Piano Sociale di Zona triennio

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1 Piano Sociale di Zona triennio Stato di avanzamento programma 2007 Programma attuativo aprile 2008 Com uni di Forlì, Forlim popoli, Bertinoro, M eldola, Civitella, G aleata, S. Sofia, Predappio, Prem ilcuore, Castrocaro, Dovadola, Portico San Benedetto, Rocca S. Casciano, M odigliana, Tredozio Azienda USL Provincia di Forlì- Cesena Terzo Settore

2 Premessa Con la deliberazione della Giunta regionale di proposta all Assemblea legislativa del 1 ottobre 2007 n. 1448, il Piano sociale e sanitario regionale ha avviato il suo iter di approvazione, tuttora in corso. E per questa ragione che, come indicato nella Deliberazione n. 144 dell Assemblea Legislativa, la Regione Emilia Romagna ha condiviso con i territori la scelta di considerare il 2008 come anno di transizione verso l attuazione del nuovo modello di governance regionale e locale delineato nel Piano regionale. Conseguentemente gli ambiti distrettuali si sono impegnati nell elaborazione di un Programma attuativo annuale 2008 che formalmente si collega al Piano di zona , di fatto costituendone la quarta annualità, ma che deve muoversi nella direzione dell integrazione, assumendo gli elementi di novità del contesto regionale e del sistema locale di governance, nonché gli obiettivi settoriali da considerare per l avvio dell elaborazione del nuovo piano di zona per la salute ed il benessere della popolazione Il programma 2008 altresì ha rappresentato un primo momento di valutazione sull esperienza di programmazione degli ultimi anni, un rafforzamento del percorso di integrazione tra i Comuni appartenenti all ambito distrettuale ed ha rafforzato al suo interno coerenza e integrazione con il sistema di azioni e interventi avviati e sostenuti con le risorse del Fondo per la non autosufficienza per cui si è delineato il piano delle attività per il 2008 anche partendo da una prima valutazione dei risultati della programmazione Il metodo di lavoro integrato, che ha visto partecipare Amministratori, dirigenti e funzionari degli Enti Locali e dell A.Usl, rappresentanti del Terzo Settore, nonché operatori sociali, educativi e sanitari, del pubblico e del privato sociale, crediamo sia la leva che effettivamente consente una crescita del sistema, al di là dell effettivo aumento delle risorse umane, strumentali e finanziarie messe a disposizione, e rappresenti una valorizzazione del capitale sociale di questo territorio. Hanno collaborato alla redazione del Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona e alla conduzione dei gruppi di lavoro tematici: Antonella Cimatti, Bruna Ferrari, Claudia Castellucci, Cristina Zaccheroni, Donatella Stefani, Edoardo Polidori, Ermes Fuzzi, Eva Lanzoni, Fabio Canini, Fabio Magnani, Franca Zibordi, Galeazzo Garavini, Gian Matteo Montanari, Giuliana Tumedei, Graziano Pini, Lara Mengozzi, Maria Lora Mingozzi, Maria Teresa Amante, Matteo Teodorani, Nadia Becci, Nadia Bertozzi, Paola Lolli, Paolo Zanelli, Patrizia Zanobi, Pier Luigi Rosetti, Rita Silimbani, Salvatore Vitolo, Tiberia Garoia. Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese II

3 INDICE Il rinnovo dell Accordo di Programma... 1 Programmi trasversali per il rafforzamento del sistema... 2 Obiettivi strategici triennali... 2 a) La costituzione del nuovo ufficio di piano ed il centro per l innovazione del welfare... 2 b) Miglioramento equità di accesso al sistema integrato di servizi ed interventi... 4 c) Sviluppo dello sportello sociale... 5 d) La formazione a supporto del piano di zona... 7 e) Contributi in conto capitale per spese di investimento (art. 48 L.R. 2/03 art. 10 L.R. 5/05)- Priorità d intervento per la zona sociale di Forlì... 8 f) Il processo di costituzione delle ASP (Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona)- stato di attuazione ad aprile Aree strategiche di intervento Il finanziamento degli interventi in campo Area 1. Responsabilità genitoriali e sociali verso i diritti di bambini, adolescenti e giovani Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali Fattori Critici Indirizzi culturali e strategici Obiettivi strategici triennali I programmi e le azioni Formazione e valorizzazione del ruolo genitoriale Percorso nascita I centri famiglie Centro per le famiglie del Comune di Forlì Centro per le Famiglie di Forlimpopoli e Centri Territoriali per le Famiglie Promozione del benessere e della qualità educativa per bambini e ragazzi Sistema integrato servizi educativi Servizi educativi, integrativi e di sostegno 6-17 anni Contrasto del disagio familiare e tutela dei bambini e ragazzi Interventi di sostegno alle condizioni economiche e materiali di vita familiare Iniziative per l abbattimento dei costi di servizi e tariffe per famiglie numerose Interventi di miglioramento delle competenze genitoriali e delle risorse solidaristiche Interventi di tutela dei bambini e ragazzi L accoglienza di minori in strutture residenziali socio-educative Azioni di contrasto alle forme di abuso e maltrattamento in danno a minori Prevenzione del disagio di adolescenti e giovani Coordinamento di sistema e Figure di Sistema per l area responsabilità genitoriali e sociali verso i diritti di bambini e ragazzi Programma giovani: liberare le energie dei giovani per favorire le politiche del benessere Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese III

