1 Piano degli Interventi
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- Patrizia Carboni
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1 1. Premesse Inquadramento generale e rischio idraulico Inquadramento geografico ed idraulico La rete idraulica ricettrice Le reti di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche Criticità idrauliche Valutazione di Compatibilità Idraulica e Norme idrauliche per l edificazione Norme idrauliche per l edificazione Art. n. 1. Calcolo dei volumi di compensazione idraulica Art. n. 2. Strade, piazzali e linee di raccolta delle acque meteoriche Art. n. 3. Prescrizioni su invasi Art. n. 4. Sistemi di dispersione: trincee e pozzi drenanti Art. n. 5. Manufatto di scarico Art. n. 6. Tombinamenti Art. n. 7. Manutenzioni Art. n. 8. Quota di imposta dei fabbricati Art. n. 9. Salvaguardia delle zone limitrofe ai corsi d acqua Indirizzi operativi per le future Valutazioni di Compatibilità Idraulica Metodologia di calcolo della portata di progetto Valutazione del coefficiente di deflusso Individuazione delle misure compensative per classi di interventi Trascurabile impermeabilizzazione potenziale Modesta impermeabilizzazione potenziale Significativa impermeabilizzazione potenziale Marcata impermeabilizzazione potenziale Conclusione...23 Allegati: 1. Planimetrie con individuazione delle trasformazioni previste nel 1 PI. 2. Schede di dettaglio dei singoli interventi previsti nel 1 PI. 3. Schemi tipo reti e manufatti per mitigazione idraulica. 1
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3 RIFERIMENTI NORMATIVI - L.R. n. 11 del 23 aprile 2004 Norme per Il governo del territorio - D.L. n. 152 del 3 aprile 2006, Norme in materia ambientale. - ALLEGATO A Dgr n.80 del 27 gennaio 2011, Norme tecniche di attuazione del Piano di Tutela delle Acque, LINEE GUIDA APPLICATIVE. - D.G.R.V. n del 12 dicembre 2002 L. 3 agosto 1998, n. 267 Individuazione e perimetrazione delle aree a rischio idraulico e idrogeologico. Indicazioni per la formazione dei nuovi strumenti urbanistici. - D.G.R.V. n del L. 3 agosto 1998, n Individuazione e perimetrazione delle aree a rischio idraulico e idrogeologico. Nuove indicazioni per la formazione degli strumenti urbanistici. - D.G.R.V. n del L. 3 agosto 1998, n Individuazione e perimetrazione delle aree a rischio idraulico e idrogeologico. Nuove indicazioni per la formazione degli strumenti urbanistici. Modifica D.G.R del 10 maggio 2006, in attuazione della sentenza del TAR del Veneto n. 1500/07 del 17 maggio All. A D.G.R. n del : per la redazione degli strumenti urbanistici aggiornamento giugno Provincia di Treviso, Assessorato alle Politiche Ambientali: La gestione delle acque e degli scarichi a livello di Enti Locali - Linee guida. 3
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5 1. PREMESSE Scopo della valutazione di compatibilità idraulica, ai sensi della D.G.R. n del 13 dicembre 2002 e delle sue successive modifiche ed integrazioni, è quello di far si che le valutazioni urbanistiche tengano conto dell attitudine dei luoghi ad accogliere le nuove edificazioni, considerando le interferenze che queste avranno con i dissesti idraulici presenti o potenziali, nonché le possibili alterazioni del regime idraulico che le nuove destinazioni o trasformazioni d uso del suolo possono venire a determinare. Dalla relazione di compatibilità idraulica allegata al PATI Diapason dei Comuni di Castelcucco, Crespano del Grappa, Paderno del Grappa e Possagno è stata evidenziata la necessità che ai nuovi interventi di tipo urbano ed edilizio siano applicate norme idrauliche che mitighino l impatto che questi interventi possono avere nell equilibrio idraulico nel territorio. Sono state perciò tracciate delle norme generali di salvaguardia che devono essere applicate alle nuove trasformazioni urbanistiche che interessano il territorio comunale. Le norme prevedono la definizione di misure mitigative proporzionali all entità dell intervento urbanistico ed edilizio e al rischio idraulico riscontrato nel territorio. Le analisi condotte in questa sede sono da intendersi specifiche per le variazioni di destinazioni d uso individuate nel 1 Piano degli Interventi: Le norme si basano su alcuni principi: per ogni intervento urbano deve essere individuato un corpo ricettore di recapito e devono essere dimensionate le opere compensative; le opere di mitigazione idraulica devono essere proporzionali alla superficie impermeabilizzata di intervento; l approfondimento dello studio idraulico è proporzionale all estensione territoriale dell intervento; il dimensionamento delle opere di mitigazione dipende dalla permeabilità del terreno della zona, dal rischio idraulico dell area e il tipo di urbanizzazione (residenziale o produttiva). Pertanto, per ogni nuovo intervento edilizio od urbanistico sarà analizzata la criticità idraulica e l uso attuale del suolo, calcolato il volume di compensazione minimo o gli interventi da attuare per l invarianza idraulica e definite le prescrizioni particolari in funzione dell estensione territoriale dell intervento stesso. 5
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7 2. INQUADRAMENTO GENERALE E RISCHIO IDRAULICO 2.1. Inquadramento geografico ed idraulico Il territorio che copre il Comune di Castelcucco presenta i caratteri tipici dell area pedemontana veneta. La zona si snoda lungo un asse inclinato da nord-ovest verso sud-est, delimitata verso nord dalla S.P. dei Colli Asolani e verso sud dalla strada Asolo - Monfumo. Il Monte Grappa è caratterizzato da importanti fenomeni carsici che rendono il massiccio assai povero d'acque superficiali. Nel territorio in esame sono comunque presenti apprezzabili corsi d acqua a carattere torrentizio che fanno capo al bacino imbrifero del Fiume Brenta La rete idraulica ricettrice La rete idrografica del Comune di Castelcucco fa capo al bacino tributario del fiume Brenta. La rete idrografica risulta abbastanza ramificata con valli profondamente incise dove scorrono corsi d acqua a carattere torrentizio. In Comune di Castelcucco ha origine e vi ricade per la quasi totalità il ramo del torrente Muson denominato di Castelcucco che confluisce nel Muson Vecchio all altezza del Casonetto in Comune di Asolo. Il ramo principale del torrente Muson, nasce dalle sorgenti poste tra le colline di Monfuno e di Asolo. I suoi principali affluenti dell area pedemontana sono posti in destra idrografica e tra essi di ricorda: il torrente Erega, il torrente Ru, ed appunto il ramo detto di Castelcucco che rappresentano assieme la rete ricettrice delle acque meteoriche delle nuove aree di trasformazione previste dal PI Le reti di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche Come ricavato dall analisi condotta per la redazione del PATI Diapason, non sono disponibili informazioni di dettaglio sulla rete di smaltimento delle acque meteoriche. Tale rete non è stata oggetto di un attento progetto generale o di uno studio pianificatorio, non risulta censita e quasi certamente presenta caratteristiche disomogenee. Generalmente tutti gli interventi costruttivi finora realizzati, non hanno richiesto particolari studi idraulici in quanto le fognature realizzate avevano e hanno lo scopo di collettare con il percorso più breve possibile le acque al corpo idrico recettore (torrente, rio, scolo ecc.). Questo fatto, unitamente alla diminuito interesse per la manutenzione del territorio, ha fatto 7
