L ANTINCENDIO BOSCHIVO DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO

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1 L ANTINCENDIO BOSCHIVO DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO Il fenomeno degli incendi boschivi L attività di prevenzione e spegnimento dei roghi Il Centro Operativo Aereo (COA) Il Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi (NIAB) I mezzi speciali PON (Programma Operativo Nazionale) L attività di repertazione e analisi di laboratorio Il rilievo delle aree percorse dal fuoco Il Metodo delle Evidenze Fisiche (M.E.F.) I consigli contro il pericolo di incendi Il numero di emergenza ambientale 1515

2 IL FENOMENO DEGLI INCENDI BOSCHIVI In Italia ogni anno sono incalcolabili i danni arrecati dagli incendi boschivi al patrimonio forestale e ambientale nazionale ed è enorme il pericolo per l incolumità pubblica. Ferite profonde causate per il 98% dall uomo, per imprudenza o mancato rispetto delle norme e, soprattutto, per speculazioni legate alla ricerca di un illecito profitto. Azioni illegali compiute da singoli, a volte collegati alla criminalità organizzata. Il Corpo forestale dello Stato svolge sul territorio una capillare attività di controllo per prevenire e reprimere i crimini incendiari, ma è importante la collaborazione tra Istituzioni e popolazione. Se i fattori predisponenti (vento, piogge, temperature, umidità, vegetazione secca abbandonata) possono favorire gli incendi boschivi, le azioni determinanti (colpose e dolose) sono la causa diretta dei roghi. Senza la scintilla provocata, nella quasi totalità dei casi, dall uomo, l incendio non ha inizio. Nei nostri ambienti, gli incendi boschivi non sono quasi mai un fenomeno naturale, ma vengono appiccati per interessi ben precisi da incendiari e in alcuni casi anche da piromani (persone con disturbi psichici e della personalità). I motivi e i moventi (illegali o criminali) degli incendi boschivi sono molteplici e proprio per questo e per l elevato numero di incendi, le indagini sono complesse; deve pertanto essere accertata la motivazione che è all origine degli atti incendiari.

3 L ATTIVITÀ DI PREVENZIONE E SPEGNIMENTO DEI ROGHI Il Corpo forestale dello Stato svolge un ruolo centrale nella difesa dei boschi dagli incendi, sia per le attività di prevenzione che per quelle di spegnimento. Dal controllo del territorio al pronto intervento e alla direzione delle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi: sono questi i compiti principali per la lotta al fenomeno, anche con l impiego della flotta aerea di cui è dotato il Corpo forestale dello Stato. In particolare, i forestali svolgono compiti di pattuglia, pronto intervento, direzione delle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi, rilevazione scientifica dell origine e della causa degli incendi. Il settore delle indagini investigative è affidato ai Nuclei Investigativi Provinciali di Polizia Ambientale e Forestale e, a livello centrale, al Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi (NIAB), dedito alle operazioni di intelligence e di analisi strategica. Le missioni operative sono state svolte dai piloti, specialisti e tecnici del Centro Operativo Aereo, garantendo il concorso allo spegnimento e il soccorso in condizioni di emergenza. Di supporto al personale operativo impiegato nell antincendio boschivo nel periodo estivo, trovano impiego diverse unità del comparto tecnico, logistico e amministrativo e altrettante a garanzia dei compiti istituzionali: polizia ambientale, agroalimentare, sorveglianza delle aree naturali protette, antibracconaggio, tutela della biodiversità animale e vegetale, servizio di tutela delle specie in via d estinzione, gestione e salvaguardia di 130 riserve naturali, e poi unità cinofile, reparti a cavallo, servizio nautico, soccorso alpino, servizio fisso di vigilanza armata, servizi di scorta.

