FORMULARIO PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO

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1 POR SARDEGNA FORMULARIO PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA

2 INDICE. DATI GENERALI DEL PROGETTO INTEGRATO SINTESI DELLA PROPOSTA DI PROGETTO INTEGRATO PARTENARIATO DI PROGETTO Composizione e costituzione del Partenariato di Progetto Articolazione del Partenariato di Progetto...Errore. Il segnalibro non è definito. 4. QUADRO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO INTEGRATO Analisi di contesto OBIETTIVI E PRIORITA DEL PROGETTO INTEGRATO Costruzione dell albero dei problemi Coerenza con gli obiettivi specifici definiti nei pertinenti Elementi per la Predisposizione dei Progetti Integrati STRATEGIA E OPERAZIONI DEL PROGETTO INTEGRATO Definizione della strategia Definizione delle operazioni Analisi del rispetto del principio di Pari Opportunità Analisi della sostenibilità ambientale...42 Definizione degli indicatori MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO INTEGRATO Iter procedurale e cronoprogrammi di attuazione delle operazioni Efficienza amministrativa del contesto territoriale di riferimento per l attuazione dell operazione Accordi di cooperazione per l attuazione del Progetto Integrato di Sviluppo QUADRO FINANZIARIO DEL PROGETTO INTEGRATO

3 . DATI GENERALI DEL PROGETTO INTEGRATO A. Titolo del Progetto Integrato MORIS DE ORU B. Classificazione del Progetto Integrato Tipologia del Progetto Integrato Progetto Integrato di Sviluppo Regionale X Progetto Integrato di Sviluppo Territoriale Tema / Settore di Riferimento del Progetto Integrato (Fare riferimento agli Allegati dell Avviso Pubblico) Tipologia di Partenariato di Progetto Barrare la Casella di Interesse Industria, Artigianato e Servizi Regionale Filiere e Produzioni Agroalimentari. Regionale Pesca, Acquacoltura e Aree Umide. Regionale Rete Ecologica Regionale. Regionale Parchi e Compendi Forestali Regionali. Regionale Itinerari di Sardegna (Itinerari Turistici) Regionale Inclusione, Sociale Regionale Sicurezza e Legalità. Regionale Industria, Artigianato e Servizi Territoriale Filiere e Produzioni Agroalimentari. Territoriale X Sviluppo delle Aree Rurali e Montane. Territoriale Turismo Sostenibile e Valorizzazione del Patrimonio Ambientale e Territoriale Culturale. Aree Urbane e Reti di Comuni. Territoriale Provincia/e di Riferimento del Progetto Integrato (Barrare la/e Provincia/e solo per i Partenariati di Progetto Territoriali) Cagliari Carbonia Iglesias Medio Campidano X Oristano Nuoro Ogliastra Olbia Tempio Sassari 3

4 C. Partenariato di Progetto Tipologia e Numero di Soggetti del Partenariato di Progetto (Articolo 0, Comma 2 dell Avviso Pubblico) Numero Ente Locale (Comune, Comunità Montana, Provincia) Enti Locali in Forma Associata (Associazioni, Unioni e Consorzi di Enti Locali) 3 Impresa 22 Imprese in Forma Associata (Consorzi, Società Consortili, Associazioni Temporanee di Impresa, etc.) Università, Centro di Ricerca Pubblico, Centro di Ricerca Privato, Parco Scientifico Associazione di Categoria e/o Datoriali Organizzazione Sindacale Associazione Ambientalista Associazione Culturale Organizzazione del Terzo Settore (No Profit) Costituendi Partenariati di Progetto (ai sensi dell articolo 0, comma 2 dell Avviso Pubblico) Altro Composizione del Comitato di Coordinamento (il primo nominativo è il Coordinatore) Cognome Nome Organismo Posta Elettronica Mascia Vincenzo Enti Locali v_mascia@tiscali.it Figus Mario Azienda marfigu@tiscali.it Ibba Ilario Azienda ilarioibba@tiscali.it Curreli Franco Azienda aliseisnc@tiscali.it Moi Giulia Azienda Data di Sottoscrizione del Protocollo d Intesa (Allegato al Progetto Integrato) Data 5 dicembre 2006 Luogo Turri 4

5 Approvazione del Progetto Integrato Data di Approvazione del Progetto Integrato da parte del Partenariato di Progetto Data 5 dicembre 2006 Luogo Turri Data di Approvazione del Progetto Integrato da parte del Tavolo di Partenariato Regionale/Provinciale Data Luogo D. Presentazione del Progetto Integrato Firma dei Componenti del Comitato di Coordinamento (il primo nominativo è il Coordinatore) Cognome Nome Firma Mascia Vincenzo Figus Ibba Curreli Moi Mario Ilario Franco Giulia 5

6 2. SINTESI DELLA PROPOSTA DI PROGETTO INTEGRATO Sintesi della Proposta Progettuale MORIS DE ORU Il contesto territoriale di riferimento del progetto è quello della Provincia del Medio Campidano con maggior interesse per le aree di produzione dello Zafferano e Piante Officinali. Il progetto mira ad attivare un ventaglio di servizi innovativi e azioni di sostegno orientati allo sviluppo della competitività del sistema produttivo locale a supporto degli Enti Locali e degli Operatori Privati. Gli obiettivi che si intendono perseguire col seguente Progetto Integrato si concretizzano nell innovare, organizzare e coordinare le azioni di promozione dei produttori locali affinché riescano a proporsi in modo autorevole e sistemico sul mercato, emergendo e distinguendosi in modo netto dalla vasta gamma di offerte di prodotto non qualificato che spesso tende a confondere il consumatore finale. Sostenere la filiera attraverso un sistema di monitoraggio ed analisi costante e puntuale del settore. Soddisfare le richieste di innovazione e adeguamento delle strutture produttive e degli strumenti operativi attraverso l ammodernamento di edifici e macchinari affinché si crei un equilibrio sinergico tra i diversi segmenti di filiera. Raggiungere questi obiettivi significa affrontare dalle diverse angolature il sistema Filiera, analizzando le esigenze di ogni comparto, dalla raccolta alla vendita. Innanzitutto esiste l esigenza di individuare e promuovere il focus del sistema produttivo, l oggetto della produzione, in modo esaustivo e accattivante. È fondamentale fornire al tessuto produttivo strumenti moderni per svolgere le attività tipicamente operative (produzione e trasformazione). Di pari passo è importante rappresentare e monitorare costantemente i processi produttivi e di trasformazione che caratterizzano il ciclo di vita dei prodotti stessi. Prodotti e processi di filiera andranno poi contestualizzati in uno scenario territoriale ben definito e caratterizzato. La Filiera andrà poi promossa e valorizzata attraverso sistemi innovativi in sinergia con le risorse territoriali, le quali verranno inserite in ambiti tematici (turismo culturale, percorsi gastronomici, il saper fare locale, ecc.). 6

