Ambito Distrettuale 6.1

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1 Ambito Distrettuale 6.1 Piano di Zona

2 AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITA DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE AREA ANZIANI PREMESSA. Il lavoro congiunto tra Ambiti e Distretti socio-sanitari della Provincia di Pordenone ha posto l attenzione, per quanto riguarda la sezione del PDZ dedicata alle persone anziane ed ai macro obiettivi specifici per gli anziani, sulla specificità dei territori sulle politiche sociali già in atto nell area della domiciliarità e sulla rinnovata attenzione per quanto riguarda interventi di ampio respiro, trasversali e quindi a livello di ASS 6, sul tema della promozione della salute. Nello specifico di quest area, il lavoro di Ambito 6.1, Distretto Ovest e ASS 6 si concentrerà su due filoni: - sulla promozione della salute, in ragione del fatto che la maggioranza dei Comuni dell Ambito aderisce alla Rete Nazionale delle Città Sane, con raccordo quindi tra le iniziative nazionali e quelle che localmente saranno coordinate o promosse direttamente dal Dipartimento della Prevenzione; - sullo sviluppo del Piano Locale per la Domiciliarità dell Ambito 6.1, approvato dall Assemblea dei Sindaci nel luglio del 2011 (cui si rimanda per i dettagli) e che si presenta come un articolato documento programmatorio che riprende praticamente tutti gli obiettivi delle linee guida del Piano di Zona. 2

3 OBIETTIVO REGIONALE N. 7.1 Promuovere interventi di promozione della salute e di prevenzione delle disabilità nell anziano SOCIALE SOCIOSANITARIO MACROAZIONE N INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI Sviluppo di opportunità inerenti la promozione di stili di vita sani (almeno un programma all anno), attraverso la costituzione di una rete territoriale di soggetti portatori di interesse per la promozione della salute e la prevenzione degli incidenti domestici nella terza età. Politiche sociosanitarie per la prevenzione, politiche del lavoro, politiche abitative ASS 6 Dipartimento di Prevenzione SSC Distretto Ovest Terzo Settore Sindacati Pensionati SSC ASS 6 Dipartimento di Prevenzione 1. Individuazione delle priorità nelle aree più vulnerabili della popolazione anziana, sulla scorta dell analisi combinata dei dati di utenza, epidemiologici, professionali e derivanti dai progetti istituzionali esistenti. 2. Predisposizione di un documento finale a cura dell ASS 6 ANNO 2013 ASS6 Dip. Prevenzione SSC Distretto Ovest Terzo Settore Sindacati Pensionati 3. Mappatura dei diversi progetti di promozione della salute degli anziani attivi sul territorio (istituzionali e non), a cura dell ASS6 con la collaborazione del SSC 4. Analisi e sistematizzazione degli interventi del privato sociale da effettuarsi in maniera partecipata con il Terzo Settore all interno dei tavoli di coprogettazione SSC ASS6 Dip. Prevenzione Comuni Terzo Settore Sindacati Pensionati 5. Confronto e valutazione dei punti di forza e di contatto tra le varie iniziative e promozione della loro integrazione in un ottica di coprogettazione comune, in particolare nelle aree dell alimentazione, promozione della vita attiva e prevenzione degli incidenti casalinghi. 6. Elaborazione di eventuali altri progetti integrativi dell offerta esistente. ANNO 2014 ASS6 Dip. Prevenzione SSC Distretto Ovest Terzo Settore Sindacati Pensionati 1. Realizzazione delle proposte integrative all offerta esistente SSC ASS6 Dip. Prevenzione Distretto Ovest 2. Elaborazione di un sistema di monitoraggio delle progettualità a cura dell ASS 6 e Dip. Prevenzione 3