4 IL CENTRO OPERATIVO AEREO La difesa delle risorse agroambientali, forestali e paesaggistiche, è una delle priorità della Forestale, e vista l emergenza degli incendi e la necessità di controllare e monitorare il territorio, il Corpo forestale dello Stato si è dotato di una flotta di mezzi aerei. Nasce così nel 1979, presso l aeroporto di Roma Urbe, il COA, Centro Operativo Aereo della Forestale. La flotta si compone attualmente di 35 elicotteri (10 Breda Nardi NH 500, 18 Agusta Bell AB 412, 4 Erickson S64F e 3 A109N) e un aereo Piaggio P180 Avanti I, mentre concorrono a formare gli equipaggi circa 82 piloti e 123 specialisti. I mezzi sono ripartiti sul territorio nazionale nelle basi di Roma Urbe, Roma Ciampino, Cecina (LI), Belluno, Pescara, Rieti e Lamezia Terme e sono schierati in postazioni strategiche durante i periodi di massima pericolosità degli incendi boschivi, secondo le indicazioni del Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento della Protezione Civile. In seguito alla stipula di importanti Convenzioni con alcune Regioni sono state aperte anche basi operative nel Lazio (Pineta di Castel Fusano (RM) e Parco Nazionale del Circeo (LT)), in Emilia Romagna (Rimini), nelle Marche (Falconara), in Umbria (Foligno) e in Basilicata (Grumento Nova (PZ) e Pisticci (MT). Gli elicotteri Erickson S64F sono attivi presso le basi di Alberga (SV), Oristano e Trapani; in base alla Convenzione tra il Dipartimento della Protezione Civile e il Corpo forestale dello Stato vengono impiegati nell ambito della Flotta aerea di Stato dal COAU (Centro Operativo Aereo Unificato). Lungo 27 metri, alto 7 e con un diametro del rotore di 21 metri, l Erickson è in grado di trasportare litri di liquido estinguente. L Erickson S64F numerato CFS-100, battezzato dai forestali Geronimo, è stato il primo elicottero di questo tipo immatricolato in Europa, e l unico, sempre in Europa, a essere pilotato da comandanti non americani.

5 IL NUCLEO INVESTIGATIVO ANTINCENDI BOSCHIVI (N.I.A.B.) Nella lotta attiva alla piaga degli incendi boschivi, riveste un ruolo cruciale l attività svolta dal Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi (N.I.A.B.) del Corpo forestale dello Stato. Istituito nel 2000, a seguito dell emanazione della legge-quadro sugli incendi boschivi, che ha introdotto nell ordinamento giuridico nazionale il reato specifico di incendio boschivo. Da allora il N.I.A.B. ha favorito l attività di polizia giudiziaria attraverso nuovi strumenti di indagine utilizzati per individuare i responsabili dei roghi. Il Nucleo, infatti, analizza le diverse situazioni legate agli incendi boschivi ed applica tecniche di investigazione sofisticate ed all avanguardia. La struttura, suddivisa in tre sezioni (operativa e di analisi, repertazione tecnica, informatica e tecnologica), fornisce supporto operativo e logistico agli Uffici territoriali e collabora con i Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale e Forestale e con i Comandi Stazione dell Amministrazione. Il Corpo forestale dello Stato, per migliorare i risultati e le modalità operative nella lotta ai crimini incendiari, si avvale di una specifica tecnica di repertazione (M.E.F. Metodo delle evidenze fisiche), finalizzata alla ricerca del luogo di insorgenza dell incendio, all individuazione degli inneschi e degli ordigni incendiari adoperati. Questa tecnica, supportata dalla specifica strumentazione utilizzata, consente di migliorare l individuazione delle cause determinanti e risulta utile sia per le attività investigative, che per la conoscenza complessiva del fenomeno. I dati raccolti sono assolutamente indispensabili per individuare i luoghi sui quali concentrare con particolare intensità le attività di indagine e di controllo, sulla base di precisi parametri, quali le principali cause di incendio, la ripetitività del fenomeno in una stessa area, l ampiezza delle zone percorse dal fuoco, i danni ambientali causati dal fuoco e il profilo dei soggetti indagati. Recentemente il Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi, per aumentare la sua capacità investigativa, ha stipulato una convenzione con il Dipartimento di Biologia dell Università di Tor Vergata di Roma per l individuazione delle tracce biologiche (DNA) sui reperti rinvenuti negli incendi boschivi. Tale convenzione si aggiunge a quella già stipulata da tempo con il C.N.R. di Padova Servizio analisi chimiche applicate - per l analisi merceologica degli ordigni rinvenuti. Nello scorso mese di febbraio è terminato il progetto di ricerca, finanziato dalla Comunità Europea, denominato W.I.C.A.P., (Wildfire Criminal Analysis Program), con lo specifico obiettivo di stimolare, promuovere e sviluppare metodi e procedure necessarie ad affinare la strategia di contrasto e prevenzione del crimine, con specifico riferimento al profilo del piromane, nell'investigazione degli incendi boschivi. Nel dettaglio il progetto ha consentito lo sviluppo del primo software, a livello mondiale, dedicato al supporto dell investigazione nei casi di incendi boschivi dolosi, attraverso la tecnica del Criminal Profiling, a cui sono applicati specifici calcoli statistici, per produrre previsioni sulle caratteristiche del probabile autore sconosciuto di un incendio boschivo. PENE PREVISTE PER IL REATO DI INCENDIO BOSCHIVO Chi si rende responsabile del reato di incendio boschivo colposo rischia la reclusione da 1 a 5 anni. Se dall incendio deriva un danno grave, esteso e persistente all ambiente le pene sono aumentate della metà. Chi si rende responsabile del reato di incendio boschivo doloso rischia la reclusione da 4 a 10 anni. Se dall incendio deriva un danno grave, esteso e persistente all ambiente le pene sono aumentate della metà. Sono altresì aumentate se deriva pericolo per edifici o danno su aree protette.

