CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE

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1 CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE SEDUTA DEL 28 MAGGIO 2013 RESOCONTO INTEGRALE DEFINITIVO

2 INDICE DEGLI ATTI E DEGLI INTERVENTI Atto n. 55 APERTURA DELLA SEDUTA, COMMEMORAZIONE DI ANTONIO MARTINO, GIÀ CONSIGLIERE REGIONALE. APPROVAZIONE DEL PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA PRECEDENTE E COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA, ANCHE IN ORDINE ALL APPLICAZIONE DELLA LEGGE 6 NOVEMBRE 2012, N. 190, E DEL DECRETO LEGISLATIVO 8 APRILE 2013, N. 39. PAG. 4 Atto n. 56 INTERPELLANZA, A FIRMA DEI CONSIGLIERI FEDERICO E MANZO, CONCERNENTE L ACCESSO ON-LINE ALLE DELIBERE DI GIUNTA REGIONALE RITIRO. MOZIONE, A FIRMA DEL CONSIGLIERE DI PIETRO, PER IMPEGNARE LA GIUNTA REGIONALE A REVOCARE LA DELIBERAZIONE N. 198 DEL 22/03/2010 E A COSTITUIRSI PARTE CIVILE IN TUTTI I PROCESSI IN CUI LA REGIONE MOLISE È PARTE LESA RITIRO. PAG. 7 MANZO Pag. 7 DI PIETRO 7 Atto n. 57 MOZIONE, A FIRMA DEI CONSIGLIERI FUSCO PERRELLA, CAVALIERE, SABUSCO E MICONE, CON LA QUALE SI CHIEDE AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DI PROCEDERE ALLA PROMULGAZIONE DEL NUOVO STATUTO REGIONALE E AL RITIRO DELLA DELIBERA DI GIUNTA REGIONALE N. 160 DEL 15/04/2013 NON APPROVAZIONE. PAG. 8 CAVALIERE Pag FUSCO FEDERICO 31 SABUSCO 34 PARPIGLIA 34 1

3 LATTANZIO 37 ROMAGNUOLO CIOCCA TOTARO 45 DI PIETRO MONACO MICONE 48 FRATTURA Atto n. 58 PROPOSTA DI ISCRIZIONE DI NUOVO ARGOMENTO ALL ORDINE DEL GIORNO DEI LAVORI DELL ASSEMBLEA DETERMINAZIONI DEL PRESIDENTE. AGGIORNAMENTO DEI LAVORI E CHIUSURA DELLA SEDUTA. PAG. 59 CIOCCA Pag CAVALIERE FUSCO TOTARO

4 XI LEGISLATURA SEDUTA DEL 28 MAGGIO 2013 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NIRO - Ore 10:05 - PRESIDENTE NIRO: Buongiorno a tutti. Prego i colleghi Consiglieri regionali di raggiungere l aula tra cinque minuti esatti, alle 10:10, inizio il Consiglio. (Il Consiglio è sospeso alle ore 10:05) 3

5 RIPRESA DEL CONSIGLIO - Ore 10:15 - APERTURA DELLA SEDUTA, COMMEMORAZIONE DI ANTONIO MARTINO, GIÀ CONSIGLIERE REGIONALE. APPROVAZIONE DEL PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA PRECEDENTE E COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA, ANCHE IN ORDINE ALL APPLICAZIONE DELLA LEGGE 6 NOVEMBRE 2012, N. 190, E DEL DECRETO LEGISLATIVO 8 APRILE 2013, N. 39. PRESIDENTE NIRO: Buongiorno colleghi. Dichiaro aperta la seduta. Cari colleghi, è recentemente scomparso l Avvocato Tonino Martino. Credo che con lui se ne va un altro pezzo della storia del Molise. Consigliere ed Assessore comunale della città di Campobasso, Consigliere regionale, ispiratore e fondatore del Partito Popolare Progressista di ispirazione cristiana, Martino ha saputo ben rappresentare le istanze provenienti dalla società civile molisana, orientate alla crescita civile e sociale. Avvocato, giornalista, è stato editore, oltre che l anima del periodico da lui stesso fondato, Ventesima Regione. Ha fatto parte di questa aula, scrivendo, insieme ai suoi colleghi di viaggio, interessanti pagine oggi a disposizione delle generazioni future. Esprimo le più vive espressioni di sincera partecipazione per la sua scomparsa, ricordando la nobile figura a quanti non hanno avuto il piacere di conoscerlo. Credo che questa sentita partecipazione la dobbiamo fare anche come Aula, ricordando questa splendida figura con un minuto di silenzio per il collega scomparso. Grazie a voi tutti. Sottopongo all Assemblea, per l approvazione, il processo verbale della seduta del 21 maggio 2013; chiedo che il citato processo verbale sia dato per letto. Ai sensi dell articolo 38 del regolamento interno, il processo verbale della seduta del 21 maggio 2013 che si dà per letto si intende approvato. Comunico che sono pervenute le seguenti proposte di legge: 4

6 - n. 3, di iniziativa della Giunta regionale, concernente: Attivazione in Molise dello strumento europeo progress microfinance ; - n. 4, di iniziativa dei Consiglieri Niro e Lattanzio, concernente: Modifiche e integrazioni alla legge regionale 11 febbraio 1999, n. 6 (Norme per il funzionamento delle Commissioni Sanitarie di cui alla legge 15 ottobre 1990, n. 295 dei Collegi medici di cui all articolo 20 della legge 2 aprile 1968, n. 482, e della legge 5 febbraio 1992, n. 104, articolo 4) ; - n. 5, di iniziativa dei Consiglieri Lattanzio, Niro e Di Nunzio, concernente: Testo unico in materia di cultura. È stato distribuito a tutti i Consiglieri un fascicolo contenente copia della legge 6 novembre 2012, n. 190 ad oggetto: Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione e copia del decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 ad oggetto: Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n Richiamo l attenzione sull importanza dei suddetti provvedimenti legislativi e sottolineo la necessità di individuare i candidati per le nomine e le designazioni di competenza del Consiglio nel pieno ed assoluto rispetto delle norme suddette. Nella prossima seduta sarà sottoposto, all esame di questo Consiglio, uno schema di deliberazione per la istituzione di una Commissione consiliare a carattere temporaneo con compiti di indagine conoscitiva sullo svolgimento delle politiche finanziarie e di bilancio della Regione, sulla formazione e la gestione del debito e sull efficienza della programmazione economico finanziaria. Comunico che: - la riunione dell Ufficio di Presidenza, prevista per giovedì 30 maggio 2013, è spostata a giovedì 6 giugno 2013, alle ore 11:00; - la riunione della Conferenza dei Capigruppo, calendarizzata per mercoledì 29 maggio 2013, è spostata a sabato primo giugno 2013, alle ore 10:00. 5

