PIANO DELLE ATTIVITA DELL UFFICIO DI PROTEZIONE E PUBBLICA TUTELA DEI MINORI DELLA REGIONE DEL VENETO

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1 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATO _A Dgr n. del pag. 1/28 PIANO DELLE ATTIVITA DELL UFFICIO DI PROTEZIONE E PUBBLICA TUTELA DEI MINORI DELLA REGIONE DEL VENETO Anno 2013

2 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 2/28

3 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 3/28 Premessa L Ufficio di Protezione e Pubblica Tutela dei minori della Regione Veneto (UPTM), istituito con legge regionale 9 agosto 1988, n. 42, nel proporre il proseguimento delle attività di istituto per l anno 2013, deve prendere atto che questioni fondamentali per il funzionamento dell istituzione di Garanzia regionale dei diritti dell infanzia e dell adolescenza, più volte evidenziate alla Giunta ed al Consiglio regionale, non sono state affrontate e risolte. Ci si riferisce in particolare: - alla irrisolta anomalia dell incardinamento della struttura operativa dell Ufficio presso la Direzione regionale Servizi Sociali, con la quale, pur avendo sviluppato una positiva collaborazione, si è in posizione di evidente conflitto di interesse. Tale collocazione non risponde ai principi di indipendenza ed autonomia che la stessa Legge regionale istitutiva dell Ufficio riconosce a questa Istituzione (aspetto rafforzato anche dalla Legge nazionale n. 112 del 12 luglio 2011 che istituisce l Autorità Garante per l infanzia e l adolescenza a livello nazionale); - all insufficienza della dotazione organica della struttura operativa che rende necessario il ricorso a collaborazioni esterne, soluzione questa sempre più difficile da gestire a causa delle recenti restrizioni normative. Non avendo un proprio dirigente, la struttura operativa (2 collaboratori per la segreteria, a parttime all 80% e 90%, 1 categoria protetta con orario ridotto, 1 P.O. - Assistente Sociale, 1 segretaria personale del Pubblico Tutore) necessita di un supporto amministrativo contabile esterno, che, in attuazione di quanto disposto con DGR n del 13 settembre 2011, attraverso la sottoscrizione di una Convenzione, viene assicurato dall Azienda Ulss n. 7 di Pieve di Soligo che garantisce analogo supporto anche all Osservatorio regionale Politiche Sociali). Tale soluzione, pur potendo contare su un ampia collaborazione da parte dell Azienda, si è dimostrata disfunzionale sul piano operativo e non rispondente alle esigenze ed alle funzioni attribuite a questo Ufficio dalla Legge regionale. Il Piano delle attività: orientamenti, redazione e approvazione Il Piano di Attività per l anno 2013 è stato elaborato dall Ufficio e risente di quanto descritto in premessa. Risulta temporalmente sfasato e comprende alcune attività previste nel 2012 e tuttora in corso, alle quali si sovrappongono le attività già attuate e/o previste per il Il Piano di Attività è orientato, in consonanza con la Convenzione Internazionale dei diritti dell infanzia e dell adolescenza e con il Piano d azione nazionale per l infanzia e l adolescenza (DPR 12 gennaio 2011), a rafforzare la tutela dei diritti dell infanzia e dell adolescenza, a consolidare la rete integrata dei servizi e a favorire la partecipazione dei bambini/e e ragazzi/e nelle decisioni che li riguardano.

4 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 4/28 Le attività proposte, alcune in continuità con l attività realizzata in questi ultimi anni, altre di sviluppo o, altre ancora innovative vengono presentate con l indicazione di massima delle azioni, dei relativi tempi, dei costi di attuazione e suddivise nei tre principali filoni: A. Sensibilizzazione, formazione e gestione dei tutori legali volontari dei minori di età B. Processi di facilitazione (Linee Guida - Monitoraggio - Ascolto istituzionale, Mediazione, Consulenza - Orientamenti - Vigilanza) C. Promozione culturale, attività di studio e ricerca e comunicazione. Nello svolgimento della propria attività, l UPTM cerca l intesa e la collaborazione con tutti gli Assessorati regionali interessati alle politiche per l infanzia e l adolescenza disposti ad essere coinvolti, in particolare con l Assessorato ai Servizi Sociali e l Assessorato all Istruzione, Formazione e Lavoro, nella realizzazione delle varie attività e progetti, auspicando di poter contare anche su un supporto più incisivo dell Osservatorio regionale Politiche Sociali. Il Piano viene portato a conoscenza del Comitato Tecnico-Scientifico dell Ufficio. Comitato appositamente istituito che, oltre a supportare il Pubblico Tutore nelle proposte, ha compiti di monitoraggio e di verifica delle attività. Dopo l approvazione da parte del Pubblico Tutore, il Piano viene allegato alla delibera di Giunta Regionale, che prevede anche il rinnovo della convenzione con l Osservatorio regionale Politiche Sociali presso l A. ULSS n. 7 per il supporto amministrativocontabile. L attività di sensibilizzazione, promozione, formazione, gestione e monitoraggio dei tutori legali volontari Attività prevista per il 2013 L attività per i tutori legali di minori di età nel tempo è diventata progressivamente più consistente, articolata e complessa e da sempre costituisce uno dei settori di maggiore impegno dell Ufficio. Alcune azioni sono ormai consolidate e strutturate sotto il profilo amministrativo e rappresentano l attività ordinaria e continuativa che l Ufficio è chiamato ad ottemperare in adempimento agli impegni assunti nei confronti delle Autorità Giudiziarie (Tribunale per i minorenni e Giudici tutelari) con specifici Protocolli di collaborazione interistituzionale. Anche l attività di formazione, sia dei tutori che dei Referenti territoriali, costituisce un impegno continuativo e fondamentale, che ha permesso la creazione e la gestione di un bacino di più di mille volontari. Con l aumento del numero di tutele attivate nel territorio regionale, è cresciuta nel tempo anche l attività di consulenza, sia quella fornita direttamente ai tutori rispondendo alle istanze da loro rivolte all Ufficio o a questioni presentate in occasione degli incontri di monitoraggio, sia quella ai

