Elettrodi Multifunzione per defibrillatori

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1 Elettrodi Multifunzione per defibrillatori PRAZZOLI Roberto ** TEGONI Daniela ** BORRI Michele * MONTANARI Carlo * BOSCHI Diego *** L art. 1 della legge 15 marzo 2004 prevede che è consentito l uso del defibrillatore semiautomatico in sede intra ed extraospedaliera anche al personale sanitario non medico nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare. Analizzando questa legge si evidenzia il primo punto fondamentale per potere utilizzare il defibrillatore. Lo strumento deve essere SEMIAUTOMATICO. Cosa significa? In questa modalità la macchina (defibrillatore) premendo il tasto analisi inizia tre controlli consecutivi dell ECG del paziente: se almeno due delle tre analisi rilevano la presenza di un ritmo sottoponibile a shock, l apparecchio si carica automaticamente al livello di energia prefigurato e avvisa l operatore di erogare lo shock al paziente. Se due o più delle tre analisi ECG non rilevano un ritmo sottoponibile a shock l apparecchio avvisa l operatore che la scarica non è consigliata. Normalmente l apparecchiatura continua l analisi in modo automatico e se viene rilevato un ritmo shoccabile un nuovo messaggio avviserà l operatore. Da qui l importanza di agire correttamente e nella massima sicurezza. Per utilizzare tale strumento bisogna tenere presente che bisogna utilizzare degli elettrodi multifunzione conosciuti in corsia con il nome di STAT PADZ Le stat padz sono placche adesive elettroconduttrici e termoisolanti collegate via cavo al defibrillatore, in grado di sostituire le piastre dell apparecchio. Possono essere utilizzate sia con apparecchi monofasici che bifasici (tipi di onda elettrica utilizzata dai defibrillatori la forma bifasica è da ritenersi in termini di efficacia superiore all onda monofasica, in quanto utilizza un minor quantitativo di corrente ) Possono essere utilizzate per: defibrillare (obbligatorie in defibrillatori semiautomatici) cardiovertire monitorare per applicare un pace maker transcutaneo esterno Queste placche, offrono notevoli vantaggi rispetto alle classiche piastre in quanto sicuramente se ben applicate hanno una migliore operatività del defibrillatore nella lettura del ritmo e ovviamente in caso di defibrillazione: Pagina 1 di 5

2 maggior sicurezza per il paziente maggior sicurezza per gli operatori maggior stabilità delle piastre sulla cute non necessitano di gel in quanto ne sono già provviste. Nella confezione vi sono 2 placche, occorre posizionarle correttamente, seguendo le immagini riportate sulla confezione. La posizione degli elettrodi /placche deve essere tale da permettere un passaggio massimale di corrente attraverso il cuore. Più spesso viene utilizzata la sede antero/anteriore : un elettrodo in sede parasternale subclaveare destra e l altro in sede medio ascellare sinistra all altezza del capezzolo (V-VI spazio intercostale) In alternativa si può utilizzare la posizione antero/posteriore: un elettrodo sul pericardio e l altro in sede infrascapolare, leggermente spostato sulla destra; quest ultima posizione è preferibile quando si usa un defibrillatore munito di pace macker transtoracico ( da utilizzare in caso di bradiaritmia o nell algoritmo del paziente asistolico) La posizione antero posteriore è sicuramente meno immediata e comoda da usare, ma è la più efficace per via della minore impedenza transtoracica. Per impedenza si intende la resistenza data dai tessuti che la corrente incontra nell attraversare il torace;questa dipende: dalle dimensioni del torace (più grosso è il torace,più elevata è l impedenza) dalle dimensioni degli elettrodi adesivi (più grandi sono più l impedenza è bassa) dal contatto elettrodo/cute e dall efficacia dello stesso dal numero e dall intervallo di scariche elettriche erogate (shock erogati in rapida successione hanno l effetto di abbassare l impedenza) dalla fase respiratoria in cui si eroga lo shock ( maggior contenuto di aria in inspirazione corrisponde a maggior resistenza a seguito di quello riportato nel posizionare le placche occorre: controllare che non vi siano sulla cute piercing, catenine, elettrodi controllare che non vi siano medicinali tipo cerotti controllare che non vi siano ferite aperte controllare se vi sia un pacemaker PM o un defibrillatore impiantato ICD se possibile effettuare la tricotomia 6. non usare le placche se la confezione è trovata aperta o forata 7. non usare se il gel è asciutto 8. non usare se le placche sono piegate 9. asciugare la cute per garantire l adesione 10. applicare gli elettrodi collegando un bordo saldamente al paziente 1 srotolare la piastra da un bordo all altro 1 fare attenzione a non intrappolare tasche d aria tra piastra e cute 1 verificare la buona tenuta della piastra 1 ispezionare l adesione alla cute ogni 30 minuti Pagina 2 di 5

