Intervento educativo per l inclusione degli alunni diversamente abili
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- Salvatore Mazza
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1 Intervento educativo per l inclusione degli alunni diversamente abili Premessa La scuola, nonostante il processo storico orientato all inclusione delle persone con disabilità, a volte per carenza di risorse degli istituti e/o mancanza di competenze specifiche, non è sempre riuscita ad affrontare in maniera adeguata le implicazioni di tipo psicologico e socio-relazionale, di un fenomeno sociale presente nella società e di sempre maggiore attualità. Sulla base di tale considerazione ed in riferimento alle indicazioni presenti nelle: a) Linee Guida del M.I.U.R. Prot. n. n 4274/09 (Integrazione scolastica degli alunni con disabilità); b) Legge 53/2003 per la personalizzazione degli apprendimenti; c) ICF International Classification of Functioning (2001), che propone un modello attento all interazione fra la capacità di funzionamento di una persona e il contesto sociale, culturale e personale in cui essa vive; d) tra le Life skills education in schools (W.H.O. 1993), sono esplicitate le abilità e le competenze sociali e relazionali indispensabili per ogni persona, per rapportarsi verso gli altri e la comunità; e) Indicazioni Nazionali Ministeriali del 2012, per il curriculo del primo ciclo di istruzione: Partecipare alle attività motorie e sportive significa condividere con altre persone esperienze di gruppo, promuovendo l inserimento anche di alunni con varie forme di diversità ed esaltando il valore della cooperazione e del lavoro di squadra ; e tenuto conto delle pratiche didattiche di provata efficacia (best practises), da diverso tempo sperimentate con successo in altre realtà territoriali del Veneto, viene proposto alle Scuole secondarie di 1 grado della Provincia di Rovigo l attuazione del presente intervento educativo finalizzato a sensibilizzare gli studenti sulle problematiche riguardanti il mondo dei diversamente abili. Finalità Il presente progetto, interamente finanziato dall U.A.T. di Rovigo, promosso in collaborazione con il Panathlon International Club di Padova, è finalizzato all attuazione di interventi mirati atti a promuovere l integrazione sociale attraverso la simulazione della disabilità motoria e sensoriale. Tale iniziativa prevede la realizzazione di un attività motoria adattata, integrante quella curriculare, per le classi nelle quali sono presenti gli alunni diversamente abili. Lo scopo è quello di far conoscere e comprendere attraverso l esperienza pratica e la riflessione, le conseguenze di una disabilità fisica o sensoriale, sperimentando il vissuto quotidiano di chi vive in tali condizioni di menomazione fisica o sensoriale. Queste esperienze pratiche stimolano l adozione di comportamenti improntati all accettazione, al rispetto, alla solidarietà verso l altro, e agevolano perciò i processi di inclusione nella comunità scolastica e nell odierna società. Obiettivi generali Attraverso un sistema di opportunità educative si tende a potenziare la qualità dell offerta formativa con l obiettivo di aumentare il livello di integrazione sociale e il successo formativo scolastico. Agli alunni e alle loro famiglie viene, pertanto, garantito un intervento educativo e formativo qualificato, nel territorio. Queste linee di indirizzo trovano fondamento nei seguenti principi: sensibilizzare gli studenti sulle problematiche riguardanti il mondo dei diversamente abili; far comprendere il disagio psicofisico e sociale derivante dalla condizione di essere portatore di handicap ; favorire l acquisizione di una cultura del diverso : la scuola si impegna, con opportuni e adeguati atteggiamenti ed azioni, a facilitare l inserimento e l integrazione degli alunni diversamente abili;
2 Promozione e crescita sociale: sviluppo di attività comunicative e sociali di ciascun alunno perché possa assumere un comportamento improntato sulla solidarietà verso i soggetti in difficoltà ed il prossimo. Obiettivi specifici In linea con le indicazioni normative le finalità che si intendono perseguire gli obiettivi sono: ampliare le proposte e le attività per favorire lo sviluppo delle potenzialità dell alunno con disabilità; promuovere una cultura inclusiva favorendo l incremento dei rapporti relazionali fra studenti; avviare gli alunni a nuove esperienze senso percettive e motorie; educare attraverso il gioco, la solidarietà e la socializzazione; contribuire alla maturazione del benessere