5 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 5/28 Referenti territoriali, che interpellano l Ufficio su questioni più generali o criticità rilevate nel territorio di loro pertinenza. Infine, resta fondamentale tutta l attività di cura e manutenzione delle diverse reti attivate o create per la tutela dei minori di età. Si rileva che le risorse attualmente a disposizione dell Ufficio non consentono di far fronte in modo adeguato e completo alle esigenze rilevate con riferimento a questo settore di attività. La crescita dell attività, sia in termini quantitativi che in termini di complessità, richiederebbe una presenza più ampia ed un impegno più consistente di risorse professionali. Pertanto, si è scelto di investire innanzitutto sulle attività principali ed essenziali, che comportano un notevole lavoro amministrativo. Si richiamano, comunque, azioni fortemente auspicabili, che siamo consapevoli sarebbe necessario intraprendere a garanzia della tenuta dell attività complessiva, della salvaguardia dei risultati conseguiti e della qualità del lavoro. Si riportano di seguito nel dettaglio le azioni che si ritiene di poter realizzare con le risorse disponibili per l anno Reperimento e segnalazione di tutori legali volontari alle Autorità Giudiziarie richiedenti e alimentazione della Banca dati regionale e gestione amministrativa dei fascicoli Annualmente l Ufficio riceve dall Autorità Giudiziaria minorile circa 300 richieste annue di volontari formati e disponibili ad assumere la tutela legale di un minore di età. Per ognuna l Ufficio, oltre a contattare i Referenti territoriali e i servizi per l individuazione del tutore volontario più idoneo, apre una procedura amministrativa (fascicolo) finalizzata a segnalare al giudice il nominativo del volontario selezionato per la nomina a tutore, crea il fascicolo cartaceo e provvede all inserimento dei dati nella Banca Dati dell Ufficio. Consulenza a Referenti territoriali e a tutori legali volontari L attività di consulenza fornita ai tutori e ai Referenti è finalizzata a dare aiuto nell interpretazione del ruolo e delle funzioni del tutore, a fornire informazioni specifiche e aggiornate, spesso di carattere legale, e ad attuare interventi di mediazione e ricomposizione di possibili divergenze tra i soggetti della rete di tutela. In alcuni casi, la consulenza si esaurisce in un colloquio telefonico, altre volte le richieste vengono formalizzate per iscritto e inviate via fax o via mail, con allegata l eventuale documentazione di riferimento. In tal caso, la risposta viene formalizzata con comunicazione scritta. Senza dubbio, l attività è sottodimensionata rispetto alle reali esigenze ma, in ragione delle limitate risorse a disposizione, l Ufficio ha ritenuto di non investire nella sua promozione, favorendo invece la consulenza di primo livello fornita dai Referenti territoriali. Anche per questo, nel corso del 2012, l Ufficio ha potenziato l offerta formativa rivolta a tali interlocutori strategici. Per il 2013 si prevede di proseguire l attività in continuità con l anno precedente, con l obiettivo di potenziarla in alcuni territori oggi meno attivi.

6 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 6/28 Attività di formazione, consolidamento e cura della rete dei Referenti territoriali per i tutori legali volontari Si prevede di proseguire l impegno nella formazione dei Referenti territoriali, con la realizzazione di n. 2 giornate formative finalizzate: o alla promozione della creazione e/o consolidamento dei gruppi territoriali di tutori e alla loro gestione da parte dei Referenti territoriali; o all aggiornamento su aspetti specifici inerenti al tutela legale dei minori di età; o allo scambio di esperienza, valutazioni e buone prassi. Attività relativa alla formazione dei tutori legali volontari e al monitoraggio delle tutele aperte Diversi territori della Regione (n. 6 ambiti A. ULSS) hanno richiesto all Ufficio la realizzazione di un corso di formazione per tutori volontari, poiché per molti gruppi si pone l esigenza di reperire nuove risorse. Si prevede di poter soddisfare solo in parte la richiesta con la programmazione e realizzazione di massimo n. 3 percorsi formativi per tutori volontari e di almeno n. 6 incontri di monitoraggio dei gruppi di tutori legali volontari. Sensibilizzazione, cura delle reti e interventi istituzionali (Autorità giudiziaria, ULSS e Comuni, Regione, istituzioni nazionali) L Ufficio ha sempre cercato di investire molto in questo ambito, ritenendolo strategico ed essenziale non solo per il conseguimento di buoni risultati e il loro mantenimento nel tempo, ma anche per la consapevolezza che solo mantenendo attiva la comunicazione con i partner istituzionali è realmente possibile modificare, seppure con gradualità, la cultura della tutela legale e le prassi che la accompagnano. Per i referenti territoriali e per i tutori volontari le due azioni prioritarie per l anno 2013 sono: - l attivazione di un gruppo di lavoro per l elaborazione di una proposta da sottoporre all Amministrazione regionale per il riconoscimento del ruolo dei Referenti territoriali dei tutori legali volontari. L importanza di tali figure è ormai indiscussa, ma la loro funzione rimane debole nelle istituzioni di appartenenza e, di conseguenza, la loro attività rischia di rimanere sempre residuale e poco visibile; - l attivazione di un gruppo di studio per l elaborazione di una proposta di legge finalizzata al riconoscimento della flessibilità lavorativa ai tutori legali volontari, in ragione del rilievo pubblico e dell importanza sociale del loro ruolo. Per le Autorità Giudiziarie e le Aziende Sociosanitarie, in considerazione del consistente rinnovamento avvenuto tra la fine del 2012 e i primi mesi del 2013 tra i Giudici tutelari, i Direttori generali e i Direttori sociali si prevede di realizzare specifiche azioni di comunicazione e sensibilizzazione rivolte a tali interlocutori istituzionali, con l obiettivo di:

7 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 7/28 - informare sull attività per i tutori legali volontari e sui risultati conseguiti; - confermare e consolidare la collaborazione realizzata finora; - condividere eventuali criticità rilevate e adeguate azioni di sistema volte alla loro risoluzione; - raccogliere suggerimenti, esigenze e valutazioni utili a uniformare o modificare le prassi vigenti. Assicurazione e rimborsi spese straordinarie tutori Anche per l anno 2013 saranno garantiti: - la copertura assicurativa ai tutori legali volontari nominati nel contesto della collaborazione tra l Ufficio del Pubblico Tutore dei minori e l Autorità Giudiziaria, regolata da appositi Protocolli; - il rimborso di spese straordinarie sostenute dai tutori legali volontari, individuate sulla base dei criteri definiti dall ufficio ed entro le disponibilità finanziarie dell Ufficio. Infine, si indicano di seguito alcune azioni presumibilmente non realizzabili con le risorse disponibili per l anno 2013, ma che sarebbero auspicabili: - rafforzamento dell attività formativa dei tutori legali con la realizzazione di ulteriori percorsi formativi di base e di incontri interprovinciali di formazione di secondo livello (approfondimento su tematiche specifiche, aggiornamento e confronto sulle esperienze); - azioni di sensibilizzazione e informazione rivolte ai professionisti dei servizi pubblici e del privato sociale, anche con incontri integrati operatori dei servizi, delle comunità e famiglie affidatarie; - rafforzamento delle relazioni con i tutori legali di minori di età, ad esempio attraverso comunicazioni periodiche di aggiornamento e informazione ai tutori ed ai Referenti territoriali dei tutori legali volontari (newsletter); l aggiornamento dei materiali presenti nel sito web dell Ufficio ed elaborazione di FAQ specifiche sulla tutela; la sperimentazione di reti telematiche per accrescere lo scambio di informazioni, esperienze e consulenza tra tutori, Referenti e Ufficio; - rafforzamento dei rapporti con gli altri Uffici dei Garanti regionali finalizzati alla condivisione di esperienze, conoscenze e buone prassi; - realizzazione di una ricerca e di una pubblicazione sulle esperienze di tutela legale realizzate in otto anni di attività, attraverso interviste narrative a tutori e ragazzi.

8 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 8/28 I processi di facilitazione (Linee Guida - Monitoraggio - Ascolto istituzionale - Mediazione - Consulenza - Orientamenti - Vigilanza) Attività inerenti le Linee guida 2008 La cura e la segnalazione. Le responsabilità nella protezione e nella tutela dei diritti dell infanzia e dell adolescenza in Veneto. Attività per il programma 2013 Il programma per il 2013 prevede la conclusione dei tavoli di lavoro attivati nel 2011 e nel 2012 da questo Ufficio e dalla Direzione Servizi Sociali e la stesura, attraverso un primo assemblaggio dei materiali, di una bozza del testo delle nuove Linee Guida. La bozza dovrà tener conto: dell elaborazione degli esiti dei tavoli di lavoro attivati nel 2011; dell elaborazione degli esiti dei tavoli inter-istituzionali attivati nel 2012: o Linee di indirizzo per la comunicazione tra Servizi socio-sanitari e Autorità Giudiziarie, esito del Laboratorio avviato nel 2012; o Progetto sperimentale per l inserimento di minori con problemi sanitari in ambito scolastico/sociale, esito del gruppo di lavoro per l assistenza scolastica dei bambini con problemi di tracheobroncoaspirazione; o gruppo di lavoro per bambini in carcere con le loro madri. degli esiti dell analisi degli elementi di criticità o di novità evidenziati dall attività di ascolto di questo Ufficio e dal monitoraggio delle segnalazioni pervenute alla Procura; dei materiali che la Direzione Servizi Sociali - Servizio Famiglia - riterrà opportuno mettere alla discussione, relativi ad ambiti di attività che le sono propri; degli esiti del lavoro svolto dall Osservatorio minori, istituito dal Tribunale per i minorenni e in fase di conclusione, relativi alle prassi di lavoro da adottare in particolare nei procedimenti artt. 330 e 333 c.c., 317 bis c.c., R.A.S., ecc. degli esiti della seconda fase del Laboratorio che ha prodotto le Linee di indirizzo tra servizi socio-sanitari e Autorità Giudiziarie sopra richiamate. E infatti in corso di attuazione la seconda fase del laboratorio denominata La comunicazione tra servizi sociosanitari, Forze dell Ordine e Autorità Giudiziarie, progettata per il In questa seconda fase sono state coinvolte rappresentanze anche delle Forze dell Ordine, delle Procure Ordinarie, della Corte d Appello e dei Tribunali Ordinari, si è inoltre ampliata la partecipazione degli operatori dei Servizi socio-sanitari e dei Comuni. Ai lavori partecipano anche una rappresentanza dei coordinamenti delle Comunità educative e dell associazione CaMino. Obiettivo del laboratorio è quello di promuovere forme di comunicazione e collaborazione tra i diversi soggetti, più efficaci ai fini del perseguimento del superiore interesse del minore. Verranno quindi individuate delle buone prassi a cui i diversi soggetti dovranno fare riferimento nella loro pratica lavorativa.

9 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 9/28 Tale attività è subordinata alla decisione da parte della Direzione Servizi Sociali di individuare e nominare il gruppo di lavoro operativo per la condivisione del processo di revisione e redazione del testo, che dovrà armonizzarsi con quanto è stato già realizzato, sia attraverso l approvazione di atti amministrativi da parte della Regione (DGR n del 27 settembre Approvazione delle Linee Guida per il Servizio distrettuale di Età Evolutiva; DGR n. 215 del 3 febbraio Approvazione Linee Guida per il servizio di Consultorio Familiare della Regione del Veneto; DGR n. 242 del 22 febbraio 2012 relativa al funzionamento delle unità di offerta per minori adolescenti affetti da disagio psichico) che in termini di buone prassi, nel periodo trascorso dalla pubblicazione delle Linee Guida 2008 ad oggi. La discussione della prima bozza con il gruppo di lavoro, se individuato, è prevista entro il 2013.

10 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 10/28 Attività inerenti il monitoraggio delle segnalazioni inviate dai Servizi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Venezia e dei tempi del percorso di tutela giudiziaria del minore di età presso il Tribunale per i minorenni. Attività per il programma 2013 Nel 2013 il monitoraggio delle segnalazioni inviate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni proseguirà in base al Protocollo di intesa tra questo Ufficio e la Procura della Repubblica presso il TM, rinnovato il 22 agosto 2012 per gli anni L allegato A del protocollo prevede per il 2013 le seguenti azioni: elaborazione di un rapporto generale per tutte le segnalazioni pervenute alla Procura minorile nel 2012; elaborazione di un rapporto qualitativo approfondito e commentato limitatamente alle segnalazioni effettuate dai servizi sociali e socio-sanitari del territorio regionale nel 2012; inserimento dei dati relativi alle segnalazioni pervenute nel primo semestre del 2013 e a seguire, compatibilmente con le risorse disponibili; elaborazione di un rapporto di tipo quantitativo per tutte le segnalazioni pervenute (e inserite nella banca dati) alla Procura nel 2013; elaborazione di un rapporto qualitativo approfondito e commentato limitatamente alle segnalazioni effettuate dai servizi sociali e socio-sanitari del territorio regionale nel 2013; Verrà inoltre effettuata una restituzione dei dati relativi agli anni 2009, 2010 e 2011 e, compatibilmente con le risorse presenti, anche il 2012 alla Direzione regionale Servizi Sociali, alle Conferenze dei Sindaci, ai Direttori Sociali delle Aziende Ulss ed ai Servizi del territorio. I report cadenzati e strutturati, come sopra descritto, nonché divisi per territori A. Ulss, permetteranno una restituzione puntuale del lavoro svolto e consentiranno ai servizi di effettuare una riflessione interna su punti di forza e criticità, al fine di affrontare queste ultime a livello locale; per la Direzione regionale invece l individuazione di possibili soluzioni a problemi comuni a livello regionale. In base alle risorse disponibili potrà essere previsto un evento a livello regionale di presentazione ed approfondimento dei dati emersi.

