METODI INNOVATIVI DI ANALISI DELLA PESCA CON LE NASSE DELLE CANOCCHIE E DEI GHIOZZI NEL GOLFO DI TRIESTE

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1 Biol. Mar. Medit. (2006), 13 (1): G. Bon, L. Feliziani, M. Doz, G. Barbieri, S. Kutin* Cooperativa Lisert, Via Diaz, Trieste, Italia. *Coop. Ecoscreen, Trieste, Italia. METODI INNOVATIVI DI ANALISI DELLA PESCA CON LE NASSE DELLE CANOCCHIE E DEI GHIOZZI NEL GOLFO DI TRIESTE INNOVATIVE METHODS OF ANALYSIS OF THE TRAP FISHERIES FOR SQUILLA MANTIS AND GOBIUS NIGER Abstract An innovative method for the analysis of the trap fisheries of Squilla mantis (Crustacea, Stomatopoda) and Gobius niger (Teleostei,Gobiidae) is suggested. The productivity was estimated by using three fishing indices. A database was created to store the information on the productivity of the Gulf of Trieste and a GIS was developed to differentiate this information with respect to different fishing areas. Key-words: Squilla mantis, Gobius niger, Gulf of Trieste, trap fishing. Introduzione L obiettivo del presente lavoro è di proporre un metodo innovativo di analisi della pesca delle canocchie (Squilla mantis L., 1758) e dei ghiozzi (Gobius niger L., 1758) nel Golfo di Trieste con il sistema delle nasse, che possa fornire agli operatori del settore elementi conoscitivi su cui basare i provvedimenti di gestione ed eventuale limitazione delle catture nelle diverse aree. Le imbarcazioni che praticano la pesca con le nasse appartengono alla categoria comunemente indicata con il nome di piccola pesca costiera ed utilizzano come attrezzo da pesca il cosiddetto scotto, una cima madre lungo cui, a distanze fisse, sono disposte le nasse. All inizio ed alla fine della cima madre sono fissati dei pesi, che servono a mantenere fisso sul fondo l attrezzo da pesca, e delle boe di segnalazione, che facilitano l avvistamento in mare ed il successivo recupero dello scotto. Le nasse sono trappole di forma semi-ellissoidale costruite in rete metallica plastificata con maglia quadrata di 10 mm di lato e dotate di una bocca a tronco di cono che, restringendosi, permette l entrata della canocchia ma ne impedisce l uscita. All interno delle nasse viene depositata l esca, che di solito è costituita dalla sardina ma possono venir utilizzati anche diversi scarti della pesca. La canocchia è la specie target per questo tipo di pesca, mentre il ghiozzo è considerato cattura accessoria. Materiali e metodi Per ognuna delle due specie è stata effettuata un analisi della produttività delle diverse zone del Golfo di Trieste basata sull utilizzo di tre indici di produttività: 1) g/nassa, ossia la media, calcolata su base mensile, di grammi di canocchie o ghiozzi pescati da una nassa; 2) kg/pescatore giorno, ossia la media, calcolata su base mensile, dei chilogrammi di canocchie e di ghiozzi pescati da ciascun pescatore in una giornata lavorativa, assumendo che ciascun pescatore peschi con 400

2 810 G. Bon, L. Feliziani, M. Doz, G. Barbieri, S. Kutin nasse; 3) kg di produzione teorica/km 2, che si ottengono prendendo in considerazione la media di grammi di canocchie o ghiozzi pescati da una nassa, calcolata per tutto il periodo di indagine, e rapportandola a 1 km 2 di superficie, assumendo che ogni nassa eserciti la propria capacità di attrazione su una superficie di 20 m 2 (Bussani, 1979). Le analisi sono state condotte sulla base delle catture effettuate durante 80 uscite sperimentali realizzate a bordo di imbarcazioni professionali tra giugno del agosto 2005 nella parte del Golfo ad est della congiungente Punta Sdobba - Isola. Il metodo di indagine predisposto si basa sull utilizzo di un sistema informativo costituito da un database in cui sono stati archiviati i dati delle catture, opportunamente georiferiti mediante rilevamento della posizione GPS delle singole pescate. In questo modo, tramite l utilizzo di un GIS (Sistema Informativo Geografico), è stato possibile creare un collegamento tra il database e la cartografia digitale. Ciò ha reso possibile la differenziazione dei risultati ottenuti dalla consultazione del database in relazione ai fattori geografici che si ritiene possano influenzare la cattura delle specie (sedimento e batimetria). Poiché le tecnologie GIS raramente hanno trovato applicazione al settore marino, è stato necessario predisporre ad hoc la base cartografica da utilizzare per il progetto. Sono state utilizzate le seguenti cartografie di riferimento: la CRN (Carta Regionale Numerica) della Regione FVG 1:25.000; la carta sedimentologica dell Adriatico Settentrionale (Brambati et al., 1988); la carta nautica N. 49 del Golfo di Trieste. Fig. 1 - Squilla mantis. Produttività media (g/nassa) nelle diverse zone sedimentologiche dell area Squilla mantis. Mean productivity (g/trap) in the different sedimentologic zones of the studied area.