4 ANNO 2015 INDICATORI DI RISULTATO NEL TRIENNIO ASS6 Dip. Prevenzione SSC Distretto Ovest Terzo Settore Sindacati Pensionati 1. Consolidamento dell offerta integrata 2. Monitoraggio, valutazione e correzione dell offerta integrata SSC ASS6 Comuni Associazioni di Volontariato Sindacati Pensionati 3. Confronto e valutazione finale sulle attività poste in essere nel triennio 4. Relazione in Assemblea dei Sindaci N iniziative di promozione della salute N anziani coinvolti in programmi di promozione della salute Evidenza dei documenti di pianificazione delle attività nonché del monitoraggio e valutazione Valore atteso: Ogni anno viene realizzato almeno un programma di promozione della salute in collaborazione con i destinatari e coinvolgendo soggetti della comunità. Un numero crescente di anziani nel triennio è coinvolto in programmi di promozione alla salute. 4

5 OBIETTIVO REGIONALE N. 7.2 Sviluppare la domiciliarità, sostenere le famiglie, qualificare il lavoro di cura degli assistenti familiari, sperimentare soluzioni innovative di risposta residenziale (es. utilizzo condiviso di civili abitazioni per favorire forme di convivenza per anziani soli..) per ampliare le possibilità anche di coloro che necessitano di assistenza e cure di vivere in contesti di vita non istituzionalizzanti SOCIALE SOCIOSANITARIO MACROAZIONE N INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI Azioni per la promozione di un sistema della domiciliarità Piano domiciliarità dell Ambito Distrettuale , SSC, ASS 6, Terzo Settore. Comuni dell Ambito Strutture semiresidenziali per anziani Assistenti familiari Provincia di Pordenone Enti di formazione Privati for profit Tutti i soggetti della macroazione coordinamento a cura del SSC 1. Sviluppo ed implementazione del Piano Locale per la Domiciliarità dell Ambito 6.1 approvato dall Assemblea dei Sindaci dell Ambito nel luglio 2011 (cui si rimanda) e che, tenuto conto del percorso di approfondimento conoscitivo delle condizioni sociosanitarie delle persone residenti nel territorio dell Ambito Distrettuale, prevede tra l altro: ANNO Interventi di sostegno alle famiglie che assistono in casa persone non autosufficienti; - Interventi di formazione e supporto ai care givers anche su tematiche di promozione della salute - Modalità di erogazione degli interventi e servizi a favore della domiciliarità - Impiego di tecnologie anche innovative di assistenza - Partecipazione di organismi anche privati a supporto della domiciliarità; - Azioni di promozione di interventi sperimentali che perseguono l obiettivo di introdurre modelli organizzativi e gestionali innovativi in un ottica di domiciliarità avanzata; - Sperimentazione di soluzioni innovative di risposta residenziale. 2. Conclusione dell istruttoria pubblica di coprogettazione (avvio a fine 2012) per l individuazione di soggetti per la realizzazione di un sistema integrato di interventi per la domiciliarità che tenga conto degli obiettivi del Piano locale 5

6 dell Ambito e delle Linee Guida regionali 3. Relazione all Assemblea dei Sindaci sulla coprogettazione ANNO 2014 Tutti i soggetti della macroazione coordinamento a cura del SSC) 1.Monitoraggio e valutazione dell attività sperimentale in atto Tutti i soggetti della macroazione coordinamento a cura del SSC) ANNO Monitoraggio e valutazione della progettualità sperimentate in vista di una eventuale continuità temporale dell affidamento del servizio SSC e ASS6 2. Confronto generale con l Assemblea dei Sindaci sulle politiche di sviluppo tra domiciliarità e residenzialità. Evidenza di report descrittivi della coprogettazione del piano della domiciliarità N. anziani coinvolti nelle varie attività del Piano Locale per la Domiciliarità INDICATORI DI RISULTATO NEL TRIENNIO N soggetti istituzionali e non istituzionali coinvolti Rapporto tra n. anziani residenti nell Ambito distrettuale e n. anziani provenienti dal medesimo Ambito accolti in strutture per anziani (compresi quelli accolti in strutture situate in ambiti territoriali diversi) Valore atteso Con riferimento al , nel triennio il rapporto tende ad aumentare 6