11 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 11/28 Attività inerenti l ascolto istituzionale, la mediazione e la consulenza. Attività per il programma 2013 L attività di ascolto anche per il 2013 sarà condotta con metodo multidisciplinare e multiprofessionale, modalità che, oltre a consentire, nei casi complessi, interventi di mediazione efficaci, permette di analizzare e considerare le molteplici criticità che vengono sottoposte all Ufficio in modo più approfondito ed integrato. Per il 2013 si è già potuto evidenziare un significativo incremento delle segnalazioni/richieste di consulenza. L attività proseguirà pertanto completando o migliorando quanto già intrapreso nel corso dell anno: nel corso del 2013 l équipe ascolto è stata, ed è tuttora, coinvolta in diversi gruppi di lavoro e parteciperà all elaborazione degli esiti: del Laboratorio per la Comunicazione tra Servizi Socio sanitari, Forze dell Ordine e Autorità Giudiziarie ; del tavolo di lavoro sull assistenza ai bambini in carcere con le madri; del tavolo di lavoro per i minori con procedimenti penali; del tavolo di lavoro per il diritto all istruzione per i bambini con problemi di tracheobrocoaspirazione. Questi tavoli di lavoro hanno la finalità di far colloquiare tra loro Istituzioni diverse, individuare procedure, strategie, buone prassi per affrontare particolari problematiche, che frequentemente costituiscono oggetto anche delle richieste di consulenza trattate dall équipe ascolto. Finalità ultima è quella di garantire la maggior uniformità di risposta da parte dei Servizi nel territorio regionale; l analisi dei dati del 2012 ha confermato tra le criticità più preoccupanti del sistema dei servizi la scarsa formazione degli operatori in materia minorile. E stata perciò suggerita ed elaborata una bozza di progetto di formazione in ambito giuridico-normativo da rivolgere agli operatori dei servizi sociali e socio-sanitari che attuano interventi di cura e protezione dei minori d età, la cui attivazione è prevista entro il 2013; sempre in considerazione delle criticità evidenziate nel sistema servizi, saranno proposte alla Direzione Servizi Sociali e ad altri soggetti istituzionali, strategie per stimolare maggiori e più efficaci coordinamenti ed integrazioni tra i servizi socio-sanitari delle A.Ulss e i Comuni, in particolare quelli che non hanno delegato la materia minorile; verrà effettuata un analisi qualitativa delle consulenze offerte dall équipe agli operatori dei servizi sociali e socio-sanitari, in cui sono state fornite indicazioni per la segnalazione alla procura minorile o per la relazione al TM, anche attraverso la lettura dei decreti o delle richieste dell A.G.. Questa analisi costituirà materiale utile per l incontro con le sedi formative degli operatori e per la Direzione Servizi Sociali - Servizio Famiglia, soggetto titolato a promuovere percorsi formativi a livello regionale; verranno, inoltre, formulate nuove FAQ e testate alcune già predisposte e previste nel Piano Attività del 2012, inerenti le aree tematiche su cui più frequentemente gli operatori dei servizi sociali e socio-sanitari interpellano l équipe dell ascolto;

12 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 12/28 contribuirà all organizzazione e realizzazione del convegno sull ascolto dei minori d età, previsto per l autunno prossimo; l attività di ascolto si interfaccerà con l attività di consulenza ai tutori legali in un lavoro di continuo confronto e collaborazione finalizzato all uniformità delle indicazioni che l Ufficio fornisce.

13 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 13/28 Attività inerenti promozione della comunicazione tra contesti educativi, formativi e servizi sociali e sociosanitari del territorio. Attività per il programma 2013 Le iniziative orientate alla promozione della comunicazione tra contesti educativi, formativi e servizi sociali e sociosanitari del territorio e finalizzate a favorire una pronta lettura e una efficace gestione delle situazioni di disagio di bambini e adolescenti che andranno intraprese nel 2013, risentono della progettazione - a dimensione tendenzialmente triennale - elaborata nel corso del 2012 dallo specifico Tavolo interistituzionale per ciò costituito nonché delle iniziative già realizzate nel medesimo anno. Per l anno 2013, sempre in collaborazione con gli altri partners istituzionali dell iniziativa (Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, Direzione Servizi Sociali e Direzione Formazione della Regione del Veneto) sarà necessario realizzare: azioni di completamento del percorso informativo/formativo avviato nel 2012 e rivolto a quanti operano, seppur a diverso titolo, per la tutela dei bambini e degli adolescenti nel contesto scolastico, in quello della formazione professionale e in quello dei servizi sociali e sociosanitari del Veneto; azioni di rilevazione e valutazione dei risultati raggiunti; azioni volte alla promozione della creazione di reti multi-professionali per la comunicazione tra scuola e servizi, ma anche a sostegno di reti già esistenti; azioni di diffusione comunicativa. Azioni di completamento del percorso informativo/formativo. Al fine di completare il percorso informativo/formativo avviato nel 2012, nel corso del 2013 si prevede di realizzare due seminari interprovinciali sul tema Quali reti per la comunicazione tra contesti educativi, formativi e servizi sociali e sociosanitari del territorio nonché un seminario regionale conclusivo sul tema Agire in rete: tra buone prassi in atto e prospettive future. I seminari interprovinciali andranno proposti secondo lo schema organizzativo già adottato per i seminari - sempre interprovinciali - realizzati nel 2012 (realizzazione del medesimo seminario in due sedi territoriali distinte Padova e Venezia - sulle quali far convergere gli utenti di due diversi bacini territoriali (sulla sede di Padova, quanti provengono dalle province di Padova, Verona, Vicenza, Rovigo; su quella di Venezia, coloro che provengono dalle province di Belluno, Treviso e Venezia). Il tema al centro del seminario andrà approfondito attraverso lavori di gruppo, in modo da favorire l emersione delle criticità della relazione comunicativa tra i contesti interessati ad opera degli stessi professionisti che vi lavorano e allo stesso tempo l emersione di possibili soluzioni operative. Il seminario regionale conclusivo del percorso dovrà assolvere a una duplice funzione: da una parte sarà necessario che presenti un carattere di sintesi delle esperienze seminariali precedenti,

