NASTRI TRASPORTATORI MULTITELA MANUALE PER L INSTALLAZIONE

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1 21055 Gorla Minore (VA) - Italy Via Colombo, 1 Tel Fax sig@sig.it NASTRI TRASPORTATORI MULTITELA MANUALE PER L INSTALLAZIONE DISTRIBUITO A DA DATA / / Revisione Data Preparato da Approvato da 10/0/1 UT DG

2 INDICE GENERALE INDICE GENERALE 1 CAPITOLO 1 IMMAGAZZINAGGIO DEI NASTRI TRASPORTATORI IN GOMMA 1.1) IMBALLO 1.2) IMMAGAZZINAGGIO 1.) MOVIMENTAZIONE CAPITOLO 2 7 RACCOMANDAZIONI PER L INSTALLAZIONE 7 2.1) MONTAGGIO DEL NASTRO 7 2.2) PREPARAZIONE DELLA ZONA DI LAVORO 8 2.) STAFFAGGIO DEL NASTRO 8 CAPITOLO 10 INDICAZIONI GENERALI PER L ESECUZIONE DELLE GIUNZIONI DEI NASTRI TRASPORTATORI MULTITELA 10.1) GENERALITÀ 10.2) NORME PER L'ESECUZIONE DELLE GIUNZIONI 10 CAPITOLO 16 MATERIALI PER GIUNZIONI 16.1) DEFINIZIONI ) Attrezzatura ) Materie prime 16.2) IMMAGAZZINAGGIO MATERIE PRIME ) Raccomandazioni 17.) IMMAGAZZINAGGIO PRESSE 17 CAPITOLO 5 18 ESECUZIONE DELLA GIUNZIONE ) PREPARAZIONE DELLA GIUNZIONE ) Tracciamento delle linee di taglio ) Incisione e rimozione della copertura superiore e della prima tela ) Asportazione di una striscia di copertura superiore per la realizzazione del coprigiunto ) Realizzazione dei gradini 21 Revisione Data: 10/0/1 Pagina 1/5

3 5.1.5) Asportazione di una striscia di copertura inferiore per la realizzazione del coprigiunto ) Preparazione della seconda estremità del nastro ) Applicazione della soluzione ) Applicazione della foglietta ) Accoppiamento delle estremità 2 5.2) VULCANIZZAZIONE A CALDO ) Installazione della pressa ) Vulcanizzazione 25 5.) INCOLLAGGIO A FREDDO 26 5.) CONSIGLI PER L'USO DEL COLLANTE SICOL ) DIFFERENZE TRA VULCANIZZAZIONE A CALDO E A FREDDO 27 CAPITOLO 6 28 NORME PER L' ESECUZIONE DELLE GIUNZIONI A CHEVRON 28 CAPITOLO 7 29 NORME PER L ESECUZIONE DELLE GIUNZIONI DEI NASTRI PIPEX 29 CAPITOLO 8 0 NORME PER L ESECUZIONE DELLE GIUNZIONI 0 DEI NASTRI FLEXOBORD 0 CAPITOLO 9 1 NORME PER L ESECUZIONE DELLE GIUNZIONI 1 DEI NASTRI RIPSAVE, TEXRIGID E CROSSRIGID 1 CAPITOLO 10 2 NORME PER LE RIPARAZIONI A CALDO ) RIPARAZIONE DELLE SOLE COPERTURE ) RIPARAZIONE DELLA CARCASSA CAPITOLO 11 5 NORME PER LE RIPARAZIONI A FREDDO 5 INFORMAZIONI 5 Revisione Data: 10/0/1 Pagina 2/5

4 CAPITOLO 1 IMMAGAZZINAGGIO DEI NASTRI TRASPORTATORI IN GOMMA 1.1) IMBALLO I nastri trasportatori in gomma sono generalmente imballati in rotoli reggiati esternamente. In caso di specifica richiesta del cliente o per trasporti via mare possono essere previsti i seguenti imballi: copertura con polipropilene bobine o casse di legno bobine metalliche (per nastri superiori alle 15 tonnellate) pedane di legno 1.2) IMMAGAZZINAGGIO I nastri in gomma devono essere immagazzinati, con l asse della bobina posto orizzontalmente, preferibilmente in luoghi protetti e isolati dal pavimento mediante assi di legno, bancali o cavalletti (Fig. 1-2-) Fig. 1 Fig. 2 Fig. Qualora il nastro venisse immagazzinato all aperto, deve essere appoggiato con l asse orizzontale su bancali o tavole di legno e protetto con materiale plastico opportunamente forato per evitare il ristagno di umidità (Fig. 2). Revisione Data: 10/0/1 Pagina /5

5 Qualora l immagazzinamento sia superiore ai 90 giorni, i prodotti devono essere movimentati in modo da alternare le superfici maggiormente esposte agli agenti atmosferici ed ambientali. I nastri di gomma non correttamente protetti durante l immagazzinamento potrebbero subire cambiamenti nelle caratteristiche fisiche e diventare anche inservibili per durezza, rotture, screpolature o altre alterazioni superficiali. Tali cambiamenti possono essere causati da un fattore particolare o da una combinazione di fattori quali: tempo, azione dell ossigeno, ozono, luce, agenti atmosferici, sorgenti di calore e umidità. La temperatura d immagazzinamento deve essere compresa tra -10 C e 0 C, con fascia ideale tra 10 C e 25 C; temperature estreme o variazioni rapide e continue possono essere causa di deterioramento ed accelerare un processo di invecchiamento tale da compromettere il funzionamento e la durata del prodotto. I locali di immagazzinamento non devono contenere apparecchiature in grado di generare ozono come ad esempio lampade fluorescenti o a vapori di mercurio ed apparecchiature elettriche ad alta tensione che possono generare scintille o scariche elettriche; inoltre non devono essere particolarmente umidi. Le superfici di gomma non devono venire a contatto di prodotti liquidi o semisolidi, in particolare solventi, acidi, componenti volatili, olii e grassi, metalli quali rame, manganese e loro composti, noti per i loro effetti deleteri sulla gomma vulcanizzata. Gli effetti della bassa temperatura (inferiore a -10 C) pur non causando danni irreversibili, ne determinano un parziale irrigidimento; occorre perciò fare attenzione durante la movimentazione e la messa in opera onde evitare dannose distorsioni, screpolature e tagli. In particolare, prima dell installazione sull impianto, la temperatura del rotolo deve essere stabilizzata a valori superiori a 10 C. 1.) MOVIMENTAZIONE Per sollevare e trasportare un rotolo di nastro, il sistema preferibile è quello di inserire una barra distanziatrice di acciaio (tonda o quadrata) nel foro centrale della bobina ed imbragarla alle estremità con funi o catene applicate ad un bilanciere montato sull apparecchio di sollevamento (vedi Fig. ). Revisione Data: 10/0/1 Pagina /5

