Presenza di Tursiops truncatus lungo le coste dell Isola di Lampedusa (Arcipelago delle Pelagie)

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1 Natura - Soc. it. Sci. nat. Museo civ. Stor. nat. Milano, 90 (2): Marina Pulcini, Francesca Triossi & Daniela S. Pace Presenza di Tursiops truncatus lungo le coste dell Isola di Lampedusa (Arcipelago delle Pelagie) Riassunto -Dal 1996 sono state condotte, lungo le coste dell Isola di Lampedusa, osservazioni sistematiche su Tursiops truncatus con l obiettivo sia di migliorare le attuali conoscenze sulla distribuzione, ecologia e comportamento di tale specie, sia per approfondire le cognizioni sulla particolare strategia di alimentazione osservata, correlata strettamente alle attività di pesca a strascico locali. Abstract - Presence of Tursiops truncatus along Lampedusa Island coasts (Pelagie archipelago). Dedicated research surveys during July through September 1996 and 1997 were conducted along Lampedusa Island coasts. The primary goal of this study was to collect systematic data on the habitat-use patterns of bottlenose dolphins in this particular area, in order to provide a better understanding of their local ecology and behavior. In addition the purpose of these observations was also to examine association and/or feeding during trawling fishing activities. Key-words: Tursiops truncatus, Isola di Lampedusa, comportamento. Introduzione Numerosi sono gli studi effettuati sulla struttura sociale, il comportamento ed altri aspetti ecologici delle popolazioni costiere di Tursiops truncatus (Würsig, 1984; Shane et al., 1990; Scott et al., 1990; Wells, 1991). Tuttavia nel Mar Mediterraneo solo alcune zone sono state oggetto di studio a medio e lungo termine (Bearzi et al., 1997), sottolineando la necessità di condurre programmi di monitoraggio specifici. Già da alcuni anni osservazioni accidentali e studi sulle attività di pesca locali avevano riportato la presenza di un discreto numero di individui di Tursiops truncatus nelle acque limitrofe all Isola di Lampedusa (Arcipelago delle Pelagie, Sicilia) (Mazzola et al., 1996). Tuttavia, a causa della sporadicità delle segnalazioni, non era stato possibile stabilire con certezza né la loro effettiva presenza né la loro consistenza numerica. Allo scopo di migliorare le attuali conoscenze sulla distribuzione di T. truncatus in tale area, nel 1996 e 1997 sono state effettuate specifiche campagne di avvistamento lungo le coste dell isola. AAS, via Vitellia 15/b, Roma, Italia. 189

2 Area di studio Lampedusa è l ultimo lembo dell Italia ed è situata davanti al grande Golfo della Sirte, a sud di Tunisi. Dista soltanto 120 km dall Africa e circa 200 km dalla Sicilia (Fig. 1). L isola si estende per 20,2 km 2 ed appartiene all arcipelago delle Pelagie, in greco isole d alto mare. Costituita da successioni sedimentarie di terreni calcarei depositatesi durante il Miocene medio-superiore, Lampedusa è solo un piccolo frammento di roccia affiorante dalla piattaforma continentale africana, alla quale geograficamente appartiene (Antonelli et al., 1988). Proprio per essere una scheggia d Africa, Lampedusa rappresenta un ambiente insulare unico e di eccezionale interesse naturalistico sia dal punto di vista terrestre che marino, tanto che la Regione Siciliana ha istituito nel 1996 la riserva naturale di Lampedusa. L isola, praticamente brulla, trova la sua risorsa economica principale nelle attività di pesca: ottocentocinquanta sono gli addetti nel settore, distribuiti su di una flotta che comprende 10 imbarcazioni per la pesca del pesce azzurro, 40 per quella a strascico e ben 300 per la pesca di altura. Le specie principalmente ricercate vanno dalle aragoste ai dentici, pesce spada, orate, ma soprattutto il pesce azzurro (aguglie, alacce e sgombri). Tale attività si svolge senza sosta dal mese di aprile a quello di settembre utilizzando le reti a cianciolo ; inoltre è largamente praticata la pesca a strascico, che consente di catturare gamberi, calamari, sogliole, triglie, polpi, seppie ed altre specie commerciali. I fondali che separano Lampedusa dall Africa non superano mai la profondità dei 100 metri, mentre quelli in direzione della Sicilia arrivano anche oltre i 1000 metri creando così a Nord ed a Sud una situazione morfobatimetrica molto diversa e complessa (Antonelli et al., 1988). La presenza di cetofauna intorno all isola potrebbe dunque essere una conseguenza diretta di questo scenario, derivando dalla favorevole congiunzione delle peculiari caratteristiche ambientali e biologiche. = luglio = agosto = settembre 1997 Albero Sole S C. Ponente C. Gregale I. Conigli Porto Punta Sottile E Fig. 1 Area di studio.