7 E importante creare legami forti tra il territorio, i suoi prodotti e il fattore umano (azioni di sistema) che consente ai prodotti di raggiungere livelli qualitativi di eccellenza, rendere visibile il sistema produttivo in Italia e all estero (supportare la commercializzazione), promuovere il prodotto ed il suo utilizzo nei diversi settori (cucina, medicina e cosmesi, ecc.). Il progetto si caratterizza in tre settori produttivi; lo Zafferano, il Mirto e le Piante Officinali in generale. I territori dove sono previste azioni legate al Mirto si caratterizzano, per la quasi totalità, per interventi di Nuovo impianto di produzione e trasformazione (liquore di mirto). Per quanto riguarda lo Zafferano, invece, la maggior parte degli interventi richiesti mirano a promuovere e commercializzare il prodotto. L unico intervento di fattoria didattica non poteva che legarsi a produzioni, come quella dello zafferano, ormai in fase di consolidamento che soffrono di uno sbocco non esaustivo nel mercato. I settori invece caratterizzati per la varietà produttiva delle Piante Officinali sono oggetto di interventi estremamente innovativi legati alla trasformazione del prodotto per usi farmaceutici e cosmetici. Gli interventi proposti sono innovativi, soprattutto in considerazione del territorio in cui si intende svilupparli. Sono inoltre presenti i tradizionali utilizzi delle piante officinali in erboristeria. Attraverso un analisi approfondita delle esigenze relative ad ogni singolo settore produttivo si evince una diffusa necessità di innovazione e ammodernamento di strumenti e strutture (laboratori di trasformazione e confezionamento). Il fine è di ottimizzare i costi di produzione e rendere il prodotto finito appetibile ai diversi compratori. Le sinergie create dal progetto (nell insieme dei comparti di filiera) permetteranno l individuazione di appropriati canali di vendita, posizionando i prodotti in mercati adeguati al livello qualitativo e nel rispetto delle dimensioni produttive. Uno dei target identificabili dal progetto, che richiede l intensificazione di azioni di pressing, è il mercato dei prodotti alimentari gourmet. Questo settore può di fatto essere interpretato come food service, intimamente legato quindi all andamento del turismo, con un mercato di riferimento costituito soprattutto da strutture ricettive (hotel, ristoranti, bar, ecc.) e momenti di intrattenimento (party, ricevimenti, ecc.). La domanda di prodotti alimentari gourmet, pertanto, va di pari passo con la evoluzione dell industria turistica e dell intrattenimento. 7

8 Il Progetto Integrato si pone come Obiettivo Generale quello di creare le condizioni d ambiente necessarie affinché lo sviluppo della Filiera dello Zafferano e più in generale delle Piante Officinali possa diventare motore di sviluppo per il territorio del Medio Campidano. Il contesto nel quale si va a sviluppare il processo di filiera è carente di un armonia tra i portatori d interesse privati e tra questi e gli enti locali. Per anni le problematiche di filiera sono sfuggite ad un attento e puntuale monitoraggio. Questo ha portato all inevitabile dispersione delle energie profuse dagli addetti ai lavori e dagli Enti Locali. Gli operatori si sono trovati spaesati di fronte ad un contesto completamente slegato dalle tradizioni storico-culturali e dal progressivo avanzamento della competitività commerciale. Riadattare il processo di filiera all attuale realtà sociale, storica, culturale, attrattivo turistica, ecc., sarà l obiettivo generale che permetterà di costruire le basi per un futuro armonioso e produttivo del settore agroalimentare delle Piante Officinali. Per fare questo è indispensabile mettere le piante Officinali a fattor comune di tutte le risorse del territorio. Sarà necessario esaltare le peculiarità del luogo, anche in rapporto alla capacità di quest ultimo di offrire un articolato paniere di prodotti di qualità, già a livelli di eccellenza per quanto riguarda lo zafferano. I fattori portanti di tale processo si richiamano ad uno sviluppo endogeno, sostenibile e integrato del settore, di cui la massimizzazione dei benefici economici da parte delle comunità locali, il basso impatto ambientale, la salvaguardia e la valorizzazione delle peculiarità culturali dei territori e l integrazione con le filiere tradizionali dell economia locale, rappresentano i principali elementi qualificanti. Il progetto si può in sintesi concretizzare attraverso le operazioni seguenti. Attivazione di un Osservatorio tematico delle filiere delle piante officinali che costituisca uno strumento versatile ed agevole per lo studio e l analisi di modelli, variabili, indicatori complessi e per il monitoraggio dei fenomeni socio-economici di pertinenza del settore, considerato strategico nell economia del territorio in esame. Gli Osservatori sono delle applicazioni per l organizzazione della conoscenza, la rappresentazione e l analisi di specifici fenomeni socio economici. Questi strumenti forniscono valore aggiunto alla semplice disponibilità dei dati da parte di enti pubblici, aziende del settore, ecc. attraverso l ampliamento e l approfondimento del potenziale informativo disponibile. L obiettivo, nell utilizzo degli Osservatori, è quello di portare l informazione territoriale su ambienti di visualizzazione e analisi sintetica settorializzati e verticalizzati su particolari tematismi socioeconomici d interesse. Realizzazione di un Sistema di Promozione Integrata del territorio. Il servizio si configura come una vetrina delle risorse tangibili e intangibili del territorio in grado di trasmettere un immagine peculiare e distintiva coerente con la natura del prodotto. La produzione locale di filiera sarà utilizzata, in tale contesto, come chiave cognitiva di accesso ai valori costitutivi territoriali, capaci di rivelare le sinergie latenti del trinomio prodotto-aree di produzione-saperi locali. La finalità divulgativa di questo servizio caratterizzerà lo stile comunicazionale delle sezioni informative, evitando trattazioni retoriche ed astratte delle tematiche suddette e privilegiando, al contrario, schemi di comunicazione chiari, agili e fruibili. Si prevede un abbondante ricorso alla multimedialità, sempre per incontrare il requisito di avvicinamento all utente in modo, quanto più possibile, diretto e friendly. Concettualmente si consideri che il vantaggio di utilizzare queste tecnologie è legato alla capacità offerte all utente di scoprire autonomamente le risorse censite e rappresentate sugli scenari territoriali a partire proprio dal territorio stesso. L approccio integrato della promozione si completa grazie alla rappresentazione contestuale delle potenzialità territoriali legate all ospitalità alternativa e all offerta di eventi culturali, nel rispetto delle finalità promozionali del prodotto locale. Uno degli interessi legati al settore agroalimentare del territorio provinciale è quello di confezionare un paniere di prodotti tipici che possa poi diventare espressione delle produzioni d eccellenza del territorio. Il progetto in esame intende supportare questo processo, mettendo a disposizione il bagaglio di conoscenze e le professionalità acquisite (e da acquisire) che concorrono alla realizzazione di questa fase di progettazione. La costituzione di un gruppo di Operatori del Settore (Organizzazione Produttori piante officinali + EELL), composto da rappresentanti dei produttori, degli imprenditori del settore e degli enti locali che, oltre ad occuparsi del monitoraggio e coordinamento, ha l obiettivo di supportare i processi di trasformazione, confezionamento, promozione e commercializzazione dello zafferano e delle piante officinali. Attraverso sistemi innovativi e tecnologicamente avanzati, grazie a relazioni di cooperazione tra questo soggetto e le aziende, le amministrazioni comunali di riferimento, l ente provincia e gli enti regionali di competenza provinciale di riferimento nel settore agricolo (ERSAT), si intende creare un sistema integrato di supporto e analisi allo sviluppo del settore. Oltre al monitoraggio dell attività di 8

