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1 Ridondanza software per SIMATIC S7 SIMATIC S7-300/S7-400 Ridondanza software per SIMATIC S7 Manuale di guida alle funzioni Contenuto 1 Come utilizzare la presente descrizione - Un 2 suggerimento per la lettura Prime informazioni 3 Funzionamento della ridondanza software 4 Blocchi per la ridondanza software 5 Riferimenti e integrazioni 6 Esempio: ridondanza software con S Esempio: ridondanza software con S Ridondanza software e stazioni operatore con 9 WinCC Ridondanza software con WinAC RTX 10 Ulteriori riferimenti 11 04/2010 A5E

2 Avvertenze di legge Avvertenze di legge Concetto di segnaletica di avvertimento Questo manuale contiene delle norme di sicurezza che devono essere rispettate per salvaguardare l'incolumità personale e per evitare danni materiali. Le indicazioni da rispettare per garantire la sicurezza personale sono evidenziate da un simbolo a forma di triangolo mentre quelle per evitare danni materiali non sono precedute dal triangolo. Gli avvisi di pericolo sono rappresentati come segue e segnalano in ordine descrescente i diversi livelli di rischio. PERICOLO questo simbolo indica che la mancata osservanza delle opportune misure di sicurezza provoca la morte o gravi lesioni fisiche. AVVERTENZA il simbolo indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza può causare la morte o gravi lesioni fisiche. CAUTELA con il triangolo di pericolo indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza può causare lesioni fisiche non gravi. CAUTELA senza triangolo di pericolo indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza può causare danni materiali. ATTENZIONE indica che, se non vengono rispettate le relative misure di sicurezza, possono subentrare condizioni o conseguenze indesiderate. Nel caso in cui ci siano più livelli di rischio l'avviso di pericolo segnala sempre quello più elevato. Se in un avviso di pericolo si richiama l'attenzione con il triangolo sul rischio di lesioni alle persone, può anche essere contemporaneamente segnalato il rischio di possibili danni materiali. Personale qualificato Il prodotto/sistema oggetto di questa documentazione può essere adoperato solo da personale qualificato per il rispettivo compito assegnato nel rispetto della documentazione relativa al compito, specialmente delle avvertenze di sicurezza e delle precauzioni in essa contenute. Il personale qualificato, in virtù della sua formazione ed esperienza, è in grado di riconoscere i rischi legati all'impiego di questi prodotti/sistemi e di evitare possibili pericoli. Uso conforme alle prescrizioni di prodotti Siemens Si prega di tener presente quanto segue: AVVERTENZA I prodotti Siemens devono essere utilizzati solo per i casi d impiego previsti nel catalogo e nella rispettiva documentazione tecnica. Qualora vengano impiegati prodotti o componenti di terzi, questi devono essere consigliati oppure approvati da Siemens. Il funzionamento corretto e sicuro dei prodotti presuppone un trasporto, un magazzinaggio, un installazione, un montaggio, una messa in servizio, un utilizzo e una manutenzione appropriati e a regola d arte. Devono essere rispettate le condizioni ambientali consentite. Devono essere osservate le avvertenze contenute nella rispettiva documentazione. Marchio di prodotto Tutti i nomi di prodotto contrassegnati con sono marchi registrati della Siemens AG. Gli altri nomi di prodotto citati in questo manuale possono essere dei marchi il cui utilizzo da parte di terzi per i propri scopi può violare i diritti dei proprietari. Esclusione di responsabilità Abbiamo controllato che il contenuto di questa documentazione corrisponda all'hardware e al software descritti. Non potendo comunque escludere eventuali differenze, non possiamo garantire una concordanza perfetta. Il contenuto di questa documentazione viene tuttavia verificato periodicamente e le eventuali correzioni o modifiche vengono inserite nelle successive edizioni. Siemens AG Industry Sector Postfach NÜRNBERG GERMANIA A5E P 04/2010 Copyright Siemens AG Con riserva di eventuali modifiche tecniche

3 Indice del contenuto 1 Contenuto Come utilizzare la presente descrizione - Un suggerimento per la lettura Prime informazioni Perché impiegare un sistema con ridondanza software Componenti hardware necessari Componenti software necessari Quando si può utilizzare la ridondanza software Funzionamento della ridondanza software Come funziona un sistema con ridondanza software Struttura della parola di stato della ridondanza software Struttura della parola di comando della ridondanza software Regole per l'impiego della ridondanza software Blocchi per la ridondanza software Biblioteca dei blocchi per la ridondanza software Contenuto dei pacchetti di blocchi Panoramica dei blocchi della ridondanza software FC 100 'SWR_START' FB 101 'SWR_ZYK' FC 102 'SWR_DIAG' FB 103 'SWR_SFCCOM', FB 104 'SW_AG_COM' e FB 105 'SWR_SFBCOM' Blocchi dati DB_WORK_NO, DB_SEND_NO e DB_RCV_NO Blocchi dati DB_A_B e DB_B_A per lo scambio di dati non ridondati Blocco dati DB_COM_NO Esempio per l'approccio rapido con una configurazione minima Dati tecnici dei blocchi Riferimenti e integrazioni Proprietà e caratteristiche della ridondanza software Commutazione master-riserva Durata della commutazione master-riserva Durata del trasferimento dati dal master alla riserva Tempi di commutazione per gli slave DP dell'et 200M Durata del riconoscimento errori nel caso di anomalie nel sistema ridondato...54 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

4 Indice del contenuto 6.7 Reti per l'accoppiamento delle due stazioni Modifica della configurazione e del programma utente in RUN Unità utilizzabili per la ridondanza software Comunicazione con altre stazioni Comunicazione con una stazione S7-300/S Comunicazione con un secondo sistema con ridondanza software Concetto di "jolly" nella ridondanza software Impiego di OB di errore Esempio: ridondanza software con S Esempio: ridondanza software con S Compito e schema tecnologico Configurazione hardware per l'esempio con S Configurazione dell'hardware Progettazione delle reti Progettazione dei collegamenti Creazione del programma utente Collegamento di apparecchiature SeS Esempio: ridondanza software con S Esempio: ridondanza software con S Compito e schema tecnologico Configurazione hardware per l'esempio con S Configurazione dell'hardware Progettazione delle reti Progettazione dei collegamenti Creazione del programma utente Collegamento di apparecchiature SeS Ridondanza software e stazioni operatore con WinCC Faceplate per servizio e supervisione Configurazione del faceplate con WINCC Progettazione del collegamento per WinCC Definizione delle variabili del faceplate Inserimento del faceplate in una pagina Collegamento dei campi di visualizzazione con le variabili (dinamizazzione della pagina) Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