3 La presenza di tasche d aria provoca ustioni per effetto dell arco voltaico che si viene a formare. Le ustioni si provocano anche in caso di piastre non perfettamente adese e per oggetti lasciati inavvertitamente sotto le placche (es. cerotti, elettrodi, etc). Le placche si caricano azionando l apposito pulsante sul defibrillatore. L operatore incaricato avverte i presenti che sta per procedere alla defibrillazione elettrica, in modo che tutti si allontanino. Filastrocca della sicurezza: io sono via, tu sei via, tutti sono via Le scariche per il defibrillatore monofasico sono: 200 Joule ; 200 Joule ; 360 Joule ; le scariche per il defibrillatore bifasico sono: 100 Joule ; 150 Joule ; 200 Joule ; Le placche sono sufficienti anche al solo monitoraggio, purchè nell apparecchio sia selezionata la funzione defibrillatore. Qualora si debba utilizzare le placche su pazienti portatori di PM o ICD. è indispensabile evitare di porre le piastre direttamente sulle apparecchiature impiantate e verificare a posteriori il corretto funzionamento del PM o ICD. Evitare comunque di posizionare gli elettrodi multifunzione o le piastre su eventuali cerotti. In caso di presenza di acqua (es. mare, piscina), il torace dello stesso va asciugato ed il paziente va trasportato in un luogo asciutto prima di iniziare la defibrillazione. Per le donne gravide si procede senza problemi. Nei pazienti ipotermici la sequenza di shock và limitata alle prime 3 scariche. Per le successive le linee guida internazionali più accreditate consigliano di aumentare la temperatura della persona soccorsa prima di erogare altre scariche. Le possibilità di mal funzionamento sono legate: al cavo non correttamente inserito alla selezione errata del selettore del defibrillatore alla posizione placche non corrette alle placche non adese al paziente non collaborante Pagina 3 di 5

4 6. a situazione ambientale sfavorevole Esistono placche pediatriche utilizzabili per neonati e per pazienti fino a 15 kg. Dopo i 4 anni si possono utilizzare le placche multifunzioni per adulti. Le placche utilizzate a scopo di monitoraggio o per la cardioversione elettrica devono essere sostituite dopo 24 ore dal posizionamento. Come tutti i presidi sanitari, le placche sono monouso e con data di scadenza. Funzione stimolatore cardiaco non invasivo Secondo le linee guida ILCOR/AHA la principale indicazione all utilizzo del pacing transcutaneo è la bradicardia emodinamicamente instabile (con segni e sintomi dovuti alla bradicardia) o il riscontro di bradiaritmie gravi (BAV 2 tipo II e BAV di 3 ) anche se il paziente è asintomatico. Di fronte ad un paziente con sintomi importanti dovuti alla bradicardia ( alterazione del livello di coscienza, angina, dispnea, shock) le linee guida internazionali raccomandano di non attendere l effetto di farmaci eventualmente somministrati, ma se disponibile, posizionare immediatamente il pacing transcutaneo d emergenza. Il pacing transcutaneo esterno è un dispositivo in grado di erogare una stimolazione cardiaca attraverso una coppia di elettrodi sulla cute. Vanno impostati la frequenza di scarica (70-80 al minuto) e l intensità di corrente (regolabile da 0 a 200 ma). Quest ultima va incrementata gradualmente partendo da 0 finchè non si raggiunge la cattura, visibile al monitor da un allargamento dopo lo spike del complesso QRS. Dopo la cattura l operatore deve accertarsi degli effetti emodinamici del paziente. La stimolazione và poi proseguitaad un livello leggermente superiore (+ 10%) rispetto al valore iniziale a cui si è avuta la cattura. Nella funzione pace maker non invasivo occorre posizionare il cavo con gli elettrodi e sostituire le placche dopo 8 ore di funzionamento. BIBLIOGRAFIA American Heart Association, Manuale di ACLS, Centro Scientifico Editore R. Previati, L. Mazzanti, Emergency Oggi nr , Ed. Key Communication Guida all uso, ZOLL Medical Corporation Pagina 4 di 5

5 AUTORI: * Infermiere SSUEm 118 Pavia IRCCS San Matteo Pavia ** Infermiere Unità Coronarica IRCCS San Matteo Pavia *** Studente Medicina Università degli Studi di Pavia Indietro Pagina 5 di 5

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