6 Fig. Il bilanciere e la barra distanziatrice devono essere di lunghezza tale da evitare il danneggiamento dei bordi del nastro con i mezzi di sollevamento. Avendo a disposizione una imbragatura tessile o in materiale plastico di sufficiente lunghezza e portata è possibile sollevare il rotolo infilandola direttamente nel foro centrale della bobina, senza l ausilio della barra distanziatrice (vedi Fig. 5). Fig. 5 Il sollevamento non deve avvenire per mezzo di imbragature che sostengono il rotolo dell esterno senza l ausilio del foro centrale, in quanto la distribuzione del carico non uniforme può causare l inclinazione e la caduta della bobina. (Vedi Fig. 6) Revisione Data: 10/0/1 Pagina 5/5

7 Fig. 6 Un tradizionale elevatore a forche può essere usato facendo molta attenzione a non danneggiare la parte esterna del nastro con le forche (vedi Fig. 7). Fig. 7 Revisione Data: 10/0/1 Pagina 6/5

8 CAPITOLO 2 RACCOMANDAZIONI PER L INSTALLAZIONE 2.1) MONTAGGIO DEL NASTRO I nastri vengono normalmente avvolti con la copertura superiore verso l esterno. Per un corretto e facile montaggio del nastro sull impianto si consiglia di procedere come indicato in Fig. 8, in modo che la copertura inferiore appoggi sui rulli del tratto di andata e sui tamburi di testa e coda. Ovviamente, in relazione alle necessità logistiche, può essere necessario inserire il nastro a partire dal tratto di ritorno; in tal caso la copertura superiore deve appoggiare sui rulli del tratto di ritorno. Fig. 8 Per evitare inconvenienti durante il funzionamento in presenza di vomeri di scarico o raschiatori è consigliabile rispettare la disposizione delle estremità da giuntare in funzione del senso di marcia. (Fig. 9) Dovendo giuntare più bobine tra loro, per una maggiore omogeneità d utilizzo, si raccomanda l installazione con la marcatura a rilievo disposta sempre dallo stesso lato del trasportatore. Revisione Data: 10/0/1 Pagina 7/5

9 Fig. 9 Un agevole posizionamento del nastro sull impianto può essere garantito dall uso di due staffe metalliche imbullonate alla sua estremità in modo da non avere slittamenti che potrebbero danneggiare i tessuti. 2.2) PREPARAZIONE DELLA ZONA DI LAVORO Per ovvie ragioni di comodità, qualora si dovessero giuntare più bobine tra loro, è consigliabile eseguire tutte le giunzioni in un solo punto dell impianto, scelto nel luogo più accessibile e funzionale per l esecuzione delle operazioni e per la movimentazione delle bobine. Per la preparazione della zona di lavoro sull impianto occorre in primo luogo smontare un adeguata quantità di rulli per poter creare, con delle tavole di legno, una superficie di lavoro stabile ed agevole. E raccomandabile inoltre posizionarsi in un punto facilmente accessibile alla pressa, ove sia disponibile la corrente elettrica indispensabile per il suo funzionamento. Si consiglia per altro, prima di iniziare l esecuzione delle giunte, di posizionare la parte inferiore della pressa sulla zona di lavoro, fissandola alla struttura metallica e di apporvi una lamiera che ne ricopra l intera superficie. Tale zona deve essere il più possibile pulita e al riparo dagli agenti atmosferici. 2.) STAFFAGGIO DEL NASTRO Bloccare il contrappeso a circa 50 cm dal fine corsa superiore. In occasione dell ultima giunta, prima di bloccare il nastro per la preparazione delle estremità (si veda il Cap. 5), occorre assicurare in ogni suo punto un pretensionamento tale da determinare un allungamento di almeno 1% Revisione Data: 10/0/1 Pagina 8/5

10 Per nastri di una certa lunghezza ciò potrebbe significare l esecuzione dell operazione a tratti di circa 200/00 m: bloccata un estremità del nastro alla struttura, si tensionano i primi 200 m, si blocca il nastro e si ripete l operazione su un altro tratto fino a raggiungere l estremità libera. In questa situazione il nastro deve restare almeno 12 ore per permettere un successivo tensionamento prima dell esecuzione della giunta. Nel frattempo infatti si manifesta l allungamento permanente che se non contrastato provoca, nelle prime ore di funzionamento, l abbassamento del contrappeso. Nell impossibilità di attendere il tempo stabilito, è necessario assicurare una pretensione maggiore, al limite dello spostamento del contrappeso. Prima di iniziare la preparazione delle estremità per la giunzione è necessario tagliare lo eventuale esubero di nastro in quanto può accadere che il metraggio a disposizione sia superiore al necessario. Revisione Data: 10/0/1 Pagina 9/5