7 Rammento che il prossimo primo giugno il Consiglio è convocato di diritto, a norma dell articolo 16, secondo comma, dello Statuto, alle ore 11:00. La seduta odierna si intende fin da ora aggiornata a quella data. Ringrazio tutti voi per la puntualità. Ho inviato a voi tutti un sms sulla tenuta di questo Consiglio alle ore 10:00 perché purtroppo, per impegni istituzionali, devo lasciare l aula alle ore 10:50. Chi mi sostituirà, provvederà, al termine di questo Consiglio, a riconfermare l aggiornamento per le ore 11:00 di sabato. Ho voluto soltanto farvi le comunicazioni rispetto agli aggiornamenti sia dell Ufficio di Presidenza e sia della Conferenza dei Capigruppo. Non ci sono richieste di congedo. 6

8 INTERPELLANZA, A FIRMA DEI CONSIGLIERI FEDERICO E MANZO, CONCERNENTE L ACCESSO ON-LINE ALLE DELIBERE DI GIUNTA REGIONALE RITIRO. MOZIONE, A FIRMA DEL CONSIGLIERE DI PIETRO, PER IMPEGNARE LA GIUNTA REGIONALE A REVOCARE LA DELIBERAZIONE N. 199 DEL 22/03/2010 E A COSTITUIRSI PARTE CIVILE IN TUTTI I PROCESSI IN CUI LA REGIONE MOLISE È PARTE LESA RITIRO. PRESIDENTE NIRO: Ha chiesto la parola il Consigliere Manzo. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE MANZO: Presidente, io chiedo il ritiro dell interpellanza, a firma Manzo e Federico, iscritta al punto 51 dell ordine del giorno. Grazie. PRESIDENTE NIRO: Grazie. Il Consigliere Manzo ha dichiarato di ritirare l interpellanza - iscritta al numero 51 dell ordine del giorno - che ha come oggetto l accesso online alle delibere della Giunta regionale. Grazie Consigliere Manzo. Ha chiesto la parola il Consigliere Di Pietro. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE DI PIETRO: Grazie Presidente. Due comunicazioni: una, per ritirare la mozione al punto numero 49, a mia firma e dei colleghi, per quanto riguarda la revoca della delibera di Giunta 198 per la costituzione di parte civile, in quanto sabato, la Giunta regionale, presieduta dal Presidente Frattura, ha provveduto a ritirare la delibera 198, quindi chiedo il ritiro della mia mozione; seconda comunicazione, chiedo cinque minuti di sospensione. PRESIDENTE NIRO: La mozione - iscritta al numero 49 dell ordine del giorno - a firma del Consigliere Di Pietro, per impegnare la Giunta regionale a revocare la deliberazione n. 198 del e a costituirsi parte civile in tutti i processi in cui la Regione è parte lesa, per le motivazioni già espresse si intende ritirata. Grazie, Consigliere Di Pietro. Concessi cinque minuti di sospensione. (Il Consiglio è sospeso alle ore 10:24) 7

9 RIPRESA DEL CONSIGLIO - Ore 10:35 - MOZIONE, A FIRMA DEI CONSIGLIERI FUSCO PERRELLA, CAVALIERE, SABUSCO E MICONE, CON LA QUALE SI CHIEDE AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DI PROCEDERE ALLA PROMULGAZIONE DEL NUOVO STATUTO REGIONALE E AL RITIRO DELLA DELIBERA DI GIUNTA REGIONALE N. 160 DEL 15/04/2013 NON APPROVAZIONE. PRESIDENTE NIRO: Riprendiamo i lavori del Consiglio. Iniziamo con il primo punto all ordine del giorno: Mozione a firma dei Consiglieri Fusco Perrella, Cavaliere, Sabusco e Micone, con la quale si chiede al Presidente della Giunta regionale di procedere alla promulgazione del nuovo Statuto regionale e al ritiro della delibera di Giunta regionale n. 160 del La trattazione era già stata rinviata nella seduta del 7 maggio Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE CAVALIERE: Presidente, chiedo dieci minuti di sospensione. PRESIDENTE NIRO: Sospensione accolta. (Il Consiglio è sospeso alle ore 10:37) 8

10 RIPRESA DEL CONSIGLIO - Ore 10:49 - PRESIDENTE NIRO: Siccome mi chiedono altro tempo e quindi di continuare la sospensione, io prego il Vicepresidente Monaco di assumere la Presidenza in quanto il sottoscritto deve lasciare l aula per impegni fuori regione. Vi auguro buon lavoro, ci vediamo alla seduta del primo giugno. Grazie. (Il Consiglio è sospeso alle ore 10:50) 9

11 RIPRESA DEL CONSIGLIO - Ore 11:22 - Riprendiamo la seduta. Primo argomento all ordine del giorno: mozione a firma dei Consiglieri Fusco Perrella, Cavaliere, Sabusco ed altri. Ha chiesto la parola il Consigliere Fusco. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE FUSCO: Presidente, è obbligo, visto che sono il primo firmatario, che intervengo per illustrare la mozione. Signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta, signori colleghi Consiglieri, è stato necessario proporre questa mozione perché la materia oggetto di discussione è troppo importante per il Molise. E lo è perché sono state toccate le fondamentali regole democratiche del nostro contesto sociale; sono stati toccati i principi fondamentali dello Stato, entrambi presidiati a livello costituzionale. La legge statutaria, infatti, non è una legge ordinaria, ma gode, nella gerarchia delle fonti del diritto, del rango costituzionale, essendo deputata a fissare e determinare i fondamenti giuridici di quelle entità territoriali, sociali, politiche ed amministrative della nostra nazione, che sono le Regioni. È stato necessario sollevare, in tal senso, il presente dibattito nel momento in cui ci siamo resi conto che non era intenzione del Presidente della Giunta procedere alla promulgazione dello Statuto approvato dal precedente Consiglio regionale e pubblicato, lo ricordo a tutti, anche a quelli che non c erano, il 28 dicembre del 2012, dopo un percorso politico importante, raggiunto da questo Consiglio, raggiunto da tutti i Consiglieri regionali, durato 12 anni, e io mi rammarico di non aver potuto approvare lo Statuto quando ero Presidente del Consiglio regionale, e dopo 42 anni dall entrata in vigore dell attuale Statuto. Ricordo a tutti noi che la nuova Legge statutaria, approvata in questa aula, è stata voluta all unanimità, tranne il voto contrario del collega Ciocca, ed è stata votata anche da esponenti che oggi seggono in questo Consiglio e che sono stati rieletti, esponenti dell attuale maggioranza, e anche da lei, signor Presidente della Giunta. Si può affermare, con tutta sicurezza, che le norme in essa 10