psicofisico degli alunni con disabilità; riconoscere e valorizzare le potenzialità espressive e motorie delle persone diversamente abili; consolidare nella vita quotidiana l adozione di comportamenti adeguati per limitare l emarginazione e favorire l interazione tra le diverse componenti della scuola e del territorio sul tema della disabilità. promuovere l acquisizione di competenze chiave di cittadinanza e life skills Per gli studenti normodotati gli obiettivi principali da perseguire riguardano la possibilità di: a) conoscere e rispettare la disabilità per superare pregiudizi e stereotipi legati al pregiudizio; b) mettersi alla prova in una situazione diversa dal solito per poter collaborare al raggiungimento di un obiettivo comune, valorizzando le proprie e le altrui capacità, contribuendo alla realizzazione delle attività collettive. Per gli alunni diversamente abili l esperienza sportiva sarà un occasione utile a: a) promuovere sentimenti di autoefficacia e di empowerment personale; b) favorire rapporti di integrazione e socializzazione. c) migliorare la qualità della vita. Destinatari Il progetto è rivolto principalmente agli alunni di Scuola secondaria di 1 grado della Provincia di Rovigo, che ne facciano richiesta entro il termine stabilito del 30 novembre 2015, ed in particolare alle classi in cui sono presenti alunni diversamente abili. Saranno coinvolti nel progetto i docenti di educazione fisica dell istituto titolari dell insegnamento e gli eventuali insegnanti di sostegno, o referenti per l integrazione, od operatori socio sanitari presenti nelle sedi scolastiche. Modalità di adesione e scadenza dei termini Le scuole interessate al progetto dovranno far pervenire la propria adesione al docente referente dell Ufficio Educazione Fisica dell U.A.T. di Rovigo (mail: scienze motorie@istruzionerovigo.it ) entro e non oltre il giorno 30 novembre 2015, mediante l inoltro dell allegata scheda di adesione. Le Scuole aderenti dovranno: a) inserire tale intervento educativo all interno della programmazione curriculare; b) ottenere l approvazione degli Organi Collegiali; c) condividere l iniziativa con i tutti i genitori degli alunni coinvolti; d) assicurare la disponibilità della palestra nel giorno concordato;
3 e) coinvolgere due classi contemporaneamente (seconde o terze) per due ore consecutive; f) garantire la somministrazione del questionario valutativo proposto; g) trasmettere i dati rilevati per la rendicontazione e la verifica dei risultati ottenuti; h) provvedere al rilascio della liberatoria ll utilizzo delle immagini da parte dei genitori di tutti gli studenti coinvolti nel caso in cui intendano effettuare riprese fotografiche o video. Indicazioni sulle procedure organizzative e tempistica degli interventi Avendo a disposizione le risorse finanziarie per attivare fino ad un massimo di due interventi per ogni distretto provinciale, è necessaria una efficace collaborazione tra le istituzioni scolastiche aderenti al progetto per poter concentrare degli interventi organizzati nel giorno prestabilito, in uno specifico ambito territoriale. Nella mattina prevista, e debitamente concordata, verranno effettuati due interventi in due scuole viciniore, coinvolgendo due classi alla volta, con un docente per ogni classe, secondo il seguente schema esemplificativo: ore 8,00-10,00 1 Scuola Sede Palestra Distretto Adria Classe 1 A docente. Classe 2 B docente. ore 11,00-13,00 2 scuola Sede Palestra Distretto Adria Classe 1 A docente. Classe 2 B docente. Il periodo ipotizzato per l attuazione degli interventi, è tra il mese di febbraio ed il mese di aprile Aspetti metodologici Per promuovere l inclusione scolastica è importante utilizzare strategie didattiche alternative a quelle della lezione frontale che possano fungere da cerniera tra gli alunni con disabiltà e quelli normodotati e tra gli insegnanti curricolari e quelli di sostegno (Ianes, 2001). C è bisogno di un approccio che faccia comprendere ed esperire ai ragazzi il significato, i bisogni, le emozioni, che si possono provare quando si è in un condizioni di disabilità fisica. A tal fine, particolarmente efficaci sono le attività di simulazione (Wesson, Mandell, 1989) che, oltre ad accrescere la consapevolezza delle abilità necessarie alla gestione della disabilità, consentono di dare un idea delle potenzialità della persona. Diverse ricerche condotte a livello internazionale hanno evidenziato l utilità di interventi specifici, predisposti all interno dei curricoli scolastici, per modificare atteggiamenti negativi