6 LA CENTRALE OPERATIVA MOBILE Il Corpo forestale dello Stato può contare su un valido strumento nelle attività di tutela del patrimonio naturale e nella repressione dei reati in materia ambientale: la Centrale Operativa Mobile. Le strutture mobili, destinate al coordinamento di situazioni di crisi, sono utilizzate soprattutto nelle regioni particolarmente colpite da incendi ed emergenze ambientali. La Centrale Operativa Mobile ha lo scopo di coordinare sul territorio gli interventi di soccorso, presidio e monitoraggio in caso di emergenza ambientale, situazioni di crisi o per lo svolgimento di attività istituzionali. Svolge, inoltre, la funzione di sensore mobile, posizionabile sul luogo dell emergenza, in grado di elaborare e trasferire le informazioni ambientali raccolte verso altre strutture interessate, come ad esempio le Centrali operative fisse del Corpo forestale dello Stato, Protezione Civile, Prefetture, Interforze, etc. La funzione di sensore mobile si realizza coniugando la tecnologia di bordo con l uso intelligente e mirato di quella sul campo, grazie ai Forestali presenti nell area di intervento. La nuova struttura può utilizzare anche sensori fissi trasportati a bordo e dislocati temporaneamente entro il raggio di interesse dell operazione in corso. La sua funzione principale, supportata dalle funzioni di monitoraggio, è quindi quella di trasferire sul territorio il sostegno logistico e organizzativo, il coordinamento delle squadre di intervento e il raccordo con altri enti interessati alle operazioni sia a livello locale che a livello centrale. La Centrale Operativa rende possibile, inoltre, l accesso ad elevate prestazioni ad internet e a tutti i servizi informatici disponibili sulla intranet del Corpo forestale dello Stato, grazie alle numerose dotazioni tecnologiche. Oltre ad un sistema per le telecomunicazioni (WiFi, GSM, GPRS, TETRA e SATELLITARE), la nuova struttura dispone di diversi sistemi, tra cui quelli per il monitoraggio termico (rilevazione incendi), per il monitoraggio meteorologico, per il monitoraggio audio video del territorio mediante sensori e per il monitoraggio delle acque al fine di rilevare agenti inquinanti. Possiede anche un sistema antintrusione per la sorveglianza delle aree sensibili e uno di radiolocalizzazione dei mezzi in posizione e in transito. La Centrale Operativa, che è un cabinato speciale in grado di spostarsi velocemente con una riduzione sensibile delle emissioni nocive nel rispetto dell ambiente, è dunque un ulteriore mezzo a disposizione del personale del Corpo forestale dello Stato nella prevenzione e lotta ai crimini ambientali.