12 contemplate, ivi compresa quella relativa alla riduzione a quattro del numero massimo degli Assessori, sono state volute da tutti, tranne da un Consigliere regionale. Al di là, infatti, della contesa giuridica che alimenta, da entrambe le parti, questo dibattito, ciò che sconcerta l osservatore politico, sia esso un comune cittadino, sia esso esponente dell opposizione consiliare, sia esso esponente della maggioranza, è la facilità con la quale sono state messe in discussione queste importanti norme statutarie proprio da chi le aveva volute ed approvate. Per questi motivi ci poniamo una domanda che è di opportunità politica, e la poniamo anche e soprattutto alla luce di una attenta riflessione ed analisi delle norme che regolano la materia e che hanno alimentato questo dibattito: signor Presidente, è così necessario, per il Molise, non promulgare lo Statuto e nominare un nuovo Assessore? E se così è - questa è la domanda forse più importante - bisogna intervenire sulle norme statutarie non promulgando lo Statuto e correndo anche il rischio di conseguenze sanzionatorie? Non deve dimenticarsi, infatti, che, a norma dell articolo 2 del decreto legge n. 174/2012, convertito nella legge 7/12/2012 n. 213, la mancata applicazione, tra le altre cose, di quanto previsto dall articolo 14, comma 1, lettere a), b), d), e), del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, (è giusto nominare queste leggi per dare sostanza giuridica a tutto quanto viene detto), ivi compresa la riduzione del numero dei Consiglieri regionali e degli Assessori, comporterà la riduzione, il Presidente lo sa, dell 80% dei trasferimenti erariali diversi da quelli destinati al finanziamento del servizio sanitario nazionale e al trasporto pubblico locale, e non solo. Il mancato adeguamento, per via statutaria, alle suddette norme, comporterà inizialmente un richiamo ad adempiere entro 90 giorni cui, nell inerzia, ai sensi del comma 5, dell articolo 2, del decreto legge 174, seguirà l attivazione della rimozione sanzionatoria prevista dall articolo 126, comma 1, della Costituzione. Rimedio, quest ultimo, senz altro applicabile, secondo fonti costituzionali, come già sostenuto nella mozione, anche nel caso in cui si accerti che lo Statuto andava promulgato. E importante questo passaggio, nel caso in cui si accerti e noi chiederemo di accertare questo, anche se viene bocciata (sicuramente verrà bocciata questa mozione), perché non abbiamo i numeri per farla approvare, noi abbiamo già pronto un quesito alla Presidenza del 11

13 Consiglio dei Ministrii. In tal senso deve evidenziarsi, però, che la Regione non è inadempiente, perché un nuovo Statuto, che recepisce i decreti legge 138 e 174, lo ha già approvato, ma lo diventerà, indubbiamente, se, rimandando la promulgazione, si procederà anche all abrogazione della legge 21/2012, esponendoci così, a quanto previsto dall articolo 2 del decreto legge 174. Lei sa, Presidente, ne è convinto e l ha anche dichiarato, che la legge 21 è una legge ordinaria e quindi può essere abrogata, però ci sono dei pericoli che noi necessariamente dobbiamo rilevare. E di questo noi non vorremmo essere corresponsabili, ecco perché la necessità del quesito tanto detto, entrando nel merito della questione, ribadiamo, innanzitutto, che la promulgazione dello Statuto è un atto riservato al Presidente della Giunta, ma costituzionalmente dovuto, non essendo previsto, per il caso delle Leggi regionali, l istituto del rinvio presidenziale al Consiglio regionale. Di conseguenza il termine per l entrata in vigore della legge statutaria non è nella disponibilità del Presidente, trovando, invece, la sua regolamentazione, secondo noi, nelle norme costituzionali. Infatti, il termine di tre mesi per la proposizione del referendum consultivo sulla legge regionale statutaria è fissato dall articolo 123, comma 6, della Costituzione il quale stabilisce: Lo Statuto regionale è sottoposto a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne faccia richiesta un cinquantesimo degli elettori della regione o un quinto dei componenti del Consiglio regionale. Sulla questione l Avvocatura dello Stato ha espresso il suo parere, secondo noi, però, incentrando l attenzione essenzialmente sull articolo 18 della legge regionale n. 36 del Per questo è giunta alla conclusione, l Avvocatura dello Stato, che la legge statutaria, seppure approvata e pubblicata, non possa essere promulgata perché il termine di tre mesi per la proposizione del referendum consultivo, di cui all articolo 123 della Costituzione, a suo dire, non è ancora iniziato a decorrere, proprio per effetto del suddetto articolo 18 che l avrebbe rinviato al decimo mese successivo all insediamento del Consiglio regionale. Premettendo che i pareri espressi in sede consultiva dall Avvocatura dello Stato - con cui la Regione Molise ha la convenzione legale - non sono in alcun modo vincolanti, si esprime in questa sede il disaccordo sull interpretazione data, in questo parere, dell articolo 18 della legge regionale n. 36 del La Carta Costituzionale, infatti, non ci fornisce alcun margine di azione 12

14 e di interpretazione perché non solo stabilisce quale debba essere il termine per la proposizione delle istanze referendarie consultive in tema di leggi statutarie regionali, tre mesi, ma ne fissa, con precisione, anche il decorso dalla pubblicazione. Quindi, per una corretta interpretazione e comprensione della questione oggetto della presente mozione, occorre far riferimento, ancor prima che alla legge regionale n. 36 del 2005, proprio alla Costituzione della Repubblica le cui norme, come è noto, non sono assolutamente derogabili dalle leggi ordinarie nazionali e regionali. Ciò detto, è opportuno coordinare, per il caso di specie, le disposizioni previste dalla legge regionale n. 36 del 2005 con il dettato di cui al citato articolo 123 della Costituzione, per fare chiarezza sull estensione applicativa delle norme contenute nella suddetta legge regionale, che è stata oggetto unico del parere dell Avvocatura dello Stato. Innanzitutto l articolo 3 della legge regionale n. 36 del 2005, in applicazione proprio dell articolo 123, comma 6, della Costituzione, stabilisce: Il termine di tre mesi - questo sarà oggetto di richiesta di parere per la presentazione della richiesta di referendum e per la raccolta e la presentazione delle sottoscrizioni richieste, inizia a decorrere dal giorno successivo a quello della pubblicazione di cui al comma 2., ovvero dal giorno successivo alla pubblicazione della legge regionale di approvazione dello Statuto. Tale norma fissa, dunque, con espressa precisione, il tempo di decorso e di scadenza per la presentazione delle istanze del referendum, ovvero per la raccolta e la presentazione delle sottoscrizioni finalizzate presso il Consiglio regionale delle richieste di referendum consultivo regionale. Ciò vuol dire - e non potrebbe essere altrimenti vista la norma inderogabile dell articolo 123, comma 6, della Costituzione - che esiste un solo termine di tre mesi, non modificabile per via legislativa ordinaria, entro il quale presentare le richieste referendarie, ovvero procedere alla raccolta, alla presentazione delle sottoscrizioni richieste e al deposito delle istanze presso gli organi competenti per l ammissione, decorrente unicamente dalla data di pubblicazione della legge regionale di approvazione dello Statuto. Tanto detto, si può comprendere meglio anche la ratio dell articolo 18 della legge regionale n. 36 del 2005, così come modificato dalla legge regionale n. 7 del 2012, nella parte in cui prevede: Alla scadenza della legislatura o in caso di scioglimento anticipato del Consiglio regionale, tutte 13