4 Linee di indirizzo condivise per la progettazione rivolta ai giovani Altre istituzioni del territorio coinvolte Area 2 Disabilità I programmi e le azioni I minori con disabilità L inserimento lavorativo dei disabili L informazione e la consulenza sulla disabilità Centro di documentazione per le persone con disabilità (CDA) Centro di informazione e consulenza per l adattamento dell ambiente domestico e la mobilità di anziani e disabili Servizi ed interventi diurni e residenziali per disabili Il volontariato e l associazionismo a sostegno della disabilità Area 3 Promozione autonomie adulti I programmi e le azioni Contrasto alla Povertà Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali Il sostegno alle condizioni economiche e materiali di vita familiare L accompagnamento sociale L esecuzione penale: come rendere protagonista il territorio Prevenzione e contrasto alle dipendenze Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali Chi sono i tossicodipendenti e gli alcoldipendenti che afferiscono al Ser.T di Forlì La prevenzione del disagio di adolescenti e giovani (vedi in area 1 programma 3.5) Sostegno all inserimento lavorativo delle persone svantaggiate Programma immigrazione Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali I programmi e le azioni Centri servizi stranieri del territorio forlivese Il servizio di mediazione culturale L inserimento scolastico degli alunni stranieri Progetti di rete per richiedenti asilo e rifugiati politici Area 4. Anziani Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali Piano delle attività per non autosufficienza Garantire una rete adeguata di servizi ed interventi per la non autosufficienza La concertazione per la predisposizione del Piano distrettuale delle attività per la non autosufficienza Qualificazione e rafforzamento del governo dell accesso alla rete di servizi ed interventi per la non autosufficienza Una terza età da vivere Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese IV

5 Prevenzione delle fragilità, contrasto all isolamento e sostegno delle reti sociali e relazionali (punto 2.5 allegato DGR n. 509/07; Allegato 4 DGR n. 1206/07) Generazioni insieme e aggregazione sociale Le iniziative ricreative, sociali e culturali per gli anziani e/o realizzate dagli anziani La rete territoriale Servizi di prossimità, alloggi con servizi e politiche abit.ve per gli anziani Favorire la domiciliarità: le risorse a domicilio I servizi di assistenza domiciliare L integrazione sociale e sanitaria per il sostegno alla domiciliarità Consulenza e contributi per l adattamento dell ambiente domestico Gli assegni di cura (punto 2.1 allegato D.G.R. n. 509/07) Prevenzione e assistenza agli anziani affetti da demenza senile Centri diurni e ricoveri di sollievo: servizi flessibili a sostegno della domiciliarità La rete dei servizi residenziali Case protette RSA Nuclei ad Alta Intensità Assistenziale Area 5 Politiche abitative I programmi e le azioni Ampliamento e qualificaz.ne degli interventi di ERP in ambito locale Locazioni a canone agevolato e accesso alla prima casa in proprietà Gestione coordinata ed omogenea del fondo sociale per le locazioni Gestione servizi abitativi per lavoratori stranieri o di altre aree del paese Area 6. Politiche di genere e pari opportunità Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali I PROGRAMMI E LE AZIONI Ruolo del Centro Donna come punto di accesso privilegiato ai servizi per le donne del comprensorio forlivese Partecipazione delle donne al mercato del lavoro Rafforzare la capacità delle Amministrazioni locali di farsi carico dei problemi delle donne forlivesi anche attraverso il potenziamento del ruolo degli organismi di parità L immigrazione al femminile La cooperazione internazionale in ambito sociale e di pari opportunità ed i rapporti balcanici, euro-mediterranei ed est europei Allegato Le iniziative del territorio per gli anziani e/o realizzate dagli anziani Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese V

6 Il rinnovo dell Accordo di Programma Dal 2000 l Accordo di Programma è la modalità coordinata e integrata di programmazione, gestione e verifica dei servizi sociali e socio-sanitari nell ambito del comprensorio forlivese. L Accordo è reso attuativo da una convenzione tra Enti, 15 Comuni, A.Usl di Forlì-Cesena e Provincia di Forlì-Cesena, che prevede anche modalità di gestione associata tra i Comuni e integrata con l A.usl di funzioni in area minori, disabili ed anziani. I soggetti 15 Comuni del Comprensorio forlivese: Comuni di Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro, Meldola, Civitella di Romagna, Galeata, Santa Sofia, Predappio, Premilcuore, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Dovadola, Rocca S. Casciano, Portico e San Benedetto, Modigliana e Tredozio L A.USL di Forlì La Provincia di Forlì-Cesena Rappresentanti del Terzo Settore (Cooperative sociali, Associazioni) e IPAB Hanno aderito all Accordo di Programma 86 Organismi del Terzo Settore (Enti, Associazioni, Cooperative) In scadenza al 31/12/2005 l Accordo di Programma e la convenzione attuativa sono stati rinnovati per un ulteriore triennio, introducendo alcune modifiche ed integrazioni finalizzati al rafforzamento del governo di alcuni programmi trasversali e azioni di sistema a partire dal governo unitario del fondo per la non autosufficienza, affidato al Comitato di Distretto composto dai 15 Sindaci, e l ufficio unico per la non autosufficienza realizzato all interno dell Ufficio di direzione dell Accordo di Programma con personale assegnato dai Comuni e dall A.Usl. Programma attuativo 2008 Ridefinizione, in linea con i nuovi strumenti di governance implementati (Atto di indirizzo e di coordinamento e Piano di zona per la salute e il benessere della popolazione ), dell'accordo di programma per la gestione associata e integrata dei servizi sociali e socio-sanitari tra i 15 Comuni del comprensorio forlivese, la Provincia di Forlì-Cesena e l'a.usl di Forlì, in scadenza al 31/12/2008. In particolare si prevede: 1) analisi congiuntamente all'a.usl di tutti i prodotti integrati in area famiglia e minori, adulti, anziani al fine della ridefinizione della mappa da allegare al nuovo accordo di programma 2) ridefinizione degli aspetti finanziari e del personale nell'ambito della convenzione attuativa anche sulla base dei conferimenti dei comuni alle ASP costituite Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 1