9 raccolta e produzione si intende affrontare una delle problematiche di maggior sofferenza del settore, quella di promozione e commercializzazione delle produzioni. La realizzazione di una struttura polifunzionale per lo Zafferano. L intervento infrastrutturale richiesto consiste nella acquisizione, ristrutturazione e adattamento di un edificio di pregio storico in terra cruda da adibire a centro promozionale/espositivo dello zafferano nonché a centro sperimentale per lo studio e la valorizzazione delle piante aromatiche, officinali. Il soggetto proponente è il Comune di San Gavino Monreale che si occuperà della acquisizione e della ristrutturazione. A sua ultimazione il centro verrà reso disponibile ai produttori di San Gavino, Turri e Villanovafranca e di tutto il territorio interessato che aderirà ad apposito regolamento di utilizzazione nonché alle regole di una immagine coordinata e comune di promozione dello zafferano e delle piante officinali. Il centro di ricerca sarà operativo invece attraverso una costituenda partnership con l Università di Sassari, facoltà di agraria. Rappresentando un indubbio vantaggio logistico ed economico per i produttori che crea oggettive spinte alla condivisione di attività comuni con il vantaggio di favorire il dialogo e la cooperazione tra gli operatori del settore e tra questi e i soggetti pubblici. Inoltre, tale struttura non è solo funzionale ai momenti di studio e ricerca ma anche all aspetto promozionale. Si configura infatti come un sistema aperto al territorio e ai suoi soggetti, e attraverso momenti programmati consente di visionare le fasi della lavorazione (che vengono tramandate storicamente di generazione in generazione) e del confezionamento trasferendo al pubblico, al turista ma anche al potenziale acquirente del prodotto il valore aggiunto insito nella sapiente manualità che caratterizza il processo di coltivazione, lavorazione e confezionamento dello Zafferano del nostro territorio. Attraverso strumenti multimediali, il potenziale visitatore del centro potrà visionare video e filmati che raffigurano tutti i momenti della coltivazione e le sue modalità di attuazione, compreso il suggestivo momento della fioritura anche in periodi della anno in cui questa non è visibile nei campi dei produttori. Inoltre nello stesso stabile sarà ubicato un centro sperimentale di ricerca, di valutazione e monitoraggio dello zafferano con indubbio vantaggio sulla verifica del rispetto degli standard di qualità, imposti anche dall acquisendo marchio DOP. La realizzazione di strutture per la trasformazione e commercializzazione di prodotti nel settore cosmetico e farmaceutico. Le imprese che si dedicheranno alla produzione di preparati farmaceutici e parafarmaceutici a carattere cosmetico e fitoterapico, realizzati utilizzando estratti, essenze e materie prime di origine vegetale ed erbe officinali ampiamente presenti nel territorio della Sardegna sia in colture spontanee che in colture intensive. Tra i metodi di estrazione che verranno utilizzati dalle aziende si intende adottare il moderno e innovativo metodo di estrazione chiamato SFE system (Supercritical Fluid Extraction) che conferirà valore aggiunto al prodotto finale sardo. La qualità dei prodotti verrà costantemente controllata e certificata in sede, tramite analisi chimico/fisica e documentazioni scientifiche riconosciute a livello internazionale (GSMS, HPLC e/o NMR) tramite collaborazione con le Università KCL di Londra e di Cagliari. La prerogativa, sarà quella di produrre dei prodotti cosmetici caratterizzati da una elevata concentrazione di estratti naturali derivanti dalla flora officinale e aromatica della Sardegna, di prima qualità sia per concentrazione che per caratteristiche funzionali degli estratti stessi, e in un secondo momento, prodotti farmaceutici fitoterapici naturali ad uso orale. Gli utilizzatori avranno a disposizione i prodotti che verranno commercializzati con una denominazione di marchio specifico dell azienda produttrice e per i quali si creerà una rete di distribuzione, di rappresentanza e di vendita, ma potranno anche scegliere di far realizzare i prodotti personalizzandoli sia da un punto di vista tecnico che estetico. La finalità predominante, oltre che quella di favorire e razionalizzare uno sviluppo del patrimonio di erbe officinali del territorio, è quella di soddisfare un mercato importante ed altamente remunerativo che permetterà l utilizzo delle risorse officinali della regione, oggetto di interesse di una larghissima parte di imprenditori agricoli e di istituzioni preposte a tutela delle risorse del territorio quali l ERSAT e le Università. La produzione e la trasformazione si effettueranno principalmente in tre laboratori dislocati nel territorio provinciale del Medio Campidano, un territorio da tempo disabituato alla presenza industriale. L insediamento di queste strutture, in un territorio lontano dai grossi centri urbani, sarà di stimolo allo sviluppo di un indotto produttivo, sia diretto che indiretto, con la creazione di strutture e servizi, e conseguente sviluppo occupazionale. Realizzazione di una Fattoria Didattica. La proposta di intervento dell impresa si inserisce in un contesto promozionale-turistico di rilevante interesse, soprattutto per i legami con la cultura e le tradizioni agroalimentari tipiche del territorio. In sintesi si realizzerà una struttura opportunamente 9