15 le operazioni e le attività relative allo svolgimento del referendum sono sospese nel periodo intercorrente tra la pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali e i dieci mesi successivi all elezione del nuovo Consiglio regionale. Il testo dell articolo 18 appena citato parla di sospensione delle operazioni referendarie e delle attività relative allo svolgimento del referendum, nulla disponendo, invece, circa la sospensione del termine di tre mesi di cui all articolo 123, comma 6, della Costituzione, appunto perché qualsiasi modificazione del termine in questione, data la natura della norma, può avvenire solo ed esclusivamente attraverso un procedimento legislativo di revisione costituzionale che non compete alle Regioni. Diversamente interpretata, infatti, la norma regionale in commento, ovvero l articolo 18, andrebbe ad incidere sul dettato costituzionale, modificandolo di fatto, e questa interpretazione non sarebbe corretta data la natura di subalternità delle fonti legislative regionali, perché sono subalterne rispetto alla Costituzione, seppure primarie, rispetto alle norme di rango costituzionale. Pertanto, la sospensione di che trattasi, prevista dall articolo 18, comma 1, della legge regionale numero 36 del 2005, non può che investire, solo ed esclusivamente, le operazioni e le attività conseguenti e successive alla presentazione e al deposito delle richieste referendarie di cui agli articoli 8 e 13 della legge regionale n. 36/2005. Così come anche ipotizzato dalla stessa Avvocatura dello Stato laddove si è posta il dubbio, nel parere cifrato pagina 20, che la disposizione dell articolo 18, comma 1, della legge regionale n. 36 si applicasse ai soli referendum già indetti. È l Avvocatura dello Stato che dice questo. In conclusione l articolo 18, comma 1, della legge regionale andrebbe interpretato nel senso che, nei casi di scioglimento anticipato del Consiglio regionale o di conclusione naturale della legislatura, si sospendono, per il tempo previsto, tutte, solo le operazioni e le attività referendarie previste successivamente al deposito delle istanze di referendum, e non oltre il termine di tre mesi decorrente dalla pubblicazione della legge di approvazione dello Statuto entro il quale azionare il diritto delle richieste referendarie. E questo sostanzialmente è importante dirlo per dare certezza ai tempi per l esercizio del diritto alla proposizione del referendum, non ammettendosi, nella materia, dubbi o incertezze di sorta data la fondamentale rilevanza 14

16 costituzionale del diritto alla consultazione referendaria popolare. Altro errore di valutazione commesso dall Avvocatura dello Stato, lei sa che ci sono molte fonti e molte scuole, questa è una delle scuole e su questa scuola poniamo il quesito, perché è a conoscenza di tutti la norma dell articolo 1 della legge regionale n. 2 del : Nelle more dell approvazione dello Statuto regionale ai sensi dell articolo 123 della Costituzione, nei casi di annullamento dell elezione del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale, gli stessi organi e la Giunta regionale in carica continuano ad esercitare le loro funzioni fino alla proclamazione del nuovo Presidente e dei nuovi Consiglieri regionali, relativamente agli atti aventi carattere di urgenza.. Sicuramente il decorso del termine trimestrale finalizzato al deposito delle istanze referendarie, secondo questa scuola, ha carattere di urgenza. Pertanto, secondo una lettura costituzionalmente orientata delle norme in questione, laddove entro il termine di tre mesi dalla pubblicazione della legge regionale di approvazione dello Statuto non siano presentate, ovvero depositate, istanze referendarie, si deve procedere, in ogni caso, alla promulgazione dello Statuto non ammettendosi la possibilità di vedere oltremodo dilatato e modificato per altra via il termine il cui decorso è stato fissato e definito da specifica norma costituzionale. Se, invece, entro i tre mesi dalla data della pubblicazione venissero depositate richieste referendarie, e ci si trovasse nelle ipotesi di cui al comma 1, dell articolo 18, della legge regionale n. 36, ovvero di fine legislatura o di scioglimento anticipato, le attività e le operazioni referendarie successive al deposito andrebbero senz altro sospese, solo in questo caso, dovendosi procedere all espletamento del referendum richiesto solo dopo il decorso del termine di 10 mesi dalla elezione del nuovo Consiglio regionale, e previa assenza di modifiche medio tempore adottate dalla nuova Assemblea legislativa ai sensi dell articolo 17 bis della legge regionale n. 36/2005. Questo non è soltanto un ragionamento della Giunta, un ragionamento giuridico, ma un ragionamento politico e di opportunità. Ribadiamo che lei ha l obbligo e il dovere, Presidente, di promulgare le leggi regionali, approvate dal Consiglio nei tempi e nei modi previsti, essendo l atto della promulgazione un atto dovuto, un atto essenziale, un atto che non è nella sua disponibilità perché non è previsto l istituto del rinvio della legge statutaria in Consiglio 15