7 Programmi trasversali per il rafforzamento del sistema Obiettivi strategici triennali rafforzamento del ruolo di governance dei Comuni appartenenti alla zona nell ambito della pianificazione e controllo del sistema integrato dei servizi e interventi sociali e sociosanitari attraverso: o supporto alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria o consolidamento Ufficio di Piano e introduzione di figure di sistema miglioramento dell'equità di accesso al sistema integrato di servizi e interventi sociali da parte delle famiglie attraverso la omogeneizzazione dei criteri di accesso alle prestazioni sociali agevolate e la revisione del sistema tariffario sviluppo dello sportello sociale territoriale al fine di offrire a tutti i cittadini parità di accesso e omogeneità nell'informazione e orientamento sui diritti e opportunità del sistema integrato di interventi e servizi sociali sviluppo della comunicazione sociale come elemento fondante della coesione sociale sviluppo dell accreditamento di soggetti pubblici e privati per migliorare la qualità del sistema di servizi ed interventi con particolare riferimento alla capacità di offrire risposte mirate al bisogno a) La costituzione del nuovo ufficio di piano ed il centro per l innovazione del welfare Nel corso del 2007 si è approvata e implementata la costituzione del nuovo Ufficio di Piano della zona sociale di Forlì, costituito presso il Comune di Forlì con personale proveniente dai Comuni e personale proveniente dall A.Usl di Forlì. In attuazione della DGR n. 1004/07 e della DGR n. 1206/07, con convenzione integrativa della convenzione attuativa dell accordo di programma, sottoscritta tra Comune di Forlì, in qualità di comune capofila del comprensorio forlivese, e A.Usl di Forlì, si è disciplinato: o l istituzione, l organizzazione e il funzionamento del Nuovo Ufficio di Piano distrettuale; o l esercizio delle funzioni amministrative e tecnico-contabili per la gestione unitaria del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza (FRNA) e le modalità per il monitoraggio della gestione del Fondo, al fine di garantire il rispetto delle modalità e dei tempi per l assolvimento degli obblighi informativi verso la Regione e verso lo Stato. L organizzazione dell Ufficio di Piano, costituito da un gruppo di risorse umane permanenti messo a disposizione dal Comune di Forlì e dall A.Usl di Forlì, si articola in quattro nuclei di attività omogenee: a) Nucleo tecnico per la programmazione e valutazione del Piano di Zona b) Nucleo amministrativo per la regolazione dell accesso, la costituzione delle ASP e l accreditamento c) Ufficio Unico per la gestione del Fondo per la Non Autosufficienza d) Nucleo tecnico formazione, integrazione di servizi e professionale Il Responsabile dell Ufficio di Piano, individuato nel dirigente del Servizio Politiche di Welfare del Comune di Forlì, assicura il coordinamento dei quattro nuclei sopra indicati. Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 2

8 L Ufficio di Piano si avvale anche di collaborazioni permanenti con altre strutture tecniche o figure professionali dei Comuni e dell AUSL. E stato altresì attivato in stretto raccordo con l ufficio di piano, il Centro per l Innovazione del Welfare, in collaborazione tra Comune di Forlì, Provincia di Forlì-Cesena, il Polo Scientifico Romagnolo dell Università degli studi di Bologna e la Camera di Commercio di Forlì-Cesena. Il centro rappresenta un laboratorio di ricerca e sperimentazione di strategie avanzate e buone prassi nel campo del welfare a disposizione del territorio locale e regionale e del sistema della cooperazione decentrata La partecipazione del terzo settore è assicurata attraverso la rappresentanza in seno al Comitato dell Accordo di Programma e la coprogettazione nell ambito dei tavoli tematici dei piani di zona Programma attuativo 2008 Completamento implementazione Nuovo Ufficio di Piano e coordinamento con Ufficio di Supporto alla Conferenza Territoriale Sociale e sanitaria Costituzione e gestione Gruppo Tecnico Scientifico del Profilo di Comunità composto da: Servizi Comune di Forlì, Ausl Forlì, Provincia FC, Università Bologna - Forlì, Terzo Settore Approvazione del programma attuativo 2008 legato agli obiettivi programmatici individuati nel piano di zona Attuazione Programma Formativo, indirizzato ai coordinatori dei tavoli di progetto ed ai componenti Nuovo Ufficio di Piano, sulla progettazione degli strumenti per la valutazione del Piano di Zona applicato al triennio e trasferito su programmazione , integrato con il percorso di costituzione e condivisione del Profilo di Comunità Elaborazione e Approvazione del Piano di zona per la salute e il benessere della popolazione per il triennio Completamento dello sviluppo e implementazione del sistema informativo integrato tra Comuni e Ausl ai fini della pianificazione, gestione e monitoraggio dei servizi ed interventi rientranti nel Piano di Zona per la Salute e il Benessere sociale, comprensivo del Piano Annuale delle attività per la non autosufficienza. In particolare il sistema informativo condiviso deve consentire la rilevazione degli utenti, degli interventi e delle prestazioni erogate nell ambito della rete dei servizi socio-sanitari integrati nonchè la conoscenza su utenti, patologie, livelli di non autosufficienza, strutture e costi. Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 3