5 Indice del contenuto 10 Ridondanza software con WinAC RTX Controllore PC-based Advanced PC Configuration per la ridondanza software Impostazione della stazione PC Creazione di una configurazione per una stazione PC SIMATIC in STEP Ulteriori riferimenti Tipo di dati INT Tipo di dati WORD Tipo di dati BYTE Tipo di dati BOOL Tipo di dati ANY Rappresentazione simbolica Dati globali Aree di memoria Parametri formali/parametri attuali Tipo di dati CHAR Indice analitico Figure Figura 4-1 Principio della ridondanza software...17 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

6 Indice del contenuto 6 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

7 Contenuto 1 Panoramica Come utilizzare la presente descrizione - Un suggerimento per la lettura (Pagina 11) Prime informazioni Perché impiegare un sistema con ridondanza software (Pagina 13) Componenti hardware necessari (Pagina 14) Componenti software necessari (Pagina 15) Quando si può utilizzare la ridondanza software (Pagina 16) Funzionamento della ridondanza software Come funziona un sistema con ridondanza software (Pagina 17) Struttura della parola di stato della ridondanza software (Pagina 22) Struttura della parola di comando della ridondanza software (Pagina 23) Regole per l'impiego della ridondanza software (Pagina 24) Blocchi per la ridondanza software Biblioteca dei blocchi per la ridondanza software (Pagina 29) Contenuto dei pacchetti di blocchi (Pagina 30) Panoramica dei blocchi della ridondanza software (Pagina 32) FC 100 (SWR_START) (Pagina 30) FB 101 (SWR_ZYK) (Pagina 37) FC 102 (SWR_DIAG) (Pagina 39) Blocchi funzionali FB 103 'SWR_SFCCOM', FB 104 'SW_AG_COM' e FB 105 'SWR_SFBCOM' (Pagina 40) Blocchi dati DB_WORK_NO, DB_SEND_NO e DB_RCV_NO (Pagina 41) Blocchi dati DB_A_B e DB_B_A per lo scambio di dati non ridondati (Pagina 42) Blocco dati DB_COM_NO (Pagina 44) Esempio per l'approccio rapido con una configurazione minima (Pagina 11) Dati tecnici dei blocchi (Pagina 46) Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

8 Contenuto Riferimenti e integrazioni Proprietà e caratteristiche della ridondanza software (Pagina 47) Commutazione master-riserva (Pagina 48) Durata della commutazione master-riserva (Pagina 49) Durata del trasferimento dati dal master alla riserva (Pagina 50) Tempi di commutazione per gli slave DP dell'et 200M (Pagina 52) Durata del riconoscimento errori nel caso di anomalie nel sistema ridondato (Pagina 54) Reti per l'accoppiamento delle due stazioni (Pagina 56) Modifica della configurazione e del programma utente in RUN (Pagina 57) Particolarità per la programmazione in CFC Unità utilizzabili per la ridondanza software (Pagina 59) Comunicazione con altre stazioni (Pagina 62) Comunicazione con una stazione S7-300/S7-400 (Pagina 45) Comunicazione con un secondo sistema con ridondanza software (Pagina 63) Concetto di "jolly" nella ridondanza software (Pagina 67) Impiego di OB di errore (Pagina 69) Esempio: ridondanza software con S7-300 Introduzione (Pagina 71) Compito e schema tecnologico (Pagina 72) Configurazione hardware per l'esempio con S7-300 (Pagina 73) Configurazione dell'hardware (Pagina 74) Progettazione delle reti (Pagina 76) Progettazione dei collegamenti (Pagina 77) Creazione del programma utente (Pagina 78) Collegamento di apparecchiature SeS (Pagina 81) Esempio: ridondanza software con S7-400 Introduzione (Pagina 83) Compito e schema tecnologico (Pagina 84) Configurazione hardware per l'esempio con S7-400 (Pagina 85) Configurazione dell'hardware (Pagina 86) Progettazione delle reti (Pagina 88) Progettazione dei collegamenti (Pagina 89) Creazione del programma utente (Pagina 90) Collegamento di apparecchiature SeS (Pagina 93) 8 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

9 Contenuto Ridondanza software e stazioni operatore con WinCC Faceplate per compiti di servizio e supervisione (Pagina 95) Configurazione del faceplate con WINCC (Pagina 97) Progettazione del collegamento per WinCC (Pagina 65) Definizione delle variabili del faceplate (Pagina 98) Inserimento del faceplate in una pagina (Pagina 100) Collegamento dei campi di visualizzazione con le variabili (dinamizazzione della pagina) (Pagina 102) Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

10 Contenuto 10 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

11 Come utilizzare la presente descrizione - Un suggerimento per la lettura 2 Introduzione I capitoli che seguono descrivono le possibilità di incrementare la disponibilità dei sistemi di automazione SIMATIC S7 con l'aiuto del pacchetto "Ridondanza software". La descrizione si riferisce al prodotto "Ridondanza software" con i seguenti numeri di ordinazione: Licenza singola: 6ES7862-0AC01-0YA0, Versione 1.2 SP3 Licenza di copia: 6ES7862-0AC01-0YA1, Versione 1.2 SP3 La descrizione del prodotto viene presentata anche in forma di Guida in linea in modo che l'utente abbia la possibilità di leggere tutte le informazioni direttamente sul PC/PG durante la progettazione e la programmazione con STEP 7 in funzione della situazione specifica del momento. Non è quindi necessario l'uso di un manuale stampato. Per i Clienti che preferiscono consultare la descrizione su carta, tutti gli argomenti della Guida sono stati raggruppati in un unico documento che può essere letto e stampato con Acrobat Reader. Il documento è contenuto sul CD nel file 'SWR_I.PDF'. Per aprire il documento è necessario Acrobat Reader, un software prodotto da Adobe che non richiede il possesso di una licenza. La versione aggiornata di Acrobat Reader può essere installata dall'utente dalla cartella "S7 manual" all'interno della cartella STEP 7 se non è già stata installata con STEP 7. Differenze tra le versioni 1.2 e 1.2 SP3 Le differenze tra le versioni 1.2 e 1.2 SP3 sono indicate qui di seguito. Nella versione 1.2 SP3 è stato migliorato il comportamento della ridondanza software al ritorno della tensione di rete. Gli esempi per WinCC sono stati adeguati a WinCC V6.2 e V7.0. La ridondanza software è stata abilitata per WinAC RTX Destinatari La presente descrizione si rivolge a quella cerchia di lettori che già conosce i sistemi di automazione S7-300 e/o S7-400 e l'apparecchiatura di periferia decentrata ET 200M. Anche per poter utilizzare il software di programmazione STEP 7 si presuppongono nozioni di base. Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