7 IL COMANDO STAZIONE MOBILE Il Comando Stazione Mobile, è una struttura del Corpo forestale dello Stato, pensata come presidio itinerante del territorio con finalità di sicurezza pubblica, sicurezza ambientale e agroalimentare. E in grado di spostarsi velocemente anche su strade e in condizioni climatiche avverse. E una struttura che ha lo scopo di fornire supporto logistico al personale del Corpo forestale dello Stato impegnato nell attività di prevenzione e lotta agli incendi boschivi ed è utilizzato anche come posto di comando avanzato a disposizione dei Forestali impegnati nelle operazioni di spegnimento dei roghi. L utilizzo del Comando Stazione Mobile ha anche l obiettivo di accrescere la percezione di presenza del Corpo forestale dello Stato da parte delle popolazioni residenti in occasione di manifestazioni o eventi. IL LABORATORIO MOBILE Il Laboratorio Mobile per le Analisi Scientifiche è una struttura della Forestale riservata alle indagini tecnico-investigative per fini forensi. Si tratta di un furgone speciale in grado di spostarsi velocemente, all'interno del quale è stato realizzato un laboratorio di analisi, dove chimici, biologi, e tecnici del Corpo forestale dello Stato effettuano gli esami di base e il campionamento in tutti i settori di indagine ambientale: aria, acqua, suolo, rifiuti, incendi boschivi, specie animali e vegetali. Il Laboratorio Mobile del Corpo forestale garantisce la precisione e l'accuratezza dei risultati analitici ottenuti, in linea con i parametri richiesti dalla legge, e consente di: conoscere la presenza di metalli pesanti, ammoniaca, alogeni, cianuri, nitrati e nitriti, solfiti nelle acque; quantificare la contaminazione del suolo da idrocarburi, prodotti di degradazione o contaminanti; accertare la presenza di sostanze estranee negli alimenti. A bordo del Laboratorio è possibile analizzare, caratterizzare e identificare, mediante indagini morfologiche al microscopio, parti e prodotti di animali e piante, sia autoctoni che esotici, avorio, coralli, manufatti o parti di legni pregiati dando un valido supporto all'attività di contrasto dei traffici illeciti di animali e piante protette svolta dagli investigatori della Forestale. Queste unità mobili sono impiegate presso i Comandi Regionali della Campania, della Puglia, della Calabria e della Basilicata del Corpo forestale dello Stato.

8 L ATTIVITÀ DI REPERTAZIONE E ANALISI DI LABORATORIO Dal 2000, con l istituzione del Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi (N.I.A.B.), il Corpo forestale dello Stato ha iniziato ad applicare alle indagini sui roghi una metodologia investigativa specialistica che consiste nella repertazione tecnica (sui luoghi di origine degli incendi) degli ordigni incendiari, nonché nello svolgimento dei necessari approfondimenti di laboratorio, di analisi chimico-fisiche e di materiale biologico (esame del D.N.A. e delle impronte). Sono stati realizzati equipaggiamenti dedicati all espletamento dell attività tecnica di repertazione. Molti reparti operativi del Corpo sono stati così dotati di valigette o zaini appositamente allestiti per il sopralluogo investigativo, ovvero per l effettuazione della documentazione fotografica, dei rilievi descrittivi per la ricostruzione della dinamica dell incendio, della repertazione e dei prelievi chimico-biologici. Le strutture specializzate del Corpo forestale dello Stato, dopo l individuazione del punto di insorgenza dell incendio (mediante il Metodo delle Evidenze Fisiche - M.E.F.), seguono specifiche procedure (Protocollo Operativo di Repertazione P.O.R.) al momento del sopralluogo giudiziario, per ricercare e assicurare gli indizi materiali e gli elementi oggettivi di verifica delle varie ipotesi indispensabili alla ricostruzione dei fatti. Una corretta attività di repertazione richiede la conoscenza del comportamento del fuoco, tenendo in considerazione fattori quali il vento, la pendenza, i combustibili e le tracce del passaggio del fuoco. Il lavoro svolto sul luogo dei fatti e, successivamente, in laboratorio, deve seguire una metodologia operativa precisa, completa, scientificamente corretta e riconosciuta. È perciò necessario intervenire con tempestività e prendere tutte le misure atte alla salvaguardia delle tracce, seguendo un piano d intervento in ordine logico e sequenziale. Proprio sulla base di tali criteri, è stato messo a punto dal personale specializzato del N.I.A.B, il Protocollo Operativo di Repertazione (P.O.R.). Si tratta di 16 operazioni da eseguire in sequenza durante l attività di polizia giudiziaria, che vanno dalla delimitazione del punto di insorgenza ai rilievi fotografici, al campionamento e alla verbalizzazione. I reperti individuati vengono messi a disposizione dell Autorità Giudiziaria, che dispone gli esami ritenuti opportuni.