8 si che negli ultimi anni si accentuassero locali fenomeni erosivi e di dissesto idrogeologico nei versati interessati dallo scarico delle acque meteoriche Criticità idrauliche Le condizioni di rischio idraulico per il torrente Muson riguardano la fascia pedemontana da San Zenone degli Ezzelini fino a Maser, ma non i territori oggetto del presente studio, inoltre, sia il Muson che i suoi principali affluenti scorrono lungo valli molto al di sotto dei piani di imposta dei fabbricati. Risulta invece che la rete idrografica naturale è stata parzialmente tombinata principalmente per dare spazio allo sviluppo urbanistico del territorio ed in taluni casi risulta necessario intervenire nel bacino collinare con opere di consolidamento di versanti e difese di sponda negli alvei. Non si segnalano comunque problemi di insufficienza idraulica confermando le analisi condotte e riportate nella valutazione di compatibilità idraulica del PATI Diapason. 8
9 3. VALUTAZIONE DI COMPATIBILITÀ IDRAULICA E NORME IDRAULICHE PER L EDIFICAZIONE Come sottolineato dalla DGRV n. 2948/09, l'obiettivo della compatibilità idraulica richiede a chi propone una trasformazione di uso del suolo di accollarsi, attraverso opportune azioni compensative, nei limiti di incertezza del modello adottato per i calcoli dei volumi, gli oneri del consumo della risorsa territoriale in modo da non peggiorare, anzi migliorare le condizioni di sicurezza idraulica e territoriale. Ogni specifico strumento urbanistico attuativo e ogni singolo intervento, deve perciò prevedere opere di mitigazione idraulica. Si ritiene utile fornire delle disposizioni operative che dovranno essere recepite in sede di progettazione esecutiva degli interventi edilizi e dei Piani Urbanistici Attuativi previsti nel 1 Piano degli Interventi del Comune di Castelcucco. Il PI del Comune di Castelcucco prevede sostanzialmente il completamento dell'edificazione e l eventuale ristrutturazione o sostituzione di singoli edifici o di insiemi edilizi di zone residenziali parzialmente edificate e di completamento. In queste zone il PI si attua mediante Intervento Edilizio Diretto (IED), salvo il caso in cui non sia richiesta la Progettazione Unitaria (PU) o la formazione di un Piano Urbanistico Attuativo (PUA). Per i territori che sono interessati da variazione alla destinazione urbanistica, sono state quindi approfondite le analisi idrauliche elaborate dal PATI confermando l assenza di importanti criticità idrauliche del territorio. Il risultato dell indagine condotta, e principalmente la tipologia degli interventi e degli accordi previsti con il 1 PI non permette la possibilità di definire degli interventi strutturali unitari, sono invece state predisposte delle specifiche schede che, in funzione delle soglie dimensionali previste dalla DGRV 2948 del , raccolgono i principali dati di dimensionamento e le prescrizioni particolari individuate per garantire l obbiettivo di invarianza idraulica. Sono inoltre stati individuati i provvedimenti minimi di compensazione e predisposte delle specifiche norme idrauliche per l attuazione di questi interventi. Sono stati infine predisposti degli appositi schemi tipo di riferimento per garantire omogeneità nell attuazione dei successivi interventi edificatori. 9
10 3.1. Norme idrauliche per l edificazione Art. n. 1. Calcolo dei volumi di compensazione idraulica La verifica della compatibilità idraulica è obbligatoria per ogni intervento previsto nel 1 Piano degli Interventi del Comune di Castelcucco. L approfondimento dell indagine dipende dall estensione territoriale dell area urbanizzata e in particolare è richiesto: Per aree a trascurabile impermeabilizzazione potenziale: superficie inferiore a 1000 m 2. verifica del volume di compenso minimo calcolato con la relazione del VCOMP. per aree residenziali; sezione di chiusura avente dimensioni massime pari ad un tubo diametro interno massimo di 80 mm; redazione della planimetria e del profilo delle opere di compensazione. Per aree a modesta impermeabilizzazione potenziale: superficie compresa tra 0,1 e 1 ha calcolo analitico del volume di invaso per invarianza idraulica e verifica della massima portata scaricata con coefficiente udometrico massimo pari a 10 l/s ha; verifica del volume di compenso minimo calcolato con la relazione del VCOMP. per aree residenziali; dimensionamento della sezione di chiusura (anche regolabile) con dimensione massima pari ad un tubo diametro 150 mm e tirante idrico massimo negli invasi di 1 m; redazione della planimetria e del profilo delle opere di compensazione. Ogni intervento edilizio deve prevedere la rete di raccolta delle acque meteoriche divisa dalla rete di smaltimento dei reflui fognari e le opere di mitigazione idraulica. I volumi degli invasi calcolati in via preventiva necessari per garantire l invarianza idraulica delle nuove trasformazioni territoriali previste nel 1 Piano degli Interventi sono riassunti nelle schede allegate alla Valutazione di Compatibilità Idraulica e devono essere verificati in fase di progettazione esecutiva dell intervento quando saranno note le effettive tipologie delle pavimentazioni. Il volume degli invasi di mitigazione idraulica minimi da garantire nei nuovi interventi edilizi ed urbanistici sono stati definiti, in base alla destinazione d uso ed alla zona di appartenenza 10
