LEGUMINOSE DA GRANELLA CAPITOLO 6.1 F A V A
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1 LEGUMINOSE DA GRANELLA CAPITOLO 6.1 F A V A
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3 La fava come pianta alimentare è stata adottata dall uomo nell area mediterranea e medio-orientale in tempi molto remoti (6 millennio a.c.). La fava si coltiva per la sua granella, che, secca o fresca, trova impiego come alimento per l uomo, e per gli animali. La pianta è anche coltivata per foraggio (erbaio) e per sovescio. Nell antichità storica, per tutto il Medio Evo e fino al secolo scorso, le fave secche cotte in svariati modi hanno costituito la principale base proteica alimentare di molte popolazioni specialmente di quelle meridionali d Italia. Nei tempi recenti il consumo dei semi secchi si è ridotto, mentre ampia diffusione ha ancora nell alimentazione umana l uso della granella immatura fresca o conservata inscatolata o surgelata.
4 CARATTERISTICHE BOTANICHE E MORFOLOGICHE Famiglia: Papilionaceae Tribù: Vicieae Specie: Vicia faba L. La specie Faba è stata suddivisa (secondo Muratowa) in: a) subspecie paucijuga: forme indiane con semi molto piccoli b) subspecie eu-faba: var. major (fava grossa): semi grossi (> 1 g) var. equina (favetta): semi medi (0,7-1 g) var. minor (favino): semi piccoli (< 0,7 g) Cubero, invece, ha proposto 4 subspecie (paucijuga, major, minor, equina). La dimensione del seme è correlata: positivamente con precocità di fioritura, lunghezza degli internodi, produzione; negativamente con numero internodi, numero baccelli/pianta e numero semi/baccello.
5 CARATTERISTICHE BOTANICHE E MORFOLOGICHE La fava è una pianta annuale, a rapido sviluppo, a portamento eretto, glabra, di colore grigio-verde, a sviluppo indeterminato. Radice: fittonante, ricca di tubercoli radicali voluminosi. Steli: eretti, quadrangolari alti fino a 1,50 m. Stipole: grandi, variabili nella forma. Foglie: alterne, paripennate con 2-6 foglioline ellittiche intere, con la fogliolina terminale trasformata in un appendice poco appariscente ma riconducibile al cirro della vite. Infiorescenze: a racemo, composto da un numero variabile di fiori. Fiore: tipico delle Papilionaceae, con corolla composta da 5 petali (1 vessillo o stendardo, 2 ali, 2 petali riuniti a formare la carena). Frutto: è un baccello allungato, cilindrico od appiattito di lunghezza variabile (con 2-5 semi). Semi: variabili nella dimensione e nella forma da oblunghi ad obovati, di colore marrone scuro, marrone, rossastro, verde, violetto intenso; ilo strettamente allungato.
6 SVILUPPO Germinazione ipogea. La lunghezza del ciclo varia con l epoca di semina e con le condizioni ambientali: 1) semina inizio fioritura: a) semina autunnale al Sud: giorni (in relazione al tipo di ambiente); b) semina primaverile al Sud: 50 giorni; c) semina primaverile al Nord: giorni. 2) durata fioritura: giorni (messe in semine primaverili ritardate) 3) inizio fioritura-maturazione: a) semine autunnali al Sud: giorno; b) primaverili al Sud: 50 giorni; c) primaverili al Nord: giorni.
7 ESIGENZE CLIMATICHE Temperatura: il freddo intenso arresta lo sviluppo (nel Nord si semina in primavera). Il limite vitale sarebbe - 6 C. La vernalizzazione indotta da temperature di 2-4 C durante la germinazione anticipa la fioritura (specialmente in semine autunnali con ciclo più lungo). L anticipo si conserva solo fino alla formazione del seme, alla maturazione si ha un livellamento tra piante vernalizzate e non, questo fenomeno potrebbe essere economicamente sfruttato per ottenere in anticipo legumi da consumo fresco. Acqua: periodi critici dalla fioritura alla formazione dei baccelli. Stress idrici inducono fioritura anticipata e breve, scarso sviluppo della pianta e quindi produzioni ridotte sia per il numero che per la dimensione dei semi. Ristagni d acqua prolungati sono nocivi: scarsa aerazione con effetti dannosi sullo sviluppo dei noduli radicali.