9 IL RILIEVO DELLE AREE PERCORSE DAL FUOCO La legge quadro in materia di prevenzione e lotta agli incendi n. 353/2000 fa obbligo ai Comuni di censire annualmente i terreni boschivi percorsi dal fuoco redigendo un apposito catasto, finalizzato all applicazione dei relativi vincoli, che vanno dal divieto di modificare la destinazione d uso dell area per 15 anni, all impossibilità di realizzare edifici, esercitare la caccia o la pastorizia, per un periodo di dieci anni. Il Corpo forestale dello Stato fornisce ai comuni i rilievi delle aree boscate percorse dal fuoco. I perimetri di tutte le aree incendiate vengono rilevati tramite tecnologia G.P.S. e i dati ricavati sono inseriti in un apposito tematismo del Sistema Informativo della Montagna (SIM). I dati acquisiti rappresentano un occasione per analizzare il fenomeno degli incendi boschivi offrendo una pluralità di chiavi di lettura che vanno dall aspetto sanzionatorio a quello sociologico, consentendo interventi differenziati e mirati in termini di informazione, prevenzione e repressione. La conoscenza approfondita del territorio, resa sempre più dettagliata da questo progetto, permetterà al Corpo forestale di integrare i dati derivanti dal monitoraggio sulle aree percorse dal fuoco con quelli provenienti dall'inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi di Carbonio, strumento essenziale per la quantificazione delle superfici boschive e della loro consistenza qualitativa per l'applicazione del Protocollo di Kyoto.

10 IL METODO DELLE EVIDENZE FISICHE (M.E.F.) PER LA DETERMINAZIONE DELLE CAUSE DI INCENDIO Al fine di fornire un valido contributo alla lotta agli incendi boschivi, il Corpo forestale dello Stato ha sviluppato e applicato una metodologia per l identificazione delle cause di incendio. Si è proceduto al trasferimento e all adattamento alla realtà operativa nazionale del cosiddetto Metodo delle Evidenze Fisiche (M.E.F.), che permette di ricostruire l evoluzione dell incendio attraverso gli indizi che questo ha lasciato nel suo passaggio e di classificarne la causa. Il metodo si articola in un procedimento complesso, che si sviluppa nelle seguenti fasi: determinazione della geometria dell incendio; ricostruzione dell evoluzione dell incendio; individuazione del cammino di propagazione e dell area di inizio; ricerca del punto d origine; ricerca delle prove fisiche relative alla causa; confronto tra prove fisiche e testimonianze; classificazione della causa d incendio. Dopo oltre cinque anni di applicazione è possibile valutare l efficacia del metodo. Il miglioramento delle capacità investigative, per effetto dell applicazione di una metodologia oggettiva, comporta una notevole limitazione degli errori di valutazione relativi alla determinazione delle cause. La raccolta sistematica di elementi certi e incontestabili per la determinazione della causa degli incendi contribuisce all individuazione, nell ambito di un numero ristretto di persone sulle quali si concentrano le indagini, degli autori dei reati. Le accresciute conoscenze sulle cause degli incendi forniscono un contributo determinante alle attività di prevenzione e contrasto dei reati.