12 Come utilizzare la presente descrizione - Un suggerimento per la lettura Procedimento consigliato La presente descrizione tratta diversi argomenti a sé stanti. Si consiglia di leggere prima le sezioni "Prime informazioni" e "Funzionamento della ridondanza software". Queste sezioni contengono le informazioni di base necessarie per l'impiego della ridondanza software. Per chi ha già un'ampia esperienza con STEP 7, si consiglia di consultare i nostri progetti con gli esempi per S7-300 e S Sulla base di un'applicazione semplificata si sarà così in grado di comprendere subito i passi necessari. Per chi invece desidera conoscere prima i blocchi e i parametri necessari, si consiglia di leggere la sezione "Blocchi della ridondanza software", che contiene una rapida sintesi di tutte le nozioni utili sui blocchi. Inoltre essa contiene due esempi per l's7-300 e l's7-400 per i quali abbiamo già creato dei progetti con una configurazione minima. I progetti si trovano nella directory dei progetti STEP 7 dopo l'installazione. I progetti possono essere ampliati a piacere. La sezione "Riferimenti e integrazioni" tratta diversi argomenti singoli pensati come approfondimento e per rispondere a particolari domande. In questa sezione sono descritti il funzionamento e i componenti necessari per la creazione della ridondanza software. 12 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

13 Prime informazioni Perché impiegare un sistema con ridondanza software I fermi di produzione sono una perdita di tempo e di denaro Il crescente grado di automazione degli impianti industriali per l'incremento della produttività e della qualità aumenta al tempo stesso la dipendenza dalla disponibilità dei sistemi di automazione. Il guasto di un simile sistema (ad esempio in seguito al guasto di una CPU) può causare costi molto elevati dovuti a perdite di produzione e tempi di fermo. In numerose applicazioni, i requisiti di qualità della ridondanza o la complessità delle aree dell'impianto che richiedono un sistema di automazione ridondato non sono tanto elevati da richiedere necessariamente l'impiego di uno speciale sistema ad alta disponibilità. Spesso sono sufficienti semplici meccanismi software che, in caso di guasto, consentono di proseguire il compito di automazione interrotto su un sistema sostitutivo. Grazie alla ridondanza software tale necessità viene soddisfatta in modo completo. Disponibilità più elevata grazie alla ridondanza software La ridondanza software è eseguibile nei sistemi di automazione standard S7-300 e S L'aumento della disponibilità è possibile per la periferia decentrata a un canale su ET 200M con interfaccia slave DP ridondata IM Le interfacce slave DP dispongono di due interfacce DP e vengono collegate al sistema master DP della stazione A e a quello della stazione B. Lo scopo della ridondanza software è quello di proseguire il compito di automazione ad elevata disponibilità su entrambi i sistemi. Per "compito di automazione ad elevata disponibilità", tra l'altro, si intende quella parte del programma utente che, in caso di guasto della stazione master, deve essere assolutamente eseguita sulla stazione di riserva. Si può trattare sia dell'intero programma utente che di una sola parte. Con l'aiuto della ridondanza software è possibile controllare i guasti seguenti. Guasto dei componenti in un'apparecchiatura centrale (alimentazione, bus backplane, master DP) Guasto della CPU a causa di errori hardware o software Interruzione del cavo di bus per il collegamento ridondato con l'interfaccia DP ridondata Difetto di un modulo PROFIBUS nell'interfaccia slave DP ridondata IM Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

14 Prime informazioni 3.2 Componenti hardware necessari 3.2 Componenti hardware necessari I componenti hardware principali sono due stazioni costituite da S7-300 e/o S In ogni stazione si trovano una CPU e una connessione per un sistema master DP. Entrambe le stazioni sono accoppiate tramite un sistema di bus attraverso il quale possono scambiare dati. Il collegamento alla periferia è assicurato da due sistemi master DP, uno nella stazione A e uno nella stazione B. Ai due sistemi master DP vengono collegate apparecchiature di periferia decentrate ET 200M con interfaccia DP ridondata IM L'interfaccia slave DP consente di commutare dalla prima alla seconda interfaccia in caso di guasto, inoltrando così gli stati del processo dal secondo master DP alla periferia. Panoramica della configurazione hardware 14 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

15 Prime informazioni 3.3 Componenti software necessari 3.3 Componenti software necessari Software di programmazione STEP 7 Per la parametrizzazione dei blocchi per la ridondanza software è necessario il pacchetto di base STEP 7 dalla versione 5.2 in poi. Tool standard opzionali per SIMATIC NET e SIMATIC HMI Naturalmente per i sistemi con ridondanza software è possibile utilizzare tutti i tool opzionali di engineering e progettazione. La panoramica seguente mostra i tool standard che sono stati utilizzati anche nei progetti degli esempi applicativi della presente descrizione. Denominazione ProTool dalla versione 3.01 in poi WinCC dalla versione 6.0 in poi Compito del tool Progettazione di pannelli operatore SIMATIC HMI Progettazione grafica di stazioni operatore WinCC di SIMATIC HMI Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

16 Prime informazioni 3.4 Quando si può utilizzare la ridondanza software 3.4 Quando si può utilizzare la ridondanza software La ridondanza software si può impiegare nei casi in cui le parti centrali o particolarmente importanti dell'impianto richiedono una disponibilità elevata e quando il processo tollera un'interruzione di breve durata, come ad. es. la perdita di alcuni cicli di elaborazione a causa della commutazione all'altra stazione (commutazione master-riserva). Queste parti dell'impianto possono essere ad es.: Il controllo del processo per i circuiti di raffreddamento ad acqua Il controllo del processo per gli impianti di depurazione dell'acqua potabile La sorveglianza e il controllo dei flussi del traffico La regolazione e la sorveglianza di livelli di riempimento La regolazione e la sorveglianza della temperatura nelle celle frigorifere La regolazione e la sorveglianza della temperatura nei forni di cottura Vedere anche Proprietà e caratteristiche della ridondanza software (Pagina 47) Commutazione master-riserva (Pagina 48) 16 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