3 Materiali e metodi Le campagne di rilevamento sono state effettuate attraverso l utilizzo di una imbarcazione leggera e il supporto di unità della Capitaneria di Porto di Lampedusa per le osservazioni in mare, e attraverso due postazioni fisse per gli avvistamenti da terra. I parametri registrati durante ciascun incontro comprendevano: entità e composizione del gruppo avvistato, dimensione, forma e colorazione dei singoli individui, direzione e velocità di spostamento, presenza di altre specie, comportamento rispetto alle eventuali imbarcazioni, attività comportamentale e tempi di immersione. Sono state inoltre registrate informazioni riguardanti le condizioni meteo-marine, la data, l ora e le precise coordinate geografiche in cui gli individui sono stati localizzati. Per le rilevazioni comportamentali sono state utilizzate le tecniche di istantaneous sampling (Altmann, 1974) ogni tre minuti e ad libitum sampling. Ad ogni avvistamento è stata adottata la tecnica della fotoidentificazione, al fine di cercare di definire la consistenza della popolazione e il suo home range. Risultati Durante l intero periodo di studio sono stati investigati circa 200 km 2 di acque intorno all isola, corrispondenti a 576 ore di attività di ricerca degli animali. Durante le due campagne di osservazione sono stati effettuati 109 avvistamenti, di cui 41 nel 1996 e 68 nel 1997, per un totale di 328 esemplari censiti (127 in 1996 e 201 in 1997) (Tab. 1). Avvistamenti Esemplari Sforzo Avv. Avv. Avv. in avvistati (h) da da presenza di terra mare pescherecci Totale Mediamente i gruppi erano formati da 3 individui (min = 1; max = 12), ed un totale di 51 esemplari sono stati fotoidentificati; tre individui catalogati nel 1996 sono stati avvistati nuovamente nel La composizione in classi di età dei gruppi avvistati comprendeva 81,5% di adulti (n=267), 13% di giovani (n=43) e 5,5% di piccoli e neonati (n=18). Tursiops truncatus è stato avvistato generalmente in corrispondenza di un fondale con batimetria 50 metri, o in presenza di secche, ad una distanza media dalla costa di 1,5 miglia. Durante questi avvistamenti sono state registrate 47 ore di osservazioni comportamentali, corrispondenti a 928 records di instantaneous sampling ogni 3 minuti. Tursiops truncatus ha esibito tutte le principali categorie comportamentali definite secondo Shane (1990) (Tab. 2) e ha mostrato un incidenza rilevante di due ulteriori attività legate al feeding qui indicate come searching e trawling. Mentre la prima categoria si riferisce specificamente all insieme di manifestazioni che sottintendono la ricerca del cibo (quali ad esempio lo spostamento in varie direzioni, la presenza di immersioni irregolari e la mancanza di una definita geometria del gruppo), la seconda definisce l attività di interazione con imbarcazioni per la pesca a strascico. Quest ultimo comportamento è risultato di particolare interesse poiché ha evidenziato una notevole complessità e variabilità individuale: alcuni esemplari infatti si sono limitati a seguire le imbarcazioni senza Tab. 1 Dati generali campagne di avvistamento 96/