8 ESIGENZE PEDOLOGICHE Preferisce i terreni ben provvisti di calce. Cresce bene anche in terreni pesanti purché non vi siano ristagni d acqua prolungati. Asportazioni di elementi nutritivi: 158 kg di N 133 kg di K 2 O per 2 t di granella 44 kg di P 2 O t di paglia 57 kg di Ca Totale 6 t di s.s. Anche se in grado di fissare l azoto per via simbiotica, una certa percentuale assorbita per via radicale ha effetti positivi (specialmente all inizio del ciclo colturale). Per le leguminose, in genere si indica un rapporto 1:2 (N assorbito/n fissato).
9 AVVICENDAMENTO Può considerarsi una sarchiata miglioratrice sia per le lavorazioni che richiede che per l'arricchimento del terreno di azoto. Successione biennale: fava-frumento Successione quadriennale: fava-frumento-erbaio biennale Successivamente quinquennale: fava-frumento-frumentoerbaio biennale Come foraggera (favetta o favino) spesso in consociazione con avena, veccia, trifoglio alessandrino, orzo.
10 LAVORAZIONI DEL TERRENO La preparazione del terreno per la fava consiste in un aratura profonda (0,4-0,45 m) che favorisca l approfondimento delle radici e quindi l esplorazione e lo sfruttamento delle risorse idriche e nutritive più profonde. Una prima aratura si può effettuare in estate dopo la raccolta del frumento, una seconda, con interramento dei concimi fosfatici e potassici in autunno. Date le dimensioni del seme non occorre un eccessivo affinamento del letto di semina.
11 SEMINA Epoca Dalla metà di Novembre nelle regioni meridionali. Anticipare se il freddo arriva più presto (zone collinari interne). Semine ritardate (fino alla metà di Dicembre) sembrano ridurre gli attacchi di Orobanche. Quantità Investimenti consigliati per le colture da granella secca: p/m 2 (semi grossi) p/m 2 (semi piccoli) Le quantità di semi vanno collocate tenendo conto del peso e della germinabilità del seme e aumentate del solito 20% circa. Nelle colture ortive si effettua la semina a postarelle con 4-5 semi, in modo da ottenere p/m 2. Interfila e modalità di semina A spaglio nelle coltivazioni da sovescio e negli erbai A file distanti cm o 70 cm per le colture da seme.
12 VARIETA a) Vicia faba major: (fava) - Varietà locali: Violetta di Malta, Nera di Ascoli, varietà siciliane - Varietà straniere: Windsor, Siviglia, Aguadulce (valide come fave da orto) b) Vicia faba equina: (favetta) - Favetta di Primavera: Favetta d'alsazia, di Picardia ecc. - Favetta d inverno: Calzanella, F. Napolitana, F. Siciliana, Vendèe - Straniere: Daffa, Maris Beagle, Maris Beaver c) Vicia faba minor: (favino) - Favino romano: usato in erbai in consociazione con veccia ed avena - Varietà straniere: Niki (olandese), Etoile de Svalof (svedese), Columbia (francese) - Varietà italiane: Manfredino, Vesusvio, Torrelama chiaro, Torrelama scuro, Pavane.
13 CONCIMAZIONE La concimazione minerale della fava va basata principalmente sul fosforo, in quanto favorisce la nodulazione. Somministrazioni massicce (150 kg ha -1 eoltre)dip 2 O 5 pare che riducano il pericolo di Orobanche. In terreni non calcarei, kg di Ca favoriscono la nodulazione. La concimazione potassica viene trascurata in quanto abbonda nei terreni italiani. Piccole somministrazioni di azoto (30-50 kg ha -1 ) permettono alle piante di svilupparsi finché non si formano i tubercoli radicali. Tali somministrazioni sono inutili in terreni ricchi di sostanza organica.
14 DISERBO E CURE COLTURALI Tradizionalmente la fava è una coltura sarchiata. Attualmente può essere diserbata chimicamente in pre-semina, in pre-emergenza (terbutrina, imazetapir+pendimentalin) o in post-emergenza (dicofop-metile, fluazifop-metile). Tra le cure colturali si annoverano: le sarchiature: oltre all azione diserbante risultano utili per la conservazione dell umidità del terreno. le cimature: eliminano gli afidi che attaccano l apice vegetativo e hanno benefici effetti sulla fruttificazione. Normalmente viene eseguita a mano sulle piante da orto.
15 RACCOLTA a) Consumo fresco: si effettua a mano quando i baccelli hanno raggiunto il massimo sviluppo ed i semi la giusta consistenza (la maturazione lenta favorisce la scelta del momento della raccolta). b) Granella secca: la giusta maturazione si raggiunge quando i baccelli sono completamente anneriti. I semi immaturi per l inscatolamento e la surgelazione si raccolgono con macchine sgranatrici fisse o semoventi, quando hanno raggiunto il giusto grado tenderometrico. Il grado tenderometrico è fornito da un apposito apparecchio, tenderometro, che misura la resistenza del seme ad essere perforato da una punta, i valori tenderometrici sono per le fave da surgelazione, di per le fave da inscatolamento. La produzione di baccelli per il consumo fresco è di 5-6 t ha -1, mentre per il consumo secco è di 1-3 t ha -1.