14 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 14/28 dall altra dovrà favorire il costituirsi di nuove esperienze sul territorio alla luce degli input nel frattempo emersi dal percorso realizzato. In ragione di queste finalità sarà importante che i lavori prevedano la presentazione di prassi di rete tra contesti professionali diversi in atto in alcune zone della regione, ovvero l illustrazione di progetti per la costituzione di nuove reti che siano in linea con l idea progettuale esplicitata negli strumenti di indirizzo della Regione del Veneto, rappresentati dagli Orientamenti per la comunicazione tra scuola e servizi sociali e sociosanitari per la protezione e la tutela dei diritti dei bambini e dei ragazzi nel contesto scolastico ed e dal successivo documento di integrazione Approfondimenti agli Orientamenti, emersi nel Corso di formazione ed Per quanto riguarda l attività di formazione e organizzazione degli incontri pubblici sopra riportati o di altri eventi non ora calendarizzabili, si prevede di assegnare una parte del budget per spese di accoglienza-gettoni di presenza - rimborso spese di trasporto per eventuali relatori che verranno invitati ad intervenire (operatori dei Servizi dei Comuni e delle A.Ulss, personale scolastico, testimoni privilegiati, esperti, ecc). Azioni di rilevazione e valutazione dei risultati raggiunti. Al fine di favorire la realizzazione di azioni realmente capaci di realizzare l obiettivo a cui sono indirizzate, l Ufficio ritiene opportuno cogliere le esigenze/aspettative di quanti risulteranno coinvolti nel percorso informativo/formativo. L adozione di strumenti idonei a misurare il gradimento del percorso realizzato sarà pertanto strategica. A questo fine, l elaborazione di un questionario di gradimento da somministrare dopo la realizzazione dei seminari territoriali e prima della realizzazione del seminario regionale conclusivo del percorso, consentirà all Ufficio una valutazione d insieme dell esperienza realizzata, anche alla luce del contesto professionale di provenienza di quanti vi hanno partecipato. Allo stesso tempo, dalla rilevazione potranno essere tratti stimoli o preziose indicazioni per la prosecuzione delle attività future. Per la realizzazione di questa rilevazione l Ufficio, in linea con l utilizzo di tecnologie innovative strettamente collegate al processo di ammodernamento della Pubblica Amministrazione, si propone di elaborare il questionario attraverso l uso di applicazioni informatiche (Google apps, in particolare) che consentano la compilazione del questionario direttamente on line da parte dei destinatari e favoriscano una successiva efficace ed efficiente elaborazione dei risultati da parte dell Ufficio. Azioni di promozione e sostegno di reti multi-professionali. In linea con il proprio ruolo istituzionale di Autorità di garanzia che promuove la realizzazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti favorendo, nel rispetto del principio di sussidiarietà, la corretta assunzione di responsabilità da parte dei diversi attori istituzionali, l Ufficio si rende disponibile ad interventi di supporto e consulenza per le reti multi-professionali sulla comunicazione scuola-servizi, costituite o in via di costituzione sul territorio regionale. La costruzione di un contenitore virtuale (piattaforma Moodle) in cui mettere a disposizione materiali prodotti dalle diverse esperienze di rete, da realizzare nel corso dell anno, potrà favorire il formarsi di una comunità di pratica. L avvio di una mappatura - a costruzione progressiva - delle reti presenti, consentirà inoltre il monitoraggio dell esperienza promossa.

15 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 15/28 Azioni di diffusione comunicativa. Nel corso del 2013, l Ufficio provvederà a dare visibilità all iniziativa attraverso la configurazione, nel sito dell UPTM, di una sezione dedicata. Nella stessa potranno essere messi a disposizione eventuali materiali prodotti dalle diverse esperienze di rete, sulla base di un accesso libero e dunque illimitato ovvero sulla base di un accesso riservato a beneficio di utenti identificati, a seconda dei casi. L intento è quello di favorire la conoscenza dell esperienza e quindi la sua condivisibilità e diffusibilità sul territorio. Attività inerenti la Vigilanza Attività per il programma 2013 L attività di vigilanza dell UPTM in via principale dovrebbe concretizzarsi in una attività preventiva rispetto al verificarsi di situazioni che richiedono di essere affrontate in termini censori e, dunque, in forma sussidiaria rispetto ad azioni che per competenza e responsabilità devono essere svolte da altri soggetti deputati ad intervenire in prima istanza. Tutte le azioni dovrebbero coordinarsi nell ambito della rete dei servizi territoriali (Servizi, Autorità Giudiziaria, Comunità, Famiglie affidatarie, Terzo Settore e Tutori) consolidata dal Piano di zona dei servizi socio-sanitari e dalle direttive regionali. Nel 2013, vista la difficoltà a realizzare un progetto di sistema per la vigilanza sul funzionamento e l utilizzo delle strutture e delle famiglie affidatarie, l UPTM procederà all analisi e all eventuale verifica delle condizioni di vita dei minori fuori dalla loro famiglia di origine, con visita ad almeno tre Comunità educative, una Comunità terapeutica e all Istituto penale minorile di Treviso. L accesso ai dati, rilevati dall Osservatorio regionale Politiche Sociali e concordato con il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, che consentirebbe a questo Ufficio di individuare l età dei minori, i tempi di permanenza fuori dal loro contesto familiare e il mantenimento dei rapporti con la propria famiglia d origine, sia che si tratti di interventi disposti nell ambito della beneficità sia che siano all interno di procedimenti giudiziari, attualmente presenta delle difficoltà in quanto è possibile accedere ai dati solo a partire dai dati anagrafici di ogni singolo minore (cognome e nome). Verrà proposto all Osservatorio regionale Politiche sociali di modificare il software in uso, integrandolo con appositi filtri che consentano di verificare meglio il fenomeno. L analisi degli indicatori sopra elencati sarebbe di fondamentale importanza rispetto alla verifica dell effettività di alcuni diritti sostanziali riconosciuti ai minori dalla normativa nazionale ed internazionale: diritto alla famiglia, diritto ad essere ascoltati, diritto ad essere coinvolti il meno possibile in procedimenti giudiziari, diritto di essere curati nel rispetto dei tempi della loro crescita. Eventuali compromissioni di tali diritti saranno oggetto di ulteriore approfondimento con i soggetti

16 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 16/28 coinvolti e se del caso, si procederà con raccomandazioni o con segnalazioni alle Istituzioni di competenza.