10 attrezzata che possa essere utilizzata come aula didattica e laboratorio nelle attività di fattoria didattica. Gli spostamenti all interno della Fattoria ed i sopralluoghi nei vari siti interessati al percorso didattico si potranno effettuare con l utilizzo di mezzi a traino animale (cavalli). La sinergia tra il settore agroalimentare di produzione delle piante officinali e l allevamento e addestramento del bestiame permetterà la riproduzione di ambienti tradizionali del settore agricolo. Ammodernamento Strumenti e Macchinari per i processi di filiera. I Principali interventi di ammodernamento di strumenti e macchinari sono rivolti ai segmenti di filiera legati a produzione, trasformazione e primo confezionamento. Questo adeguamento tecnologico permetterà un equilibro dei costi di produzione ed un vantaggio temporale sulla domanda (mercato). Sarebbe importante uno studio per la messa a punto della tecnologia di produzione del liquore di mirto, affiancato dalla ricerca applicata all utilizzo di mezzi e strumenti innovativi per la raccolta del prodotto. Ampliamento e costruzione di edifici da adibire a trasformazione e confezionamento. Gli interventi di ampliamento e costruzione di nuovi impianti (laboratori) di trasformazione e primo confezionamento soddisfano un esigenza concreta di cui beneficiano tutti i produttori e principalmente i produttori medio-grandi. Attraverso la realizzazione di questi laboratori si potrà canalizzare la produzione verso centri di confezionamento organizzati che consentano l abbattimento dei costi e l innalzamento qualitativo delle produzioni. Formazione e affiancamento degli operatori del settore. I vari interventi avranno a fattore comune la predisposizione di corsi di formazione e di perfezionamento che vedranno coinvolti sia agli operatori più esperti che i neofiti ad essi affiancati, al fine di garantire sia il tramandarsi dei saperi locali che l apprendimento dei fattori di innovazione, favorendo un costante aggiornamento tale da consentire il raggiungimento di obbiettivi qualitativi e quantitativi di altissimo livello. Gli interventi di formazione e di aggiornamento saranno realizzati grazie all affiancamento di tutor specializzati in loco (campi, laboratori, aziende), consentendo un apprendimento più rapido e contestualizzato -training on the job- 3. PARTENARIATO DI PROGETTO 3.. Composizione e costituzione del Partenariato di Progetto Tabella - Elenco degli Enti Pubblici che partecipano al Partenariato di Progetto Ente Pubblico Titolo Operazione Proposta Codice Operazione 2 3 Comuni di San Gavino Monreale Villanovafranca Turri Comune di San Gavino Monreale Comuni di San Gavino Monreale Villanovafranca Turri Vetrina di Promozione delle piante officinali Centro polifunzionale per lo zafferano Osservatorio Socio Economico del settore Piante Officinali N424 N45 N274 Tabella 2 - Elenco delle Imprese che partecipano al Partenariato di Progetto. Imprese Titolo Operazione Proposta Tipologia di produzione Codice Operazione Cao Annamaria Centro di raccolta per la lavorazione, trasformazione, Zafferano N286 0

11 confezionamento dello zafferano 2 Ditta di Ibba Ilario Coltivazione di mirto per la produzione di liquore Mirto N03 tradizionale 3 Ditta di Addari Fabio Coltivazione di mirto per la produzione di liquore Mirto N07 tradizionale 4 Società Agricola Tecnoplant di Ibba Produzione e lavorazione Ilario C.S.a.s. mirto Mirto N6 Realizzazione nuovi impianti 5 Società Agriciola Ruralia sas produttivi ed acquisto Mirto N27 macchine 6 Ruralia srl Completamento laboratorio e certificazione piante officinali Mirto N97 7 Diana Silvio & C.S.a.s Coltivazione di mirto per la produzione di liquore Mirto N99 tradizionale Laboratorio di lavorazione, confezionamento, 8 Impresa Tinsar srl Artigianale estrazione, Piante commercializzazione di Officinali prodotti aromatici e officinali N06 settore farmaceutico e cosmetico 9 Oser Cosmeceutici srl Realizzazione di un centro di produzione di formulati Piante cosmetici a base di estratti di Officinali N58 piante officinali Realizzazione laboratorio 0 Moi Giulia lavorazione piante officinali Piante settore farmaceutico e Officinali N456 cosmetico Ditta di Inconis Gavino Produzione e Laboratorio (Fattoria didattica) Zafferano N342 2 Mallica Francesco Paolo Laboratorio di trasformazione e produzione Zafferano N264 dello zafferano 3 Ditta Paolo Cortis Laboratorio di trasformazione e Zafferano N27 confezionamento 4 Ditta di Aru Susanna Luigia Produzione della coltura dello zafferano Zafferano N368 5 Saba Valentina Zafferano: dalla coltivazione alla produzione Zafferano N4 6 Coni Maria Teresa Laboratorio di lavorazione e confezionamento dello Zafferano N42 zafferano 7 Figus Mario Costruzione del laboratorio per la lavorazione ed il confezionamento dello Zafferano N43 zafferano. Commercializzazione 8 Ditta di Cotza Cellino Laboratorio per lavorare e confezionare lo zafferano Zafferano N44 9 Ditta Galitzia Stefano Realizzazione laboratorio lavorazione e Zafferano N460 confezionamento zafferano 20 Ditta di Fois Cristian Produzione olivicola, orticola Zafferano N505

12 2 Alisei di F.Meloni e F.Curreli s.n.c Zafferano di Turri di Picchedda Elvirio e Figli Costituendo Consorzio Produttori di Zafferano e dello zafferano Produzione e Laboratorio di Confezionamento Zafferano e altre P.O. Produzione, trasformazione, commercializzazione e promozione dello zafferano e piante officinali Supporto alla raccolta, produzione, trasformazione, confezionamento e commercializzazione dello Zafferano Zafferano e Piante Officinali Zafferano e Piante Officinali Zafferano e Piante Officinali N9 N48 N426 Tabella 3 - Elenco degli Altri Soggetti che partecipano al Partenariato di Progetto. Altri Soggetti Titolo Operazione Proposta Codice Operazione 2

13 3.2. Articolazione del Partenariato di Progetto Enti locali Produttori Consorzio Produttori Zafferano Imprese di trasformazione e commercializzazione Aziende di trasformazione settore farmaceutico - cosmetico Gli attori coinvolti nella realizzazione del progetto integrato sono gli Enti Locali, le Aziende e tutti i soggetti che intervengono nella Filiera delle piante officinali. Tuttavia le Azioni Promozionali e di Supporto, come l Osservatorio e la Vetrina Virtuale, rappresenteranno un servizio di informazione per i diversi operatori del settore, e per la Comunità nel suo insieme, divenendo strumenti a disposizione di coloro che intendano fruire della conoscenza per fini diversi. Tabella 4 - Impegni specifici assunti dai singoli Soggetti del Partenariato di Progetto Soggetto del Partenariato Impegno Specifico Priorità Attribuita all Impegno Specifico San Gavino M.le, Villanovafranca, Turri Realizzazione Osservatorio socioeconomico San Gavino M.le, Villanovafranca, Turri Realizzazione Sistema di Promozione Integrata Vetrina virtuale San Gavino Monreale Realizzazione Centro Polifunzionale per lo Zafferano Cao Annamaria Realizzazione Nuovo Impianto di un centro di raccolta per la lavorazione, trasformazione, confezionamento dello zafferano Realizzazione Nuovo Impianto di Ditta di Ibba Ilario Produzione Mirto Ditta di Addari Fabio Realizzazione Nuovo Impianto di 3