4 avvicinarsi, mentre altri hanno mostrato una maggiore confidenza, nutrendosi direttamente sulla rete al momento in cui questa veniva salpata o aspettando il pesce di scarto gettato in mare alla fine della pescata. In generale, la stretta associazione tra imbarcazioni per la pesca a strascico e Tursiops truncatus è stata osservata nel 52,3% degli avvistamenti (n=57). Comportamenti osservati % Travelling 31,0 Feeding 8,5 Searching 14,3 Trawling 33,8 Socializing 1,2 Milling 3,6 Resting 1,7 Mix behavior 5,8 Infine sono stati effettuati nell area di studio 3 avvistamenti di Stenella coeruleoalba e 1 di Delphinus delphis, quest ultimo osservato in associazione con Tursiops truncatus. Tab. 2 - Principali categorie comportamentali osservate. Conclusioni I risultati di questo studio mostrano che l Isola di Lampedusa è di particolare interesse per la presenza di esemplari di tursiope e della cetofauna in generale. Le aree dove si è registrata una maggiore frequenza e densità di avvistamento corrispondono proprio a zone che, come già illustrato, possiedono caratteristiche morfobatimetriche particolari (Nord e Sud, Sud-Est). Inoltre, l azione antropica legata alle attività di pesca è risultata un fattore che potrebbe aver determinato la distribuzione degli individui: in corrispondenza delle aree Sud e Sud-Est, dove le attività di pesca erano più frequenti, si è infatti registrato il maggior numero di avvistamenti ed una correlazione positiva con la presenza di imbarcazioni per la pesca a strascico. Altri autori hanno riportato che i delfini seguono le imbarcazioni da pesca, adattando il loro comportamento per ottenere vantaggio dalle attività umane (Norris & Prescott, 1961; Leatherwood, 1975; Würsig, 1986; Corkeron et al., 1990; Shane, 1990; Bel kovich, 1991; Fertl & Leatherwood, 1998). Il tursiope in particolare è spesso descritto come una specie dotata di una notevole plasticità comportamentale e tale capacità viene anche associata alla grande varietà di comportamenti di feeding esibiti da questa specie in risposta alle particolarità di ciascun habitat. L alimentazione opportunistica, osservata soprattutto quando gli animali si nutrivano del pesce di scarto, sembra aver influenzato la normale attività di ricerca e cattura del cibo. Queste due categorie erano infatti scarsamente rappresentate quando i gruppi erano osservati in prossimità di imbarcazioni a strascico. Inoltre, la presenza di alcune coppie madre-piccolo in questa particolare situazione, suggerisce la possibilità di un apprendimento diretto della strategia di feeding associata alle attività umane, permettendo di ipotizzare che i piccoli imparino questo comportamento alimentare dall osservazione e dalla partecipazione (Shane et al., 1990). Sebbene queste osservazioni siano essenzialmente preliminari, tuttavia i dati registrati suggeriscono lo sviluppo di programmi a lungo termine allo scopo di 192

5 ottenere maggiori dettagli sull influenza delle caratteristiche ambientali sull ecologia comportamentale della specie. Bibliografia Altmann J., Observational study of behavior: Sampling methods. Behaviour, 49: Antonelli M., Franciosi R., Pezzi G., Querci A., Ronco G. P. & Vezzani F., Paleogeographic evolution and structural setting of the northern side of the Sicily Channel. Mem. Soc. Geol. It., 41: Bearzi G., Notarbartolo di Sciara G. & Politi E., Social ecology of bottlenose dolphins in Kvarneric (northern Adriatic Sea). Mar. Mamm. Sci., 13 (4): Bel kovich V.M., Agafonov A.V., Yefremenkova O.V., Kozarovitsky L.B. & Kharitonov S.P., Dolphin herd structure. In: Pryor K. and Norris K.S. eds.. Dolphin societies. University of California Press: Corkeron P.J., Bryden M.M. & Hedstrom K.E., Feeding by bottlenose dolphins in association with trawling operations in Moreton Bay, Australia. In: Leatherwood S. & Reeves R.R., eds.. The Bottlenose Dolphin. Academic Press, San Diego: Fertl D. & Leatherwood S., Cetaceans interactions with trawls: a preliminary review. J. Nortw. Atl. Fish Sci., 22: Leatherwood S., Some observations of feeding behavior of bottlenose dolphins (Tursiops truncatus) in the northen Gulf of Mexico and Tursiops (cf T. gilli) off southern California. Mar. Fish. Rev., 37 (9): Mazzola S., Guerrini A., Bonanno A., Patti B. & Giusto G.B., Preliminary study on census data about the interaction between dolphins and fishing activity in the Sicilian fisheries. Eur. Res. Cet., 10: Norris K.S. & Prescott J.H., Observations on Pacific cetaceans of Californian and Mexican waters. Univ. Calif. Press., Berkeley, 63 (4): Scott M.D., Wells R.S. & Irvine A.B., A long-term study of bottlenose dolphins on the west coast of Florida. In: Leatherwood S. & Reeves R.R., eds.. The Bottlenose Dolphin. Academic Press, San Diego: Shane S.H., Behavior and ecology of the bottlenose dolphin at Sanibel Island, Florida. In: Leatherwood S. & Reeves R.R., eds.. The Bottlenose Dolphin. Academic Press, San Diego: Wells R.S., The role of long-term study in understanding the social structure of a bottlenose dolphin community. In: Norris K.S. & Pryor K., eds.. Dolphin societies: Discoveries and Puzzles. University of California Press: Würsig B., Aspects of the natural history of bottlenose and dusky dolphins. Nat. Geograph. Res. Rep., 1975: Würsig B., Delphinid foraging strategies. In: Schusterman R.J., Thomas J.A. & Wood F.G., eds.. Dolphin cognition and behavior: a comparative approach. Lawrence Erlbaum Associates, Hillsdale and London:

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