17 regionale. Tutto questo ci fa chiedere, Presidente, di promulgare lo Statuto. Questo atto fondamentale io credo che rappresenti la storia di questa Regione, dopo 42 anni dalla promulgazione dello Statuto, che ormai tutti riconosciamo è obsoleto e va sicuramente, come lo è stato, ammodernato perché sono intervenute leggi che sono state recepite nello Statuto. Non c è il Presidente del Consiglio, è assente, è sostituito dal Vicepresidente. Il Presidente Niro era Presidente della Prima Commissione, persona che ha rivendicato con forza l approvazione dello Statuto regionale, anche attraverso uno studio attento, uno studio perspicace di tutte le norme per le quali lui si era battuto e che poi erano state inserite nello Statuto regionale. Credo che il Governo e il Consiglio regionale possano consegnare alla storia, con la promulgazione che è un atto dovuto, finalmente lo Statuto regionale. E perché no, Presidente della Giunta regionale, dopo la promulgazione, si potrebbe anche rimettere mano nella riscrittura dello Statuto stesso, se necessario, perché sono intervenute alcune norme anche nazionali, intervenendo anche su quella parte dello Statuto sulla quale lei, con la sua maggioranza, intende intervenire, collegando il tutto all abrogazione della legge 21 che prevede la composizione della Giunta con un numero di 4 Assessori. Forse anche questo ci potrebbe far sorridere e guardare con orgoglio ad una regione che, seppur piccola, ha bisogno di una sua legge fondamentale. I cittadini capiranno che lo Statuto è perfettibile, che a più mani possiamo renderlo perfettibile, possiamo riscriverlo, laddove necessario, laddove si sono delle esigenze, laddove intervenute delle modificazioni fondamentali e necessarie. Vorrei, dopo tanti anni di questa mia esperienza, poter dire che è stato promulgato lo Statuto, che ho concorso anche io, insieme al nuovo Consiglio regionale, a migliorarlo. E noi abbiamo anche delle idee su come migliorarlo, delle proposte semplici, che forse non provengono da una esperienza giuridica di alto livello, però rileggendo lo Statuto e la bozza del regolamento, che è già predisposta dagli uffici tecnici e da sottoporre all aula dopo la promulgazione dello Statuto, forse potremmo convincerci che è opportuno dare subito una legge statutaria e che quella legge va riscritta a più mani in maniera moderna e innovativa, ridando ancora di più a questo strumento e a questa legge, un contributo essenziale, importante e penso improrogabile. 16

18 Non voglio entrare nella questione politica, ci sono i colleghi che poi parleranno e vi entreranno. Mi voglio soffermare sulla necessità successiva - non appena sarà messa ai voti la mozione e ci sarà il risultato della mozione - comunque di andare oltre e di capire per il bene di questa regione se abbiamo rispettato il dettato costituzionale. Guardate che è molto complesso, non si può interpretare! Si possono interpretare le leggi regionali, le leggi ordinarie, ma non quelle costituzionali. E allora saremo tutti quanti più tranquilli, sapremo tutti quanti che abbiamo rispettato i tempi e le norme. Se volete posso anche politicamente parlare Consiglieri. Consiglieri, per cortesia. CONSIGLIERE FUSCO: Siccome ho mantenuto il tono lascio agli altri che sono più bravi di me, io sono quella che studia, che approfondisce, poi ci sono altri più bravi di me nel fare le dichiarazioni politiche. Io ringrazio tutti quelli che hanno ascoltato questo nostro intervento, io ho parlato a nome di tutti. Abbiamo condiviso tutti questo parere che abbiamo reso, questa interpretazione che abbiamo reso. Siamo tutti convinti che ci ascolterete, che insieme a voi possiamo capire se effettivamente siamo nel giusto o meno. Non si tratta di una legge ordinaria n. 21 che si può anche abrogare, ma si tratta della legge della Regione Molise, la legge statutaria della Regione Molise. E fatto obbligo promulgarla e io mi rimetto, Presidente, alle sue qualità non interpretative, ma alle sue qualità di Presidente della Regione che a tutti i costi vuole una legge statutaria, che questo Molise si doti di una legge statutaria dalla quale partire. Grazie. Grazie Consigliere Fusco. Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere. Ne ha facoltà. CONSIGLIERE CAVALIERE: Grazie Presidente, Presidente della Giunta. Abbiamo al primo e al secondo punto due argomenti, uno proposto da noi, l altro è una proposta di legge che è stata approvata in Prima Commissione, che credo siano molto legati, quindi gli interventi hanno motivo anche di essere uniti, ma prima 17

19 di entrare nel merito, visto che ieri c è stata una tornata elettorale per la quale ci sono stati dei dati L aspetto Presidente. CONSIGLIERE FUSCO: Possiamo chiedere due minuti di sospensione in attesa che rientri il Presidente, perché è a lui che ci rivolgiamo? Accordati. Aspettiamo che rientri il Presidente. (Il Consiglio è sospeso alle ore 11:51) 18

20 RIPRESA DEL CONSIGLIO - Ore 11:52 - Il Presidente è rientrato, Consigliere Cavaliere, può continuare il suo intervento. CONSIGLIERE CAVALIERE: Grazie. Ieri c è stata una tornata elettorale in diversi Comuni della nostra Provincia, vanno fatti gli auguri a tutti i Sindaci, alle Amministrazioni di maggioranza e di minoranza che si accingono a portare avanti progettualità nell interesse delle loro comunità, va dato atto anche che Isernia, uno dei Comuni più importanti, essendo capoluogo di Provincia, è stata aggiudicata al centro - sinistra per una mangiata di voti, però come ieri ci confrontavamo nelle varie televisioni sul modello Frattura è antipatico dire modello Frattura, se iniziamo così, veramente iniziamo male, ma sicuramente devo dire che è stata una competizione elettorale Il Consigliere Ciocca interloquisce fuori microfono. CONSIGLIERE CAVALIERE: Collega Ciocca, il modello Iorio, sono passati dodici anni, voi state a 45 giorni, un po di savoir faire ci vuole ogni tanto. Dicevo che per una mangiata di voti siete riusciti a chiudere la partita al primo turno, ma credo che sarebbe stato molto più bello, molto più ragionevole sul piano politico che si fosse andati al secondo turno, ma è andata così, con una nostra riflessione che comunque avete vinto, ma forse le aspettative erano diverse. Noi da lì ripartiremo con una coalizione di centro - destra che dovrà fare un attenta valutazione, il risultato non è negativo, non è deludente per come sono andate le questioni, ma credo che la partita sia tutta aperta, però mi piace anche leggere quello che ci siamo detti ieri: <A sorpresa Sorbo sbaraglia l armata del centro - sinistra. Il giornalista supera il rivale Mario Pietracupa: dalle urne la bocciatura del modello Frattura.>. Non lo dico solo io, ma è una terminologia che sta prendendo piede, speriamo che la possiamo in un certo qual modo rallentare. PRESIDENTE DELLA GIUNTA FRATTURA (interloquisce fuori microfono): Speriamo che si bocci il modello Frattura e si promuova il modello centro sinistra. 19