14 Società agricola Tecnoplant di Ibba Ilario C.S.a.s. Società Agricola Ruralia sas Ruralia srl Diana Silvio & C.S.a.s Impresa Tinsar srl Artigianale Oser Cosmeceutici srl Moi Giulia Ditta di Inconis Gavino Mallica Francesco Paolo Ditta Paolo Cortis Ditta di Aru Susanna Luigia Saba Valentina Coni Maria Teresa Figus Mario Ditta di Cotza Cellino Ditta Galitzia Stefano Ditta di Fois Cristian Alisei di F.Meloni e F.Curreli s.n.c. Zafferano di Turri di Picchedda Elvirio e Figli Costituendo Consorzio Produttori di Zafferano Produzione Mirto Realizzazione Nuovo Impianto di Produzione Mirto Realizzazione Nuovo Impianto di Produzione Mirto Realizzazione e adeguamento Impianto di trasformazione e commercializzazione Realizzazione Nuovo Impianto di Produzione Mirto Realizzazione Laboratorio di lavorazione, estrazione, confezionamento e commercializzazione di prodotti aromatici e officinali per il settore farmaceutico e cosmetico Realizzazione nuovo impianto di produzione preparati farmaceutici e parafarmaceutici a carattere cosmetico e fitoterapico Realizzazione nuovo impianto di produzione preparati farmaceutici e parafarmaceutici a carattere cosmetico e fitoterapico Ampliamento impianto produzione zafferano Realizzazione nuova struttura da adibire a Fattoria Didattica Realizzazione Nuovo Impianto di Produzione Zafferano Realizzazione Laboratorio trasformazione e confezionamento Realizzazione Laboratorio trasformazione e confezionamento Realizzazione nuovo impianto di produzione Zafferano Ampliamento Impianto di Produzione Zafferano Realizzazione Laboratorio trasformazione e confezionamento Realizzazione Laboratorio di lavorazione, confezionamento Zafferano Realizzazione Laboratorio di lavorazione, confezionamento e commercializzazione dello Zafferano e commercializzazione Realizzazione Laboratorio di lavorazione, confezionamento dello Zafferano Realizzazione Laboratorio di lavorazione, confezionamento dello Zafferano Realizzazione Nuovo Impianto di Produzione Zafferano Realizzazione Laboratorio di lavorazione, confezionamento e commercializzazione di piante officinali Realizzazione Laboratorio di lavorazione, confezionamento e commercializzazione di piante officinali Supporto alla filiera con attività di formazione, promozione e commercializzazione dello zafferano 4

15 Tabella 5 - Impegni collettivi assunti dai singoli Soggetti del Partenariato di Progetto Raggruppate per tipologia di impegno Impegno Specifico Supporto alla promozione e monitoraggio della filiera Aumento produzione mirto Diversificazione delle produzioni interventi innovativi Promozione e diffusione della conoscenza del saper fare Fattoria Didattica Supporto alla filiera nel segmento trasformazione e commercializzazione Aumento produzione zafferano e incremento dei processi di filiera legati alla trasformazione e confezionamento Incremento dei processi di filiera legati alla trasformazione e confezionamento Realizzazione Laboratorio di lavorazione, confezionamento e commercializzazione di piante officinali Incremento dei processi di filiera legati alla trasformazione e confezionamento dello zafferano Supporto alla filiera con attività di formazione, promozione e commercializzazione dello zafferano Aumento produzione zafferano Priorità Attribuita all Impegno Specifico indispensabile indispensabile indispensabile indispensabile indispensabile indispensabile indispensabile indispensabile indispensabile indispensabile indispensabile 5

16 4. QUADRO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO INTEGRATO 4.. Analisi di contesto A. Situazione attuale del contesto territoriale / tematico / settoriale del Progetto Integrato di Sviluppo L area di intervento comprende il territorio della Provincia del Medio Campidano il quale racchiude delle specificità importanti nella produzione delle piante officinali. La provincia comprende al suo interno delle aree che rappresentano, per la loro storia, la cultura, le tradizioni e l economia, delle realtà locali facilmente identificabili. È possibile pertanto, per agevolare la lettura del territorio, suddividere la provincia in tre sub aree: la Marmilla, che comprende i comuni di Gesturi, Genuri, Setzu, Tuili, Turri, Barumini, Las Plassas, Pauli Arbarei, Ussaramanna, Siddi, Lunamatrona, Villamar, Villanovafranca, Segariu, Furtei, Sanluri, Villanovaforru, Collinas e Sardara. Del Campidano irriguo fanno parte i comuni di Serramanna, Samassi e Serrenti. Fanno parte dell Area ex mineraria i comuni di Arbus, Guspini, Villacidro, Gonnosfanadiga, Pabillonis e San Gavino Monreale. I cinque comuni più popolosi della Provincia (nell ordine Villacidro, Guspini, Serramanna, San Gavino Monreale e Sanluri) coprono circa il 52% del totale ciò sta ad indicare la forte dispersione demografica che peraltro contraddistingue l intero contesto provinciale; di fatto si individua un sistema multipolare definito dai centri di Sanluri, San Gavino Monreale, Villacidro e Guspini con oltre 45 mila residenti. I centri caratterizzati da una bassa consistenza demografica sono localizzati in particolare nell area della Marmilla, dove sono presenti i tre comuni più piccoli della nuova Provincia (Genuri, Setzu e Las Plassas). In questo caso il territorio risulta caratterizzato dalla presenza di una struttura insediativa formata da centri urbani di piccole dimensioni, in cui le piccole centralità si rapportano attorno ad un elemento ambientale di grande rilievo quale la Giara di Gesturi. Si tratta di un dato che viene confermato dalla distribuzione della popolazione per classi di ampiezza demografica dalla quale risulta che il 68% delle municipalità e contemporaneamente il 25% dei residenti si concentra nella classe di comuni con una popolazione inferiore alle unità. Sulla base dei dati censuari per il 200, la quota di residenti che in ambito provinciale possiede un titolo di studio si aggira intorno al 83,5% della popolazione, una percentuale al di sotto della media regionale (86,8%) che si assottiglia ulteriormente se ad essere preso in considerazione è un elevato grado di istruzione, solamente il 22,0% dei residenti (il 28,7% in ambito regionale) possiede una laurea o un diploma di scuola secondaria superiore. Il fenomeno risulta più marcato per gli uomini (20,5% della rispettiva popolazione) piuttosto che per le donne (23,4%), così come rilevato in ambito regionale (rispettivamente, 27,% e 30,2%). Dal canto loro gli analfabeti incidono per una quota (2,8%) nettamente superiore al dato medio regionale (,9%), anche se rappresentati in misura maggiore dagli ultra65enni (78%) di quanto non si rilevi nella Regione (73%). L analisi territoriale mostra da un lato come nella zona dell Area ex mineraria vi sia una maggiore incidenza dei residenti con un elevato grado di istruzione (23,3%) ed una minore quota di analfabeti (2,4%) rispetto al dato provinciale; in particolare il comune di Guspini registra percentuali rispettivamente pari al 26,3% e,5%. Di contro nel Campidano irriguo ad una modesta percentuale di laureati e diplomati sul totale della popolazione (circa il 9,7%) corrisponde una elevata incidenza dell analfabetismo quantificabile in un 3,4% dei residenti totali. In particolare sono i comuni di Samassi e Serrenti a rappresentare le situazioni più significative, nel primo caso con un elevato grado di istruzione che interessa solamente il 8,8% della popolazione totale, nel secondo con un tasso di analfabetismo che coinvolge il 4% dei residenti. Sul fronte dell offerta formativa, nell ambito del bacino scolastico Nord Occidentale gli Istituti Superiori risultano localizzati nei poli di Arbus, Guspini, San Gavino Monreale, Sanluri, Serramanna, Villacidro e Villamar per un numero complessivo di istituti pari a dodici unità; si tratta per lo più di Istituti Tecnici e Professionali (rispettivamente 5 e 3 unità) e di Licei (3) a cui si aggiunge un Istituto Magistrale. In termini di distribuzione territoriale, con i due terzi degli istituti si rileva una forte concentrazione in corrispondenza dell Area ex mineraria, a cui corrisponde un elevato grado di diversificazione dell offerta formativa lungo tutte e quattro le tipologie individuate. In particolare si registra la presenza di due Licei (lo Scientifico a San Gavino Monreale e il Classico a Villacidro), quattro Istituti Professionali (il turistico alberghiero ad Arbus, gli Istituti per i Servizi Sociali e per l Industria e l Artigianato a Guspini, l Istituto per l Agricoltura e l Ambiente a Villacidro), un Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri (Guspini) e un Istituto Magistrale (San Gavino Monreale). Dal canto suo 6