17 Funzionamento della ridondanza software Come funziona un sistema con ridondanza software Definizione Un sistema con ridondanza software è caratterizzato da: due stazioni S7-300 e/o S7-400 accoppiate tramite un sistema di bus un programma utente ridondato che è caricato in entrambe le stazioni due sistemi master DP ai quali sono collegate apparecchiature di periferia decentrate ET 200M con interfaccia slave DP ridondata (ad es. IM 153-2) impiego dei blocchi del pacchetto software "Ridondanza software" Principio della ridondanza software Il seguente diagramma mostra il principio di funzionamento della ridondanza software dal punto di vista della CPU master e della CPU di riserva. * Figura 4-1 Principio della ridondanza software Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

18 Funzionamento della ridondanza software 4.1 Come funziona un sistema con ridondanza software La parte di software ad elevata disponibilità viene caricata sia nella stazione master che in quella di riserva. Mentre la CPU master elabora questa parte di programma, quest'ultima viene saltata nella CPU di riserva. Saltando questa parte di programma nella CPU di riserva si evita che le due parti di programma vengano sfasate (ad es. a causa di allarmi, tempi di ciclo diversi ecc.). Nella stazione di riserva, quindi, il programma è pronto per assumere l'elaborazione. Informazione Questo tipo di disponibilità ad assumere l'elaborazione viene definito anche warm standby, a differenza dell'hot standby dei sistemi H (ad es. S7-400H). In questi ultimi, entrambe le CPU eseguono l'elaborazione in modo strettamente sincronizzato. La stazione master trasferisce continuamente i dati aggiornati alla stazione di riserva Perché il programma utente ad elevata disponibilità non debba ricominciare "da zero" in caso di guasto della stazione master, quest'ultima trasferisce continuamente i dati di elaborazione aggiornati alla stazione di riserva. Tuttavia, a seconda della comunicazione scelta o a causa della quantità di dati da trasferire, il trasferimento può durare più cicli, vale a dire che la riserva rimane indietro di diversi cicli rispetto al master in funzione delle prestazioni della comunicazione e della quantità di dati. Se nel master si verifica un errore in una CPU, in un master DP o in uno slave DP, si avrà una commutazione master-riserva. Con questa commutazione la riserva acquisisce la gestione del processo e diventa master. Aree della parte software ridondata La parte software ridondata riceve un'immagine di processo, un'area di temporizzatori IEC, una di contatori IEC, una di merker e una del blocco dati. A questi dati può accedere in scrittura solo la parte software ridondata. Osservare che le aree sopracitate devono essere necessariamente correlate fin dalla progettazione. Durante la parametrizzazione del blocco di avvio "SWR_START" queste aree vengono interrogate senza interruzioni. Elaborazione della periferia unilaterale Oltre alla parte software ridondata è possibile caricare anche un programma che comanda la periferia unilaterale della rispettiva CPU. Questa parte del programma non viene influenzata dalla ridondanza software. Vengono definite "periferia unilaterale" le unità di periferia che non vengono indirizzate nella parte ridondata del programma utente, cioè che sono assegnate a una sola CPU. Fisicamente queste unità possono essere collegate a livello centrale, a livello decentrato a un proprio sistema master DP o a livello decentrato a uno dei due sistemi master DP in cui si trovano le interfacce slave DP ridondate. 18 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

19 Funzionamento della ridondanza software 4.1 Come funziona un sistema con ridondanza software Scambio dati tra le due stazioni La parte non ridondata del programma può scambiare i propri dati con il software ridondato tramite opportuni blocchi dati. Questi vengono scambiati tramite la ridondanza software e quindi messi a disposizione dell'altra stazione. All'inizio dell'ob 1 gli ingressi vengono letti nell'ipi. Prima che i dati della parte software ridondata (IPU, merker, DB, temporizzatori, contatori e DB di istanza) vengano inviati alla riserva, viene elaborato il software ridondato. Se la seconda stazione si è appena avviata o se è stata ripristinata la ridondanza in questa parte di software, la stazione deve ricevere i dati da quella già in funzionamento. Alla fine dell'ob 1 i dati sul lato del master e su quello della riserva dell'ipu ridondata vengono scritti nell'immagine di processo delle uscite e inoltrati alla periferia alla fine del ciclo dell'ob. Gli allarmi possono passare in qualsiasi momento sul lato attivo e vengono elaborati immediatamente. Se in quel momento o subito dopo ha luogo una commutazione, gli allarmi potrebbero andare persi. La commutazione master-riserva nei dettagli Perché la stazione di riserva non debba ricominciare "da zero" in seguito al guasto del master, la stazione master le trasmette, tra l'altro, un'ipu completa e coerente della parte del programma ad elevata disponibilità in caso di emergenza o di commutazione. L'immagine seguente sintetizza il trasferimento di dati di elaborazione rilevanti al programma ad elevata disponibilità pronto per assumere l'elaborazione nell'apparecchiatura di riserva. Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