21 CONSIGLIERE CAVALIERE: Anche questo vedremo quanto durerà e vedremo nei prossimi giorni se questa coalizione reggerà! Entrando nel merito della questione, ci sono due aspetti: uno di carattere prettamente politico e uno di carattere prettamente giuridico. Sulla parte giuridica già la collega Fusco è intervenuta, ma avrò modo di dare qualche ulteriore dettaglio anch io, mi sono preso la briga di andare a stampare la trascrizione degli interventi di alcuni colleghi presenti la scorsa legislatura, la decima legislatura, quando in aula questa ex maggioranza del centro - destra con la quasi totalità La collega Fusco l ha già precisato, onore al collega Ciocca che è stato la nota stonata o intonata in quella seduta nel dire che non era d accordo, ha avuto una serie di sublimi idee nel tentare di non portare avanti quella seduta, gli va dato atto, però mi piacerebbe fare un piccolo excursus sulle cose dette e su quelle che si stanno verificando e che si verificheranno tra questo punto e il punto successivo e inizio proprio da lei, Presidente Frattura, che su quell argomento è stato molto PRESIDENTE DELLA GIUNTA FRATTURA (interloquisce fuori microfono) : Non c ero. CONSIGLIERE CAVALIERE: C era. Le dico che c era, è trascritto. Non sullo Statuto, sull approvazione della legge 21. Ho fatto la premessa che, essendo i due argomenti consequenziali e comunque è quello il ragionamento, faccio un mix sull intervento. Lei sullo Statuto ha preferito non esserci, è stato, non dico astuto, ma ha liquidato l argomento con una brevissima battuta perché all epoca c erano i dipendenti della ex Solagrital, GAM per la quale si doveva intervenire in una riunione di Capigruppo. Lei ha dichiarato: In linea assoluta e rigorosa con quanto dichiarato dal Consigliere Sabusco, prendiamo atto di un vincolo per cui, a distanza di un anno, provvediamo alla riduzione, sarà poi un tema che affronterà il Governo o la Cancellieri in merito alla legittimità o alla costituzionalità della legge. Invito tutti i colleghi, come avevamo detto in Commissione, a non dare ulteriore enfasi ad un atto dovuto e procedere in tempi rapidi alla votazione per dare seguito ai lavori che sicuramente sono più attuali, si riferisce ai lavori della GAM. La cosa più interessante è del suo Vicepresidente, abile parolaio, lui fa altrettanto quando 20

22 rilascia interviste o va in televisione, io almeno lo faccio in aula. Il collega Petraroia dice: Grazie Presidente. In maniera rapidissima - di solito i suoi interventi erano di 45 minuti, c era di tutto e di più per prendere i 45 minuti, quindi fateci parlare. La collega Fusco ha parlato 26 minuti, vi ha abbonato 19 minuti, non credo che abbia potuto dare tanto fastidio così che si possa affrontare l argomento della Solagrital, ascoltando le comunicazioni che avrà da farci su questo argomento il Presidente della Regione e anche per rispettare le persone che sono qui e stanno seguendo i lavori. In maniera rapida io dico semplicemente che sono d accordo - stiamo parlando dell approvazione della legge 21 che il Presidente della Giunta regionale con la maggioranza ha proposto in aula per la riduzione del numero dei Consiglieri regionali e della Giunta, quindi il Vicepresidente oggi, Michele Petraroia, ha dichiarato che era d accordo bisogna votare immediatamente per il recepimento di questa legge, farlo subito, recuperare il tempo che evidentemente si è perso sull argomento, però dare anche, con concretezza, un percorso che ci aiuti per davvero, non soltanto a recepire la 148, ma arrivare alle prossime elezioni con 20 Consiglieri da eleggere. Quindi su questo argomento cerchiamo di sgomberare il campo - all epoca quando era minoranza, ha già firmato la delibera di Giunta con la quale l abolisce lo dico anche a parte della stampa che non sempre segue con attenzione tutta la materia - io ve le voglio ricordare queste cose che è abbastanza complessa. Questa legge ha un senso se si incardina sulla modifica dello Statuto e sulla legge elettorale - cosa che l ex maggioranza ha fatto -. La modifica dello Statuto, ha detto il Prefetto di Campobasso - perché poi scriveva a 360 gradi a tutte le Istituzioni a nome del Ministero degli Interni e l ha ripetuto in una nota che mi ha scritto personalmente per un quesito che avevo formulato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero degli Interni, ha stabilito che se si scioglie il Consiglio regionale il 16 ottobre, questo Consiglio regionale, se vogliamo essere seri altrimenti ci prendiamo in giro - queste sono parole trascritte può procedere a modificare lo Statuto e se noi in prima lettura approviamo le modifiche entro il 16 ottobre, ci stiamo dentro anche con i 90 giorni che la Cancellieri sta dando per il Lazio. Significa che i 90 giorni scadrebbero a gennaio, tra prima e seconda lettura noi già dal 16 dicembre potremmo riapprovare la modifica in via definitiva e, a seguire, con una legge elettorale attuativa, questo ci aiuterebbe praticamente ad 21

23 andare a votare a febbraio, marzo, dopo i 90 giorni votando 20 Consiglieri e non 30. Se non ci stanno questi passaggi, oggi stiamo perdendo tempo, è meglio che lo diciamo con chiarezza, anche a quella parte della stampa che fa finta di non capire un argomento semplice. È stato il Governo, a nome del Ministero degli Interni, che ha detto che anche se il 16 il Consiglio di Stato riconosce la nullità delle elezioni dello scorso anno, ci sarà la possibilità su questo argomento, che è considerato urgente e indifferibile. Dopo di che delle due l una, o si stabilisce che si torna a votare a 30, e quindi è inutile perdere tempo, oppure si torna a 20, si deve modificare lo Statuto e si deve fare la legge elettorale. Su questo, e mi pare che già è stato anticipato dal segretario del mio partito - caro collega Totaro, lei in questa fase, ma soprattutto sul secondo punto all ordine del giorno, ha chiesto, ha invocato un ragionamento politico aprendo una discussione nel suo partito e Petraroia rilegge questa situazione - siamo d accordo all approvazione della legge perché riteniamo che dare un segnale forte ai molisani l approvazione della legge 21, otto mesi fa, cari amici del centro - sinistra, significava dare un segnale forte ai molisani e c eravate quasi tutti lì, quelli che hanno alzato 'la manina' in questo momento bisogna farlo in maniera concreta perché solo così noi possiamo rimanere su un terreno di concretezza, al di là delle posizioni legittime, dignitose, anche di natura culturale, come quella che ha espresso il collega Ciocca che hanno un ragionamento alle spalle di carattere nazionale. Io colgo la circostanza per dire che noi potremmo essere anche un po più coraggiosi, lo dico al Presidente della Giunta Iorio, questa è un altra cosa per lei approfittando anche del dibattito che si è aperto in Italia. Formigoni ha detto: Superiamo le regioni e facciamo tre macroaree, Nord, Centro e Sud, Patroni Griffi ha detto: Perché non rimettiamo mano a questa materia. Io più che giocare in difesa quindi è un argomento attuale e devo prendere atto del suo intervento che ha chiarito, credo, a nome della Giunta, la posizione del Governo regionale evidentemente sono di parte per la semplice ragione che sono tre anni nell Associazione Maiella Madre, noi sosteniamo in maniera chiara che il Molise da solo non ce la fa più e che deve stare in un ambito più ampio e quindi, anziché subire questa cosa, perché non la governiamo e non scegliamo noi di riaggregarci con l Abruzzo e con le Marche prima possibile. Abbiamo una posizione dell allora Consigliere di minoranza, oggi Vicepresidente, che dichiara che lui farebbe follie per aggregarsi con le 22