e stereotipi nei confronti delle persone con disabilità (Fiedier e Simpson, 1987). Inoltre queste attività consentono agli studenti diversamente abili di sentirsi maggiormente a loro agio nelle relazioni interpersonali, e di instaurare rapporti di amicizia stabili e duraturi che trascendono il tempo trascorso in palestra. Per realizzare le esperienze di simulazione è opportuno seguire le indicazioni proposte da Wesson e Mandell (1989): devono essere il più possibile realistiche; devono essere ripetute più di una volta per favorire la comprensione del rapporto tra abilità/disabilità; devono garantire la massima sicurezza; le indicazioni fornite agli studenti prima di iniziare l attività devono essere chiare e concrete; è utile predisporre una valutazione "peer to peer" poiché ciò rende la partecipazione più attiva; è utile fare un resoconto dell esperienza e avviare una discussione. Le situazioni di apprendimento previste da questo progetto saranno prevalentemente strutturate ed organizzate a gruppi. I gruppi si alterneranno nelle attività pratiche e di osservazione reciproca dei comportamenti adottati nelle situazioni sperimentate. Modalità attuative Il progetto prevede una serie di attività di simulazione da svolgere in orario curricolare, durante le ore di Educazione fisica, in un giorno concordato (anche in relazione alla disponibilità dall associazione).
4 Fase introduttiva: dopo aver illustrato ai ragazzi l importanza di questo tipo di esperienza all interno del contesto scolastico, il progetto inizierà con una discussione tra studenti sulle difficoltà che vengono incontrate dagli atleti diversamente abili nella pratica sportiva. A seguire verranno svolte alcune specifiche attività di simulazione: a) della disabilità sensoriale: Percorsi strutturati da percorrere ad occhi bendati Spiegazione delle regole e pratica sportiva del torball b) della disabilità motoria: Percorso strutturato con l impiego di carrozzine da passeggio Partita di basket in carrozzina a) Prima tipologia: Percorsi di simulazione della disabilità sensoriale ESPERIENZA DI CECITÁ Gli alunni hanno la possibilità di comprendere cosa significa essere non vedente, quali sensazioni, paure, bisogni vive una persona cieca, e quali sono i comportamenti che gli altri possono adottare per aiutarli. N. ATTIVITA SVOLGIMENTO 1 Percorso strutturato da percorre ad occhi bendati 2 Recupero oggetti al buio Viene approntato un percorso misto con l inserimento di ostacoli che simulano le barriere architettoniche: si invitano gli allievi ad eseguirlo, assistiti da un compagno che funge da assistente Vengono inserite in un cerchio diverse serie di oggetti che gli allievi devono riconoscere al tatto in un certo tempo e ordinare per categorie; un compagno funge da assistente-controllore 3 Torball Si compongono 2 squadre formate da 3 giocatori su un campo di almeno 10x20 m, diviso a metà da una corda sospesa a circa 50/80 cm. I giocatori devono lanciare con le mani una palla sonora sotto la corda e tentare di mandarla nell area di rete alle spalle degli avversari. Il gioco si deve svolgere in un ambiente silenzioso, per permettere ai giocatori di sentire il segnala acustico emesso dalla palla nell avvicinarsi Sperimentare la pratica del Torball è un esperienza unica, inimmaginabile. E davvero sorprendente vedere gli atleti muoversi e coordinarsi con tanta naturalezza e disinvoltura. Tali abilità sono frutto di una spiccata sensibilità sul piano tattile, uditivo, dell orientamento spaziale, propriocettivo e persino olfattivo. Grazie al contatto con i punti di riferimento essenziali nel campo (tappetini, angoli della porta, linee di fondocampo), all orientamento (il senso della posizione propria e dei compagni, il passaggio della corrente d aria come punto di riferimento, gli spiragli di luce che riscaldano le bende) si riesce ad avere un altissimo senso del gioco, della posizione della propria porta e di quella avversaria. Ma è anche attraverso un finissimo potenziamento dell udito che si riesce ad inseguire la traiettoria della palla (sonora), che lascia una scia, una traccia sonora mentre attraversa tutto il campo. Si applica il regolamento di gioco della FISPIC (Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Cechi). b) Seconda tipologia: Percorso di simulazione della disabilità motoria Gli alunni hanno la possibilità di percepire le sensazioni e di sperimentare le difficoltà ed i bisogni di chi si trova in condizioni di svantaggio fisico, e quali sono i comportamenti che gli altri possono adottare per aiutarli.