17 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 17/28 La promozione culturale, l attività di studio/ricerca e la comunicazione. La promozione culturale e l attività di studio/ricerca. Attività per il programma 2013 Le principali azioni previste o già realizzate per il 2013 sono le seguenti: realizzazione e conclusione della ricerca Percezione, diffusione ed interpretazione dell Istituto giuridico dell Affidamento al Servizio Sociale tra gli operatori delle istituzioni deputate alla protezione, cura e tutela dell infanzia, i cui esiti sono previsti entro l anno e programmazione azioni di diffusione dei risultati della ricerca; organizzazione e realizzazione di un evento pubblico sul tema delle culture dell ascolto con eventuali ulteriori seminari di approfondimento a livello provinciale (raccolta e presentazione di buone prassi); collaborazione ed intesa con l Unicef regionale per la programmazione/organizzazione/ realizzazione di eventi informativi e formativi legati al tema dei diritti dell infanzia e dell adolescenza; incontri con associazioni (regionali o nazionali) che svolgono attività in ambito regionale e si occupano di infanzia ed adolescenza; collaborazione alla elaborazione ed attuazione, con interventi d aula, di una proposta formativa universitaria post lauream, Master o Corso di Alta Formazione - Executive, con la Challenge School di Cà Foscari - Venezia, dal titolo Adolescenti difficili, rivolto ad operatori dei servizi. Per quanto riguarda l attività di organizzazione degli eventi pubblici sopra riportati (convegni seminari, incontri formativi) o di altri eventi non ora calendarizzabili, si prevede di assegnare una parte del budget per spese di accoglienza - gettoni di presenza - rimborso spese di trasporto per eventuali relatori ed esperti che verranno invitati ad intervenire. La promozione dei diritti dell infanzia e dell adolescenza si realizza anche attraverso la partecipazione del Garante (e/o i suoi collaboratori) ad eventi formativi e informativi (convegni, seminari, corsi di formazione) inerenti tali tematiche ed organizzati da Istituzioni ed associazioni regionali e nazionali. E prevista la partecipazione alle riunioni della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza (prevista dalla L. 112/2011) e alla presentazione della relazione annuale dell Autorità garante al Parlamento. In qualità di membro di diritto del Comitato regionale di Bioetica, il Pubblico Tutore dei minori parteciperà alle riunioni mensili.

18 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 18/28 Si prevede, inoltre, di verificare la fattibilità delle seguenti azioni: avviare campagne di sensibilizzazione sulla qualità di vita dei minori d età (ascolto dei minori in relazione alle scelte inerenti la qualità di vita, mobilità autonoma, progettazione partecipata, spazi verdi, edilizia residenziale, viabilità, contrasto alla violenza verbale e al turpiloquio, ecc) interessando i vari contesti del mondo associativo e delle Istituzioni che di ciò si occupano; attivazione di un gruppo di lavoro per l individuazione di dati strategici utili al monitoraggio della situazione dell infanzia e dell adolescenza nel Veneto, subordinato alla collaborazione con l Osservatorio regionale Politiche Sociali; protocollo con le Università del Veneto per far conoscere agli studenti nei corsi di laurea affini la figura istituzionale del Pubblico Tutore dei minori e sensibilizzare le sedi formative alla qualità formativa di base degli operatori dei servizi nell ambito minorile. La comunicazione e la divulgazione: sito internet e pubblicazioni. Attività per il programma 2013 Per l anno 2013 si prevede uno sviluppo del sito dell Ufficio del Pubblico Tutore dei minori del Veneto (in linea all indirizzo che va oltre l attività ordinaria di implementazione dei contenuti secondo l organizzazione già esistente. Lo sviluppo delle attività dell Ufficio anche attraverso la costituzione di nuovi tavoli interistituzionali di lavoro, il consolidamento dell operatività degli stessi, impongono una revisione dell organizzazione dei contenuti del sito più funzionale ad una attuale rappresentazione dell attività in atto e ad una fruibilità dei risultati prodotti. Va inoltre tenuto presente che nel frattempo l Ufficio ha orientato e consolidato la propria riconoscibilità visiva verso l esterno con immagini diverse da quelle a cui il sito attualmente in linea risulta ispirato. Tenute presenti le risorse disponibili, con riferimento al sito web dell Ufficio per il 2013 si prevedono le seguenti azioni: revisione del layout grafico del sito, anche con l intervento della ditta che già ne segue la manutenzione tecnica; revisione dell organizzazione dei contenuti, funzionale alle esigenze comunicative dell Ufficio e che allo stesso tempo risulti in linea con gli standard comunicativi dei siti web della Pubbliche Amministrazioni; revisione dei principali testi riferiti alla presentazione dell Ufficio e all attività svolta; pubblicazione di news inerenti l attività dell Ufficio, le proposte formative, gli eventi nei quali è prevista la partecipazione del Pubblico Tutore dei minori, l attività della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza ed eventuali approfondimenti relativi al tema della promozione e della garanzia dei diritti dei bambini e

19 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 19/28 degli adolescenti (tratti dalla letteratura specializzata, dalla normativa, da iniziative realizzate nel territorio regionale e nazionale); invio di newsletters sulle attività e le iniziative realizzate dall Ufficio, pubblicate nel sito; sviluppo delle possibilità di interazione del sito con gli utenti attraverso il collegamento alla piattaforma Moodle e ad altre applicazioni informatiche di cui è dotata la Regione del Veneto, da attuarsi anche con la collaborazione della Direzione Sistemi Informativi della Regione; inserimento di FAQ (suddivise per aree di attività ed eventualmente ad accesso riservato); interventi di manutenzione tecnica a garanzia e delle funzionalità del sito, lì dove necessari, a cura della ditta che già ne segue la manutenzione. L ampiezza delle azioni previste avverrà nel rispetto delle risorse disponibili.