20 Funzionamento della ridondanza software 4.1 Come funziona un sistema con ridondanza software PAA OB-Zyk-5 OB-Zyk-4 Master PAA OB-Zyk-4 OB-Zyk-3 Master PAA OB-Zyk-4 PAA OB-Zyk-3 OB-Zyk-2 Master PAA OB-Zyk-2 OB-Zyk-1 Master PAA OB-Zyk-2 PAA Zyk-1 OB-Zyk Master PAA OB-Zyk-1 PAA OB-Zyk-3 PAA OB-Zyk+2 PAA OB-Zyk+3 PAA OB-Zyk+4 OB-Zyk-5 Reserve OB-Zyk-4 Reserve OB-Zyk-3 Reserve OB-Zyk-2 Reserve IPU coerente =master: ciclo OB -4 OB-Zyk-1 Reserve OB-Zyk Reserve OB-Zyk+1 Reserve OB-Zyk+2 Reserve OB-Zyk+3 Reserve OB-Zyk+4 Reserve IPU coerente =master: ciclo OB -5 Incompleta A seconda della comunicazione utilizzata e della quantità di dati da trasferire, il trasferimento può richiedere più di un ciclo. Nell'esempio si suppone che per il trasferimento dell'intera immagine siano necessari due cicli (vedere figura). Nell'esempio, quindi, il master trasferisce alla riserva un'ipu sì e una no. Nel funzionamento normale, tutte le interfacce slave DP ridondate sono assegnate alla stazione master ed emettono i dati trasferiti dal master DP della stazione master. La stazione di riserva - o meglio, il master DP della stazione di riserva - generalmente trasferisce ogni volta l'ultima IPU completa trasmessa alla stazione di riserva anche alle unità degli ingressi e delle uscite. Tuttavia, poiché tutti gli slave sono assegnati al master DP della CPU master, questi dati vengono ignorati dalle interfacce slave DP. Nell'ambito di una commutazione master-riserva esplicita (tramite comando) o implicita (causata da un errore), anche le stazioni slave vengono commutate o le interfacce slave DP commutano automaticamente. Una commutazione autonoma delle stazioni slave DP avviene ad es. con il riconoscimento di un guasto del master DP o del bus DP della stazione master DP. Durante questa commutazione slave DP gli ultimi valori dell'ipu emessi negli slave DP sono congelati (vedere figura in alto). Se le stazioni slave DP sono state commutate sul master DP dell'ex stazione di riserva e se questa stazione non ha ancora concluso la commutazione master-riserva vera e propria, nelle unità degli ingressi e delle uscite viene emessa l'ultima IPU completa trasmessa alla stazione di riserva. La commutazione master-riserva specifica della stazione può richiedere più cicli a seconda del tipo di errore. 20 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

21 Funzionamento della ridondanza software 4.1 Come funziona un sistema con ridondanza software A commutazione master-riserva avvenuta, viene emessa la nuova IPU rilevata dal nuovo master (vedere figura in alto). Nel caso di una comunicazione ottimale, di quantità di dati piccole e di errori come "CPU in STOP" (in un S7-400), la commutazione può avvenire in un ciclo. Nell'esempio è stata rappresentata volutamente una commutazione con una perdita di 5 cicli. Nel caso di una commutazione avviata manualmente questa viene ottimizzata. Essa ad es. verrà iniziata solo subito dopo che si è concluso un trasferimento completo dell'ipu. Ripristino della ridondanza software dopo una riparazione Per il ripristino della ridondanza software, ad es. dopo il guasto di una CPU, l'intera progettazione e l'intero programma vengono caricati nella CPU sostitutiva tramite PG o Memory Card. In seguito la CPU viene avviata. Informazione Dopo il ritorno della tensione di rete con una CPU in modo di funzionamento STOP, la seconda CPU opera in funzionamento singolo (master). Il PROFIBUS della CPU che si trova in STOP è attivo e non vengono abilitate uscite. Se la CPU passa dal modo di funzionamento STOP a RUN, il PROFIBUS commuta sul secondo ramo e le uscite vengono abilitate. Questo comportamento si verifica solo in caso di ritorno della tensione di rete con una CPU in modo di funzionamento STOP. Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

22 Funzionamento della ridondanza software 4.2 Struttura della parola di stato della ridondanza software 4.2 Struttura della parola di stato della ridondanza software La panoramica seguente mostra la configurazione della parola di stato. La parola di stato si trova nella DBW 8 del DB di istanza dell'fb 101 'SWR_ZYK'. Parola di stato della ridondanza software 22 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

23 Funzionamento della ridondanza software 4.3 Struttura della parola di comando della ridondanza software 4.3 Struttura della parola di comando della ridondanza software La panoramica seguente mostra la configurazione della parola di comando. La parola di comando si trova nella DBW 10 del DB di istanza dell'fb 101 'SWR_ZYK'. Parola di comando della ridondanza software Per bloccare la commutazione master-riserva a livello utente occorre impostare il bit 11.0 nella parola di comando. L'apparecchiatura di riserva scrive zeri nell'ipu dell'interfaccia slave DP ridondata IM Questo stato permane finché l'utente non riattiva la ridondanza (bit 11.1 impostato nella parola di comando). Se è stata abilitata la commutazione master-riserva, i bit della parola di comando vengono resettati automaticamente dopo l'impostazione. Le modifiche sono visibili nella parola di stato. Nota Per bloccare la commutazione master-riserva a livello utente occorre impostare il bit 11.0 nella parola di comando. L'apparecchiatura di riserva scrive zeri nell'ipu dell'interfaccia slave DP ridondata IM Questo stato permane finché l'utente non riattiva la ridondanza (bit 11.1 impostato nella parola di comando). Se è stata abilitata la commutazione master-riserva, i bit della parola di comando vengono resettati automaticamente dopo l'impostazione. Le modifiche sono visibili nella parola di stato. Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

24 Funzionamento della ridondanza software 4.4 Regole per l'impiego della ridondanza software 4.4 Regole per l'impiego della ridondanza software Nelle sezioni seguenti sono riassunte tutte le regole da rispettare per la progettazione e la programmazione di un sistema con ridondanza software funzionale. Regole per la configurazione hardware Le apparecchiature di periferia decentrate ET 200M nelle quali si trova un'interfaccia slave DP ridondata (ad es. IM 153 2) devono essere configurate in modo identico in entrambe le stazioni. Per non perdere la coerenza, copiare sempre l'intero sistema master DP della prima stazione nel master DP della seconda stazione - anche nel caso di modifiche minime - utilizzando il comando di menu Modifica > Inserzione ridondata. Con il comando di menu Modifica > Inserzione ridondata si assicura che gli indirizzi della periferia degli slave DP siano identici in entrambe le stazioni. Se, inoltre, si desidera impiegare unilateralmente apparecchiature di periferia decentrate dell'et 200 (come ad es. l'et 200B), configurare queste apparecchiature dopo aver copiato il sistema master DP (vedere anche la descrizione nella sezione Come funziona un sistema con ridondanza software (Pagina 17)). Fin dalla configurazione dell'hardware occorre tenere presente che nella ridondanza software si possono utilizzare solo aree correlate (ad es. uscite da 0 a 20, aree di merker da 50 a 100, stazioni slave DP da 1 a 6 ecc.). La ridondanza software supporta un unico sistema master PROFIBUS DP. Per utilizzare più di un sistema master DP occorre impiegare la ridondanza software più volte, vale a dire che sono necessarie più parti di programma ridondate. Velocità di trasmissione ammesse per il PROFIBUS DP Per l'interfaccia slave DP ridondata la ridondanza software supporta solo velocità di trasmissione da 187,5 KBaud a 12 MBaud. Regole per il programma utente Strutturazione del programma utente Se il programma utente nelle due stazioni è solo parzialmente ridondato, strutturarlo possibilmente in modo tale che la parte destinata alla parte di impianto ridondata sia separata da quella per la parte dell'impianto non ridondata. Raccomandazione: richiamare i programmi per la parte dell'impianto ridondata e per quella non ridondata in diversi blocchi organizzativi: OB 1 per la parte di impianto non ridondata OB 35 per la parte di impianto ridondata Programma utente ridondato Il programma utente ridondato è racchiuso tra due richiami di blocco dell'fb 101 'SWR_ZYK'. Il primo richiamo dell'fb 101 'SWR_ZYK' ha il parametro CALL_POSITION=TRUE e il secondo il parametro CALL_POSITION=FALSE. 24 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