11 CAPITOLO INDICAZIONI GENERALI PER L ESECUZIONE DELLE GIUNZIONI DEI NASTRI TRASPORTATORI MULTITELA.1) GENERALITÀ La giunzione costituisce l unione delle estremità di un nastro trasportatore in gomma per consentire la movimentazione ed il relativo convogliamento del materiale. La corretta esecuzione di una giunzione è fondamentale per il funzionamento, la linearità, il rendimento del trasportatore. La durata di una giunzione eseguita correttamente è legata alla manutenzione del nastro ed al corretto utilizzo dell intero impianto, poiché essendo in ogni caso la parte più debole dello sviluppo del nastro, tutti gli eventuali scompensi, difetti e problemi degli elementi dell impianto quali raschiatori, rulli, tamburi, contrappesi, tramogge e motori si trasmettono al nastro ed a maggior ragione alla giunzione stessa. Pur esistendo diversi tipi di giunzioni meccaniche adatte ai nastri tessili, i sistemi per vulcanizzazione a caldo o per incollaggio a freddo rimangono i migliori ed i più usati per nastri industriali sottoposti a forti sollecitazioni..2) NORME PER L'ESECUZIONE DELLE GIUNZIONI Le giunzioni vengono eseguite per accostamento testa a testa delle singole tele delle due estremità da unire, opportunamente predisposte. Fig. 10 Revisione Data: 10/0/1 Pagina 10/5

12 Per ottenere un nastro chiuso ad anello di sviluppo S (dove per sviluppo chiuso si intende la circonferenza interna dell anello, soggetta alle tolleranze ISO stabilite), è necessario disporre di un nastro aperto avente una lunghezza L t pari a: L t = S + L x g dove g = numero delle giunzioni da eseguire L = tratto necessario per effettuare una giunzione Lo sviluppo S è definito come la somma di successive misurazioni dell anello eseguite lungo tratti piani dello stesso. Per migliorare le condizioni di funzionamento, riducendo le sollecitazioni sulla giunzione durante l'avvolgimento sui tamburi e nel passaggio sui rulli in conca, le giunzioni vengono normalmente eseguite secondo una generatrice inclinata rispetto all'asse longitudinale del nastro. Una maggiore inclinazione della generatrice consente una migliore ripartizione delle sollecitazioni, ma anche una maggiore lunghezza della giunzione e quindi la necessità di presse di dimensioni e peso maggiori. La regola di compromesso, definita dalla norma DIN.22102/91, è la seguente: L a 0, x B dove L a = lunghezza tratto inclinato B = larghezza del nastro Fig. 11 Per le presse tipiche del mercato US, l inclinazione è di 22 : in tal caso L a 0,7 x B In caso i diametri delle pulegge siano inferiori al minimo suggerito per lo specifico nastro, è preferibile incrementare l inclinazione L a (0, 1) x B, con conseguente angolo di Più le pulegge sono ridotte, maggiore deve essere l inclinazione. Revisione Data: 10/0/1 Pagina 11/5

13 Nella Tab.1 sono riportati i valori delle lunghezze del tratto inclinato, per angoli di 16 22, in funzione delle larghezze standard dei nastri. B (mm) L a (mm) B (mm) L a (mm) Tabella 1 - Lunghezza del tratto inclinato La lunghezza totale L della giunzione dipende oltre che dalla inclinazione anche dal numero di tele, che determina il numero dei gradini n st (pari al numero delle tele meno una), e dal carico di rottura delle stesse, che stabilisce la lunghezza L st dei gradini. Con riferimento alla Fig. 12, la lunghezza totale della giunzione L è pari alla somma della lunghezza di giunzione L s e della lunghezza del tratto inclinato L a : dove: quindi: L = L s + L a L s = L st x n st = L st x (n t - 1) st st L = L st x (n t - 1) + 0, (o 0,7) x B st st Fig. 12 Revisione Data: 10/0/1 Pagina 12/5

14 Nella Tab.2 sono riportate le dimensioni consigliate per giunzioni di nastri multitela: Tipo Nastro 250/2 00/ 500/ 60/5 15/2 500/ 60/ 800/5 1000/6 00/2* 60/ 800/ 1000/5 1250/6 500/2* 800/ 1000/ 1250/5 1500/6 1000/* 1250/ 1600/5 1900/6** 1250/* 1600/ 2000/5 200/6** 1500/* 2000/ 2500/5 000/6 2000/* 2500/* 150/5 N Tele n Carico di rottura tele N/mm Lunghezza Gradino radino*** L st 250 (200) 250 (200) 200 (150) (200) 250 (200) 200 (150) (250) 250 (200) (250) Tab. 2 Lunghezza giunzione L s 250 (200) 500 (00) 600 (50) (200) 500 (00) 600 (50) (500) 750 (600) (500) * Tipi di nastro per applicazioni particolari, da evitare per applicazioni standard ** Classi non previste dalle normative ma di impiego tipico in ambiti pesanti N gradini ( n-1 n ) *** Tra parentesi, valori utilizzabili in caso di nastri corti (max 20 m) o con fattori di servizio superiori a 20; in ogni caso, il diametro delle pulegge deve essere superiore al minimo suggerito (vedere cataloghi prodotti) Revisione Data: 10/0/1 Pagina 1/5

15 Le figure seguenti rappresentano due esempi di giunzione per nastri a 2 e tele. Fig. 1 Fig. 1 Per conoscere il carico di rottura delle tele occorre dividere il carico di rottura nominale del nastro per il numero delle tele. Esempio : TEXTER 500/ (Carico di rottura 500 N/mm - tele) Carico di rottura di una tela : 500 / = 167 N/mm ovvero 160 N/mm Lunghezza del gradino L st = 250 mm (Tab. 2) Lunghezza della giunzione L s = 250 x ( - 1) = 500 mm Revisione Data: 10/0/1 Pagina 1/5

16 Le giunzioni dei nastri destinati al trasporto di materiali a temperature oltre i 125 C seguono le stesse procedure viste sopra, ma prevedono dei gradini di maggiore lunghezza per compensare i degradamenti dei tessuti e della gomma dovuti all azione termica. Nella tabella qui sotto sono riportate le lunghezze consigliate per la giunzione di questi nastri: Tipo nastro 00/ 500/ 500/ 60/ 800/5 60/ 800/ 1000/5 800/ 1000/ 1250/5 1000/ 1250/ 1600/5 N Tele n Carico di rottura tele N/mm Lunghezza gradino L st Lunghezza giunzione L s N gradini ( n - 1 ) Tab. Revisione Data: 10/0/1 Pagina 15/5