7 OBIETTIVO REGIONALE N. 7.2 Sviluppare la domiciliarità, sostenere le famiglie, qualificare il lavoro di cura degli assistenti familiari, sperimentare soluzioni innovative di risposta residenziale (es. utilizzo condiviso di civili abitazioni per favorire forme di convivenza per anziani soli..) per ampliare le possibilità anche di coloro che necessitano di assistenza e cure di vivere in contesti di vita non istituzionalizzanti SOCIALE SOCIOSANITARIO MACROAZIONE N INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI ANNO 2013 Messa a regime della lista unica e monitoraggio delle liste d attesa per ingressi nelle strutture residenziali Politiche per la famiglia SSC, ASS, Distretto Ovest, Comuni, Settore politiche sociali dei Comuni, Case di Riposo, SSC e ASS coordinano gli altri soggetti per: 1. Analisi dell impatto dell utilizzo della lista unica e delle ricadute organizzative dell attuale sistema di accesso. 2.Rilevazione delle potenzialità, criticità e dei possibili sviluppi del sistema 3. Predisposizione di un documento sull analisi del sistema della lista unica SSC, ASS e Distretto Ovest: 4. Confronto in Assemblea dei Sindaci sull analisi della lista unica. ANNO 2014 ANNO 2015 SSC e ASS coordinano gli altri soggetti per: 1. Eventuale rivalutazione dei criteri di accesso alle diverse strutture, tenendo conto anche di nuove opportunità residenziali autorizzate nell Ambito 2. Riconsiderare possibili canali di accesso preferenziali per urgenza e l integrazione con i servizi per la domiciliarità SSC e ASS coordinano gli altri soggetti per: 1. Messa a regime delle eventuali modifiche concordate sull accesso unico alle strutture residenziali per anziani nel territorio dell Ambito Formalizzazione della procedura della lista unica ad opera dell Assemblea dei Sindaci 3. Confronto generale con l Assemblea dei Sindaci sulle politiche di sviluppo tra domiciliarità e residenzialità 7

8 Documenti descrittivi delle analisi della lista unica INDICATORI DI RISULTATO NEL TRIENNIO Rapporto tra n. anziani residenti nell Ambito Distrettuale e n. anziani provenienti dal medesimo Ambito accolti in strutture per anziani (compresi quelli accolti in strutture situate in ambiti territoriali diversi) Valore atteso: Con riferimento al , nel triennio il rapporto tende ad aumentare. 8

9 OBIETTIVO REGIONALE N. 7.2 Sviluppare la domiciliarità, sostenere le famiglie, qualificare il lavoro di cura degli assistenti familiari, sperimentare soluzioni innovative di risposta residenziale (es. utilizzo condiviso di civili abitazioni per favorire forme di convivenza per anziani soli..) per ampliare le possibilità anche di coloro che necessitano di assistenza e cure di vivere in contesti di vita non istituzionalizzanti SOCIALE SOCIOSANITARIO MACROAZIONE N INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI ANNO 2013 ANNO 2014 Potenziamento di funzioni respiro orientate alla domiciliarità unitamente alla qualificazione del lavoro delle assistenti familiari, sperimentando formule di assistenza diversificate ed innovative. Politiche della formazione professionale Politiche per la famiglia, FAP SSC, ASS 6, Distretti, Terzo Settore, sistema regionale di gestione delle assistenti familiari RSA/Case di Riposo Il SSC in collaborazione con ASS 6 e Terzo Settore, sviluppa: 1. la prosecuzione di percorso di accompagnamento (con formazione e supervisione) rivolto alle assistenti familiari rispetto alla gestione della persona anziana, anche e soprattutto di fronte a situazioni con demenza (formazione teorico/pratica, eventuali interventi di affiancamento presso il domicilio con finalità educativa, ecc.); 2. concomitante sperimentazione di interventi volti a promuovere il benessere delle assistenti familiari (creazione/messa a disposizione di luoghi d incontro, proposte di attività motoria con finalità riabilitativa, ecc.); 3. sperimentazione locale (in almeno uno degli) negli Ambiti (almeno uno) di soluzioni di tipo funzioni respiro in linea con il tema dell abitare sociale" (badanti di corte, appartamenti protetti, riconversione di strutture esistenti, ecc.); Il SSC in collaborazione con ASS 6 e Terzo Settore, con confronto e raccordo a livello provinciale, prevede: 1. Prima verifica e migliore definizione dei percorsi formativi avviati; 2. Prosieguo delle attività a favore del benessere delle assistenti familiari con adeguamento rispetto alle eventuali criticità riscontrate nel primo anno di attività. 3. verifica delle sperimentazioni in atto. 9