9 b) Miglioramento equità di accesso al sistema integrato di servizi ed interventi Il principale obiettivo finalizzato all omogeneizzazione dei criteri di accesso alle prestazioni sociali agevolate del sistema integrato di servizi ed interventi sociali e socio-sanitari è perseguito attraverso l utilizzo dell ISEE come unico indicatore per la valutazione della situazione socioeconomica del nucleo familiare ai fini della determinazione della compartecipazione alla spesa da parte degli utenti a tutti i servizi a domanda individuale e in tutti i Comuni del comprensorio. Detto obiettivo viene declinato attraverso: o Individuazione di livelli di ISEE per l accesso agli interventi di contrasto alla povertà e che garantiscono l esenzione dalla contribuzione alla spesa dei servizi omogenei in ambito territoriale o Introduzione di ulteriori parametri da coordinare con l utilizzo dell ISEE che consentano di valorizzare specificità o differenze date ad es. dal risiedere in un dato territorio o dalla tipologia familiare (es. nucleo monoparentale, famiglia con disabili, famiglia multiproblematica ecc.) o Sviluppo di modalità comuni e coordinate di controllo delle dichiarazioni ISE o Sviluppo di un sistema informativo comune (anagrafe familiare) che consenta di monitorare le prestazioni sociali agevolate erogate per nucleo familiare anche al fine di distribuire più equamente le risorse tra i nuclei per intensità di bisogno. Individuazione di standard di servizio omogenei per ambito territoriale. Rispetto al perseguimento di questo obiettivo sarà determinante l associazionismo tra i Comuni per la gestione unitaria dei servizi e il ruolo delle Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona che nasceranno dalla trasformazione delle IPAB. Detto obiettivo si realizza attraverso o sviluppo della qualità delle prestazioni in coerenza con il perseguimento dell efficienza e dell economicità della gestione o efficacia delle prestazioni attraverso qualità omogenea delle stesse o efficienza nell uso delle risorse: omogeneità dei costi per le medesime prestazioni Stato di attuazione programma 2007 Si è proceduto al completamento della ricognizione e analisi di tutti i regolamenti di accesso ai servizi sociali ed educativi applicati nei comuni della zona sociale di Forlì con particolare riferimento all applicazione dell ISEE. Dall analisi è emerso che: 6 Comuni del Comprensorio già applicano l ISEE ai regolamenti per l accesso di tutti i servizi sociali e/o educativi mentre tutti i Comuni hanno adottato almeno un regolamento in ambito sociale e/o educativo che prevede l utilizzazione dell ISEE per l accesso e/o la contribuzione al servizio; il regolamento ISEE in area anziani è stato adottato in maniera omogenea da 11 Comuni: la soglia minima per l accesso alle tariffe agevolate o esenzioni pari al 120% del minimo pensionistico INPS è stata mantenuta da tutti i Comuni; alcuni di questi hanno individuato soglie massime differenziate. Per quanto riguarda la quota di contribuzione a carico della famiglia dell anziano questa varia tra il 10% e il 100% della tariffa per valori ISEE che vanno, con qualche leggero scostamento, dai ,00 euro ai ,00 euro (per 4 Comuni la soglia massima di ISEE è invece fissata a ,00 euro); in area minori (nidi d infanzia, scuole dell infanzia, refezione e trasporto scolastico) 13 Comuni hanno adottato almeno un regolamento che prevede l utilizzazione dei valori ISEE per l accesso e/o la contribuzione al servizio: la situazione delle soglie individuate è piuttosto disomogenea; in area disabili a gennaio 2005 è stato assunto un regolamento di introduzione dell ISEE da applicarsi a tutti i 15 Comuni della gestione associata; detto regolamento è soggetto a Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 4

10 verifica e tuttora applicato solo per la tipologia di intervento relativa all inserimento nei centri socio-occupazionali; per l area adulti in 8 Comuni del Comprensorio l erogazione di contributi economici è prevista di norma a favore di soggetti il cui valore ISEE sia inferiore al 120% del minimo pensionistico INPS. Per contributi economici erogati in favore di persone anziane sono 11 i Comuni che utilizzano la medesima soglia di accesso; per l assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) i Comuni del Comprensorio hanno adottato regolamenti omogenei che, per l attribuzione dei punteggi relativi alle condizioni economiche, utilizzano le medesime fasce di valori ISEE. Sono stati individuati e condivisi a livello di zona sociale i valori di ISEE collegati alle soglia di povertà assoluta ( di ISEE pari al valore annuale del 120% della pensione minima INPS) e alla soglia di povertà relativa ( di ISEE). La soglia di povertà è utile ai fini dell individuazione della fascia di esenzione dalla compartecipazione alla spesa per i servizi, nonché per definire l accesso a contributi economici di tipo universalistico. A titolo di es. si cita la soglia di accesso individuata in per l erogazione delle agevolazioni tariffarie per pagamento tariffe del servizio idrico integrato e gas, nonché la soglia di ISEE di individuata come limite massimo per l erogazione del contributo affitto in fascia b), qualora il numero di domande presentate superi la disponibilità finanziaria. Nell ambito del gruppo di lavoro tecnico-politico composto da amministratori dei comuni, funzionari dei comuni stessi e organizzazioni sindacali, sulla base dell analisi della situazione dei regolamenti di accesso ai servizi esistenti sono state individuate due aree tematiche (anziani e integrazione sociale adulti) su cui elaborare nuovi regolamenti per l accesso tesi ad obiettivi di omogeneizzazione e di più equa distribuzione dei benefici Programma attuativo 2008 Definizione sulla base di linee guida individuate a livello comprensoriale di un nuovo regolamento per l'accesso ai contributi economici per il contrasto alla povertà e percorsi di reinserimento sociale e lavorativo (es. borse di frequenza, borse lavoro). Al fine di favorire una più equa distribuzione del paniere di offerta dei servizi e del loro costo sulle famiglie, anche sulla base della composizione delle stesse, sviluppo del sistema informativo legato alla gestione dell'anagrafe familiare, per la messa a sistema di tutti gli interventi e servizi sociali, educativi e socio-sanitari erogati a componenti dello stesso nucleo familiare. Completamento analisi funzioni da sviluppare nell'ambito del nuovo sistema informativo per gestione dell'anagrafe familiare con particolare riferimento ai servizi ed interventi per adulti, politiche abitative, disabili, servizi educativi da integrare con funzioni in area anziani e minori già sviluppate. Al fine dell implementazione del sistema è stato richiesto un contributo alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. c) Sviluppo dello sportello sociale L attivazione dello Sportello sociale unico è una delle innovazioni più importanti per facilitare l accesso alle prestazioni da parte dei cittadini, per uniformare le opportunità e per rendere più integrati gli interventi. L informazione e la conoscenza della rete dei servizi di welfare sono infatti elementi importanti per permettere ai cittadini di scegliere in modo consapevole e di coniugare diritti e responsabilità individuali e collettive. Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 5