17 CAPITOLO.1) DEFINIZIONI MATERIALI PER GIUNZIONI Il materiale per giunzioni comprende tutto l occorrente per effettuare le giunzioni e può essere diviso in attrezzatura e materia prima..1.1) Attrezzatura Pressa elettrica completa di: sistema per la regolazione della pressione dei piani; termostato con possibilità di regolazione del set point di temperatura; 2 lamiere di dimensioni leggermente superiore ai piani riscaldanti; 2 barre d acciaio di contenimento laterale avente spessore inferiore di 1 mm rispetto allo spessore della giunta; Morsetti per il fissaggio dei vari componenti alla struttura del trasportatore; 2 tiranti per mantenimento in posizione delle barre di contenimento laterali; Coltelli a lama lunga e corta per spellatura ed incisione nastro; Cote per affilatura coltelli; Tenaglia a leva ; Tirfort corredato di pinza autostringente per gomma; Rullini vari per il pressaggio delle superfici; Punteruolo per la foratura di eventuali bolle d aria; Pennelli per soluzionatura delle superfici da giuntare; Spazzole metalliche e dischi abrasivi con relativa apparecchiatura; Forbici adatte al taglio di foglie di gomma; Riga e squadra; Carta siliconata o materiale equivalente; Tessuto di spessore massimo 2 mm da posizionare a contatto dei piani riscaldanti. Solvente per sgrassaggio superfici..1.2) Materie prime.1.2.1) Per giunte a freddo: SICOL 1010: collante per giunzioni a freddo a base policloroprenica con solvente tricloroetilene; REAGENTE R1010: indurente da mescolare in misura del 5% a SICOL 1010 per ottenere il prodotto adatto ad essere applicato sulle parti da giuntare. Revisione Data: 10/0/1 Pagina 16/5

18 .1.2.2) Per giunte a caldo: SICOT2X00: soluzione per giunzioni a caldo; SICOP2X19 0,5: foglietta di mescola cruda in spessore 0,5 mm da interporre tra le tele per favorirne l adesione; per particolari giunzioni (vedasi il Cap. 7) possono essere necessarie fogliette di spessori differenti. SICOP2X02: mescola cruda di diversi spessori (da 1 a 5 mm) e qualità utilizzata per ricomporre le coperture dei nastri da giuntare. Nota: X identifica la tipologia di materiale utilizzata a seconda del tipo di nastro: 5=antiabrasivi, 6=anticalore superiore, 7=antiolio, 8=anticalore; 9=autoestinguente..2) IMMAGAZZINAGGIO MATERIE PRIME Le materie prime sono imballate e sigillate in contenitori se liquidi ed in scatole di cartone se solide. Le confezioni standard recano scritta la data di confezionamento ed il periodo di validità secondo le condizioni sotto riportate e si intendono valide per trasporto via terra. In caso di trasporti via mare o via aerea dovranno essere confezionati speciali imballi di protezione particolari secondo le normative vigenti. Tutte le materie prime per giunzioni devono essere immagazzinate alle seguenti condizioni: Luoghi protetti da agenti atmosferici e non soggetti a condizioni estreme. Imballate e sigillate negli imballi originali. Temperatura ambiente tra 5 e 20 C (70 F)..2.1) Raccomandazioni Per periodo di validità si intende il periodo di durata alle condizioni sopra riportate. A seguito di un utilizzo parziale, i prodotti devono essere richiusi ermeticamente e/o imballati come originariamente. SIG SpA declina inoltre ogni responsabilità per eventuali alterazioni subite dai prodotti durante il trasporto, per l utilizzo di materiale scaduto o immagazzinato senza il rispetto delle condizioni precedenti..) IMMAGAZZINAGGIO PRESSE Durante il trasporto e l utilizzo, fare attenzione a non esporre il materiale agli urti e all acqua al fine di non causare danni ai componenti della pressa come manometri e termometri. Proteggere dall acqua e dall umidità tutti i componenti elettronici e gli alimentatori Durante il periodo di inutilizzo le presse devono essere stoccate in un ambiente coperto e protetto dall acqua. Mantenere inoltre ben oleati tutti i bulloni di serraggio. Revisione Data: 10/0/1 Pagina 17/5

19 CAPITOLO 5 ESECUZIONE DELLA GIUNZIONE Nel seguito del capitolo si distingueranno due differenti rifiniture delle giunzioni: a coprigiunto ed a sormonto. Il coprigiunto è una striscia di gomma di circa 25 mm interposta tra i due lembi della copertura in modo tale da ricoprire il punto di giunzione tra le prime tele di ogni estremità del nastro (Fig. 2). Il sormonto si realizza invece quando i due lembi combaciano perfettamente; è un sistema più veloce del precedente, altrettanto valido ma che richiede un esecuzione a regola d arte molto precisa (Fig. 25). 5.1) PREPARAZIONE DELLA GIUNZIONE Quanto descritto nel presente paragrafo è valido sia per incollaggio a freddo che per vulcanizzazione a caldo, ad esclusione del p.to valido solo per giunzioni a caldo. Inoltre, al p.to viene usato il collante SICOL 1010 per giunzioni a freddo in luogo della soluzione SICOT. Per l utilizzo della SICOL 1010 si veda il Par ) Tracciamento delle linee di taglio Accertarsi che le estremità del nastro siano in perfetta squadra; in caso contrario, asportare l eccedenza operando con una squadra. Sulla testata del nastro aperto, tracciare trasversalmente al nastro e sul lato della copertura superiore una linea di riferimento AB ad una distanza L dalla sua estremità (vedasi Tab. 2 e al Par..2). Se è prevista la realizzazione di una giunta con sormonto, occorre tracciare la linea di riferimento AB più arretrata di circa mm per assicurare la sovrapposizione delle due estremità del nastro. Partendo dall'estremo A di tale linea, tracciare una seconda linea inclinata AC in modo tale che il segmento risultante BC, sul bordo, sia uguale a 0, x B (angolo BAC di circa 16 ) o 0,7 x B (angolo BAC di circa 22 ). In alternativa, la Tab. 1 indica le lunghezze del tratto BC a seconda della larghezza del nastro B. Si raccomanda di incrementare l inclinazione in caso di piccole pulegge, come descritto alla pag. 11. Revisione Data: 10/0/1 Pagina 18/5