24 Marche e con l Abruzzo. Non vado avanti perché è ancora abbastanza lungo, altrimenti prenderei 45 minuti dell intervento solo rileggendo le dichiarazioni di Petraroia, passo, invece, al collega Di Pietro perché è opportuno che anche la stampa, a cui non mi rivolgo con i toni di Petraroia perché è attenta, vigile e sente, sappia quello che avete dichiarato e quello che state facendo, nella massima serenità, tranquillità e pacatezza, per come sono fatto io personalmente e caratterialmente. Può non sembrare dalla mia voce o dal mio viso, ma non è così. Il collega Di Pietro diceva: Oggi sarebbe facile per noi fare demagogia e populismo - stavamo nei tempi dei vari scandali ma non siamo qui per fare questo, siamo qui per trovare soluzioni a crisi che stanno investendo l Italia e il Molise. Oggi con lo scandalo scoppiato nelle varie Regioni di 'Batman e Superman', come li chiamano i giornalisti, noi dobbiamo dare l esempio che siamo dei 'Robin Hood', uso anche io un termine giornalistico, dobbiamo iniziare un percorso che ci porti a cambiare drasticamente l architettura della nostra regione. Caro collega Di Pietro, io le vorrei ricordare oggi, che lei non solo ha approvato in Commissione l abolizione della legge 21 e otto mesi fa ha dichiarato questo, ma oggi ne è anche relatore, al posto suo avrei evitato. Siamo partiti con il taglio dei vitalizi. Certo, come dice il Presidente Iorio e come dicono i colleghi di minoranza, si può fare di più. Il Presidente Iorio dice di togliere le indennità ai Consiglieri, parliamone, c è chi in minoranza propone di tagliare anche i finanziamenti ai gruppi, va bene, ma l importante, come diceva qualcuno, 'male non fare, paura non avere', quindi facciamo bene, lavoriamo bene. Noi dell Italia dei Valori, oltre a questi provvedimenti che oggi adottiamo in Aula, abbiamo etc. etc. etc.. Mi fermo solo all ultimo che è assente, e ne approfitto anche per salutarlo e fargli gli auguri, ma l ho visto bene ieri sera in televisione, l Onorevole Leva a cui sono legato da una profonda stima e amicizia, ma lo faccio semplicemente perché è il segretario del PD, non perché era un collega: Molto rapidamente per confermare il voto favorevole del Partito Democratico alla proposta di legge in esame, riduzione dei costi della politica, riduzione dei Consiglieri regionali e riduzione della Giunta. Credo che sia il momento di non perderci in troppe chiacchiere e dare un segnale immediato all esterno perché rischieremmo altrimenti di accartocciarci in discussioni inutili e tutte autoreferenziali che parlano al ceto politico e non invece all opinione pubblica. Qui il tema non è riduciamo gli stipendi, grande serenità, 23

25 dobbiamo fare anche quello, è ridurre il numero dei Consiglieri, della Giunta e ridurre allo stesso tempo i costi della politica. E mi fermo a queste dichiarazioni di tre quattro esponenti, tralasciando quella del Presidente Niro che è assente, ma che sostanzialmente, essendo stato lui il Presidente della Prima Commissione, non faceva altro che portare l argomento in Commissione, approvarlo e sostenere non solo la fondatezza giuridica, ma quello che era lo spirito di un taglio dei costi della politica. Come vede, Presidente, io le ho fatto un piccolo excursus di quella che è stata un iniziativa politica forte del centro - destra che aveva proposto la legge 21 e del centro sinistra, ad eccezione del collega Ciocca, lo sottolineerò sempre, che con fermezza, con determinazione, anzi sollecitando l azione politica del centro destra, diceva: Approviamo, andiamo oltre, non ci fermiamo solo a questa legge ordinaria. Facciamo altro, andiamo più forte, noi abbiamo bisogno di dire ai molisani, ai cittadini che non siamo 'Batman', non siamo 'Superman', ma siamo 'Robin Hood'.. Questo era l intento da comunicare all esterno, oggi è sparito 'Batman', 'Superman' ed è crollato 'Robin Hood'. Io prima di entrare nel merito giuridico che potrebbe annoiare un po di più perché credo che tutti non siamo della materia, vorrei farle un esortazione dal punto di vista politico, Presidente, e gliela faccio con l onestà che mi contraddistingue nei confronti di questa Istituzione e della sua persona: io credo che se questa frase non data da me, 'il modello Frattura' potesse rappresentare un segnale positivo per lei, per la sua Giunta, per questo Governo che ha iniziato da poco e che sicuramente ha incontrato e incontrerà una marea di problemi per i quali, le ripetiamo per l ennesima volta, potrà avere il nostro aiuto, qualora ce lo chiedesse, sugli argomenti fondamentali e importanti dell ossatura della nostra regione, per quelli che sono i temi caldi, al di là di quello che è stato l incidente diplomatico, ma passiamolo sul piano istituzionale, con l elezione dell Ufficio di Presidenza, sono due aspetti completamente diversi che si differenziano e sul piano politico Lei ne risponde personalmente di quella cosa, sul piano della programmazione, sul piano della gestione e sul piano di quello che è l interesse dei molisani, è un altra cosa e sicuramente non faremo barricate o avremo scontri con Lei, purché noi siamo coinvolti non nella gestione, ma per essere un Consiglio regionale unito nei confronti del Governo, per portare ai Tavoli del Governo i problemi di questa Regione, non come molte volte succedeva nella scorsa legislatura che il 24