11 OBIETTIVI DEL PROGETTO o mettere in primo piano il rapporto tra il cittadino e il sistema dei servizi sociali e sociosanitari, garantendo, nell intero territorio comprensoriale (zonale): - uniformità, completezza e chiarezza dell informazione ai cittadini sui diritti e le opportunità sociali, sui servizi e gli interventi del sistema locale dei servizi sociali e socio-sanitari; - razionalizzazione e semplificazione delle modalità di accesso alle informazioni e alla rete dei servizi, facilitando l accesso alle informazioni e ai servizi anche da parte di coloro che, per problemi personali e sociali, hanno difficoltà a rivolgersi direttamente ai servizi; - equità e pari opportunità dei cittadini nell accesso al sistema dei servizi; - uniformità e certezza dei percorsi socio-assistenziali nel territorio comprensoriale; - trasparenza delle procedure e dei criteri di accesso al sistema locale dei servizi. Il progetto rientra nel programma di sperimentazione degli sportelli sociali, promosso e finanziato dalla Regione Emilia Romagna al fine di dare attuazione alla previsione dell art. 7 L.R. 12 marzo 2003, n. 2 AZIONI PREVISTE, STRUMENTI, METODOLOGIE E DESTINATARI A) Realizzazione di un sistema informativo complessivo sui diritti e le opportunità sociali, sui servizi e gli interventi della rete territoriale complessiva dei servizi sociali e socio-sanitari, con il coinvolgimento di tutti i servizi comunali interessati e dei soggetti pubblici e privati del territorio in grado di partecipare alla costruzione di una rete informativa del sistema locale. Tale banca dati, accessibile via WEB, si configura sia come sportello informativo telematico al servizio dei cittadini, che come rete informativa che collega tutti gli operatori, dei servizi istituzionali e non, che operano nel settore, non solo gli operatori addetti agli sportelli informativi pubblici e privati del territorio, ma anche altri operatori che svolgono comunque una funzione di orientamento nei confronti del cittadino; B) Creazione della rete territoriale degli sportelli sociali presso i Comuni del Comprensorio e/o loro forme associative, sotto il coordinamento dello Sportello Sociale di Forlì. La rete degli sportelli sociali comprende sia gli sportelli sociali unici comunali, sia gli sportelli tematici specifici (Centro Servizi Stranieri, Centro Famiglie, Centro Donna, ecc.), di cui viene mantenuta e valorizzata la specializzazione. C) raccordo e messa in rete degli sportelli informativi / punti operativi di accesso al sistema dei servizi esistenti sul territorio presso altri enti pubblici e privati (AUSL, Provincia, CAF, Terzo Settore, ecc.) e loro raccordo con gli Sportelli sociali dei Comuni. D) Servizio di pronto intervento sociale E) Lo sportello telefonico: il Call Center per i servizi sociali con l obiettivo di fornire ai cittadini informazioni e orientamento sulle opportunità offerte dalla rete territoriale dei servizi sociali e socio-sanitari e sulle relative modalità di accesso; non si tratta di un semplice servizio di risposta telefonica, ma di una accoglienza professionale, un contatto personalizzato, gestito con personale specializzato ed esperto, finalizzato ad un vero e proprio servizio di segretariato sociale. Il servizio è gestito mediante affidamento esterno ad impresa specializzata, individuata in esito a gara ufficiosa. F) Scheda contatto: gli operatori addetti agli sportelli compileranno per ciascun utente una scheda contatto in cui saranno indicati i motivi dell accesso allo sportello e altri dati utili ai fini del monitoraggio dell andamento della domanda e dei bisogni e/o per l invio mirato ad altri servizi G) formazione degli operatori Stato di avanzamento Programma 2007 E proseguita nel 2007 l attività di rafforzamento della rete degli sportelli territoriali, anche privati, già presenti sul territorio migliorando lo scambio di informazioni su tematiche di particolare interesse. Grazie all implementazione del nuovo software gestionale lo sportello sociale via Web oltre a contenere informazioni relative alla rete dei servizi sociali e socio-sanitari del distretto è anche connesso, mediante appositi link, ai siti internet degli altri Comuni del Comprensorio e agli altri sportelli sociali presenti sul territorio. E stato messo a punto un sistema informativo integrato con l Azienda USL di Forlì, che dovrà essere esteso a tutti i Comuni del Comprensorio, per la registrazione degli accessi agli Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 6

12 sportelli sociali rivolta anche all analisi e al monitoraggio del bisogno in stretta connessione con la programmazione sociale zonale. Per consentire l interconnessione tra i vari punti di informazione pubblici sono stati realizzati, all interno dello sportello sociale via Web link con i siti istituzionali di maggior interesse per consentire l accesso diretto alle news, e non solo, relative alle principali tematiche sociali, sociosanitarie e assistenziali. Programma attuativo 2008 Consolidamento e sviluppo dello sportello sociale, sia via Web che fisico, finalizzato ad un più efficiente utilizzo da parte dell utenza anche attraverso il miglioramento del coordinamento tra sportelli tematici già esistenti; Predisposizione di una scheda contatto che consenta di raccogliere dati finalizzati all analisi del bisogno dell utenza e di arrivare poi ad una cartella integrata dell assistito attraverso l implementazione dell integrazione tra i servizi sociali e socio-sanitari; Aggiornamento delle informazioni fornite via Web rivolte sia all utenza che utilizza Internet per accedere ai servizi sia agli operatori, pubblici e privati, che possono fornire informazioni sugli interventi realizzati sul territorio e avviare attività di segnalazione. Le risorse finanziarie a disposizione del programma ,00 finanziamento RER Finanziamento RER ,46 d) La formazione a supporto del piano di zona Al fine di consentire il necessario raccordo con la programmazione provinciale si individuano le seguenti priorità relative alla formazione che nascono dall analisi dei bisogni e dalla programmazione annuale del piano di zona e si riferiscono sia ai bisogni formativi degli operatori dei servizi pubblici e privati che alle azioni formative legate alle politiche attive del lavoro per le fasce deboli. Formazione in area disabili rivolta agli operatori dei servizi pubblici e privati con particolare riferimento agli obiettivi di miglioramento del sistema dei servizi descritti in area 2; Formazione mirata collegata alle politiche attive del lavoro ed agli interventi di contrasto all esclusione sociale anche attraverso la risocializzazione lavorativa, rivolta in particolare ai giovani disabili ed alle nuove povertà (donne, in particolare straniere, con figli, disoccupati di lungo periodo e persone a forte rischio di marginalità, anche con disagio psichico). Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 7