20 Fig ) Incisione e rimozione della copertura superiore e della prima tela Incidere, tenendo il coltello leggermente inclinato, lungo la linea AC la copertura superiore e la prima tela del nucleo avendo cura di non incidere anche la tela sottostante. Con apposita tenaglia a leva sollevare un lembo di copertura più la prima tela e procedere, aiutandosi con un tirfort, alla rimozione. Se l operazione dovesse risultare difficoltosa, si suggerisce l asportazione a strisce longitudinali di circa 50 mm, facendo attenzione durante il taglio a non incidere le tele sottostanti. Fig. 16 Fig. 17 Revisione Data: 10/0/1 Pagina 19/5

21 Fig ) Asportazione di una striscia di copertura superiore per la realizzazione del coprigiunto Parallelamente alla linea AC ad una distanza di 25 mm sulla copertura superiore, tracciare una linea A1C1 ed incidere lungo detta linea con taglierino leggermente inclinato la sola copertura superiore, senza intaccare la tela sottostante. Maggiore è lo spessore della copertura, superiore deve essere l inclinazione da dare all incisione; al di sopra di 6 mm è suggerito inclinare il coltello di circa 5. Piegare il lembo del nastro ed asportare tale lista di gomma. Quest operazione, con l analoga descritta al punto 5.1.5, viene effettuata solo per l esecuzione delle giunte con coprigiunto. Fig. 19 Revisione Data: 10/0/1 Pagina 20/5

22 5.1.) Realizzazione dei gradini Parallelamente alla linea AC ad una distanza L st (lunghezza del gradino), sulla seconda tela scoperta, tracciare una linea A 2 C 2. Incidere lungo detta linea, con opportuno coltello, la seconda tela (facendo attenzione a non incidere quella sottostante), quindi asportarla, come già visto al punto Procedere ulteriormente, con lo stesso metodo, alla realizzazione dei gradini lungo le linee A C e A C. Disponendo di un opportuno tirfort queste operazioni possono essere eseguite più velocemente. Fig ) Asportazione di una striscia di copertura inferiore per la realizzazione del coprigiunto Sulla copertura inferiore tracciare una linea parallela alla linea A C e distante 25 mm da essa (Fig 21). Come per la copertura superiore, incidere con taglierino leggermente inclinato la copertura senza intaccare la tela sottostante. Asportare come già visto tale striscia di gomma. Quest operazione, con l analoga descritta al punto 5.1., viene effettuata solo per l esecuzione delle giunte con coprigiunto. Revisione Data: 10/0/1 Pagina 21/5

23 Fig ) Preparazione della seconda estremità del nastro Sulla testata opposta del nastro preparare la parte complementare della giunzione. Le operazioni devono procedere come detto per la prima testata, a partire però dal lato della copertura inferiore (anziché superiore), con gradinatura di pari inclinazione ma nel senso opposto rispetto alla prima estremità, in modo da ottenere una perfetta sovrapposizione delle parti ) Applicazione della soluzione Con un disco abrasivo rotante ravvivare la superficie da giuntare, la zona del coprigiunto o del sormonto, evitando di intaccare i tessuti. E consigliabile infatti lasciare sui tessuti un leggero strato di gomma. Pulire, con spazzola o soffio d'aria, per eliminare l'eventuale polverino di gomma. Per questa operazione non usare solventi o stracci sporchi. Passare, sulle superfici scoperte dei gradini di entrambe le estremità del nastro, due mani di una soluzione SICOT di qualità idonea al tipo di gomma componente il nastro. Lasciare asciugare la soluzione per circa 15 minuti tra una mano e l'altra per evitare la formazione di bolle in fase di vulcanizzazione ) Applicazione della foglietta Dopo la seconda mano, applicare sulla estremità più spessa uno strato di foglietta di gomma cruda idonea al tipo di nastro avente spessore di 0,5 mm, preventivamente ravvivata con solvente e cosparsa di soluzione (Fig. 22-2). Rullare molto bene e forare con un punteruolo eventuali bolle d'aria. Per nastri con bordi chiusi è necessario applicare una ulteriore lista di foglietta da mm anche lungo i due bordi del nastro per tutto il tratto della giunzione. Revisione Data: 10/0/1 Pagina 22/5

24 5.1.9) Accoppiamento delle estremità Accoppiare le due estremità del nastro predisposte per la giunzione, in modo che i gradini combacino perfettamente (Fig. 22). A seconda della rifinitura della giunta seguire uno dei due punti qui di seguito. Al termine, rullare molto bene ) Rifinitura a coprigiunto Applicare nelle rispettive sedi della copertura superiore ed inferiore una lista di gomma cruda, detta appunto coprigiunto, di spessore pari alle coperture e larghezza 50 mm. (Fig 2). La qualità della gomma deve essere analoga a quella delle coperture del nastro. Ricordarsi di applicare un paio di mani di soluzione al tessuto scoperto e ai coprigiunti, prima di inserirli. Inoltre, qualora la gomma del coprigiunto non avesse sufficienti caratteristiche di adesione al tessuto, interporre una lista di opportuna foglietta preventivamente soluzionata ) Rifinitura a sormonto Asportare con un taglierino la parte di nastro in esubero (Fig. 2) assicurandosi che le estremità combacino alla perfezione. Nel punto di unione dei due lembi interporre delle liste di foglietta per assicurare l adesione delle parti. Questa rifinitura è particolarmente indicata qualora non si disponesse della gomma di copertura del medesimo tipo componente il nastro. Fig. 22 Revisione Data: 10/0/1 Pagina 2/5