20 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 20/28 La promozione della partecipazione e del protagonismo dei ragazze e dei ragazzi. Attività per il programma 2013 Il Pubblico Tutore dei minori, consapevole della marginale attenzione riservata al tema della partecipazione e del coinvolgimento dei bambini e degli adolescenti nelle scelte che li riguardano direttamente e dei nodi problematici che contraddistinguono l approccio partecipativo a favore dei minori d età, intende promuove la riflessione sulla costruzione di una rappresentanza permanente dei bambini e dei ragazzi del territorio regionale che possa contribuire alla programmazione e alla verifica delle attività svolte dall Istituzione di garanzia nel corso degli anni. Per raggiungere tale obiettivo nel 2013 sono state previste le seguenti azioni: proseguimento della collaborazione e del partenariato inerente il progetto europeo Daphne Involved by right: ensuring children s active participation in the child protection system gestito dall Ulss n. 3 per conto della Regione del Veneto e conclusione dei lavori previsti per i primi mesi dell anno. Elaborazione di proposte di diffusione dei risultati. Sviluppo e realizzazione di alcuni obiettivi del progetto Partecipare- infinito presente, percorso proposto, a livello sia regionale che nazionale, dal PIDIDA (coordinamento di associazioni che si occupano di infanzia e di adolescenza) finalizzato a valorizzare il coinvolgimento e la partecipazione dei ragazzi, a favorire l ascolto e la relazione con i cittadini minorenni da parte delle istituzioni. Nell ambito della co-progettazione è previsto il coinvolgimento dell Ufficio Scolastico Regionale, data l importanza della rete delle Consulte degli studenti a livello locale, provinciale e regionale e di altre iniziative affini in ambito scolastico. Promozione di proposte per favorire la conoscenza facilitata e a misura di bambini e ragazzi della Costituzione della Repubblica e della Convenzione internazionale dei diritti dell infanzia e dell adolescenza, coinvolgendo istituzioni scolastiche e stimolando creatività e forme espressive, con la produzione di materiali multimediali e non, per la diffusione di una cultura dell infanzia e dell adolescenza sia tra i bambini e i ragazzi che tra gli adulti.

21 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 21/28 Altre attività dell Ufficio. Oltre alle diverse attività previste in adempimento delle funzioni assegnante all Ufficio di Protezione e Pubblica Tutela dei minori, si rilevano alcune attività trasversali che interessano e accomunano i diversi filoni già descritti in precedenza. Le attività previste per il 2013 sono le seguenti: Sviluppo del software di gestione della banca dati dell UPTM che raccoglie i dati relativi ai fascicoli trattati dall Ufficio. Tale attività, iniziata già da qualche anno, ha avuto e ha tuttora come obiettivo quello di raccogliere in una banca dati condivisa (e allo stesso tempo ad accesso riservato) i dati relativi alle richieste di individuazione di tutori e protutori legali volontari e alle relative consulenze, i dati relativi ai tutori legali volontari formati e disponibili per ciascun territorio di appartenenza e i casi di ascolto, mediazione e consulenza. Questo per permettere sia un monitoraggio costante dell attività dell Ufficio sia un accurata osservazione a livello regionale delle criticità del sistema di tutela e protezione che vengono segnalate all UPTM. Ciò consentirebbe a questo Ufficio di riflettere sulle problematiche emergenti, attivare collaborazioni sinergiche tra i vari soggetti della rete di tutela, stimolare l individuazione di possibili soluzioni di problematiche diffuse con un approccio di sistema. Lo strumento oggi disponibile presenta ancora delle difficoltà di utilizzo, delle rigidità, e non risponde appieno alle aspettative dell Ufficio. Riflessioni, contributi e pareri su proposte normative Si provvederà all analisi delle proposte di riforma del Tribunale per i minorenni e dei procedimenti civili in materia di persone, famiglia e minori, che ad oggi sostanziano il dibattito sul tema, evidenziando eventuali rischi di compromissione dei diritti dei minori d età, rispetto alle possibili modalità e tempi dei procedimenti. L Ufficio formulerà delle osservazioni e proposte da presentare in sede di Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza. Contributo alla stesura, collaborazione e sottoscrizione di protocolli d intesa redatti da altri Enti L Ufficio sta lavorando ad una bozza di Protocollo per la protezione e la tutela dei minori privati della libertà, che vede coinvolti i Servizi del territorio di provenienza del minore, il Centro di prima accoglienza di Treviso e l Istituto Penale per i minorenni di Treviso, l Ufficio di Servizio Sociale per i minorenni del Ministero della Giustizia e l Ufficio del Pubblico Tutore dei minori. Contributo, collaborazione e partenariato in progetti realizzati da altri Enti. N.B. L attività del presente Piano è condizionata anche da eventi esterni, non prevedibili. In particolare i contratti con i collaboratori esterni (9 persone per un totale di 91 ore complessive settimanali), in scadenza a luglio In base alle nuove normative il contratto non è prorogabile e pertanto in corso d anno dovranno essere espletati nuovi bandi ad evidenza pubblica, e, qualora vi fossero cambiamenti di personale, potrebbero non essere assicurate le performance attuali e le previsioni.

