Orticoltura senza suolo. Anna Barbara Pisanu Agris Sardegna

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1 Orticoltura senza suolo Anna Barbara Pisanu Agris Sardegna Serrenti 26/02/2016

2 Preparazione della serra quando si opera a ciclo aperto Livellare il terreno con una leggera pendenza (0,5%) ricavando una canaletta tra le linee di lavorazione Ricoprire il suolo con film in materia plastica film in polietilene di colore bianco

3 Preparazione della serra quando si opera a ciclo chiuso Prevedere degli scavi per ubicare la vasca che deve raccogliere la soluzione di recupero da rimettere in circolo

4 Preparazione del substrato Se si preparano miscugli è bene disporre di un miscelatore a coclea, in alternativa può andare bene anche una betoniera le percentuali devono essere determinate in volume

5 Preparazione del substrato Se si utilizza la posidonia questa deve essere prima lavata La fibra di cocco deve essere prima reidratata

6 Preparazione delle piantine L impiego di substrati inerti o di film liquidi facilita la diffusione di eventuali infezioni, perché mancano sia i patogeni che gli antagonisti acquistare le piantine da vivai che assicurano condizioni di massima igene

7 Preparazione delle piantine Se il sistema di allevamento non prevede l impiego di substrati usare in vivaio substrati che non rilascino particelle solide nella soluzione Prevedere in questo caso interventi di fertirrigazione per la nutrizione delle giovani piantine con soluzioni a bassa conducibilità 0,8-1 ms cm -1

8 Tecniche di trapianto I cubetti di lana di roccia con base larga che può reggere il peso della piantina si poggiano sul substrato o sulla canaletta diversamente si interrano leggermente nel substrato

9 Gestione della soluzione nutritiva Le caratteristiche fisico chimiche del substrato condizionano le riserve di soluzione nutritiva disponibili per la coltura e condizionano il volume di sgrondo da adottare Su perlite, lapillo vulcanico, pomice Volumi di sgrondo compresi tra 2-3 % dei volumi erogati Su lana di roccia, Volumi di sgrondo compresi tra % dei volumi erogati

10 Tempi di intervento e di pausa Tempi di erogazione: da un minimo di 1 minuto a un massimo di 5 minuti Numero di interventi: da 1-2 fino a nell arco della giornata In estate primo intervento alle 8:00 ultimo 19:30 In inverno primo intervento 9:30 ultimo 15:30

11 Volumi da erogare Conversione della radiazione globale rilevata in volumi di soluzione da erogare radiazione rilevata volumi da erogare Kcal/cm 2 l/m 2 59,70 0,5 119,40 1,0 179,10 1,5 238,80 2,0 298,50 2,5 358,20 3,0 417,91 3,5 477,61 4,0 537,31 4,5 Piranometro utilizzato per rilevare la radiazione globale (elab. Da Hammerlaan et al.) 597,01 5,0 il metodo della radiazione globale in serra è un buon metodo in condizioni climatiche tra 200 e 600 cal cm -2 giorno -1, mentre sovrastima o sottostima la traspirazione al di là di questo intervallo.

12 Il dato ottenuto in tabella dovrà essere moltiplicato per un coefficiente colturale La messa a punto del Kc può essere effettuata in azienda integrando le misurazioni ottenute a partire dalla radiazione globale con la quantità di soluzione che sgronda dal substrato

13 Nel periodo invernale può succedere che la radiazione sia molto ridotta, si stabilisce una soglia minima al disotto della quale non intervenire con l erogazione della soluzione Il giorno successivo si terrà conto anche del valore di radiazione misurato precedententemente per il calcolo del volume da erogare

14 Trasmissività del materiale di copertura In ambiente mediterraneo, dove prevalgono i cicli invernali, è di prioritaria importanza la massima trasmissività della radiazione solare nei mesi più bui (dicembre-febbraio) in cui spesso si ha anche formazione di condensa Differenze dell ordine dell 1% di trasmissività tra un materiale di copertura e un altro sono importanti un solo mese senza lavare il tetto della serra fa perdere dal 15 al 25% di produzione.