13 e) Contributi in conto capitale per spese di investimento (art. 48 L.R. 2/03 art. 10 L.R. 5/05)- Priorità d intervento per la zona sociale di Forlì La Regione Emilia Romagna, nel corso del 2008, ha inteso dare attuazione al dettato della L.R. 2/03 e L.R. 5/2004 con riferimento alle modalità di concessione di contributi in conto capitale, a valere su fondo regionale, finalizzati a sostenere le spese di costruzione, di ristrutturazione e di acquisto di immobili destinati o da destinare a strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie. In questo senso ha riaffermato il primato degli Enti Locali nella programmazione sociale e sociosanitaria territoriale che si esplica attraverso l elaborazione e approvazione dei piani di zona che coerentemente devono anche comprendere le priorità di intervento sul fronte delle strutture da realizzare o adeguate per lo sviluppo della rete di servizi. Il percorso Il Comitato di Distretto individuare e approva nel Piano attuativo 2008, in ordine di priorità, le aree e le tipologie di intervento tenendo conto dell attuale dotazione di servizi offerti, dei bisogni dell utenza e delle risorse disponibili; La Giunta Regionale definisce modalità e termini per l individuazione dei progetti, la documentazione da allegare, i requisiti tecnico-gestionali, le modalità di verifica e realizzazione dei progetti, le modalità di erogazione e liquidazione del contributo. Il Comitato di Distretto individua e concerta le proposte di intervento da proporre per il contributo sulla base delle priorità definite e dei progetti presentati; La Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, per ciascun canale di finanziamento, individua gli interventi da proporre alla Regione; La Giunta Regionale approva l ammissione a finanziamento previa verifica tecnica dei progetti. Soggetti beneficiari Comuni singoli o associati, con personalità giuridica AUSL Ipab Asp I soggetti del Terzo settore (organizzazioni di volontariato, cooperative sociali e associazioni di promozione sociale), fondazioni, enti di patronato, enti riconosciuti delle confessioni religiose, ecc. che partecipano all accordo di programma attraverso adesione ai protocolli d intesa (vedi comma 3, art. 2 Accordo di programma per gli interventi sociali e socio-sanitari nel comprensorio forlivese triennio ) Privati accreditati (soggetti privati, con o senza scopo di lucro, che erogano servizi sociali, socioassistenziali e socio-sanitari in possesso di requisiti, definiti dalla Regione, che promuovono la qualità del sistema integrato dei servizi, garantiscono la trasparenza dei soggetti, la tutela del lavoro, e la qualità sociale e professionale. L accreditamento è un presupposto, insieme all autorizzazione al funzionamento e alla stipula di appositi contratti di servizio con l Amministrazione, per lo svolgimento dei servizi sopracitati) Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 8

14 Priorità d intervento a) Favorire la permanenza al domicilio delle persone e delle famiglie, con variegate tipologie di bisogni, in contesti urbani che favoriscano lo sviluppo di reti di solidarietà e le relazioni umane b) Adeguare le strutture socio-assistenziali residenziali e semiresidenziali alle norme vigenti (autorizzazione al funzionamento, sperimentazione requisiti bioclimatici ecologici, edilizia ecosostenibile) c) Favorire una distribuzione degli interventi in modo omogeneo e coerente con gli obiettivi del piano di zona in tutto il territorio comprensoriale d) Favorire una distribuzione delle risorse tra soggetti pubblici e privati che tenga conto dell organizzazione della gestione della rete dei servizi nel territorio comprensoriale (area minori e disabili prevalenza di soggetti gestori del privato sociale, area anziani prevalenza di soggetti gestori pubblici) Aree e tipologie d intervento Per ciascuna area le tipologie d intervento sono indicate in ordine di priorità Area minori Realizzazione di complessi residenziali integrati con strutture di varia tipologia (residenziale, semiresidenziale, alloggi, ecc.) per l accoglienza di minori e di famiglie in difficoltà con minori funzionali a promuovere la sussidiarietà orizzontale ed il mutuo aiuto tra famiglie; La DGR 846/2007 Direttiva in materia di affidamento familiare e accoglienza in comunità di bambini e ragazzi stabilisce che l apertura e la gestione di strutture residenziali o semiresidenziali che accolgono minori, ivi comprese le case rifugio per donne maltrattate con bambino e le case comunità per gestanti e per madre con bambino, così come le residenze di transizione (Comunità socio-educative ad alta autonomia, gruppo appartamento e Convitto Giovanile), siano soggette all autorizzazione al funzionamento da parte del Comune di ubicazione della struttura. Entro l anno 2008 dovranno essere rinnovate le convenzioni tra il Comune di Forlì e i soggetti di terzo settore che gestiscono strutture di accoglienza residenziali o semiresidenziali per minori che dovranno garantire il rispetto delle norme vigenti in materia di autorizzazione al funzionamento. Si ritiene pertanto prioritario accogliere progetti di ristrutturazione e adeguamento delle strutture esistenti da parte dei soggetti gestori. Area disabili L utenza con disabilità medio grave, che già usufruisce di servizi semiresidenziali, ha la necessità di vedere ampliata la gamma di servizi offerti anche e soprattutto in previsione delle future condizioni di vita quando cioè la famiglia di origine non sarà più in grado di far fronte ai suoi bisogni nella fascia oraria in cui il centro diurno non è attivo. Per questo diventa prioritario realizzare o acquistare immobili per strutture residenziali a minore intensità assistenziale ovvero alloggi con servizi per consentire di sviluppare progetti di vita indipendente o anche per fornire accoglienza temporanea a persone che non necessitano di presa in carico sulle 24 ore. Il progressivo invecchiamento e deterioramento delle condizioni di salute dei disabili inseriti nelle strutture, ovvero il diffondersi di nuove patologie rendono necessario adeguare, anche strutturalmente, alcuni centri socio-riabilitativi residenziali e diurni, alla presa in carico degli utenti a forte intensità assistenziale e nell arco delle 24 ore. Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 9