25 Fig. 2 Fig ) VULCANIZZAZIONE A CALDO A questo punto si passa alla fase di vulcanizzazione che permette l'adesione dei vari strati di foglietta e dei coprigiunti (se previsti) in modo da ottenere un nastro chiuso come richiesto ) Installazione della pressa Introdurre la giunta sotto pressa fra due lamiere affiancando al nastro due barre di contenimento, uno per parte, aventi spessore un millimetro inferiore rispetto allo spessore della giunta da vulcanizzare, in modo da garantire la corretta realizzazione dei bordi. Assicurarsi che tali barre siano ben fissate alla struttura o comunque che non si possano allargare per effetto della pressione della gomma. Si consiglia di interporre tra le lamiere e le piastre calde dei cuscinetti di tessuto pesante in cotone dello spessore massimo di 2 mm per distribuire meglio le pressioni. Per la realizzazione di giunte quanto più esteticamente valide, interporre tra la giunta e le lamiere un foglio di carta siliconata o di materiale equivalente, purché non aderente alla gomma. Revisione Data: 10/0/1 Pagina 2/5

26 5.2.2) Vulcanizzazione Chiudere la pressa agendo sui sistemi di pressaggio, fino ad ottenere una pressione specifica sul nastro di 8 12 Kg/cm 2 e scaldare le piastre alla temperatura idonea come indicato dalla Tab.. Pressioni specifiche inferiori (7 8 Kg/cm 2 ) sono accettabili solo in caso di presse a cuscino d aria, grazie alla distribuzione omogenea della pressione su tutta la superficie della giunta. Il tempo di vulcanizzazione si intende a partire dal momento in cui le piastre della pressa hanno raggiunto la temperatura stabilita. Al termine del tempo stabilito far raffreddare le tavole fino alla temperatura prevista, quindi aprire la pressa e scaricare il nastro. Se necessario, rifinire i bordi del nastro eliminando con un coltello l eccedenza di gomma. E necessario attendere il completo raffreddamento della giunta prima di mettere in tensione il nastro. Se la lunghezza della giunta fosse superiore alla lunghezza della pressa, la vulcanizzazione deve essere fatta a più riprese seguendo per ognuna il procedimento sopra indicato. CONDIZIONI DI VULCANIZZAZIONE Tipo Qualità Vulcanizzazione Raffredd. Min. nastro coperture Temp. C Tempo min. a C CL TEXTER EC RIPSAVE AS RUGOTEX CX PIPEX MX SPINATEX TX TEXRIGID OM CROSSRIGID OH Tutti gli altri nastri multitela AG BS TS EX Tab. ATTENZIONE: i tempi di vulcanizzazione indicati sono validi per nastri aventi spessore inferiore a 10 mm; per spessori superiori, aggiungere 1 minuto ogni millimetro. Per la mescola TX aggiungere 1,5 minuti ogni millimetro. Revisione Data: 10/0/1 Pagina 25/5

27 5.) INCOLLAGGIO A FREDDO Tale sistema permette di ottenere la giunzione delle testate del nastro senza ricorrere ad alcun apparecchio di vulcanizzazione ma solamente tramite l'adesione delle due superfici per mezzo del collante SICOL Per la preparazione delle estremità del nastro, fare riferimento al par. 5.1, ad esclusione del p.to in quanto non è prevista l applicazione di foglietta; inoltre, utilizzare il collante SICOL 1010 in luogo della soluzione SICOT. Come per la realizzazione a caldo, è possibile rifinire la giunzione con coprigiunto od a sormonto. Nel primo caso, dopo la chiusura della giunzione, deve essere applicata una striscia di gomma vulcanizzata in corrispondenza di ogni coprigiunto, mediante l utilizzo del collante SICOL. In entrambi i casi, il perfetto incollaggio dei lembi delle coperture è di fondamentale importanza per la realizzazione della giunzione. Se infatti fossero presenti scalini o punti in cui i due lembi non combaciano perfettamente, questi sarebbero in breve tempo i punti di apertura della giunzione. La soluzione SICOT, nella misura di circa 2 kg/m 2, viene applicata con un pennello su ambedue le superfici della giunzione. Il numero delle applicazioni dipende dallo assorbimento della soluzione e dalla struttura della carcassa; in genere sono necessari un minimo di due applicazioni. E necessario attendere la perfetta essicazione della prima mano; applicata poi la seconda mano, bisogna attendere che la superficie diventi appiccicosa al tatto prima di procedere alla chiusura della giunta. La soluzione deve essere applicata molto bene ed uniformemente per evitare la formazione di grumi; a tal riguardo è consuetudine pulire accuratamente le superfici usando solventi non grassi per eliminare il più possibile le impurità presenti, quindi ravvivarle mediante lieve raspatura con un disco o spazzola metallica facendo attenzione a non intaccare il tessuto. Anche dopo il trattamento, mantenere le superfici pulite ed asciutte in quanto la presenza di polvere od umidità superiore al 60% può compromettere la riuscita dell'incollaggio. Nella fase di sovrapposizione delle due estremità, assicurare che i gradini della giunta combacino perfettamente. Successivamente, usare un rullino per schiacciare molto bene la superficie dall'interno verso l'esterno, pressare con un martello di gomma ed infine appoggiarvi un peso omogeneo per ottenere una perfetta adesione tra le parti. Lasciare a riposo il nastro per almeno 12 ore prima dell utilizzo. Revisione Data: 10/0/1 Pagina 26/5