22 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 22/28 Sensibilizzazione, promozione, formazione, gestione dei tutori legali volontari dei minori di età PERIODO INDICATIVO annuale ATTIVITÀ SOGGETTI COINVOLTI TIPOLOGIA reperimento e segnalazione di tutori legali volontari alle Autorità Giudiziarie richiedenti e alimentazione della Banca dati regionale UPTM, AA.GG., Referenti territoriali, Comuni e A.Ulss, tutori volontari attività in continuità annuale gestione amministrativa dei fascicoli UPTM attività in continuità annuale annuale consulenza a Referenti territoriali e a tutori legali volontari sensibilizzazione delle reti e interventi istituzionali di consolidamento della rete UPTM, Referenti territoriali, tutori legali volontari UPTM, AA.GG., A.Ulss e Comuni, Regione, istituzioni nazionali bi-mensile riunione allargata équipe tutela-equipe ascolto UPTM autunno 2013 primavera 2014 autunno 2013 primavera 2014 autunno 2013 autunno 2013 primavera 2014 autunno 2013 primavera 2014 autunno 2013 n. 2 Incontri di formazione e aggiornamento per Referenti territoriali programmazione e realizzazione di n. 3 nuovi percorsi formativi per tutori legali volontari attivazione gruppo di lavoro per proposta di valorizzazione dei referenti territoriali realizzazione di almeno 6 incontri di monitoraggio dei gruppi di tutori legali volontari Attivazione di un gruppo di studio per l elaborazione di una proposta di legge finalizzata al riconoscimento della flessibilità lavorativa ai tutori legali volontari raccolta dati e analisi qualitativa delle esperienze maturate nei territori rispetto all ambito della tutela legale volontaria specifiche azioni di comunicazione con AA.GG., Conferenze dei Sindaci, A.UULLSS aggiornamento materiali presenti nel sito web ed elaborazione FAQ UPTM, Referenti territoriali dei tutori legali volontari UPTM, Referenti territoriali dei tutori legali volontari, cittadini interessati UPTM, Referenti territoriali UPTM, Referenti territoriali, tutori legali volontari UPTM, esperti UPTM, Referenti territoriali dei tutori legali volontari UPTM UPTM attività in continuità attività di attività di attività di attività di Attività di sviluppo e attività in continuità Attività di sviluppo attività di sviluppo attività di attività di annuale assicurazione e rimborso spese straordinarie UPTM attività in continuità Costi complessivi filone A Sensibilizzazione, formazione e gestione dei tutori legali volontari ,00

23 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 23/28 Processi di facilitazione: Linee Guida PERIODO INDICATIVO Entro 2013 entro primavera 2014 Entro 2013 ATTIVITÀ SOGGETTI COINVOLTI TIPOLOGIA laboratorio per la comunicazione tra Servizi e Autorità Giudiziarie 2 fase elaborazione e redazione esiti Laboratorio gruppo di lavoro relativo all assistenza scolastica dei bambini con problemi di tracheoaspirazione gruppo di lavoro per i minori con procedimenti penali gruppo di lavoro per bambini in carcere con le loro madri UPTM, Dir. reg. Servizi Sociali, AA.GG, FF.OO, Servizi Sociali delle A. Ulss, Comuni, Coordinamenti reti di comunità di accoglienza UPTM e conduttori gruppi di lavoro UPTM, Az. Ospedialiera di Padova - Dipartimento di Pediatria, Segreteria Regionale per la Sanità, Dir. Regionale Assistenza Sanitaria e Cure primarie, Dir. reg. Servizi Sociali,, Dir. reg. Istruzione e Formazione UPTM, Servizi Sociali delle A. Ulss, Dir. reg. Servizi Sociali, Servizio Sociale per i minorenni - Ministero della Giustizia UPTM, Direzione Carcere femminile di Venezia, UEPE, Comune di Venezia, A.G., FF.OO, Associazione e volontari attività di attività di sviluppo attività di attività di attività di sviluppo Processi di facilitazione: Monitoraggio PERIODO INDICATIVO entro agosto entro maggio 2013 entro luglio 2013 autunno 2013 primavera 2014 ATTIVITÀ SOGGETTI COINVOLTI TIPOLOGIA completamento della rilevazione e informatizzazione dei dati relativi alle segnalazioni pervenute nel 2012; Avvio l inserimento dei dati relativi al primo semestre del 2013 l elaborazione di due report relativi ai dati del 2012, uno quantitativo e uno qualitativo UPTM UPTM UPTM attività in continuità attività in continuità attività in continuità stesura di analoghi report per i dati del 2012, UPTM attività in continuità stesura di analoghi report per i dati del 2013 UPTM attività in continuità Incontri a livello territoriale per presentazione dei dati relativi al monitoraggio delle segnalazioni relativi agli anni 2009, 2010 e 2011 ai servizi del territorio UPTM, Servizi Sociali dei Comuni e delle A. Ulss attività di

24 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 24/28 Processi di facilitazione: Ascolto istituzionale, Mediazione e Consulenza PERIODO INDICATIVO anno 2013 e primavera 2014 autunno 2013 Primavera 2014 ATTIVITÀ SOGGETTI COINVOLTI TIPOLOGIA Coinvolgimento e partecipazione dell équipe ascolto a gruppi di lavoro inter-istituzionali e all elaborazione dei loro esiti Eventi formativi per gli operatori dei servizi sociali e socio-sanitari in ambito minorile Segnalazioni alla Regione per stimolare maggiori e più efficaci coordinamenti ed integrazioni tra servizi socio-sanitari delle A.uullss e i servizi sociali dei Comuni che non hanno delegato la materia minorile analisi qualitativa delle consulenze offerte dall équipe agli operatori dei servizi sociali e socio-sanitari, in cui sono state fornite indicazioni per la segnalazione alla Procura minorile per la relazione al TM ( monitoraggio Linee di indirizzo per la Comunicazione tra servizi e A.G.) analisi delle proposte di riforma del Tribunale per i minorenni e dei procedimenti civili in materia di persone, famiglia e minori e formulazione di osservazioni e proposte per la Conferenza dei Garanti UPTM UPTM, Dir. reg. Servizi Sociali, Sedi formative UPTM, Dir. reg. Servizi Sociali, Conferenze dei Sindaci, Direzioni Sociali A. Ulss UPTM UPTM attività di attività di attività di attività di attività di sviluppo verifica FAQ UPTM attività di settimanali riunioni équipe UPTM attività in continuità bi- mensile riunione allargata con équipe tutori UPTM attività di annuale Gestione amministrativa dei fascicoli di ascolto UPTM Attività in continuità Processi di facilitazione: Orientamenti PERIODO INDICATIVO primavera primavera 2014 ATTIVITÀ SOGGETTI COINVOLTI TIPOLOGIA Realizzazione di percorsi informativi/formativi che coinvolgano soggetti operanti sia nel contesto dei servizi che nella scuola Elaborazione di uno strumento di valutazione del percorso attraverso uso di applicazioni informatiche Elaborazione di un contenitore virtuale su piattaforma Moodle, utile alla formazione di una comunità di pratica, per la raccolta e condivisione di materiali UPTM, USR, Direzione reg. Servizi Sociali, A.Ulss e Comuni UPTM, USR, Direzione reg. Servizi Sociali, A.Ulss e Comuni, Istituti scolastici, Enti di formazione UPTM, USR, Direzione reg. Servizi Sociali, Direzione reg. Istruzione e Formazione attività di sviluppo attività di attività di sviluppo

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