15 Area anziani ristrutturazione e adeguamento delle strutture residenziali e semiresidenziali già esistenti al fine di migliorare la qualità dell assistenza (es. personalizzazione spazi) anche attraverso la specializzazione di alcune strutture su percorsi di accoglienza e cura di particolari tipologie di anziani non autosufficienti; realizzazione di strutture polivalenti destinate all aggregazione (centri sociali) e/o a servizi di prossimità a bassa soglia. realizzazione o adeguamento alloggi con servizi con le caratteristiche individuate dalla delibera di Giunta Regionale n. 270/2000 o mini appartamenti rivolti prevalentemente ad anziani. Area immigrazione e povertà realizzazione di alloggi sociali non strettamente vincolati ad una specifica tipologia di utenza ma che possano accogliere persone singole o famiglie in condizione di povertà, famiglie o lavoratori singoli immigrati, anche all interno di edifici che ospitano altre tipologie di famiglie. Dette strutture alloggiative vanno a completare la rete della seconda accoglienza per immigrati o persone e famiglie a forte precarietà abitativa come soluzione intermedia rispetto all alloggio definitivo reperito attraverso il mercato privato ovvero l edilizia residenziale pubblica (vedi area politiche abitative del piano di zona); realizzazione o ristrutturazione/adeguamento di centri di accoglienza ed erogazione di servizi a bassa soglia d accesso a favore di persone in condizione di povertà o a rischio di marginalità sociale, ovvero di immigrati in prima accoglienza; Risorse disponibili per il territorio forlivese Euro ,30 di cui Euro ,90 assegnabili solo a Enti locali e AUSL Euro ,18 assegnabili solo a Enti locali e AUSL per interventi su immigrazione Euro ,40 senza vincoli Il contributo regionale massimo ottenibile: 50% del costo del progetto. Il costo del progetto non potrà essere di norma inferiore a ,00 euro. Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 10

16 f) Il processo di costituzione delle ASP (Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona)- stato di attuazione ad aprile 2008 La L.R. 2/2003 disciplina il percorso di trasformazione delle IPAB in Aziende pubbliche di Servizi alla Persona ovvero in fondazioni private, qualora in possesso di specifici requisiti. Le Aziende pubbliche di servizi alla persona sono soggetti innovativi a cui la normativa regionale assegna grande rilevanza nell ambito dei soggetti produttori ed erogatori di servizi. Nel territorio forlivese il Programma di trasformazione delle Ipab, adottato in data 8 maggio 2006, con la sottoscrizione di apposito Accordo di Programma, integrato con le decisioni del Comitato di Distretto del 23 ottobre 2007 e 18 gennaio 2008, prevede la costituzione di n. 4 Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona, di seguito elencate. L Ipab Casa di Riposo Protetta Brentani Nuti, Bonaccorsi di Tredozio, ha presentato alla Regione Emilia Romagna istanza di depubblicizzazione e quindi di trasformazione in fondazione privata. Costituzione di ASP nella zona sociale di Forlì 1. costituzione di un ASP di ambito distrettuale con servizi per infanzia e adolescenza per fusione di 2 IPAB di Forlì Asilo Infantile Santarelli e Ente Orfanotrofi. Il 1 aprile 2008 con delibera della Giunta Regionale n. 359 del 17/03/2008 si è costituita l ASP Azienda Orfanotrofi Ente Asilo Santarelli Servizi con e per Infanzia e Famiglie (O.A.S.I.) cui partecipano tutti e quindici i comuni del Distretto cui all atto della costituzione i Comuni conferiscono i seguenti servizi: Servizio Scuola dell infanzia Asilo Santarelli conferito dal Comune di Forlì; Erogazione contributi economici a minori in stato di bisogno e/o disagio psico-sociale ed a associazioni per il perseguimento dei medesimi obiettivi conferito dai 15 comuni del Distretto; Servizi ed interventi di promozione dei diritti dell infanzia e dell adolescenza e gestione incontri protetti per minori conferito dai 15 comuni del Distretto; 2. costituzione di un ASP di ambito distrettuale con servizi rivolti ad anziani e disabili, denominata ASP del Forlivese per fusione di n. 5 IPAB: Centro Sociale L.Giovannini Mignani e G.Baccarini (Castrocaro Terme e Terra del Sole), O.P. Spedale G.Zauli da Montepolo R.S.A. Casa Protetta (Dovadola), Casa di Riposo P. Artusi (Forlimpopoli), Opera Pia Piccinini Casa Protetta (Predappio), oltre alla neo costituita IPAB Villa del Pensionato di Rocca San Casciano (delibera della Giunta regionale n. 247 del 3/3/2008 di riconoscimento della originaria natura di IPAB dell Ente Casa di Riposo Villa del Pensionato ). All ASP del Forlivese partecipano, oltre ai 5 comuni sedi di IPAB, tutti gli altri 10 comuni dell ambito distrettuale. Il Comitato di Distretto con nota del 13 febbraio 2008 ha provveduto ad inoltrare alla Regione Emilia Romagna la risposta alle osservazioni pervenute, nonché le proposte definitive di piano di trasformazione e statuto, corredate del parere positivo dal Comitato di Distretto, approvate dai consigli di amministrazione di tre delle IPAB coinvolte. L IPAB Villa del Pensionato neo-costituita sta procedendo ad approvare in queste settimane il piano di trasformazione e statuto. L IPAB O.P. Spedale G. Zauli da Montepolo R.S.A. Casa Protetta di Dovadola ha invece provveduto a revocare il piano di trasformazione precedentemente approvato ed ha richiesto alla Regione Emilia Romagna, insieme al Comune di Dovadola, di poter procedere al non inserimento nell Asp distrettuale del Forlivese dell IPAB a rispetto delle originarie disposizioni testamentarie e di costituire un ASP autonoma. A questa richiesta la Regione ha Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 11