28 5.) CONSIGLI PER L'USO DEL COLLANTE SICOL 1010 SICOL 1010 è una soluzione a base policloroprenica con solvente tricloroetilene. Per essere idonea all uso richiede per la sua attivazione di essere mescolata con il REAGENTE R1010. Il rapporto standard del reagente è il 5% in peso, aumentabile all' 8% per particolari applicazioni quali ad esempio per nastri che trasportano materiali oleosi o caldi. Il REAGENTE R1010 deve essere aggiunto alla soluzione appena prima del suo utilizzo e amalgamato accuratamente con la soluzione. E' consigliabile preparare solo la stretta quantità necessaria per l'uso in quanto la soluzione, una volta attivata con il reagente, ha un ristretto tempo di applicabilità (circa due ore a temperature normali). Si raccomanda di applicare SICOL 1010 in strati uniformi ed in quantità sufficiente, in funzione dello stato delle superfici. Le massime condizioni di attacco si ottengono dopo 12 ore circa; è consigliabile attendere questo tempo prima di mettere in esercizio i prodotti. Le confezioni standard da 1 e 2 kg di SICOL 1010 sono fornite con confezioni di reagente già dosato al 5%; per utilizzi ove sia necessaria una maggiore quantità di reagente, richiedere quantità addizionali di REAGENTE R1010. Le quantità necessarie di SICOL 1010 sono le seguenti: 1^ mano 1, Kg/m 2 2^ mano 1,0 Kg/m 2 (se trattasi di mano intermedia) ^ mano 1,7 Kg/m 2 (quantitativo comunque valido per l ultima mano) Tali valori sono da considerarsi puramente indicativi in quanto la conformazione delle varie tipologie di tessuti determina differenti gradi di assorbimento. 5.5) DIFFERENZE TRA VULCANIZZAZIONE A CALDO E A FREDDO Il sistema di incollaggio a freddo ha l'innegabile vantaggio di essere più pratico, veloce e non richiede inoltre costose attrezzature quali la pressa per la vulcanizzazione. Gli inconvenienti riguardano la maggiore delicatezza dell'operazione che deve essere fatta a regola d'arte da personale esperto e preparato per evitare il non perfetto incollaggio delle parti. Inoltre il sistema a freddo necessita di un attesa di 12 h prima che il nastro sia pronto per le usuali applicazioni. Revisione Data: 10/0/1 Pagina 27/5

29 CAPITOLO 6 NORME PER L' ESECUZIONE DELLE GIUNZIONI A CHEVRON Questo tipo di giunzione viene eseguito principalmente su nastri di tipo SPINATEX, a spina di pesce. A differenza delle giunzioni normali, dove l inclinazione dei gradini è costante lungo tutta la larghezza del nastro, nella giunzione a chevron la gradinatura viene eseguita a spina di pesce col vertice disposto sull'asse centro-longitudinale del nastro stesso. Per quanto riguarda la disposizione dei gradini e del vertice della spina di pesce si veda la Fig. 25. Normalmente l angolazione del tratto inclinato è di 5, ovvero tale che la sua lunghezza sia B/2. La lunghezza della giunzione sarà dunque: L = (nt - 1) LstL + B/2 In alcuni casi l inclinazione dei gradini può essere differente in funzione dell inclinazione dei listelli oppure quando, per esigenze di vulcanizzazione, si volesse ridurre la lunghezza del tratto inclinato. Per la realizzazione di questo tipo di giunzione si procede come illustrato al Cap. 5, eliminando i listelli nell area di giunzione o adottando idonei stampi tra nastro e giunta in modo da non danneggiare i listelli stessi. I listelli eventualmente asportati devono essere rincollati sull area di giunzione al termine della vulcanizzazione. Fig. 25 Revisione Data: 10/0/1 Pagina 28/5

30 CAPITOLO 7 NORME PER L ESECUZIONE DELLE GIUNZIONI DEI NASTRI PIPEX I nastri PIPEX sono caratterizzati dall avere una struttura trasversale a profilo variabile. In alcuni casi inoltre si possono avere i tessuti non equidistanziati. Per giuntare questi nastri bisogna seguire lo schema operativo descritto al Cap. 5, osservando però delle istruzioni particolari, come di seguito riportato. Durante la preparazione del nastro (punto 5.1.) rimuovere, insieme alle tele, lo strato di gomma tra esse esistente. Per l'esecuzione delle giunzioni seguire le consuete modalità, facendo cura di restituire al nastro la sua struttura originale, introducendo nelle zone dove è stata rimossa la gomma, uno strato di gomma adesiva cruda dallo spessore adatto (Fig. 26). Verificare lo spessore totale dell intera giunzione con strumenti e con il palmo della mano: deve presentarsi omogeneo senza evidenti scalini, specialmente nell area di variazione del profilo delle tele. Fig. 26 Revisione Data: 10/0/1 Pagina 29/5

31 CAPITOLO 8 NORME PER L ESECUZIONE DELLE GIUNZIONI DEI NASTRI FLEXOBORD I nastri FLEXOBORD vengono forniti al cliente con i bordi ed i listelli già applicati al nastro. Solo in corrispondenza delle due estremità del nastro, i bordi non vengono incollati al fine di rendere più semplice la preparazione delle testate per la giunta. Insieme al nastro vengono forniti alcuni listelli che dovranno essere incollati dopo l'esecuzione della giunta. Le operazioni da eseguire sono le seguenti: Eseguire la giunta come se fosse un nastro standard con il sistema a caldo o a freddo. Applicare i listelli e i bordi in corrispondenza del punto di giunzione usando il collante SICOL 1010, come previsto al p.to 5.. Per fare questa operazione è necessario asportare, nelle zone di incollaggio, un sottile ed omogeneo strato di gomma dalla copertura superiore mediante un disco abrasivo per permettere una migliore adesione tra le due parti, facendo attenzione a non intaccare gli strati sottostanti. Pulire la zona precedentemente preparata con una semplice spazzola per eliminare polvere e residui di raspatura. Applicare i due bordi al nastro mediante SICOL 1010, seguendo le avvertenze di cui al p.to 5.. Preparare i listelli dell'esatta lunghezza in modo che si incastrino perfettamente tra i due bordi. Applicare i listelli al nastro. Qualora i listelli dovessero essere imbullonati ai bordi, è necessario rispettare con precisione il passo delle onde dei bordi ed incollare dunque i listelli in corrispondenza del punto più interno dell onda stessa. Pressare bordi e listelli con un opportuno rullo o un martello (possibilmente pneumatico od elettrico). Per assicurare il perfetto incollaggio dei bordi, si suggerisce di apporre sugli stessi una pressione verticale uniformemente distribuita (ad esempio una pedana di legno opportunamente appesantito). Se previsto, applicare i bulloni di fissaggio dei listelli ai bordi, forando contemporaneamente il bordo ed il listello mediante un comune trapano. Nel caso di scollamento dei listelli, possono essere riapplicati nella loro posizione originale dopo una opportuna raspatura delle due superfici da incollare e l'applicazione del collante SICOL Revisione Data: 10/0/1 Pagina 0/5

