 Codec Translator API API dei canali Asterisk Application API Codec Translator Application Launcher PBX Switching CORE Scheduler and I/O Manager Dynamic Module Loader Asterisk Channel API Asterisk File Format API Cura il tipo di connessione sulla quale arriva una chiamata, che può essere un collegamento VoIP, ISDN, PRI, a segnalazione Robbed bit, o con qualche altra tecnologia. I moduli dinamici sono caricati per curare i dettagli dei livelli bassi di queste connessioni.

65 Codec Translator API API delle applicazioni Asterisk Application API Codec Translator Application Launcher PBX Switching CORE Scheduler and I/O Manager Dynamic Module Loader Asterisk Channel API Asterisk File Format API Permette a vari moduli specializzati di essere inseriti per fornire varie funzioni. Conferenze, Paging, elenco di directory, Voic , trasmissione dati in linea, e molte altre funzionalità che un PBX deve offrire ora o nel futuro sono svolte da questi moduli indipendenti.

66 Codec Translator API API dei codec Asterisk Application API Codec Translator Application Launcher PBX Switching CORE Scheduler and I/O Manager Dynamic Module Loader Asterisk Channel API Asterisk File Format API Per gestire ogni singolo codec deve essere creato un modulo che si adatta a questa interfaccia. In questo modo il gestore dei codec può codificare e decodificare diversi formati audio per mettere in comunicazione differenti canali di trasmissione.

67 Codec Translator API API per i formati dei file Asterisk Application API Codec Translator Application Launcher PBX Switching CORE Scheduler and I/O Manager Dynamic Module Loader Asterisk Channel API Asterisk File Format API Gestisce la lettura e la scrittura di numerosi formati di file sul filesystem

68 Asterisk come gateway universale Di base Asterisk agisce come una soluzione di middleware tra le tecnologie telefoniche (es. protocolli ISDN, linee analogiche, protocolli SIP, H.323, etc ) e le applicazioni telefoniche, video o altro (es. voic , IVR, musiche di attesa, gestione di code, etc ). Internet and Telephony Application Internet and Telephony Technologies

69 Il Dialplan E l entità che instrada ogni chiamata nel sistema, passando per le varie applicazioni. E organizzato in contesti, cioè insiemi di estensioni [incoming] exten => 100,1,Wait(1) exten => 100,2,Answer exten => 100,3,Playback(welcome) exten => 100,4,Hangup [laboratorio] exten => 2000,1,Dial(IAX/2000) exten => 2000,2,Voic (u2000) exten => 2001,1,Dial(ZAP/1) exten => 2001,2,Voic (u1) [local] exten => 250,1,Dial(SIP/utente1) exten => utente1,1,dial(sip/utente1) include => demo

70 Il Dialplan (2) Le estensioni comprendono priorità (ordine dell istruzione) e applicazioni exten => 100,1,Wait(1) exten => 100,2,Answer() exten => 100,3,Playback(demo-congrats) exten => 100,4,Hangup() Esempi : Answer(), Playback(), Dial(), Goto(), Voic (), Hangup()

71 Il Dialplan estensione con ANTI - EX - GIRLFRIEND exten => 100/ , 1, Congestion exten => 100, 1, Dial(Zap/1,20) exten => 100, 2, Voic (u100) exten => 100, 102, Voic (b100) exten => 100, 103, Hangup () include => demo Altri utenti

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