5 N. ATTIVITA SVOLGIMENTO 1 Percorso strutturato da Viene approntato un percorso misto con l inserimento di ostacoli che affrontare utilizzando simulano le barriere architettoniche e oggetti da raccogliere; si carrozzine da passeggio invitano gli allievi ad eseguirlo, assistiti da un compagno che funge da assistente 2 Partita di basket in carrozzina ad un solo canestro Valgono le regole ufficiali della FIPIC (Federazione Italiana Pallacanestro in carrozzina) Riflessioni conclusive in aula sull esperienza vissuta, alla presenza degli esperti dell associazione. I ragazzi praticano giochi ed attività varie in situazione di simulazione di alcune tipologie di handicap sensoriali e motori, sperimentando anche le difficoltà incontrate nella quotidianità, come quelle rappresentate dalle barriere architettoniche, per provare e comprendere gli stati d animo, le necessità e i comportamenti da adottare per superarle. Allenarsi a sentire e a vivere le situazioni, sperimentare attraverso una modalità ludica il disagio dell altro, per quanto possibile, favorisce una consapevolezza nuova, maggiore sensibilità verso le tematiche affrontate e un senso di responsabilità reciproca. In questo senso l attività motoria riveste un ruolo fondamentale nel trasformare gli alunni in persone responsabili, portatori di valori etici alla base della convivenza civile, aiutandoli a superare le differenze e le barriere intrinseche ed estrinseche associate. Inoltre è un mezzo straordinario per favorire il dialogo ed influire positivamente sull interazione sociale. Risorse umane Le risorse umane coinvolte nell organizzazione e nella realizzazione del progetto sono: Esperti dell Associazione Panathlon International di Padova Docenti di educazione fisica delle classi coinvolte nel progetto Esperti dell Associazione con compiti di collaborazione nello svolgimento delle attività in palestra Il materiale specifico sarà messo a disposizione dall Associazione Panathlon di Padova. Valutazione dell esperienza A conclusione dell esperienza verrà poi richiesta ad ogni alunno la compilazione di un questionario per la valutazione delle reazioni alla simulazione. Verrà utilizzata la scheda di verifica dell attività di simulazione per il partecipante predisposta da Wesson Mandell (1989), opportunamente adattata (modello di questionario allegato). Il docente referente Prof. Piergiovanni AMBRETTI Il DIRIGENTE Andrea BERGAMO
6 SCHEDA DI ADESIONE Al DIRIGENTE dell U.A.T. di ROVIGO Data Con la presente l I.C.. aderisce al Progetto provinciale promosso dall Ufficio Educazione Fisica dell U.A.T. di Rovigo, per gli alunni diversamente abili, con la scuola secondaria di 1 grado di. In particolare precisa di aver e l approvazione degli Organi collegiali secondo l iter procedurale previsto e di essere pertanto disponibile a svolgere l attività di simulazione delle disabilità sensoriali e motorie proposte dagli operatori dell Associazione PANATHLON PADOVA con le due classi., assicurando la presenza dei due docenti in servizio (uno per ciascuna classe). L istituto potrà mettere a disposizione l impianto sportivo (palestra) ubicata a nel Comune di. Sede della Scuola.., in via n nel giorno e nell orario programmato, per due ore consecutive. Il docente referente per il progetto è il prof.. Tel. n. Mail. Il DIRIGENTE SCOLASTICO
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