11 di rischio idraulico, secondo la seguente formulazione del VCOMP.: Area residenziale V COMP. S = S IMP TOT dove: VINV. = Volume di invaso per invarianza idraulica [m 3 /ha]; SIMP. = Superficie impermeabilizzata [m 2 ]; STOT. = Superficie totale dell area [m 2 ]; Tale relazione è valida per interventi in area a basso rischio idraulico (R0) e per aree a destinazione residenziali. Se da specifiche indagini risulta che gli interventi ricadono in area in cui è possibile prevedere l infiltrazione nel suolo dei maggiori deflussi meteorici si dovrà dedurre la quota parte di superficie direttamente infiltrata secondo le disposizioni della DGRV 2948/2009 e le prescrizioni del Consorzio di Bonifica. Art. n. 2. Strade, piazzali e linee di raccolta delle acque meteoriche Nella progettazione di piani urbanistici attuativi e di singoli interventi edilizi dovrà essere garantita la salvaguardia delle vie di deflusso esistenti in modo da evitare ristagni idrici. Le linee di smaltimento delle acque meteoriche dovranno essere ispezionabili con pozzetti di idonee dimensioni posti a non più di 40 m di distanza. Non sono ammesse in qualunque caso fognature miste. Ai fini di tutelare la qualità delle acque di corpi idrici ricettori (superficiali e sotterranei), le acque meteoriche di dilavamento suscettibili di inquinamento (provenienti ad esempio da grandi superfici adibite a parcheggio o da piazzali adibiti ad usi produttivo) dovranno essere raccolte e trattate secondo le prescrizioni indicate dal Piano di Tutela delle Acque (D.C.R. n. 107/2009 e s.m.i.). In particolare l art. 39 del Piano di Tutela, definisce e quantifica le acque di prima pioggia e distingue i casi in cui, in funzione del tipo di uso dell area sottoposta a dilavamento, siano da assimilare ad acque reflue industriali: Il volume di acqua di prima pioggia, salvo diverse indicazioni degli Enti competenti, è da calcolare secondo l art. n. 39 delle NTA del Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto (PRTA). In accordo con le Indicazioni del PRTA della Regione Veneto, le acque ritenute pulite ai sensi dell art. 39 del medesimo piano, sono preferibilmente da infiltrare nel sottosuolo o in alternativa possono essere scaricate in acque idriche superficiali evitando lo scarico di acque pulite nelle reti fognarie. Quest ultima modalità è ammissibile solo nel caso le prime due 11
12 soluzioni siano tecnicamente impraticabili o economicamente troppo onerose. A titolo di indirizzo, per le aree di sosta e movimentazione dei veicoli inferiore a 1500 m 2 a servizio di aree residenziali, i deflussi meteorici devono essere consegnati al canale ricettore previo il passaggio per un pozzetto di decantazione con un volume minimo utile di 1 m 3 per cui deve essere prevista una adeguata manutenzione. Per le strade ed i piazzali adibiti a parcheggio autoveicoli esterni ai lotti edificabili dove insistono edifici ad uso industriale o commerciale, o comunque per aree di sosta e movimentazione dei veicoli superiori a 1500 m 2, le acque meteoriche di dilavamento vanno preferibilmente raccolte e condotte ad un manufatto di sedimentazione e disoleazione appositamente dimensionato per il trattamento delle acque di prima pioggia. L acqua meteorica defluente dalle coperture potrà essere smaltita direttamente negli strati superficiali del sottosuolo o, preferibilmente, recuperata in apposite cisterne o vani di accumulo ed utilizzata per scopi non potabili. Si ricorda inoltre che è vietata la realizzazione di superfici impermeabili di estensione superiore a 2000 m 2. Fanno eccezione le superfici soggette a potenziale dilavamento di sostanze pericolose o comunque pregiudizievoli per l ambiente, di cui al comma 1, e le opere di pubblico interesse, quali strade e marciapiedi, nonché altre superfici, qualora sussistano giustificati motivi e/o non siano possibili soluzioni alternative. La superficie di 2000 m 2 impermeabili non può essere superata con più di una autorizzazione. La superficie che eccede i 2000 m 2 deve essere realizzata in modo tale da consentire l infiltrazione diffusa delle acque meteoriche nel sottosuolo. Art. n. 3. Prescrizioni su invasi Gli invasi compensativi possono essere ottenuti mediante: - invasi concentrati a cielo aperto (laghetti); - sovradimensionamento della rete di fognatura; - vasche di accumulo interrate. Il volume di compenso complessivo è dato dai contributi dei singoli invasi. Il collegamento tra la rete fognaria e tali aree di espansione deve garantire una ritenzione grossolana dei corpi estranei in modo da evitare che eventuali rifiuti rimangano nell area. Gli invasi superficiali ottenuti realizzando una depressione del terreno, devono avere una pendenza minima dell 1 verso lo sbocco, in modo da garantire il completo vuotamento dell area ed evitare così ristagni di acqua. La linea di smaltimento delle acque meteoriche deve garantire il completo vuotamento degli invasi e di conseguenza il piano di scorrimento deve essere ad una quota inferiore a quella 12
13 del fondo dell invaso. In alternativa si potrà installare un idoneo sistema di sollevamento che scaricherà nel ricettore la massima portata ammessa. Gli invasi concentrati andranno localizzati preferibilmente a valle delle zone urbanizzate o da urbanizzare o lungo le sponde di rogge o canali a valenza pubblica (di competenza consorziale, comunale o regionale), anche per consentire interventi di manutenzione. Le vasche di accumulo interrate devono essere facilmente ispezionabili e di agevole pulizia. Art. n. 4. Sistemi di dispersione: trincee e pozzi drenanti In caso di terreni ad elevata capacità di accettazione delle piogge ed in presenza di falda freatica sufficientemente profonda, è possibile realizzare sistemi di infiltrazione facilitata in cui convogliare i deflussi in eccesso prodotti dall impermeabilizzazione. Questi sistemi, che fungono da dispositivi di reimmissione in falda, possono essere realizzati sotto forma di vasche o condotte disperdenti posizionati negli strati superficiali del sottosuolo in cui sia consentito l accumulo di un battente idraulico che favorisca l infiltrazione e la dispersione nel terreno. Le misure compensative andranno di norma individuate in volumi di invaso per la laminazione di almeno il 50% degli aumenti di portata. Qualora si voglia aumentare la percentuale di portata attribuita all infiltrazione, fino ad una incidenza massima del 75%, Il progettista dovrà documentare, attraverso appositi elaborati progettuali e calcoli idraulici, la funzionalità del sistema a smaltire gli eccessi di portata prodotti dalle superfici impermeabilizzate rispetto alle condizioni antecedenti la trasformazione, almeno per un tempo di ritorno di 100 anni. Il singolo pozzo perdente o trincea drenante, deve essere preceduto da un pozzetto di decantazione ispezionabile per l ordinaria manutenzione in modo da rimuovere il materiale fino depositato. La distanza tra pozzi successivi deve essere almeno pari a 2 volte l'altezza del pozzo stesso. Realizzato lo scavo è necessario creare un idoneo sottofondo (la migliore soluzione progettuale vorrebbe la realizzazione di un piccolo cordolo d appoggio in cls) per la posa del primo degli anelli forati. Particolare cura deve essere posta nella selezione dei ciottoli da porre in opera attorno agli anelli prefabbricati o attorno la condotta disperdente. Questo materiale deve avere una pezzatura il più possibile regolare e dimensioni compresa tra i 10 e i 30 cm, deve garantire la funzionalità dell opera, è necessario che lo spessore attorno gli anelli dei ciottoli sia di almeno 50 cm. Per facilitare la manutenzione dei pozzi è opportuna la posa in opera nel fondo del pozzo di un idoneo geotessuto da sostituire nel corso delle manutenzioni ordinarie delle batterie di 13