17 la Marmilla conta la presenza di tre strutture, di cui due localizzate nel comune di Sanluri (un Liceo Linguistico ed un Istituto Tecnico Commerciale, per Geometri e Turistico) e una nel centro di Villamar (l Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione). Il Campidano irriguo registra un solo istituto, il Tecnico Industriale di Serramanna. L agricoltura Nel Medio Campidano la superficie agricola totale è di ha pari al 72 % della superficie territoriale della provincia (5.69 ha) e al 6,42 % di quella agricola regionale. La Superficie Agricola Utilizzata (SAU) è pari a ha corrispondenti al 69 % della superficie agricola totale, al 50% della superficie territoriale e al 7,38% della SAU regionale. La SAU è utilizzata per il 7% pari a ha ,32 con seminativi, per il 9 % pari a ha con prati e pascoli permanenti, per il 0% pari a ha 754 con colture agrarie legnose. Il 33% della SAU pari a ha è irrigabile con rete consortile, di cui solo 6000 ha (24%) risultano irrigati. Il numero delle aziende che operano in agricoltura è pari a il 0,68 % di quelle regionali ed hanno una SAU media aziendale di ha 6,. La forza lavoro impiegata in agricoltura è di unità pari al 24 % di quella regionale con un indice di occupazione di 0,62 contro lo 0,56 regionale. Delle aziende agricole che operano nel Medio Campidano solo l % ha una SAU superiore ai 00 ha, mentre il 76% delle aziende ha una SAU inferiore ai 5 ha. Per quanto riguarda il numero medio di corpi per azienda (numero corpi aziendali/numero di aziende) questo dato oscilla da comune a comune passando da 2 corpi per azienda di Villacidro a 7 corpi per azienda di Ussaramanna. Produzione zafferano in ITALIA 45 ha Produzione Zafferano in SARDEGNA 35 ha San Gavino Monreale 20 ha Turri 7 ha Villanovafranca 3 ha Altri Comuni 5ha Tipologia Produzione Numero di ha coltivati Mirto 67,50 Rosa canina 0,96 Elicriso 9,64 Rosmarino 35,7 Misto aromatiche condimento 4,75 Salvia Desoleana 4,24 Salvia officinalis 3,82 Timo 2,4 Lavanda 2,22 Aloe,30 Campi catalogo,60 Campi orientamento specie,80 Basilico,5 Alloro,43 Corbezzolo,20 Melissa 0,25 Eucalipto 0,50 Prezzemolo,00 Aglio,87 Piante tintoree 0,50 Origano,00 Analizzando i dati relativi all età degli occupati in agricoltura si può notare che il 67% hanno un età tra i 30 e i 54 anni, il 7,9 % ha un età superiore ai 54 anni e solo il 3% ha un età compresa tra i 20 e i 29 anni. Per la forma di conduzione il 98% delle aziende sono condotte direttamente dal coltivatore, solo l,7% ricorre alla conduzione con salariati e lo 0,3% è condotta con altre forme. Gran parte delle aziende agricole (86%) sono di proprietà, l,2% è in affitto, il 6,4% è mista affitto e proprietà, l,9% ha in uso gratuito la superficie agricola, il 4,% è condotta con altre forme e per lo 0,4% si tratta di aziende senza superficie. Le aziende con produzioni biologiche sono in totale 938 di cui il 98% con produzioni di tipo vegetale e il 2% di tipo zootecnico. B. Risorse materiali e immateriali di riferimento per il Progetto Integrato di Sviluppo Il territorio della Provincia può contare su ingenti risorse ambientali e culturali sulle quali è possibile costruire le basi per uno sviluppo sostenibile. Da una prima analisi è evidente che il territorio presenta, per le sue intrinseche caratteristiche, differenti peculiarità. Ciò è visibile ad occhio nudo in termini paesaggistici: si passa dalle fertili pianure del Campidano irriguo alle colline della Marmilla sino all area ex mineraria del Monte Linas e alle coste di Arbus. Il territorio presenta, sotto il profilo culturale e ambientale, sia elementi caratterizzanti specifici territori, sia elementi che accomunano l intera Provincia. Il territorio presenta numerose sagre, relative alle tradizioni ed ai saperi dell agroalimentare, che ogni anno attraggono flussi soprattutto dal resto della Sardegna. E il caso della sagra del pane o delle olive a Gonnosfanadiga, dello zafferano a San Gavino Monreale, Villanovafranca e Turri, ecc. 7