32 CAPITOLO 9 NORME PER L ESECUZIONE DELLE GIUNZIONI DEI NASTRI RIPSAVE, TEXRIGID, CROSSRIGID E SEALTEX Per particolari applicazioni, i nastri tessili possono essere prodotti posizionando nelle coperture particolari inserti, tessili o metallici, aventi principalmente due distinte funzioni: irrigidimento trasversale del nastro (ad esempio TEXRIGID +2 e CROSSRIGID per la realizzazione di FLEXOBORD o SEALTEX per applicazioni di copertura); incremento della resistenza al taglio, agli impatti (ad esempio RIPSAVE ). Con l esclusione dei nastri TEXRIGID di tipo 00/, 500/ e 60/5 per i quali gli speciali tessuti di irrigidimento possono essere equiparati ai tessuti standard EP e di conseguenza la giunzione deve essere realizzata come per i nastri TEXTER, questi inserti non hanno particolari caratteristiche di resistenza longitudinale; bisogna considerare questi inserti, siano tessili o metallici, come facenti parte delle coperture e di conseguenza asportarli insieme ad esse. Dal momento che la copertura superiore, come pure quella inferiore, viene asportata solo da una estremità del nastro, quando si chiude la giunta l inserto viene automaticamente ripristinato. Si faccia riferimento al disegno sotto riportato mentre per la procedura di giunzione completa, si vedano i capitoli, e Fig. 26b Revisione Data: 10/0/1 Pagina 1/5

33 CAPITOLO 10 NORME PER LE RIPARAZIONI A CALDO Le riparazioni dei nastri possono interessare le coperture, la carcassa portante con relative coperture, i bordi in gomma. I materiali da utilizzare e il procedimento operativo sono i medesimi menzionati nei capitoli precedenti. Quando si tratta di riparazioni della carcassa (a causa di lacerazioni o forature) è necessario fare specifica richiesta di tessuto gommato crudo corrispondente al tipo e alla classe del nastro interessato. Qualora la riparazione del nastro dovesse interessare una parte particolarmente estesa, è consigliabile inserire un pezzo nuovo di nastro eseguendo due giunzioni ad una distanza minima di 5 6 m. 10.1) RIPARAZIONE DELLE SOLE COPERTURE Asportare dalla zona interessata, previa incisione della gomma e senza intaccare le tele sottostanti, un rettangolo di vecchia copertura e sostituirla con foglia cruda dello stesso tipo e spessore. Procedere come per le applicazioni dei coprigiunti (p.to ). Fig. 27 Revisione Data: 10/0/1 Pagina 2/5

34 10.2) RIPARAZIONE DELLA CARCASSA Asportare della zona interessata un rettangolo di dimensioni pari al danno, procedendo in forma scalare dall'asportazione delle coperture a quella dei tessuti. Le incisioni non devono mai intaccare gli strati sottostanti (Fig. 2-). E' necessario l'impiego di tessuti gommati crudi corrispondenti al tipo e alla classe del nastro. Non è invece necessario apporre della foglietta di gomma cruda tra i vari strati del tessuto ma è sufficiente una ravvivatura delle superfici di contatto con del solvente. Fig. 28 Fig. 29 Revisione Data: 10/0/1 Pagina /5

35 10.) RIPARAZIONE DEL BORDO IN GOMMA (solo per nastri con bordi chiusi) Asportare la parte del bordo danneggiato, ripulire la superficie e applicare uno strato di soluzione SICOT ; ripristinare poi la gomma del bordo con un opportuna quantità di liste di gomma cruda preventivamente soluzionate. Procedere come al punto 5.2 per la vulcanizzazione con appropriata pressetta. Fig. 0 Revisione Data: 10/0/1 Pagina /5

36 CAPITOLO 11 NORME PER LE RIPARAZIONI A FREDDO Qualora si presentassero lievi difetti sulle coperture del nastro, come buchi o solchi, è possibile la riparazione a freddo mediante l utilizzo di toppe autovulcanizzanti disponibili in commercio. Per la loro applicazione si seguono le indicazioni contenute nei par. 5. e 5.. Quando invece la riparazione riguarda i bordi del nastro o una zona di copertura particolarmente estesa o profonda, è consigliabile la riparazione a caldo in quanto si garantisce una migliore resistenza e durata. INFORMAZIONI Le informazioni contenute in questo manuale costituiscono una indicazione generale dei procedimenti e non hanno la pretesa di essere gli unici elementi corretti per l esecuzione delle procedure di giunzioni e riparazioni. E evidente che la corretta applicazione delle norme riportate favorisce il risultato finale ma non lo determina, poiché la responsabilità dell operato non rientra nelle garanzie della SIG S.p.A. SIG S.p.A. in qualità di produttore di nastri trasportatori e articoli in gomma risponde dei suoi prodotti e non delle specifiche scelte tecniche che rimangono sotto la responsabilità esclusiva del compratore. Revisione Data: 10/0/1 Pagina 5/5

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