25 Funzionamento della ridondanza software 4.4 Regole per l'impiego della ridondanza software Comunicazione Se per l'accoppiamento di ridondanza si utilizza un collegamento S7 destinato anche ad altri altri compiti di comunicazione, il numero d'ordine R_ID deve essere maggiore di 2 poiché i numeri d'ordine R_ID= 1 e R_ID=2 vengono utilizzati dalla ridondanza software. Se per la comunicazione si utilizza l'fb 103 'SWR_SFCCOM', la ridondanza software impiegherà i blocchi di comunicazione SFC 65 'X_SEND' e SFC 66 'X_RCV' con i numeri d'ordine R_ID > H. Se per la comunicazione si utilizza l'fb 104 'SWR_AG_COM', la ridondanza software impiegherà i blocchi di comunicazione FC 5 'AG_SEND' e FC 6 'AG_RCV' con i numeri d'ordine R_ID > H. Se per la comunicazione si utilizza l'fb 105 'SWR_SFBCOM' (BSEND, BRCV), nella progettazione del collegamento occorre sempre indicare "Invia messaggi stato di funzionamento 'Sì' " perché il guasto del collegamento venga riconosciuto il più rapidamente possibile. Impiego di temporizzatori e contatori In generale nella parte software ridondata non possono essere impiegati temporizzatori e contatori S7 perché non possono essere aggiornati. In questo caso occorre utilizzare temporizzatori e contatori IEC. Se i temporizzatori impiegati sono brevi (inferiori al ciclo dell'ob di tempo o inferiori al tempo di trasferimento dal master alla riserva) non è logico aggiornare questi temporizzatori. In questo caso si possono impiegare anche temporizzatori S7. In caso di impiego di temporizzatori o contatori più lunghi occorre assicurarsi che il fronte del segnale di ingresso per l'avvio del temporizzatore o del conteggio venga riconosciuto con certezza anche in caso di commutazione. Ciò può avvenire anche con impulsi 1-0 o 0-1 più lunghi del tempo di commutazione. In caso contrario deve essere richiamata in ogni caso la valutazione del fronte, anche nella riserva. Qui i temporizzatori/contatori IEC non devono essere aggiornati. Qui, tuttavia, è possibile utilizzare anche temporizzatori e contatori S7. Gestione dei blocchi della ridondanza software Per poter creare correttamente il DB di multiistanza della ridondanza software, tutte le funzioni di sistema (SFC e SFB) utilizzate dalla ridondanza software devono trovarsi nel progetto S7. Se si modifica la progettazione nel blocco di avvio 'SWR_START' è necessario cancellare i seguenti blocchi perché i nuovi parametri possano essere acquisiti e per evitare errori di funzionamento: DB_WORK_NO DB_SEND_NO DB_RCV_NO DB_A_B_NO DB_B_A_NO DB di funzionamento della ridondanza software DB di trasmissione della ridondanza software DB di ricezione della ridondanza software DB per lo scambio di dati della parte software non ridondata della stazione A con il software ridondato DB per lo scambio di dati della parte software non ridondata della stazione B con il software ridondato Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

26 Funzionamento della ridondanza software 4.4 Regole per l'impiego della ridondanza software OB 86 (guasto al telaio di montaggio) Nei primi 20 byte delle variabili locali dell'ob 86 non è consentito inserire variabili poiché queste vengono utilizzate e modificate dalla ridondanza software. IPU nella ridondanza software Se nell'fc 100 'SWR_START' vengono parametrizzate uscite che non si trovano nell'ipu si verifica un errore di accesso alla periferia. Commutazione master-riserva Durante la commutazione master-riserva, nel sistema si trovano per un breve momento due master o due riserve. Commutazione master-riserva tramite bit di comando Con la commutazione master-riserva mediante bit di comando può accadere che master e riserva non siano corretti, come quando durante la commutazione comandata dall'utente si verifica un guasto dello slave. In questo caso occorre ripetere la commutazione masterriserva tramite il bit di comando. Solo una CPU si trova in RUN (funzionameto singolo) Se una CPU si trova in STOP, può accadere che l'interfaccia attiva dello slave DP ridondato che viene reintegrato venga assegnata a questa CPU. Prima di reintegrare uno slave DP ridondato, perciò, accertarsi che una delle due CPU sia spenta (RETE OFF). 26 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

27 Funzionamento della ridondanza software 4.4 Regole per l'impiego della ridondanza software Disattivazione di uno slave DP Se non si adottano ulteriori misure, quando si disattiva uno slave DP si verifica una commutazione master-riserva. La misura per impedire questa commutazione è descritta nel seguente esempio di programma. Supposizione: E 1.0 è l'interruttore con il quale si impedisce la commutazione. Ciò può essere anche l'introduzione di un comando o simili. Esempio di OB 86 per la disattivazione di slave senza commutazione: L #OB86_EV_CLASS L B#16#39 ==I SPBN M001 U E 1.0 SPBN M001 AUF DB 3 L DBW 4 DEC 1 T DBW 4 M001: NOP 0 CALL "SWR_DIAG" DB_WORK :=1 OB86_EV_CLASS :=#OB86_EV_CLASS OB86_FLT_ID :=#OB86_FLT_ID RETURN_VAL :=MW14 //evento entrante //ingresso speciale (nello //slave==1 attivo)-->non commutare) //DB3 è il DB di ricezione (DB_EMPF) //Slave partner presente: //ridurlo prima, //per impedire la commutazione //Call of FC 102 'SWR_DIAG' //Work DB for SWR //Block return value Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