14 perdenti. La batteria di pozzi o la trincea drenante, deve essere collegata alla rete di smaltimento superficiale mediante un troppo pieno di sicurezza. Art. n. 5. Manufatto di scarico Prima dell immissione nel ricettore finale, sia esso un corso d acqua o un collettore fognario, dovrà essere sempre previsto un manufatto per assicurare che l immissione dei volumi accumulati negli invasi compensativi avvenga in maniera controllata. Tale manufatto di consegna dovrà essere ispezionabile e dotato di un setto divisorio su cui deve essere montata una piccola paratoia di acciaio, anche regolabile, per garantire lo scarico della sola portata ammessa. Alla quota di massimo invaso sarà realizzata una soglia sfiorante di sicurezza dimensionata sulla portata massima di progetto. Inoltre, nel caso in cui un intervento di trasformazione territoriale vada ad accorpare aree che scolano in corsi d acqua differenti, e per ragioni tecniche si decida di realizzare un unico scarico verso uno solo dei corsi d acqua, è necessario garantire e dimostrare che la massima portata immessa non sarà superiore a quella che, prima della trasformazione, veniva immessa nel medesimo corso d acqua; quest ultima valutata in funzione del coefficiente udometrico fornito dal competente Consorzio di Bonifica. Art. n. 6. Tombinamenti In riferimento alla pianificazione regionale e specificatamente dei contenuti dei Piani Generali di Bonifica non potranno essere autorizzati interventi di tombinamento o di chiusura di fossati esistenti, di qualsiasi natura essi siano, a meno che non si verifichi una delle seguenti condizioni e previo parere del Consorzio di Bonifica competente: - evidenti e motivate necessità attinenti la sicurezza pubblica; - giustificate motivazioni di carattere igienico sanitario; - l intervento sia concordato e approvato dal Consorzio di Bonifica. La realizzazione di nuovi accessi carrai dovrà essere accompagnata da un provvedimento autorizzatorio, che tenga conto non solo delle esigenze di sicurezza stradale, ma anche degli aspetti idraulici. In linea generale dovrà essere dimostrato: - il rispetto della sezione del fosso con la scelta di una dimensione adeguata della tubazione; - il mantenimento della livelletta del fosso mediante rilievo preventivo delle quote di fondo 14
15 immediatamente a monte e a valle. È consigliabile, ove possibile, non scendere sotto gli 800 mm; scendere sotto i 600 mm di diametro aumenta la probabilità di formazione di ostruzioni a causa di vegetazione e sedimenti. Art. n. 7. Manutenzioni I frontisti privati hanno degli obblighi nei riguardi della buona gestione e manutenzione del territorio, curando la manutenzione delle opere minori, non solo quando queste siano di interesse particolare dei propri fondi, ma comuni a più fondi e necessarie per dare scolo alle acque o per completare le funzionalità delle opere di competenza dell Amministrazione comunale. La manutenzione è comunque necessaria per non recare pregiudizio alle opere, anche se demaniali. Qualora un proprietario ometta di eseguire tali lavori di manutenzione ordinaria vi provvederà l Ente competente, a richiesta anche di uno solo degli interessati ed in nome e per conto loro. Il provvedimento di approvazione del progetto di tali opere equivale a dichiarazione di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità dei relativi lavori. La ripartizione degli oneri per i lavori, siano essi comuni a più fondi o relativi ad un solo fondo, è effettuata dall Ente stesso. Art. n. 8. Quota di imposta dei fabbricati Le quote d imposta degli interventi edilizi ed urbanistici non debbono comportare limitazioni alla capacità di deflusso delle acque dei terreni circostanti, né produrre una riduzione del volume di invaso preesistente. Il calpestio del piano terra degli edifici di nuova costruzione deve essere fissato ad una quota tale da non consentire l ingresso delle acque di possibili allagamenti interessanti le aree esterne. Qualora non esistano studi idraulici di dettaglio o analisi a livello di bacino e non sia possibile definire analiticamente una quota assoluta di non superamento, il piano di imposta dei fabbricati sarà fissato ad una quota superiore di almeno cm, da stabilirsi in relazione alle condizioni di rischio idraulico della zona in esame, rispetto al piano stradale o al piano di campagna medio circostante. Tale piano di imposta è da prevedere anche più alto in presenza di comprovate esigenze di sicurezza idraulica. Nei centri storici questo sovralzo deve essere reso compatibile con eventuali allineamenti di altri fabbricati. Gli eventuali piani interrati dovranno essere impermeabilizzati al di sotto del calpestio del piano terra e le aperture quali rampe o bocche di lupo previste solo a quote superiori. 15
16 Art. n. 9. Salvaguardia delle zone limitrofe ai corsi d acqua Qualora si interessino zone di espansione dei corsi d acqua, fermo restando il vincolo di 10 m per i corsi d acqua consortili, non è permesso il progressivo aumento di quota dei terreni limitrofi ai corsi d acqua non interessati da urbanizzazioni pregresse, al fine di privilegiare la funzione di laminazione delle piene svolte da tali aree. 16
17 4. INDIRIZZI OPERATIVI PER LE FUTURE VALUTAZIONI DI COMPATIBILITÀ IDRAULICA La verifica della compatibilità idraulica è obbligatoria per ogni intervento di trasformazione o riqualificazione urbanistica. Gli allegati ai progetti relativi alla Valutazione di Compatibilità Idraulica dovranno essere redatti da un tecnico competente e riguardare la situazione idraulica in cui viene inserita la costruzione o lottizzazione (presenza e natura di canali, manufatti, tubazioni, quote relative, ecc.) e l'impatto idraulico delle stesse. La relazione dovrà descrivere in maniera esaustiva i provvedimenti compensativi o mitigatori che il proprietario del bene ritiene di porre in essere, anche con riferimento a fossati, compluvi, invasi, tubazioni di convogliamento acque, eventualmente esistenti nell area di intervento o ai confini della medesima. In generale, inoltre, le valutazioni di compatibilità idraulica dovranno evidenziare il rispetto della trasparenza idraulica delle nuove urbanizzazioni, ovvero, dimostrare che la trasformazione territoriale non impedisce o modifica i deflussi della rete superficiale esistente. È preferibile che le opere di mitigazione trovino