11 I CONSIGLI CONTRO IL PERICOLO DI INCENDI COME PREVENIRE GLI INCENDI DI BOSCO: - non gettare mai mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi; - non accendere mai fuochi nel bosco se non in aree a ciò destinate; - non parcheggiare mai l'auto sopra erba o foglie secche; - non abbandonare mai rifiuti nel bosco e/o fuori dalle regolari discariche; - non bruciare mai stoppie, paglia o altri residui agricoli vicino al bosco o ad altre aree incolte. COSA FARE IN CASO DI AVVISTAMENTO DI UN INCENDIO: - avvisare subito il Corpo forestale dello Stato, telefonando al numero 1515 o agli altri numeri di pronto intervento; - segnalare il luogo dove si scorge il fumo o si vedono le fiamme, comunicando località e Comune. - non riagganciare fino a che l operatore non abbia dato conferma; - non avere timore di fornire il proprio nome, cognome e telefono; si tratta di informazioni riservate, che non saranno comunicate a estranei Se possibile, fornire ulteriori informazioni: - entità e descrizione del fumo (colonna di fumo bianco leggero oppure colonna di fumo nero, colonna di fumo isolata oppure più colonne allineate); - presenza di abitazioni, elettrodotti, strade e ferrovie; - tipo di vegetazione e bosco: incolti, pascoli, pinete, querceti, macchia mediterranea, ecc. COMPORTAMENTI DA TENERE IN CASO DI INCENDIO: - assicurarsi una via di fuga, considerando il percorso stradale in relazione alla direzione dell incendio; - non allontanarsi mai dal veicolo, che garantisce una buona possibilità di sopravvivenza durante il passaggio del fuoco; fermare il veicolo in zone aperte e prive di vegetazione; mantenere le luci accese, chiudere i finestrini e le prese d aria; - non sostare in zone sovrastanti l'incendio o sottovento; - non fermarsi a osservare l incendio lungo la strada; - se la strada è chiusa, non accodarsi e tornare indietro; - facilitare l intervento dei mezzi di soccorso, non ingombrando la strada con l autovettura; - non lasciare parti del corpo scoperte; - non fuggire in preda al panico; cercare un punto in cui sia possibile attraversare il fuoco e portarsi senza esitazione né ripensamenti sulla zona già bruciata; - seguire sempre le indicazioni date dal personale o direttamente dal Direttore delle Operazioni di Spegnimento (D.O.S.).

12 INTERVENTI POSSIBILI Intervenire su un incendio senza dispositivi di sicurezza né addestramento è pericoloso. Il Direttore delle operazioni di spegnimento e i suoi collaboratori allontaneranno dalla zona curiosi e volontari occasionali, o li destineranno a compiti di supporto logistico. I cittadini possono tuttavia impedire che un piccolo fuoco si trasformi in un incendio. Solo in caso di un principio di incendio e solo se certi di avere una via di fuga si può tentare di spegnerlo: - tenendo le spalle al vento, battere le fiamme con un ramo verde fino a soffocarle; - indicare alle squadre antincendio le strade o i sentieri che si conoscono; - mettere a disposizione riserve d'acqua e altre attrezzature; - non avvicinarsi mai al fuoco controvento e tener sempre presente che il vento può presentare improvvise e imprevedibili variazioni di direzione e di intensità. - se si ha a disposizione una pala, gettare terra sulla base delle fiamme; - non affrontare le fiamme da soli; in caso di malessere si deve essere soccorsi in tempo; - per bloccare il fuoco è importante togliere materiale combustibile dal suo percorso; - se un ricovero di bestiame è a rischio, aprire una via di fuga agli animali; - vigilare e presidiare le zone bruciate, spegnendo definitivamente ogni parte ancora fumante; il fuoco può riprendere a distanza di tempo. I PERICOLI - Il fumo fa perdere il senso dell orientamento e il contatto con gli altri, irrita gli occhi e le vie respiratorie, può intossicare e far perdere i sensi, impedendo di mettersi in salvo. Il fumo è la prima causa di morte; - gli alberi bruciati, ma ancora in piedi, possono cadere improvvisamente, anche ore dopo il passaggio del fuoco; segnalarne la presenza se sono vicini a vie di transito; - se si cammina in aree bruciate, il terreno percorso dal fuoco è più instabile; aumenta il rischio di cadute e di rotolamento sassi, specie in caso di stanchezza, buio o panico; - la caduta di pietre, anche di grandi dimensioni, di rami e di alberi non cessa una volta che le fiamme sono spente. Piogge cospicue e vento forte a raffiche possono far tornare il pericolo anche a mesi di distanza; - il getto d acqua di un aereo o elicottero può far cadere a terra una persona, spezzare rami o, se intercetta un elettrodotto, innescare una scarica a terra, con pericolo di folgorazione. Se non si riesce ad allontanarsi, mai farsi sorprendere in piedi o, peggio, in corsa dal lancio d acqua; in caso, sdraiarsi a terra proteggendo il viso con le mani; - manufatti rurali e discariche abusive possono contenere sostanze infiammabili, tossiche o esplosive; - l incendio rende nervosi e quindi pericolosi anche gli animali più mansueti (cani, pecore, mucche, cavalli); anche vipere, vespe e calabroni diventano più aggressivi; - gli operatori antincendio tagliano i cespugli per aprire varchi nella vegetazione; spesso rimangono pericolosi monconi con spigoli appuntiti, proprio nei punti di passaggio; - elicotteri e autobotti spesso lasciano sull asfalto un velo di prodotto estinguente che rende il fondo scivoloso e può causare incidenti stradali; - gettare acqua su accumuli di brace può generare improvvise espansioni di vapore, con effetti simili a piccole esplosioni. controllo o varchi di passaggio rimangono dei monconi con spigoli appuntiti