3 Metodi innovativi di analisi della pesca con le nasse nel Golfo di Trieste 811 Risultati Per quanto riguarda le canocchie, la media di g/nassa calcolata considerando tutto il periodo di indagine e tutta l area di studio è 39,7. Da tale dato si deduce una media di circa 16 kg/pescatore giorno. Ne deriva un valore medio di produzione teorica di circa 1986 kg di canocchie per km 2. Per quanto riguarda i ghiozzi, la media di g/nassa calcolata considerando tutto il periodo di indagine e tutta l area di studio è di 12,3. Da tale dato si deduce una media di circa 5 kg/pescatore giorno. Ne deriva un valore medio di produzione teorica di circa 614 kg per km 2. Grazie all utilizzo del GIS appositamente predisposto, tutti i risultati relativi alla produttività sono stati successivamente differenziati in base al tipo di sedimento su cui sono state effettuate le catture e in base alla batimetria. Per quanto riguarda Squilla mantis, le Figg. 1 e 2 presentano la produttività media, espressa in g/nassa, rilevata nelle diverse zone sedimentologiche e batimetriche dell area Colori più intensi indicano zone in cui la produttività è stata maggiore. La Fig. 1 indica che le zone sedimentologiche con il maggior indice di produttività risultano essere le peliti sabbiose e le peliti molto sabbiose, mentre la Fig. 2 indica che la batimetrica più produttiva è stata quella compresa tra 5 e 10 metri. Fig. 2 - Squilla mantis. Produttività media (g/nassa) nelle diverse zone batimetriche dell area Squilla mantis. Mean productivity (g/trap) in the different bathymetric zones of the studied area. Per quanto riguarda Gobius niger, le Figg. 3 e 4 presentano la produttività media, espressa in g/nassa, rilevata nelle diverse zone sedimentologiche e batimetriche dell area Anche qui colori più intensi indicano zone in cui la produttività è stata maggiore. La Fig. 3 indica che le zone sedimentologiche più produttive sono state le peliti sabbiose, mentre dalla Fig. 4 si evidenzia chiaramente come all aumentare della profondità aumenti anche il valore dell indice di produttività.

4 812 G. Bon, L. Feliziani, M. Doz, G. Barbieri, S. Kutin Fig. 3 - Gobius niger. Produttività media (g/nassa) nelle diverse zone sedimentologiche dell area Gobius niger. Mean productivity (g/trap) in the different sedimentologic zones of the studied area. Fig. 4 - Gobius niger. Produttività media (g/nassa) nelle diverse zone batimetriche dell area di indagine. Gobius niger. Mean productivity (g/trap) in the different bathymetric zones of the studied area.

5 Metodi innovativi di analisi della pesca con le nasse nel Golfo di Trieste 813 Conclusioni La presente analisi si basa sui dati di produttività raccolti durante il corso di uscite di pesca professionale. La maggior parte delle informazioni, quindi, sono relative a periodi in cui la pesca è più praticata e alle zone del Golfo maggiormente frequentate dai pescatori. Per tanto i risultati tratti rappresentano per così dire una fotografia della situazione rilevata durante il periodo Solo la prosecuzione dello studio in più anni e l effettuazione di un numero maggiore di uscite, distribuite su tutte le zone del Golfo e in tutti i periodi dell anno, potrà fornire indicazioni più attendibili in merito alla reale produttività delle diverse zone. Inoltre in futuro, se sarà disponibile una cartografia di base più dettagliata di quella fin ora utilizzata relativamente alla sedimentologia e alla batimetria delle aree d indagine, sarà possibile differenziare più finemente le osservazioni e giungere ad una valutazione della produttività di canocchie e di ghiozzi sempre più accurata. Protraendo inoltre lo studio in anni successivi e analizzando anche i dati biometrici di campioni di individui raccolti durante le uscite sperimentali (taglia media, sex ratio ecc.) sarà possibile rilevare eventuali variazioni nella struttura delle popolazioni che occupano le diverse zone. I dati sulla produzione, insieme a quelli sulla struttura di popolazione, forniranno informazioni sullo stato degli stock presenti all interno delle varie zone e sarà possibile confrontarle con quelle pregresse, al fine di monitorare gli stock ed evidenziare eventuali variazioni che possano giustificare l impiego di provvedimenti di limitazione o regolamentazione dei prelievi a carico delle specie bersaglio in determinate zone. Il sistema di analisi proposto risulta implementabile ed estendibile ad altri oggetti di studio e costituisce un valido strumento di supporto ai processi decisionali in merito alla gestione ecosostenibile delle risorse alieutiche. Bibliografia BRAMBATI A., CIABATTI M., FANZUTTI G.P., MARABINI F., MAROCCO R. (1988) Carta sedimentologica dell Adriatico settentrionale. Ist. Geog. De Agostini, Officine grafiche, Novara. BUSSANI M. (1979) - Produzione di Squilla mantis (Fabr.) nel Golfo di Trieste. Riv. Trieste economica, Trieste CCIAA, 4:

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