28 Funzionamento della ridondanza software 4.4 Regole per l'impiego della ridondanza software 28 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

29 Blocchi per la ridondanza software Biblioteca dei blocchi per la ridondanza software La biblioteca SWR_LIB viene memorizzata in STEP 7 con l'installazione del software opzionale. Essa è accessibile da SIMATIC Manager con il comando di menu File > Apri > Biblioteche. Nella biblioteca SWR_LIB si trovano cinque pacchetti di blocchi, di cui due per S7-300 e tre per S A seconda del tipo di collegamento e della rete con cui sono accoppiate le due stazioni, utilizzare sempre esattamente uno di questi pacchetti. Pacchetto di blocchi per S7-300 Scegliere il pacchetto... per la rete... e il tipo di collegamento... Nota XSEND_300 MPI Collegamento non progettato Collegamento di rete all'interfaccia MPI della CPU AG_SEND_300 PROFIBUS Collegamento FDL Collegamento di rete tramite CP Industrial Ethernet Collegamento ISO Collegamento di rete tramite CP Pacchetto di blocchi per S7-400 Scegliere il pacchetto... per la rete... e il tipo di collegamento... Nota XSEND_400 MPI Collegamento non progettato Collegamento di rete all'interfaccia MPI della CPU AG_SEND_400 PROFIBUS Collegamento FDL Collegamento di rete tramite CP Industrial Ethernet Collegamento ISO Collegamento di rete tramite CP BSEND_400 MPI Collegamento S7 Collegamento di rete tramite interfaccia MPI della CPU PROFIBUS Collegamento di rete tramite CP Industrial Ethernet Collegamento di rete tramite CP Vedere anche Contenuto dei pacchetti di blocchi (Pagina 30) Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

30 Blocchi per la ridondanza software 5.2 Contenuto dei pacchetti di blocchi 5.2 Contenuto dei pacchetti di blocchi Ogni pacchetto di blocchi contiene quattro blocchi adattati l'uno all'altro. Non è consentito utilizzare in nessun caso blocchi appartenenti a pacchetti diversi, perché si potrebbero verificare errori di funzionamento nelle stazioni. Compatibilità tra le versioni 1.2 e 1.2 SP3 I blocchi della ridondanza software V1.2 SP3 possono sostituire i blocchi della versione precedente senza che sia necessario rigenerare il programma utente. Se i blocchi delle biblioteche parziali SWR_AGSEND_300 e SWR_AGSEND_400 vengono aggiornati alla versione V1.2 SP3 nel programma utente, è necessario aggiornare anche i blocchi AG-Send (FC 5) e AG-Receive (FC 6) della biblioteca "SIMATIC_NET_CP" in dotazione con STEP 7. Contenuto dei pacchetti di blocchi XSEND_300 e XSEND_400 Blocco Nota FC 100 'SWR_START' Il blocco deve essere richiamato nel programma di avvio (OB 100). FB 101 'SWR_ZYK' Il blocco deve essere richiamato nel programma ciclico o comandato a tempo. Il blocco va sempre richiamato prima e dopo l'elaborazione del programma utente ridondato. FC 102 'SWR_DIAG' Il blocco deve essere richiamato nell'ob di diagnostica (OB 86). FB 103 'SWR_SFCCOM' Il blocco supporta la gestione del trasferimento dati e viene richiamato dall'fb 101 'SWR_ZYK' in background. L'utente deve solo caricare il blocco nelle due CPU. Contenuto dei pacchetti di blocchi AGSEND_300 e AGSEND_400 Blocco Osservazioni FC 100 'SWR_START' Il blocco deve essere richiamato nel programma di avvio (OB 100). FB 101 'SWR_ZYK' Il blocco deve essere richiamato nel programma ciclico o comandato a tempo. Il blocco va sempre richiamato prima e dopo l'elaborazione del programma utente ridondato. FC 102 'SWR_DIAG' Il blocco deve essere richiamato nell'ob di diagnostica (OB 86). FB 104 'SWR_AG_COM' Il blocco supporta la gestione del trasferimento dati e viene richiamato dall'fb 101 'SWR_ZYK' in background. L'utente deve solo caricare il blocco nelle due CPU. Nota L'FB 104 'SWR_AG_COM' richiama i blocchi FC 5 'AG_SEND' e FC 6 'AG_RCV' in background. Questi blocchi sono componenti di NCM S7 e devono essere caricati dall'utente in entrambe le CPU. 30 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

31 Blocchi per la ridondanza software 5.2 Contenuto dei pacchetti di blocchi Contenuto del pacchetto di blocchi BSEND_400 Blocco Nota FC 100 'SWR_START' Il blocco deve essere richiamato nel programma di avvio (OB 100). FB 101 'SWR_ZYK' Il blocco deve essere richiamato nel programma ciclico o comandato a tempo. Il blocco va sempre richiamato prima e dopo l'elaborazione del programma utente ridondato. FC 102 'SWR_DIAG' Il blocco deve essere richiamato nell'ob di diagnostica (OB 86). FB 105 'SWR_SFBCOM' Il blocco supporta la gestione del trasferimento dati e viene richiamato dall'fb 101 'SWR_ZYK' in background. L'utente deve solo caricare il blocco nelle due CPU. Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