13 COSA FARE QUANDO SI E CIRCONDATI DAL FUOCO: - mantenete la calma; - cercate una via di fuga sicura: una strada o un corso d'acqua; - se non trovate nessuna via di fuga, spostatevi lungo il fronte del fuoco per cercare il punto di più facile attraversamento, quindi attraversate il fronte per raggiungere l area già bruciata. - Se non trovate vie di fuga, stendetevi a terra dove non c'è vegetazione. bagnatevi o copritevi di terra. Preparatevi all'arrivo del fumo, respirando con un panno bagnato sulla bocca; - in spiaggia raggruppatevi sull'arenile e immergetevi in acqua; - non tentate di recuperare gli effetti personali. - non abbandonate la casa, se non siete certi che la via di fuga sia aperta. Segnalate la vostra presenza. Sigillate (con carta adesiva e panni bagnati) porte e finestre. Il fuoco oltrepasserà la casa prima che all interno penetrino il fumo e le fiamme; - su strada, in assenza di una via di fuga sicura, fermate l automobile e non l abbandonate. Chiudete i finestrini e il sistema di ventilazione. Segnalate la vostra presenza con il clacson e con i fari.

14 IL NUMERO DI EMERGENZA AMBIENTALE 1515 Il 1515 è il numero gratuito di pronto intervento per qualsiasi tipo di emergenza ambientale, attivo 24 ore su 24, grazie al quale il Corpo forestale dello Stato risponde alle diverse richieste di tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, di tutela del patrimonio agroambientale, di difesa contro gli incendi boschivi, di protezione civile e di pubblico soccorso, segnalate direttamente dai cittadini. E un servizio collegato alla Centrale Operativa Nazionale, con sede presso l Ispettorato Generale di Roma del Corpo forestale dello Stato, e a 15 sale operative regionali, una in ogni regione a statuto ordinario. Il servizio riceve un ampio ventaglio di segnalazioni, che vanno dagli incendi boschivi, a taglio illegale di piante, abusivismo edilizio in aree protette, bracconaggio, pesca illegale, fauna ferita, sversamenti di sostanze tossiche, illecito smaltimento dei rifiuti, pubblico soccorso e protezione civile (persone disperse, segnalazione di frane, valanghe e alluvioni). Il 1515 è lo strumento più immediato per dare avvio alle attività di pronto intervento, di salvaguardia dell ambiente e di investigazione svolte dal Corpo forestale dello Stato.

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