26 centro - destra andava al Governo da solo e parte dell allora minoranza lavorava con il Governo contro per fare tagli o per far fare resistenza ai nostri provvedimenti. Allora le dicevo con l assoluta schiettezza e amicizia che ci contraddistingue da diversi decenni, io credo che Lei farebbe bene a riflettere sul da farsi e se continuare o meno con questa follia politica. Io glielo dico con la massima sincerità: su questo noi faremo un gran caos, alzeremo le barricate come era costume della sinistra e non credo che le convenga a 60 giorni, a 90 giorni avere già un quadro diverso sul piano politico e sul piano istituzionale. Gli errori chiunque li può fare, errori di valutazione, non personali, e c è sempre il tempo e il modo per modificare gli errori, anche riconoscendoli, perché Lei ha anche, a volte, la bontà di ammettere quando sbaglia ed è un politico che ha anche la bontà di chiedere scusa quando si rende conto di sbagliare. Noi non abbiamo questa tradizione e questa abitudine di elevare ponti e di fare un ostruzionismo forte che ci porterebbe ad andare contro le nostre logiche e le nostre tradizioni, ma su questo argomento, per quello che voi avete detto in precedenza e al di là delle questioni - caro Presidente Frattura - di un argomento che può essere il taglio dei costi della politica oppure l Assessore non costa nulla, non è questo il problema. È un tema che è stato posto dal Governo Monti in precedenza, ripreso dal Governo Tremonti successivamente, sancito dalle Regioni, non c è una Regione in Italia che porta avanti un discorso del genere, io non credo che la giustificazione delle deleghe troppo accentrate nelle mani degli Assessori o del Presidente possa evitare l opinione della gente esterna al palazzo rispetto alla nomina del quinto Assessore, quindi sul piano politico io la invito a riflettere con la sua maggioranza. Capisco il problema di un gruppo politico e della dignità di un collega Consigliere regionale che ha preso voti, ma non è questa una valutazione politica di cui noi ci possiamo fare carico, non è un problema personale, è un problema politico di dignità rispetto anche alle questioni aperte in questo momento nel Molise, in Italia e in Europa. Alcune nozioni di carattere giuridico: la fonte statale è il decreto legge 138 del La problematica relativa alla legittimità della introduzione di un quinto componente della Giunta della Regione Molise deve necessariamente partire dal decreto legge numero 138/2011 successivamente convertito in legge, la 148. Il dato testuale di interesse è da rinvenire nel titolo quinto di suddetto decreto rubricato Riduzione dei costi degli apparati istituzionali dove all articolo 14 vengono 25

27 individuati i parametri numerici ai quali gli ordinamenti regionali devono adeguarsi per il conseguimento degli obiettivi stabiliti nell ambito del coordinamento della finanza pubblica. Vengono infatti individuati due punti: il numero massimo dei Consiglieri, la dimensione della Giunta regionale. Quanto al primo aspetto, il dato normativo al primo comma, lettera a), del citato articolo provvede ad un indicazione del numero massimo dei Consiglieri regionali proporzionato alla popolazione. La Regione Molise in considerazione del numero di abitanti deve avere un numero di Consiglieri pari a 20. Per quanto concerne, invece, la Giunta regionale si statuisce che il numero massimo degli Assessori regionali deve essere pari o inferiore a un quinto del numero dei componenti del Consiglio regionale. Quest ultima previsione secondo cui il numero degli Assessori debba essere pari o addirittura inferiore a un quinto, sembra rimarcare il conclamato intento di riduzione della spesa pubblica tramite il riordino delle funzioni istituzionali a livello statale, regionale e provinciale. Nulla quaestio, come prima detto, sul fatto che nel caso in esame, dovendo il numero dei Consiglieri essere pari a 20, la Giunta dovrebbe comporsi di 4 Assessori. La confusione interpretativa può, tuttavia, sorgere dall inciso presente al primo comma, lettera b), dell articolo 14 in forza del quale il numero massimo degli Assessori deve essere pari o inferiore a un quinto del numero dei componenti del Consiglio regionale con l arrotondamento all unità superiore. Un interpretazione meramente letterale non consente di comprendere la vera funzionalità dell arrotondamento dal momento che il dato normativo, prima facie, sembrerebbe addirittura superfluo se si considera che la stessa legge esclude, in maniera espressa, il Presidente della Giunta dal computo dei Consiglieri e che tutti i parametri numerici massimali che vengono legislativamente indicati, consentono di individuare, in maniera precisa, il numero dei componenti della Giunta. Infatti, l applicazione del parametro relativo alla Giunta di un quinto in tutte le ipotesi enucleate comporta un quoziente frazionario intero e non decimale. Sulla base dei parametri numerici fissati in sede legislativa, una tesi propende per la legittimità dell introduzione di un quinto componente in Giunta sostenendo che, in realtà, l arrotondamento debba ascriversi al fatto che, nel computo dei Consiglieri, rientri anche il Presidente della Giunta regionale. In tal modo infatti il Consiglio sarebbe composto non più da 20, ma da 21 Consiglieri, di conseguenza il quoziente frazionario derivante dall applicazione del 26

28 parametro di un quinto sarebbe 4,2 e dunque 5 con il arrotondamento all unità superiore. In realtà questa interpretazione scardina l intera ratio della normativa in materia di revisione della spesa con l esito paradossale di vedere aumentati piuttosto che ridotti i componenti degli organi regionali. Da ciò dunque la necessità di un interpretazione più vicina alla logica che ha ispirato il legislatore statale in fase di redazione del testo normativo individua la chiave di volta dell intero sistema nel termine inferiore. All articolo 1, lettera a), del decreto 138/2011 si afferma infatti previsione che il numero massimo dei Consiglieri regionali, ad esclusione del Presidente della Giunta regionale, sia uguale o inferiore a. L intentio legis è quella di snellire il più possibile l apparato burocratico/istituzionale che naturalmente incide sulla governance. A tal proposito il legislatore ha fissato dei parametri che vincolano in modo unilaterale e di preciso solo nella direzione dell aumento. È, infatti, assolutamente impedito al legislatore regionale un aumento del numero massimo dei Consiglieri, ma al contrario nulla osta a che le Regioni, facendo attenzione comunque a non ledere il principio di rappresentatività, riducano al di sotto dei parametri il numero dei Consiglieri proprio perché maggiormente sensibili a quelle necessarie esigenze di riduzione della spesa pubblica. In questo caso, e solo in questo caso, ovvero nell ipotesi in cui una Regione modifichi il proprio ordinamento statutario fissando il numero dei Consiglieri al di sotto del parametro fissato dalla legge, si renderebbe necessario e dunque sarebbe legittimo, un arrotondamento all unità superiore nell individuazione dei componenti della Giunta. La norma non ha una portata programmatica e precettiva solo nella misura in cui individua il limite massimo non superabile nel computo del numero dei Consiglieri. La figura del Presidente della Giunta non può legittimare dei dubbi sul computo dei Consiglieri essendo il dato normativo chiaro ed inequivocabile nell escludere tale organo dal computo dei Consiglieri regionali in modo espresso. Poste queste premesse, la riflessione relativa alla situazione della Regione Molise non presenta la necessità di ulteriori approfondimenti, anzi l analisi delle fonti regionali consente di rafforzare l assunto secondo cui l introduzione di un quinto componente della Giunta presenterebbe dei profili di illegittimità. Il vecchio Statuto regionale, formalmente in vigore, accanto alla fissazione in otto Assessori del parametro massimale dei componenti della Giunta stabilisce che il Presidente della Giunta ne è componente. Per quanto in itinere 27

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