18 Patrimonio del saper fare nella produzione di Zafferano Tra le risorse di questo territorio vanno incluse anche quelle legate all enorme patrimonio di saperi legati al mondo dello zafferano e delle piante aromatiche e officinali. In particolare attorno alla coltivazione, lavorazione dello zafferano esiste un rilevante patrimonio culturale e antropologico legato ai forti condizionamenti culturali sociali ed economici che alcuni secoli di storia (prime coltivazioni intorno al.500 d.c.) hanno determinato nel territorio del Medio Campidano e nello specifico nei comuni di San Gavino Monreale Turri e Villanovafranca. Questo patrimonio immateriale documentato in alcuni lavori di ricerca svolti dall Università di Cagliari, merita di essere valorizzato e costituisce, insieme alle numerose risorse storiche, culturali e ambientali di cui il Medio Campidano dispone, la piattaforma di partenza per la costruzione di un percorso di attrazione turistica. Nel corso di quest anno si è positivamente sperimentato con L ERSAT, La Provincia del Medio Campidano e i comuni di San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca un percorso gastronomico, storico, culturale e ambientale denominato Le Strade dello Zafferano che ha riscosso un rilevante interesse anche da parte di turisti provenienti dalla penisola, dimostrando che esistono le condizioni per pensare cosi come si sta facendo per il vino ad una riproposizione organizzata e stabile di questo itinerario. Non bisogna poi tralasciare il fatto che la Sardegna e il Medio campidano in particolare sono storicamente votati alla produzione di zafferano ed sono leader a livello nazionale. Questo diventa l elemento portante sul piano della promozione e della valorizzazione delle produzioni agroalimentari per l intero territorio. Patrimonio tradizionale di confezionamento del mirto a livello familiare La pratica della raccolta del mirto e la successiva trasformazione in liquore ha origini molto lontane. Dai dati e dagli studi, non ancora ufficiali, si apprende che le prime produzioni del liquore risalgano al XIX sec. Il liquore tipico di mirto, una volta apprezzato soprattutto in Sardegna, è sempre più stimato e richiesto dai mercati nazionali e internazionali. Per le sue caratteristiche peculiari sta conquistando spazi commerciali. Negli anni i saperi legati a questa produzione si sono tramandati di generazione in generazione favorendo l affinamento delle tecniche di trasformazione e confezionamento. Oggi, il liquore di mirto è prodotto dalle aziende liquoristiche sarde, che mettono in commercio 5 milioni di bottiglie, realizzano un fatturato che sfiora i 20 milioni di euro. Nell isola, grazie a ricerche scientifiche e ad un particolare lavoro di selezione svolto da ricercatori dell Università di Sassari e del Cras, sono state individuate sette varietà di mirto particolarmente adatte ad essere coltivate. C. Analisi in ottica di genere del Progetto Integrato di Sviluppo I dati relativi alla condizione professionale della popolazione residente contenuti nel Censimento della Popolazione 200 rivelano come il 44,2% della popolazione con 5 anni e più sia in una condizione di forza lavoro, rispetto ad una media regionale pari al 47,3%. Tra le fattispecie che compongono l universo della non forza di lavoro si rileva la minore incidenza degli studenti (5,6%) piuttosto che da parte delle casalinghe (32,4%) rispetto a quanto rilevato nell intero contesto regionale (con percentuali rispettivamente pari al 7,7% e 3,2%); analogamente a quanto avviene in ambito regionale (30,4%) è rilevante la quota di ritirati dal lavoro, pari al 30,7%. Considerando la variabile sesso, si registra inoltre una marcata differenziazione tra il tasso di attività della popolazione maschile (circa il 58%) rispetto a quello della popolazione femminile (30%), soprattutto se confrontati con il dato regionale, rispettivamente pari al 60% e al 35%. Nonostante i dati confortanti relativi al miglioramento della qualità occupazionale, all aumento dei tassi di occupazione e alla riduzione del divario di genere nel mercato del lavoro, la crescita della partecipazione femminile al mondo del lavoro mette in evidenza un dato negativo, cioè il fatto che il fenomeno della disoccupazione sia soprattutto femminile. Con il presente progetto ci si propone di rispondere alla esigenza di costruire specifiche professionalità capaci di gestire in modo ottimale le peculiarità dei diversi soggetti (donne, extracomunitari, a titolo esemplificativo) che si affacciano sul mercato del lavoro, al fine di valorizzarne le differenze e di integrarle in modo ottimale nei processi di creazione di valore (economico e sociale). Attraverso percorsi di sensibilizzazione e informazione si intende coinvolgere la varietà dei potenziali operatori. In particolare una delle manifestazioni di interesse che funge da supporto a tutta la filiera, si fa carico di organizzare e diffondere la conoscenza (attraverso corsi formativi a vari livelli) un passaggio di competenze tra professionisti ormai consolidati nel settore produttivo e giovani 8

19 interessati ad intraprendere una professione legata alle tradizioni. Anche grazie alle caratteristiche dei processi produttivi e dei moderni stili gestionali adottati delle aziende che la compongono, è occasione di miglioramento della qualità della vita del contesto socio-economico di riferimento poiché crea opportunità e lavoro, possibilità di progressione delle carriere femminili, di conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa, favorendo lo sviluppo di opportunità di lavoro femminile. In modo particolare è importante il fatto che, a fronte di un panorama lavorativo, nei campi dell economia, della politica e della società, tradizionalmente concepite e governate al maschile gli attori della filiera intendono favorire un percorso di emancipazione, dando priorità, nelle assunzioni, alle cosiddette fasce deboli, tra le quali in particolare quella femminile, considerato che il lavoro è ambito privilegiato all interno del quale è possibile esprimere capacità e attitudini, in una prospettiva della diversità di genere che produce confronto e ricchezza del sistema e quindi con possibilità di propagazione anche all esterno delle singole realtà in cui viene innescata. A tal fine si favoriranno le connessioni possibili tra lavoro extradomestico e lavoro domestico, soprattutto in alcuni momenti del ciclo di vita dei lavoratori, di modo che si possa superare la dicotomia tra famiglia e lavoro e trovare una certa continuità tra queste due dimensioni, generalmente considerate in antagonismo. Per fare questo i soggetti aderenti al progetto intendono rivolgersi al mondo del lavoro con la necessaria attenzione richiesta dalla centralità degli aspetti relazionali della famiglia, agevolando anche il lavoro delle donne, dando loro ulteriori opportunità di scelta, fra le quali quelle di sposarsi ed avere figli in piena consapevolezza, lavorare in casa e/o fuori, oppure condurre una soddisfacente vita da single. Le prospettive di raggiungimento degli obiettivi proposti, risultano agevolmente raggiungibili attraverso la integrazione dei processi di filiera, considerato anche che l approccio sulle pari opportunità è già stato impiantato negli attuali contesti produttivi delle singole realtà, come si evince dai dati relativi al numero di lavoratrici femminili facenti parte dei soggetti coinvolti nel presente progetto. D. Analisi della sostenibilità ambientale del Progetto Integrato di Sviluppo Il progetto intende rispettare tutti i vincoli di sostenibilità ambientale in rispetto della procedura imposta dalla comunità europea (VIA). In generale il progetto si pone l obiettivo di creare delle sinergie tra territorio, tessuto sociale e strutture di servizi pubblici e privati. All interno del progetto si mettono in evidenza gli interventi strutturali riportati dalle aziende private e dagli EELL, che in sostanza si distinguono in - Realizzazione di piccoli laboratori trasformazione e primo confezionamento - Realizzazione di strutture da adibire a laboratori di trasformazione settore farmaceutico - Centro Polifunzionale per lo Zafferano Gli interventi in esame sono interessati da una gamma completa di servizi che vanno dalla fornitura di energia elettrica e acqua alla viabilità delle aree rurali e quindi accessibilità ai terreni di coltivazione. Sono in atto alcuni progetti per la gestione condivisa dei servizi comuni come la gestione dei rifiuti dove La produzione complessiva dei rifiuti nel territorio della provincia superano le ton/a, il 5.8 % della produzione regionale e viene conferita presso la piattaforma situata a Villacidro, la quale è dotata sia di impianti di trattamento che di discarica di servizio. In tale centro, il ricorso allo smaltimento diretto in discarica è abbastanza consistente, infatti il 66 % della quantità di rifiuti convogliati nella piattaforma, viene conferito direttamente in discarica. I rifiuti differenziati vengono diretti in tre centri di raccolta e trattamento: Consorzio Cisa Consorzio Las Plassas Centro Villamar-Villanovafranca. Si riscontra comunque, che le attuali infrastrutture presenti nel territorio non sono sufficienti per uno sviluppo del territorio. Gli assi principali sono giudicati abbastanza soddisfacenti, tranne la SS97 per la quale è necessario un potenziamento, mentre i collegamenti tra le aree interne sono carenti, in particolare la viabilità rurale andrebbe migliorata considerando che si tratta di un area a vocazione prevalentemente agricola. I comuni che risentono di un maggiore isolamento sono quelli dell Area ex mineraria e della Marmilla, soprattutto per quanto riguarda il trasporto pubblico. Infatti questi comuni sono lontani dagli snodi ferroviari e quindi legati all utilizzo di mezzi di trasporto privati su gomma. La carenza delle infrastrutture influisce in modo negativo anche sulle reti di commercializzazione dei prodotti agricoli, in quanto i mercati di tali prodotti sono fuori dell ambito regionale e la lentezza dei trasporti non permette che i prodotti arrivino ai mercati in condizioni ottimali. Attraverso un attenta analisi degli interventi proposti, si evince che l incidenza ambientale delle opere edilizie è irrilevante, l armonia degli interventi non modifica il territorio circostante se non in 9