16 UTILIZZAZIONE La fava può essere una coltura orto, di cui si raccolgono i baccelli verdi per utilizzare il seme allo stato fresco, o una coltura da pieno campo di cui si utilizzano i semi allo stato secco per l alimentazione umana e del bestiame. Per l elevato valore nutritivo degli steli e delle foglie, favino e favetta, oltre a rappresentare una delle maggiori piante da sovescio, entrano nella costituzione degli erbai. Tra i prodotti ottenibili dalla fava allo stato secco, farine di semi svestiti, concentrati proteici in corrente di aria e isolati prodotti per l estrazione acquosa o alcalina, i concentrati sembrano riscuotere il maggiore interesse, soprattutto per la preparazione di prodotti proteici quali pane e pasta. I semi allo stato fresco, soprattutto quelli privi di tannino delle varietà a fiori bianchi, sono oggetto di processi di conservazione, preferibilmente mediante surgelazione.
17 UTILIZZAZIONE I semi di fava secchi hanno un alto contenuto proteico: la loro composizione media è la seguente: sostanza secca 85%, sostanze azotate 23-26% ceneri 3% grassi 1,2% fibra grezza 7% estrattivi inazotati 48% Inoltre ha un valore biologico ridotto dovuto al basso contenuto in amminoacidi solforati (cistina e metionina) e triptofano. Altri aspetti negativi sono dati dalla scarsa digeribilità ed elevata resistenza alla cottura, dalla presenza di fattori antimetabolici (proteine anti-enzimatiche, fenoli, saponine) Favismo: fenomeno di emolisi in individui sprovvisti dell enzima glucosio- 6-fosfatideidrogenasi.
18 MIGLIORAMENTO GENETICO La fava è, normalmente, pianta prevalentemente autogama, ma si possono avere percentuali di eterogamia fino al 30-40%. Sono però possibili valori molto più alti (70%) di fecondazione entomofila. La percentuale di eterogamia dipende dalle caratteristiche morfologiche del fiore e quindi possono essere modificate con il miglioramento genetico: a) verso una prevalente autogamia che garantisce stabilità di produzione soprattutto nelle varietà precoci che possono fiorire in periodi carenti di insetti pronubi (api, bombi ecc.); b) verso una prevalente eterogamia per sfruttare l eterosi.
19 Leguminose Vicia faba L. Una caratteristica peculiare delle fave è la presenza di L- DOPA una sostanza che fa aumentare la dopamina nel sangue aiutantoci a ritrovare il buonumore e la voglia di fare. La dopamina infatti è il neurotrasmettitore che stimola il cuore e attiva le sorgenti di energia del nostro corpo e che ci rende auforici e ci da un senso di felici. Calorie 40 kcal, 5% proteine, 4% carboidrati 0,2 % di grassi, 5% di fibra di cui la maggior parte insolubile.
20 MIGLIORAMENTO GENETICO Obiettivi generali: Aumento della produttività incrementando il numero di baccelli/piante, il numero di semi/baccello, il peso dei semi, aumento del tenore in proteine e di amminoacidi (cistina, metionina e triptofano), riduzione di elementi antinutrizionali. Obiettivi per la granella fresca: precocità. Obiettivi per la granella da surgelati: rallentamento della maturazione per facilitare l individuazione del grado tenderometrico giusto per la raccolta; dimensione e colore dei semi. Obiettivi per la granella secca: posizione dei legumi ed elevazione del primo nodo fruttifero (per facilitare la raccolta meccanica); indeiscenza.
21 AVVERSITA PARASSITI ANIMALI: Aphis fabae (afide nero della fava): colpisce gli apici vegetativi e può trasmettere virosi (virus del mosaico). Brucus rufimanus (tonchio): attacca i semi. PARASSITI VEGETALI: Botrytis cinerea (muffa grigia). Orobanche crenata (orobanche): Oltre la fava attacca pisello, lenticchia ecc. Lotta difficile: a) semine ritardate possono dare risultati perché le Orobanche germinano a temperature superiori a 8 C (optimum 25 C); b) impiego di fumiganti nel terreno; c) lotta biologica con parassiti (in sperimentazione).
22 Orobanche
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