allocazione, anziché all'interno dei singoli lotti, unitariamente in aree ad uso pubblico, quali ad esempio nelle aree a verde: di ciò dovrà quindi essere tenuto conto fin dalla progettazione urbanistica-architettonica preliminare. Il calcolo del volume compensativo di invaso dovrà essere fatto ricercando la durata di precipitazione che massimizza la differenza tra volume attuale e il volume che verrà scaricato in seguito all attuazione del nuovo intervento di urbanizzazione. Il volume di compenso sarà calcolato con la nota equazione dei serbatoi: V COMP. = ( Q Q ) t IN OUT dove: V COMP. : volume di compenso; Q IN Q OUT t : afflusso meteorico; : portata massima scaricabile; : intervallo di tempo che massimizza il volume di compenso. In caso di terreni ad elevata capacità di accettazione dei deflussi (coefficiente di filtrazione maggiore di 10-3 m/s e una frazione limosa inferiore al 5%) e in presenza di una falda freatica sufficientemente profonda, è possibile realizzare sistemi di infiltrazione da collocare negli strati superficiali del sottosuolo (batterie di pozzi perdenti e/o trincee drenanti) in cui 17
18 convogliare parte dei deflussi meteorici prodotti. Si dovrà accertare che tali sistemi di dispersione non creino interferenze con vene o vie preferenziali di deflusso esistenti. In generale, il massimo volume che può essere attribuito al sistema di smaltimento delle acque nel sottosuolo non deve eccedere al 50% del volume complessivo da contenere per raggiungere gli obiettivi di invarianza idraulica. Solo in questo caso nel calcolo del volume di invaso possono essere escluse tutte le aree per le quali è possibile l asservimento a sistemi di dispersione negli strati superficiali del sottosuolo (es. coperture). Un elenco indicativo degli elaborati di cui deve essere composta la valutazione di compatibilità idraulica è il seguente: inquadramento territoriale - estratto catastale (scala 1:2.000) - estratto corografico (scale 1:5.000 o 1:10.000) stato di fatto - documentazione fotografica; - indicazione della Superficie del lotto intervento; - piano quotato esteso alle proprietà e viabilità confinanti; - indicazione dell attuale percorso di scarico fino al ricettore finale; - determinazione della massima portata scaricabile. stato di progetto - planimetria quotata di progetto; - indicazione della superficie di progetto; - indicazione del percorso di scarico fino al ricettore finale; qualora il sedime del ricettore risultasse di proprietà diversa dalla Ditta richiedente, la stessa dovrà specificare a che titolo eserciti le servitù di scarico e di conseguenza alleghi l eventuale accettazione da parte del fondo servente di una maggiore portata rispetto alle correnti condizioni. - calcolo del coefficiente udometrico u di progetto; - calcolo della portata massima (Qmax) generata; - dimensionamento e verifica dello sfioro di troppo pieno e della capacità di smaltimento del ricettore; - dimensionamento e verifica idraulica del dispositivo di regolazione delle portate (luce a battente) - calcolo dei volumi di invaso necessari per rispettare l invarianza idraulica; 18
19 - planimetria e profili della rete idraulica di progetto; - particolari costruttivi del manufatto di regolazione delle portate Metodologia di calcolo della portata di progetto Tra i molti modelli di tipo analitico/concettuale di trasformazione afflussi-deflussi disponibili in letteratura si suggerisce di fare riferimento a tre che trovano ampia diffusione in ambito internazionale e nazionale: - il Metodo Razionale, che rappresenta nel contesto italiano la formulazione sicuramente più utilizzata a livello operativo; - il metodo dei Curve Number proposto dal Soil Conservation Service (SCS) americano [1972] ora Natural Resource Conservation Service (NRCS); - il metodo dell invaso. Tuttavia, soprattutto per gli interventi a maggiore impatto, è consigliabile produrre stime delle portate con più metodi diversi e considerare ai fini delle decisioni i valori più cautelativi o comunque ritenuti appropriati dal progettista in base alle opportune considerazioni caso per caso Valutazione del coefficiente di deflusso Il coefficiente di deflusso medio ϕ potrà essere valutato, una volta individuate le aree con caratteristiche omogenee (a verde, impermeabili, ecc.) assegnando a ciascuna di esse un prefissato valore convenzionale del coefficiente di deflusso, con riferimento alla Tabella 1 alla pagina 20. In funzione della loro estensione, il valore di ϕ dovrà essere valutato con una media ponderale sull area. 19
20 Tabella 1 Valori convenzionali dei coefficienti di deflusso (D.G.R. 1841/ ) TIPO DI SUPERFICIE VALORE CONVENZIONALE DEL COEFFICIENTE DI DEFLUSSO Aree agricole 0,1 Superfici permeabili (area a verde) 0,2 Superfici semipermeabili (grigliati drenanti con sottostante 0,6 materasso ghiaioso, strade in terra battuta, stabilizzato, ecc.) Superfici impermeabili (tetti, terrazze, strade, piazzali) 0, Individuazione delle misure compensative per classi di interventi Per l individuazione delle misure compensative e di mitigazione del rischio di dettaglio, si ritiene utile riportare la classificazione degli interventi di trasformazione delle superfici introdotta dall allegato tecnico alla citata D.G.R. 1841/ Trascurabile impermeabilizzazione potenziale Per interventi che interessano aree di superficie inferiore a 1000 m 2 di superficie totale territoriale dell intervento, nell ambito della verifica di compatibilità idraulica saranno previsti sistemi idonei al trattenimento delle acque piovane gravanti su superfici impermeabili, quali tetti ed aree pavimentate facenti riferimento alle pertinenze del lotto edificato, per il tempo necessario a consentire un regolare smaltimento nella rete fognaria. Di norma, per tali interventi: - potrà essere realizzato un anello di raccolta delle acque meteoriche con tubazioni di adeguato diametro, comunque non inferiore a DN 600 mm, circoscritto all edificio collettato, confluente in un manufatto di laminazione, con idoneo foro di emissione posto alla quota di scorrimento della condotta medesima, dotato di stramazzo a quota tale da impedire il funzionamento a pressione della stessa. Tale dispositivo, del quale dovrà essere garantita la costante manutenzione, deve consentire una portata allo scarico non superiore a quella antecedente la costruzione. - per le superfici adibite a parcheggio, cortili e viali d accesso, è preferibile l uso di materiali drenanti ed assorbenti, posati su appositi sottofondi che garantiscano una buona infiltrazione nel terreno. Il Comune può comunque disporre ulteriori verifiche e prescrizioni. 20