20 maniera marginale. Le strutture che verranno realizzate col progetto interessano aree di intervento disciplinate dai diversi regolamenti edilizi comunali che il progetto rispetta nella forma più ampia. E. Progetti in atto correlati con il Progetto Integrato di Sviluppo Diversi sono i progetti in atto che riguardano le piante officinali ed in particolare lo zafferano. In particolare un progetto che si stà avviando alla conclusione è il progetto Saffron (interreg III C Sud). Un progetto di cooperazione internazionale che vede la partecipazione dell ERSAT con la Spagna (Università di Albacete e ITAPdi Albacete) e la Grecia (Regione della Macedonia Occidentale e università di Atene) il cui obiettivo è il miglioramento della competitività dello zafferano prodotto in Europa nel mercato mondiale attraverso la valorizzazione della qualità. Con questo progetto si è redatto un libro bianco sullo zafferano in Europa che delinea delle strategie per una valorizzazione dello zafferano, alcune di queste coincidono con quelle delineate nel presente progetto integrato. Altro progetto in atto è quello di ricerca finanziato dall Assessorato Regionale all Agricoltura e portato avanti dall Università di Sassari (Dipartimento di Ingegneria del territorio sezione di meccanica agraria) e riguarda lo studio di un prototipo per la meccanizzazione della raccolta e mondatura dello zafferano. Infine si sta avviando un progetto di ricerca internazionale che vede la partecipazione di una rappresentanza del mondo della produzione sarda che si pone l obiettivo di modificare le norme ISO di classificazione dello zafferano includendo parametri attualmente esclusi riguardante le adulterazioni e sofisticazioni. Questo progetto denominato Saffic finanziato con le risorse del sesto programma quadro vede la partecipazione oltre che di produttori spagnoli, greci e sardi, dei maggiori istituti di ricerca e analisi dell Europa. È opportuno evidenziare che nel territorio (Samassi) ha sede l Associazione Nazionale Città della Terra Cruda alla quale aderiscono sei comuni della Provincia del Medio Campidano: oltre a Samassi, Serramanna, Serrenti, Segariu, San Gavino Monreale e Sanluri. In questi comuni si sta dando inizio a diversi progetti per la valorizzazione degli edifici in terra cruda e la salvaguardia dei saperi artigianali connessi a questo tipo di edilizia. Si può citare il caso di Segariu con il recupero di Casa Curreli da adibire a centro di documentazione sull uso delle argille; oppure il caso di San Gavino Monreale con il recupero di Casa Corda da destinare a Centro dello zafferano e della terra cruda; infine, a Samassi, il parco tematico Terra cruda e sostenibilità edilizia. Nel territorio sono in fase di attivazione tre progetti di Agenda 2 Locale (AGIRE SOSTENIBILE, SENECA 2 e CAVF) che comprendono, nell insieme, 22 comuni della Provincia. Le Agende 2 Locali hanno l obiettivo comune di informare e coinvolgere i cittadini perché partecipino attivamente alla definizione di Piani d Azione Locali per uno sviluppo sostenibile e duraturo del territorio. La Provincia, inoltre, si sta dotando di un nodo INFEA. Piani di Sviluppo Locale I Piani di Sviluppo Locali attuati col programma comunitario LEADER II nel territorio sono stati predisposti dal Gruppo di Azione Locale (GAL) costituito nell area del Monte Linas e dal Consorzio Turistico SA CORONA ARRUBIA, nell area della Marmilla. Attualmente, sempre predisposti dai GAL (rispettivamente del Monte Linas e delle Marmille) sono in corso di realizzazione i Piani di Sviluppo Locale relativi al programma LEADER Plus. Essi comprendono i comuni di Arbus, Guspini, Gonnosfanadiga, Pabillonis e Villacidro il primo, mentre il secondo comprende i comuni di Collinas, Furtei, Genuri, Lunamatrona, Sardara, Segariu, Setzu, Siddi, Turri, Tuili, Ussaramanna e Villanovaforru, oltre ad altri Comuni ricadenti in provincia di Oristano e di Nuoro. Patti Territoriali I Patti Territoriali predisposti nel 997, attualmente sono in fase di conclusione. Il Patto Arburese, Guspinese, Villacidrese interessa i comuni di Arbus, Guspini, Pabillonis, Sardara e Villacidro. L obiettivo prioritario è stato il completamento e recupero delle aree di Montevecchio, Ingurtosu e Funtanazza a fini produttivi e di sviluppo di attività di ricerca in materia ambientale. Il Patto Marmilla, Trexenta, Medio Campidano interessa i comuni di Collinas, Genuri, Gesturi, Lunamatrona, Samassi, Sanluri, Segariu, Serramanna, Serrenti Tuili, Ussaramanna, Villamar, Villanovaforru e Villanovafranca. L obiettivo prioritario è stato la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico ed artistico ai fini turistici ed ambientali. Programmi Integrati d Area 20

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