10 ANNO 2015 INDICATORI DI RISULTATO NEL TRIENNIO Il SSC in collaborazione con ASS 6 e Terzo Settore, con confronto e raccordo a livello provinciale, prevede: 1. Analisi e verifica in situazione del miglioramento delle competenze professionali acquisite in ragione dei percorsi formativi avviati. 2. Consolidamento delle azioni a favore del benessere delle assistenti familiari. 3. Valutazione finale della sperimentazione al fine di un suo consolidamento e messa a sistema nella rete dei servizi. Rapporto tra n. anziani residenti nell ambito distrettuale e n. anziani provenienti dal medesimo ambito accolti in strutture per anziani (compresi quelli accolti in strutture situate in ambiti territoriali diversi). N. anziani presi in carico in modo integrato nel periodo della sperimentazione. Valore atteso: Con riferimento al , nel triennio il rapporto tende ad aumentare. 10

11 OBIETTIVO LOCALE 7.3 Promuovere interventi di sostegno e di protezione nei confronti della persona socialmente fragile tramite la figura dell Amministratore di sostegno. SOCIALE MACROAZIONE N INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI ANNO 2013 Predisposizione di un Piano locale di Ambito per la promozione dell Amministrazione di sostegno L. 6/2004, L.R. 19/2010 e Regolamento Regione FVG 190 del , 4.1, 4.5, 7.2 SSC, Tribunale, Associazioni di volontariato, Comuni Avvio del sistema integrato per la promozione dell amministrazione di sostegno definito con la procedura dell istruttoria pubblica di coprogettazione chiusa a fine Stesura dell accordo sostitutivo di procedimento con i soggetti iscritti al Registro regionale di cui alla LR 19/2010 e selezionati Presentazione di istanza di co-finanziamento alla Regione ai sensi della LR 19/2010 sia per attività di promozione e sensibilizzazione che di sportello per l amministrazione di sostegno ANNO 2014 Continuità del sistema integrato per la promozione dell amministrazione di sostegno Presentazione di istanza di co-finanziamento alla Regione ai sensi della LR 19/2010 sia per attività di promozione e sensibilizzazione che di sportello per l amministrazione di sostegno ANNO 2015 INDICATORI DI RISULTATO NEL TRIENNIO Continuità del sistema integrato per la promozione dell amministrazione di sostegno Presentazione di istanza di co-finanziamento alla Regione ai sensi della LR 19/2010 sia per attività di promozione e sensibilizzazione che di sportello per l amministrazione di sostegno N. corsi formativi attivati e distinti in corsi di base e di specializzazione N. partecipanti ai corsi Nr soggetti disponibili all amministrazione di sostegno iscritti all elenco di Ambito (base 2012: 7) N. incontri tematici o di approfondimento con le comunità locali, le amministrazioni, i servizi sociali e socio-sanitari Valore atteso Aumento dei soggetti disponibili all esercizio della funzione di amministratore di sostegno 11

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