17 già provveduto a rispondere negativamente, ma l IPAB O.P. Zauli da Montepolo non ha comunque provveduto ad approvare piano di trasformazione e statuto. Allo stato attuale si è in attesa di decisioni da parte della Regione Emilia Romagna su come procedere per la costituzione dell ASP del Forlivese. 3. trasformazione in ASP multi settore (minori, adulti, anziani) e multi-servizi della Casa per Anziani San Vincenzo De Paoli, per l ambito territoriale dei quattro comuni di Santa Sofia, Galeata, Civitella di Romagna e Premilcuore, in deroga al principio territoriale di ambito distrettuale ai sensi della deliberazione del Consiglio Regionale n. 623 del 9/12/2004. L ASP San Vincenzo dè Paoli dei Comuni di Santa Sofia, Galeata, Premilcuore e Civitella di Romagna, ha ricevuto con nota del 21/12/2007, la valutazione di congruità da parte della Regione Emilia Romagna del piano di trasformazione e proposta di statuto. E in completamento la definizione della convenzione per il conferimento dei servizi e la definizione delle quote di partecipazione tra i quattro Comuni coinvolti. 4. Trasformazione dell IPAB Casa di riposo Pietro Zangheri di Forlì. A causa del rigetto da parte della Regione Emilia Romagna dell istanza di riconoscimento di natura giuridica privata avanzata dall IPAB, con il programma attuativo 2007 del piano di zona nel giugno 2007 era stata approvata la trasformazione dell IPAB Casa di Riposo Pietro Zangheri in Azienda Pubblica di Servizi alla persona in area anziani per il solo Comune di Forlì. Conseguentemente è stata avviata la predisposizione del piano di trasformazione e della proposta di statuto che è stata però sospesa a seguito della presentazione dei ricorsi da parte dell IPAB alla magistratura amministrativa e civile, l uno per richiedere l annullamento del provvedimento di rigetto adottato dalla Regione Emilia Romagna dell istanza di depubblicizzazione, l altro per ottenere l accertamento e riconoscimento della natura giuridica privata dell IPAB. La Regione Emilia Romagna ha ritenuto necessario promuovere ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione avanti la Suprema Corte di Cassazione ed ha informato Comune di Forlì e IPAB che ritiene opportuno per procedere all adozione di qualsiasi atto relativo alla trasformazione dell IPAB attendere l esito del procedimento. Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 12

18 Piano sociale di zona Aree strategiche di intervento Area Responsabilità Genitoriali e Sociali verso i Diritti di Bambini, Ragazzi e Giovani 2. Area disabili 3. Area Promozione Autonomie Adulti (Povertà, Prevenzione dipendenze, immigrazione) 4. Area Anziani 5. Area Politiche Abitative 6. Area Politiche di Genere e Pari Opportunità Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 13

19 Il finanziamento degli interventi in campo Le risorse finanziarie del programma attuativo 2008 ENTRATE Fondo sociale regionale L.R. 2/03 e L. 328/00 e altri fondi regionali ,00 Risorse proprie dei comuni ,00 Risorse AUSL ,00 Risorse Provincia ,00 Compartecipazione utenti ,00 Entrate dirette dallo Stato ,00 Altro (es. entrate da U.E., Fondazioni ecc.) ,00 Totale entrate ,00 0,5% Il finanziamento del programma attuativo % 1% 1% 9% 28% Fondo sociale regionale L.R. 2/03 e L. 328/00 e altri fondi regionali Risorse proprie dei comuni Risorse AUSL Risorse Provincia 44% Compartecipazione utenti Entrate dirette dallo Stato Altro (es. entrate da U.E., Fondazioni ecc.) Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 14

20 Le risorse finanziarie del programma attuativo 2008 SPESE Responsabilità genitoriali, infanzia, adolescenza e giovani ,00 (+ 6% rispetto al 2007) L aumento è quasi completamente da imputarsi ad aumenti del costo del personale e potenziamento interventi educativi 0-3 anni Disabili ,00 (+15% rispetto al 2007) Anziani ,00 (+6% rispetto al 2007) Adulti (Contrasto esclusione sociale e povertà, immigrazione, dipendenze) Spese Piano di Zona (personale per gestione) e altri programmi trasversali ,00 (-15% rispetto al 2007) ,00 (-12% rispetto al 2007) Una parte consistente dell aumento (+9%) è rappresentato dalla previsione (non contemplata nel bilancio di previsione 2007 della spesa destinata agli interventi residenziali e assegni di cura a favore di persone con gravissime disabilità acquisite (DGR 2068/2004). L ulteriore aumento è riconducibile alla previsione di nuovi inserimenti nei centri residenziali e diurni. L aumento è quasi esclusivamente da imputarsi al fondo regionale per la non autosufficienza, ancorché aumentino leggermente sia le risorse dei comuni che le risorse prettamente sanitarie integrate in area anziani La riduzione è da ricondursi ad un mantenimento della spesa storica ed alla conclusione e conseguente venir meno del finanziamento relativo ad un progetto europeo (Integrarsi e Meta) relativo ai richiedenti asilo e rifugiati politici Si prospetta una conferma del finanziamento 2007 in particolare relativo all ufficio di piano. La riduzione è legata alla conclusione di un progetto europeo che finanziava il centro per l innovazione del welfare (i nuovi fondi strutturali saranno disponibili dal 2009) Totale spese ,00 (+6% rispetto al 2007) Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona del comprensorio forlivese 15

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