21 Modesta impermeabilizzazione potenziale Per interventi su superficie totale territoriale compresa fra 0,1 e 1 ettaro oltre al dimensionamento e la verifica dei volumi compensativi cui affidare funzioni di laminazione delle piene è opportuno che le luci di scarico non eccedano le dimensioni di un tubo di diametro 150 mm e che i tiranti idrici ammessi nell invaso non eccedano il metro Significativa impermeabilizzazione potenziale Per interventi su superficie totale territoriale compresa fra 1 e 10 ettari, o superficie di estensione oltre 10 ettari con grado di impermeabilizzazione inferiore al 30%, oltre alle altre indicazioni generali andranno dimensionati i tiranti idrici ammessi nell invaso e le luci di scarico in modo da garantire la conservazione della portata massima defluente dall area in trasformazione ai valori precedenti l impermeabilizzazione Marcata impermeabilizzazione potenziale Nel caso di marcata impermeabilizzazione, cioè per interventi su superficie totale territoriale superiore a 10 ettari con grado di impermeabilizzazione superiore al 30%, dovrà essere presentato uno studio idraulico di dettaglio molto approfondito, preferibilmente concordato con il competente Consorzio di Bonifica. 21
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23 5. CONCLUSIONE Come è nello spirito delle delibere regionali in materia ed in quello della stessa L.R. 11/2004, la Valutazione di Compatibilità Idraulica per il 1 Piano degli Interventi del Comune di Castelcucco vuole indirizzare lo sviluppo del territorio in relazione all attitudine dei luoghi ad accogliere le nuove edificazioni, considerando le interferenze che queste hanno con i dissesti idraulici presenti o potenziali, nonché le possibili alterazioni del regime idraulico che queste possono venire a determinare. Analizzato il rischio idraulico delle aree prese in esame e verificate le criticità in essere, per garantire l obiettivo di invarianza idraulica del territorio a fronte della domanda di espansione, è stato necessario individuare delle misure compensative da attuare contestualmente alla progettazione dei Piani Urbanistici Attuativi, ma anche degli interventi edificatori minori. In nessun caso le criticità individuate sono tali da rendere incompatibili, dal punto di vista idraulico, lo sviluppo urbanistico ed edilizio previsto nel 1 Piano degli Interventi. Data l entità e l esiguo numero dei nuovi interventi edificatori previsti nel presente Piano degli Interventi, la valutazione di compatibilità idraulica è stata affrontata dal punto di vista matematico per determinare l entità delle misure compensative da prevedere in funzione dei parametri di dimensionamento urbanistico quale, ad esempio, l indice di copertura. In tale maniera è stato possibile calcolare i volumi compensativi minimi coerentemente con le opere di urbanizzazione e quelle edili. Non per tutte le aree è nota la configurazione finale dell area a seguito dell urbanizzazione, per cui non sempre è stato possibile calcolare analiticamente il corretto coefficiente di deflusso. Sulla base delle conoscenze e degli studi condotti dallo scrivente è stato però possibile ipotizzare un coefficiente medio che certamente può essere rappresentativo per la tipologia di destinazione d uso delle aree. Nelle schede allegate sono state descritte le trasformazioni previste nel 1 PI con il calcolo dei volumi di mitigazione minimi calcolati con riferimento al tempo di ritorno di 50 anni e secondo le linee guida per la definizione delle misure compensative da adottare nell attuazione delle nuove previsioni urbanistiche riportate nella valutazione di compatibilità idraulica del PATI Diapason. In tali schede sono riassunte le principali prescrizioni a cui il soggetto promotore dell intervento dovrà rispondere ed in particolare i volumi compensativi minimi che dovranno essere verificati in fase di progettazione esecutiva per perseguire l invarianza idraulica degli interventi urbanistici ed edificatori. Treviso, 11 novembre 2011 ing. Andrea Mori 23
24 Allegato n. 1 Planimetrie con individuazione delle trasformazioni previste nel 1 PI A
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29 Allegato n. 2 Schede di dettaglio dei singoli interventi previsti nel 1 PI B
30 1 P.I. ZONA 1 - TAVOLA A Intervento n. 1 Riperimetrazione ex zone E4 esistenti USO ATTUALE DEL SUOLO L'area è attualmente a destinazione agricola e presenta al suo interno un edificio a destinazione residenziale CRITICITA' IDRAULICHE Non si segnalano criticità idrauliche per tale area: AREA A RISCHIO R0 NUOVA DESTINAZIONE URBANISTICA Riperimetrazione di ex. Zone E4 esistenti. Ambito caratterizzato da preesistenze insediative. Area compresa tra 1000 e m 2. CONDIZIONI IMPOSTE ALLO SCARICO Coeff. Udometrico max u = 10,0 [l/s,ha] Portata allo scarico Q = 1,4 [l/s] Estratto planimetria allegata STATO ATTUALE IPOTESI DI NUOVA PREVISIONE URBANISTICA Superficie totale S= [m 2 ] Superficie totale S= [m 2 ] Coefficiente di deflusso medio j= 0,38 [-] Coefficiente di deflusso medio j= 0,60 [-] Tempo di corrivazione t= 5,0 [min] Tempo di corrivazione t= 4,0 [min] Coefficiente di ritardo ψ= 0,72 Coefficiente di ritardo ψ= 0,84 Portata di piena Q= 29,4 [l/s] Portata di piena Q= 63,4 [l/s] Coefficiente udometrico u= 207,8 [l/s,ha] Coefficiente udometrico u= 447,9 [l/s,ha] CALCOLO VOLUMI PER COMPENSAZIONE IDRAULICA Volume per invarianza idraulica (Tr 50 anni) [m 3 ] volume ingresso volume defluente volume invasato max invaso mc 150,0 100,0 max invaso mc; 53 50,0 0, Durata precipitazione [min.] Tr 50 anni Minimo volume specifico per invarianza: 375,8 [m 3 /ha] Minimo volume per invarianza: 53 [m 3 ] N.B. Valgono comunque le prescrizioni sui volumi minimi di compenso richiesti dal Consorzio di Bonifica Quota di salvaguardia interrati e bocche di lupo: imposta del piano terra: min. 30 cm min. 30 cm Le quote di salvaguardia devono essere definite con riferimento alla quota media del piano stradale PRESCRIZIONI PARTICOLARI IN FUNZIONE DELL'ESTENSIONE TERRITORIALE - predisporre relazione di compatibilità idraulica con planimetria e profilo delle opere di compensazione - manufatto di regolazione con scarico regolabile di dimensione massima corrispondente a un foro circolare φ 100 mm - tiranti idrici del sistema di invaso con valori inferiori a 1 m SISTEMA DI DISPERSIONE Per stabilire l'effettiva capacità di accettazione delle piogge dei terreni e quindi la possibilità di realizzare sistemi di infiltrazione facilitata in cui convogliare i deflussi in eccesso provenienti dall'impermeabilizzazione, sarà necessario eseguire sull'area in questione specifiche analisi idrauliche e geologiche. In linea indicativa potrà essere necessario considerare almeno 2 pozzi perdenti (diametro 1,5 m profondo 5 m), o qualora più restrittive, le prescrizioni del Consorzio di Bonifica.