15 Caratteristiche tecniche di alcuni dei più comuni materiali utilizzati per la costruzione delle serre Vetro Materiali PAR (1) PAR (2) U (1) U (2) Peso Indice (W/m2 C) (W/m2 C) (kg/m2) prezzi vetro, 3 mm 89-91% 83% Vetro =l doppio vetro, 3 mm 79% vetro Hortiplus a bassa emittanza 82% Plastiche rigide Film Plastici polimetacrilato 86% 72% policarbonato 78% PE lunga durata 90% 83% PE =1 PE impermeabile infrarosso 85-90% PE lunga durata doppio strato 81% EVA 91% PVC 92% PAR= trasmissione% della radiazione ( mm) utile per la fotosintesi, in assenza(1) o con condensa (2). U = trasmittanza termica, ovvero il flusso di calore che attraversa una superficie unitaria sottoposta a differenza di temperatura pari ad 1 C.

16 Se si dispone di sensori localizzati nell ambiente, nel substrato o sulla pianta si può adottare l automazione dell irrigazione ma deve generalmente essere completata e verificata dall osservazione della coltura. Modelli più complessi contengano altri parametri legati alla pianta (indice di aria fogliare), al microclima (VPD) o al substrato (inerzia) Questi modelli considerano non solo la componente radiativa del bilancio, che può essere considerata proporzionale alla radiazione solare globale esterna, ma anche una componente che dipende prevalentemente dal deficit di saturazione dell'aria

17 Pomodoro da mensa Impianto a fila singola o in fila binata densità compresa tra 2,5 e 2,8 piante per m 2 Serre con impianti tarati su una soglia di C Trapianto: fine agosto Raccolta: fine ottobre giugno Serre con solo riscaldamento di soccorso Trapianto: seconda decade di ottobre Raccolta: ultima decade di febbraio - prima decade di giugno

18 Pomodoro da mensa Serre con solo riscaldamento di soccorso Doppio ciclo I Trapianto: fine agosto I Raccolta: ottobre gennaio II Trapianto: metà dicembre II Raccolta: marzo giugno

19 Pomodoro su perlite ciclo: 13 novembre 11 luglio Consumo soluzione 300 I/pianta N 48,43 g/pianta P 2 O 5 8,31 g/pianta K 2 O 61,97 g/pianta CaO 42,52 g/pianta Pomodoro su film liquido ciclo: 16 gennaio 30 giugno Consumo soluzione 128 I/pianta N 19,71 g/pianta P 2 O 5 4,17 g/pianta K 2 O 23,84 g/pianta CaO 25,60 g/pianta

20 Melanzana Impianto a fila singola o in fila binata densità compresa tra 2 e 2,5 piante per m 2 zero vitale di circa 9-10 C durante la notte e di C durante il giorno Serre con solo riscaldamento di soccorso Trapianto: dicembre Raccolta: marzo giugno Potatura: fine luglio

21 Melone Impianto a fila singola a terra Densità 1-2 piante per m 2 Impianto a fila singola in verticale Densità 2-3,5 piante per m 2 Trapianto: gennaio - marzo Raccolta: aprile - maggio L allevamento in verticale fino a cm di altezza, tutorato con spago o con rete a maglie larghe, richiede circa il doppio di manodopera per la potatura ( h/ha, contro le h/ha della coltivazione a terra). la produzione raddoppia da 4-6 a 9-12 kg/m 2, e ripaga il maggiore impiego di manodopera

22 Allevamento della pianta a stelo unico, rimuovendo continuamente i germogli ascellari, fino al nodo. Allegagione di 4-5 frutti sui getti secondari, fino al nodo, cimando le femminelle 2 foglie sopra il frutto. Aborto di tutti i nuovi fiori femminili prodotti fino a circa il nodo. Allegagione di altri 4 frutti nella parte apicale dello stelo, Cimatura 2-4 foglie sopra l ultimo frutto Maturazione di tutti i frutti in circa 4-6 settimane, a seconda della radiazione disponibile, determinando due flussi di raccolta, ognuno di circa 2 settimane, intervallati da 1-2 settimane di vuoto produttivo.

23 Zucchino Impianto a fila singola Densità 1,5-2 piante per m 2 Elevate esigenze termiche Trapianto: settembre Raccolta: entro dicembre Trapianto: marzo Raccolta: entro giugno

24 Zafferano su pannelli in floating system

25 Zafferano su pannelli in floating system

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27 HydroInvent progetta e realizza interamente in Italia : - sistemi idroponici NFT o Aeroponici per la coltivazione intensiva a singolo o multilivello - sistemi idroponici RTW per la coltivazione di orticole ad elevato sviluppo vegetativo - bancali di germinazione - sistemi di illuminazione a led - sistemi di riscaldamento