32 Blocchi per la ridondanza software 5.3 Panoramica dei blocchi della ridondanza software 5.3 Panoramica dei blocchi della ridondanza software Nella seguente panoramica sono elencati tutti i blocchi della ridondanza software. Blocco FC 100 'SWR_START' FB 101 'SWR_ZYK' Funzione del blocco Il blocco di avvio mette a disposizione i parametri e li prepara per un'ulteriore elaborazione. Il blocco di ciclo trasferisce aree di dati dal master alla riserva e coordina la comunicazione e la commutazione. FC 102 'SWR_DIAG' Il blocco di diagnostica gestisce i dati di diagnostica degli slave, li prepara per l'fb 101 'SWR_ZYK' ed esegue la commutazione. FB 103 'SWR_SFCCOM' FB 104 'SWR_AG_COM' La comunicazione CPU tramite SFC 65 'X_SEND' e SFC 66 'X_RCV' si riferisce solo ai collegamenti MPI. La comunicazione CPU tramite FC 5 'AG_SEND' e FC 6 'AG_RCV' si riferisce ai collegamenti PROFIBUS e Industrial Ethernet. FB 105 'SWR_SFBCOM' La comunicazione CPU tramite SFB 12 'BSEND' e SFB 13 'BRCV' si riferisce ai collegamenti MPI, PROFIBUS, Industrial Ethernet e punto a punto. Questi blocchi non possono essere utilizzati su S DB_WORK_NO DB di funzionamento della ridondanza software DB_SEND_NO Memoria dati della ridondanza software: il DB di trasmissione contiene DB, MB, IPU, DI. DB_RCV_NO DB di ricezione delle parti ridondate del software. DB_A_B_NO DB di trasmissione/ricezione dei dati non ridondati dalla stazione A alla stazione B. DB_B_A_NO DB di trasmissione/ricezione dei dati non ridondati dalla stazione B alla stazione A. DB_COM_NO DB di istanza per i blocchi di comunicazione. FC 5 'AG_SEND' Questo blocco è necessario se si utilizzano collegamenti FDL per l'accoppiamento di ridondanza. FC 6 'AG_RCV' Questo blocco è necessario se si utilizzano collegamenti FDL per l'accoppiamento di ridondanza. ATTENZIONE I blocchi dati sopra indicati vengono creati solo una volta con la lunghezza necessaria all'avvio dell'fc 100 'SWR_START' (eccezione: DB_COM_NO). Se si modifica la parametrizzazione dell'fc 100 'SWR_START', di norma è necessario modificare anche i blocchi dati. In seguito alla modifica della parametrizzazione dell'fc 100 'SWR_START' è necessario eseguire in ogni caso un nuovo avvio della CPU poiché con la modifica della lunghezza delle aree anche i DB di trasmissione e ricezione hanno una nuova lunghezza e devono essere rigenerati. 32 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

33 Blocchi per la ridondanza software 5.4 FC 100 'SWR_START' 5.4 FC 100 'SWR_START' Funzione L'FC 100 'SWR_START' consente di inizializzare le due stazioni. Con questo blocco si stabilisce sostanzialmente quanto segue. Area di periferia delle uscite, area di merker, area dei blocchi dati, blocchi dati e area del DB di istanza dei contatori/temporizzatori IEC utilizzati nel programma utente ridondato. Tutte le aree devono essere correlate. Dati sulla comunicazione e sulla periferia decentrata. Tre blocchi dati che servono ai blocchi della ridondanza software per il salvataggio di dati interni. L'FC 100 'SWR_START' deve essere richiamata nel blocco di avvio OB 100. Avvertenza sulla parametrizzazione di aree non utilizzate Se non si utilizzano alcune aree, è necessario immettere il valore 0 nel parametro corrispondente. Esempio: se non si utilizzano temporizzatori o contatori IEC, parametrizzare IEC_NO = 0 e IEC_LEN = 0. Se non sono presenti uscite nell'area dell'ipu, assegnare al parametro PAA_FIRST un valore maggiore di PAA_LAST. Se non si utilizzano i blocchi dati DB_A_B_NO e/o DB_B_A_NO, parametrizzare un numero di DB qualsiasi e parametrizzare la lunghezza con il valore 0. Esempio: Se non si utilizza il DB_A_B_NO, parametrizzare il DB_A_B_NO = DB 255 e il DB_A_B_NO_LEN = W#16#0. I blocchi dati DB_A_B_NO e DB_B_A_NO hanno come tipo di dati BLOCK_DB e per questo motivo qui è necessario parametrizzare valori maggiori di DB 0, ad es. DB 255. I blocchi dati DB_SEND_NO e DB_RCV_NO devono avere gli stessi numeri di DB in entrambe le stazioni, così come i blocchi dati DB_A_B_NO e DB_B_A_NO. Possibilità d'interruzione L'FC 100 'SWR_START' può essere interrotta. Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

34 Blocchi per la ridondanza software 5.4 FC 100 'SWR_START' Descrizione dei parametri Parametro Dich. Tipo di dati Descrizione Esempio AG_KENNUNG IN CHAR Identificazione della stazione 'A' 'A' per stazione A 'B' per stazione B DB_WORK_NO IN BLOCK_DB DB di funzionamento della ridondanza SW. DB1 Questo DB contiene solo dati interni. DB_SEND_NO IN BLOCK_DB DB nel quale vengono raccolti i dati inviati al DB2 partner. Questo DB contiene solo dati interni. DB_RCV_NO IN BLOCK_DB DB nel quale la CPU raccoglie i dati ricevuti dal DB3 partner. Questo DB contiene solo dati interni. MPI_ADR IN INT Indirizzo MPI della stazione partner 4 LADDR IN INT Indirizzo logico di base del processore di 260 comunicazione che viene definito al momento della progettazione hardware. VERB_ID IN INT ID del collegamento 1 Numero del collegamento per l'accoppiamento di ridondanza definito al momento della progettazione hardware. DP_MASTER_SYS_ID IN INT ID del sistema master DP 1 Identificazione del sistema master DP al quale sono collegati gli slave DP ET 200M (è stato definito al momento della progettazione hardware). DB_COM_NO IN BLOCK_DB DB di istanza dell'fb 101 'SWR_ZYK' DB5 DP-KOMMUN IN INT Numero per l'identificazione del master DP. 1 '1' se il master DP è una CPU con interfaccia DP integrata. '2' se il master DP è un CP. ADR_MODUS IN INT Lunghezza di passo della griglia nella quale la 1 CPU assegna gli indirizzi I/O (la griglia dell'indirizzamento dipende dalla CPU): 1 per gli indirizzi di base 0, 1, 2, per gli indirizzi di base 0, 4, 8, PAA_FIRST IN INT Numero del primo byte di uscita utilizzato in un 0 ET 200M con IM 153 ridondata. PAA_LAST IN INT Numero dell'ultimo byte di uscita utilizzato in un 4 ET 200M con IM 153 ridondata. I byte di uscita nell'area da PAA_FIRST a PAA_LAST devono essere correlati e possono essere utilizzati solo dall'et 200M con IM 153 ridondata. Per ogni slave DP ridondato impiegato possono essere progettati max. 32 byte di uscita. MB_NO IN INT Numero del primo byte di merker utilizzato nel 20 programma utente ridondato. 34 Manuale di guida alle funzioni, 04/2010, A5E

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