31 1 P.I. ZONA 2 - TAVOLA A Intervento n. 2 Riperimetrazione ex zone E4 esistenti USO ATTUALE DEL SUOLO L'area è attualmente a destinazione agricola. CRITICITA' IDRAULICHE Non si segnalano criticità idrauliche per tale area: AREA A RISCHIO R0 NUOVA DESTINAZIONE URBANISTICA Riperimetrazione di ex. Zone E4 esistenti. Area inferiore a 1000 m 2. CONDIZIONI IMPOSTE ALLO SCARICO Coeff. Udometrico max u = 10,0 [l/s,ha] Portata allo scarico Q = 0,8 [l/s] Estratto planimetria allegata STATO ATTUALE IPOTESI DI NUOVA PREVISIONE URBANISTICA Superficie totale S= 777 [m 2 ] Superficie totale S= 777 [m 2 ] Coefficiente di deflusso medio j= 0,10 [-] Coefficiente di deflusso medio j= 0,60 [-] Tempo di corrivazione t= 5,0 [min] Tempo di corrivazione t= 4,0 [min] Coefficiente di ritardo ψ= 0,6 Coefficiente di ritardo ψ= 1 Portata di piena Q= 2,7 [l/s] Portata di piena Q= 41,4 [l/s] Coefficiente udometrico u= 35,3 [l/s,ha] Coefficiente udometrico u= 533,2 [l/s,ha] CALCOLO VOLUMI PER COMPENSAZIONE IDRAULICA Volume per invarianza idraulica (Tr 50 anni) [m 3 ] volume ingresso volume defluente volume invasato max invaso mc 50,0 max invaso mc; 29 25,0 0, Durata precipitazione [min.] Tr 50 anni Minimo volume specifico per invarianza: 375,8 [m 3 /ha] Minimo volume per invarianza: 29 [m 3 ] N.B. Valgono comunque le prescrizioni sui volumi minimi di compenso richiesti dal Consorzio di Bonifica Quota di salvaguardia interrati e bocche di lupo: imposta del piano terra: min. 30 cm min. 30 cm Le quote di salvaguardia devono essere definite con riferimento alla quota media del piano stradale PRESCRIZIONI PARTICOLARI IN FUNZIONE DELL'ESTENSIONE TERRITORIALE Area inferiore a 1000 m 2. La verifica di compatibilità idraulica si intende soddisfatta se garantiti i volumi di compenso minimi calcolati e le prescrizioni del Consorzio di Bonifica. SISTEMA DI DISPERSIONE Per stabilire l'effettiva capacità di accettazione delle piogge dei terreni e quindi la possibilità di realizzare sistemi di infiltrazione facilitata in cui convogliare i deflussi in eccesso provenienti dall'impermeabilizzazione, sarà necessario eseguire sull'area in questione specifiche analisi idrauliche e geologiche. In linea indicativa potrà essere necessario considerare almeno 1 pozzo perdento (diametro 1,5 m profondo 5 m), o qualora più restrittive, le prescrizioni del Consorzio di Bonifica.
32 1 P.I. ZONA 3 - TAVOLA A Intervento n. 3 Nuova area residenziale C1 USO ATTUALE DEL SUOLO L'area è parzialmente ad uso agricolo e presenta degli edifici a destinazione residenziale CRITICITA' IDRAULICHE Non si segnalano criticità idrauliche per tale area: AREA A RISCHIO R0 NUOVA DESTINAZIONE URBANISTICA Nuova area a destinazione residenziale C1. Area compresa tra 1000 e m 2. CONDIZIONI IMPOSTE ALLO SCARICO Coeff. Udometrico max u = 10,0 [l/s,ha] Portata allo scarico Q = 3,5 [l/s] Estratto planimetria allegata STATO ATTUALE IPOTESI DI NUOVA PREVISIONE URBANISTICA Superficie totale S= [m 2 ] Superficie totale S= [m 2 ] Coefficiente di deflusso medio j= 0,26 [-] Coefficiente di deflusso medio j= 0,60 [-] Tempo di corrivazione t= 6,0 [min] Tempo di corrivazione t= 5,0 [min] Coefficiente di ritardo ψ= 0,63 Coefficiente di ritardo ψ= 0,84 Portata di piena Q= 39,2 [l/s] Portata di piena Q= 135,8 [l/s] Coefficiente udometrico u= 111,7 [l/s,ha] Coefficiente udometrico u= 386,6 [l/s,ha] CALCOLO VOLUMI PER COMPENSAZIONE IDRAULICA Volume per invarianza idraulica (Tr 50 anni) [m 3 ] 300,0 250,0 200,0 150,0 100,0 50,0 0,0 volume ingresso volume invasato max invaso mc; Durata precipitazione [min.] volume defluente max invaso mc Tr 50 anni Minimo volume specifico per invarianza: 375,2 [m 3 /ha] Minimo volume per invarianza: 132 [m 3 ] N.B. Valgono comunque le prescrizioni sui volumi minimi di compenso richiesti dal Consorzio di Bonifica Quota di salvaguardia interrati e bocche di lupo: imposta del piano terra: min. 30 cm min. 30 cm Le quote di salvaguardia devono essere definite con riferimento alla quota media del piano stradale PRESCRIZIONI PARTICOLARI IN FUNZIONE DELL'ESTENSIONE TERRITORIALE - predisporre relazione di compatibilità idraulica con planimetria e profilo delle opere di compensazione - manufatto di regolazione con scarico regolabile di dimensione massima corrispondente a un foro circolare φ 100 mm - tiranti idrici del sistema di invaso con valori inferiori a 1 m SISTEMA DI DISPERSIONE Per stabilire l'effettiva capacità di accettazione delle piogge dei terreni e quindi la possibilità di realizzare sistemi di infiltrazione facilitata in cui convogliare i deflussi in eccesso provenienti dall'impermeabilizzazione, sarà necessario eseguire sull'area in questione specifiche analisi idrauliche e geologiche. In linea indicativa potrà essere necessario considerare almeno 5 pozzi perdenti (diametro 1,5 m profondo 5 m), o qualora più restrittive, le prescrizioni del Consorzio di Bonifica.
33 1 P.I. ZONA 4 - TAVOLA A Intervento n. 4 Nuova area residenziale C1 USO ATTUALE DEL SUOLO L'area è parzialmente ad uso agricolo e presenta degli edifici a destinazione residenziale CRITICITA' IDRAULICHE Non si segnalano criticità idrauliche per tale area: AREA A RISCHIO R0 NUOVA DESTINAZIONE URBANISTICA Nuova area a destinazione residenziale C1. Area compresa tra 1000 e m 2. CONDIZIONI IMPOSTE ALLO SCARICO Coeff. Udometrico max u = 10,0 [l/s,ha] Portata allo scarico Q = 1,6 [l/s] Estratto planimetria allegata STATO ATTUALE IPOTESI DI NUOVA PREVISIONE URBANISTICA Superficie totale S= [m 2 ] Superficie totale S= [m 2 ] Coefficiente di deflusso medio j= 0,10 [-] Coefficiente di deflusso medio j= 0,60 [-] Tempo di corrivazione t= 5,0 [min] Tempo di corrivazione t= 4,0 [min] Coefficiente di ritardo ψ= 0,46 Coefficiente di ritardo ψ= 0,84 Portata di piena Q= 5,7 [l/s] Portata di piena Q= 71,8 [l/s] Coefficiente udometrico u= 35,3 [l/s,ha] Coefficiente udometrico u= 447,9 [l/s,ha] CALCOLO VOLUMI PER COMPENSAZIONE IDRAULICA Volume per invarianza idraulica (Tr 50 anni) [m 3 ] volume ingresso volume defluente volume invasato max invaso mc 150,0 100,0 max invaso mc; 60 50,0 0, Durata precipitazione [min.] Tr 50 anni Minimo volume specifico per invarianza: 375,8 [m 3 /ha] Minimo volume per invarianza: 60 [m 3 ] Valgono comunque le prescrizioni sui volumi minimi di compenso richiesti dal Consorzio di Bonifica Quota di salvaguardia interrati e bocche di lupo: imposta del piano terra: min. 30 cm min. 30 cm Le quote di salvaguardia devono essere definite con riferimento alla quota media del piano stradale PRESCRIZIONI PARTICOLARI IN FUNZIONE DELL'ESTENSIONE TERRITORIALE - predisporre relazione di compatibilità idraulica con planimetria e profilo delle opere di compensazione - manufatto di regolazione con scarico regolabile di dimensione massima corrispondente a un foro circolare φ 100 mm - tiranti idrici del sistema di invaso con valori inferiori a 1 m SISTEMA DI DISPERSIONE Per stabilire l'effettiva capacità di accettazione delle piogge dei terreni e quindi la possibilità di realizzare sistemi di infiltrazione facilitata in cui convogliare i deflussi in eccesso provenienti dall'impermeabilizzazione, sarà necessario eseguire sull'area in questione specifiche analisi idrauliche e geologiche. In linea indicativa potrà essere necessario considerare almeno 2 pozzi perdenti (diametro 1,5 m profondo 5 m), o qualora più restrittive, le prescrizioni del Consorzio di Bonifica.
34 1 P.I. ZONA 5 - TAVOLA A Intervento n. 5 Riconversione di attiva produttiva esistente su zona impropria USO ATTUALE DEL SUOLO L'area è compromessa con l'edificazione di un edificio produttivo e la pavimentazione dell'area esterna a servizio dell'attività CRITICITA' IDRAULICHE Non si segnalano criticità idrauliche per tale area: AREA A RISCHIO R0 NUOVA DESTINAZIONE URBANISTICA Nuova area a destinazione residenziale C1. Area compresa tra 1000 e m 2. CONDIZIONI IMPOSTE ALLO SCARICO Coeff. Udometrico max u = 10,0 [l/s,ha] Portata allo scarico Q = 5,9 [l/s] Estratto planimetria allegata STATO ATTUALE IPOTESI DI NUOVA PREVISIONE URBANISTICA Superficie totale S= [m 2 ] Superficie totale S= [m 2 ] Coefficiente di deflusso medio j= 0,75 [-] Coefficiente di deflusso medio j= 0,55 [-] Tempo di corrivazione t= 6,0 [min] Tempo di corrivazione t= 6,0 [min] Coefficiente di ritardo ψ= 0,9 Coefficiente di ritardo ψ= 0,8 Portata di piena Q= 271,0 [l/s] Portata di piena Q= 174,3 [l/s] Coefficiente udometrico u= 459,2 [l/s,ha] Coefficiente udometrico u= 295,3 [l/s,ha] L'intervento prevede un miglioramente nel coefficiente di deflusso e di conseguenza una riduzione della massima portata generata. Valgono comunque i limiti imposti allo scarico di 10 l/s ha. CALCOLO VOLUMI PER COMPENSAZIONE IDRAULICA Volume per invarianza idraulica (Tr 50 anni) [m 3 ] 400,0 350,0 300,0 250,0 200,0 150,0 100,0 50,0 0,0 volume ingresso volume invasato max invaso mc; Durata precipitazione [min.] volume defluente max invaso mc Tr 50 anni Minimo volume specifico per invarianza: 321,2 [m 3 /ha] Minimo volume per invarianza: 190 [m 3 ] N.B. Valgono comunque le prescrizioni sui volumi minimi di compenso richiesti dal Consorzio di Bonifica Quota di salvaguardia interrati e bocche di lupo: imposta del piano terra: min. 30 cm min. 30 cm Le quote di salvaguardia devono essere definite con riferimento alla quota media del piano stradale PRESCRIZIONI PARTICOLARI IN FUNZIONE DELL'ESTENSIONE TERRITORIALE - predisporre relazione di compatibilità idraulica con planimetria e profilo delle opere di compensazione - manufatto di regolazione con scarico regolabile di dimensione massima corrispondente a un foro circolare φ 100 mm - tiranti idrici del sistema di invaso con valori inferiori a 1 m SISTEMA DI DISPERSIONE Per stabilire l'effettiva capacità di accettazione delle piogge dei terreni e quindi la possibilità di realizzare sistemi di infiltrazione facilitata in cui convogliare i deflussi in eccesso provenienti dall'impermeabilizzazione, sarà necessario eseguire sull'area in questione specifiche analisi idrauliche e geologiche. In linea indicativa potrà essere necessario considerare almeno 7 pozzi perdenti (diametro 1,5 m profondo 5 m), o qualora più restrittive, le prescrizioni del Consorzio di Bonifica.
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